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Racconti lucidi
Un passo oltre la realtà: questo è quanto attende i lettori dei Racconti Lucidi di Franco Chiarelli, un cambiamento di dimensione che avviene senza alcun preavviso, come quando dalla veglia si passa a un sonno inatteso e appagante, profondo e incontrollato. È un percorso fluido dalla vita al sogno che ciascuno può sperimentare colto da un'intuizione improvvisa, un ricordo, la visione di un oggetto che colpisce. L'autore, abile tessitore di piccole trame, sa racchiudere nella brevità di un istante la complessità dell'esperire un'indagine interiore, rendendoci tutti parte di un miraggio collettivo, intimo e condiviso. -
L'intreccio amore e psiche
Sette capitoli per sette dipinti erotici connessi alla storia, realizzati dal pittore e poeta Roberto Molteni. L'intreccio Amore e Psiche è il prosieguo del precedente romanzo erotico L'intreccio Amore e Sesso. La storia diventa più complessa e le vibrazioni raggiungono il climax in un mix esplosivo di erotismo, amore, esoterismo, sesso e intrighi in cui non si distingue più il confine tra realtà e fantasia. Dopo tante complesse e infauste vicende, Andrea e Marjsol si uniscono in matrimonio pensando di vivere la vita nel castello della famiglia Gordon ma Sofia, pur di riavere Andrea, è disposta a tutto: progetta piani diabolici ispirati alla tradizione della magia nera, per annientare Tata Maria, sensitiva e protettrice di Marjsol. Lo Spirito di Donna Susan, che regna sempre nel castello, sconvolge radicalmente lo scenario tramutando il bene nel male. -
24 doni per Natale
Ogni giorno, un elfo lascia un dono nel tuo salotto, incartato con una bella carta e accompagnato da un bigliettino. La prima volta è una sorpresa - chi se l'aspetterebbe mai di trovarsi in casa il regalo di un elfo? - ma dalla seconda inizi ad aspettare con trepidazione la mattina per poter scartare il dono e leggere il bigliettino: già, perché l'Elfo non ti sta solo omaggiando di qualcosa o ti permette di rivivere la magia del periodo natalizio come quando eri bambina, ma ti sta anche insegnando tanto, facendoti scoprire che per stare bene è necessario donare a propria volta. -
Volevo la gonna. La storia di Miriam Morden
Un libro che insegna e svela tante cose, attraverso una vita intensa ai limiti dell'incredibile, ovvero quella della protagonista Miriam Morden, narrata durante una corsa verso l'ospedale, accompagnata dalla sua amica del cuore che si trova ad essere proprio la scrittrice Vivian Darkangel. I fatti narrati sono tanti e tutti realmente accaduti, mai casuali, ogni racconto è esattamente dove deve essere affinché tutto assuma un significato specifico per chi legge. A ritroso le due amiche ripercorrono la vita della protagonista che in qualche passaggio si intreccia con quella della scrittrice. L'assurdità di una società basata sulla finzione, sul perbenismo, le apparenze e il bigottismo, che celano realtà di vita davvero incredibili e a volte squallide. Il disagio di trovarsi in un corpo che non si riconosce come proprio, la lotta per far emergere la vera essenza di sé e il fuggire come profuga da un paese che voleva sterminare la sua famiglia. Le due amiche affrontano il tema dell'amicizia, gli enormi dolori legati alla morte, suicidi, abusi, soprusi, e amori grandi... tutto attraverso anche un viaggio interiore che farà emergere quella bambina rimasta imprigionata per tanto tempo in un corpo da bambino, poi nei panni di un rispettato carabiniere ed abile batterista, padre di famiglia, per poi sbocciare in tarda età in una vera Donna. Una vita passata a vivere una doppia identità, essendo costretta a travestirsi segretamente. L'ossessione di non lasciare mai traccia del suo sentirsi e travestirsi da donna proprio nei confronti della sua famiglia, suo figlio e addirittura con le sue compagne di vita. Tanti i problemi, ma sempre superati nella piena consapevolezza che finché non si indossano finalmente quei panni che ci identificano non possiamo fermarci. E ora finalmente Miriam indossa, con fierezza, la sua amata gonna... -
