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Io sarò qualcuno
Horace Hopper è un giovane e mite mezzo-indiano e mezzo-irlandese, con il sogno di diventare qualcuno. Ha trascorso la maggior parte della vita nel ranch dei suoi tutori, i Reese, lontano dalla civiltà, radunando pecore nelle montagne solitarie. I Reese lo trattano come un figlio, ma Horace non riesce a liberarsi dalla vergogna di essere stato abbandonato dai suoi veri genitori. Decide così di lasciare la sola casa in cui si sia sentito amato proprio quando c'è più bisogno di lui, per mettersi alla prova e diventare ciò che ha sempre sognato: un pugile professionista. Dalle tranquille montagne del Nevada all'arsura spietata di Tucson, dalla brutalità iniettata di sudore dei ring messicani fino alle squallide strade di Las Vegas, l'ingenuità e l'impazienza di Horace lo metteranno più di una volta in pericolo, fino a quando imparerà che non si può cambiare se stessi, né sfuggire al proprio destino. -
Rock Lit. Musica e letteratura: legami, intrecci, visioni
Musica e letteratura si incontrano, questo è un fatto. Due mondi pieni e palpitanti che dialogano e si arricchiscono reciprocamente attraverso epifanie inaspettate, incontri magari fortuiti ma destinati a lasciare tracce profonde. Tra le pagine di ""Rock Lit"""" scrittrici e scrittori sono affiancati a band e cantautori, mentre temi e paesaggi della letteratura si riversano nella musica. È cosi che si scopre come autori quali William S. Burroughs, Albert Camus, Flannery O'Connor o J. D. Salínger abbiano ispirato artisti pop, rock e punk (e jazz e funk e country...), influenzando non solo l'opera, ma l'intera vita dei musicisti che abbiamo amato e amiamo ancora. """"Rock Lit"""" non è un saggio accademico, non è un trattato, non ha pretese onnicomprensive: semplicemente, parla della musica e della letteratura e di come siano inesorabilmente legate e di come svelino l'una all'altra nuove possibilità e più vasti orizzonti. Passando da un libro a una canzone, da un musicista a uno scrittore, ci si sposta dalle luci di New York e Londra fino al Sud degli Stati Uniti e all'isola greca di Hydra, il rifugio di Leonard Cohen negli anni Sessanta. È un viaggio, """"Rock Lit"""", sulla strada della letteratura, ricco di aneddoti e riflessioni, da intraprendere con l'autoradio in sottofondo, lasciandosi trasportare da musica e parole."" -
Grant & io. Dentro e fuori i Go-Betweens
Grant McLennan non voleva stare in un gruppo, e non voleva neppure suonare uno strumento. Il suo eroe era Charlie Chaplin. Ciò non gli ha impedito di dar vita insieme a Robert Forster, che scriveva canzoni ispirandosi a Hemingway e Joyce, a uno dei sodalizi più importanti e celebrati della storia musicale australiana. Così come i Go-Betweens sono sempre stati al di fuori delle categorie di genere, ""Grant & Io"""" è diverso da qualsiasi altro memoir rock. La sua natura più profonda sta nel saper offrire uno sguardo ironico e disincantato su una prolifica collaborazione artistica che è durata tre decenni, ma anche sulla straordinaria amicizia che ha superato il difficile passaggio della separazione per ridare una seconda vita al gruppo, protrattasi fino alla prematura scomparsa di Grant, avvenuta nel 2006. Anticonformista nella forma e nella sostanza, a suo modo unica nel saper arrivare sempre a un gradino dalla rottura e a un gradino dal successo, sempre un passo di lato rispetto al mainstream, la band ha avuto inizi promettenti seguiti da un andirivieni di circostanze che spesso hanno confuso i suoi membri come anche i suoi fan e le sue case discografiche. La storia dei Go-Betweens è perciò anche la storia dei loro tempi, e """"Grant & Io"""" è una penetrante riflessione