Sfoglia il Catalogo ibs007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2761-2780 di 10000 Articoli:
-
Roma. L'eterna bellezza. Libro pop-up. Ediz. a colori
Le spettacolari architetture cartacee di Dario Cestaro ci restituiscono la bellezza di Roma in un libro pop-up che racconta la storia della città con testi semplici e aneddoti curiosi raccolti da Franca Lugato. Un affascinante viaggio tra pagine colorate che si trasformano negli edifici più famosi di Roma, punti di partenza per approfondimenti curiosi: il Colosseo e i grandi eventi della Roma imperiale; una passeggiata nella Roma antica tra i Fori imperiali; il Pantheon, costruzione perfetta e luogo di sepolture di uomini illustri, da Raffaello ai re d'Italia; San Pietro, la più grande chiesa della cristianità, e i palazzi vaticani con la cappella Sistina e i suoi splendidi capolavori; la Fontana di Trevi, emblema di Roma regina delle acque e simbolo della dolce vita di felliniana memoria; Piazza di Spagna, raffinato salotto all'aperto coronato dalle sinuose scalinate di Trinità dei Monti. I magnifici disegni di Cestaro aiutano anche i più piccoli a riconoscere le caratteristiche principali della città, svelandone gli artifici e la storia. Età di lettura: da 6 anni. -
The Florence experiment. Ediz. italiana e inglese
Le piante reagiscono alle emozioni umane? Questa è l'ipotesi analizzata in ""The Florence experiment"""", attraverso due esperimenti. Nel primo i visitatori sono invitati a scendere, con un vaso contenente una piantina di fagioli inserito in una cintura, lungo uno dei due grandi scivoli installati nel cortile di Palazzo Strozzi. L'ipotetica reazione delle piante è quindi studiata in un laboratorio appositamente attrezzato. Il secondo esperimento, invece, costringe le piante rampicanti sulla facciata del Palazzo a scegliere di crescere o verso un'apertura che emette aria proveniente da un cinema in cui si proiettano film horror, o verso un'apertura che emette aria che scaturisce da un cinema in cui si presentano commedie."" -
Oltre Caporetto. La memoria in cammino. Voci dai due fronti
Attraverso le voci dei vinti e dei vincitori,rnMario Isnenghi fa il punto su interpretazionirne sospetti, errori e mistificazioni, per rileggerernl’evento che più di tutti ha segnato la psicologiarne la politica del nostro paese.rnrn«Questo è Caporetto: un evento militarerncon un indotto politico che vi si sovrapponerne lo sovradetermina, mettendo a mal partitorni nudi fatti. Un immaginario scatenato.rnLa caduta dei vincoli gerarchici che liberarne sbriglia la fantasia, i sogni, le speranze,rngli incubi. Caporetto, nella sua dimensionernnon militare, non è mai finita»rnrnMai come per Caporetto un evento è stato fruttorne innesco di un discorso fondativo dell’immaginariorndi e su un popolo, prima ancora che le analisirnstoriche si moltiplicassero assieme agli anniversari.rnPartendo dal volume che scrisse in occasionerndel cinquantesimo – I vinti di Caporetto –, MariornIsnenghi arricchisce la sua lettura e ripercorre larngenesi delle diverse interpretazioni in un corposornsaggio introduttivo che tira le fila di mezzo secolorndi studi e del confronto con nuove fonti.rnUno straordinario coro di voci restituisce la fluidarnessenza di Caporetto: accanto alle testimonianzerndegli italiani che l’hanno raccontata dandornla parola al popolo, estraendo dal tumulto figurerne frasi emblematiche, la seconda parte del librornsi affida allo storico militare Paolo Pozzatornper dare conto del punto di vista dei vincitori,rncon testi d’epoca di parte austro-ungarico-tedesca,rnanche inediti.rnSe cinquant’anni fa, proiettati sulla scena socialistarne influenzati dallo spirito del Sessantotto,rnci si chiedeva se Caporetto fosse stata una crisirndi comando o il sintomo del crollo di un assettornsociale, oggi sono altri gli interrogativi chernsi impongono: per quali vie una sconfitta militarernsi è trasformata in un tratto autobiograficornpermanente? La risposta ha a che fare ancorarnoggi con l’esistenza stessa di un’identità comune,rnla possibilità di un agire collettivo, il nostrornsentirci Nazione. -
