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Fioriture capovolte
"Poi, quando il fuoco avrà ingoiato tutto,rnsaremo estinti, saremo cenere,rnsaremo linfa per un nuovo frutto,rnlimpida e chiara a disegnarernnuove trame, rovescio esanguernche si apre alla domanda,rnriflesso implicito che svelarnuna presenza, nudo paesaggiorndi cui non si può piú far senza...""""rnFioriture capovolte: corolle (e semi) che si espandono sottoterra, alla ricerca di sensi profondi, di legami con le radici che nella vita di superficie sfuggono. Significano anche il lato rovescio dell'esistenza, quando il dolore e le difficoltà sembrano prevalere, un mondo che si tende a rimuovere, ma è in realtà una faticosa ricchezza tutta da esplorare. Capovolte, infine, può significare semplicemente «reclinate», cioè fioriture che hanno terminato la loro fase di crescita, quando i fiori si ripiegano, perdono qualche petalo, si avviano alla fine del loro ciclo. La raccolta di Giovanna Rosadini è infatti anche un libro autobiografico, una sorta di bilancio esistenziale di mezza età. E venendo dopo tre precedenti raccolte e la cura di un'antologia che è stata al centro di un ampio dibattito, anche dal punto di vista del percorso poetico non può non essere il suo libro della maturità. La messa a punto di un linguaggio che nasconda un «doppio fondo» di senso nonostante la trasparenza, la ricerca di un ritmo e di sonorità suggestive, emotivamente coinvolgenti, il gioco con le rime piú facili sapientemente rivitalizzate, le citazioni e i continui riferimenti da e ad altri poeti: tutto è ormai un meccanismo preciso, potremmo dire professionale, se non ci fosse il rischio di connotare in senso asettico i versi della Rosadini, che al contrario hanno sempre una temperatura sentimentale molto alta, quasi sgorgati in presa diretta da una serie di ferite ancora molto sensibili. Poi, quando il fuoco avrà ingoiato tutto, saremo estinti, saremo cenere, saremo linfa per un nuovo frutto, limpida e chiara a disegnare nuove trame, rovescio esangue che si apre alla domanda, riflesso implicito che svela una presenza, nudo paesaggio di cui non si può piú far senza..." -
1933. Un anno terribile
La piú grande promessa del baseball della West Coast. Un capolavoro di freschezza e comicità, oltre che un omaggio a uno dei grandi miti della narrativa americana, il baseball. Un vero inno alla speranza e alla fame di vita dell'adolescenza.rn«L’anno terribile, il 1933, non è legato ad alcun fatto storico. È un anno come un altro tranne che per Dominic, il protagonista. È terribile perché segna il momento in cui il giovane prende coscienza che nella sua vita non c’è alternativa alla fuga.» - Vincenzo CeramirnFiglio di immigrati, Dominic ha un grande talento, quasi da cartone animato: il suo braccio. Lo cura, lo allena, lo protegge dai rigori invernali con tubetti e tubetti di balsamo Sloan, sa che grazie a lui, soltanto grazie a lui, potrà riscattare se stesso e la sua famiglia dalla condizione di inferiorità che stanno vivendo, diventando «Dom Molise, il più grande Mancino della Major League». -
Quelli che meritano di essere uccisi
«Una formidabile storia di vendetta» - Gianrico CarofigliornrnTed Severson ha una vita dorata: è giovane e ricco, proprietario di una società di consulenza plurimilionaria, sposato con una donna capace di fare girare la testa a ogni uomo che incontra. E, soprattutto, è follemente innamorato. Quando però scopre che la moglie lo tradisce, il suo mondo perfetto va in frantumi. L'unica a raccogliere il suo segreto è Lily, eterea sconosciuta seduta accanto a lui su un volo di ritorno dall'Inghilterra. A lei, che custodisce un passato denso di misteri, Ted racconta quello che non osa confessare neppure a sé stesso. È vero che l'omicidio potrebbe non essere la piú bruciante delle colpe? È vero che alcuni di noi meritano semplicemente di essere uccisi? A poco a poco, Lily trascina Ted in una spirale alimentata in parti uguali dal desiderio e dalla sete di vendetta, nel cuore di una storia capace di rovesciare tutte le nostre certezze. Traduzione di Letizia Sacchini. -
