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Dimmi la verità. Il metodo per riconoscere le bugie
L'autore ci accompagna nel mondo della menzogna umana attraverso tre filoni di indagine: neurologico, psicologico e filosofico. Al termine di questa piacevole e coinvolgente lettura avremo in mano gli elementi fondamentali e un vero e proprio metodo per riconoscere le bugie. -
I reati fallimentari
L’opera ha lo scopo di trattare l’universi dei reati fallimentari e delle ultime evoluzioni legislative e giurisprudenziali. Grazie al taglio pratico, il volume si presenta agile e utile ai professionisti che operano in tale settore. Il testo è aggiornato ai decreti legislativi 12 gennaio 2019, n. 14 e 26 ottobre 2020, n. 147. -
Commentario breve alla Convenzione di Palermo sulla criminalità organizzata
Il testo propone il commento organico, articolo per articolo, della Convenzione di Palermo sulla criminalità organizzata, la cui ispirazione ed esigenza è sorta dopo la morte del giudice Giovanni Falcone. La rilevanza internazionale di quest’accordo rende necessario focalizzarsi sui rilievi dottrinali e giurisprudenziali assunti a livello mondiale. In particolare, questa Convenzione, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 15 novembre 2000 (Risoluzione 55/25 dell’Assemblea generale), si pone nell’ottica di promuovere la cooperazione per prevenire e combattere il crimine transnazionale organizzato in maniera più efficace. -
ADR Italia (2021). Vol. 2
Rivista scientifica periodica dedicata ai sistemi di risoluzione alternativa delle controversie, diretta da Antonella Fornari, a cura del Comitato ADR & Mediazione. NUMERO 2 ANNO 2021. -
Nietzsche oltre Nietzsche. L'umano oltre l'umano
Che cosa è l'umano? Come vive l'uomo con Dio e senza Dio? Cosa rimane dopo la morte di Dio? Che cosa è il superuomo? Siamo capaci di vivere in modo superumano? Fin quanto siamo disposti a vivere liberamente e quanto invece sotto menzogna? Quanta libertà siamo disposti a perdere in cambio della sicurezza? Questi ed altri sono gli interrogativi che il riflesso di Nietzsche ci porta a riflettere. Mirko Nistoro prova ad affrontare le tematiche più proprie del pensiero nietzscheano nella contemporaneità, cerca di osservare la realtà attraverso gli occhi di Nietzsche, prova a mettere in luce le problematiche più autentiche del pensiero nietzscheano, non con uno scopo speculativo e di ricerca, ma con il fine di interpretare il suo pensiero nella problematicità, generale e storica, fino al contemporaneo. Cosa avrebbe pensato Nietzsche del Novecento, del nuovo millennio, della nostra attualità? Cosa ne è stato del suo pensiero, quanto di lui c'è stato e ci può ancora essere? Con Nietzsche Nistoro di andare oltre Nietzsche stesso, per poter scrutare l'esistente. -
Il cacciatore nel bosco
Dopo la scomparsa del proprio compagno Loris, avvenuta cinque anni prima, Cesare prova a riempire il suo tempo coltivando gli hobby e le passioni di sempre, ma la sofferenza per il lutto è ancora troppo viva. Inevitabile, quindi, per il protagonista rifugiarsi nei ricordi indelebili del grande amore vissuto e, più in generale, della propria vita ripercorrendola sin dall'infanzia. A differenza del precedente libro, nel quale Cesare raccontava gli splendidi anni trascorsi insieme a Loris, stavolta è il passato più remoto a diventare protagonista. Con la consueta sensibilità e passione, l'autore si svela ai lettori nella sua intimità, narrando cosa significasse scoprirsi omosessuale negli anni sessanta/settanta. Il risultato è un insieme di sentimenti, emozioni, turbamenti ed esperienze, alcune delle quali davvero sorprendenti, che accompagneranno il protagonista fino all'incontro con l'uomo che diventerà l'amore della propria vita. -
Il paradigma scartato. Saggio sulla filosofia del diritto di Giambattista Vico
Giambattista Vico non è autore che si presti a facili etichettature concettuali. Questo può forse aiutare a comprendere il motivo alla base delle multiformi e talora contrastanti letture che sono state fatte della sua figura e del suo pensiero. Proprio in questa sfuggente polimorfia può essere trovato, tuttavia, un argomento che rivela la perdurante vitalità di questo autore, e che impegna il lettore in uno sforzo interpretativo destinato a rinnovarsi continuamente. Forse, proprio da quel “paradigma scartato” che fu – nel ‘700 – la filosofia giuridica vichiana, possono giungere spunti ancor oggi ricchi di interesse ed attualità. Una rilettura del pensiero giuridico di Giambattista Vico sembra anzi oggi particolarmente feconda per sostenere sul piano filosofico un insieme di fenomeni presenti nel dibattito contemporaneo: da questi emerge con forza l’esigenza di ripensare il diritto, anche attraverso percorsi alternativi, riportandolo alla sua fondamentale funzione di abilitare e promuovere l’intersoggettività, componendo il conflitto in modo da onorare e proteggere la “socievole natura umana”. -
