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Il più grande bestseller di tutti i tempi (con questo titolo). Come difendersi da chi ci inganna con i numeri
Viviamo immersi in un mondo fatto di numeri, e ne siamo quasi ipnotizzati: ci affidiamo totalmente ad algoritmi basati su big data, e sempre più spesso a prendere le decisioni non sono persone ma modelli matematici. Mentre le parole vengono facilmente criticate, le cifre offrono più credibilità, vengono considerate più obiettive, e così determinano ciò che mangiamo, quanto guadagniamo, per chi votiamo.rnrn«Non tutto ciò che può essere contato conta, e non tutto ciò che conta può essere contato». - Albert Einsteinrn«Il mio compito è mettere i numeri al loro posto. Non su un piedistallo, non nella spazzatura, ma dove devono stare: accanto alle parole»rn rnI numeri hanno anche un lato nascosto, e in questo libro Sanne Blauw ce lo svela con lucidità e passione: psicologi che camuffano il loro razzismo con le statistiche; magnati del tabacco che interpretano a loro vantaggio i dati sulla salute distruggendo milioni di vite; politici in grado di commissionare sondaggi sempre in loro favore. Per prendere sul serio le cifre, infatti, dobbiamo innanzitutto riconoscere che sono tante le cose che non dicono: il PIL, per esempio, è solo una misura della produzione, non del benessere, e il QI non è niente di più che il punteggio ottenuto in un test, e nulla ha a che fare con la nostra vera intelligenza. Le cifre vengono continuamente gonfiate di convinzioni e pregiudizi fino a renderle ciò che non sono, e l’unico modo che abbiamo per non essere vittime dei numeri e delle loro interpretazioni è imparare a dominarli. Come insegna il titolo di questo libro. -
Discutere con gli zombie. Le idee economiche mai morte che uccidono la buona politica
Paul Krugman affronta con chiarezza i temi centrali del dibattito pubblico dei nostri giorni: il ruolo dell'Unione europea, i rischi della Brexit, le nuove strategie commerciali delle potenze mondiali; e senza mancare di offrire soluzioni originali e commenti taglienti, sfata tutti quei i miti e quelle illusioni dure a morire che, come zombie, continuano ad avanzare divorando il cervello di chi dovrebbe guidare il mondo.rnrn«Il più grande divulgatore di complicate teorie economiche» - Il Fogliorn«Questo libro racconta la lotta per la verità, la giustizia e la mentalità antizombie.rn Non so se sarà mai possibile vincere, ma è sicuramente una causa per cui vale la pena combattere»rnrnQuella del Premio Nobel Paul Krugman è una delle voci più autorevoli al mondo in campo economico: i suoi libri e i suoi editoriali sono tradotti in decine di lingue, e ovunque non mancano di suscitare dibattito, polemiche, discussioni. Ma lo studioso è allo stesso tempo un popolare divulgatore capace di spiegare con semplicità le teorie economiche più complesse, e di svelare cosa si cela dietro le scelte a volte poco comprensibili di governi e multinazionali. In questo suo ultimo, atteso libro, Krugman affronta i temi decisivi al centro del dibattito pubblico dei nostri giorni: il ruolo futuro dell’Unione europea, i rischi della Brexit, le nuove strategie commerciali delle potenze mondiali; e senza mancare di offrire soluzioni originali e commenti taglienti, si scaglia contro i sovranismi e i populismi su entrambe le sponde dell’Atlantico, mette in guardia dalle riforme dell’amministrazione Trump nell’anno delle elezioni presidenziali, e con coraggio sfata tutte quelle convinzioni che le evidenze avrebbero dovuto definitivamente far mettere da parte decenni se non secoli fa, e che invece continuano a sopravvivere come zombie e a divorare il cervello di commentatori, intellettuali e di molti, troppi politici. -
