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Come usare il tablet in famiglia. Piccola guida per genitori 3.0
L'uso del computer, di Internet, aiuta o riduce la memoria? Migliora o ostacola le capacità d'imparare dei nostri figli a scuola? Cosa comporta l'uso simultaneo di più dispositivi? Fare i compiti, leggere, parlare interagendo con le sollecitazioni del cellulare è deleterio o semplicemente normale? Valutando gli effetti che l'uso quotidiano di tablet, smartphone e computer esercita su alcune funzioni cognitive fondamentali del nostro cervello - attenzione, memoria, apprendimento, controllo sulle scelte, gestione del tempo e socialità -, l'autrice costruisce una piccola guida scientifica utile a sviluppare un uso consapevole e intelligente delle tecnologie digitali, preziosa nell'educazione dei nostri figli e - perché no -anche per noi. -
Donne di fronte alla guerra. Pace, diritti e democrazia
A differenza dei tanti uomini pronti a misurarsi in quella che considerarono un'eroica ed elettrizzante avventura, le donne italiane non invocarono la guerra. Ci fu poi un gruppo di utopiste, legate a una rete internazionale di militanti, che avanzò una ferma critica al sistema di potere maschile. Per quella élite di femministe e di suffragiste erano gli uomini a capo dei governi e della diplomazia, che sceglievano di dirimere i conflitti tra le nazioni attraverso lo strumento della guerra, a provocare dolore e spargimenti di sangue. Per questo motivo, negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento e nel corso del primo conflitto mondiale, chiesero più diritti e più democrazia per le donne e sollecitarono la loro partecipazione nelle decisioni sulle vicende nazionali e internazionali. -
La stoffa dell'Italia. Storia e cultura della moda dal 1945 a oggi
Nel corso del Novecento l'Italia è riuscita ad affermarsi come punto di riferimento mondiale della moda, nonostante il predominio secolare di Parigi e di Londra. Il libro ripercorre la storia di questo successo che ha contribuito a diffondere una nuova e positiva identità del nostro paese a livello internazionale. Per capire la peculiarità del 'modello italiano' è necessario soffermarsi non solo sugli aspetti della produzione artigianale e industriale o sull'evoluzione degli stili. Bisogna prendere in considerazione anche i mutamenti economici e culturali che hanno trasformato radicalmente l'Italia nel giro di pochi decenni: dal miracolo economico alla rivoluzione giovanile e politica, dal consumismo degli anni Ottanta alla globalizzazione, dall'ecologismo degli anni Duemila fino al difficile scenario odierno. Scritte con uno stile brillante, ricche di riferimenti al cinema, alla letteratura, all'arte e al mondo dei media, queste pagine offrono un bilancio complessivo su un fenomeno che ha segnato profondamente la nostra storia recente. -
Le virtù cardinali. Prudenza, temperanza, fortezza, giustizia
Alla luce delle grandi questioni del mondo contemporaneo, la riflessione di quattro protagonistirnrnViviamo il tempo dell’incertezza, dell’intolleranza, della paura, dell’ingiustizia.rnTornare ai classici e riflettere sulla natura delle virtù cardinali – prudenza, temperanza, fortezza e giustizia – da sempre al centro della riflessione filosofica oltre che teologica, può orientare il nostro agire sia personale che collettivo. Da Aristotele a Machiavelli, da Locke a Hobbes, da Freud ad Arendt fino a Rawls scopriamo come la prudenza, la virtù deliberativa per eccellenza, sia l’unica capace di discernere il bene dal male e orientare le nostre decisioni; come la temperanza consenta agli uomini e alle donne di vivere in una società in cui nessuno impone la propria regola contro le altre; come il coraggio sia conoscenza dei propri limiti e condizione per vincere la paura; e infine come la giustizia faccia sì che i diritti non restino inchiodati entro i confini di comunità politiche chiuse. -
