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La condanna alla gogna
Quanto si racconta e si documenta in questo testo forse rende indigesto il contenuto del piatto a cui accenna Luca Palamara nel suo libro Il sistema: ""Per affermarsi - egli dice - si ha bisogno di tre armi: una procura, un giornale amico e un partito che ti sostiene. Così il piatto è servito"""". Valter Vecellio, giornalista RAI, nell'introduzione documenta come il giornalismo non si possa tirar fuori dalle responsabilità maturate nel tempo, ma offre anche l'occasione per ribadire la necessità di aprire porte e finestre affinché entrino luce e aria pulita, e il mondo dell'informazione abbandoni il ruolo di stampella del potere per trasformarsi nel cane da guardia pronto a mordere quando i poteri dello Stato e dell'economia scantonano dai loro doveri. In appendice sono riportati i testi della Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio in merito alla presunzione di innocenza approvata il 9 marzo del 2016 e recepita dal Parlamento Italiano solo il 31 marzo del 2021 e il """"Testo unico dei doveri del giornalista"""" approvato il 3 febbraio del 2016. Prefazione di Valter Vecellio."" -
Pandemie. Ruolo del sistema immunitario. Pronto soccorso naturale
Stiamo attraversando, da oltre un anno, una grave emergenza: le emergenze sono quelle situazioni nelle quali non si ha il tempo di valutare il giusto rimedio. Per cominciare è necessario rinforzare il nostro organismo e soprattutto rilassare la mente allentando lo stato di tensione. La calma è indispensabile per ritrovare una situazione di benessere. Da quando l'uomo è comparso sulla terra, la natura gli ha offerto tutti i rimedi per fronteggiare crisi, emergenze, epidemie e anche pandemie. Si tratta di rimedi naturali, spesso rimedi casalinghi, che con azione immediata producono un subitaneo effetto lenitivo ed armonizzante, in grado di attivare i processi di guarigione del nostro organismo, risvegliando la ""Vis Medicatrix naturae"""" che allevia il dolore e ricrea l'equilibrio emotivo e mentale. Più di 100 rimedi per curare in maniera immediata e naturale febbri, traumi, scottature, punture di insetti, mal di gola, dolori muscolari. Cure adatte per tutti gli esseri viventi: adulti, bambini, anziani, persone fragili, donne in gravidanza o in allattamento, animali e perfino piante. Queste cure naturali si possono associare, senza controindicazioni, ad altre terapie, anche farmacologiche. Si tratta di rimedi omeopatici e fitoterapici antichi e nuovi, di provata efficacia, messi a punto e personalmente sperimentati sul campo durante più di 45 anni di attività."" -
Napoli. La cucina dimenticata. Antica cucina casereccia napoletana per le 4 stagioni
Il libro è diviso per stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. Un capitolo è dedicato alle feste comandate anche dette “feste di riguardo”: il Natale, il Carnevale, il pranzo della Domenica delle Palme, quello di Pasqua e del Lunedi “in Albis” secondo le antiche tradizioni partenopee. Per le festività sono raccomandati anche dei dolci tipici. Per ogni stagione vengono proposti diversi menù completi di primo, secondo, frutta o verdura e il suggerimento di un vino tipico. Le ricette sono fatte con gli ingredienti di stagione. Il nome delle pietanze è in dialetto napoletano ma di facile comprensione. -
D'Annunzio e la douce France
