Sfoglia il Catalogo ibs002
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8281-8300 di 10000 Articoli:
-
La tempesta. Testo inglese a fronte
Intrighi di corte, vendette, sogni rivelatori, magie, amori che sfidano l'odio e vincono: scrigno di significati e prezioso contributo alla modernità, La tempesta è una delle opere piú amate, piú lette, piú rappresentate e ri-scritte di William Shakespeare.La vicenda raccontata nella Tempesta – l'uragano suscitato dal mago Prospero, deposto duca di Milano, il naufragio del re di Napoli sulle rive della sua isola misteriosa, il colpo di fulmine tra il figlio del re di Napoli e Miranda, la giovane figlia di Prospero, – fu per lungo tempo considerata una fiaba, una storia di magie e di fantastiche apparizioni. Poi l'attenzione si spostò sulla figura di Prospero, vista come il portavoce di Shakespeare che si congedava dal teatro. Nel secondo Novecento, invece, l'accento fu posto sullo «schiavo» Calibano, interpretato discutibilmente come l'incarnazione delle vittime del colonialismo. Ma, forse, il fascino che La tempesta esercita sui teatranti sta soprattutto nella possibilità di dar vita alla magia del teatro portando in scena un testo che celebra quella magia stessa. Questa edizione viene presentata con testo a fronte nella nuova traduzione di Paolo Bertinetti e con il puntuale corredo di note di Mariangela Mosca Bonsignore.Prospero – Dodici anni fa, Miranda, dodici anni fa tuo padre era il duca di Milano e un principe potente.Miranda – Signore, non siete voi mio padre?Prospero – Tua madre era uno specchio di virtú e diceva che tu eri mia figlia. E tuo padre era il duca di Milano e la sua unica erede e principessa era di nascita non meno illustre.Miranda – Dio mio! Quale infame macchinazione ci costrinse ad andarcene di là? O fu un bene fare cosí?Prospero – Entrambe le cose, figlia mia. -
Amica della mia giovinezza
"Le storie di questa raccolta tornano ai consueti ritratti stratiformi e intensi di donne e uomini che Alice Munro ci ha proposto altrove, ma lo fanno con un tasso di salinità più elevato, un registro narrativo di sfrontata consapevolezza. Circola aria di Vancouver, e di una Vancouver anni Settanta, in alcuni di questi racconti, un senso di piovosa sensualità mescolato all'asprezza di donne in bilico su presunte vite nuove. In Five Points lo squarcio sul passato di un amante innesca la possibilità dell'odio dentro un amore recente, passionale. In un altro caso, Parrucca, l'incontro con un'amica persa di vista da trent'anni rinnova ricordi di vecchissimi ardori destinati a un unico marcantonio senza scrupoli. Nel narrato di Munro il tempo può scorrere lento come lo sgocciolio di una gelatina d'uva in una torrida sera d'estate (avviene nel notturno racconto Meneseteung), e rapido come il semplice salto di un rigo sulla pagina, nel cui spazio bianco volano decine d'anni e di ripensamenti. E se la strada che scelgono di imboccare i personaggi di queste storie punta spesso in direzione dell'indipendenza, di un'autonomia del corpo e della mente da legami e catene familiari, vi resta inscritta comunque la fatica di ogni metro percorso."""" (Susanna Basso)" -
La stranezza che ho nella testa
Un ragazzo ama una ragazza. Tutte le storie, anche quelle più complicate, nascono da questa semplice, universale premessa. Mevlut e Rayiha si sono incontrati una sola volta: i loro sguardi si sono incrociati per pochi secondi al matrimonio di un parente a Istanbul. Per tre anni Mevlut le scrive appassionate lettere d'amore finché un giorno decidono di fuggire insieme. Ma quando finalmente l'ha strappata alla casa paterna e può rivederla in faccia, Mevlut capisce in quale guaio si è cacciato... Quella non è la ragazza a cui ha creduto di scrivere per tutti quegli anni, non è la ragazza di cui si è innamorato a prima vista! Chi lo ha ingannato? E come si comporterà ora il nostro eroe? Con ""La stranezza che ho nella testa"""" Pamuk ha scritto un romanzo rutilante, in cui le piccole storie di uomini e donne comuni hanno la forza irresistibile di ogni destino umano."" -
La comparsa
