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Botanica. Viaggio nell'universo vegetale. Nuova ediz.
Stefano Mancuso, botanico, tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, ci accompagna in un viaggio tra i segreti della Natura. Le piante sono un mondo pieno di storie interessanti, ma soprattutto importanti per la nostra stessa sopravvivenza. Quello che sappiamo o che crediamo di sapere su di loro è molto poco e quel poco è di solito sbagliato. Riteniamo che le piante siano esseri passivi, inerti, più prossimi all’inorganico che alla vita attiva degli animali. È vero il contrario. Le piante, infatti, non solo si nutrono e crescono, ma respirano, comunicano tra loro, reagiscono ai mutamenti dell’ambiente circostante, si muovono, imparano e memorizzano. Soprattutto, con la loro peculiare complessità, ci propongono modelli innovativi per le nostre relazioni sociali e per i nostri modelli organizzativi. Il libro Botanica è legato a uno spettacolo multimediale di grande originalità, nato dalla collaborazione tra il professor Mancuso e il collettivo musicale Deproducers, e reso possibile grazie alla sensibilità e all’impegno di Aboca. Nel libro, come nello spettacolo, il racconto del mondo vegetale si svolge tra il passato e il futuro, tra la storia e l’ecologia, e fluisce con la forza di una grande narrazione e con la sorpresa che sempre suscita una scoperta scientifica. -
Il bosco di là
Matteuccia porta con sé un segreto e sul corpo ormai vecchio ha cucite le cattiverie della gente, come tante punture di spillo. Ha passato gli anni dell'amore a fare la guerra, insieme a sua madre Angelina e all'amata amica Gentile. È stata partigiana per necessità più che per scelta, ha fatto parte di quella generazione per la quale compiere il proprio dovere val più di qualsiasi atto d'eroismo. Era staffetta, portava agli uomini nel bosco viveri, medicinali, armi, comunicazioni, ma non s'era mai sentita guerriera, vedeva le cose a modo suo. Alla fine del conflitto non ha più trovato la voce e s'è ritirata dal mondo degli uomini, preferendo andar dietro l'invisibile. Sin da bambina ha imparato a conversare con il vento e il temporale e nei momenti di stanca torna a rifugiarsi sotto la grande quercia, nel bosco di là, come lo chiamano quelli del paese, che la considerano una comunista, una femminista, una matta, perché ormai in pochi si ricordano del passato che si porta dietro. Quel passato che le ha tolto la parola e la segue come un'ombra scura da una vita intera. Quel passato che ora è venuto a presentare il conto. -
La storia della vita in 25 fossili. Le meraviglie dell'evoluzione e i suoi intrepidi ricercatori
Ogni fossile racconta una storia. Una selezione ragionata e particolarissima, che si concentra su vertebrati e dinosauri, ricostruisce come si è sviluppata la vita sulla Terra. La storia della vita sulla Terra è un racconto incredibilmente complesso. Al momento, sul nostro Pianeta esistono tra i 5 e i 15 milioni di specie, ma dall’origine della vita, stimata intorno a 3,5 miliardi di anni fa, ne sono passate centinaia di milioni (forse molte di più), ormai quasi tutte estinte. Per narrarci queste trasformazioni epocali altrimenti impossibili da comprendere, lo stimato paleontologo Donald R. Prothero ha scelto venticinque fossili emblematici in grado di rappresentare le diverse tappe dell’evoluzione e di rivelare le fasi cruciali dei primi cambiamenti dei grandi gruppi tassonomici, o della transizione da un gruppo a un altro, facendoci vedere come la storia della vita non sia solo l’originarsi di nuove specie ma una straordinaria dimostrazione di adattamento alle dimensioni, alle nicchie ecologiche e all’habitat. I venticinque fossili individuati da Prothero sono tra gli esempi più estremi di ciò che può produrre l’evoluzione, dal più grande predatore terrestre fino alle più gigantesche creature che abbiano mai solcato gli oceani. Lungo il percorso, incontreremo fossili famosissimi e affascinanti come quelli dei primi trilobiti (Olenellus), dello squalo gigante (il Carcharocles), del primo uccello (l’Archaeopteryx), della balena che cammina (l’Ambulocetus), dell’imponente rinoceronte senza corna (il Paraceratherium) – il più grande mammifero terrestre mai vissuto – e dell’Australopithecus soprannominato Lucy, il primo e più antico ominine risalente a oltre 3 milioni di anni fa, costituito da uno scheletro quasi completo piuttosto che da ossa isolate. Al tempo stesso conosceremo gli scienziati e gli avventurieri che hanno aperto la strada alla paleontologia e i contesti intellettuali e sociali in cui sono state fatte le loro scoperte. Infine, Prothero ci illustrerà dove potremo vedere con i nostri stessi occhi questi splendidi reperti, fornendoci informazioni dettagliate sui grandi musei di tutto il mondo dove sono conservati. -
L' albero
Pubblicato per la prima volta nel 1979, ""L'albero"""" è un breve saggio narrativo firmato dal grande scrittore inglese John Fowles, noto al pubblico di tutto il mondo per essere l'autore del romanzo """"La donna del tenente francese"""". È un'intima meditazione sulla natura, un viaggio attraverso il rapporto dell'umanità occidentale con il mondo naturale che prende spunto dai ricordi d'infanzia, dagli alberi da frutto del giardino di casa, dalla dedizione con cui il padre di Fowles li curava. In quella manutenzione esigente, l'autore riconosce l'azione prepotente dell'interferenza umana, un desiderio di dirigere la crescita e determinare il futuro che si contrappone alla vera essenza della natura che invece è semplicemente selvaggia, incontaminata, un """"caos verde"""", terrificante per alcuni ma per lui meravigliosa perché non offre nient'altro che se stessa e """"non può essere descritta direttamente da nessuna arte... inclusa l'arte delle parole"""". Fowles, come Rousseau, difende il ruolo dell'ingenuo camminatore, del dilettante; promuove un approccio artistico, piuttosto che scientifico, al mondo naturale; esalta l'esperienza non filtrata, la sola capace di ispirare; incoraggia l'esplorazione solitaria. E confessandoci che è proprio dal suo essersi inoltrato fin da adolescente tra le campagne disabitate del Devon che discende la sua stessa abilità di scrittore, ci consegna un testo in cui le memorie si mescolano con la storia sociale, la critica d'arte un errare quasi primitivo tra i boschi. Pagine memorabili e profondissime di nature writing che rivelano la grandezza di un autore, la sua personalità d'artista, l'espressione del suo sentimento unico e individuale."" -
Erba matta
"Se le erbacce fossero come me, ragiono, il mondo se ne sarebbe liberato in fretta. Per questo le ammiro e le disegno in ogni particolare, per imparare da loro? Ostinate, risolute, di riservata eppure prorompente bellezza. Ragazze di strada"""". Lo sguardo attento e imparziale di Laura Bosio ci conduce alla scoperta degli anni di formazione di una ragazza che comincia la quarta ginnasio quando """"fuori è tutto sottosopra"""", quando all'istruzione non accedono soltanto i figli dell'incremento demografico degli anni Cinquanta e Sessanta ma anche le masse, i giovani professori parlano di Beat Generation e si ascoltano le radio libere. Anche lei frequenta le Stanze, un enorme appartamento in un edificio semidiroccato della periferia in cui ci si riunisce a leggere, studiare, suonare, organizzare scioperi, e si divide tra le attenzioni del suo ragazzo Gérard (che a volte la stanca con le sue tirate sul capitalismo consumista ma appena scuote i capelli biondi è irresistibile), di Vispo (con il quale condivide una passione trascinante per il cinema) e di Alessio (l'unico cattolico praticante delle Stanze, che lei ascolterebbe per ore, mentre camminano tenendosi per mano senza mai scambiarsi un bacio). Alla nostra ragazza piace guardare attraverso le finestre: mentre è a scuola si incanta a osservare l'edera, per poi disegnarla a matita su grandi fogli che porta sempre con sé. È affascinata dal mondo delle erbacce, che si sono fatte largo grazie ai loro modi insinuanti, alla loro adattabilità eccezionale, amiche vegetali spavaldamente anticonformiste, compagne di sopravvivenza, un'esplosione di vita disordinata che scava, invade, libera e vince: natura prepotente che si inurba opponendosi alla nostra prepotenza... E con la stessa morbosità non smette di scrutare la vita della """"donna fuori di sé"""", la donna della casa al di là del muro che osserva con il binocolo del padre mentre zappa furiosamente l'orto e chissà quali segreti nasconde..." -
