Sfoglia il Catalogo ibs013
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8861-8880 di 10000 Articoli:
-
Darfur
Darfur, ovvero la più grande crisi umanitaria e una delle più importanti crisi politiche del nuovo secolo. Due milioni di sfollati e duecentomila morti, la violenza dei Janjawid, un regime militare islamico, gli interessi commerciali delle grandi potenze, l'attenzione mediatica dell'opinione pubblica occidentale, il petrolio. Cosa succede in Darfur? L'autore ci porta dentro la crisi del Darfur con un'analisi approfondita e circostanziata che muove da una prospettiva di osservazione privilegiata. L'autore, infatti, ha vissuto nella capitale sudanese dal 2005 al febbraio 2008 con l'incarico di coordinatore politico della Delegazione della Commissione Europea in Sudan, occupandosi prevalentemente della crisi in Darfur. La scena è quella della guerra e delle mediazioni politiche. Dietro le quinte ci sono gli interessi economici e politici nazionali ed internazionali. Sullo sfondo le vittime di questo conflitto ed uno scenario agghiacciante di violenza e desolazione. Il merito di questo lavoro, frutto di una lunga esperienza diretta, è di spiegare, in maniera chiara e libera da ogni condizionamento, una crisi complessa, rendendola comprensibile anche a coloro i quali non si occupano normalmente di politica internazionale. -
La luce del deserto
Nel deserto non è possibile nascondersi. Lì, Elena, segno di una umanità che, inseguendo finzioni e falsi miti, si nasconde a se stessa, ritrova la sua anima e compie la sua metamorfosi. -
La ragazza degli alberi. Morwen. Vol. 1
Lui, un vecchio e burbero drago. Lei, una giovane strega testarda e infelice. Aggiungiamo un timido lupo mannaro, una vanitosa vampira e uno zombie pasticcione. La sorte li ha fatti incontrare perché portino a termine un delicato compito. Ma si tratta davvero di casualità o a tirare le fila del destino è la misteriosa Dea Morwen? Tra Leoni illusori, Draghi da Trasporto e minacciosi Cacciamorte inizia il viaggio alla ricerca delle Tre Spade Leggendarie. -
Il Gramsci di Turi. Testimonianze dal carcere
L'approccio storiografico, politologico, fortemente meridionalistico di Ferdinando Dubla, nonché l'analisi della prospettiva sociologica del pensiero gramsciano di Massimo Giusto, attraverso brevi note, esplicitano una interessante radiografia del work-in-progress in essere sugli studi gramsciani. Questo lavoro è il frutto di uno ""spirito di appartenenza"""" sull'intreccio tra personale e politico della permanenza a Turi di Bari nella biografia intellettuale e politica di A. Gramsci. Si rieditano quelle testimonianze - G. Lai, S. Pertini, A. Scucchia, B. Tosin - che in una sorta di polifonia ci fanno toccare con mano come e per quali canali la figura e l'opera di Antonio Gramsci siano divenute una presenza irrinunciabile nella vita italiana, al di là delle appartenenze politiche, o degli orientamenti ideologici, e delle stesse collocazioni biografiche."" -
Belle e selvatiche. Elogio delle erbacce
"Sono indipendenti, crescono da sole. Sono un po' anarchiche, vanno dove vogliono e non si lasciano comandare. Sono robuste e irriverenti, non cercano complimenti e ignorano l'adulazione. Si offrono naturalmente all'utilizzo di ogni vivente, allo sguardo, all'olfatto, al gusto, al calpestio. Sono libere e liberamente disponibili, non hanno prezzo. Sono come l'aria, come l'acqua libera, come il mare aperto, non hanno padroni: sono beni comuni"""". In questo modo il messaggio intrigante e provocatorio contenuto nel titolo si aggira tra le pagine del libro, insinuandosi tra nozioni di botanica, richiami alla filosofia della natura, preparati erboristici, gustose ricette e suggerimenti per un giardino poco conformista. Ed il lettore, di pagina in pagina, mentre apprende rimedi erboristici ed impara sfiziose ricette gastronomiche, viene indotto a rielaborare il punto di vista comunemente negativo verso le """"malerbe"""" ed a ripensare le categorie tradizionali che includono persino i canoni estetici nelle logiche del mercato." -
La carta dei diritti dell'Unione Europea. Casi e materiali