Cicerone. L'uomo che inventò l'Europa
Tragico e strenuo difensore dell'antica Res Publica, Cicerone fu il mediatore del delicato passaggio all'Impero, una transizione che finì per travolgerlo. E tuttavia l'autore delle «Catilinarie» e delle «Filippiche» non fu solo un idealista sconfitto: fu innovatore e al tempo stesso rivoluzionario autentico. La luce della sua intelligenza gli faceva intravedere un'altra idea dell'uomo, sulla quale e della quale sarebbero poi vissuti secoli e secoli di storia. In questo ritratto vivido e originale emerge in tutta la sua complessità la figura di un uomo unico, oratore e console eccellente, straordinario testimone della sua epoca. -
Gli anni della persecuzione. La Germania nazista e gli ebrei (1933-1939)
Gli anni della persecuzione è, oltre che un grande libro di storia, una possente narrazione di tragici destini individuali.rn«Lo studio definitivo sull'argomento» - Los Angeles TimesIntorno alla metà del Novecento una delle nazioni più civili e colte d'Europa, una società industriale avanzata, si dedicò con tutte le sue forze a una delle imprese più criminali della storia dell'umanità: lo sterminio degli ebrei. Saul Friedländer propone innanzitutto un ampio quadro dell'antisemitismo europeo dall'Ottocento fino alla presa del potere da parte di Hitler. Poi, utilizzando una notevole quantità di materiale inedito, segue le decisioni dei vertici del partito nazista e quelle dei quadri intermedi, fino ai militanti; la posizione dell'élite intellettuale e industriale e quelle delle chiese cattolica e protestante; ma anche l'evoluzione del comportamento dei singoli cittadini che in grande maggioranza accettarono passivamente la persecuzione degli ebrei, in un'escalation di violenze, umiliazioni, segregazioni, espulsioni, fino all'esplosione del 1938, con la famigerata Kristallnacht. Ma al centro della narrazione ci sono soprattutto le vittime, il loro atteggiamento e le loro reazioni, la loro storia concreta: Gli anni della persecuzione è così, oltre che un grande libro di storia, una possente narrazione di tragici destini individuali. -
Voi non sapete che non ho paura
Una vasta selezione dell'opera poetica Ludovica Ripa di Meana, a cura di Davide Tortorella, per scoprire una voce ancora poco nota, ma dirompente e originalissima, della nostra letteratura.rnrnQuesto volume nasce come silloge di liriche composte nell’arco di quarant’anni, cresce per volontà propria, e diventa: un romanzo, un dramma, un regesto, uno zibaldone, un sillabario, un murales – insomma, definirlo un ibrido è riduttivo: come se perfino la parola “ibrido” fosse stata costretta a un cambiamento di sesso. Per di più, non tutto è stato previsto dall’autrice, che sa sempre appena un po’ di quanto è accaduto, o sta per accadere. Ma che razza di poeta è, Ludovica Ripa di Meana? Una razza venuta dallo spazio, cavalcando un’onda anomala, che annovera un esemplare solo. Un poeta che non si può leggere d’un fiato perché ti fa trasalire di continuo. Che canta quasi sempre ma non fa ballare quasi mai. Una fedele di un amore solo. Che mette tutto Dio dentro la parola che lo nomina, e poi, per ateo che tu sia, ti fa venerare quella parola, e perciò tutte le altre, come venereresti Dio, se ci credessi. Un poeta capace di scrivere un testo che ti cambia in mano per trasmutazione alchemica, che converte la poesia in prosa e la prosa in poesia, la pietra in foglie, e la neve del tempo nell’acqua degli occhi: questo libro. Che non assomiglia a nient’altro. rn(Davide Tortorella) -