Discorso sulle erbe. Dalla botanica di Leonardo alle reti vegetali
Dall'incontro tra il fisico e filosofo Fritjof Capra e il neurobiologo del mondo vegetale Stefano Mancuso nasce ""Discorso sulle erbe"""". Prendendo le mosse dalle intuizioni sulla natura di Leonardo da Vinci, il libro propone interessanti spunti di riflessione sulla nostra vita in rapporto a quella delle piante. Mancuso e Capra illustrano con molta chiarezza che l'universo è una fitta rete di relazioni, e che il pianeta è un sistema vivente che si autoregola. Le piante sono il modello più straordinario di rete che si possa studiare, perché, a differenza degli animali, il mondo vegetale non ha concentrato le funzioni in particolari organi, ma ha distribuito le funzioni essenziali della vita affidandosi a un modello diffuso. I due scienziati mostrano con un linguaggio sempre molto accessibile che un'organizzazione distribuita, come è appunto quella delle piante, esprime una maggiore efficacia sulla risoluzione dei problemi di una comunità di individui."" -
Le selve di Dante. Piante sacre e boschi fatali nella «Divina Commedia»
Il tema della selva è fondamentale nella ""Divina commedia"""", come tutti sanno sin dai primi versi. Ma se la """"selva oscura"""" è allegorica, dato che è usata per alludere a una condizione di pericolo soprattutto morale, e dipende, probabilmente, dall'imitazione del modello di Virgilio, nel corso dell'opera Dante descriverà altre selve, con particolari ben più realistici, in negativo (la selva dei suicidi) o in positivo (il bosco dell'Eden). In un percorso avvincente fra le varie cantiche, possono essere dunque messi a fuoco non solo i rapporti di Dante con la Natura, figlia di Dio, in particolare con alberi sacri (come quello del Bene e del Male) o inventati, ma per di più i modelli narrativi usati dal poeta per rappresentare l'Aldilà insieme al nostro mondo. Questo breve saggio, firmato da uno dei più illustri conoscitori di Dante, illuminerà da una prospettiva inedita la grandezza della """"Divina commedia"""", un'opera che come nessun'altra contiene spunti per continuare a essere attiva nel tempo: uno dei pochi classici che viene ancora citato e reinterpretato in tutte le arti."" -
Curare e prendersi cura. Introduzione alla filosofia della medicina
La pratica della medicina ha ovviamente un'importanza immensa nella nostra società. Due dei suoi scopi principali sono curare e prendersi cura: sembra una cosa semplice, ma per perseguirli la medicina deve lavorare con teorie, pratiche, concetti e deduzioni controversi e tutt'altro che semplici. Questo libro descrive alcune delle complicazioni insite in questa scienza e alcuni dei principali dibattiti che la animano. Essere sani vuol dire solo non essere malati o si tratta di qualcosa di più? La malattia è solo uno stato fisiologico anormale oppure è una condizione che ha una componente valutativa? Di che genere di evidenze abbiamo bisogno per giustificare delle inferenze causali sull'efficacia degli interventi medici? La medicina riesce bene nei suoi intenti di curare e prendersi cura, in altre parole, gli interventi medici convenzionali sono generalmente efficaci? L'omeopatia funziona? È giusto che le innovazioni mediche siano protette da brevetto oppure dovrebbero essere contributi al bene comune, non tutelati dalle leggi di proprietà intellettuale? Jacob Stegenga ci introduce alla filosofia della medicina affrontando i risvolti concettuali, metafisici, epistemologici e politici, e le loro inevitabili implicazioni etiche, e presentandoci non solo il ""nucleo canonico"""" di questa disciplina, ma anche come essa viene praticata oggi, in modo innovativo, dai suoi massimi studiosi. Il territorio è molto mutato negli ultimi quindici anni, e questo volume ne descrive non solo il substrato archeologico ma anche il paesaggio contemporaneo. Prefazione di Paolo Vineis."" -