Diritto allo specchio
D come Diritto. Esiste una cosa chiamata diritto? Perché i giuristi sono tanto litigiosi, soprattutto sulle questioni fondamentali? Un percorso tra le tante, affascinanti e repulsive immagini del diritto.rnrn Diritto allo specchio è una riflessione sul diritto che, per chiarezza e profondità, si volge a un ampio pubblico. Nato dalle lezioni tenute dall'autore presso l'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, il libro già dal titolo segnala il suo intento: chiarire la natura del diritto attraverso i tanti problemi in cui s'imbatte chiunque, per qualsiasi ragione, entra nel mondo giuridico, incontrandone molteplici e spesso confliggenti concezioni. Tra queste, non solo il giurista di professione ma anche il singolo cittadino consapevole deve destreggiarsi. Che cos'è il diritto? Come si cerca di definirlo? Che cosa sono il diritto naturale, il diritto sociale, la legge? In che modo si interpreta e si applica la legge? Che cosa sono le istituzioni e perché ci si affida a loro e con quali vantaggi e pericoli? Che cosa è lo Stato, lo Stato di diritto e lo Stato costituzionale? Quale posto occupa la giustizia nel diritto? -
Torpedone trapiantati
Tra imprevisti ed episodi esilaranti, ma anche attimi di tenerezza, Abate scrive uno scorrettissimo diario di bordo che diventa pagina dopo pagina un inno alla vita.rn""Quando ho visto un'ottantenne sbucare da un gomito della salita, venirmi incontro, lesta come un pariolo sui sassi traditori, e sbraitare: - Checco, noioso, ma insomma , vi muovete o no?! - ho capito di aver commesso l'irrimediabile cazzata dell'anno 2017: partecipare alla gita dell'associazione sarda trapianti e portarci pure mamma.""""rnUna «comitiva di sopravvissuti»: a dieci anni esatti dal suo trapianto di fegato, Francesco viene invitatorna una rimpatriata cui interverranno cento trapiantati assieme alle rispettive famiglie. È titubante, non sarnse partecipare, ma alla fine, trascinato per un orecchio dalla Mamma, sale con lei sul torpedone.rnAcciacchi, fobie, farmaci indispensabili e piccole miserie: i protagonisti di questa gita somigliano ciascunorna una maschera della commedia, dal timido al giullare, dallo sbruffone al pauroso. In comune hanno il fattorndi essere nati due volte, che è un dono immenso, ma anche una responsabilità. Quella di dover essere felici.rnCon la sua voce carognesca e a tratti malinconica, Abate ci racconta la storia della nostra fragilità e, al contempo, della nostra cocciuta voglia di vivere."" -
L' idea di mondo musulmano. Una storia intellettuale globale
Un libro provocatorio per ripensare passato, presente e futuro delle relazioni tra Islam e Occidente.rnQuando l'allora presidente americano Barack Obama si recò in visita al Cairo nel 2009, nel pronunciare un discorso rivolto ai musulmani di tutto il mondo replicò un errore compiuto da un'infinità di politici prima di lui: dare per scontata l'esistenza di un'unica comunità musulmana globale. Tuttavia, come Cemil Aydin dimostra in quest'originale ricostruzione, ritenere che un miliardo e mezzo di musulmani costituisca un'unica entità politico-religiosa comporta un grave fraintendimento storico. Come nacque questa convinzione e perché è cosí diffusa? L'idea di mondo musulmano individua le origini intellettuali di una nozione errata e ne spiega la persistente fascinazione esercitata sia sui musulmani sia sui non musulmani. Concepita come antitesi alla civiltà cristiana occidentale, l'idea di mondo musulmano comparve verso la fine del XIX secolo, allorché gli imperi europei dominavano su gran parte di quelle popolazioni. Fin dall'inizio alla sua base vi furono le teorie della supremazia bianca, ma gli stessi musulmani contribuirono alla sua definizione. Aydin evidenzia il ruolo giocato dagli intellettuali musulmani nell'immaginare e delineare una società panislamica idealizzata, che confutasse le tesi dell'inferiorità razziale e di civiltà rispetto all'Occidente. Dopo aver svolto un ruolo fondamentale nella politica del Califfato ottomano, questa concezione sopravvisse alla decolonizzazione e alla Guerra Fredda, acquisendo un rinnovato vigore alla fine del XX secolo. L'idea di mondo musulmano, centrale sia per le ideologie islamofobe sia per quelle panislamiche, continua a stringere l'immaginario globale in una morsa che sarà necessario allentare, al fine di avviare un confronto piú proficuo riguardo alla politica del mondo e delle società contemporanee. -
