Sfoglia il Catalogo ibs002
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8341-8360 di 10000 Articoli:
-
La cambio io la vita che... Tutta la mia storia
L'eterna «ragazza del Piper» si confessa per la prima volta, in un racconto che ci fa rivivere gli anni «ruggenti» della nostra storia. E ci consegna l'autoritratto intimo e sincero di una donna imprevedibile, sempre pronta a ricominciare. L'autoritratto dell'ultima grande diva italiana.rnrnOra, dire che già da piccola sapessi cosa mi aspettava sarebbe una bugia. Fino ai quindici anni ero convinta che sarei diventata direttrice d'orchestra, al limite una pianista. Però la musica c'era già. Quella c'è stata da subito.rn rnrnFinalmente Patty Pravo ha deciso di scrivere la sua autobiografia definitiva, che illumina anche gli angoli piú nascosti di un'esistenza unica: dall'infanzia tra i canali di Venezia ai viaggi a vela sui mari di tutto il mondo, dall'amore per gli uomini all'amore per la musica, passando per il distacco dalla madre e il ritorno nel suo grembo, rivissuto come in sogno in una piscina di Bel Air. Un talento multiforme: ha cantato in otto lingue, con decine di successi planetari e 110 milioni di dischi venduti. Una personalità capace di attrarre poeti come Ezra Pound, Léo Ferré e Vinícius de Moraes, artisti come Lucio Fontana, Tano Festa e Mario Schifano, musicisti come Mick Jagger, Jimi Hendrix e Robert Blunt. La sua storia, iniziata nei favolosi anni Sessanta che scalpitavano di libertà e anarchia, gli anni del piú clamoroso rinnovamento generazionale del secolo scorso, attraversa il Novecento fino ai giorni nostri. E svela il misterioso rapporto tra Patty e Nicoletta, tra il personaggio e la donna, tra la vita sotto i riflettori e la vita, semplicemente. -
Oggetto d'amore
«Quelli di Edna O'Brien sono i racconti piú belli e dolenti che siano mai stati scritti» - Alice Munrornrn«Disse semplicemente il mio nome. - Marta, - disse, e capii che stava succedendo di nuovo. Mi tremavano le gambe sotto la grande tovaglia bianca e avevo la testa confusa, anche se non ero ubriaca. È così che m'innamoro. Era seduto davanti a me. L'oggetto dell'amore».rnrnDonne che hanno innocenza e sogni da vendere. Donne che all'amore chiedono molto più di quanto sia ragionevole aspettarsi. Che mai hanno avuto in sorte matrimoni lunghi e destini semplici, ma storie d'amore clandestine, speranze deluse, pavimenti coperti di piatti rotti. Donne fragili, certo, ma che hanno la sete di vita e sesso e libertà scritta negli occhi, nei capelli, in ogni cosa che fanno.rnOggetto d'amore raccoglie le storie più belle di Edna O'Brien, le più toccanti, quelle capaci di emanare un calore che brucia ma allo stesso tempo offre conforto. Il frutto di cinquant'anni di incessante lavoro sulla propria vita e sulla propria scrittura.rnTraduzione di Giovanna Granato -
Casa
«I romanzi di Marilynne Robinson ci toccano da vicino. Parlano ai nostri anni del nostro futuro. Un futuro che valga la pena di essere vissuto.» - Nicola LagioiarnrnGlory Boughton ha trentotto anni quando una delusione amorosa la riporta nella natia Gilead per occuparsi del vecchio padre e della consunta casa avita. Il fratello Jack ne ha qualcuno di più allorché, pochi mesi più tardi, bussa alla stessa porta in cerca di un approdo per il suo spirito tormentato. Le braccia del patriarca si aprono ad accogliere il più amato dei suoi otto figli, il più corrotto, il più smarrito. Ma il suo cuore e la sua mente faticano a fare altrettanto. Nella versione robinsoniana di quella che l'autrice definisce la più radicale delle parabole evangeliche - capovolgendo, come fa, le nozioni di merito e ricompensa -, l'accento cade sul momento successivo a quello della festosa accoglienza: il momento del perdono, della piena reintegrazione nella casa del padre, laddove il limite umano si fa più invalicabile. Il terzo romanzo di Marilynne Robinson ci ripropone un mondo familiare: l'immobile cittadina agraria di Gilead, ""fulgida stella del radicalismo"""" nella sarcastica rivisitazione di Jack; la metà degli anni Cinquanta, con i loro scontri razziali e la loro sedata quiescenza; il venerabile pastore presbiteriano Robert Boughton, ormai troppo stanco, e i suoi due figli più interessanti, la dolente Glory e l'oscuro Jack. Stesso luogo, tempo, personaggi del precedente """"Gilead"""", dunque (compagno contiguo anziché sequenziale di questo """"Casa""""), ma diversa prospettiva a illuminare da un'altra angolazione più trascendente e insieme il più terreno dei temi: 'nostos', il ritorno a casa."" -
Gilead
Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 2005«La passione che ho per i libri di Marilynne Robinson ha pochi precedenti nella mia vita di lettore, la mia ammirazione per le è smisurata» – Paolo Giordano«Un trionfo di stile e immaginazione, un viaggio spirituale che nessun altro lettore degno di di questo nome può perdersi» – The Washington Post«La cultura americana è piú ricca grazie al corpus delle opere di Marilynne Robinson. Teniamo a mente l'insegnamento di John Ames: che alla grazia si deve rispondere con la gratitudine» – The Boston GlobeIl reverendo John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l'attuale signora Ames, molto piú giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamorò e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua storia. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia cosí a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi? -
Lila
Lila è una donna ancora giovane, ma ferita dalla solitudine di una vita brutale e vagabonda; il reverendo John Ames ha il doppio dei suoi anni e altrettanti lutti, una fede di granito e la responsabilità di molte anime. Niente al mondo li accomuna, a parte la fedeltà ai ricordi e la fame di risposte. Niente, prima di quel pomeriggio di pioggia a Gilead.rnrn«Un romanzo sulla solitudine disperata e sulla diffidenza più cupa, sulla vergogna e sulla seduzione. Finge di parlare di Dio, e intanto racconta i precipizi di quelli che lo cercano» – Nadia Terranovarnrn«Marilynne Robinson ha scritto un'intensa storia d'amore e l'ha calata nella lingua e nelle idee di una dottrina calvinista. È un'autrice senza eguali. Ha saputo creare un intrepido corpus di opere, piccolo ma denso, in cui la religione compare senza vergogna, al pari del dubbio» – Cathleen Schine, The New York Review of BooksrnrnLila porta con sé un bagaglio fatto soltanto di ricordi e delusioni quando raggiunge la cittadina di Gilead. Ma, varcando per la prima volta la soglia di una chiesa in cerca di un riparo, incontra la voce calda e sicura del reverendo John Ames e finalmente può smettere di combattere. Non importa che lui sia colto e lei ignorante, non importa da quale inferno venga lei o quanta vita abbia davanti lui. Non importa che lei abbia fatto la prostituta né che lui abbia visto morire la moglie e il figlio che stava mettendo al mondo. A John Ames basta un'occhiata per scorgere in lei una sofferenza che li avvicina e un bisogno di risposte a domande che riguardano entrambi: Dio, il bene, il male, la colpa e il perdono. Fino alla richiesta più difficile di tutte, che lo costringe a rimettere in discussione se stesso e i propri sentimenti: sposami. -
Anna Karenina
«Come opera d'arte, Anna Karenina è la perfezione e nulla può esserle paragonato» - Fëdor Dostoevskijrnrn«Un'opera così felice, così avvincente, così unitaria e perfetta nel grande come nel piccolo» - Thomas Mannrnrn«Il capolavoro assoluto del xix secolo. Il picco massimo della perfezione creativa di Tolstoj» - Vladimir NabokovrnrnUna storia travolgente di grande passione e trasgressione, di sguardi incrociati, voti traditi, drammi coniugali, slanci romantici, ideali infranti, verità ultime.rnA oltre settant'anni dalla storica edizione di Leone Ginzburg, che ha fatto conoscere Anna Karenina a generazioni di lettori, il capolavoro di Tolstoj viene ora pubblicato nella traduzione di Claudia Zonghetti. Traduzione di Claudia Zonghetti -