Noga è una musicista, le sue dita sapienti e affusolate sono abituate a sfiorare le corde dell'arpa e a farne melodia. Ma adesso è lontana dal suo amato strumento, è lontana dalla musica, è lontana dalla vita che si è costruita in Olanda: è dovuta tornare a Gerusalemme, dopo molti anni che l'aveva lasciata, per prendersi cura dell'appartamento dove è cresciuta. L'anziana madre, infatti, sta trascorrendo alcuni ""giorni di prova"""" in una casa di riposo a Tel Aviv: per delle oscure clausole contrattuali l'appartamento non può restare disabitato, nemmeno per un breve periodo. Molte cose sono cambiate da quando Noga era giovane. Il quartiere """"si sta tingendo di nero"""": i vecchi abitanti hanno lasciato il posto a una sempre più nutrita comunità di ebrei ultraortodossi con le loro tradizionali vesti nere. A cominciare da due bambini che continuano a intrufolarsi in casa della madre per guardare la televisione (attività proibita dalle loro famiglie). Ma anche Noga è cambiata. Ad esempio non è più sposata dopo che il marito l'ha abbandonata perché lei si rifiutava di avere un figlio. Per passare il tempo e guadagnare un po' di soldi Noga inizia a fare la comparsa nei film e negli sceneggiati che si girano in città. Ma quella inattività """"forzata"""" fa nascere in lei un dubbio fastidioso e dolente: che Noga sia ormai una comparsa nella sua stessa vita."" -
Ho sposato una vegana. Una storia vera, purtroppo
Sposare una vegana ha conseguenze imprevedibili. Puoi ritrovarti a brucare l'erba da un vaso sul terrazzo, e sentirti in colpa per tutte le telline mangiate nella tua ""crudele"""" vita precedente. Seguire questa dieta, scopri inoltre, comporta un grande dispendio di energie e - chissà perché? - di denaro. Roba da diventare nervosi per davvero, ancor più quando, dopo mesi di torture, con sorpresa e quasi fastidio, sei costretto ad ammettere che i tuoi esami medici sono, per la prima volta, perfetti. A ogni modo, la storia di Fausto e Claudia ha un lieto fine, nel senso che Claudia vince (stravince, sarebbe più corretto dire) e Fausto si arrende (senza nemmeno l'onore delle armi). Le cose vanno bene. Solo che, proprio sui titoli di coda, spunta una complicazione: l'imminente arrivo di una figlia. Avrà cuore, Fausto, di farne un'erbivora fin dalla nascita?"" -
Gli adepti
Sembra un semplice caso di scomparsa, quello su cui l'ispettore Fredrik Beier, della polizia di Oslo, comincia a indagare. Certo, rischia di fare clamore, perché a sparire nel nulla è stata la figlia di un'esponente di primo piano del partito di governo. E perché la ragazza viveva all'interno di una setta cristiana, la ""Luce di Dio"""". Ma il quadro si complica subito: nella villa che ospita la setta si consuma un massacro e nei sotterranei viene scoperto un laboratorio chimico all'avanguardia, del quale non è chiaro l'uso. C'è chi chiama in causa il terrorismo fondamentalista, chi soffia sul fuoco. Ma Beier, affiancato da una giovane e brillante agente musulmana, Kafa Iqbal, capisce che dietro al laboratorio, e alla strage, c'è una verità assai più complessa e che arriva ad affondare le sue radici fino a Vienna, negli anni del nazismo."" -
Lasciar andare
Tradotto in Italia solo nel 2016 è il primo romanzo di Philip Roth scritto nel 1962. Ed è bello scoprire come la sua scrittura fosse tanto corrosiva e narcisistica anche all’inizio, è bello scoprire che è stato un enorme ego e una magistrale forza descrittiva della società borghese a farlo diventare in seguito un autore di culto per molte generazioni.rnrn""In quel periodo ero sottotenente d'artiglieria, di stanza in un angolo desertico e sperduto dell'Oklahoma, e il mio unico legame col mondo dei sentimenti non era il mondo stesso, ma Henry James, che da qualche tempo avevo cominciato a leggere"""". Congedato poco tempo prima dall'esercito, ancora scosso dalla recente morte della madre, libero dai vecchi legami e ansioso di crearsene nuovi, Gabe Wallach entra nell'orbita di Paul Herz, un compagno di studi, e di Libby, la malinconica moglie di Paul. Il desiderio di Gabe di mettere in relazione l'ordinato """"mondo dei sentimenti"""" che ha conosciuto nei libri con il mondo reale si scontra prima con gli sforzi degli Herz di fare i conti con le difficoltà della vita adulta e poi con le sue stesse relazioni sentimentali. La volontà di Gabe di essere una persona seria, responsabile e generosa col prossimo viene messa alla prova dal rapporto con Martha Reganhart, una donna divorziata, madre di due bambini, vivace, senza peli sulla lingua. La complessa relazione di Gabe e Martha, e la spinta di Gabe a risolvere i problemi degli altri sono al centro di questo primo, ambizioso romanzo, di Philip Roth: ambientato negli anni Cinquanta, tra Chicago, New York e Iowa City, è il ritratto di un'America definita da vincoli sociali ed etici profondamente diversi da quelli di oggi."" -