Mèta a metà
Le storie di Rachele, Margot e Carmen si snodano attraverso le pagine seguendo tre fili ben distinti, ma destinati, forse, ad incontrarsi. Ciascuna a suo modo sta intraprendendo la propria personale sfida con la vita; ciascuna, per vincere questa sfida, userà le armi che le sono più congeniali. Rachele parte per un viaggio a piedi, con l'intento di scrivere un romanzo nel quale possa essere racchiuso il senso della vita. Margot, appese al chiodo le scarpette da punta, è alla continua ricerca di occhi nei quali specchiarsi per ritrovare il senso di sé e di braccia alle quali abbandonarsi come in un porto sicuro. Carmen, figlia del mare, vive su un'isola utopica, respira al ritmo delle onde e canta facendo vibrare le corde del cuore. Parola, linguaggio del corpo e musica saranno gli strumenti decisivi per raggiungere una meta comune e trovare una sintesi capace di risolvere, o quanto meno di accettare, le molteplici contraddizioni insite nell'esistenza… Con un linguaggio denso e preciso, che quando diventa gioco di parole non è mai fine a se stesso, l'autrice disegna una rete di collegamenti più e meno espliciti ad un universo letterario vasto ed eterogeneo, che spazia dalla mitologia classica agli autori contemporanei, abbracciando suggestioni musicali e artistiche tout court. ""Mèta a metà"""" si rivela al lettore come un metaromanzo di formazione che non ha mai fine, perché ogni punto fermo può diventare fortunatamente un punto mobile per la penna di chi scrive."" -
La crociata infame
Nel 1209 papa Innocenzo III indisse una crociata per estirpare il catarismo dai territori dell'Occitania, sede privilegiata di una tra le più avanzate società nel panorama medievale europeo, culla dell'arte trobadorica e dell'amore cortese. Per vent'anni la regione fu sconvolta dalla guerra, con stragi, roghi collettivi, vessazioni e violenze di ogni genere, e alla guerra seguirono le altrettanto crudeli persecuzioni ad opera dell'Inquisizione e dei siniscalchi reali. La terra dei trovatori, che alla fine del XII secolo era tra le regioni più prospere, libere e tolleranti d'Europa, crocevia di culture, lingue e religioni diverse, conobbe la rovina sociale, economica e culturale. Il romanzo si snoda qui, nell'epicentro di un sisma che ha stravolto la storia del continente e pagina dopo pagina si arricchisce di particolari, personaggi e situazioni che spalancano davanti agli occhi incantati del lettore una breccia sul passato. La guerra, minuziosamente descritta nelle sue fasi più cruente, segna profondamente le vite dei protagonisti, vite che si intrecciano in una rete che, nel dolore, riesce a filtrare il male, per consegnarci tra le mani un'opera che è un inno alla vita, alla pace, alla forza della cultura. Ma soprattutto all'amore, l'unico sentimento capace di sopravvivere alla morte. -
Frammenti in ombra
Dalla penna dello psicoanalista, vincitore del premio internazionale di letteratura: The analyst as storyteller, un romanzo breve che copre un lungo periodo della vita dei diversi personaggi. Settembre 1979. Alessandro, capitano del cutter Andromeda, suo figlio Luca e l'amica di vecchia data Silvia navigano in Sardegna, verso Capo Caccia. La giovane donna non si concede un momento di svago da tempo e ancora si domanda come abbiano fatto a convincerla a partire per questa breve vacanza: sua figlia, la piccola Alice, è in coma, ricoverata da mesi nel reparto di rianimazione di un ospedale, sospesa tra la vita e la morte. Una volta approdati, i tre incontrano per caso il cinquantenne Leo, capitano della superba barca Orlando, ex giudice amico del padre di Alessandro, che