sul suono di un'epoca, sulla luminosa bellezza della musica e sulle insidie della fama. Robert Forster, dall'alto della speciale sensibilità esibita in ognuna delle sue canzoni da solista e con i Go-Betweens, si dimostra anche in questo libro un uomo saggio e acuto, un poeta intimo e sincero, dotato di una scrittura affilata ma anche di un'eccezionale precisione emotiva. """"Grant & Io"""" si legge come un saggio sui meccanismi che regolano l'industria musicale; si legge come un tentativo di interpretare le misteriose sinergie dell'arte; si legge come la storia non-erotica di un amore che può esistere tra due uomini..."" -
I vivi al prezzo dei morti
Quando il primo gennaio René - uno scrittore che dal caos di Marsiglia si è ritirato in campagna - inizia a scrivere sul suo nuovo quaderno rosso non immagina che la tranquilla bellezza di quelle prime pagine verrà presto sconvolta. Giorno per giorno, come in un diario, descrive la dolcezza delle colline provenzali, le sue passeggiate solitarie nella natura e la quieta tenerezza del rapporto con la compagna Isabelle. Ma un giorno riceve la telefonata di Kader - che René aveva conosciuto anni prima durante i suoi seminari di scrittura per detenuti - e da quel momento niente sarà più come prima. Delinquente incallito ed esperto di evasioni, Kader è appena scappato dal carcere di Tarbes e chiede aiuto a René che, senza valutare le conseguenze del suo gesto, offrirà un nascondiglio al fuggitivo. La serenità della sua esistenza verrà spazzata via da un susseguirsi di eventi e di interrogativi: quanto vale una vita umana? Qual è il prezzo della fraternità? Cosa siamo disposti a sacrificare per compiere quella che ci sembra la scelta più giusta? Come gridano i pesciaioli ai passanti sul Vecchio Porto di Marsiglia, ""I vivi al prezzo dei morti"""": ma vale lo stesso anche per le vite degli uomini? A metà strada tra autofiction, diario intimo e romanzo puro, """"I vivi al prezzo dei morti"""" è un noir in cui la luce dolce della Provenza si scontra con le ombre di una vicenda spietata."" -
Un sottile selvaggio suono mercuriale. Bob Dylan, Nashville e Blonde on blonde
Un sottile selvaggio suono mercuriale è l'analisi definitiva dell'opera magna di Bob Dy-lan, blonde on blonde. Non solo offre un resoconto esteso e dettagliato delle session che produssero quell'album pionieristico, ma sgombra il campo dalla cattiva informazione che è stata fatta negli anni sui tempi e le modalità di realizzazione di quell'eterno capolavoro. Servendosi di testimonianze di prima mano, finora inedite, e dei ricordi dei musicisti che aiutarono Dylan a raggiungere la sua più alta vetta artistica, il libro sonda anche il duraturo impatto che il disco ha avuto nel rock delle generazioni successive. Basandosi sul racconto del produttore, dei musicisti, del personale dello studio, dello staff del management e di altre figure decisive, Daryl Sanders ricostruisce il viaggio da New York a Nashville intrapreso da Dylan in cerca di ""un sottile, selvaggio suono mercuriale"""". Come lo stesso futuro premio Nobel disse in una celebre intervista del 1978, il momento in cui andò più vicino a catturare quel suono fu proprio durante le sedute di registrazione di blonde on blonde, che fruttarono classici senza tempo quali Visions of Johanna (il più bel testo di sempre per una canzone rock, secondo molti), I Want You e Just Like a Woman."" -
The free
