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Ventimila leghe sotto i mari
Il romanzo fu pubblicato nel 1871. E' il sogno positivista ad animare Verne inventore di un universo di macchine fantastiche e appassionato cultore di un enciclopedismo di cui offre continui ragguagli. In questa edizione del romanzo, proposto nel centenario della morte dell'autore, al testo tradotto da Luciano Tamburini si affianca un saggio di Daniele Del Giudice. -
Trilogia del Nord: Da un castello all'altro-Nord-Rigodon
Da un castello all'altro, Nord, Rigodon, tre romanzi sull'evento che ha più radicalmente sconvolto il nostro mondo: la Seconda Guerra Mondiale.«Questi tre romanzi, che ne formano quasi uno solo, hanno piú di un titolo per essere ritenuti un'opera importante. Non solo infatti rappresentano il punto d'arrivo di un lavoro romanzesco che, cominciato con Viaggio al termine della notte e portato avanti regolarmente in seguito, colloca Céline entro la linea dei grandi innovatori del ventesimo secolo, ma sono anche una di quelle rare opere in cui la letteratura sia riuscita ad impossessarsi di quell'avvenimento storico che tanto piú paralizza le facoltà immaginative e le penne quanto piú radicalmente ha sconvolto il nostro mondo: la Seconda guerra mondiale.» (Henri Godard) -
Tutti i racconti
«Ci sarà sempre un racconto che vorrò fare ancora.»Racconti della guerra civile, Racconti del parentado e del paese, Racconti del dopoguerra, Racconti fantastici: è in base a quest'ordine voluto dallo stesso Fenoglio che vengono qui raccolti tutti i suoi racconti. Oltre alle storie partigiane il cui nucleo tematico fu inaugurato dai Ventitre giorni della città di Alba, la parte piú cospicua del volume è costituita dai racconti «langhigiani», che tra vari progetti occuparono lo scrittore piemontese prima e dopo Il partigiano Johnny. Dietro a essi sta l'enorme lavoro di Fenoglio, dagli anni Cinquanta fino ai suoi ultimi giorni: i personaggi e le vicende raccontati con un linguaggio vero e preciso penetrano il «mistero» della spietatezza dei rapporti umani e riportano a un paesaggio esistenziale che, attingendo a una memoria parentale o collettiva, rivela stralci di vita di una provincia per sempre perduta. In appendice il Diario e un breve testo velatamente autobiografico. -
Le origini della civiltà. Una controstoria
Come e perché gli uomini smisero di essere cacciatori e raccoglitori per dare vita a comunità sedentarie dipendenti dal bestiame e dai cereali? Come e perché si formarono le prime organizzazioni statali? Il provocatorio racconto della nascita della civiltà, che demolisce molti luoghi comuni. rnrn«Un'acuta visione del piú importante cambiamento nella storia dell'umanità prima della rivoluzione industriale. Cosí andrebbe scritta la storia» - The GuardianrnrnLa maggior parte della gente crede che la domesticazione degli animali e la coltivazione abbiano alla fine permesso agli esseri umani di stabilirsi, formando villaggi, città e stati agrari, rendendo cosí possibile la civiltà, la legge, l'ordine pubblico e un modo di vivere presumibilmente sicuro. Tuttavia le prove archeologiche e storiche mettono in discussione questa narrazione. I primi stati agrari nacquero da un accumulo di domesticazioni: prima del fuoco, poi delle piante, del bestiame, ma anche delle persone assoggettate allo stato, dei prigionieri e infine delle donne all'interno della famiglia patriarcale, tutti elementi che possono essere considerati un modo per ottenere il controllo sulla riproduzione. James C. Scott analizza il motivo per cui per un periodo l'uomo evitò la sedentarietà e l'agricoltura con l'aratro, sfruttando i vantaggi della sussistenza mobile; considera le epidemie di malattie imprevedibili derivate dalla concentrazione di piante, animali domestici, granaglie; e spiega perché tutti i primi stati si basarono su miglio, cereali e schiavismo. Affrontando infine il tema della vita al di fuori dello stato, la vita dei «barbari», spesso piú facile, libera e sana di quella all'interno della civiltà. Come e perché gli uomini smisero di essere cacciatori e raccoglitori per dare vita a comunità sedentarie dipendenti dal bestiame e dai cereali? Come e perché si formarono le prime organizzazioni statali? Il provocatorio racconto della nascita della civiltà, che demolisce molti luoghi comuni. -