In terra d'Africa. Gli italiani che colonizzarono l'impero
Finalista al Premio Friuli Storia 2018rnIl 9 maggio 1936, dal balcone di piazza Venezia, Mussolini annunciava agli italiani la «riapparizione dell'impero sui colli fatali di Roma». L'Etiopia, fin dai tempi della disastrosa battaglia di Adua del 1896, era stata l'oggetto del desiderio del colonialismo italiano. Gli italiani per decenni l'avevano voluta, sognata, avevano ucciso ed erano morti per possederla. Il duce aveva piani grandiosi: eliminare l'emigrazione all'estero popolando l'Etiopia con milioni di italiani, che avrebbero dato vita a una società ideale, produttiva, razzialmente pura e perfettamente fascista. In decine di migliaia risposero all'appello, lasciarono le loro case e partirono, convinti dalla propaganda del regime che avrebbero potuto fare fortuna in una terra ricca di opportunità. La realtà sarebbe stata molto diversa. Ma quali furono le esperienze di coloro che si trasferirono nelle terre del Negus? Dove e come emigrarono? Quanto fu diversa la loro quotidianità da quella vissuta in Italia? Come interagirono con gli etiopici e con il regime? La risposta a queste domande ci restituisce la storia degli uomini e delle donne che colonizzarono l'impero, con i loro sogni e le loro aspettative, le loro esperienze e i loro giudizi su questa breve, ma decisiva, esperienza Oltremare. -
Storia della storiografia italiana. Un profilo
Dalle cronache alle più impegnative scritture storiche medievali, l'Italia si dimostra un laboratorio di innovazioni e riflessioni di grande spessore nel contesto europeo. La storiografia umanistica e storici come Machiavelli e Guicciardini non sorgono, quindi, come estemporanee novità, e neppure è casuale il magistero italiano nell'Europa del rinascimento. Questo alto profilo viene in parte disperso nella ""decadenza"""" italiana, finché con Vico, Muratori, Giannone si riapre una nuova grande stagione. Dal Risorgimento alla Repubblica il corso della storiografia italiana si fa molteplice e differenziato, in collegamento crescente con i paralleli sviluppi europei. Nel '900 la storiografia italiana è poi sempre più ricca di voci e di esperienze, che ne fanno un documento notevole della cultura contemporanea, pur mantenendo sempre una sua originale cifra di interessi e di metodi. Un ritratto d'autore del volto cangiante della storiografia italiana. Un profilo che definisce la fisionomia e la metodologia dello scrivere di storia nel nostro paese, sottolineandone l'organico rapporto con l'insieme della vita civile e culturale."" -
Viaggio all'Eden. Da Milano a Kathmandu
Un viaggiatore di lungo corso, per passione e per lavoro, ritorna sulla rotta degli anni Settanta per Kathmandu: il Grande Viaggio in India fatto da ragazzo e ripercorso poi come giornalista a otto lustri di distanza. Un sogno che portò migliaia di giovani a Kabul, Benares, Goa, fino ai templi della valle di Kathmandu. Emanuele Giordana si destreggia tra gli appunti presi allora su un quadernetto riemerso dalla polvere, un grande esercizio di memoria e il confronto con le trasformazioni di quei paesi che, terminata l'epoca della Guerra Fredda, sono stati attraversati da conflitti. E dall'orda dei turisti: dal viaggio all'Eden dei frikkettoni ai viaggi organizzati del tutto compreso e agli alberghi di lusso. Su tutto, il ricordo tratteggiato con leggerezza e ironia tra droghe, sesso libero e scoperta di nuovi paesaggi e un'ombra malinconica e riflessiva sul senso del 'viaggio'. Un libro per chi aveva vent'anni allora, chi quel viaggio non l'ha mai fatto e chi ancora vorrebbe farlo. -
Il viaggio di Darwin. Ediz. a colori