considerava morto da anni. Silvia e Leo iniziano a trascorrere del tempo insieme, inoltrandosi in luoghi magici e misteriosi, finendo per legarsi segretamente. Leo viene a conoscenza della situazione tragica che toglie il sonno a Silvia, mentre lei diviene la sola conoscitrice dei suoi segreti e l'unica lettrice dei racconti che Leo scrive di nascosto; quelli che narrano del prigioniero 3H-9201, rinchiuso in un carcere di ghiaccio da tempo immemorabile. Una narrazione sui grandi temi dell'esistenza dove le vite dei protagonisti s'intersecano con quelle degli altri personaggi: frammenti nel caos della vita e dei suoi movimenti più inconsci e segreti. -
Il coraggio a volte è un dovere
Quando Don Abbondio dice al Cardinale Borromeo di non avere coraggio, egli risponde ""Il coraggio a volte è un dovere"""", ma cosa significa, oggi, avere coraggio? L'Autore ne ha fatto la sua bandiera, sfidando se stesso in imprese sportive al limite, sfidando la natura e la paura di non farcela, ha sfidato le convenzioni sociali, le abitudini, le opinioni, la famiglia e anche le amicizie, al fine di mettere da parte la fatica del vivere e assaporarne solo la gioia."" -
Angel
Nel clima placido e lussuoso di un'Inghilterra che riposava su allori faticosamente conquistati nel passato, si erge con prepotenza la figura di Angela Maxell, giovane rampolla di una famiglia nobile inglese. Ragazza poco dedita allo studio, ma propensa a soddisfare la sua innata curiosità verso tutto ciò che la circonda, è decisa ad intraprendere ciò che sarà per lei il viaggio verso la scoperta di se stessa. L'occasione si offre con l'invito di uno zio che nel lontano Brasile si era stabilito in cerca di fortuna: Angel, non senza dubbi e titubanze, con l'assenso dei suoi genitori prende il largo tra le acque tormentate dell'oceano. Scopre sensazioni che non conosceva, ma soprattutto si scopre donna, scopre la malizia, il gioco delle parti, è ora ben lontana dalla Angel che aveva lasciato in provincia di Liverpool! Se per lei l'amore era un mistero, tutto da esplorare e da vivere, ora è la certezza di un rapporto basato sulle sensazioni dove tutto è svelato, la razionalità e la consapevolezza prendono il sopravvento su questa giovane donna, che con forza e decisione elaborerà decisioni importanti e inderogabili. Il testo di Rosemy Conoscenti è un'esplosione di vita, ricco di particolari, di espressioni ed emozioni, l'autrice ha saputo trasmettere la vitalità dei suoi personaggi donando ad ognuno personalità e tono; gradevole ed elegante nelle descrizioni dei luoghi, puntuale ed efficace nei dialoghi. -
Es. L'amore cannibale
L'ES pericoloso si aggira tra i tasti di un pianoforte all'interno di una orchestra che dirige i sensi e i mancati desideri. Il Direttore, Eraclea, Maddalena, Paolo e il Maestro si scambiano le loro pulsioni facendo scaturire dalle loro note musicali linguaggi che racchiudono i tormenti, i piaceri, i sogni e il senso di inadeguatezza del loro inconscio più profondo, l'es. Personalità complesse, inappagate, ancora non ben definite, sono i personaggi di questo testo “ES. L'amore cannibale” di Myriam Caroleo Grimaldi. Individui in cerca di collocazione, non ancora in grado di specificare la loro appartenenza all'interno del Cosmo, tra loro si scambiano i ruoli non schematizzandoli ma lasciandoli liberi di volare all'interno dell'irrazionale, preda degli istinti e degli impulsi. Con la complicità della musica l'animo si scompone e si ricompone in una danza infinita. Myriam Caroleo Grimaldi ci accompagnerà attraverso i meandri dell'inconscio, ben consapevole che questo farà riflettere molto sulla parte oscura che è in noi. La natura del piacere, cioè l'insieme caotico degli stimoli, e la volontà di ottenerlo ad ogni costo, è caratterizzata da spinte prive di logicità, di moralità che operano al di fuori di categorie prestabilite in una dimensione atemporale, così i personaggi del testo fluttuano tra pericolose analisi e armonie. -