Il soggiorno francese 1910-1915 di D'Annunzio avviene nel momento in cui il paese d'Oltralpe vive un periodo culturale e artistico intenso, ricco di movimenti letterari e valori innovativi. Sono dunque gli interventi critici di autori prestigiosi come Théodore de Wizewa ed Eugène de Vogüé, o di René Doumic, professore ed Accademico, a riconoscere il valore europeo e a dare da subito il giusto rilievo alla personalità artistica e culturale di D'Annunzio, indicandolo come «un presagio certo del Rinascimento latino» nei confronti del proliferare delle letterature del Nord. Invitato come autore di prestigio nei convegni culturali, o in occasioni conviviali con altri celebrati scrittori, come in aprile 1910 in casa di Jacques Rouché, proprietario della «Grande Revue» e direttore dell'Opéra de Paris, viene accolto da scrittori di elevata autorevolezza, dapprima con riserve malcelate, in seguito con segni di approvazione incondizionata, in virtù della personalità, della cultura o della conversazione colta del poeta abruzzese, che lo portava a dominare da subito i suoi interlocutori di chiara fama, come André Gide, Henri de Régnier o André Suarès. -
Alzheimer revolution. Dalla genetica ai nuovi farmaci, dieci scoperte che stanno rivoluzionando la ricerca
L’Alzheimer è visto come una condanna ineluttabile e devastante, circondato da silenzio e paura. Ma gli ultimi vent’anni di ricerca hanno generato progressi epocali nella comprensione della malattia così come nello sviluppo di nuove soluzioni per prevenirla e combatterla. Questo libro, scritto da una neuroscienziata con oltre 15 anni di esperienza, offre con parole semplici una panoramica sulle scoperte più entusiasmanti degli ultimi anni, mettendone in evidenza l’impatto per le persone malate e i familiari. Una guida per chi la malattia la vive o la teme, per scoprire come l’Alzheimer può essere capito e combattuto. -
Almanacco geopolitico 2021
L’Almanacco Geopolitico 2021 ripercorre gli eventi di un anno che ancora prima di compiersi aveva già segnato in maniera significativa la storia del secolo in corso. Il ritiro delle forze militari americane dall’Afghanistan ha concluso un’azione militare che ha coinvolto l’intera comunità internazionale per i primi vent’anni nel nuovo millennio. Il modo drammatico con cui l’America ed i suoi alleati hanno lasciato il campo, i paragoni con il Vietnam, praticamente un’altra era, sono il punto di caduta di una lotta al terrore iniziata dopo l’aggressione alle Torri Gemelle, che, tuttavia, sembra tornata al punto di partenza. Sotto un profilo strettamente storiografico, non c’è nessuna possibile correlazione fra l’Afghanistan e il Vietnam. Emerge, invece, il sospetto della decadenza della forza americana e un’impressione affatto nuova, ovvero quella della crisi del sistema atlantico ed occidentale. Israele ha archiviato l’esperienza pluridecennale di Benjamin Netanyahu che, iniziata il secolo scorso, si è portata dietro le scorie di tutti i dissapori in Medio Oriente. Se i talebani dovessero seguire l’Iran docilmente, avremo una tale potenza estremista in mano agli ayatollah che Gerusalemme avrà ragione di preoccuparsi. È presumibile che Israele stringerà i suoi rapporti con Mosca tramite la popolazione ebraica proveniente dalla Russia. Solo la Russia oggi è in grado di svolgere un ruolo moderatore sull’Iran, e anche questo è un aspetto che dovrebbe essere considerato da tutto il mondo occidentale. Fra tante disgrazie, il 2021 ha registrato una fortuna inaspettata per l’Italia, posto che un uomo come Mario Draghi è arrivato alla presidenza del Consiglio. Se pensiamo al passato, la nascita del nuovo governo, anche sul fronte della politica estera, può apparire come un miracolo. -
Ricerche storiche (2018). Vol. 126