Camminare. Un gesto sovversivo
Chi cammina sa far tesoro del silenzio e trasformare la piú semplice esperienza in un'avventura indimenticabile. rn«Con un senso di stupore e meraviglia, Kagge vaga piú che narrare, muovendosi tra filosofia, scienza ed esperienza personale...È sempre bene ricordare le antiche verità. E Kagge sa come farlo.» - Los Angeles Review of Booksrn«In questo nuovo saggio l'esperienza personale del camminare si mischia a citazioni storiche, filosofiche e scientifiche e a incontri con altri camminatori.» - Giulia Crivelli, Il Sole 24Orernrn Camminare è diventato un gesto sovversivo. Non serve essere atleti professionisti, aver scalato l'Everest o raggiunto il Polo Nord, come Erling Kagge. La rivoluzione è alla portata di chiunque. Basta decidere di rinunciare a qualche comodità e spostarsi a piedi ogni volta che è possibile. Anche in città, anche nel quotidiano. Sottrarsi alla tirannia della velocità significa dilatare la meraviglia di ogni istante e restituire intensità alla vita. Chi cammina gode di migliore salute, ha una memoria piú efficiente, è piú creativo. Soprattutto, chi cammina sa far tesoro del silenzio e trasformare la piú semplice esperienza in un'avventura indimenticabile. -
Glamorama
È un ""modello aspirante attore"""" il protagonista di """"Glamorama"""": è bellissimo e, se manca di personalità e carisma, gli basta però uno sguardo perché una donna si convinca ad andare a letto con lui. Suo malgrado viene coinvolto in un intrigo internazionale di terrorismo, scoprendo così l'abisso di orrore e morte dietro il glamour del suo ambiente. Un'invisibile macchina da presa segue le peripezie di Victor tra due continenti, scena dopo scena, ciascuna contrassegnata da un numero in ordine decrescente, come in un film. E, come in un film, è il dialogo a trionfare."" -
Famiglia
Due storie di smarrimento e di crisi familiare in cui i personaggi che annodano e dipanano i loro destini sembrano trascinati da una casualità capricciosa che inventa incontri sorprendenti, amicizie scontrose, fragili amori, tenaci avversioni.«Ha un significato che questo racconto si chiami ""Famiglia"""", nel senso che l'Enciclopedia Einaudi alla voce Famiglia potrebbe dare questo racconto come quadro della situazione oggi in uno strato significativo della civiltà occidentale» – Italo CalvinoFamiglia e Borghesia sono i due capitoli che compongono questo libro della Ginzburg scritto nel 1977. Due storie di smarrimento e di crisi familiare in cui i personaggi che annodano e dipanano i loro destini sembrano trascinati da una casualità capricciosa che inventa incontri sorprendenti, amicizie scontrose, fragili amori, tenaci avversioni. Come avviene nelle sue pagine migliori, Natalia Ginzburg segue gli arabeschi di queste esistenze incrinate con uno stile distillato, in un sommesso ma implacabile controcanto che reinventa la musica banale e terribile della vita."" -
La parola ebreo
"La parola ebreo"""" di Rosetta Loy ci riporta al clima degli anni in cui la sua famiglia, cattolica, e una certa borghesia italiana, accettarono le leggi razziali senza avere coscienza della tragedia che si stava compiendo. L'autrice ritrova i segni misteriosi e ambigui di quella quotidianità vissuta al riparo della storia e si insinua nelle pieghe dei fatti raccontando, con l'aiuto di lettere, dichiarazioni, discorsi, i passaggi cruciali di un periodo in cui nessuno è stato capace di opporsi alla follia nazista." -
L' anello forte. La donna: storie di vita contadina