Exit West
Finalista del Man Booker Prize 2017.rnrn«""Exit West"""" è una tale sberla emotiva che continuerete a pensarci per giorni. Perché Hamid non vi sta soltanto raccontando una storia, vi sta chiedendo in che mondo volete vivere.» - The Booksellerrnrn«Straordinario» - Zadie Smithrnrnrn«Un romanzo denso di forza simbolica e di trovate fantasiose, una grande metafora del nostro tempo.» - la Stampa.rnrn«Nel monologo ipnotico del “Fondamentalista riluttante” lo scrittore pakistano ha raccontato le mille sfumature della diffidenza scatenata dagli attentati dell’11 settembre, nelle “Civiltà del disagio” ha raccolto articoli su diversi aspetti dell’incontro-scontro tra civiltà. Il suo prossimo romanzo è la storia di una giovane coppia, Saeed e Nadia, in fuga da un paese devastato dalla guerra civile che supera ogni confine - reale e fantastico - in cerca di un posto dove essere felice. Il titolo, “Exit West”, indica con chiarezza quale direzione prende la loro ricerca della felicità.» - Angela Codacci Pisanelli, L'Espresso.rnrnNadia e Saeed vogliono tenere in vita il loro amore giovane e fragile mentre la guerra civile divora strade, case, persone. Si narra, però, che esistano porte misteriose che conducono dall'altra parte del mondo, verso una nuova speranza...Mohsin Hamid ha scritto un romanzo tenero e spietato, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura. """"Exit West"""" è un libro venuto dal futuro per dirci che nessuna porta può più essere chiusa.rnrn«In una città traboccante di rifugiati ma ancora perlopiù in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò una giovane donna in un'aula scolastica e non le parlò». Saeed è timido e un po' goffo con le ragazze: cosí, per quanto sia attratto dalla sensuale e indipendente Nadia, ci metterà qualche giorno per trovare il coraggio di rivolgerle la parola. Ma la guerra che sta distruggendo la loro città, strada dopo strada, vita dopo vita, accelera il loro cauto avvicinarsi e, all'infiammarsi degli scontri, Nadia e Saeed si scopriranno innamorati. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti, lanci di mortai, sparatorie, la morte appare l'unico orizzonte possibile, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un'altra parte. Inizia così il viaggio di Nadia e Saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via. Con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, Mohsin Hamid sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo e allo stesso tempo stringere sul dettaglio sfuggente e delicato delle vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un amore giovane. In un certo senso Hamid ha ripetuto per l'oggi quello che i classici dell'Ottocento, ad esempio Guerra e pace, hanno sempre fatto: raccontare l'universale della Storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario, l'esperienza del singolo, alla compiuta totalità dell'umano.... -
Se prima eravamo in due
Dopo il grande successo di Ho sposato una vegana, le nuove, irresistibili avventure della famiglia Brizzi.rnrnÈ proprio vero che quando ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa., Poco più di un anno fa è arrivata Penelope Nina. Se prima eravamo in due è il racconto di come è andato l'inizio della nostra conoscenza e di come, piano piano, mi sono innamorato di lei. Questo nonostante uccupi la stanza migliore, urli di notte, se la faccia addosso di continuo e non paghi l'affitto. Tutte cose che non perdonerei nemmeno a Scarlett Johansson il che la dice lunga. La realtà è che ormai sono suo schiavo. Aggiungete che ho una moglie vegana, salutista e vagamente dittatoriale, e la tragedia familiare è servita.rnrnVi ricordate quando da bambini ci si trovava a giocare in due contro uno? Tante inutili rincorse e alla fine era sempre la coppia a stravincere. Due contro uno