Il nero e l'argento
È dentro le stanze che le famiglie crescono: strepitanti, incerte, allegre, spaventate. Giovani coppie alle prime armi, pronte ad abbracciarsi o a perdersi. Come Nora e suo marito. Ma di quelle stanze bisogna prima o poi spalancare porte e finestre, aprirsi al tempo che passa, all'aria di fuori. ""A lungo andare ogni amore ha bisogno di qualcuno che lo veda e riconosca, che lo avvalori, altrimenti rischia di essere scambiato per un malinteso"""". È così che la signora A., nell'attimo stesso in cui entra in casa per occuparsi delle faccende domestiche, diventa la custode della loro relazione, la bussola per orientarsi nella bonaccia e nella burrasca. Con le pantofole allineate accanto alla porta e gli scontrini esatti al centesimo, l'appropriazione indebita della cucina e i pochi tesori di una sua vita segreta, appare fin da subito solida, testarda, magica, incrollabile. """"La signora A. era la sola vera testimone dell'impresa che compivamo giorno dopo giorno, la sola testimone del legame che ci univa. Senza il suo sguardo ci sentivamo in pericolo""""."" -
L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. -
Mrs Bridge
Mrs Bridge è una donna come tante. Una donna che ci assomiglia, magari di cui siamo figli. Nulla sembra rendere particolare la sua vita. Come quella di tutti è una vita piena di ""ma"""". Moglie premurosa di un marito taciturno e distratto che passa più tempo in ufficio che a casa: ma le hanno insegnato a essere una sposa devota e a non lamentarsi. Madre ansiosa di tre figli a cui dedica tutte le energie: ma, pur così amati, paiono condurre una vita segreta e più felice lontani dallo sguardo materno. Le vicine occhiute sono sempre pronte a criticare a mezza bocca, magari con una battuta apparentemente benevola: ma Mrs Bridge non mostra mai il minimo cedimento, la più piccola debolezza. E così, giorno dopo giorno, Mrs Bridge riempie con mille, piccole, necessarie incombenze il vuoto che si spalanca nella sua esistenza. Man mano che il racconto procede, i capelli si ingrigiscono, i figli escono di casa, la solitudine aumenta, quella che all'inizio sembrava quasi una benevola satira della """"casalinga perfetta"""" diventa una discesa affettuosa e commovente, partecipe e tragica, nel mistero dell'esistenza, al fondo di ciò che ci rende tutti umani. Pubblicato per la prima volta nel 1959, """"Mrs Bridge"""" ha fatto di Evan S. Connell un autore di culto, ammirato da generazioni di scrittori per la sua capacità di cesellare ogni parola, di fare di ogni frase lo strumento più affilato per mostrare la vita e inseguirne il senso."" -
La minaccia
Oslo, aprile 2014. Quando una bomba esplode nei locali del Consiglio islamico per la cooperazione compiendo una strage, i primi sospetti della polizia e dei servizi segreti si concentrano sulla pista islamica. Ma ben presto una seconda bomba scuote la capitale. E dopo anni di voluto eremitaggio Hanne Wilhelmsen, che ha ripreso a lavorare su una serie di cold cases, viene catapultata nella drammatica attualità. Il disegno che inizia a intravedere è dei piú inquietanti. Un cappio di odio, vendetta e razzismo che minaccia, fatalmente, di stritolare la città. -
Ponzio Pilato. Un enigma tra storia e memoria
La vicenda del prefetto romano di Giudea raccontata in un libro di storia. Da duemila anni Pilato è una figura di intersezione fra la memoria e la storia, come Romolo o Giovanna d'Arco. Aldo Schiavone costruisce qui un ritratto del prefetto di Giudea ripercorrendo gli eventi che portarono alla morte di Gesú, culmine della narrazione cristiana e punto di contatto fra ricordo evangelico e storia imperiale. Con appassionato rigore, e in serrato dialogo con le fonti, Schiavone non si prefigge alcun intento teologico o politico, ma solo quello di risolvere un enigma, descrivendo e spiegando quel che potrebbe essere accaduto. -