La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (più nota come Carta di Nizza) è stata elaborata dalla prima Convenzione europea e proclamata nel Dicembre 2000. Doveva costituire la seconda parte del Trattato-costituzionale lasciato cadere dopo il doppio no referendario in Olanda e in Francia nel 2005; il Trattato di Lisbona - non ancora in vigore - prevede la formale obbligatorietà della Carta (con alcune modifiche che non riguardano però la formulazione dei diritti) e in questa prospettiva è stata proclamata nuovamente nel dicembre 2007 e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione. Tuttavia dal 2000 ad oggi il Bill of rights europeo è già stato variamente utilizzato (anche implicitamente) da giudici costituzionali ed ordinari di moltissimi Stati, nonché dalle due Corti sovra-nazionali di Strasburgo e del Lussemburgo e recepito come documento di indirizzo delle politiche europee da parte degli organi dell'Unione ( Consiglio, Parlamento, Commissione). Il volume ricostruisce, attraverso l'esame della giurisprudenza e degli atti dell'Unione, questo lungo e complesso percorso, mostrando come la Carta sia già divenuta lo strumento privilegiato per l'affermarsi di un saldo garantismo ""multilivello"""" a dimensione continentale e per lo sviluppo dei principi costituzionali comuni europei."" -
La dittaura della maggioranza
I cambiamenti politici ed istituzionali che si sono verificati nel nostro Paese stanno incidendo profondamente, e negativamente, sulla qualità della democrazia italiana. Il tentativo di ridisegnare la mappa costituzionale in nome di una governabilità che la stessa Costituzione non sarebbe più in grado di garantire, si configura, in realtà, come volontà di esercizio del potere libero da vincoli e regole democratiche. L'argine che la Costituzione Italiana ha eretto a tutela della democrazia e dei diritti fondamentali delle persone, non può essere abbattuto da chi sogna e lavora per trasformare il potere esecutivo in potere assoluto, ovvero in una dittatura della maggioranza. -
Il teatro di cura
Il teatro di cura non è una chiave per la pacificazione conformista e omologata ma una via stretta per fare i conti con ferite, contraddizioni, mancanze umane responsabilmente prese in carico, condivise e fatte fruttificare come patrimonio di solidarietà. I suoi protagonisti sono assediati e abitati dall'angoscia, dalla solitudine, dall'impotenza a comunicare e dalla difficoltà a esistere, eppure riescono a divertirsi, a giocare, ad attingere uno stato di pienezza sulla scena. Per questo le loro rappresentazioni non hanno a che fare con l'intrattenimento, con il mestiere, con il narcisismo dell'esibizione, bensì con la vita, la quale pretende da noi la serietà della leggerezza e la capacità di danzare sulla infelicità. -
Orme
Le liriche di Attilio Cantore sono intrise di esuberanza erudita nelle scelte lessicali e nell'aggettivazione ma sanno esulare dalla dimensione 'scolastica' tipica delle prime prove poetiche. La poesia qui è prosa che va a capo, pur senza disdegnare assonanze, anafore, allitterazioni e rime che si creano quasi spontaneamente all'interno di un discorso che mira a comunicare un sentire profondo e sincero, a tratti ingenuo nel suo candore. Se infatti ci si imbatte in ""usbergo"""", """"lorica"""", """"letedano"""", """"leosfetero"""" non è mai per mero compiacimento dell'autore ma per l'osmosi che si verifica tra lui e la cultura classica assimilata con passione ogni mattina sui banchi del liceo. La contemplazione della Natura e l'osservazione disincantata o dolorosa dei cicli di Vita e Morte animano i versi di Cantore la cui giovane età gli impedisce ancora di cantare a dovere Eros, eterno ispiratore di liriche. Tutto a suo tempo. La Musica - esperita dall'autore nel duplice aspetto pratico e conoscitivo - costituisce il terzo (e più nascosto) elemento tematico che rappresenta la componente essenziale dell'animo di Cantore, proposta tuttavia nelle sue liriche con umiltà e senza invadenza (non è un caso che la terminologia dotta d'ambito musicale non sia quasi mai impiegata, come invece lo è quella di pertinenza letteraria o botanica)."" -
Vaghe novelle d'altri Maestri
Tra satira e parodia, ritratti, figure, figuri e storie storte di certificata inabilità sociale: il maestro, laconico fenomeno degli istituti correzionali, socialmente inabile; don Ciccio Cicci, sua sfera in frac, bonario perdigiorno, rubrichista coatto, socialmente inabile; il Dottor S., reduce dolente delle nuvole di fumo, socialmente inabile; Matita, il petto stretto come un biglietto, utopista della pensione e testimonial dell'amianto, socialmente inabile; Epitassi, preghiere nel vento e rampone nel cuore, socialmente inabile; ed altri discriminati dalla giuria di Stoccolma. Tutti spassionatamente contro tutti in un mondo incanaglito, ma i meriti non c'entrano e non è una questione personale. Poiché la bellezza è scomparsa, e la grazia ha preso congedo. -
L' omaggio di Galileo