«Il tono accurato di WillyrnVlautin è di quelli che sannornessere potenti, difficili darndimenticare» – TuttolibrirnLeroy Kervin è un giovane soldato della Guardia Nazionale americana gravemente ferito in un agguato durante una missione in Iraq. Rientrato negli Stati Uniti e accolto in una casa famiglia per disabili, guarisce dalle ferite ma piomba in uno stato di inquietudine e incapacità di mettere a fuoco i ricordi. Afflitto dallo smarrimento e dagli incubi, in un raro momento di lucidità tenta il suicidio, fallendo. Ricoverato in ospedale, impotente e semi-incosciente, si rifugia all'interno della sua memoria e trascorre la degenza tra le cure dell'infermiera Pauline e le visite dell'amico Freddie McCall, che per sbarcare il lunario fa due lavori, tra cui il custode della casa famiglia dov'era stato ricoverato Leroy. Tormentato dalla lontananza delle figlie e dai debiti che non riesce a saldare, Freddie si procura un'altra, rischiosa fonte di reddito. Pauline Hawkins è l'infermiera notturna dell'ospedale, sempre gentile e premurosa, ma emotivamente provata dalla presenza del padre, affetto da turbe psichiche. Una nuova paziente, una ragazza scappata di casa, risveglierà in lei emozioni profonde e inattese. Le vicende di questi tre personaggi si intersecano mentre ognuno cerca di dare un senso alla propria disperazione. Evocando un mondo che deve ancora fare i conti con gli effetti di una guerra dimenticata e con una società che tende a escludere chi si trova in difficoltà, Willy Vlautin con la sua scrittura ipnotica ed essenziale cattura i preziosi momenti in cui anche solo un piccolo gesto d'affetto può fare la differenza tra la vita e la morte, tra la prigionia e la libertà. ""The Free"""" è un testamento alla resilienza dell'animo umano, un romanzo allo stesso tempo dolente e pieno di speranza."" -
Poncho e Lefty
Tim Harding si è sempre guadagnato da vivere con lavori onesti, ma quando suo fratello minore,Jake, lo trascina via dal porto di Vancouver, Tim capisce subito che il vento sta girando, portando aria di problemi. Jake è un vagabondo, un sognatore, un ex detenuto, e ora ha bisogno del suo aiuto per ripagare il debito contratto con una pericolosa gang. È così che Tim e Jake Poncho e Lefty, come si chiamano tra loro evocando il quasi omonimo brano di Townes Van Zandt - si trovano coinvolti in un furto imprevedibile, che li porta oltre il confine del Canada verso gli Stati Uniti, in un viaggio via terra e via mare che li rende criminali ricercati in entrambi gli Stati e involontari eroi della Rete. Nella loro rocambolesca odissea tutto quello che poteva andare male va anche peggio, ma lo sguardo divertito della voce narrante, la voce di Tim/Poncho, ci impedisce di credere che il peggio possa sconfinare nel disastro. Mentre i due si barcamenano per sfuggire alla Legge, però, non c'è via di fuga dai fantasmi del tragico passato della loro famiglia, né da cosa - e da chi - li aspetta alla fine del viaggio. Poncho e Lefty è un inno alla famiglia e alla fedeltà tra fratelli; una storia di avventure, amore e perdita, che ricorda tanto i romanzi di Elmore Leonard per quel modo scanzonato di raccontare le vicende di malviventi poco fortunati quanto i personaggi di Mark Twain o John Steinbeck; una meditazione sulle cose che possiamo cambiare e quelle che possiamo solo imparare ad amare e accettare incondizionatamente. -
Alex Chilton. Un uomo chiamato distruzione
Influente autore, cantante e chitarrista, il carismatico, enigmatico, idiosincratico Alex Chilton è stato più di una semplice rockstar: era, ed è, un'autentica figura di culto. Alex lottava contro i suoi demoni - tare genetiche, alcol, mal d'amore, suicidio -e intanto sbancava le classifiche, sfidava il sistema, inventava il power pop e stabiliva i canoni espressivi e operativi di quel modo di intendere la musica che oggi conosciamo come ""indie"""" o """"alternative"""". Sullo sfondo degli studi e dei locali di Memphis, del CBGB e dei vicoli di New York, delle bellezze e delle devastazioni di New