Tutankhamon. I tesori della tomba. Ediz. a colori
Le magnifiche fotografie a colori a piena pagina di Sandro Vannini offrono inediti punti di vista su quasi 200 spettacolari reperti, consentendo al lettore di osservare questi tesori senza tempo in modo ancor piú dettagliato di quanto sia possibile a occhio nudo.rnrnrnI favolosi tesori di Tutankhamon hanno affascinato il mondo fin dalla loro scoperta nel 1922. Sono innumerevoli i libri dedicati al re bambino e alla sua tomba, ma questo volume del celebre egittologo Zahi Hawass fornisce al lettore una prospettiva unica su questa straordinaria scoperta archeologica, la piú emozionante che il mondo abbia mai conosciuto. Il volume ci permette di fare un viaggio nel passato, non solo nell'epoca della scoperta, ma anche nel mondo degli antichi Egizi. Racconta i dieci anni di scrupolosi scavi effettuati da Howard Carter e dagli Egiziani che lavorarono al suo fianco, e presenta le camere della tomba nell'ordine in cui furono esaminate, illustrando nel dettaglio gli artefatti rinvenuti. Da esperto archeologo, Hawass permea il testo con la sua voce unica, restituendo, insieme a preziose informazioni su ogni oggetto, le emozioni della scoperta. Le magnifiche fotografie a colori a piena pagina di Sandro Vannini offrono inediti punti di vista su quasi 200 spettacolari reperti, consentendo al lettore di osservare questi tesori senza tempo in modo ancor piú dettagliato di quanto sia possibile a occhio nudo. -
Costellazioni. Le parole di Walter Benjamin
Articolato in quarantatre voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano i tratti fondamentali della modernità cosí come è stata esplorata da uno dei suoi primi e piú acuti pionierirnrnFra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e l'opera di Walter Benjamin sono fra i piú produttivi e fecondi. La sua scrittura, fulminea e penetrante, ha spaziato dalla critica letteraria alla teologia, dalla teoria dei media alla filosofia della storia, dall'estetica delle arti visive alla teoria dell'architettura e della città. Collocandosi al punto di convergenza di tradizioni eterogenee (messianismo ebraico e marxismo eterodosso, pensiero romantico e morfologia), la riflessione di Benjamin ha trovato espressione in una molteplicità di generi e di stili, la cui natura ibrida ha sempre affascinato, ma spesso disorientato i suoi lettori, che si sono accostati e continuano ad accostarsi alle sue opere provenendo da percorsi e ambiti disciplinari differenti. Articolato in quarantatre voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano i tratti fondamentali della modernità cosí come è stata esplorata da uno dei suoi primi e piú acuti pionieri: una modernità che, lungi dall'essere stata archiviata dalle derive post-moderniste, non cessa di interpellare criticamente il nostro presente. -
La mia sera del Ventesimo secolo e altre piccole svolte
Nel conferire il Premio Nobel per la Letteratura a Kazuo Ishiguro, l'Accademia di Svezia ha riconosciuto la forza emotiva della sua scrittura e la sua maestria nello svelare il nostro illusorio senso di connessione con il resto del mondo. rn""In un'epoca di divisioni che crescono pericolosamente, è necessario che ci mettiamo in ascolto. La buona scrittura e i buoni lettori abbatteranno le barriere. Potremo perfino scoprire un'idea nuova, un progetto di grande umanità intorno a cui ritrovarci.""""rnrnNella lezione eloquente e schietta che ha tenuto a Stoccolma, e che qui pubblichiamo, Ishiguro ha riflettuto sul modo in cui la sua educazione lo ha formato e sui punti di svolta della propria carriera, «eventi marginali [...] quiete scintille di rivelazione personale», che lo hanno trasformato nello scrittore che è oggi. Con la stessa generosa umanità che impreziosisce i suoi romanzi, Ishiguro guarda qui al di là di se stesso, al mondo che le nuove generazioni di scrittori stanno affrontando; e a ciò che significherà – e richiederà – adoperarsi perché la letteratura resti non soltanto viva, ma anche essenziale. Un testo di grande interesse sulla scrittura e sul divenire scrittori, da parte di uno dei romanzieri piú autorevoli della nostra generazione. In un'epoca di divisioni che crescono pericolosamente, è necessario che ci mettiamo in ascolto. La buona scrittura e i buoni lettori abbatteranno le barriere. Potremo perfino scoprire un'idea nuova, un progetto di grande umanità intorno a cui ritrovarci."" -