Un vivido ritratto degli interlocutori dei Dialoghi, personaggi storici ricostruiti attraverso la loro corrispondenza con Galileo. A Sagredo e Salviati si affianca Fortunio Liceti, all'epoca filosofo accademico illustre, plausibile modello per il personaggio di Simplicio, oltre che simbolo di una cultura ormai al tramonto e di una frattura epocale con il sapere della tradizione (come anche oggi rispetto ai mutamenti antropologici e ai nuovi orizzonti spalancati dal vertiginoso progresso tecnologico?). E infine Apronio, il personaggio che non c'è nei Dialoghi, ma che in un abbozzo pubblicato postumo prende il posto di Simplicio, a testimonianza di un radicale cambiamento di strategia da parte di Galileo nel suo sforzo inesausto di diffusione della nuova scienza. Le voci dei corrispondenti, intrecciandosi, disegnano u quadro curioso, dall'interno, del '600, secolo sospeso tra favole antiche e metodo scientifico; e aprono spiragli su molteplici aspetti della vita e dei costumi del tempo. La civiltà dei rapporti interpersonali e il rispetto, almeno fondamentale, dell'avversario, ingenerano nel lettore d'oggi una sorta di nostalgia per un mondo remoto di cui sembra essersi persa finanche la memoria -
L' ottenebramento della luce
"L'ottenebramento della luce"""" narra un caso reale di counseling filosofico. Il romanzo contiene molteplici piani di lettura esoterica ed è arricchito da note e da un'appendice dedicata agli eventi storici. L'autore fornisce inoltre una chiave di lettura filosofica dell'opera. Il titolo fa riferimento al 36° esagramma dell'I Ching e alla profezia apocalittica dell'ottenebramento della mela d'oro che, allo scoccare del XVI secolo, preannunciava la fine del mondo. Attraverso il 36° esagramma si """"fa luce"""" sulle caratteristiche del counseling esistenziale del mutamento, derivato dall' antropologia fenomenologica e dalla filosofia del mutamento dell'I Ching. La trama del romanzo si dispiega lungo tre secoli distanti tra loro: XVI, XX e XXI secolo. È la storia di una donna straordinaria, Letiziana, veggente e schizofrenica, che si rivolge al conselor Paralinos per cercare di conciliare la scissione della propria personalità. Il counselor e la consultante vivono una comune odissea, alla ricerca del senso della vita. Più in generale, si narra del fallimento dell'uomo moderno che, complice la """"tecnica"""", ha smarrito l'essere." -
Riflessioni e memorie di un ateo dialogante
Ottant'anni di convinto ateismo e una domanda cui mai nessuno ha saputo, voluto o potuto dare risposta: ma Dio, dov'è? Questo l'interrogativo posto a illustri religiosi e a semplici credenti le cui lettere di risposta, raccolte nel volume, forniscono all'autore un'ulteriore prova dell'impossibilità di credere e, ancor più, di credere in un dio misericordioso. Il libro è stato curato da un'atea altrettanto convinta la quale, rendendo organica l'articolazione tra memorie, epistole e riflessioni, ha messo in risalto l'incontenibile ironia che punteggia queste ultime, pur nel rispetto delle convinzioni altrui. Ne è scaturito un gustoso pamphlet e l'invito a riflettere con serietà sulle ragioni del libero pensiero. -
«... Et ultra Chaos per erro...». Il manoscritto ritrovato
È già accaduto molte volte in epoche passate e in tempi a noi anche molto vicini, che si riesca a riportare alla luce e restituire alla cultura universale i frammenti dispersi di quello straordinario ""puzzle"""" multicolore fatto di segni e di testimonianze dei """"passaggi"""", in cui consiste la storia di questo pianeta e dei suoi ospiti. Tale può essere considerato lo straordinario manoscritto trovato all'inizio del 2010 e di cui questo volume tratta. In esso, vergato in una bella ed ariosa grafia seicentesca e scritto in uno splendido latino classico, è contenuta l'inedita """"Ode a Mario"""" la cui paternità, gli approfonditi studi e le analisi sin qui condotti autorizzano ad attribuire a Galileo Galilei. L'Ode ha come destinatario Mario Guiducci, allievo ed """"amichissimo intrinsichissimo"""" di Galileo, ed il suo contenuto ne consente la collocazione temporale nei mesi più prossimi allo sciagurato processo di fronte al Sant'Uffizio, ai giorni dolorosi della sentenza e della pronunzia dell'Abiura. Essa illumina aspetti interessanti intorno alla crisi psicologica e morale che agita il suo animo in quegli anni. Questo volume si propone anche come """"work in progress"""": un laboratorio aperto in cui coinvolgere chi legge."" -
L' apartheid della salute