è scorretto. Se poi ad allearsi sono una mamma e un neonato, e a rimanere da solo è il papà, allora dovrebbe essere addirittura illegale.rnrnÈ proprio vero che quando ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa. Poco piú di un anno fa è arrivata Penelope Nina. Se prima eravamo in due è il racconto di come è andato l'inizio della nostra conoscenza e di come, piano piano, mi sono innamorato di lei. Questo nonostante occupi la stanza migliore, urli di notte, se la faccia addosso di continuo e non paghi l'affitto. Tutte cose che non perdonerei nemmeno a Scarlett Johansson, il che la dice lunga. La realtà è che ormai sono suo schiavo. Aggiungete che ho una moglie vegana, salutista e vagamente dittatoriale, e la tragedia familiare è servita. -
«Domani è un altro giorno» disse Rossella O'Hara
Lezioni di fiuto, di volo, di visione al buio, di sopravvivenza... È a furia di lezioni di vita che la Bambina arriva a conoscere il mondo. Nei soffocanti anni Cinquanta, ribelle a ogni regola, la piccola protagonista ricrea e racconta la sua vita, la famiglia, l'epica lotta coi Tarati, le chiacchiere femminine in un cortile grandguignolesco, le fantasie sul sesso e l'amore, gli abusi dei Grandi. Uniche boccate d'aria pura, i libri e i film, ma anche i fotoromanzi della Serpenta, i fumetti del Cipicchia, il giradischi di Zia Giovane. E un giorno decide di vendicare i torti a modo suo...rnrnPace è una parola che la Bambina non concepisce. La sente usare qualche volta a scuola «quando la Maestra ordina: ""Fate la pace"""", che vuol dire stringere la mano a un Antipatico o addirittura uno Stronzo che durante l'intervallo ti ha pestato perché hai risposto con un calcio alla sua tirata di trecce. Macché pace. Le Bambine sono fatte per la Guerra». Con questo spirito battagliero e dissacrante, la Bambina affronta il mondo dei Grandi. Dalla sua stanno straordinari insegnanti: le scene dei baci di """"Via col vento"""" le fanno intuire i misteri dell'anatomia, una pila di «Grand Hotel» le apre gli occhi sulla metafisica, """"I ragazzi della via Paal"""" le rivelano i trucchi della strategia, le canzoni di Fred Buscaglione le mostrano i meccanismi sociologici degli anni Cinquanta. All'improvviso la sua vita è sfiorata da una tragedia: una compagna di giochi muore cadendo da una finestra. Si tratta di un incidente o qualcuno l'ha fatta cadere? O, addirittura, si è uccisa?... La Bambina vuole sciogliere questo mistero. Capace di eroismi da Giovanna d'Arco e di funambolici salti sugli abissi, tenta di farsi giustizia da sé, sapendo bene che non potrà contare sull'aiuto di nessuno tranne di due solitari come lei: Bis, la sorella gemella che nessuno vede, e il timido Agnusdèi, vittima di un padre sadico. Alla fine, nel momento di traversare la linea d'ombra dell'infanzia, quando le si chiede di rinunciare ai sogni, la Bambina decide di disobbedire infilandosi «scarpette rosse»."" -
Il club degli uomini
Uscito per la prima volta nel 1981, Il club degli uomini oggi piú che mai appare per quel che è: il romanzo definitivo e attualissimo sull'identità maschile.rnrn«Un Grande Freddo fra estranei che si riuniscono per raccontarsi le proprie inettitudini sentimentali. Attraverso la forma del romanzo, Leonard Michaels compone un esilarante trattato sulla banalità del maschile a costante rischio di misoginia, che nel ridicolo trova la sua tenerezza» - Diego De Silva rnrn«In tutta la sua carriera Leonard Michaels non ha scritto una sola frase noiosa» - The Boston Globernrn«Le donne volevano parlare di rabbia, di identità, di politica, eccetera»rnrnSiamo alla fine degli anni Settanta e le donne, be', le donne parlano. Si riuniscono in collettivi e gruppi. Si organizzano. Si incazzano. E gli uomini, che fanno gli uomini quando sono tra loro, da soli? Per le donne resta un mistero, ma forse un po' anche per gli uomini, almeno a giudicare dalle perplessità del narratore quando Cavanaugh, un uomo