"RS-Ricerche Storiche"""", la rivista di Istoreco, apre il nuovo fascicolo, il 126/2018, con gli scatti di Andrea Mainardi che offrono una visione """"perturbante"""" di luoghi storici della memoria già fissati in fotografie divenute """"classiche"""" dell'ingresso del lager di Birkenau (Auschwitz). Non a caso infatti, perché quest'anno ricorre l'ottantesimo della promulgazione delle leggi razziali e la rivista ha dedicato all'anniversario una sezione con saggi di Kay Kufeke, Guido Landra, capo dell'Ufficio studi del problema della razza, 1938-39; Angiolino Catellani, Nate a Correggio, disperse nel turbine della shoah. Camilla e Gina sul binario 21 e alcune recensioni (Cywinski, Bannister, Delmonte). E nella sezione Note Rassegne, Simonetta Gilioli in Vite di confine ci offre un ritratto dello scrittore triestino, di origine ebraica, Boris Pahor. Gli anniversari di questo 2018 sono, però, almeno altri due: uno altrettanto tragico ed è il centenario della fine della prima guerra mondiale che lo ricordiamo, tuttavia, attraverso il saggio di Marco Marzi, I bambini austriaci a Reggio Emilia dopo la Grande Guerra in cui la solidarietà prevale sulle ragione di un conflitto che fu feroce; l'altro invece «ricostruisce [i] primi vagiti di un '68 ancora lungo da venire e troppo breve da dimenticare!» con il diario di Elio Cadoppi, L'occupazione dell'IPSIA di Reggio Emilia, dicembre 1968. Ci sarebbe, in realtà, anche un altro anniversario: il 70° delle elezioni politiche del 1948. La rivista lo ricorda attraverso un breve scritto autobiografico di Gianetto Patacini, poi segretario del PCI reggiano, che ricostruisce l'atmosfera politica pre-elettorale, e non solo, nel comune di Castellarano. La rivista presenta, nella sezione Ricerche, grazie al lavoro di Chiara Torcianti e Livio Garavaldi, La Croce Rossa di Reggio Emilia e i soldati dispersi in Russia, realizzato consultando, per la prima volta, l'archivio reggiano della Croce rossa provinciale. Mentre in quella di Memorie e Biografie Gugliemo Morini ci restituisce la figura di Virgilio Artioli, il fotografo di Reggio Emilia. Ma ci sono delle novità importanti, oltre a un corredo fotografico sempre più significativo e d'autore, in un numero ricco di anniversari, tre nuove rubriche """"Storie di alberi e di uomini"""", """"Toponomastica e storia-Strade che vai storie che trovi"""" e """"Cinema e Storia"""" curate rispettivamente da Ugo Pellini; Massimo Storchi - coadiuvato per l'occasione da Michele Bellelli - e da Salvo Trapani. Con uno scritto di Antonio Bernardi e una memoria di Giglio Mazzi """"Alì"""" rendiamo omaggio a Otello Montanari """"Jack"""", partigiano, dirigente politico, deputato e amministratore pubblico recentemente scomparso. The last but not the least: Roberto Bortoluzzi, Redi Halimi, «Venite voi contro i greci», la guerra nel Diario del tenente Ireno Serri, Mario Frigieri, Quella ragazza era una """"Staffetta"""" partigiana...; Andrea Montanari, Fortunato Nevicati, 1895-1936. Vita di un sovversivo. Chiudono il fascicolo le recensioni ai libri di S. Spreafico; F. Piccinini; L. Capitani; G. Caroli; P. Ghirelli; M. Flores; G. Bertacchi; M. Bergamaschi; F. Abati." -
La città senza barriere
"Reggio Città senza Barriere nasce quattro anni fa all'inizio del mio mandato, da una intuizione di Annalisa Rabitti, che con passione e caparbietà era venuta a spiegarmi il progetto che aveva in testa. Per la verità non avevo una visione chiara di dove saremmo esattamente arrivati, perché Annalisa, dote non comune, ha la capacità di inventare, vedere, sentire in modo intuitivo, e giungere in un secondo momento ad una spiegazione razionale. Per me, che sono un razionalista dei peggiori, non fu semplice e immediato dare senso e giustificazione ad un'idea così coraggiosa, chiaramente rischiosa nei suoi esiti. L'obiettivo: costruire un progetto volto ad abbattere le barriere, fisiche e culturali, per rendere Reggio Emilia la città di """"tutte"""" le persone, una città sempre più