Orleans, luoghi simbolo di un'esistenza dai contorni gloriosi e tragici al contempo, Un uomo chiamato Distruzione ripercorre nei minimi dettagli la vita di Chilton dalle prime esibizioni negli anni Sessanta con i Box Tops, giovanissimi hitmaker con singoli epocali quali The Letter e Cry Like a Baby, passando per i dischi seminali dei Big Star negli anni Settanta, fino alle sperimentazioni con il punk e il roots e a una prolifica, per quanto sconnessa, carriera da solista. Con il contributo di tutti coloro che hanno conosciuto e amato Alex Chilton, """"Un uomo chiamato distruzione"""" racconta la storia di un'icona musicale e traccia le coordinate dell'evoluzione del rock attraverso mezzo secolo."" -
Notti del sud: Gente di notte-Baby Cat-Face-Alzati e cammina
Jimenez porta nuovamente in libreria tre romanzi: Gente di notte, Alzati e cammina e Baby Cat-Face. Ripubblicati negli Stati Uniti nel 2019 in un unico volume - Notti del Sud - sono i romanzi che lettori e critica hanno più amato: per il susseguirsi incalzante degli eventi; per il loro mix di brutalità e tenerezza, di peccato e redenzione; per la pungente ironia; per come l'orrore convive con l'autentica umanità e bellezza dei personaggi, per quello che questi personaggi fanno e soprattutto per quello che dicono. I protagonisti di questa raccolta non fanno altro che parlare: e sono proprio i dialoghi l'indiscusso punto di forza di Gifford, incalzanti e sorprendenti. Come dice uno dei personaggi di Gente di notte: «Prima salvati la pelle non è mai stato il mio motto». -
William S. Burroughs e il culto del rock 'n' roll
«Con una prosa secca che non riesce a evitare di coinvolgere il lettore in un gorgo crescente di emozione Casey Rae ci racconta la fine di una figura tanto controversa e scomoda, quanto oggetto di una continua riscoperta» - Guido Festinese, il ManifestornLa narrativa e i saggi di William S. Burroughs sono leggendari, ma la sua influenza sulla controcultura musicale è stata meno documentata - fino ad ora. Esaminando come una delle figure letterarie più controverse d'America abbia alterato i destini di molti musicisti famosi e vari, William S. Burroughs e Cult of Rock 'n' Roll rivelano le trasformazioni nella storia della musica che possono essere ricondotte a Burroughs. Un drogato di eroina e un uomo gay, Burroughs salì alla notorietà al di fuori del mondo letterario convenzionale; il suo capolavoro, Naked Lunch, fu bandito per motivi di oscenità, ma la sua struttura non lineare era tanto audace quanto il suo contenuto. Casey Rae dà vita alla parallela ascesa alla fama di Burroughs tra audaci musicisti degli anni '60, '70 e '80, quando divenne un rito di passaggio uscire con l'autore o sperimentare le sue tecniche di taglio per la produzione di testi rivoluzionari (come hanno fatto Beatles e Radiohead). Sia che raccontino di aver esplorato l'occulto con David Bowie, che abbia fornito a Lou Reed rappresentazioni grintose della vita di strada, sia che abbiano consigliato a Patti Smith di affrontare la fama, le storie sull'impatto nel backstage di Burroughs trasformeranno il modo in cui vedi la rivoluzione culturale americana - e il come ascolti la sua musica. -
Motel life
Due fratelli in viaggio lungo le strade del Nevada, tra città in rovina e anime in pena, cercano rifugio in desolati motel che sono insieme simbolo di deriva esistenziale e di conforto dal peso di sentirsi costantemente in trappola. Frank, narratore nato, e Jerry Lee, un talento per il disegno, hanno un'inclinazione naturale per le decisioni sbagliate, e scappano dopo il mortale incidente automobilistico causato da Jerry Lee. È una fuga in cerca di redenzione, segnata dal senso di colpa quanto dal desiderio di libertà, riscatto, comprensione. Con la loro storia, Willy Vlautin si fa portavoce degli emarginati, dei feriti, degli uomini soli, nobilitando i personaggi più umili con il suo sguardo compassionevole e la sua scrittura ""piena di tenerezza, verità e vita"""" (Guillermo Arriaga). Dal romanzo è stato tratto il film The Motel Life (2012), diretto dai fratelli Alan e Gabe Polsky, con protagonisti Emile Hirsch e Stephen Dorff."" -