Trilogia dell'isola di Lewis: L'isola dei cacciatori d'uccelli-L'uomo di Lewis-L'uomo degli scacchi
Una trilogia perfetta: tre romanzi gelidi e scottanti al tempo stesso, che scandagliano l'abisso di una natura incontaminata e gli oscuri recessi dell'animo umano.rnTutto è estremo nel lembo di terra più a ovest d'Europa. Anche le suggestioni e i grandi misteri. Nell'isola di Lewis, aspra e inospitale come le rocce nere che la intrappolano, su scogliere spazzate dal vento, tre omicidi sembrano affondare le loro radici in vecchie rivalità e menzogne spietate. L'ispettore Fin Macleod è scappato da ragazzo da quell'isola e dai suoi sanguinari, antichissimi rituali. Ora, dopo aver perso un figlio, è costretto a tornare, e a fare i conti con il suo passato. -
Il mambo degli orsi
La coppia di detective piú strampalata, una ragazza che non si fa trovare e una città dove regna un clima d'odio. Un capolavoro del noir contemporaneo «made in Usa» che è già diventato un classico. rnLeonard questa volta ha combinato un casino: ha dato fuoco alla casa dei vicini. Per evitare qualche nottata di carcere si mette, insieme al fido Hap ovviamente, sulla pista dell'avvocato Florida Grange, attuale compagna del capo della polizia ed ex ragazza di Hap. Florida è scomparsa mentre stava cercando di scoprire la verità sulla morte in prigione del figlio di un leggendario musicista blues. Le tracce della ragazza conducono a Grovetown, una cittadina texana dove spadroneggia un gruppo legato al Ku-Klux Klan, e dove i due investigatori capiscono subito di non essere i benvenuti... Un romanzo avvincente dalla prima all'ultima pagina, sorretto da un'incredibile sequenza di irresistibili trovate, da uno stile scoppiettante e da una cupa tensione che avvolge ogni cosa in un'atmosfera da incubo impossibile da dimenticare. Traduzione di Stefano Massaron. Postfazione di Sandrone Dazieri. -
La sottile linea scura
Un mistero da risolvere pagando il prezzo più alto che ci sia: la perdita dell'innocenza.rn""Dovevo aver sicuramente offeso gli dèi del male, dovevo aver fatto loro varcare di gran carriera la sottile linea scura che separa i misteri delle tenebre dalla realtà.""""rnrnNell'afosa estate texana del 1958, il tredicenne Stanley Mitchell lavora nel drive-in del padre, e mette il naso in un segreto che doveva rimanere celato. E la """"perdita dell'innocenza"""" di Stanley, in quell'estate in cui il mondo per lui cambia per sempre, coincide con il miracolo di una resurrezione davvero magica. In perfetta naturalezza, Lansdale ricrea le voci, il sapore, la vita, di un tempo scomparso del tutto, come non fosse mai esistito. La """"sottile linea scura"""", che segna per Stanley la scoperta del male del dolore e della morte insieme con l'esplosione del sesso e la consapevolezza del conflitto razziale, diventa la parete trasparente da varcare per immergerci in quegli anni Cinquanta lontani ormai come la preistoria."" -
Tramonto e polvere
Una donna uccide il marito dopo l'ennesimo atto di violenza. Lei si chiama Miss Sunset, «Tramonto», per l'incredibile bellezza e i capelli rosso fuoco. A questa indimenticabile figura femminile Lansdale affida la sua esplorazione dei confini tra Bene e Male, in un romanzo che è un fuoco di sorprese, di cattiveria e umorismo.rn«Leggendo le storie di Lansdale si sente l'odore della terra, il puzzo acido del sudore, il lezzo rancido di paesini sparsi nel deserto. Ha un'attenzione al paesaggio che mi ricorda Cormac McCarthy... Il suo primo racconto che ho letto mi ha steso come un pugno e mi ha fatto capire meglio cosa significa la parola talento.» - Niccolò Ammanitirn«Tramonto e polvere è un fuoco di sorprese, di cattiveria e umorismo, ed è scritto in stato di grazia... Lansdale è un narratore puro nella grande tradizione