Le regine dell’abisso. Come la vita delle balene ci svela il nostro posto nel mondo
Quando la scrittrice Rebecca Giggs incontrò una megattera spiaggiata sul lungomare australiano, cominciò a chiedersi come le vite delle balene potessero riflettere le condizioni dei nostri oceani. Da questo percorso ha avuto origine un saggio in cui storia naturale, filosofia e scienza si fondono per esplorare, con un’analisi accurata e penetrante, il mondo delle regine dell’abisso. Attraverso la scrittura di Giggs scopriremo come si è modificata la nostra conoscenza delle balene alla luce delle più recenti tecnologie e come questi animali sperimentano il cambiamento climatico. Faremo la conoscenza di balene così rare da non essere ancora state classificate, capiremo qualcosa di più sui loro misteriosi canti e su quegli esemplari che hanno modificato la composizione chimica dell’atmosfera del nostro Pianeta. Ci stupiremo di fronte a curiosità sconvolgenti (i tappi di cerume dei cetacei possono essere studiati per conoscere la storia dei contaminanti a cui è stata esposta la balena nel corso della sua vita, oltre ai periodi di forte stress fisico, forse attribuibili all’inquinamento acustico o all’esaurimento delle prede) e apriremo gli occhi su aspetti cruciali (ripristinare le popolazioni delle balene in tutto il mondo potrebbe essere un modo per ridurre la concentrazione di anidride carbonica nell’aria). Viaggeremo fino in Giappone per imbarcarci sulle baleniere e successivamente immergerci nei mari più profondi per vedere come la presenza della plastica minacci in maniera drammatica anche l’ambiente sottomarino. Con un approccio che ricorda la più alta letteratura scientifica propria di Rachel Carson, Rebecca Giggs ci fornisce una vivida esplorazione del mondo naturale spiegandoci allo stesso tempo cosa significa, oggi, in un momento di crisi ambientale, occuparsi di ecologia, delineando sfide e opportunità. Ma soprattutto ci insegna che le balene possono amplificare gli impulsi migliori della nostra natura e rinnovare le parti di noi che sono portate, dalla meraviglia, a rivedere il nostro posto e il nostro potere nel mondo. -
Il mondo dove è bianco. Viaggio nelle terre dei ghiacciai tra allarme e stupore
Un racconto sui misteri dei ghiacciai e su cosa significa la loro imminente scomparsa per il nostro futuro. Con i primi passi sul ghiaccio si crea un legame. Indipendentemente dal numero di ghiacciai che un glaciologo può aver calcato, la sensazione è sempre vivida: lo scricchiolio quando la fragile crosta della superficie si frantuma sotto i piedi, la sensazione ipnotizzante di camminare su un blocco di ghiaccio mobile. Il senso di mistero e di pericolo non si affievoliscono mai. Ma le calotte polari e i ghiacciai che coprono circa un decimo della superficie terrestre sono fortemente a rischio. Sulle Alpi, sulle Ande, sull'Himalaya, ghiacciai un tempo indomabili oggi si stanno ritirando, addirittura morendo. In Antartide, il loro assottigliamento potrebbe sbloccare grandi quantità di metano immagazzinate per milioni di anni in profondità con conseguenze pesantissime per l'umanità intera. Partendo da questo scenario allarmante, la glaciologa di fama mondiale Jemma Wadham ci racconta in prima persona la crisi che sta coinvolgendo il mondo dei ghiacci, una situazione con cui tutti saremo chiamati a fare i conti a breve. Conducendoci attraverso un viaggio inedito e indimenticabile tra l'Europa e l'Asia, passando per l'Antartide e il Sud America, Wadham ci farà conoscere i ghiacciai più maestosi di tutto il mondo presentandoceli come fossero individui, veri e propri amici, ognuno con il proprio carattere. Sfidando la prima, fuorviante impressione che ci porterebbe a considerarli come inanimati, silenziosi e passivi, impareremo che i ghiacciai sono dinamici come una foresta o un terreno, brulicanti di vita microbica e profondamente connessi a quasi tutto ciò che conosciamo. Un saggio frutto di venticinque anni di ricerca sul campo che è anche un memoir intimo. -
Medichesse. La vocazione femminile alla cura. Nuova ediz.