I ragazzi di Cota Street
Ambientato nello scenario di una decadente città forestale, I ragazzi di Cota Street esplora i temi della povertà, della violenza e del degrado ambientale che plasmano l'esistenza di un gruppo di adolescenti in una comunità rurale stravolta dagli aspetti più nefasti della modernità. Manca il lavoro. Manca il senso di sicurezza. Manca il futuro. Ma c'è un piccolo gruppo di amici leali, c'è un pick-up in attesa con il motore acceso, ci sono un paio di anfibi ricoperti di sangue e una pistola con l'impugnatura madreperlata. La casa di Vera Violet O'Neel è situata nel Pacific Northwest, non la raffinata scena dei coffee bar e dei birrifici artigianali, ma la regione dei furgoni arrugginiti e dei sogni spezzati. La madre di Vera se n'è andata, il padre è emotivamente instabile, il fratello si trova nei guai seri. Su questo sfondo ruvido e precario, Vera combatte strenuamente per vivere la sua vita, una vita fortificata dai pochi amici e dal suo amore faticosamente conquistato. Ma la povertà implacabile e l'isolamento sociale si alleano con il doppio miraggio delle anfetamine e dei soldi facili che spezzano le fragili unioni. Il suo mondo si lacera violentemente, e così Vera si rintana a St. Louis, Missouri. Lì, da sola in un minuscolo appartamento, elabora il proprio dolore per la famiglia disgregata, per gli amici finiti sottoterra e per il suo adorato Jimmy James Blood. -
Qui giace un poeta. 60 visite a tombe d'artista
Oltre cinquanta autori italiani e stranieri - tra scrittori, artisti, editori, giornalisti, librai e blogger - accomunati dalla passione per i viaggi sulle tombe di poeti e romanzieri. Tombe sfarzose, come quella di Oscar Wilde, o semplici lapidi in un prato, come quelle di Jack Kerouac e James Joyce, tombe ospitate in cimiteri celebri - il Père-Lachaise di Parigi o l'acattolico di Roma - oppure nascoste in mezzo a monti desertici, coperte dal segreto di un monastero, come quella di Javsandamba Zanabazar, artista e poeta mongolo, in patria venerato come un santo. Tombe che raccolgono ossa e ceneri, niente di più, ma che sono spesso meta di trascinanti pellegrinaggi. Perché, quando si ama visceralmente un poeta o uno scrittore ormai morto e sepolto, non bastano le parole che ha lasciato, non sono sufficienti i diari, le lettere, le biografie e le auto-biografie. Quando si ama qualcuno che non c'è più, arriva sempre il giorno in cui si fa irresistibile il desiderio di ""vederlo ancora una volta"""", andare a trovarlo dove giace per sempre. Cosa si prova - quali emozioni, ricordi, riflessioni scattano - quando ci si trova di fronte alla tomba di un artista amato? Che storia c'è, dietro quella lapide? E che storia c'è, dietro quel pellegrinaggio? Di questo scrivono gli autori coinvolti: hanno compiuto il loro pellegrinaggio e ce lo hanno raccontato. Massimiliano Governi sulla tomba di Sandro Onofri, Daniele Mencarelli sulle tracce di Camillo Sbarbaro, Barry Gifford tra i cimiteri di Parigi e Venezia, Matteo Trevisani in ricordo di Giordano Bruno, Giovanni Dozzini in cerca di Elio Vittorini, Tyler Keevil tra le brughiere gallesi con Dylan Thomas, Nicola Manuppelli sulle tracce di William Butler Yeats e molti altri ancora. Alcuni di loro hanno scelto di descrivere che fine abbiano fatto, post mortem, alcune coppie celebri della letteratura, altri si sono avventurati anche tra tombe di personaggi che, nel loro ambito e a loro modo, potevano definirsi poetici. Insieme compongono un mosaico di pellegrinaggi letterari su tombe di poeti, scrittori e artisti, per parlare, attraverso la morte, della vita e dell'arte."" -