americana.» - The Boston Globern«Joe Lansdale è il poeta laureato del Texas, e questo romanzo conquisterà nuovi e appassionati lettori.» - The Guardianrn Una comunità di derelitti sorta intorno a una segheria, una natura violenta testimone muta di una terribile storia di amore e di sopraffazione. Siamo in Texas, negli anni della Grande Depressione. Sunset Jones uccide il marito, manesco tutore dell'ordine, e ne prende il posto. E si trova ben presto invischiata nel caso di un antico delitto che affonda le sue radici in una macabra storia di sesso e razzismo, di avidità e corruzione, di ragazze-madri e figli mai nati. Una vicenda sepolta nelle viscere del piccolo villaggio, che offre alla giovane donna la possibilità di scoprire in se stessa una forza morale di cui fino a quel momento era inconsapevole. -
Una giovinezza inventata
In Una giovinezza inventata (1979) l'autrice ha saputo cogliere quanto c'è di intimo e unico nella giovinezza di ognuno e nello stesso tempo quanto di inconsapevolmente comune c'è nella giovinezza di tutti.rnrn «Per il giovane la vita si configura come un compromesso tra l'essere e l'esistere. Per questo la giovinezza è tragica»rnrnLa storia di una ragazza borghese, una jeune fille rangée che vive con rabbia e al tempo stesso con astrazione la propria educazione alla vita. Sul filo dei ricordi Lalla Romano ricostruisce la Torino ovattata degli anni Venti con le sue atmosfere, i suoi luoghi, tracciando non il ritratto di un'epoca ma quello di un tempo della vita. L'educandato femminile, le amicizie, il primo amore, i tentativi di porre le basi per il futuro, le incertezze di una personalità ancora acerba sono narrate con distacco oggettivo, fino all'evidenza di una pungente ironia. In Una giovinezza inventata (1979) l'autrice ha saputo cogliere quanto c'è di intimo e unico nella giovinezza di ognuno e nello stesso tempo quanto di inconsapevolmente comune c'è nella giovinezza di tutti, tratteggiando, come ha affermato Geno Pampaloni, «il quadro di una infelicità, sottile ma irrimediabile, che la giovinezza consegna alla vita». Postfazione di Giovanni Raboni. Antologia critica, cronologia della vita e delle opere, bibliografia a cura di Antonio Ria. -
Il fondamentalista riluttante
Ogni impero ha i suoi giannizzeri, e Changez è un giannizzero dell'Impero Americano. Giovane pakistano, ammesso a Princeton grazie ai suoi eccezionali risultati scolastici, dopo la laurea summa cum laude viene assunto da una prestigiosa società di consulenza newyorkese. Diventa cosi un brillante analista finanziario, sempre in viaggio ai quattro angoli del mondo. Impegnato a volare tra Manila e il New Jersey, Lahore e Valparaiso, e a frequentare l'alta società di Manhattan al braccio della bella e misteriosa Erica, Changez non si rende conto di far parte delle truppe d'assalto di una vera e propria guerra economica globale, combattuta al servizio di un paese che non è il suo. Finché arriva l'Undici settembre a scuotere le sue certezze. ""Vidi crollare prima una e poi l'altra delle torri gemelle del World Trade Center. E allora sorrisi"""". È questo il primo sintomo di un'inarrestabile trasformazione. Il businessman in carriera, rasato a puntino e impeccabilmente fasciato nell'uniforme scura del manager, comincia a perdere colpi. La produttività cala e la barba cresce, quella barba che agli occhi dei suoi concittadini fa di ogni """"arabo"""" un potenziale terrorista. E mentre gli Stati Uniti invadono l'Afghanistan, il Pakistan e l'India sembrano sull'orlo di una guerra atomica, giunge per Changez il momento di compiere un passo irreversibile..."" -
Il responsabile delle risorse umane
Un viaggio contro il gelo che sembra sceso sul mondo, contro l'egoismo e l'aridità, per recuperare la propria umanità perduta.Un terrorista suicida si fa esplodere in un mercato di Gerusalemme. Una donna muore. Era straniera, viveva da sola in una squallida baracca di un quartiere di religiosi. Nessuno va a reclamare il suo cadavere all'obitorio del Monte Scopus. Eppure Julia Regajev aveva ancora formalmente un lavoro, come addetta alle pulizie in un grande panificio della città. Un giornalista senza scrupoli sfrutta il caso per imbastire uno scandalo e denuncia la «mancanza di umanità» dell'azienda, che non si è nemmeno accorta dell'assenza della dipendente. Tocca al responsabile delle risorse umane, spedito in missione dall'anziano proprietario del panificio, cercare di rimediare al danno d'immagine. Ma il viaggio verso la compassionevole sepoltura della donna si rivela per lui molto piú importante di un'operazione di facciata nei confronti dell'opinione pubblica. -