Il percorso che segna l'evoluzione della scienza medica ed erboristica si intreccia in modo imprescindibile alla storia delle donne. Se da una parte gli uomini hanno dominato l'universo delle parole, dall'altra le donne hanno avuto potere sul mondo delle cose. La vocazione femminile per la medicina, infatti, ha origini antichissime che ci riportano alle radici delle civiltà, rivelandoci che le donne sono da sempre le custodi dei segreti delle erbe e delle piante officinali e sono per natura e sensibilità inclini alla cura. La figura della medichessa che si staglia al centro di questo viaggio ha assunto, attraverso i secoli, identità e volti diversi: maga, sacerdotessa, guaritrice, ostetrica, erborista, monaca, alchimista, compilatrice di ricettari. Sempre contrapposta alla scienza degli uomini, depositari della cultura dei libri e delle accademie, la pratica femminile si caratterizzava per l'approccio empirico e l'espressione di conoscenze antiche e tramandate, dove accanto alle applicazioni di una medicina lecita coesistevano saperi più oscuri, quelli delle consuetudini proibite della contraccezione e dell'aborto, legate alla magia degli incantamenti amorosi e della fertilità. Con uno stile divulgativo godibilissimo, alternando l'approfondimento della ricerca storica con aneddoti e curiosità capaci di intrattenere e affascinare, Erika Maderna ci farà scoprire, con un po' di stupore, come la scienza medica sia stata soprattutto una fortezza della libertà di espressione delle donne. Un libro finemente illustrato per chiunque sia interessato a esplorare non solo il rapporto tra il femminile e la dimensione della cura, ma anche i lati più nascosti della storia della medicina e delle terapie naturali. Spaziando dall'antichità preclassica al Rinascimento italiano, Erika Maderna ripercorre l'evoluzione della cultura medica ed erboristica femminile, cogliendone la varietà delle sfumature: dee, pizie, maghe, levatrici, erbarie, medichesse, vestali, sante, alchimiste e streghe hanno infatti rappresentato solo profili diversi di uno stesso volto. Una prospettiva forse inaspettata di autonomia femminile, ma conquistata comunque faticosamente -
Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo. Il metodo molecolare per una alimentazione consapevole. Nuova ediz.
Il metodo molecolare di alimentazione consapevole supera il calcolo giornaliero delle calorie, supera le grammature e centra il suo intervento sulle porzioni, sul recupero del senso di sazietà, sulla qualità e non solo sulla quantità degli alimenti.Il cibo sulla tavola è uguale per tutti come composizione chimica; ciascuno ha invece un suo corpo, unico e diverso dagli altri. Occorre prima conoscere il proprio corpo, il proprio io biologico, per poter scegliere il cibo migliore per la nostra salute e il nostro benessere. Negli ultimi anni, le scoperte sulla genomica nutrizionale hanno dimostrato che gli alimenti che assumiamo ogni giorno sono in grado di “dialogare” con le cellule e con il nostro DNA. Le calorie non agiscono sul DNA, né esercitano alcuna influenza sul nostro metabolismo; è la qualità molecolare degli alimenti, cioè la loro diversa composizione in principi nutritivi, che condiziona il metabolismo cellulare e il profilo ormonale di un organismo dopo ogni singolo atto alimentare. -
Malerbe amiche. La biodiversità e il futuro del pianeta
Le piante infestanti, che sopravvivono da migliaia di anni, ci insegnano verità istruttive e scomode. Una verità scomoda è che, negli ultimi decenni, la proliferazione di queste piante a danno delle coltivazioni è stata contrastata con mezzi tremendamente nocivi all'ambiente, come i pesticidi; un'altra è lo svelamento della prospettiva antropocentrica e unilaterale che ha portato all'impiego di pesticidi e OGM. Le piante infestanti proliferano perché hanno trovato un equilibrio con l'ambiente di cui sono parte integrante e, per quanto bizzarro possa sembrare, studiarle chiama in causa temi di cruciale importanza per