Il gatto che camminava da solo
Perché il Dromedario ha la gobba? E l'Elefante, perché ha la proboscide? Per soddisfare la curiosità di Josephine, la figlia maggiore, Rudyard Kipling scrisse e illustrò queste favole: apprendiamo così anche noi, insieme a lei, come siano venute le macchie al Leopardo, e facciamo conoscenza con il misterioso, enigmatico Gatto che cammina da solo. In queste pagine, introdotte da Alberto Mattioli, prende vita un mondo fantastico, popolato di animali parlanti: un mondo che, «con un retrogusto surreale alla Lewis Carroll», promette di divertire, oltre ai bambini, anche la sterminata popolazione di quanti venerano i felini di ogni taglia. Prefazione di Alberto Mattioli. -
Eros ha sconvolto il mio cuore. Le più belle poesie d'amore
Questo volume propone, in una nuova e moderna traduzione, i versi più celebri insieme ad alcuni frammenti di recente scoperta.rnrnLa voce di Saffo ha attraversato oltre duemilacinquecento anni di storia ed è arrivata fino a noi con immutata freschezza. La sua poesia senza tempo ha cantato tutte le sfumature dell'amore - il tormento, l'ossessione, la dolcezza, la passione, la nostalgia, il rimpianto - e il suo nome, divenuto presto leggenda, ha stregato e ispirato autori di ogni epoca, da Catullo a Leopardi a Baudelaire. -
Sei per me la sola cosa al mondo. Lettere d'amore
La raccolta delle lettere più belle che Zelda inviò a Scott nell'arco di dodici anni, tra il 1919 e il 1931.rnrnScott Fitzgerald visse con Zelda un amore all'altezza dei suoi libri. «Belli e dannati», come i protagonisti del suo capolavoro, fecero della loro vita insieme un'opera d'arte, e di sé stessi un simbolo della propria epoca. -
Tu sei l'erba e la terra. Le più belle poesie d'amore
Le poesie di Pozzi più intense e riuscite, ammirate da T.S. Eliot per la loro «musicalità», «purezza» e «onestà di spirito».rnrnI versi di Antonia Pozzi, specchio fedele di un'esistenza tormentata e precocemente, tragicamente conclusa, cantano con non comune delicatezza lo struggimento di un amore impossibile e la bellezza della natura, di quel «grembo di monti» che era per Antonia il più caro rifugio. -
Un paese non è un'azienda
Con stile brillante e la logica serrata Paul Krugman dimostra con esempi pratici e decisivi le enormi differenze tra il mondo aperto e aggressivo delle strategie imprenditoriali e quello chiuso delle grandi politiche nazionali.rnrnMolti sono convinti che un bravo manager o imprenditore, in virtù dei successi ottenuti dalle sue aziende, sia automaticamente un attendibile consigliere economico o addirittura un ottimo politico a cui affidare senza indugio le sorti di una nazione. È una falsità che continuamente si alimenta nonostante la storia recente in tutto il mondo, Italia compresa, ne abbia mostrato l'inconsistenza. Con lo stile brillante e la logica serrata che hanno fatto di lui uno dei pochi economisti letti e apprezzati dal grande pubblico, Paul Krugman smonta questo grande mito contemporaneo, dimostrando con esempi pratici e decisivi le enormi differenze tra il mondo aperto e aggressivo delle strategie imprenditoriali e quello chiuso delle grandi politiche nazionali. In un periodo in cui la fiducia negli economisti, nelle loro analisi e nelle loro previsioni, sembra calare drasticamente, Paul Krugman ripercorre la lezione di John Maynard Keynes e rivendica con forza la dignità di una disciplina tecnica e difficile, ancora in grado di offrire risposte convincenti per interpretare e migliorare il mondo. -
La storia di San Michele. Nuova ediz.