Anin
Nello scenario della grande guerra, un manipolo di donne risolve l'urgente problema dei rifornimenti al fronte, quel fronte carnico, appeso su balze rocciose irraggiungibili anche per i muli, dove i due eserciti contrapposti si massacrano. Abituate da secoli per l'estrema povertà ad indossare la gerla, ora se la mettono sulle spalle al servizio del paese in guerra. Con qualsiasi tempo il Padreterno mandi, in mezzo ai colpi nemici, ogni giorno, per ventisei lunghi mesi. Tra la dura quotidianità e l'impegno per la patria, le donne riscoprono anche una nuova 'sorellanza' in cui spartire fatica e pena e la consapevolezza della propria coraggiosa forza. Timau, il piccolo paese a sei chilometri dal confine con l'Austria, si fa palcoscenico dove l'intera comunità mette in scena solidarietà, amore, amicizia e su tutto le domande universali dell'uomo di fronte all'orrore della guerra. -
Organizzazione Internazionale Ribelli. Il ritorno
Dopo la cattura di Enrigo Keyworld l'intera Organizzazione Internazionale Ribelli si sta muovendo per mettere insieme un piano che garantisca la sua liberazione. Le prigioni di Pyongyang possono essere dure come lager e non si sa quanto una persona, pur forte e addestrata che sia, possa sopravvivere in quelle condizioni disumane. Intanto Joseph, ormai entrato di diritto all'interno dell'organizzazione, viene mandato assieme agli amici Leonard e Ylenia a svolgere una missione molto delicata: dovrà infatti seguire le ormai imminenti elezioni presidenziali americane, studiare i vari candidati e scoprirne eventuali scheletri nell'armadio, per poi riferire il tutto al Centro. Qualcosa, però, ai vertici dell'O.I.R. sta cambiando, rischiando di minare dalle fondamenta l'intera organizzazione... Secondo capitolo della saga fantapolitica di Angelo Lepri, Organizzazione Internazionale Ribelli. Il Ritorno è un thriller ricco di azione e colpi di scena, che trasporta il lettore in uno scenario distopico, dove il principio di autodeterminazione dei popoli è spazzato via da poteri dittatoriali e calpestato da subdole macchinazioni mediatiche, tenendolo con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. -
Qui non ride mai nessuno
Ricardo è un dinamico consulente di trent'anni, viaggia parecchio, fa sport, si diverte con gli amici ed è sempre pronto a lanciarsi in nuove sfide; così coglie anche quella che si presenta in una solida e gerarchica azienda di servizi dove ha sostenuto un colloquio e che pare possa migliorare ulteriormente le sue prospettive di carriera. Il D.G., soprannominato ""il dottore"""", a cui lui dovrebbe fare da assistente, accetta le sue richieste, l'assunzione parte e Ricardo inizia a interfacciarsi con una realtà in cui rileva una certa omologazione, o meglio stratificazione, che cataloga il personale in funzione dell'abbigliamento e degli atteggiamenti, di norme e rituali. Ricardo è un osservatore ironico e pacifico, ma sotto il suo sguardo finiscono anche dati allarmanti che registrano un progressivo calo degli indici positivi e la crescita di quelli negativi. Mentre cerca di consigliare """"il dottore"""" sulle strategie più valide da attuare e riceve l'incarico di realizzare un nuovo house organ, si scontra con la diffidenza dei colleghi, con le lotte tra i potenti, l'umiliazione e la prostrazione dei più deboli, gli scambi di favori, le alleanze segrete e le invidie che puntano a non riconoscere mai il merito altrui e a non favorirne la crescita. Ricardo non intende subire influenze, mutare i suoi hobby, gusti, linguaggio, pensieri e tutto ciò che compone la sua identità; come evolverà il suo percorso in azienda?"" -
L'ombra della vittoria. Il fante tradito