Storie sterrate. Musicisti/scrittori. Scrittori/musicisti
In tutti i musicisti/scrittori o scrittori/ musicisti c'è una vocazione a non fermarsi, a mutare forme e dimensioni per misurarsi con qualcosa di ignoto, di inedito. Per molti non è solo il passaggio dalla parola cantata a quella scritta (o viceversa): è la ricerca di nuovi mondi, di spazi diversi. Perché le canzoni vanno veloci, vivono nell'immediato, creano una miniatura del mondo reale, un microcosmo da esplorare in poco, pochissimo tempo. Tre minuti, all'incirca. Macrocosmi sono invece i romanzi, mondi sconfinati in cui si intrecciano vite, storie, paesaggi, linguaggi. Il rock è l'attimo, mentre la letteratura ha bisogno di più tempo, anche di più pazienza, di un corteggiamento più convinto. Tra gli autori di cui racconta Marco Denti c'è chi ha scritto un libro e chi poteva evitarlo, chi ha narrato la propria autobiografia e insieme tutta un'era, chi scrivendo il proprio memoir ha smantellato un'intera carriera, chi ha varcato il confine tra il memoir e il romanzo, chi avrebbe potuto scrivere un romanzo e invece non l'ha mai fatto ma nelle sue canzoni ci sono più storie che in un'intera bibliografia, chi l'ha fatto per una causa, chi l'ha fatto senza motivo, chi per tornare indietro nel tempo, o per andare avanti, scegliendo tra una strada già tracciata e una storia sterrata. Con, tra gli altri, Patti Smith, Bob Dylan, Lou Reed, Stephen King, Nick Cave, Bruce Springsteen, William Burroughs, Jim Morrison, Leonard Cohen, David Byrne, Hunter S. Thompson, Joni Mitchell, Willy Vlautin, Morrissey, Billy Corgan, Chuck Berry, Jim Carroll... -
La notte arriva sempre
«È una versione d’America di cui abbiamo letto tante volte. Ma rispetto agli ultimi decenni, le questioni sembrano risuonare in maniera più forte, e così il suo gioco sulle forme — la ballad, il picaresco — risuona meglio» – Francesco Pacifico, RobinsonLynette ha poco tempo per non cedere alla sconfitta. Ad appena trent'anni, è già esausta. Eppure il suo sogno è modesto: comprare la casa in cui vive con la madre e il fratello e procurare loro quella sicurezza che non hanno mai avuto. Nella sua città, una Portland sempre più alla moda, i prezzi delle abitazioni in pochi anni sono più che raddoppiati, le case popolari sono state convertite in condomini prestigiosi, i negozi a gestione familiare rimpiazzati da boutique di lusso. È l'illusione del sogno americano: benessere per tutti. Ma c'è un prezzo da pagare, ed è un prezzo che non tutti possono permettersi. A Lynette sono serviti una miriade di lavori e l'aiuto della madre per poter trovare i soldi necessari all'acquisto. E quando la madre le nega i soldi promessi, è costretta a spingersi oltre i propri limiti per ottenere il denaro di cui ha bisogno. Ambientato nell'arco di due giorni e due notti, ""La notte arriva sempre"""" segue la frenetica odissea di Lynette, una spirale di impotenza e speranza che la porta ad affrontare avidi riccastri e ambigui trafficanti, in una città nel pieno di un boom economico che la sta trasformando radicalmente. Mentre cresce l'angoscia e le sue richieste di aiuto rimangono inascoltate, Lynette fa una scelta pericolosa. Nel tentativo di salvare il futuro della famiglia, è costretta a immergersi nelle zone più oscure del proprio passato e a confrontarsi con la vera realtà della sua vita."" -
Mixtape interstellare. La storia del Voyager Golden Record