Nel 1831 un giovanissimo naturalista di nome Charles Darwin si imbarca sul brigantino Beagle per un viaggio intorno al mondo che durerà cinque anni. La foresta brasiliana, la pampa argentina, la Terra del Fuoco, le Isole Galapagos, l'Australia... Animali e piante mai visti prima, uccelli tropicali, iguane e fossili, delfini e tartarughe giganti... Charles riempie taccuini di appunti e casse di reperti, classifica, studia e torna a casa con un'idea in testa che rivoluzionerà per sempre il nostro modo di pensare il mondo. Età di lettura: da 6 anni. -
Logica, pensiero e linguaggio. I fondamenti dell'aritmetica e altri scritti
Dopo ""Senso, funzione e concetto"""", pubblicato da Laterza nel 2001, in cui erano raccolti i saggi degli anni '90, questa nuova raccolta seleziona ciò che precede e ciò che segue quegli scritti con lo scopo di offrire una visione complessiva della riflessione filosofica di Frege e la sua rilevanza per la discussione contemporanea. L'edizione si avvale della cura di due specialisti, Carlo Penco ed Eva Picardi."" -
Tra due divise. La Grande Guerra degli italiani d'Austria
Furono oltre centomila i sudditi dell'Impero asburgico appartenenti alla minoranza italiana che durante la Grande Guerra combatterono 'dall'altra parte'. Parlavano la lingua del nemico e per questo furono considerati inaffidabili e sospetti. Inviati soprattutto sul lontano fronte russo, in migliaia caddero prigionieri. Contesi tra Austria e Italia, da entrambi i paesi vennero visti con diffidenza e nei campi di prigionia russi subirono pressioni contrastanti e tentativi di rieducazione nazionale. Il libro ricostruisce i loro trascorsi avventurosi, vissuti in lunghi anni passati tra guerra, prigionia e complicati ritorni, e restituisce un capitolo importante della complessa questione dei nazionalismi novecenteschi. -
Ordinaria amministrazione. Gli ebrei e la Repubblica sociale italiana
Il 30 novembre 1943, con un’ordinanza di polizia, il governo della Repubblica sociale italiana decise di arrestare e rinchiudere in campo di concentramento tutti gli ebrei che vivevano in Italia. Agenti di polizia e carabinieri, quasi fosse ‘ordinaria amministrazione’, eseguirono con prontezza gli ordini ricevuti. Nel giro di poche settimane uomini, donne e bambini furono fermati dalle autorità, privati dei loro beni, condotti prima in campi ‘provinciali’ e poi trasferiti in una struttura ‘nazionale’, a Fossoli di Carpi, vicino Modena. A cinque anni dalle leggi razziali del 1938, la persecuzione antiebraica voluta dal fascismo conobbe così un ulteriore ‘salto di qualità’: il nuovo Stato di Mussolini si pose l’obiettivo di relegare in un campo di concentramento tutta la popolazione ebraica, considerata un nemico di guerra. Ben presto questo fitto sistema di campi si trasformò in una trappola che avrebbe portato gli ebrei italiani nel cono d’ombra della Shoah. -
Ogni volta che si racconta una storia
Ogni volta che si racconta una storia, la memoria delle cose narrate si allaccia a sostanze invisibili che abitano in posti molto lontani nel tempo.rnOgni volta che si racconta una storia, rivive un’antica esperienza e trova spazio dentro di noi. Torniamo nelle grotte delle origini, quando qualcuno cominciò a danzare una storia davanti al fuoco, dando così all’effimero esistere della specie umana il senso della durata in grado di sfidare il tempo del puro vivere animale.rnCol tempo ho capito che le storie sono proprio come la vita, non è mai come t’aspetti che sia. Anche le storie prendono scorciatoie imprevedibili, sfuggono, si slabbrano, proprio come la voce che le dice e che subito si perde nell’aria. -
Io, Annibale. Memorie di un condottiero