inclusiva e accogliente. Fin da subito abbiamo coinvolto la gente: i ragazzi, le famiglie, le associazioni, avevamo in mente un progetto partecipato, condiviso, costruito insieme. Custodito assieme. Penso che proprio questo sia stato il primo, grande risultato: produrre innovazione attraverso l'impegno e il protagonismo del fare Insieme, e fare tutti qualcosa. Abbattere le barriere architettoniche presenti in una città potrebbe apparire un percorso non particolarmente difficile, ma a condizionado sono le risorse e il contesto normativo ed organizzativo della pubblica amministrazione, che rendono il lavoro scivoloso. Non è stata una strada in discesa e non lo è tuttora. Nonostante questo, Reggio può dire oggi di avere una palestra bella e accessibile, dove fanno sport più di trecento persone fragili con attrezzature adatte alle loro differenti esigenze, ha dato vita al suo primo parco giochi inclusivo che sta per essere ultimato, ha visto nascere nuovi percorsi tattili, apparire rampe ed altre piccole soluzioni che hanno reso numerosi esercizi commerciali """"non perfetti ma accoglienti"""", e in questo modo tante altre barriere sono state abbattute. Il risultato più significativo, però, è un nuovo approccio alla progettazione delle opere pubbliche: piazze e strade ora sono progettate di prassi assieme al CRIBA (Centro Regionale per il Benessere Ambientale) e lo si fa pensando a tutti, nessuno escluso. Perché progettare un luogo prendendosi cura delle persone con disabilità significa prestare maggiore attenzione alle persone, e mentre si disegna una discesa o un percorso tattile, ci si accorge che si è guardato il mondo con occhi diversi: che si è pensato anche agli anziani, ai bambini, alle mamme, all'armonia fra uomo e spazio. Il Comune di Reggio Emilia sta adottato un nuovo RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) puntuale, innovativo, attento alla accessibilità, che sarà un'eccellenza nazionale. La sfida più ardua, il vero cambiamento, non consiste tanto nella corsa a rimediare, ma piuttosto nel progettare e costruire, da qui in poi, per tutti. Questo è, senza dubbio, un bilancio parziale. Ma allo stesso tempo rappresenta l'esito di un processo di cambiamento inedito nell'intero paese..."""" (Dall'Introduzione di Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia)" -
Racconta l'acqua di storie sommerse
«Era almeno dal 1980 di quel capolavoro che è Le meraviglie dell'acqua di Maurizio Cucchi che un libro italiano di poesia non eleggeva a proprio paradigma tematico, in modo altrettanto forte e diffuso, il topos materno e battesimale, marino e potente dell'elemento acquatico, sospeso fra lo choc primigenio della nascita e il sentimento di morte (per quanto possa essere leopardianamente ""dolce"""") indotto dall'esperienza del naufragio: [...] «l'acqua nella sua limpidezza è traditrice, inganna gli occhi, è magnetica e ti spinge a cercarla in quella profondità che pare vicina ma è solo della ninfa il richiamo e suo il bisogno di berti la vita». Qui, più di Omero, parla il Kafka di certi paragrafi sublimi dedicati al canto delle sirene, percepito e decrittato dalle sue orecchie aguzze di vero """"Dio nascosto"""" della letteratura novecentesca. [...] Fatto raro: emerge un sentimento della Natura pulsante e necessario da questa vera e propria sfida all'acqua che Ildo Cigarini lancia nel suo libro, un sentimento tutto umano e mai corrivo all'autobiografismo: chi presta la voce all'impeto che sprigiona dai suoi versi non è un singolo soggetto """"occidentale"""" ma un individuo che osa parlare a nome di tutto il genere umano, per conto della sua residua umanità: «l'onda ha in sé tutte le voci del mondo in una armonia senza fine». (Dalla nota critica di Alberto Bertoni)"" -