di successo, senza crepe, lo invita a unirsi a «una normale occasione sociale al di fuori del lavoro e del matrimonio». E finisce cosí una sera nella taverna di uno sconosciuto, insieme ad altri sei, tutti non piú giovani ma certo non ancora vecchi. Ognuno di loro ha un passato non abbastanza lontano per essere davvero dimenticato. Ognuno ha il ricordo di una donna posseduta come non si è posseduta nessun'altra. Ognuno ha perso qualcosa che teme di non poter trovare mai piú. Ognuno sente il bisogno di confessare il proprio fallimento. Nonostante sia stato uno scrittore tutto sommato poco prolifico, già in vita Leonard Michaels era stato accostato ai grandi maestri della tradizione ebraica suoi contemporanei o poco piú vecchi, come Saul Bellow, Bernard Malamud, Norman Mailer e Philip Roth. Michaels aveva un dono: ogni cosa che scriveva prendeva vita. La profondità con cui sapeva esplorare il cuore degli uomini, la sicurezza con cui si muoveva negli ambigui territori delle relazioni sentimentali, il controllo magistrale che aveva di ogni elemento della scrittura, ne hanno fatto l'oggetto, negli Stati Uniti, di un culto tanto profondo quanto diffuso anche a quindici anni dalla morte (avvenuta nel 2003). «Čechov e Kafka, dopo essersi rivolti a Chaucer, avrebbero potuto scrivere un libro del genere». -
I giorni di scuola di Gesù
J. M. Coetzee ha scritto un romanzo misterioso e sapiente su ciò che significa crescere e imparare, sull'essere genitori e sull'essere figli, sul conflitto eterno tra l'emozione e l'intelletto.rnrn«Forse, sembra dirci Coetzee, ci potrà salvare solo una creatura che ricomincia daccapo a farsi le domande ultime che noi adulti abbiamo scordato» - rnFranco Marcoaldi, D - La Repubblica delle donnernL'insolita famiglia formata da David, bambino impenetrabile e sfuggente che si interroga sulla realtà come un filosofo, Simón e Inés, che hanno scelto di crescerlo, è costretta a vivere nascosta in una fattoria. I due genitori si ritrovano di fronte al dilemma dell'educazione di David, che ormai ha sei anni ed è insaziabile di risposte, sempre pronto a mettere in dubbio ogni cosa. Dopo un primo, fallimentare, tentativo di lezioni private in cui David continua a provocare e a rifiutare l'insegnante, Simón e Inés studiano l'offerta di scuole private in città. Tre anziane sorelle propongono loro, per generosità, di pagare la retta di David. Alla fine è lui a scegliere un'accademia di danza, irresistibilmente attratto dal gelido carisma della direttrice e insegnante, la señora Arroyo, Ana Magdalena. Affascinato da questa donna enigmatica, David si allontana sempre piú dalla famiglia. Ma la situazione cambia improvvisamente con l'omicidio di Ana Magdalena, che dà il via a un processo dalle conseguenze tanto drammatiche quanto paradossali: a dichiararsi colpevole è Dmitri, il laido custode del museo al piano inferiore dell'Accademia. Ma è stato davvero lui? E perché cerca cosí ossessivamente la condanna del tribunale? Ma soprattutto: qual è il ruolo del piccolo David in questo complicato gioco di specchi? I giorni di scuola di Gesú è un romanzo di idee e sentimenti che diventano la carne e il sangue di una storia appassionante grazie al talento assoluto di J. M. Coetzee. Il Nobel sudafricano ha saputo mostrare, con una scrittura precisissima, l'infinita profondità nascosta nei dettagli delle nostre vite: uno sguardo spiazzante e saggio come quello di un bambino. -
Sono cose da grandi