Città della pianura
Primi anni Cinquanta. John Grady Cole e Billy Parham lavorano in un ranch fra il Texas e il Messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello John Grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico. Ultimo capitolo della ""trilogia della frontiera"""", Città della pianura parte dove arrivavano i primi due romanzi, Cavalli selvaggi e Oltre il confine. In un West sempre più al crepuscolo, la natura esplode fuori e dentro i protagonisti, splendida e spietata. E se percepire il respiro delle cose, restituirlo nella forma di una superiore sapienza, è privilegio di pochi, nemmeno quei pochi possono cambiare gli eventi: possono soltanto far sentire la misteriosa forza che tiene insieme gli alberi, gli animali e i destini degli uomini."" -
I racconti di guerra
Dalle storie della Grande Guerra, scaturite dall'album di famiglia e dai bollettini ufficiali, a quelle della seconda guerra mondiale che ripercorrono la campagna di Francia, la tragica spedizione albanese, il drammatico fronte russo, la prigionia, il ritorno sull'Altipiano: pagina dopo pagina, attingendo alla sua memoria personale e a quella collettiva, ""il sergente"""" Rigoni costruisce un quadro scarno e spietato di un tempo che non è il nostro ma che ci viene lasciato in eredità. Tutti i racconti che Rigoni Stern ha dedicato al tema della guerra nelle sue opere precedenti, oltre a numerosi altri testi sparsi in giornali e riviste, vengono qui pubblicati in un ordine storico-narrativo a cura dell'autore."" -
L' abito femminile. Una storia culturale
«Georges Vigarello ci aiuta a capire come la storia di ogni bottone, orlo, laccetto, in fondo, sia la storia di una conquista» - Sette«Alcuni piccoli cambiamenti hanno inizio proprio nelrncuore dell’Impero. Madame Carette, “lettrice”rnpersonale dell’imperatrice Eugenia, nel 1864 descriverndiffusamente ciò che considera una novità: il “piccolornvestito” indossato dall’imperatrice stessa, con la gonnarnche aveva voluto piú corta e con meno volant, inrnoccasione di un viaggio sulle Alpi, un tessuto modesto,rndrappeggi semplici e regolari che raddoppiano glirnspessori del fondo.rnLe turiste inglesi della metà del secolo indossavano giàrngonne rialzate.rnLa cronista dell’Impero ne individua una sensibilerndiffusione, che associa al piacere delle passeggiate o,rnancora di piú, a una nuova frequentazione della città,rndei suoi bazar, del suo traffico, dei suoi trasporti: “Ci sirnabitua in fretta a questo abbigliamento pratico con ilrnquale, svelte e leggere, si scivola in mezzo alla folla, neirnnegozi e tra le vetture, senza temere i mille incidentirnche provocavano i vestiti fuori misura”. Una “riforma”rndi questo tipo sarebbe già un segno: quello di unarnmaggiore presenza della donna nello spazio pubblico,rndi una maggiore frequentazione dei viali, dei grandirnmagazzini, degli spettacoli, dei caffè, il desiderio di unarnmobilità e di una praticità rinnovate». -
I tabù del mondo. Figure e miti del senso del limite e della sua violazione
Dal riferimento a grandi autori dell'Occidente - da Platone a Hegel, da Dostoevskij a Sartre, da Freud a Lacan, da Marx a Calvino, da Molière a Beckett - cosí come nelle miserie della nostra vita quotidiana, Recalcati rintraccia la sparizione del tabú e l'apparizione delle sue nuove maschere. rnrn«Tra mitologia e contemporaneità, Recalcati affronta quello che preferiamo non raccontare di noi» - Valeria Parrella, òa Repubblicarnrn Il nostro tempo sembra aver dissolto ogni confine, compresi quelli stabiliti dai tabú. Non esiste piú un limite che non sia possibile valicare. La trasgressione è divenuta un obbligo che non implica alcun sentimento di violazione. Ma i tabú devono semplicemente