L' anomalia italiana. Un profilo storico dagli anni ottanta ai giorni nostri
Da un grande storico dell'età contemporanea un lucido ritratto del paese reale negli ultimi quarant'anni. Dallo sfrenato benessere della «Milano da bere» alla precarietà attuale, le origini economiche e sociali dell'«anomalia italiana».rnrn""Un'effettiva comprensione di quanto è realmente accaduto serve a orientarci nel mondo in cui viviamo per cercare di costruire il futuro""""rnrnAddentrandosi nelle trame dei decenni appena trascorsi per rintracciare le cause profonde di una modernizzazione incompiuta, Valerio Castronovo analizza le metamorfosi dell'«identità italiana» attraverso la cultura, i protagonisti, la mentalità, la visione della politica e delle istituzioni, sottolineando i cambi di passo e le costanti nella storia nazionale, tra cui spicca il sussistere (e l'aggravarsi) di un profondo divario tra Nord e Sud. Il racconto parte dalla seconda metà degli anni ottanta, dal formidabile guizzo con cui l'economia ricominciò a galoppare sorpassando addirittura il Regno Unito. Una ripresa effimera, a cui seguirono le inchieste su Tangentopoli, destinate ad affondare il sistema partitico, e la discesa in campo di Berlusconi, che si fece «garante» del passaggio da una «repubblica dei partiti» a una «repubblica dei cittadini». Sullo sfondo, la scomparsa delle principali dinastie imprenditoriali, il sorgere di piccole-medie aziende e dei distretti industriali, le scelte di politica economica che hanno frenato il Sud, fino alle sfide di oggi poste dalla rivoluzione del digitale e dalla produzione 4.0."" -
L' età dell'oro. Mito, filosofia, immaginario
Zampillata dal seno profondo del mito, fissata nei suoi tratti fondamentali dai racconti filosofici di Platone e Lucrezio, e collocata una volta per tutte tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento dalla pittura veneziana nel paesaggio dell'Arcadia come nel luogo che le è proprio, la figura dell'età dell'oro non cessa di incantare la civiltà occidentale con la sua promessa di perfezione, della quale, a ben vedere, non è in fondo che un altro nome. Ma proprio tale promessa ha imprigionato la storia dell'Occidente nell'ossessiva ricerca di ogni possibile forma di Paradiso, dalle utopie politiche, classiche e neoclassiche, a quelle rivoluzionarie moderne e contemporanee, dal paradigma cristiano della salvezza al paradiso della tecnica, ultimo e definitivo dio evocato dal nostro mondo sulle rovine del vecchio dio della metafisica. Questo volume indaga sulla genealogia delle varie manifestazioni dell'età dell'oro nel corso della nostra storia, provando al contempo a indicare possibili percorsi alternativi alla sua ipnotica seduzione. -
La democrazia del narcisismo. Breve storia dell'antipolitica
Se il populismo è sintomo e non malattia,rnda dove deriva il nostro rancore? Da Tocquevillerna Tangentopoli, dal Sessantotto ai giorni nostri,rnla storia del lento divorzio tra cittadino e politica.rnrn«La politica non controlla più il futuro.rnHa sempre meno senso, potere, respiro.rnLa sua funzione principale, ormai, è fare darncapro espiatorio per il risentimento universale.rnSolo se riconosciamo che questa crisi harnle sue radici nel cuore della democrazia,rne sta montando da almeno un secolo,rnpotremo comprenderla a fondo»rnrnrnrnFino a pochi anni fa l’ascesa del populismornveniva interpretata quasi esclusivamenternalla luce della crisi finanziaria. Ma se l’economiarnè tornata a crescere e il peggio sembra passato,rnperché