Salute come diritto! È l'imperativo per superare la più grave forma di disparità planetaria: l'apartheid sanitario. Oggi - sottolinea l'autore - la salute e la sicurezza globale dipendono da accordi di cooperazione e dall'impegno di tutti i paesi, nell'affrontare con strategie vincenti le problematiche sanitarie e le nuove malattie emergenti, spesso capaci, di diffondersi rapidamente. Un impegno chiave su cui da anni si cimenta l'intera comunità scientifica. Di contro, l'intero sistema biomedico mondiale si mostra sempre più tarato verso le esigenze dei paesi ricchi, gli unici in grado di investire nella ricerca quasi unicamente per risolvere i propri esclusivi problemi di salute. L'autore propone, quale virtuoso superamento di questa assurda ""logica"""" finanziata dalle potenti lobbies multinazionali del farmaco, l'incontro felice tra il modello di salute occidentale e quello delle società tradizionali, che ponga al centro dello sviluppo umano: la vita, la persona, l'ambiente, il gruppo, con la sua dimensione culturale. Una visione alternativa alla vecchia idea di sviluppo, ormai insostenibile. Con la fine delle politiche unilaterali ed egoistiche sarà possibile costruire, anche in campo sanitario, un futuro di uguaglianza e di solidarietà globale. Ma occorrerà ritornare all'antica definizione di salute: non più merce, ma diritto, che possa condurre alla realizzazione di un governo democratico e globale del futuro."" -
Il muro in testa
Un sogno attraversa la storia e gli idoli, le bandiere, le scritte sui muri, gli slogan urlati a squarciagola colorano il sogno e la storia e li riempiono di visioni e di impossibili scenari, sino al risveglio che scrolla e disillude. -
Caffè e ristoranti 2
Eccessivi, vitali, essenziali, esclusivi, tradizionali. Specchio di una società contemporanea spesso contraddittoria, questi ""spazi"""" della vita sociale riflettono una complessità difficilmente riconducibile a catalogazioni logiche e lineari. Sono spesso le diversità e le particolarità delle suggestioni a decretare il """"successo"""" di alcune attività. Il ruolo dell'architettura, seppur inserita in un contesto che registra condizionanti intrecci di fattori come economia, marketing e costume, diviene strategico. La capacità di pensare e disegnare spazi, propria della disciplina, diviene una risorsa indispensabile per imporsi con successo in un mercato vasto e competitivo."" -
Architettura contemporanea. Spagna
Il volume presenta una selezione di opere architettoniche che, dal 1950 al 2000, hanno modificato, per un certo verso, il panorama spagnolo sia nelle grandi città che nelle realtà minori. Il fenomeno, che ha preso vita da alcune importanti manifestazioni, ha avuto come ricaduta immediata ed evidente una generale riqualificazione del territorio e ha rappresentato l'occasione di nuove sperimentazioni da parte di alcuni dei più importanti nomi dell'architettura internazionale. Manifestazioni quali le Olimpiadi di Barcellona e l'Esposizione Universale di Siviglia, hanno proiettato la Spagna in una crescita senza precedenti nei settori del turismo, dei trasporti, delle infrastrutture e della cultura, e si sono rivelate imprescindibili occasioni di una generale e sapientemente orchestrata riqualificazione urbana e territoriale. Il processo si è esteso dai centri propulsivi di Madrid e Barcellona fino alle realtà minori che, pur nella molteplicità dei linguaggi e delle caratteristiche che esprimono, mantengono elementi unificanti con le città più grandi e rappresentative. Circa sessanta opere corredano la parte dedicata alle schede di presentazione del volume. -
New airports. Ediz. italiana e inglese
Un veloce giro del mondo toccando terra negli scali presentati in questo volume, offre la straordinaria fotografia di architetture che sono chiamate a rispondere a programmi funzionali sempre più complessi. Luoghi sensibili di incontro, gli aeroporti continuano a costituire, con innovazioni di spazi, materiali e tecnologie, una delle sfide più affascinanti dell'architettura contemporanea. -
Rafael Moneo
Rafael Moneo in quarant'anni di professione ha dedicato la sua opera di ricercatore e studioso a progetti, costruiti e non, di grande varietà e complessità. Si tratta di 130 progetti, dei quali 80 realizzati in paesi diversi del mondo a cui devono aggiungersi le decine di scritti e saggi teorici, oltre l'attività universitaria che lo vede impegnato ad Harvard ormai da numerosi anni.Ciò su cui però convine maggiormente soffermarsi è la capacità e il rigore con cui ogni volta il progetto, inteso come attività artistica e intellettuale, individua e approfondisce le ragioni della propria necessità.