il futuro del Pianeta e per il bene comune. Questo libro non si limita, dunque, a esporre le analisi di Stefano Benvenuti, grande esperto in materia, ma coniuga tali conoscenze con la pluridecennale esperienza di Valentino Mercati alla guida del Gruppo Aboca, azienda attentissima a incentivare un impatto positivo delle proprie attività sulla collettività e sulla biosfera. ""Il controllo delle erbe infestanti nei processi agricoli non può essere limitato alla ricerca di sostanze sostitutive dei diserbanti chimici e/o delle sementi geneticamente modificate allo scopo; è necessario intervenire su tutti i processi relativi alla vita e alla crescita delle piante. Ad esempio, si può intervenire sulla velocità di germinazione dei singoli semi in competizione fra loro, sapendo come e quando potrebbero germinare i semi infestanti presenti da tempo nei terreni. Se pensiamo alle erbe infestanti come a un nemico da combattere ne usciremo sicuramente sconfitti, mentre se cerchiamo di conoscerle potremo anche avvalerci del loro contributo per raggiungere l'equilibrio biologico fra l'uomo e il resto del vivente"""" (Valentino Mercati)."" -
L' arte di rigenerare il mondo. Come organizzare le nostre società per proteggere la vita sul pianeta
Perché l'umanità dovrebbe continuare ad esistere? Con questa domanda provocatoria Daniel Christian Wahl, esperto di sostenibilità, ci invita a mettere in discussione le credenze che fino a oggi hanno modellato la nostra visione del mondo e a riflettere su come dovremmo cambiare individualmente e collettivamente per essere artefici di un avvenire diverso. Come tutti ormai sappiamo, purtroppo, viviamo in un pianeta che non è mai stato così densamente popolato e le nostre strutture sociali - il nostro sistema economico in primis - sono calibrate solo sulla convenienza senza tener conto di cosa potrà accadere sul lungo periodo e dei limiti naturali. Stiamo incidendo pesantemente sul clima, estinguendo le specie, acidificando gli oceani, distruggendo intere ecologie. Per invertire la rotta abbiamo bisogno di identificare un terreno comune in cui tutti gli esseri umani possano ritrovarsi e ricominciare a con-creare un futuro più desiderabile, inclusivo, pacifico. Perché prendersi cura della Terra equivale a prenderci cura di noi stessi e della nostra comunità, ma la sostenibilità non basta: servono culture rigenerative, trasformazioni e innovazioni di carattere sociale e tecnologico che ci aiutino a liberare l'attività umana e il sistema che sostiene la vita planetaria da un rapporto logorante per ricongiungerli in una relazione rigenerativa di mutuo sostegno. Come i costruttori delle cattedrali del Medioevo, che avevano una visione della forma finale dell'edificio a cui lavoravano anche se non l'avrebbero mai visto completato nel corso della loro vita, così anche noi avremmo bisogno di nutrire una visione ispiratrice della cultura rigenerativa che ci piacerebbe con-creare, anche se il processo della trasformazione culturale dovesse impegnare più di una generazione. -
Dell'invisibile amore e di altre trasparenze
"Un lontano giorno ci dicesti che per essere felici bisogna innanzitutto saper riconoscere la felicità. Se voglio sento ancora nella mia mente la tua voce di allora, che scandisce quelle parole come solo tu sai fare. E noi lo abbiamo fatto, Sara, abbiamo cercato di riconoscere la felicità ovunque si trovasse, anche quando come una bambina fingeva di nascondersi per giocare con noi a farsi ritrovare.""""" -
Le memorie di Ronzinante. Storia di un viaggio con Cervantes
Si può incontrare un libro come fosse una persona? Si può attraversare come fosse un luogo? Possiamo abitarci dentro per un lungo periodo? Farne la nostra casa? Nel caso del Don Chisciotte di Cervantes la risposta è sì e tutti coloro che hanno amato questo capolavoro della letteratura di ogni tempo saranno certamente d'accordo. Le memorie di Ronzinante sono un'opera, costituita da frammenti di differente misura, che va ad esplorare le radici di un coinvolgimento emotivo, utilizzato anche come specchio per leggere alcuni episodi biografici dell'autrice. Raccontano di una lettura ""viva"""", lenta, intuitiva, ricca di sorprese, talvolta """"pericolosa"""", di un corpo a corpo con il testo per conquistare un bottino visionario."" -