i cosiddetti «partiti del risentimento»rncontinuano a raccogliere consensi? Siamo forserndi fronte all’epilogo di una storia che ha originirnpiù profonde? Giovanni Orsina cerca questernorigini all’interno della democrazia, ragionandornsul conflitto tra politica e cittadini che harnsegnato gli ultimi cento anni. Se alcune fasirndi quel rapporto – il connubio inedito tra massarne potere a partire dagli anni trenta, la cesurarnlibertaria del Sessantotto – sono comuni a tuttornl’Occidente, Orsina individua la particolaritàrndel caso italiano nella stagione di Tangentopoli.rnIl sacrificio simbolico di un’intera classerndi governo conclude la repubblica dei partitirne allo stesso tempo inaugura un venticinquenniorndi antipolitica. Con la quale tutti hannorndovuto fare i conti – Berlusconi, Renzi, Grillo,rni postcomunisti, la Lega –, ma della qualernnessuno è riuscito a correggere o contenerernle conseguenze nefaste. -
Il disegno nell'architettura antica
Gli studi sul mondo antico greco-romano ci restituiscono un'imponente bibliografia sulle architetture del periodo. Ancora sconosciuto, e in parte misterioso, appare lo scenario in cui la cultura antica produce disegni di architettura. Fino ad alcuni decenni fa ben pochi disegni di elementi architettonici erano conosciuti. Inoltre queste rappresentazioni non erano molto appariscenti e potevano essere facilmente ritenute un genere ""minore"""" di documentazione visiva dell'antichità. L'autore dimostra invece che i disegni erano momenti salienti e significativi del """"fare architettura"""": non solo i progetti di edifici venivano visualizzati con disegni, ma le stesse maestranze impiegate nelle costruzioni spesso schizzavano sulle pareti stesse degli edifici dei promemoria delle partiture architettoniche da realizzare. Il disegno d'architettura ha una posizione centrale anche nel """"De architectura"""" di Vitruvio. Col declino poi del mondo antico, la nostalgia per i monumenti del passato porta al disegno di architetture """"illustri"""" e meta del turismo d'arte, con una funzione quasi analoga a quella del souvenir. Questo volume, oggi, ha il pregio di raccontarci la grande importanza del disegno nella cultura visiva degli antichi e la sua centralità nel concepire e realizzare un'opera di architettura."" -
Storia del cinema italiano. Vol. 2: 1895-1911
Il primo dei tre volumi dedicati al periodo muto della Storia del cinema italiano prende avvio dalla fase del pre-cinema e ripercorre il primo, cruciale decennio del XX secolo, che ha visto la nascita del primissimo spettacolo cinematografico, le sue innovazioni tecnologiche e trasformazioni organizzative, sostenute sotto il profilo legislativo, e l'avvio dell'industria cinematografica vera e propria come forma di intrattenimento popolare. Il volume è un viaggio nell'universo della visione che arriva alle elaborazioni del racconto per immagini e alle prime produzioni di successo legate in parte anche all'avvento del lungometraggio. La parte saggistica vera e propria è sostenuta, come in tutti gli altri volumi di questa collettanea Storia, da una selezione della documentazione d'epoca, che fa luce su singoli eventi e su problematiche particolarmente significative. -
Inesauribile Melencolia. Chiavi e ricchezza del capolavoro düreriano
L'opera più enigmatica di Dürer non ha smesso di ispirare e provocare artisti, intellettuali, osservatori attenti. Questo studio ci guida a cogliere in essa un motivo filosofico mai esplorato prima: la figura principale non è Melancholia, come vuole la lettura consueta, né Geometria (Panofsky), né Astronomia (Schuster), bensì Philosophia. Nata in Grecia dallo stupore melanconico, cresciuta in ambito cristiano, è approdata al nord grazie a una translatio della cultura umanistica promossa da Massimiliano I d'Asburgo, il più potente fra i committenti di Dürer e primo sovrano europeo a puntare decisamente sul potere mediatico delle immagini. L'autrice offre un'indagine esaustiva e originale sull'incisione più famosa del mondo riconosciuta dalla critica come «l'immagine delle immagini». -