È possibile spiegare a un bambino l'esistenza del male? Con voce intensa, precisa, intima, una madre guarda dentro di sé per cercare una risposta.«Questa lettera ha inizio nell'estate dei tuoi quattro anni. Quando le mie paure si sono schiuse davanti alle immagini di una strage. Poco dopo la Terra ha tremato. E anche io sono stata contagiata da quel tremore, perché l'ho avvertito in te.» Un giorno, davanti alla televisione, per la prima volta Simona riconosce negli occhi del figlio la paura. E non è la paura catartica delle fiabe, è quella suscitata dalla violenza del mondo. La frase usata fino ad allora per proteggerlo «sono cose da grandi» non funziona piú. Cosí decide di rivolgersi a lui, con semplicità, per dirgli ciò che sulla paura ha imparato. Ma anche per raccontargli la dolcezza di una vita quotidiana a due, tra barattoli pieni di insetti e scatole magiche dove custodire i propri desideri. Scrivendogli scopre la propria fragilità, e in questa fragilità, paradossalmente, una forza. In questo tempo incerto e minaccioso, una madre prova a decifrare il mondo per suo figlio, reinventandolo attraverso i giochi e le storie che crea ogni giorno per lui. -
Non è un paese per vecchi
I destini di tre uomini in un mondo dove solo gli spietati sopravvivono e dove si può scegliere soltanto «in quale ordine abbandonare la propria vita».Nel Texas di oggi, lungo il confine con il Messico, si incrociano i destini di tre uomini. Uno di loro sta fuggendo con una borsa piena di soldi, gli altri due lo inseguono. Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam, si è ritrovato sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia fra narcotrafficanti e ha colto al volo un'occasione troppo grande per lui. Sulle sue tracce si muovono Anton Chigurh, un assassino psicopatico con una pericolosa filosofia della giustizia, e lo sceriffo Bell, un uomo del passato che non sa farsi una ragione della ferocia del presente. Il destino di Moss dipende da quale dei due inseguitori lo troverà per primo. Un romanzo crudo e implacabile come una premonizione di tragedia, che riporta il lettore in quei paesaggi del Sudest degli Stati Uniti dove i vecchi valori hanno ceduto il passo a una violenza cieca e incontrollata. Dove vivono uomini che, «se uno li ammazzasse tutti, toccherebbe costruire una dépendance dell'inferno». -
L' uomo che cade
Il mondo devastato dell'Undici settembre, le inquiete solitudini della famiglia di un sopravvissuto al crollo delle torri e la paradossale normalità di un terrorista che si prepara al martirio. Dentro le torri e dentro gli aerei che le distruggono, Don DeLillo racconta l'America del nuovo secolo, il trauma, la paura e i rituali per esorcizzarla.«Il mondo era anche questo, sagome dentro finestre a trecento metri d'altezza, che cadevano nel vuoto, e tanfo di combustibile in fiamme, e lo squarcio costante delle sirene nell'aria.»Scendendo con altre migliaia di persone le scale della Torre nord del World Trade Center, Keith Neudecker riesce a mettersi in salvo pochi minuti prima del crollo. Ha i vestiti impregnati di sangue e di cenere, la faccia cosparsa di frammenti di vetro, e negli occhi immagini che non potrà mai dimenticare. All'esterno la strada ha perso il suo aspetto familiare e le cose mostrano il volto impassibile che avrebbero in un mondo privo di sguardi umani. È l'America dell'Undici settembre, catapultata da un giorno all'altro nel nuovo secolo della paura. -
Viaggio alla fine del millennio
Nell'estate del 999 il ricco mercante ebreo Ben-Atar salpa da Tangeri alla volta di Parigi, sperduta cittadina nel cuore di un'Europa selvaggia, in fermento per l'approssimarsi dell'Anno Mille. Scopo del viaggio è ritrovare il nipote Raphael Abulafia, suo socio in affari, che fino a un paio di anni prima aveva venduto con profitto la merce dello zio in Francia. La loro collaborazione è stata troncata in seguito alle critiche rivolte alla bigamia del mercante sefardita dalla moglie di Abulafia. Compagni di viaggio di Ben-Atar sono il socio ismaelita Abu-Lufti, le due mogli e un rabbino andaluso, che ha il compito di convincere la devota moglie di Abulafia della legittimità della situazione famigliare di Ben-Atar. -
La vendetta