In un angolo del tempo. Racconti della mia età e poesie
A poche persone era noto che il nostro don Zelio scrivesse racconti e poesie; aveva ben altro da fare, arso da quel fuoco che lo spingeva ad occuparsi fattivamente dei poveri bisognosi di sostegno fisico e morale, quelli “feriti dalla vita e dagli uomini”. Eppure la mente riesce a trovare momenti di abbandono alla dolcezza della narrazione e della poesia. -
Il cugino inglese. Un nuovo caso per il barbiere Ciuffo
"Il cugino inglese è la storia di un piccolo Paese, Valleciterna, dove in una villa padronale viene ucciso, durante un furto, il cugino inglese dei proprietari. Come avviene di solito nei piccoli centri, tutti si danno un gran daffare per avere più particolari possibili su quanto è successo, ma il più interessato è il barbiere del paese Fernando, detto Ciuffo, che, oltre tutto, si ritiene un investigatore. Ben presto in tutto il paese non si parlerà d'altro e un ulteriore luogo privilegiato per pettegolezzi e notizie sarà il Circolino, il circolo parrocchiale. La pubblica opinione dà subito la colpa agli extracomunitari, ma il Ciuffo non ci crede, pensa che il furto sia un'esca per indirizzare le indagini lontane dai veri responsabili. Incaricato ufficiale delle indagini è il maresciallo De Girolamo, i cui rapporti con il barbiere sono un po' di sopportazione, riconoscendo la grande abilità investigativa di Ciuffo e di cui se ne avvale, ma un po' patisce l'invadenza del detective dilettante, che nonostante tutto si fa spalleggiare dalla moglie, che, per certi versi, è la sua coscienza critica. Un libro che si legge velocemente. Uno spaccato di vita campagnola. Qui ci si conoscono tutti e ci si chiamano per nome, pardon, per soprannome, ma, a dispetto di quest'aria allegra, non mancano mai le brutture dell'uomo e allora i nostri eroi sanno farsi valere anche come ottimi investigatori."""" (Giuseppe Previti, Presidente Associazione Giallo Pistoia)" -
Tarquinia. La tomba degli scudi
Metropoli dell'Etruria meridionale, città romana, centro medioevale, Tarquinia è oggi luogo archeologico di fama internazionale e cittadina di intensa vita culturale. La Necropoli, che conserva la più ricca documentazione della pittura d'età arcaica e classica di tutto il bacino del Mediterraneo, nel 2004 è stata dichiarata dall'UNESCO, insieme a quella di Cerveteri, patrimonio dell'Umanità. Tra gli ipogei più importanti si colloca la Tomba degli Scudi, e il suo restauro, reso possibile dalla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale e il FAI - Fondo Ambiente Italiano con il progetto ""I Luoghi del Cuore"""", rappresenta uno degli obiettivi fondamentali delle azioni di recupero e valorizzazione del patrimonio archeologico. Con questo libro siamo lieti di festeggiare la realizzazione di un'impresa di alto valore culturale, resa possibile dalla sinergia di realtà diverse, pubbliche e private, che hanno operato non solo a vantaggio degli specialisti delle civiltà antiche, ma di tutta la comunità nazionale, custode di un patrimonio universale. Il recupero della Tomba degli Scudi si conferma quindi una grande opportunità per aumentare l'offerta turistica e culturale della città di Tarquinia e sigla un successo della cooperazione fra istituzioni diverse, tutte impegnate nell'opera di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tarquiniese."" -
Isola del Giglio. Tesoro della natura
"In un solo testo, grazie ad autorevoli studiosi e bellissime foto, è possibile conoscere la biodiversità che caratterizza la vegetazione, la fauna e il mare di una delle più affascinanti isole dell'Arcipelago toscano."""" (Giampiero Sammuri, Presidente Parco Arcipelago toscano)"