La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell'incurabile tra ricerca e false promesse
Quanto tempo ci vorrà prima che ogni ospedale possa vantare un suo reparto di medicina rigenerativa? In cosa consiste esattamente? Ce la possiamo permettere? Come funziona davvero il mercato delle staminali? Su quali basi è possibile distinguere le terapie serie dalle truffe ideate da personaggi senza scrupoli? Infine, l'Italia è realmente così indietro nella ricerca come vorrebbero farci credere? Gli interrogativi a cui dare risposta sono molti e tutti importanti dal momento che, nonostante terapia genica e cellulare, genome editing e ingegneria dei tessuti siano ormai diffusi, è ancora limitata presso il grande pubblico la conoscenza di quell'ampio settore che li comprende tutti e va sotto il nome di medicina rigenerativa. A ricostruirne la storia e le vicende negli ultimi decenni è Giulio Cossu, ricercatore, testimone diretto dell'avvicinamento progressivo a un limite: la cura perfetta. A capo di realtà all'avanguardia prima in Italia e oggi in Inghilterra, Cossu ci guida in un viaggio alla scoperta delle ultime conquiste rese possibili da cellule staminali, tessuti composti in laboratorio, Crispr, terapie sempre più mirate e personalizzate, sgombrando il campo dalle mistificazioni dei ciarlatani e rispondendo alle obiezioni etiche e ideologiche. Rivivono in queste pagine successi e fallimenti di quarant'anni di studi: tutte le tappe della rivoluzione che sta cambiando in modo irreversibile il significato stesso delle parole «salute» e «cura». -
I racconti di Ise
Lo ""Ise monogatari"""" (""""I racconti di Ise"""") è una delle opere più conosciute e apprezzate della produzione letteraria del periodo Heian (794-1185). Nella versione ritenuta dagli studiosi più rappresentativa, si presenta come una raccolta di 125 brevi aneddoti (dan) incentrati sulla descrizione di momenti particolarmente salienti delle avventure amorose di un anonimo nobile di corte. Tradizionalmente interpretata come una biografia romanzata di Ariwara no Narihira (825-880), non rappresenta però solo un raffinato e ben congegnato canzoniere d'amore dell'antico Giappone. L'importanza e la popolarità dell'opera risiedono anche nella sua capacità di esprimere i dettami del codice estetico del f?ry?, termine di origine cinese usato in Giappone per alludere all'aristocratica eleganza che infonde le esistenze dei protagonisti dei monogatari. Dopo il """"Genji monogatari"""" (La storia di Genji, XI secolo), è di certo l'opera di letteratura classica che presenta il maggior numero di traduzioni in giapponese moderno e in lingue occidentali, di riduzioni in manga e di studi critici."" -
Le porte regali. Saggio sull'icona
"Le porte regali"""", il saggio sull'arte e la liturgia dell'icona del sacerdote e scienziato russo Pavel A. Florenskij, uscì in Italia nel 1977 a cura di Elémire Zolla (1926-2002), al quale si deve la prima edizione mondiale al di fuori della Russia del capolavoro di Florenskij """"La colonna e il fondamento della verità"""". Saggio di teodicea ortodossa in dodici lettere (1914), oltre alla versione antesignana di sparsi scritti florenskijani sulla rivista «Conoscenza religiosa». Ora che un'ampia messe di testi di Florenskij è nota al pubblico italiano, questa edizione dà l'occasione di immedesimarsi attraverso la parola di Florenskij e il commento empatico di Zolla nel mistero di un dipingere che si fa strumento di conoscenza soprannaturale, giacché l'icona - scrive Florenskij - è l'affiorare alla mente di un archetipo celeste. Le fasi del dipingere equivalgono a una cosmogonia: dalla campitura di biacca sulla tavola all'abbozzo, alla stesura del colore di base, alla modellatura dell'immagine, alla luce sul volto con le ripassate dell'oro in polvere. Gli stili della pittura di icone in Russia e nelle altre terre di fede ortodossa hanno conosciuto un'ovvia evoluzione attraverso i secoli mantenendo però intatta la fedeltà al canone la cui formulazione esemplare è nel sillogismo: «Esiste la Trinità di Rublëv, perciò Dio è»." -