Il paese delle balene. Ediz. a colori
È il primo giorno di scuola per Akim, in questo paese di cui non conosce nemmeno una parola. Per fortuna si comincia dal disegno, per il quale non occorrono parole. La bambina dagli occhi fiordaliso gli presta il blu. Sempre lei, nel corso di questa storia leggera per semplicità e dolcezza, fatta di amicizia e di accoglienza, dona ad Akim le prime parole, scritte su biglietti di carta, per raccontare chi è e da dove viene: il paese delle balene. Età di lettura: da 4 anni. -
El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti
Michele Piagno racconta la misteriosa storia delle origini del mojito, attraverso la voce ironica del Señor Mojito in persona, introducendo il lettore al gusto dell'arte liquida a portata di mano, al fascino della scala sensoriale del barman perfetto e alla scoperta di alcuni dettagli tecnici che fanno la differenza, come trattare la menta o come estrarre il siero del parmigiano reggiano. Il tutto condito da aneddoti e curiosità sulla vita quotidiana di barman, barlady e celebrità che hanno incrociato sulla loro strada il lime amabilmente affogato nel rum. -
Le sette vite di un creativo irriverente. Ediz. a colori
«Ci sono vari modi per tentare di indagare la realtà dei complicati decenni vissuti dal nostro Paese dagli anni Sessanta a oggi e una delle chiavi più interessanti è senz'altro nell'occhio di chi ha saputo graffiare e accarezzare, essere censore e bambino, ha saputo essere nel mondo guardandolo dalle più diverse angolazioni senza incatenarsi a null'altro che il proprio spirito. Il lungo e soprattutto ricco percorso di Tinin Mantegazza — ligure, milanese, romagnolo - vive nella mostra e negli eventi del nostro Museo Civico delle Cappuccine (che dimostra una volta ancora come sappia passare con naturale disinvoltura dalle tracce antiche al segno dell'oggi), del Ridotto appena restaurato del Teatro Goldoni e grazie a tante collaborazioni entrerà per mesi a far parte di Bagnacavallo, coinvolgendola anche nelle sue espressioni più felicemente ricorrenti come la Città dei bambini. Fra pupazzi come il celebre Dodò dell'""Albero Azzurro"""", moltissimi disegni, scritti, video e innumerevoli altre opere le sette sezioni della mostra dedicate alle Sette vite di un creativo irriverente ci immergono in un'atmosfera leggera e profonda, colorata e intensa, che porta anche dentro di noi lo spirito disincantato e acuto e la capacità sempre più rara di osservare la realtà lontani dai luoghi comuni e con quell'inesauribile vena di imprevedibile creatività che hanno caratterizzato tutta l'opera di Tinin Mantegazza.» (Il sindaco Eleonora Proni)"" -
Lambrusco & champagne
«Or di grazia, Signori, compiacetevi d'osservar meco come sia grande dalle falde de' monti al Po, dalle rive dell'Enza a quelle della Secchia la quantità del vino prodotto dalle nostre vendemmie: empion esse dell'amabile liquore le più capaci cantine, e le mille bettole delle quali sono gremite le campagne: le osterie, le bottiglierie sono stivate nelle città e nelle castella». A metà dell'Ottocento, in una terra d'Emilia che anche i quadri dei pittori coevi ci mostrano caratterizzata da paesaggi in cui le zone selvose si intrecciano a quelli delle estese e antiche piantate dei vigneti, Antonio Galloni, l'illuminato direttore dell'Istituto San Lazzaro, uno dei maggiori manicomi italiani dell'epoca, avanza alla Società agraria reggiana la suggestiva proposta. di fare del lambrusco il vino della regione, con lo scopo di ottenere un prodotto adatto all'esportazione. Nella sua idea visionaria, oltre ad arginare il crescente numero di persone affette da pazzia a causa di un eccessivo consumo di vini di diverse varietà, questa operazione dovrebbe creare una bevanda alcolica in grado di competere con i pregiati vini d'Oltralpe. -