Io vi maledico
"lo vi maledico"""" c'è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell'Ilva di Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E """"Io vi maledico"""", dice la figlia dell'imprenditore che si è ucciso strozzato dall'usura bancaria. Sono due delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di cambiamento. C'è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non l'hanno preso ed è tornato in miniera. C'è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. Emanuela che ha scritto due volte a Marchionne e che sa - glielo ha spiegato suo padre - cosa significa """"comportarsi da uomo"""". C'è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani delle carte di credito e figli degli sfratti. C'è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove le teste di maiale non son maschere da indossare alle feste. E c'è Atesia, dove le donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi. Un ritratto scritto con parole dure come la pietra. O come la verità. Unico antidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere ascoltato." -
Un giorno sull'isola. In viaggio con Lorenzo
Su un'isola dai destini incrociati madre e figlio siedono allo stesso tavolo, una di fronte all'altro. Scrivono. Cercano una storia smarrita. Trovano un luogo che non c'era, il piacere del tempo perso. Si incontrano in una lingua comune, nel gioco del racconto. E mettono in fila le parole, perché con le parole si può fare tutto. Anche riacchiappare un nonno che non c'è più, ricostruire insieme le favole che lui inventava con il nipotino, recuperare il filo dei ricordi. E attraverso i racconti madre e figlio si scambiano parole che forse non si sarebbero detti mai e costruiscono una nuova storia. La loro, che durerà per sempre. -
Il tennis come esperienza religiosa
Negli anni della giovinezza e ben prima di diventare il più grande innovatore della letteratura americana contemporanea, David Foster Wallace si è a lungo dedicato al tennis, entrando nelle classifiche regionali e sfiorando la fama che ha saputo costruirsi altrove, e con ben altri esiti. Il tennis è rimasta una delle sue grandi passioni, tradotta nelle pagine di ""Infinite Jest"""" e """"Tennis, TV, trigonometria e tornado"""". Ma soprattutto in due saggi, qui raccolti insieme per la prima volta, e dedicati rispettivamente a Roger Federer e a un'epica edizione degli U.S. Open. Ma anche a mille altre cose: lo scontro omerico tra il talento e la forza bruta, tra la bellezza apollinea di una volée perfetta e gli interessi economici """"sporchi"""" che ruotano intorno a ogni sport. Il tutto, nella lingua immaginifica e inimitabile che i fan di David Foster Wallace hanno imparato da tempo a conoscere e amare."" -
Amsterdam
Vincitore del Man Booker Prize 1998È lecito distruggere un uomo politico, sia pure spregevole e privo di scrupoli, attaccandolo sui segreti più intimi della vita privata? E un grande artista, per difendere la propria ispirazione, è autorizzato a ignorare una persona che sta rischiando la vita? Amsterdam è il palcoscenico ideale di una buffa e terribile resa dei conti, ""una tragicommedia in cui nessun personaggio è amabile"""" che, con piacevole e insieme graffiante ironia, ci interroga sul valore di alcune scelte etiche fondamentali. Con questo romanzo Ian McEwan ci regala una sinfonia breve e grottesca sull'odio e la vendetta. Feroce e leggera, la penna di uno dei più grandi scrittori inglesi contemporanei ci trascina abilmente in un appassionante racconto che ritrae il deserto morale di fine millennio. Nel 1998 il romanzo ha vinto il prestigioso Booker Prize."" -
Il brevetto del geco