Versi per gli attori. Introduzioni, prologhi e congedi
Nel 2006, in occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1720-1806), la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha messo a disposizione degli studiosi il Fondo Gozzi, l'archivio familiare rinvenuto nella villa patrizia di Pasiano di Pordenone e da poco acquisito. Ricco di novemilacinquecento carte manoscritte - per buona parte stese di suo pugno dal minore dei fratelli Gozzi -, esso conserva di Carlo numerosi testi preparatori, finora del tutto ignoti, di opere edite e numerosi testi inediti: commedie, atti unici, programmi coreografici, componimenti poetici, traduzioni, interventi polemici, saggi, scritture amministrative. La ricchezza, la qualità e la novità dei materiali è tale da costringere a riaprire il cantiere degli studi gozziani. È quanto si propone questa edizione nazionale, che intende offrire i testi noti e ignoti di Carlo Gozzi in edizioni criticamente accertate, corredate dalle redazioni preparatorie e debitamente commentate. Fra i compiti del poeta di compagnia settecentesco c'era quello di scrivere componimenti di saluto al pubblico per l'inizio e la fine delle stagioni, sia quando la compagnia agiva in uno dei teatri veneziani, sia durante le tappe delle tournées. Si trattava di scritture effimere (monologiche e dialogate, in lingua e in dialetto), destinate, tranne pochissime eccezioni, non alla stampa ma all'esecuzione orale, affidate alla capacità e alla bravura dei singoli attori, nelle cui mani rimaneva la possibilità di modificarle ulteriormente. Questi testi ci restituiscono la vita materiale del teatro e la concretezza degli attori, che prendono vita attraverso le parole destinate al pubblico di allora, e anche a noi che ora possiamo leggerle. Dalle carte emerge anche l'intensità del rapporto di Carlo Gozzi, poeta della compagnia Sacchi, con il teatro del suo tempo: attività da un lato febbrile, dall'altro legata alla contingenza, alla routine, alla concreta realtà dell'occasione teatrale. Oltre ai pochi testi già noti a stampa, o presenti in altri fondi sparsi, il ritrovamento del Fondo Gozzi ci ha consegnato un cospicuo numero di questo genere di componimenti, che vengono qui pubblicati per la prima volta. -
La natura non indifferente
Il volume è il punto di arrivo - quasi compiuto e quasi sistematico - di una riflessione estetica che accompagna costantemente, a partire dai primi anni trenta, la nota attività di Ejzenstejn regista e teorico del cinema. -
Racconti di pioggia e di luna
Nove storie di fantasmi nelle quali Ueda Akinari (1734-1809) riprende spunti cinesi e motivi del folclore, del romanzo e del teatro giapponesi, rielaborandoli in situazioni originali. Ma questi elementi sono solo parte dell'intuizione poetica e della capacità dell'autore di trasformare le sue sue storie in racconti dove il ricorso al soprannaturale è soprattutto in funzione estetica, la paura è mitigata dalla poesia, e quando ""cantano i fagiani e combattono i draghi"""" il brivido dell'orrore si accompagna all'emozione della bellezza."" -
I letterati e lo sciamano. L'indiano nella letteratura americana dalle origini al 1988