In una Capri dove l'incanto luminoso della natura prende risalto dalla penombra segreta della storia e del mito, Axel Munthe, medico di fama internazionale, trova il proprio luogo di elezione, la terra dove costruire San Michele, la splendida casa in cui potrà essere pienamente se stesso. La storia di San Michele, scritta su consiglio di Henry James in un momento doloroso per l'autore ormai anziano e malato agli occhi, racconta l'impegnativa e gioiosa realizzazione di un sogno. Munthe parla di sé e dei suoi tempi, rievoca un'Europa cancellata dalla guerra, testimonia il drammatico nascere di un nuovo mondo, e coglie con straordinaria semplicità il legame che intreccia ogni esistenza alle altre in un fluire di vita tra uomini, animali e luoghi. Nel suo rifugio può consapevolmente ripercorrere i propri ricordi e attingere a quella fonte della saggezza che sgorga «nel nostro proprio suolo, tra i profondi abissi dei nostri solitari pensieri e sogni». -
Il mio Enea
Nel 1948 Caproni scorge a Genova fra le rovine dei bombardamenti una statua di Enea in fuga da Troia, col vecchio padre in spalla e il figlioletto accanto. L'apparizione assume per lui un significato travolgente: Anchise è la tradizione ormai distrutta, Ascanio il futuro ancora incerto, Enea lo specchio di Caproni stesso e della sua generazione, usciti a stento dalla guerra e alle prese con una difficile ricostruzione. Il poeta tornerà su quell'«incontro» in vari interventi (da corrispondenze giornalistiche al poemetto Il passaggio d'Enea, a recensioni e interviste), qui raccolti per l'attenta cura di Filomena Giannotti, autrice anche di una puntuale Introduzione e di un prezioso apparato di Note che di quell'incontro ricostruiscono la storia e il valore simbolico. Questo libro finisce così per presentarsi come una «nuova Eneide della contemporaneità» (Alessandro Fo, dalla Prefazione) che, attraverso le parole di Caproni, sottrae l'eroe antico a ogni retorica celebrativa. La Postfazione di Maurizio Bettini segnala come, nel secondo dopoguerra, anche fuori d'Italia si riscoprisse l'attualità di Enea come figura capace di rispecchiare un mondo in frantumi. Prefazione di Alessandro Fo. Postfazione di Maurizio Bettini. -
Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo
Un romanzo delicato e toccante sull'importanza di non dare mai nulla per scontato, perché quando perdiamo di vista le cose importanti, rischiamo di smarrire anche noi stessi.«Amar ci regala la storia commovente di un bambino alla ricerca di una madre. Preparatevi a vivere grandi emozioni» – Livres Hebdo«Ci sono libri di fronte ai quali non si può restare indifferenti. ""Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo"""" è uno di quelli: un piccolo principe moderno che tocca le corde profonde del cuore» – Nice Matin«Divertente, commovente, travolgente» – VoiciLa felicità si nasconde tra le pieghe invisibili del cuore.C'è un desiderio che accomuna tutti i bambini del mondo: avere una mamma e un papà. È così anche per Victor, che vorrebbe capire se quella sensazione è diversa dall'affetto che gli ha regalato l'anziana Tatie, da cui è stato allevato come un figlio. Adesso che non può più occuparsi di lui, l'intraprendente dodicenne decide che a trovare una mamma ci penserà da solo. Ha già un'idea in testa. È convinto che Lily, la pasticcera che incrocia per strada ogni mattina, abbia tutte le qualità per essere quella giusta: uno sguardo dolce e generoso, un sorriso aperto che promette calore e fiducia e la passione per la cucina con cui assecondare la sua insaziabile golosità. Victor è al settimo cielo, non avrebbe potuto trovare candidata migliore. Il problema è che non ha messo in conto un possibile rifiuto da parte di Lily. Pur restando affascinata dall'entusiasmo di Victor, la giovane pasticcera non ha nessuna intenzione di fargli da madre. Almeno finché non avrà fatto ordine nella sua vita cui manca il solido fondamento dato da poche e semplici certezze. L'amore, la maternità, la stabilità lavorativa restano per lei un orizzonte a cui tendere, a patto che trovi il coraggio di dare retta alla voce del passato da cui continua a essere tormentata. Nel frattempo, Victor non ci pensa nemmeno ad arrendersi e stare a guardare. Giorno dopo giorno, si