La centralità della figura femminile emerge da questi racconti, spesso trascinanti, che fotografano vicende, generazioni, mondi diversi, e fanno conoscere quale straordinaria varietà di significati possano assumere parole quali lavoro, maternità, matrimonio. In tutte le storie c'è un identico carattere di vitalità e di forza: le testimonianze raccolte da Revelli mostrano come la famiglia e la stessa società contadina, attraversate da emigrazioni e da guerre, debbano a queste donne la loro continuità e la loro sopravvivenza. -
Le parole tra noi leggere
Fino a che punto una madre aiuta o mette in difficoltà un figlio negli anni della sua formazione? Si può raccontare il rapporto tra una madre e un figlio? Un confronto tra generazioni nel segno di un coraggio morale che non si ferma davanti alle verità più difficili. Il romanzo ha vinto il Premio Strega 1969. -
Tifone
«Il piú alto esempio di letteratura di mare» – André Gide«Di tempeste ne aveva incontrate, naturalmente. Era stato bagnato fino all'osso, sbattuto, travagliato… Ma non aveva mai intravisto la forza incommensurabile e la collera smodata, la collera che passa e si esaurisce senza mai placarsi – la collera e la furia del mare irritato. Egli sapeva che ciò esiste, come sappiamo che esiste il delitto e l'odio… Il capitano MacWhirr aveva navigato sulla distesa degli oceani cosí come tanti uomini scivolano sugli anni dell'esistenza per scendere dolcemente in una placida tomba, ignoranti della vita sino all'ultimo, senza aver mai avuto l'occasione di vedere tutto ciò che essa può contenere di perfidia, violenza, terrore. Ci sono in terra e sul mare uomini cosí fortunati – oppure cosí disprezzati dal destino e dal mare.» -
Cuore
«Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna!»È passato piú di un secolo da quando, nel 1886, Cuore venne pubblicato per la prima volta e rese De Amicis lo scrittore piú letto d'Italia. Eppure, ancora oggi, questo libro ci colpisce non solo per la straordinaria, ineguagliata fortuna che l'ha accompagnato lungo tutta la sua storia, ma anche per i suoi pregi letterari: per la scrittura, per la sapienza di una sceneggiatura completa, per la capacità di concludere un episodio con una singola magistrale frase. Lo stesso intento pedagogico e l'impegno civile che lo permeano sono la dimostrazione di una tensione morale capace di renderlo emozionante e commovente, anche per il lettore contemporaneo – e per lo spettatore: come dimostrano i molti film e sceneggiati tratti dal libro. -
L' educazione sentimentale
La rappresentazione universale dell'amore possibile, intravisto e sognato. E non vissuto.«Il soggetto impercettibile del libro è la vita vera nel suo trascorrere e svanire, che si tiene su da sola perché ha in se stessa, nello scintillio del suo fluire, il suo senso inesplicabile e fuggitivo, che non si lascia imprigionare da alcuna immagine ma l’avvolge in un’aura vibrante di echi e di richiami e sembra trascinarla via con sé, lontano. Il soggetto invisibile è il passare del tempo, il suo filo che si snoda nei minuti, nelle ore e negli anni. L’educazione sentimentale è il romanzo del tempo, che forma e disperde l’individualità, e dell’amore, il doloroso antagonista di Cronos». (Claudio Magris) -
Ritratto di signora
La giovane americana Isabel Archer sa quello che vuole: alla ricerca di un ruolo pubblico e di modelli di comportamento meno provinciali, decide di stabilirsi in Europa, rifiuta due proposte di matrimonio, e, diventata ricca al punto di potersi permettere tutto, resta intrappolata in quella ricca società fiorentina e romana che ha il suo campione in Gilbert Osmond, uno snob in caccia di patrimoni. Sarà lui a perfezionare il destino di solitudine di Isabel che si avvierà per gradi, come Madame Bovary, alla propria dissoluzione psichica. -
Le più belle storie di Sherlock Holmes. Scelte dall'autore