Nel 1977 un gruppo di scienziati e artisti si riunì a Ithaca per realizzare una compilation visionaria, un disco fatto di immagini oltre che di suoni, per raccontare a esseri non terrestri cos'è la Terra e chi sono i suoi abitanti: in breve, si stava cercando di catturare l'anima dell'umanità in 90 minuti di musica e figure. Oggi, quasi mezzo secolo dopo, quel disco viaggia ancora nello spazio interstellare in attesa di essere intercettato da forme di vita extraterrestre. È il Voyager Golden Record, passeggero speciale delle sonde Voyager 1 e Voyager 2 che la Nasa fece decollare da Cape Canaveral per mandare un messaggio ad altri abitanti del cosmo, nel caso, in un futuro lontano, manifestino la loro esistenza. Il compito di ""costruire"""" fisicamente il messaggio fu affidato all'astronomo Carl Sagan, il quale mise insieme una squadra composta, tra gli altri, dall'astrofisico Frank Drake, dall'artista Linda Salzman Sagan, dalla regista Ann Druyan e da Alan Lomax, uno degli etnomusicologi più importanti del Novecento. Il risultato è un """"bignami della Terra"""" racchiuso in un disco (in realtà due, uno per navicella) che contiene musiche di Beethoven e di Bach, Johnny B. Goode di Chuck Berry, brani tradizionali dell'India, della Cina e dell'Africa. E poi, tra molte altre cose, immagini della nostra civiltà, saluti in varie lingue e un messaggio di pace del presidente Carter agli alieni. Il saggio di Jonathan Scott svela tutta la storia che sta dietro al Voyager Golden Record, dall'idea iniziale al lancio sulle due sonde. Basandosi su materiali dell'epoca e interviste ai protagonisti superstiti, oltre che sui libri dello stesso Sagan, Scott catapulta il lettore nel cuore dei fatti, delinea tutti i particolari tecnici e li rende immediatamente comprensibili grazie a uno stile narrativo da romanzo d'avventura, a una prosa incalzante e rock in cui non mancano momenti pieni di umorismo e improvvisi slanci lirici."" -
Un diluvio di veleno
Hollis Bragg è il figlio deforme di un predicatore delle colline della West Virginia, negli Stati Uniti. Vive isolato in una zona rurale vicino al guscio carbonizzato della chiesa del suo defunto padre e si guadagna da vivere scrivendo canzoni per una famosa band che ha abbandonato la povertà dei monti Appalachi e non è più tornata. Nessuno conosce il suo segreto, nessuno sospetta che in lui convivono il grottesco e il sublime: una spina dorsale ricurva che lo tormenta, una musica gloriosa che lo ossessiona. Quando una devastante fuga di sostanze tossiche avvelena le acque locali la situazione precipita, con Hollis che viene stanato nel suo rifugio, diventa testimone oculare di un omicidio, patisce un odioso tradimento e deve infine venire a patti con il suo corpo e con il suo passato. È arrivato per lui il momento - come per tutti - di scegliere se rimanere aggrappato alle sicurezze, alle consolazioni offerte dalla solitudine, o aprirsi al mondo e al futuro accettando il fatto che ""nulla è mai completo e il massimo che possiamo sperare sono dei momenti di grazia nel grande arco della dissonanza"""". Ambientato in uno dei tanti angoli di mondo dove convivono povertà, fanatismo religioso, superstizione, pretese di autosufficienza, """"Un diluvio di veleno"""" è un romanzo sui corpi deboli della società, sul corpo malformato di un uomo, sulle cicatrici impresse dai sogni mancati."" -
Beeswing. I Fairport Convention, il folk-rock, la mia voce. 1967-75