impegna a escogitare stratagemmi e rocambolesche imboscate per intrappolare e conquistare Lily. Perché nessuno meglio di lui sa che è il cuore a scegliere la persona capace di regalarci la felicità.Dalla sua apparizione sugli scaffali delle librerie, Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo si è imposto come esordio dell'anno. Critici e lettori sono rimasti ammaliati dalla storia del piccolo Victor, dando il via a un passaparola che ha convinto la regista Michèle Laroque a trarne un film già in produzione. Philippe Amar ci consegna un romanzo delicato e toccante sull'importanza di non dare mai nulla per scontato, perché quando perdiamo di vista le cose importanti, rischiamo di smarrire anche noi stessi."" -
I signori delle mappe. La storia avventurosa dell'invenzione della cartografia
Un libro che è un originale inno al genio dell'uomo e alla sua illimitata sete di conoscenza.In questa storia delle mappe e dei loro creatori, dalle prime osservazioni dell'antichità fino alle fotografie satellitari, John Noble Wilford racconta le vicende di cartografi di ogni epoca e cultura. Seguendo l'ideale percorso che ha ispirato gli astronomi dell'antica Grecia, i coraggiosi navigatori del Rinascimento e gli esploratori che hanno mappato il selvaggio West, assistiamo alla metodica triangolazione del regno di Francia compiuta dai Cassini sotto il Re Sole; ci avventuriamo lungo il corso del Rio delle Amazzoni con Humboldt; ci stupiamo della genialità di Gerardo Mercatore e partecipiamo alle imprese di Francis Beaufort, Charles Mason e Jean Fernel. Ma la storia non finisce qui, perché una volta mappato l'intero pianeta, compresi i continenti sepolti sotto i ghiacci, lo sguardo curioso si rivolge verso gli spazi celesti e l'universo infinito. Dalle tavolette d'argilla agli antichi rotoli cinesi sino alle più recenti immagini di pianeti lontani, rivivono in queste pagine atti eroici, rivalità personali, scontri tra potenze, errori madornali e intuizioni brillanti, in un libro che è un originale inno al genio dell'uomo e alla sua illimitata sete di conoscenza. -
L' ultima caccia
Con L'ultima caccia, Grangé torna alle atmosfere del romanzo che gli ha regalato la notorietà, I fiumi di porpora, e tesse una storia ricca di suspense e colpi di scena, dove gli orrori del passato sono la chiave per risolvere gli enigmi del presente.«Una storia scritta a regola d'arte, un romanzo che vi terrà col fiato sospeso fino all'ultima pagina» – Le Figaro Magazine«Un colpo da maestro, Jean-Christophe Grangé ritorna alle atmosfere dei ""Fiumi di porpora"""" regalandoci un romanzo ipnotico sulle insidie nascoste nei legami di sangue» – l'Opinion«""""L'ultima caccia"""" ci conduce nella profonda oscurità dell'animo umano, rivelandone i lati più terribili. Un romanzo squisitamente inquietante e imperdibile» – Marie Claire FranceNel cuore della Foresta nera, dove gli alberi fitti formano un dedalo inespugnabile, il buio non ha confini. È un buio che non lascia scampo e non perdona i passi falsi, come quelli commessi dal giovane Jürgen von Geyersberg, rampollo di una nobile e stimata dinastia. Quando il suo corpo viene rinvenuto con evidenti segni di mutilazione, è subito chiaro che si tratta di un efferato omicidio di cui può occuparsi una sola persona: il detective Pierre Niémans, l'uomo perfetto per risolvere casi spinosi che richiedono sangue freddo e riservatezza in ogni fase dell'indagine. Perché è importante che non trapeli alcun dettaglio e si impedisca alla stampa di ricamare sopra le vicende di una famiglia tanto rispettabile. Con l'aiuto dell'allieva Ivana Bogdanović e del comandante Kleinert, capo delle forze dell'ordine tedesche, Niémans si mette sulle tracce degli assassini, individuando, grazie al suo intuito infallibile, una valida pista da seguire: è quella della pirsch, un misterioso rituale venatorio che sembra risalire ai Cacciatori neri, un gruppo di criminali senza scrupoli assoldati da Himmler durante la seconda guerra mondiale per rintracciare ed eliminare gli ebrei. Ma più il tempo passa, più questa pista, all'inizio tanto promettente, si perde in sentieri secondari che sviano la polizia rischiando di far naufragare le indagini. Ma una nuova battuta di caccia sta per cominciare. Per arrivare alla verità, a Niémans e ai suoi non resta che stare al gioco e trasformarsi in predatori, prima che siano loro a diventare prede. Jean-Christophe Grangé si conferma uno degli autori di thriller più amati dai lettori. I suoi libri, tradotti in trenta lingue, occupano sempre i primi posti delle classifiche internazionali e il suo ultimo successo non fa eccezione. Con L'ultima caccia, Grangé torna alle atmosfere del romanzo che gli ha regalato la notorietà, I fiumi di porpora, e tesse una storia ricca di suspense e colpi di scena, dove gli orrori del passato sono la chiave per risolvere gli enigmi del presente."" -