La menzogna nell’uomo e nella donna
Un manuale che può aiutare tutti, uomini e donne, a conoscere le differenze di comunicazione per comunicare meglio, a comprendere la psicologia e gli indizi della menzogna che possono essere diversi tra uomo e donna. Un aiuto, in definitiva, a vivere più serenamente le relazioni, anche con le loro piccole e grandi bugie. -
Gesù Cristo e il Cristianesimo
Il volume è frutto di un ampio e approfondito studio dell’autore sulla religione cristiana e sulla figura di Gesù. Il volume, al momento della sua prima pubblicazione nel 1934, viene messo all’indice dal Sant’Uffizio e viene ritirato per ordine della prefettura. La sua stesura avvenne negli anni in cui l’autore fu costretto al ritiro dalla vita accademica attiva dopo aver rifiutato il giuramento di fedeltà al Fascismo. Nel presente testo trovano congiunzione sia il pensiero filosofico che religioso dell’autore, ovvero che ogni grande e vitale sistema filosofico non può non mettere capo ad una concezione religiosa della vita e della realtà. Marinetti si domanda fino a che punto le religioni storiche sorte dal Cristianesimo abbiano deviato dall’insegnamento di Cristo e se e a quali condizioni l’uomo moderno può dirsi intimamente cristiano. Il presente volume è quindi una straordinaria ricerca sul Gesù autentico come maestro di filosofia morale. E la Chiesa diventa per l’autore una struttura invisibile in cui possano confluire i più elevati valori morali di tutte le religioni, dando vita così ad una società fraternamente unita. -
Il Filo di Arianna. Le similitudini della Divina Commedia di canto in canto. Vol. 2: Purgatorio
Continua il viaggio dell’autrice nelle similitudini della Divina Commedia. Dante aveva dichiarato che la sua opera era rivolta a “coloro che, esclusi dalla cultura latina, non vogliono restare esclusi dalla scienza”; alle persone colte, ma anche a coloro che lo erano meno. Ma di quali strumenti lo stesso Dante aveva dotato il suo capolavoro per renderlo comprensibile ai molti? Quello più efficace, oltre naturalmente a quello dell’uso della nuova lingua volgare, è quello dell’uso delle figure retoriche, specialmente similitudini e metafore. Rileggendo “sanza alcun sospetto” la Commedia, cioè senza alcuna intenzione di scrivere qualcosa intorno ad essa, ma solo per il piacere di ritornare alla sua poesia, l’autrice riscopre di quale immensa ricchezza interpretativa fosse dotata di per sé l’opera di Dante e come fosse riposante ed appagante lasciarsi condurre dalla bellezza dei suoi versi, magari con qualche o più manchevolezza di comprensione, ma con tanto più piacere intellettuale ed estetico. Per la prima volta, nel panorama letterario riguardante il sommo poeta, l’autrice avvia uno studio sistematico delle similitudini nel contesto dell’opera, lette come strumento di comprensione privilegiato. -
Per un'antropologia non egemonica. Il manifesto di Losanna
In un'epoca in cui la conoscenza dell'essere umano sembra risiedere solo nella genetica o nelle leggi del mercato, che spazio rimane per i saperi umanistici e per l'antropologia in particolare? All'opposto di quanto postulano i criteri adottati nella valutazione della ricerca universitaria, l'antropologia non deve diventare il prodotto di un'unica tradizione intellettuale, ma una polifonia condivisa, il tentativo corale di costruire un rinnovato universalismo. Contro la ricerca rapida e superficiale, il Manifesto di Losanna rivendica la necessità di riprendersi il tempo lungo della conoscenza, il solo che può dar conto delle questioni complesse che l'attuale pragmatismo scientista è incapace di comprendere. A partire da un'analisi dei poteri e dei saperi egemonici che attraversano e ingabbiano le società, l'antropologia non egemonica si propone come strumento in grado di intercettare i molteplici fenomeni di resistenza e creatività culturale che si sottraggono a quei poteri e saperi, mettendoli in discussione. Introduzione di Favole Adriano. -
L' educazione incidentale