Solitudini, alienazioni, fratture, perdite: venticinque brevissimi e fulminanti racconti in cui Agota Kristof esprime il disagio piú profondo con i toni del grottesco e del surreale, e con la sua consueta capacità di arrivare all'anima delle cose.Personaggi senza identità, senza nessuna adesione al mondo in cui vivono, con una percezione distorta e allucinata che li induce a compiere gesti aberranti. Delitti poco esemplari, come quello del ragazzo che uccide i professori piú amati per salvarli dalla crudeltà dei compagni, o quello della moglie che uccide il marito per farlo smettere di russare. I gesti estremi vengono compiuti senza alcuna estetizzazione, solo con estraneità, con la consapevolezza, o forse l'intuizione, che le menzogne non possono essere perdonate, che le soluzioni arrivano e arriveranno sempre tardi. Vite alla deriva che cercano ostinatamente di tornare a casa, di rivedere in faccia il proprio passato. Schegge narrative che raccontano un mondo mostruosamente duro, di fronte al quale domina il senso di estraneità e di smarrimento. -
Terapia di coppia per amanti
Che cosa sono esattamente gli amanti? Quella che formano è una coppia imperfetta o un'unione che non desidera niente al di fuori di ciò che ha?rnrn«Ogni scrittore ha il suo mestiere. C'è chi scrive da architetto, chi da ingegnere, scalatore o musicista, ragioniere o equilibrista, ballerino, sarto o elettricista. Diego De Silva invece è un palombaro. E il mare che affronta è quello affollato dell'amore» - rnFabio Genovesi, «La Lettura del Corriere della Sera»rnrnDue adulti sposati (non tra loro) si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. Modesto è meno chic, ma abilissimo nell'autoassoluzione. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. Ma Viviana, nella crucialità del dilemma, trascina Modesto dall'analista, alla ricerca di una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da lacerazioni continue. Un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono e ci trascinano in un'immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura di affidarci all'amore e dargli mandato a cambiarci la vita. -
Capolavori
«Verrà un giorno in cui sapremo il perché di tutto questo, di tante sofferenze. Allora non ci saranno piú misteri, ma nel frattempo dobbiamo vivere!»rnrn«I monologhi di Anja, di Sonja, di Masha, di Oľga, di Irina, nei quali il futuro luccica coi suoi colori come nelle sfere di cristallo delle veggenti somigliano ai finali di certi film di Chaplin, dove l'eroe si allontana svanendo in una lunghissima strada. In realtà la durevole attesa dei personaggi cechoviani si risolve in una torpida assenza, che per noi non è troppo diversa da quella dei due clown che aspettano il misterioso Godot». (Angelo Maria Ripellino) -
I tre moschettieri
«... in quel momento avrebbe sguainato la spada contro tutti i moschettieri del regno...»rnrn«Beato colui che per la prima volta si accinge a inseguire le orme di d'Artagnan; beato colui che, avendo letto questo libro nell'adolescenza, come accade, in una edizione probabilmente ornata di traumatizzanti illustrazioni, non ne conserva che un confuso ricordo, fatto di generosi e un po' sciocchi duelli, di trame ingegnose, di agevoli uccisioni; attendono costoro alcune ore di indifesa, deliziata lettura… Una velocissima cavalcata, che si svolge con accelerazione sempre piú nervosa e rovinosa, ci rapisce, per le strade di Francia e di Inghilterra, sulle tracce di d'Artagnan e dei tre moschettieri; in preda ad un batticuore lievemente degradante, gustando tutta la codarda letizia di essere ""fuori"""", noi seguiamo le ambagi di una storia seducente quanto sfrontatamente improbabile.» (Giorgio Manganelli)"" -
Jane Eyre
Jane, una povera orfanella che ha trascorso la fanciullezza in un triste asilo di Lowood, dopo anni di stenti e di solitudine, viene assunta come governante in casa Rochester. Il cinico padrone finisce per innamorarsi di lei ma quando si sta per celebrare il matrimonio, una scoperta viene a sconvolgere la vita della fanciulla: la moglie di Rochester, creduta morta, è ancora in vita, prigioniera della pazzia.