Pazzo per l'opera. Istruzioni per l'abuso del melodramma
«Se pensate che l'opera lirica sia il dono più gande che gli italiani abbiano mai fatto al mondo, nonché la prova inoppugnabile delle necessità che il genere umano, nonostante le nefandezze di cui si rende periodicamente responsabile, meriti di sopravvivere, questo libro fa per voi» - Giancarlo De Cataldo, Robinsonrn«L'autobiografia di una passione, quella per il teatro musicale» - La Stamparn«Un atto di fede verso il caleidoscopico ed esagerato mondo che è la lirica» - Mattia Rossi, Il Giornalern«Gli articoli più divertenti dell'opera lirica oggi in circolazione» - Il FogliornrnChi non ci va, la provi; chi ci va, perseveri; chi le vuole male cambi idea e chi la ama si stringa a coorte per difenderla. «Di tutte le seccature inventate dall'uomo, l'opera è la più costosa», diceva Molière. Ma per Alberto Mattioli questa geniale invenzione italiana è soprattutto una magnifica e folle ossessione. Ha assistito infatti a quasi 1.800 recite in tre continenti, decine di Paesi e centinaia di teatri; ovunque si alzi un sipario, per lui vale il viaggio perché l'opera lirica mantiene intatto il suo misterioso potere emozionale, la sua capacità di parlare al cuore e al cervello degli spettatori. Raccontando della sua inguaribile passione - o, a suo dire, malattia - l'autore descrive questo affascinante mondo non solo per chi all'opera ci va, ma anche per chi ci vorrebbe andare o ne è solo incuriosito: dai teatri italiani che hanno reso nazionalpopolare il melodramma, quando Rossini, Verdi e Puccini erano la colonna sonora della vita di molti, all'opera di oggi, fenomeno globale e multimediale. Mattioli ci mostra le ragioni di un amore irrazionale e sfrenato per uno spettacolo capace con i capolavori del passato di leggere il nostro presente e di continuare a farci piangere, ridere e riflettere. Perché finché c'è opera c'è speranza. -
L'ultimo marinaio
Una storia di mare. Una storia di amicizia. Una storia di vita.rnrn«A un certo punto, su questo oceano e per le piccole strade di Noss, è passato un uomo singolare, che ha portato un po' di limpidezza nella mia vita. Tomas Henkel, questo era il suo nome, mi ha insegnato a scorgere la nobiltà nei sotterranei sentieri delle anime in cui talvolta si nasconde, a intuire la profondità delle cose dalla loro ombra.»rnrnMatias vive sull'isola di Noss, uno scoglio deserto scaraventato in mezzo al mare della Norvegia, gelido e misterioso. Il mare che è tutto per lui. Il mare che, quando era solo un bambino, gli ha portato via il padre per sempre. L'unica eredità che ha ricevuto è il Marlin, una barca di legno costruita a mano. È da qui che nasce il suo sogno: dare vita a una scuola di vela. Una scuola per forgiare marinai come ce ne sono stati un tempo. Una scuola aperta tutti i giorni dell'anno, per insegnare, attraverso i segreti del navigare, i segreti della vita. È così che Matias incontra Tomas, arrivato a Noss per mettere a disposizione degli allievi quello che ha appreso solcando le distese blu di tutto il mondo: il mare è pericoloso e non importa quante tempeste si siano affrontate, perché quella successiva mette la stessa, identica paura di morire. È la legge del mare, una legge crudele, ma mai crudele quanto quella degli uomini. Tomas è un uomo silenzioso, in disparte rispetto al resto del mondo, come il canto di una voce lontana che nessuno sa decifrare. Matias scopre in lui un'anima pura, capace della forza più vigorosa, ma anche della tenerezza più inaspettata. Virata dopo virata, mentre la notte del Nord si illumina di luci che danzano nel cielo, diventa non solo un maestro, ma un amico. Perché far parte di un equipaggio insegna che il vento non si deve affrontare da soli. Mai.Con uno stile pulito, in cui ogni parola scava dentro la pagina, Andrea Ricolfi ci porta in Norvegia tra case colorate, venti e mareggiate. Ci porta sul ponte di una nave dove si impara il coraggio, la fatica e l'amicizia più vera. Ci porta in un mondo in cui essere marinai significa esserlo per tutta la vita. -