Una morfologia delle civiltà indiane d'America è assai più di una mera registrazione storica della conquista coloniale di quel continente negli ultimi cinque secoli, del tentativo sistematico da parte bianca di ripulsa e oblio dei forzieri di una sapienza atavica, che nessuna indagine etnologica aveva mai colto nel profondo né voluto immettere nei repertori della cultura dominante. Nel lontano 1969 Elémire Zolla ricostruiva ne ""I letterati e lo sciamano"""" la tregenda subita dagli Indiani ma anche la sfaccettata ricchezza simbolica e metafisica di una vita tradizionale inscritta sciamanicamente tra la terra e il cielo. Lo fece esumando per la prima volta testimonianze e scritti, talvolta eccelsi, degli stessi Indiani, che negli ultimi cento anni si sono conquistati un posto di assoluta eminenza nella letteratura americana. Questa ristampa dell'opera, salutata al tempo in Nord-America come una rivelazione, è arricchita da una congerie di scritti zolliani del ventennio 1968-1988 dove spicca la trascinante vicenda del narratore antropologo Carlos Castañeda alle prese con il maestro yaqui che lo inizia al potere magico nei deserti del Nuovo Messico."" -
Il conte di Carmagnola
"Il conte di Carmagnola"""" è un dramma storico nel senso più attivo del termine, decisamente anti-archeologico, fino al punto di capovolgere l'effettiva responsabilità del suo protagonista. La vicenda di Francesco di Bartolomeo Bussone, conte di Carmagnola, generoso condottiero di ventura del XV secolo, conteso tra la primitiva militanza viscontea e il successivo servizio alla repubblica veneziana, inscena la tragedia dell'Innocente, ripetendo il calvario di Cristo e il tradimento di Giuda, nel quadro della """"miseria italiana"""" e del """"potere ingiusto"""". Il dramma prende forma tra Shakespeare e teatro moderno tedesco, e Manzoni sollecita il lettore al ruolo di """"giudice"""", eludendo qualsiasi sua """"complicità"""" con le passioni e il male del mondo." -
Il pittore della vita moderna. Testo francese a fronte
Sul finire dell'anno 1863 i lettori del ""Figaro"""" furono testimoni, forse non del tutto consapevoli, di una rivelazione: in un saggio che assumeva come pretesto l'opera del disegnatore Constantin Guys, Charles Baudelaire spiegava i suoi principi sull'arte moderna. L'elogio del trucco che può riparare all'animalità femminile, l'esaltazione del dandy come la forma più perfetta in cui si è incarnato l'ideale morale, la celebrazione della città e delle sue folle: è il culto della parte contingente del bello."" -
Tre quarti di dollaro dorati. Testo inglese a fronte
I racconti di Zora Neale Hurston, riuniti in questa raccolta, scandiscono tre tempi della sua opera che, intessuta nel linguaggio del ""parlare nero"""", consegna alla storia del moderno il nuovo canone dell'intreccio fra etnia e sperimentalismo, tra femminile e appartenenza razziale. Sono tre modi di raccontare la battaglia dei sessi e del colore, tre permutazioni espressive della vitalità anticonformista di una donna intellettuale di colore nel primo Novecento, la quale di sé disse: """"Sono stata nera tre volte""""."" -
L' organizzazione dello spazio nel «Faust» di Murnau
In questo libro Eric Rohmer, uno dei registi più sensibili e raffinati del cinema contemporaneo, guida il lettore all'interpretazione di un classico del cinema muto tedesco. ""Ancor più della pittura - scrive Rohmer - il cinema ci aiuta a scoprire il legame profondo che esiste tra una forma visibile e il sentimento che la sua visione comunica. E nessun cineasta, prima e dopo Murnau, è mai riuscito a dipingere, in maniera così diretta e intensa, l'emozione, attraverso il puro gioco delle forme nello spazio"""". L'invenzione delle forme è l'oggetto dell'analisi di Rohmer che, con questo invito alla comprensione dell'universo stilistico e morale di Murnau, finisce per illustrare la propria personale idea di cinema.""