Con straordinaria forza narrativa Tiziano Scarpa ci getta insieme ai due protagonisti nella mischia del nostro tempo, e prova a immaginare la deriva di un'epoca di cui ridefinisce i confini grazie alla potenza di una parola sempre precisa e sorprendente.«Un romanzo intelligente, avvincente, raffinato, comico, coraggioso. Lettura quasi obbligatoria per i frequentatori a vario titolo del mondo dell'arte » – Luca BertoloFederico Morpio è un artista che si ritrova solo e senza soldi nella Milano di oggi. Ha un dubbio che lo angoscia piú dei debiti: è stato escluso dall'ambiente dell'arte perché non aveva gli agganci giusti o per la mancanza di talento? Adele invece è una giovane donna malinconica. Ha un lavoro da impiegata e vive sola. Una notte incontra un essere domestico ma prodigioso, un geco, e la sua vita ha una svolta. Entrambi incroceranno la propria strada con quella dei Cristiani Sovversivi; forse dei terroristi o forse un toccasana per l'Occidente in crisi. Con straordinaria forza narrativa Tiziano Scarpa ci getta insieme ai suoi due protagonisti nella mischia del nostro tempo, e prova a immaginare la deriva di un'epoca di cui ridefinisce i confini grazie alla potenza di una parola sempre precisa e sorprendente. -
La grande frattura. La disuguaglianza e i modi per sconfiggerla
C'è un'enorme frattura che divide il mondo di oggi: quella che separa l'1 per cento ricco dal restante 99 per cento. Un baratro nelle cui profondità si annidano le cause di molti fenomeni politici e sociali che agitano il presente.«Di fatto, la crisi non è stata il frutto di un volere divino, come un diluvio o un terremoto. È stata il risultato delle nostre politiche e della nostra politica.»In queste pagine il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz affronta, in modo chiaro e accessibile, le dimensioni e l'urgenza della disuguaglianza; le sue cause e le sue conseguenze. Ci mostra gli effetti di scelte economiche irresponsabili che negli ultimi trent'anni, in nome della libertà del mercato, hanno acuito il divario tra ricchi e poveri arrivando a minare le basi su cui si fonda il ceto medio. E propone delle soluzioni. Perché la scelta tra crescita e giustizia non è inevitabile; possiamo immaginare di costruire un futuro che sia più prospero e insieme più giusto. -
Lui, io, noi
Per la prima volta Dori Ghezzi, la donna che dal 1974 è stata accanto a Fabrizio De André, parla della sua vita e del suo rapporto con il piú carismatico cantautore italiano. E riesce nel prodigio di restituirci un De André inedito, perché visto attraverso i suoi occhi. rnrn«Ci guardiamo, e a tutt'e tre viene da pensare, istintivamente, a un giorno non troppo lontano degli anni Ottanta, magari; o a una notte di primavera dei Novanta. Con Fabrizio che s'aggira sospettoso sulle sue, di clarks, perché gli è sembrato di sentire un brusio in camera da letto di cui ora ha perso le tracce; e per un attimo, un attimo soltanto, ha avuto l'impressione di un qualche futuro sghembo di cui gli sembrava di aver avvertito l'eco: fluttuante, e incerta, come tutte le voci lontane quando ci chiamano da lunga distanza.»rnrnL'infanzia di Dori e quella di «Bicio», che mostra come la storia sia sempre stata una sola, anche quando loro non si conoscevano. Il primo incontro, a un premio musicale vinto da entrambi, durante il quale non smettevano di guardarsi. La nascita della figlia Luvi e la quotidianità campestre in Gallura. I mesi del sequestro, in cui a sostenerli fu proprio quel legame «fermo, limpido e accecante» che sarebbe continuato oltre il tempo. Un tempo sempre scandito dalla magia degli incontri: da Marco Ferreri a Lucio Battisti, da Cesare Zavattini a Fernanda Pivano. Tra bambine che chiacchierano con Arturo Toscanini e bambini che bevono cognac sotto i bombardamenti. Tra cuccioli di tigre allevati in salotto e un viaggio in nave con un toro limousine. Scritto assieme agli sceneggiatori di Principe libero, il film tv sul cantautore, Lui, io, noi è una storia privata che s'intreccia con quella pubblica di chi, da sessant'anni, ascolta De André. Soprattutto è il racconto intimo, commovente, a tratti perfino buffo, di un grande amore. -
Tante piccole sedie rosse
Dopo dieci anni, l'atteso ritorno al romanzo dell'autrice di Ragazza di campagnaTante piccole sedie rosse è stato decretato libro dell'anno da «The Sunday Times», «The Observer», «Financial Times» e «Sunday Express».Una notte d'inverno un misterioso straniero raggiunge a piedi un villaggio sulla costa irlandese. Dice di essere un poeta e un guaritore, di avere erbe e pozioni per lenire i dolori e curare i problemi sessuali. Ha una personalità magnetica, tanto che la piccola comunità di Cloonoila ne è presto conquistata. Fidelma McBride più di tutti. E il suo destino rimarrà segnato in modo ineluttabile.