"Quando mi è stato proposto questo concorso, ho pensato che sarebbe stata la cosa più facile del mondo scegliere le dodici più belle storie di Sherlock Holmes. In realtà, scoprii ben presto che mi ero appena impegnato in un compito davvero molto arduo"""". Nel 1927, lo """"Strand Magazine"""" sfidò i suoi affezionati lettori a cimentarsi in un insolito concorso: indovinare quali delle sue innumerevoli storie con protagonista l'ineffabile Sherlock Holmes Arthur Conan Doyle avrebbe potuto considerare le sue preferite. (Fu R. T. Newman di Spring Hill, Wellingborough, ad aggiudicarsi il premio di 100 sterline individuando dieci dei dodici racconti). In seguito, in un articolo pubblicato sempre sullo """"Strand"""", Doyle rese nota la sua scelta e, nel suo stile inimitabile, ne spiegò per ciascun racconto le ragioni. I racconti inclusi - da La fascia maculata a I signorotti di Reigate - possono essere considerati dei veri e propri classici del genere poliziesco. Le dodici storie vengono raccolte qui per la prima volta in italiano, accompagnate dall'originale articolo." -
Nel cuore della notte
Marco Rossari ha scritto un romanzo impudico sull'intransigenza vacua del nostro tempo e il tormento delle parole, dosando con maestria una scrittura funambolica e dolente, senza paura di scandalizzare ed emozionare il lettore.rnrn«L'unica vera casa è il corpo. Il tuo e quello della persona che ti ama».rn Questo è un romanzo per adulti. Quelli che hanno già scoperto il mutare delle emozioni e dei sensi nelle diverse età della vita. Quelli che conoscono la furia delle parole, capaci di travolgere come una tempesta. Tenendoci svegli nel cuore di una lunga notte uno sconosciuto racconta la sua storia d'amore, di sesso, di politica e poesia. «Tutte le storie d'amore sono storie tristi. E ridicole, e tristi, e ridicole, e bellissime». Due uomini si incontrano su una corriera traballante che attraversa un paese tropicale, diretta verso un remoto vulcano da ammirare all'alba. Il piú giovane è in viaggio di laurea con la ragazza, il piú maturo ha bevuto troppe birre e ha una storia speciale da raccontare: una storia di politica e di poesia, la storia di Anna e del loro amore. Anna da ragazza nascondeva il corpo sotto il giaccone verde militare, ogni sua parola era una battaglia, sognava di cambiare il mondo. Anna era l'amore da giovani, quello che non si sceglie, quello che ci capita addosso. Poi una perdita innominabile ha mandato in frantumi la coppia. Anna è diventata una giornalista appassionata, incanalando il dolore nell'impegno politico. Anna è sopravvissuta, e forse anche il loro amore. Si sono ritrovati dopo ogni cosa, piú amanti, piú complici: lei firma di punta di un nuovo giornale sostenitore del nascente Partito del No, lui insegnante di giorno e poeta erotico di notte. Sarà proprio la pubblicazione di una raccolta di poesie apparentemente innocua a buttare tutto per aria, sullo sfondo del nuovo imperante perbenismo che giudica tutti i gesti che facciamo. In fondo i libri non servono a niente, ma nascondono il potere sovrumano di cambiarci la vita. -
Cattiva
Questo romanzo riesce in un'impresa impossibile: raccontare l'accidentato e recalcitrante processo che trasforma una coppia in una coppia di genitori. rn«Il racconto può rappresentare la cifra stilistica che caratterizza e connota una scrittura: è il caso di Rossella Milone, una delle più interessanti narratrici di oggi.» - Avvenirern""«Passiamo ore cosí, a fissarci e a non sapere che fare. Mi viene da dirle, Ma che vuoi da me. Io non ti merito. E lei mi guarda. Perché sa che in qualche modo la merito, anche se non sa come dirmelo». Alle tre di notte, mentre la città riposa, la madre e la figlia sono sul divano. Una ha due mesi e urla come un'ossessa, l'altra ha trent'anni e fissa la parete, coi piedi scalzi, cercando di ricordarsi com'era vivere quando di notte si dormiva. La scrittura materica e sensuale di Rossella Milone ritrae con esattezza la battaglia di emozioni che accompagna la nascita del primo figlio. Questo romanzo riesce in un'impresa impossibile: raccontare l'accidentato e recalcitrante processo che trasforma una coppia in una coppia di genitori. «Le madri e i padri posseggono millenni di esperienza alle spalle, ma nessuno in tutta l'evoluzione umana è mai diventato un genitore perfetto». Perché un figlio è prima di ogni altra cosa una rivoluzione cognitiva, e quando è troppo presto per parlare d'amore forse è proprio il momento giusto per farlo.""""rnAccanto ad ogni culla, ciondolano dal sonno due genitori appena nati. Un giovane uomo intenerito e forte, una