La leggerezza di una pietra. Da e per Bismantova. Ediz. a colori
"All'inizio 'L'uomo che cammina' era soltanto un libro. Esile, sottile, di piccolo formato. Scritto dallo scrittore (o meglio poeta) francese Christian Bobin raccontava la vita terrena di Gesù. E terminava con una frase così: """"Forse non abbiamo mai avuto altra scelta che tra una parola folle e una parola vana"""". Di questo libro e di altre cose parlavamo una sera a cena con don Giordano Goccini e con il flautista Giovanni Mareggini. Da queste parole insieme, forse un po' folli (e certamente anche un po' vane) è nata l'idea di creare un Non Festival, che per noi era una rassegna di cose che non avessero un immediato riferimento al concetto e alla pratica di uno spettacolo, ma che fossero un ritmo e una festa di cammini silenziosi: tra parole, musica, paesaggio e immaginazioni, attorno a un luogo che si chiama Pietra di Bismantova e che consideriamo una sorta di sentinella dell'Appennino reggiano, dove Storia del tempo e Tempo della storia, nel dialogo di Sacro e Natura, riescono ancora a definire e raccontare insieme l'Uomo nel tempo e il Tempo dell'Uomo."""" (Emanuele Ferrari, Assessore alla Cultura del comune di Castelvuovo de' Monti)" -
In ordine di sparizione. Più di duecento film che forse non avete mai visto o che avete dimenticato
Tra tutte e sette le arti, il cinema è probabilmente quella più multiforme, sfaccettata, dispersiva e pertanto ricca, complessa, versatile e completa. S'inerpica e si contorce, si srotola e si disperde piacevolmente nei meandri dei propri schemi, dei propri archetipi e delle proprie apparentemente inafferrabili varianti. Questo meraviglioso complesso, che rappresenta una vera e propria evoluzione, è stato oggetto di interminabili studi. Ma voi non siete qui per sapere il perché e il percome della nascita del cinema e non è intenzione di questo libro spiegarvelo. Quello che vi propongo invece è un percorso, un excursus all'interno di una particolare categoria di pellicole che, tirando goliardicamente in ballo l'omonimo cult norvegese (e se non l'avete visto recuperatelo) di Hans Petter Moland, ho chiamato ""In ordine di sparizione"""". Titoli per l'appunto """"spariti"""", dimenticati, ai margini di un universo produttivo nel quale il successo in termini di botteghino non è sempre sinonimo di qualità."" -
Il bracciale di sterline
La vera storia di cento uomini e donne provenienti da tutta Europa, che scesero dal cielo e dai sentieri dell'Appennino reggiano, guidati dalle magiche note di una cornamusa scozzese, per attaccare il quartier generale della Linea Gotica. Il loro coraggio contribuì ad accelerare l'avanzata degli alleati e la fine della guerra e della dittatura. In quell'inferno due bambine ricevettero in dono due bracciali di sterline. Da Operazione Tombola nacquero cinque amori per la vita. Sessantasei anni dopo, grazie a internet, il filo d'Arianna della storia riunisce dieci protagonisti di allora: si intrecciano così amori, ideali, sogni, e come in una favola quei bracciali rivelano alle due bambine di un tempo, diventate nonne, la storia di due coraggiosi soldati. -
I pellerossa che liberarono l'Italia