Geniale stratega. Leggendario conquistatore.rnUomo educato alla filosofia greca. Ma anchern‘mostro assetato di sangue’. Impassibilerndi fronte ai massacri della guerra ernideatore di atroci inganni. Questo èrnAnnibale, il più grande tra i nemici di Roma, ernqueste sono le sue memorie ‘trascritte’ graziernalla penna di un grande storico.rnrnUn uomo guarda, lontano, le acque dell’Ellesponto; erntraccia il bilancio di un’intera esistenza. Annibale harnappena finito di redigere le sue memorie, il testamentornspirituale destinato, egli spera, a sopravvivergli e a giustificarlornnell’ora in cui sente approssimarsi la fine. Il Cartaginesernripercorre così il suo passato: l’infanzia in una Cartagine ormairnquasi sognata, che non rivedrà mai più; l’agonia di un leonerncrocifisso visto da bambino; la vocazione militare da subitornevidente; l’inflessibile senso del dovere che lo ha spinto su unarnstrada segnata fin dall’inizio.rnOra il sogno inseguito da Annibale, nel tragitto dalla Spagna arnCrotone, è svanito. Il passaggio delle Alpi, destinato a divenirernleggenda, e l’iniziale succedersi di trionfi militari, hannorninvece rivelato la spaventosa forza di una realtà politica, quellarnromana, immensamente superiore alla sua Cartagine.rnQuesta forza sta ora dilagando e minaccia di trasformarernquel mondo ellenistico che il Cartaginese ama e al qualernappartiene. Al termine dei suoi giorni comprende la fallaciarndei presagi che lo avevano guidato: il sogno di Onusa, in cuirnuna creatura mostruosa devastava l’Italia, anticipa, il mostrorndell’imperialismo romano che sta per raggiungerlo agli estremirnconfini del mondo; l’oracolo che sembrava prevedere il serenornriposo del vincitore nell’Africa natìa, gli rivela una tombarnsconsolata in un fazzoletto di terra, da esule e sconfitto.rnIn queste pagine, un vinto nobilissimo ripercorre, non senzarnamara sincerità, le tappe di una vita senza uguali. -
I naufraghi del Don. Gli italiani sul fronte russo. 1942-1943
26 gennaio 1943. A Nikolaevka, sul fronte russo, si svolge una battaglia memorabile: per riportare a casa ciò che resta dell'armata italiana in Russia, il corpo degli alpini deve superare undici sbarramenti, vere e proprie cinture infernali strette da un avversario superiore per uomini e mezzi. Degli oltre 200.000 uomini che erano partiti dall'Italia con la prospettiva di contribuire a una facile vittoria, poco più della metà tornerà in patria dopo sofferenze e traversie indicibili. Il volto umano e drammatico di questa epopea viene riportato alla luce grazie a molteplici e inediti punti di vista; dal semplice artigliere all'ufficiale, dal pilota d'aereo al maniscalco, dall'autiere al fante in servizio postale. Testimonianze che fanno emergere con vigore i lati oscuri come le punte di eroismo e di solidarietà che hanno fatto della ritirata di Russia il corrispettivo italiano dell'Anabasi di Senofonte. Una vicenda di straordinario significato umano, prima che militare e politico, che ha segnato il destino d'Italia e d'Europa. -
L' Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori
Tra sentieri e tratturi, tra vie dirnpellegrinaggio e percorsi che evocano scenarirndi guerra, il racconto appassionato dell’Italiarnvista da quota zero.rnrn Per centinaia di migliaia di anni noi umani abbiamornsempre conosciuto soltanto un modo per andare da unrnpunto all’altro: mettere un passo davanti l’altro. In qualche casornasini e cavalli hanno aiutato, ma fino agli inizi del secolo scorsornper spostarci ci è toccato comunque affrontare lunghernscarpinate. Automobili, treni, aerei, hanno sconvolto questornschema consolidato, condizionando tra l’altro la nostrarnfisiologia, lo scheletro e l’apparato muscolare, ma soprattutto ilrnnostro modo di pensare. La pratica del camminare, che a lungornè stata la modalità naturale, inevitabile, è divenuta oggi unarnscelta volontaria.rnQuesto libro è un invito a uscire di casa e mettersi in cammino.rnCamminando ci accorgiamo di riuscire a osservare i luoghirnsotto una prospettiva diversa, ci sembra di entrarci meglio,rndi viverli più in profondità. In queste pagine percorriamo irnsentieri partigiani dell’Emilia e le storie di confine e di GuerrarnFredda ambientate nel solitario faro della Palascia, in Salento,rnnel punto più a est d’Italia. E poi i cammini religiosi, di cuirnnegli