Richard Thompson raggiunse la maggiore età in un momento cruciale della cultura britannica; era il 1967 e la popular music era lo specchio di un grande risveglio culturale. Nel pieno di questi fermenti, il diciottenne Thompson fondò i Fairport Convention e contribuì a inventare un nuovo genere di musica. Nei suoi anni giovanili Thompson collezionò più di una vita di esperienze. Nel periodo chiave compreso tra il 1967 e il 1975 mise a frutto il suo talento innato per diventare un musicista importante e stimato, sopravvisse a un tremendo incidente automobilistico e abbandonò i Fairport Convention al picco della loro popolarità, per formare un duo insieme alla moglie Linda, sodalizio artistico e sentimentale che avrebbe fruttato alcuni dei dischi più suggestivi degli anni Settanta. La scoperta del sufismo, che abbracciò incondizionatamente, avrebbe poi rimodellato il suo approccio alla vita e, di conseguenza, alla musica. In Beeswing, titolo preso in prestito da una delle sue canzoni più celebri e struggenti, Thompson torna con la memoria alla propria infanzia, ricrea lo spirito dei Sixties e ci porta con sé sulle strade d'Inghilterra e d'America, incrociando il cammino - e spesso dividendo il palco - con gente come Led Zeppelin, Pink Floyd, Nick Drake, Jimi Hendrix. Racconto di scoperte musicali, storie personali e rivelazioni sociali, Beeswing restituisce vividamente l'esistenza di uno degli artisti più significativi della musica moderna colto in un passaggio di inebriante slancio creativo, in un mondo sull'orlo del cambiamento. -
Domani è un posto enorme. Un'amicizia con Chuck Kinder
"Non lasciare mai che la verità intralci una buona storia"""" amava dire Chuck Kinder a Nicola Manuppelli, il giovane italiano che avrebbe voluto scrivere la sua biografia. Le cose che Kinder gli andava raccontando di sé non erano necessariamente vere, ma erano buone storie. I due si erano conosciuti nel 2008. Divenuti presto intimi amici, il celebre scrittore gli aprì le porte del suo mondo: un'allegra brigata di """"pessimi uomini"""" con i loro meravigliosi romanzi e le loro vite disastrate e complesse, rinsaldate però da un fortissimo senso dell'amicizia. Basato sulle lunghe chiacchierate e le centinaia di email che Manuppelli ha scambiato con Kinder, la moglie e gli amici, Domani è un posto enorme è un romanzo di iniziazione, ma pure il ritratto di un eccezionale circolo letterario. Nelle sue pagine rivivono le atmosfere, le discussioni, le bravate compiute da quei """"fuorilegge"""" che gravitavano in-torno a Chuck Kinder: amici e allievi quali Raymond Carver, Richard Ford, Scott Turow, Lee Maynard, Thomas Zigal, Tobias Wolff, Larry McMurtry e Michael Chabon, il quale fece rivivere queste esperienze nel romanzo - poi film - Wonder Boys. Tra feste, sbronze colossali, gite in rafting e lezioni di scrittura, dall'imprevedibile giorno in cui Chuck Kinder e Raymond Carver divennero amici per la pelle a quello in cui lo stesso Carver suggerì all'allora esordiente Richard Ford di andare a conoscere Kinder per sbloccare la sua crisi creativa, il memoir di Manuppelli tratteggia uno speciale approccio all'arte, all'amicizia, all'esistenza e anche all'amore; al tempo stesso, celebra l'opera di Chuck Kinder e ricorda a tutti, lettori e aspiranti scrittori, che """"domani è un posto enorme"""", come lo sono la vita e la letteratura." -
Viaggio nella Spagna del XVI-XVII secolo. La relazione diplomatica di Francesco Soranzo
Il viaggio nella Spagna del XVI-XVII dell'ambasciatore della Repubblica di Venezia Francesco Soranzo racconta la sua permanenza alla corte spagnola sotto il regno di Filippo II e Filippo III, il momento cioè in cui l'impero spagnolo aveva raggiunto il suo apogeo come potenza ed estensione a livello mondiale. Il Soranzo effettua un'analisi geografica, economica e geopolitica dell'impero in cui risiede, gli intrighi di corte, i punti forti e i punti deboli e alla fine del suo mandato viene congedato con onore dall'imperatore Filippo III.