Famiglia e scuola sono sempre stati considerati i luoghi per eccellenza dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze, acquisiscono un'educazione. Colin Ward decide invece di esplorare un particolare aspetto dell'educazione che prescinde da queste istituzioni: l'incidentalità. Ecco allora che le strade urbane, i prati, i boschi, gli spazi destinati al gioco, gli scuolabus, i bagni scolastici, i negozi e le botteghe artigiane si trasformano in luoghi vitali capaci di offrire opportunità educative straordinarie. Questa istruzione informale, volta alla creatività e all'intraprendenza, rappresenta pertanto una concreta alternativa a un apprendimento strutturato e programmato che risponde più alle esigenze dell'istituzione e del docente che alle necessità del cosiddetto discente. Si configura così un approccio al tempo stesso nuovo e antico alla trasmissione delle conoscenze in grado di fornire un'efficace risposta a quella curiosità, a quel naturale e spontaneo bisogno di apprendere, che sono alla base di un'educazione autenticamente libertaria. -
Lavoro ecoautonomo. Dalla sostenibilità del lavoro alla praticabilità della vita
In un mondo in cui il lavoro domina il nostro quotidiano, condizionando la stessa identità sociale, vanno emergendo nuove realtà - come le Reti di economia solidale con i GAS, i mercati autogestiti di Genuino Clandestino o i Centri di Sperimentazione Autosviluppo - che fondano la propria attività sull'autorganizzazione delle produzioni, sulla creatività sociale e sulle relazioni di utilità (non di utilitarismo) tra lavoratori produttori e cittadini critici. Grazie a questo ""fare"""" che spesso prende la forma delle piccole cose, si sta configurando un lavoro vernacolare denso di valori, emozioni e qualità dell'esperienza. Un approccio inedito, basato su una forte istanza di autonomia, che i singoli protagonisti esprimono inventando un nuovo alfabeto, con il quale danno voce ai loro differenti modi non solo di lavorare ma soprattutto di vivere. Introduzioni di Cristina Cometti e Lucia Bertell. Postfazioni di Federica de Cordova, Antonia De Vita, Giorgio Gosetti."" -
La tirannia della valutazione
Oggi, in qualsiasi ambito sociale ci si trovi a interagire con gli altri, essere valutati in base a criteri ritenuti oggettivi appare non solo naturale ma persino desiderabile. Anzi, ricondurre l'individuo a un'entità misurabile che dia precisamente conto della propria efficienza e competenza è diventato l'imperativo che governa le nostre prestazioni e relazioni. Questa rincorsa al «merito» instaura peraltro un clima di estrema competitività tanto a livello sociale quanto a livello individuale. Oltretutto, smentendo clamorosamente i suoi fautori, questa ossessione valutativa sta creando, in nome dell'efficienza, una forma inedita di inefficacia, proprio perché comprime le differenze normalizzando i profili individuali. Come appunto dimostra questa articolata critica della meritocrazia – portata avanti in vari ambiti sociali ma soprattutto nell'ambito del lavoro e dell'educazione – che contrappone al riduzionismo di un sistema iper-valutativo la complessità della vita e delle relazioni umane. -
Il tempo delle ciliegie
Consacrata a simbolo stesso della Comune di Parigi da Victor Hugo, che le dedicò la poesia Viro Major, Louise Michel si schierò sempre dalla parte degli ultimi, umani o animali che fossero, con un'abnegazione talmente assoluta che le valse l'appellativo di «santa anarchica». Questo racconto a più voci di quella che fu la più nota «incendiaria» parigina ci narra al contempo l'epopea di quei giorni, fatti di speranze e barricate. Ed è proprio per quelle barricate che questa istitutrice libertaria, dopo essersi esercitata nei luna-park per imparare a sparare, lascia il servizio nelle ambulanze (e il tradizionale ruolo attribuito alle donne negli eventi rivoluzionari) per trasformarsi nella strenua combattente cantata anche da Paul Verlaine. Certo la pagherà cara, con la prigionia e la deportazione, ma Louise sapeva che il tempo delle ciliegie, la primavera di emancipazione, prima o poi sarebbe arrivata. E ha vissuto per questo. -
Mi rivolto dunque siamo. Scritti politici
In quest'era di acquiescenza mansueta gli scritti di Camus sono un breviario (laico) indispensabile per chi non intende piegarsi al presente e cerca negli altri e dentro di sé - le ragioni di una rivolta necessaria, i ""no"""" che bisogna inventarsi. Anche dopo il mesto congedo dal grande sogno di una Rivoluzione salvifica, Camus non intende rassegnarsi a lasciar cadere l'istinto di una ribellione immaginifica. I suoi testi politici libertari sono ancora un modello limpidissimo, persino in un mondo tramortito dal conformismo. Nemico di ogni ideologia, allergico a tutte le religioni, Camus parla al singolo sapendo che ogni forma di azione collettiva andava (e va) ripensata. E lo esorta a non arrendersi all'individualismo. «Mi rivolto, dunque siamo», per l'appunto."" -
Conversazioni su architettura e libertà. Nuova ediz.