La vera storia di cinquanta volontari dalle tribù native del Canada e la loro battaglia per libertà, diritti e ambiente. Discriminati nelle riserve, tremila nativi delle tribù Irochesi, Oijbwa, Cree, Secpwepemc, Metis, si arruolarono da volontari nell'esercito canadese per combattere in Europa. Chi per denaro, chi per un sogno di giustizia e libertà che sognavano per i loro popoli. Il 10 luglio del 1943 a decine sbarcarono in Sicilia nelle file degli Alleati. Eroi dimenticati da tutti, caddero sui campi di battaglia d'Italia. Dalla Sicilia a Ortona, passando per Cassino e lo sfondamento della Linea Gotica orientale nelle Marche e in Romagna. Sconfitto il nazifascismo, al ritorno dal fronte per i sopravvissuti iniziò una nuova lotta condotta fino ai giorni nostri per conquistare diritti negati, difendere le loro terre dalla devastazione ambientale e tramandare ai posteri una millenaria cultura di pace. Questa è la vera storia di cinquanta uomini che si batterono per la liberazione d'Italia. -
Le foglie dell'albero. Itinerari tra religioni e spiritualità a Reggio Emilia
Un viaggio attraverso le religioni a Reggio Emilia in bilico tra giornalismo e antropologia culturale, sospinto dalla curiosità verso il genere umano, per coglierne gli aspetti più spirituali e raccontarli. -
Livio Ceschin. L'abbandono del respiro. Catalogo della mostra (Castelnovo, 7 dicembre 2019-26 gennaio 2020). Ediz. a colori
Esposizione personale di Livio Ceschin, artista trevigiano noto a livello internazionale. -
Zavattini oltre i confini. Un protagonista della cultura internazionale (Reggio Emilia, 14 dicembre 2019-1 marzo 2020)
«'Già da allora parlavamo quasi tanto come adesso del cinema che bisognava fare in Sudamerica e di come bisognava farlo, e i nostri pensieri erano ispirati al Neorealismo italiano, che è - come dovrebbe essere il nostro - il cinema con meno risorse e il più umano che sia mai stato fatto'. Queste parole del celebre scrittore colombiano Gabriel Garcìa Màrquez, pronunciate all'Avana il 4 dicembre 1986, durante l'inaugurazione della scuola di cinema intitolata a Cesare Zavattini, offrono una delle numerose testimonianze del grande ruolo che Za, come lo chiamavano gli amici, ha assunto nella promozione, a livello internazionale, di produzioni artistiche sviluppatesi in Italia nel secondo dopoguerra, legate in particolare alla poetica neorealista. A trent'anni dalla scomparsa dello scrittore e intellettuale originario di Luzzara, paese della Bassa reggiana, la Biblioteca Panizzi e la Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia hanno voluto approfondire e valorizzare gli aspetti d'una tale visione cosmopolita, di grande interesse sotto il profilo storico e culturale. L'iniziativa, dal titolo Zavattini oltre i confini, si propone di ampliare le conoscenze sull'attività svolta da Za, sia nei vari ambiti artistici (da cinema e letteratura alla pittura) sia in quelli geografici (dall'Europa al Nuovo Continente), affrontando inoltre argomenti particolari come i temi della pace, del viaggio (seguendo ad esempio le tracce di Van Gogh), i rapporti con Marquez e con gli ambienti cosmopoliti ebraici. Zavattini oltre i confini è dunque il titolo non solo d'un calendario di appuntamenti, ma anche di un originale e nuovo progetto d'indagine che propone, nella nostra città, una mostra allestita nella suggestiva cornice architettonica quattrocentesca di Palazzo da Mosto, recentemente restaurato, e un convegno di studi nel luogo più rappresentativo nel campo della formazione e della ricerca, l'Aula Magna dell'Università di Modena e Reggio. Attingendo a importanti fondi dove sono conservate documentazioni e opere, in primo luogo al ricco patrimonio dell'Archivio Cesare Zavattini donato alla Biblioteca Panizzi da Arturo e Marco, figli dell'autore, e alle raccolte di dipinti dei Musei Civici reggiani e della Pinacoteca di Brera, il risultato dell'intenso lavoro di ricerca svolto dal gruppo di studiosi che hanno partecipato al progetto Zavattini oltre i confini è ora contenuto in questo volume.» (Luca Vecchi, Annalisa Rabitti, Davide Zanichelli)