essere smantellati dalla nuova ragione libertina che caratterizza il nostro tempo oppure conviene provare a ripensarli criticamente senza nutrire alcuna nostalgia per il passato? Ci sono parole chiave come preghiera, lavoro, desiderio, colpa, eutanasia, famiglia, che sono state in modi diversi associate ai tabú e che esigono oggi di essere riattraversate criticamente. Vi sono anche figure mitologiche, storiche o letterarie che sono divenute crocevia essenziali della nostra storia individuale e collettiva e che ci spingono a incontrare in modo nuovo lo spigolo duro del tabú: Ulisse, Antigone, Edipo, Medea, Amleto, Isacco, Don Giovanni, Caino. Dal riferimento a grandi autori dell'Occidente - da Platone a Hegel, da Dostoevskij a Sartre, da Freud a Lacan, da Marx a Calvino, da Molière a Beckett - cosí come nelle miserie della nostra vita quotidiana, Recalcati rintraccia la sparizione del tabú e l'apparizione delle sue nuove maschere. -
Non fa niente
Un patto tra due donne, una scelta coraggiosa e l'irresistibile energia con cui affrontano la vita. A passeggio per cinquant'anni di storia in compagnia di due figure femminili semplicemente straordinarie. Esther e Rosanna stipulano un patto, per qualcuno forse scandaloso, inaccettabile.rnrn«La voce garbata e sorniona di Margherita Oggero, quel procedere piano e profondo della scrittura come l'acqua che ingravida le terre del riso, riesce a far entrare la Storia nelle storie». - Maurizio Crosetti, La Repubblica rnrn «Può esistere un amore di madre che non contempli l'esclusiva?» rnrnrn Nel 1933, in uno dei momenti piú cupi per l'Europa, Esther ha dovuto lasciare Berlino, il suo innamorato, ogni promessa di futuro. Ora è una giovane donna colta, la cui eleganza sconcerta l'arcigna suocera piemontese. Rosanna invece è cresciuta in mezzo alle risaie, non ha potuto studiare e la sua bellezza le ha giocato un brutto tiro trasformandola in fretta in una creatura ansiosa di cambiare la sua esistenza. Cos'abbiano in comune due donne cosí, non ci vorrà molto a scoprirlo. Sono vive nonostante tutto, profondamente capaci di amare e d'insegnarsi qualcosa l'un l'altra. Un giorno Esther domanda a Rosanna di aiutarla ad avere un figlio, «come nella Bibbia fece Agar per Abramo e Sara». Intanto il mondo va avanti e le interroga senza risparmiarle: dalla guerra alla Torino postbellica che si avvia alla ricostruzione, passando per Bartali e Togliatti, gli anni passeranno veloci, fino alla caduta del muro di Berlino. È la vita che corre, la vita di due amiche che non saranno mai piú sole. -
Questa nostra Italia. Luoghi del cuore e della memoria
Un'opera civile e insieme intima, che scava alla ricerca di un'identità le cui radici affondano nei mille diversi volti di un paese grande, bellissimo e tormentato. rnrn«Un lessico famigliare in cui fa irruzione quella che l'autore ritiene la vera forza unificatrice del Paese, la nota che definisce l'identità nazionale: la lingua, la letteratura. E la bellezza» - Aldo Cazzullornrn«Corrado Augias è andato alla ricerca della vera natura di noi italiani» - Lilli GruberrnrnPerché possiamo dirci italiani? A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c'è qualcosa che ci accomuna. Una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male ma anche nel bene. Corrado Augias ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che definisce il nostro carattere nazionale. Un viaggio nei luoghi della nostra memoria collettiva e in quelli del suo cuore: dalla Milano del teatro alla Trieste di confine, transitando per Bologna dove il Nord incontra il Sud, poi Roma e Napoli per arrivare a Palermo, alle porte di un'altra civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato. Un'opera civile e insieme intima, che scava alla ricerca di un'identità le cui radici affondano nei mille diversi volti di un paese grande, bellissimo e tormentato. «Un lessico famigliare in cui fa irruzione quella che l'autore ritiene la vera forza unificatrice del Paese, la nota che definisce l'identità nazionale: la lingua, la letteratura. E la bellezza». Aldo Cazzullo «Corrado Augias è andato alla ricerca della vera natura di noi italiani». Lilli Gruber