ultimi anni si parla tanto: le vie Francigene e la ViarnSacra Langobardorum in tutte le loro varianti, i cammini dirnFrancesco d’Assisi, le vie degli Eremi in Abruzzo, i luoghi di SanrnFrancesco da Paola e Gioacchino da Fiore in Calabria. E ancora,rnripercorreremo i passi di Giustino Fortunato, sul cammino deglirnanarchici nei monti del Matese, e quelli dell’inglese EdwardrnLear in Aspromonte. Andremo sulla via Vandelli in Toscanarne sui sentieri dei mercanti, nelle trincee della Grande Guerrarnnelle Dolomiti e lungo la linea Gustav. Senza trascurare irnpercorsi classici di escursionismo e trekking, dalla grandernTraversata dell’isola d’Elba alla via degli Dei tra Firenze ernBologna, gli itinerari appenninici e quelli sardi, e il grandernsogno del Sentiero Italia: seimila chilometri e più di 380 tappernattraverso tutta la penisola. E per finire: una traversata dirnRoma lungo il tracciato di una linea della metropolitana. -
Teologia per tempi incerti
I personaggi della Bibbia si affannano e lavorano, s'innamorano e combattono, mentono e tradiscono, uccidono e vengono uccisi, desiderano e sognano, mangiano e si emozionano: sono, dunque, come gli uomini e le donne di ogni tempo e di ogni luogo, di ieri e di oggi, chiamati a fare i conti con la fragilità dell'essere umani. Questa è la chiave di lettura con cui Brunetto Salvarani ci presenta alcune figure del libro sacro agli ebrei e ai cristiani. Nelle sue pagine incontreremo la paradossale riluttanza del profeta Giona, le fatiche di Noè, l'ansia febbrile del patriarca Giacobbe, la solitudine ferita di Giobbe, lo sguardo perso nel vuoto di Qohelet/Salomone, le delusioni a ripetizione di Gesù e i tormenti dei primi cristiani. In un percorso che mescola l'antica sapienza della Bibbia e la nostra odierna condizione esistenziale, guarderemo alla Sacra Scrittura come un lungo, lento e faticoso esercizio a riconciliare l'umanità con la propria debolezza, la propria finitezza, le proprie cicatrici. Senza scansarle. Senza trovare rifugio in universi consolatori, in comodi ma improbabili Dio-tappabuchi, cercando di accettare i nostri limiti. -
Libri per tutti. L'Italia della divulgazione dall'Unità al nuovo secolo
Subito dopo l'Unità molti studiosi, veri e propri campioni della divulgazione, si impegnano a diffondere il sapere oltre la tradizionale cerchia dei dotti, interpretando al meglio la lezione illuminista. Sono intellettuali che vogliono 'insegnare a fare', diffondere una nuova cultura laica e incidere nella società più di quanto facciano i letterati 'puri'. Si tratta di figure oggi quasi dimenticate ma famosissime all'epoca: i naturalisti Antonio Stoppani e Michele Lessona, il medico-antropologo Paolo Mantegazza e Luigi Vittorio Bertarelli, che fonda nel 1894 il Touring Club Italiano. In comune hanno una formazione tecnico-scientifica, un'indiscussa fama internazionale e una straordinaria popolarità, grazie a opere di successo. Personaggi abilissimi nel proporsi al pubblico, fascinosi conferenzieri e instancabili 'operatori culturali', questi scrittori contribuiscono a diffondere nuovi generi: dal manuale alla guida turistica, all'almanacco popolare, senza dimenticare la cronaca, sia nera sia giudiziaria, seguitissima. I nuovi scrittori si impegnano nelle istituzioni - nell'università, nei comuni, al Parlamento -, contribuendo a formare una moderna e aggiornata opinione pubblica nazionale. Un'impresa purtroppo destinata a essere abbandonata dalla classe dirigente con il nuovo secolo, allo scoppiare della guerra. -
Messaggi di sangue. La violenza nella storia d'Italia