giovane donna sorpresa e tramortita, che imparano a spostarsi dal centro del mondo. Perché quella bimba tutta rosa che agita i morbidi piedini è inoffensiva solo all'apparenza. Soffice ma imperativa come un peso piuma, ha stravolto tutto in un istante. Eccole, le gioie della maternità, raccontate con grazia feroce in questo romanzo sognante e implacabile. Come i pensieri del dormiveglia. «Passiamo ore cosí, a fissarci e a non sapere che fare. Mi viene da dirle, Ma che vuoi da me. Io non ti merito. E lei mi guarda. Perché sa che in qualche modo la merito, anche se non sa come dirmelo». Alle tre di notte, mentre la città riposa, la madre e la figlia sono sul divano. Una ha due mesi e urla come un'ossessa, l'altra ha trent'anni e fissa la parete, coi piedi scalzi, cercando di ricordarsi com'era vivere quando di notte si dormiva. La scrittura materica e sensuale di Rossella Milone ritrae con esattezza la battaglia di emozioni che accompagna la nascita del primo figlio. Questo romanzo riesce in un'impresa impossibile: raccontare l'accidentato e recalcitrante processo che trasforma una coppia in una coppia di genitori. «Le madri e i padri posseggono millenni di esperienza alle spalle, ma nessuno in tutta l'evoluzione umana è mai diventato un genitore perfetto». Perché un figlio è prima di ogni altra cosa una rivoluzione cognitiva, e quando è troppo presto per parlare d'amore forse è proprio il momento giusto per farlo."" -
L' ora d'arte
L'ora d'arte, che in tanti vorrebbero cancellare dai programmi scolastici, dovrebbe invece essere la piú importante di tutte. Perché l'ora d'arte serve a diventare cittadini, a divertirci e commuoverci.rn«In Ora d'arte il critico Tomaso Montanari racconta cento nostri capolavori come altrettanti gialli: sono stati, saranno assassinati? Oppure narra i paradossi e i casi curiosi della piccola e della grande storia; novelle intime accanto a grandi esempi di civismo» - Daria Gelateria, Il Venerdìrn «""La fantasia è un posto dove ci piove dentro"""", ha scritto Italo Calvino commentando un verso di Dante. Anche il Pantheon è un posto dove ci piove dentro, perché la sua grandissima cupola ha un occhio bucato, largo nove metri: e da lí entrano il sole, la pioggia, la neve. E una volta l'anno, il giorno di Pentecoste, i pompieri ci fanno piovere anche i petali di rosa. Oggi quando entriamo nel Pantheon incontriamo Adriano e Apollodoro, gli dèi e i santi, gli artisti e i re, la pioggia e il sole. Varcando la soglia di quel cerchio incantato, ci si trova nel cuore del tempo: è come se potessimo dare la mano a tutte le generazioni che ci hanno preceduto. E anche a tutte quelle che verranno: tutte quelle che apriranno quella stessa porta, e calpesteranno quegli stessi marmi. Per questo il Pantheon è un ponte tra il passato e il futuro, una nave pirata che sfida le leggi del tempo e della storia. Finché non si spenga la luna». L'ora d'arte, che in tanti vorrebbero cancellare dai programmi scolastici, dovrebbe invece essere la piú importante di tutte. Perché l'ora d'arte serve a diventare cittadini, a divertirci e commuoverci. Serve a imparare un alfabeto di conoscenze ed emozioni essenziali per abitare questo nostro mondo restando umani. Dalle mura degli etruschi ai writers contemporanei, passando per Michelangelo, Raffaello, Velázquez e Goya, Tomaso Montanari dà voce a quadri, sculture e graffiti e ci racconta cosí il fondamentale ruolo civile che, oggi piú che mai, la bellezza è chiamata a ricoprire. Nelle sue parole, rigorose e coinvolgenti, la storia dell'arte non assomiglia al manuale dei grandi nomi che dobbiamo venerare «perché sí», ma è l'impasto delle nostre vite quotidiane. In queste pagine Giuseppe regge Gesú appena nato, in uno schizzo del Guercino, non come fosse un santo ma con l'imbarazzo e la paura di un qualunque goffo neopapà. Paolo III ritratto da Tiziano perde la sua imponenza, rivelandoci tutto l'orrore che da sempre si accompagna al potere. E in uno sguardo colto da Botticelli ritroviamo l'infinita malinconia che si portano dietro i migranti, costretti a fuggire e privati ovunque della libertà.""