Testimone di primo piano, per oltre mezzo secolo, delle vicende architettoniche e urbanistiche italiane, in queste conversazioni De Carlo riflette in modo organico sulla sua esperienza di architetto e intellettuale libertario, dalle prime esperienze spaziali alla scelta dell'architettura come impegno sociale. Amico e sodale di intellettuali eretici quali Vittorini, Calvino, Sereni e Pavese, De Carlo si innesta con un percorso del tutto originale nel panorama italiano, arrivando a definire una ""progettazione tentativa"""", fondata sulla partecipazione, che presuppone la lettura del contesto e il rispetto per i segni dei luoghi e le tracce della comunità. Un approccio totalmente altro rispetto all'invadenza mediatica delle archistar contemporanee, che si è rivelato capace di scardinare i linguaggi dogmatici e le normative burocratiche della progettazione urbana."" -
Basaglia e le metamorfosi della psichiatria
Guardando in prospettiva ai quattro decenni trascorsi dall'approvazione nel 1978 della legge 180, che sancisce la chiusura dei manicomi, Cipriano compila un'agile storia della psichiatria per raccontare le metamorfosi deldispositivo manicomiale: a partire dal manicomio concentrazionario inventato da Pinel nel 1793, passando per il manicomio chimico (psicofarmaci e categorie diagnostiche) affermatosi negli ultimi decenni, e arrivando al manicomio digitale prossimo venturo, dove la rete diventerà il panottico perfetto da cui non si potrà sfuggire. Questa ricostruzione della lunga lotta al concetto stesso di manicomialità arriva non dimeno a concludere che oggi è più che mai necessaria una nuova rivoluzione anti-manicomiale. E con il dichiarato obiettivo di svelare i nuovi manicomi là dove si nascondono, per combatterli ancora una volta, il nostro psichiatra riluttante cede la parola ai nuovi tecnici della salute mentale e ai nuovi pazienti, sempre meno pazienti e sempre più esigenti, interrogando anche coloro – registi, cantanti, scrittori – che narrando la cura e la follia al grande pubblico concorrono a costruire un nuovo immaginario coerentemente no restraint. Prefazione di Pier Aldo Rovatti. Interventi di Silvano Agosti, Pierpaolo Capovilla, Nicola Lagioia, Paolo Virzì. Con i contributi di Gianni Cappelletti, Donato Morena, Lorenza Ronzano, Cristina Comunale, Lara Bellini, Paola Ferrari, Emanuela Di Francesco, Francesco Andreani. -
La vita all'ombra del Jolly Roger. Nuova ediz.
L'enorme attenzione che i pirati hanno ricevuto negli ultimi anni non si limita al grande schermo o al reparto giocattoli dei grandi magazzini. Questi «malfattori» di trecento anni fa hanno impregnato a fondo l'immaginario contemporaneo, riuscendo a creare una mitologia tuttora vitale. Nonostante la loro epoca d'oro sia collocabile tra il 1690 e il 1725, ancora oggi studiosi, scrittori, sceneggiatori e appassionati si dividono in accanite diatribe tra chi vede in loro degli audaci ribelli sociali, capaci di realizzare le prime forme di democrazia diretta, e chi invece li considera dei briganti crudeli e sanguinari. E in effetti i pirati furono entrambe le cose: fuorilegge pronti a depredare chiunque incrociasse la loro rotta e uomini liberi che rifiutavano una società «legittima» oppressiva e altrettanto violenta. Passando da Nietzsche a Foucault, da Che Guevara a Hobsbawm, da Sahlins a Clastres, l'autore ci racconta la storia non convenzionale di queste comunità nomadi, descrivendo - sempre in bilico tra leggenda e realtà - la vita quotidiana all'ombra della bandiera nera pirata. -
Ivan Illich e l'arte di vivere
Ivan Illich (1926-2002) è stato uno dei pensatori più originali e meno ideologici del secondo Novecento e uno dei primi a formulare una critica radicale dell'esistente che oggi si rivela quanto mai attuale, soprattutto nel suo attacco frontale all'idea di sviluppo e progresso. Questo libro è l'unica biografia di Illich scritta da chi, come La Cecla, lo ha conosciuto direttamente e intimamente essendone stato allievo e amico. Un rapporto difficile, certo, da discepolo disobbediente, che però ha dialogato e discusso per un ventennio con questo «profeta» scomodo e arrabbiato che gli ha insegnato quell'arte di vivere che la modernità ha ormai soffocato. Attraverso le vicende di una vita affatto banale, La Cecla propone una lettura essenziale del pensiero di Illich, per evidenziare l'estrema importanza del dubbio sistematico e per comprendere la ricchezza della sua critica a una società che istituzionalizzando ruoli e desideri, trasformati in bisogni e servizi, ha «debilitato» il singolo e disintegrato il tessuto amicale e reciproco in cui viveva e agiva.