Nell'agosto 2019, a circa un anno dal mio cammino tra i Caduti della Grande Guerra, proprio mentre iniziavo a scrivere queste pagine, esplodeva l'ennesima crisi di governo, l'83a dal 1948, in media più di una l'anno. Giornali e Tv non parlavano che di politica, un arcobaleno di colori: gialloverde, giallorosso… ma di verde, bianco e rosso non parlava nessuno. Poi, improvvisamente, nelle nostre vite ha fatto irruzione la pandemia, la più grave dalla spagnola di un secolo fa che, ad oggi, ha causato più di 120.000 decessi. Inaspettatamente, politici e giornalisti hanno cominciato a parlare di patria, tricolore, trincea, guerra, fronte… tutte parole che, fino a quel momento, non pronunciava nessuno. -
Non oggi
"Non oggi!"""" gridano internamente i protagonisti delle sette storie raccontate in questo romanzo corale. Non oggi alle insicurezze, alle paure, al dolore, alla bestia rinchiusa dentro di noi che non ci permette di guardare alla vita positivamente. Ognuno dei sette protagonisti di questo romanzo porta dentro di sé una propria storia, chi un passato difficile che ancora lo segna, chi un'infanzia caratterizzata da genitori completamente assenti, chi una malattia, chi un lutto, chi un forte senso di ambizione che gli ha fatto sacrificare tutto il resto. È alla propria storia che pensano Ettore, Rachele, Riccardo, Agata, Ginevra, Diego e Margherita, mentre si ritrovano tutti insieme immersi nella loro lezione di yoga. A ognuno di loro è associato un chakra, un centro di energia presente nel corpo umano che coinvolge diversi organi vitali, il cui funzionamento corretto o sbagliato condiziona anche le emozioni. Tutti hanno trovato in questa disciplina non solo uno stile di vita, ma anche la terapia per affrontare le innumerevoli avversità a cui la vita li ha sottoposti attraverso un percorso lento e graduale raggiungendo la purezza dell'anima così come simboleggia il fiore di loto, da cui prende il nome il centro yoga, che nonostante le sue radici affondino nel fango e la sua fioritura avvenga in acque stagnanti, mantiene una forma perfetta e immacolata della corolla. L'autrice, tratteggiando accuratamente i profili psicologici dei protagonisti, ci permette di entrare nelle loro vite, conoscerne le prove che hanno dovuto superare e quelle contro cui ancora stanno lottando, tutti ricolmi di una nuova consapevolezza di vita: il cambiamento come parte fondamentale della vita può avvenire soltanto in noi." -
Ti metto da parte
Le parole a volte sono taglienti come lame, ci feriscono e ci penetrano l'anima. Sentimenti, dolore e sofferenza si legano indissolubilmente in queste pagine dove lo studio e la ricerca nell'ambito del maltrattamento, degli atti persecutori, del bullismo, del mobbing, dei reati a sfondo sessuale sono affiancati da ricostruzioni ispirate a vicende reali o realistiche, ma rimescolate così da renderle irriconoscibili e narrate insieme ad una breve analisi psicologico-culturale. Questo libro, leggiamo nell'introduzione, ""raccoglie alcune storie difficili e talvolta disperate, ma cerca di coglierne le radici, di andare alla base di quanto è accaduto ma poteva non accadere se da parte delle vittime, dei testimoni o degli operatori alcuni segnali fossero stati colti. L'analisi di questi segnali può far emergere gli aspetti relazionali e socio-ambientali su cui intervenire…"""". Parole che mettono a nudo il dolore lasciando il lettore a volte impreparato e impotente di fronte alla realtà di violenze e che cercano di ispirare e di fornire qualche spunto di riflessione per sollecitare un senso di ribellione e di giustizia, per responsabilizzare ciascuno, unica modalità percorribile per porre fine alle storie di soprusi che ogni giorno la cronaca e la vita ci raccontano."" -
La streghetta Armida, altre fiabe e dolci