Dalle battaglie del Risorgimento alle decimazioni della prima guerra mondiale, dallo squadrismo fascista allo stragismo di Stato o mafioso, dalla repressione armata delle proteste al terrorismo nero e rosso, la storia dell’Italia contemporanea è scandita da una serie di atti di violenza. Sono messaggi scritti con il sangue delle vittime con l’intento di comunicare il potere attraverso l’atto violento.«Attraverso dodici capitoli, dalle esecuzioni dei disertori durante la Grande guerra alle squadracce fasciste, dalle atrocità coloniali alla guerra civile, dagli stupri di guerra alla violenza diffusa degli anni Settanta, dalle torture di polizia del G8 alle recenti aggressioni a sfondo razziale, Messaggi di sangue analizza il modo in cui gli atti di violenza pubblica sono usati come messaggi, come i mezzi di comunicazione li abbiano trattati e quale impronta abbiano lasciato nella memoria collettiva, lavorando, come nel precedente Margini d’Italia, su una vasta gamma di fonti tra cui spiccano fotografie, filmati, canzoni popolari, opere letterarie e cinematografiche.» - Benedetta Tobagi, RobinsonFin dal 1859, la storia d'Italia è costellata da un susseguirsi di episodi di violenza politica che hanno segnato nel tempo l'identità stessa del nostro paese. La ferocia di questi atti assume sempre una valenza comunicativa: a volte il mandante ha alle spalle una legittimazione statale, come il comandante militare in guerra o durante uno stato di assedio; altre volte opera senza una copertura istituzionale o in aperto conflitto con l'autorità costituita, come lo squadrista, il mafioso o il terrorista. In alcuni casi la violenza è entrata nella coscienza pubblica e si è radicata nella memoria collettiva attraverso le notizie sui media, le fotografie e i filmati o la raccolta di informazioni per le indagini e per i processi giudiziari. In altri casi, invece - come nelle fucilazioni 'disciplinari', nei massacri di civili ma anche negli stupri di guerra - la violenza è stata in gran parte nascosta finché un lavoro di ricostruzione storica e documentaria non l'ha riportata alla luce. David Forgacs, uno dei più originali e innovativi studiosi dell'Italia contemporanea, esamina dodici casi di violenza che si sono consumati nel nostro paese e nelle sue colonie tra il 1859 e il 2018. Il risultato è un libro che cambierà il modo di pensare non solo alla violenza ma anche alla storia italiana dell'ultimo secolo e mezzo. -
«In italia violare la legge conviene». Vero!
Perché in Italia è così difficile essere onesti? Un pamphlet graffiante contro un sistema giudiziario farraginoso, le infinite rigidità burocratiche e amministrative, lo scriteriato ricorso ai condoni, la mancanza di sanzioni efficaci e dissuasive per chi trasgredisce le regole. -
La costruzione della democrazia. Teoria del garantismo costituzionale
La democrazia è oggi in crisi anche in paesi nei quali, fino a qualche anno fa, sembrava un sistema irreversibile. Luigi Ferrajoli, uno dei più illustri giuristi del nostro tempo, indaga le ragioni molteplici ed eterogenee di tale crisi per confutare la convinzione paralizzante e diffusa che a quanto accade non esistano alternative, e per ricordare che queste esistono, e consistono nella costruzione delle garanzie e delle istituzioni di garanzia dei diritti fondamentali e dei principi di pace e di uguaglianza contenuti nelle tante carte costituzionali e internazionali di cui sono dotati i nostri ordinamenti. Naturalmente, la democrazia non è soltanto una costruzione giuridica. È soprattutto una costruzione sociale e politica, dipendente da presupposti extra-giuridici che però il diritto può sia promuovere che scoraggiare: la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica; la formazione del loro senso civico; la maturazione di un'opinione pubblica che prenda sul serio il nesso tra pace, democrazia, uguaglianza e diritti fondamentali; lo sviluppo, nel senso comune, della consapevolezza delle dimensioni sempre più allargate degli interessi pubblici, generali e comuni all'intera umanità, e perciò della necessità di un'espansione tendenzialmente planetaria del costituzionalismo all'altezza dei poteri, dei problemi e delle sfide globali.