Roma o morte. La lotta per la capitale d'Italia
Il 20 settembre del 1870 i bersaglieri aprono una breccia nelle mura di Roma a Porta Pia. La presa della città segna il culmine del Risorgimento, con la conquista della futura capitale. E segna l'inizio della storia unitaria, ma con una drammatica frattura: la fine del potere temporale del Papa spinge infatti i cattolici italiani a una lunga astensione dall'attività politica, con conseguenze di lungo termine. Gustav Seibt ripercorre tutti i passaggi che hanno portato all'irruzione dei bersaglieri attraverso la breccia di Porta Pia: la situazione dello Stato della Chiesa nel XIX secolo, gli avvenimenti degli anni Sessanta, la questione romana, il difficile rapporto tra Roma e gli italiani, il cammino verso il Concordato tra Pio XII e Mussolini... -
Storia dell'Italia unita
Esattamente un secolo e mezzo fa l'Italia è diventata una nazione. Dopo il rinascimento, il nostro paese era stato relegato in un ruolo marginale: dopo l'unità, ha iniziato un percorso che l'ha portato tra le maggiori potenze economiche del pianeta. Sul fronte della modernizzazione e della ricchezza, i successi dell'Italia unita sono dunque numerosi e innegabili. Tuttavia la storia recente del nostro paese resta segnata da due grandi tragedie come il fascismo e la distanza tra Nord e Sud. ""La storia dell'Italia unita"""" racconta così una vicenda problematica, ricca di luci ma anche di ombre. Il volume è articolato lungo cinque narrazioni parallele, che approfondiscono altrettanti aspetti fondamentali: la politica internazionale; l'evoluzione del sistema politico e gli eventi che l'hanno segnato, a cominciare dalle due guerre mondiali; il modello di sviluppo, con i due miracoli economici; l'evoluzione della società; l'identità del paese attraverso la cultura. Tenendo presente le diverse prospettive adottate via via dagli storici per leggere il """"caso italiano"""", De Bernardi e Ganapini offrono così una ricostruzione della vicenda italiana che tiene conto della lezione del passato, ma si apre anche alle sfide del presente: un saggio che vuole intervenire nel discorso civile del paese con gli strumenti propri del """"mestiere dello storico"""", evitando tanto la museificazione della memoria quanto le trappole del sensazionalismo."" -
Piccolo trattato di storia delle religioni
Non esiste una cultura che non abbia in sé tracce di credenze e pratiche religiose: da sempre riti, sacrifici, preghiera e sacerdoti fanno parte delle società umane. Partendo dal momento in cui è apparso il sentimento religioso per sfociare nell'affascinante fioritura del paganesimo, approdando alle grandi religioni monoteiste per arrivare infine alle società complesse dei giorni nostri, lacerate tra secolarismo e fondamentalismo, Frédéric Lenoir racconta la nascita e l'evoluzione del sentimento religioso. Lo fa senza pregiudizi, unendo il sapere del filosofo a quello dello storico, riprendendo la lezione dei massimi studiosi della scienza comparata delle religioni. ""Piccolo trattato di storia delle religioni"""" è più di una sintetica ma accurata ricostruzione storica. Lenoir affronta le eterne incognite insite nel nostro rapporto con il divino: il vincolo stretto e terribile del sacro con la violenza, il motivo per cui esistono diverse religioni, il passaggio dalla credenza in molte divinità alla fede in un unico dio, l'autentico messaggio dei fondatori delle grandi religioni, l'insolubile disputa tra ragione e fede, la simbiosi tra culto e cultura, il senso profondo della tradizione, se è vero o no che oggi l'umanità stia vivendo uno scontro tra religioni. Dai primi riti delle tribù preistoriche ai nuovi spiritualismi, il volume esplora il fenomeno religioso nelle sue diverse manifestazioni, dalle superstizioni più scontate alla più alta riflessione teologica.""