La realizzazione dei dolci è un gesto che ha a che fare con l'essenza stessa della vita, è l'energia della creazione, l'alchimia che permette di mescolare ingredienti diversi per produrre qualcosa di unico, dal sapore specifico, che ogni volta sorprende. È una sorta di magia che incanta, conquista e mette tutti d'accordo. Luisa Greco nel suo testo ""La streghetta Armida, altre fiabe e dolci"""" ha voluto raccontare proprio questo: all'interno di ogni fiaba, descrive un dolce: ogni protagonista ne ha uno da proporre, dietro al quale si articola la sua storia. """"La pozione magica da mangiare"""" """"Cookies fatti con il cuore"""" """"La crostata dell'Ughetta"""" e tante altre fiabe, allieteranno grandi e piccini. L'Autrice offre l'opportunità di immergersi tra l'insolito e il fatato ma non tralascia le buone intenzioni, i buoni propositi, in linea di massima ogni cosa alla fine torna al suo posto. Luisa Greco ha saputo creare quell'alchimia perfetta tra la pasticceria e la narrazione; i suoi racconti, così deliziosi, profumano di vaniglia e cioccolato, e infondono nel cuore gli echi di tradizioni lontane, oramai perse nel tempo… Età di lettura: da 5 anni."" -
La poetessa de noi artri fra bolle di sapone e polli
Non ci troviamo di fronte ad una semplice raccolta di poesie ma ad un percorso che si divide in vere e proprie tappe, che lei stessa articola per creare una sorta di parco-giochi creativo, dove poter sperimentare la nostra recettività attraverso l'ascolto dei sensi. Entrando più nello specifico, è una visione evolutiva attraverso la scrittura dell'idea del Bello - e in questo il mondo pittorico descritto ci è fortemente d'aiuto per creare un codice visivo di riferimento nella nostra mente - che, partendo da un concetto canonico e classico, arriva a scardinarlo e sdoganarlo, anche con riferimenti costanti alla pittura surrealista (pensiamo a Dalì, Magritte ed altri) e che ricerca l'essenza di ogni cosa oltre ciò che appare, oltre gli status (elefanti, orologi, forbici ecc.) Non solo, si proietta anche verso una modernità di forte impatto culturale e sociale, oltre che artistico, come la visione rivoluzionaria della Pop Art americana che cerca di nobilitare con l'arte tutto ciò che di natura non è propriamente nobile o considerato tale (per esempio la celebre serie delle lattine di latta). -
Ci sono un sacco di posti liberi sul terrazzino
Tolstoj ha scritto Guerra e Pace in meno tempo. E molto meglio. Ma anche questa è una storia di guerra e di pace, vissuta da Viola, Matilde e Ludovica, che si conoscono da sempre, si vedono poco, ogni tanto litigano ma si capiscono bene. Leggendola conosceremo un po' di noi, perché come loro abbiamo problemi, cerchiamo soluzioni e soffriamo nei ripensamenti. Se siamo donne. Se siamo uomini, invece, abbiamo problemi, poche soluzioni e pochissimi ripensamenti, che sono faticosi e ledono il nostro ego. Ecco il perché del terrazzino, risoluzione femminile a un problema maschile. Talvolta si creano posti liberi, talora affollamenti, ma sempre si sgombra. E Viola, Matilde e Ludovica attraverso la loro vita movimentata e spericolata ma non troppo, spiegano perché, ognuna nel proprio modo singolare. Chi legge può ritrovarsi e riscoprirsi nella storia o in parte di essa o trovare soluzioni diverse da suggerire alle autrici o a se stesso. Certezza è che leggendo questo libro ci si diverte con leggerezza profonda, come hanno fatto le autrici quando lo hanno scritto. -
Per fortuna ho messo le sneakers
Un uomo di quasi cinquant'anni, tutto sommato ben portati, con una vita segnata da svariati fallimenti su diversi fronti, la morte del padre, l'Alzheimer della madre e una passione innata per le parole, decide tutt'a un tratto di cambiare radicalmente la sua esistenza e organizzare una truffa per arricchirsi e potersi trasferire a Tahiti: non importa che la spinta principale venga dal bellissimo sorriso della barista in prova presso il caffè in cui fa colazione il martedì: è certo di voler arrivare fino in fondo.