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La Spezia nel Quattrocento dai documenti inediti degli archivi milanesi. L'arsenale spezzino degli Sforza, le contese con Genova e Sarzana, ...
Dallo studio di documenti inediti di seicento anni fa, esce un ritratto della Spezia rinascimentale. Il libro rivela un borgo animato da capitani e notabili intraprendenti, sotto il dominio di Galeazzo Sforza e Ludovico il Moro. La città, ben fortificata e ""dotata di belli edifici"""", fioriva nell'agricoltura, nell'artigianato, nel commercio di vino, olio, seta e marmo. Non mancavano medici e notai; tra quelli che cercarono fortuna come mercenari, particolarmente apprezzati furono i balestrieri. Spezia fu fedele alleata del ducato di Milano che, per fronteggiare Firenze, ne fece il suo baluardo difensivo, armandola contro l'avamposto di Sarzana. Nel 1473 un arsenale di notevoli dimensioni custodiva dieci galee, aveva """"una parte verso la terra una verso la rocha vechia una verso la marina e una verso Sarzana"""" ed era fortificato da una cinta di mura. I duchi incoraggiarono la vocazione marittima spezzina, anche in contrasto con i genovesi """"ai quali non sarebbe sì facilmente venuto il ticchio di formarvi arsenale"""" e che, non a caso, alla caduta degli Sforza, riportarono la città in una condizione di sottomissione."" -
I ponti di Pignone. In viaggio alla scoperta di antichi percorsi
Un viaggio su inediti percorsi immersi nel verde, in un paesaggio ricco di antiche testimonianze. Su sentieri di pietre che attraversano ponti perfetti che dal medioevo ai giorni nostri presidiano boschi, fiumi e borghi, come mute sentinelle del tempo. Dove la natura abbraccia i monumenti di pietra, costruiti dall'uomo con cura sapiente, in una valle che ci restituisce una dimensione più umana del tempo, riscopriamo muretti a secco e casun dei contadini, tra le antiche vestigia di vecchie cave e piccoli borghi medievali. Il testo è corredato da foto e rilievi dei ponti. -
I racconti del Prione. Selezione 2009
"...Lo si trovava spesso immerso nelle letture più disparate, dai classici greci ai romanzi ottocenteschi, dalla storia dell'arte ai miracoli della scienza e della tecnica. Bisognava chiamarlo diverse volte per attirare la sua attenzione e farlo ritornare alla realtà. Allora sbatteva gli occhi come svegliandosi a malincuore e con un sorriso ingenuo e accattivante mormorava per scusarsi: 'Ero in Egitto... nella tomba di Tutankamen', oppure: 'Stavo visitando la Cappella Sistina...' e così via. I suoi clienti, alcuni dei più insofferenti, avevano provato ad allontanarsi da quella bottega e da quel libraio un po' strampalato... Però ritornavano controvoglia a quel piccolo locale, perché solo lì trovavano dei testi unici, articoli di cartoleria particolari e consigli utilissimi e sapienti..."""" (da """"Il libraio"""" di Rosa Vindigni)" -
Storia del quartiere umbertino: dalle case operaie ai palazzi liberty. Dal progetto alla costruzione. La vita nel quartiere. Piazza Brin e la nascita del liberty...
La storia del quartiere operaio ""Umberto I"""" comincia con la costruzione dell'Arsenale, quando Spezia viene """"presa d'assalto"""" dalle maestranze di mezza Italia, e passa per il terribile colera del 1884. A più di 100 anni dalla nascita del quartiere, ne ripercorriamo le tappe, dalla progettazione alla costruzione, dall'assegnazione degli alloggi alla vita dei primi abitanti del quartiere. La loro è la vita degli operai di una """"fabbrica-caserma"""" di fine '800, prima soldati, poi """"ottonai"""", """"armaroli"""" o """"maestri d'ascia"""". È in Piazza Brin, cuore del quartiere, che nasce il """"liberty"""" spezzino, dove a fianco alle case operaie, si trovano """"edifici dipinti e graffiti o bellissimi portoni intarsiati e decorati"""". E qui sorge l'edificio liberty più rappresentativo: Palazzo Maggiani, la """"cui prepotente plasticità è sottolineata dalla ricchezza degli elementi scultorei che si intersecano a nastro all'altezza dei balconcini; qui la scansione verticale incontra il ritmo orizzontale, dando origine ad uno schema compositivo particolarmente vivace che si diparte dall'alto basamento bugnato per svilupparsi attraverso la facciata in un tripudio liberty""""."" -
La Spezia 1814-1848, le scuole di latinità. Le scuole secondarie pubbliche nell'ex-convento delle Clarisse
Dallo studio della ricca documentazione proveniente dagli archivi di Torino, Genova e La Spezia, condotto sulla base d'una solida conoscenza del periodo della Restaurazione, emerge la storia di ""una delle più belle scuole della Liguria"""", il Collegio della Spezia, scuola pubblica secondaria istituita in epoca napoleonica, che aveva sede nell'ex-Convento delle Clarisse ai piedi del Castello San Giorgio. Una ricerca inedita, ad un tempo rigorosa ed appassionante, in cui passano sotto il nostro sguardo le vicissitudini della scuola, strettamente intrecciate con la storia della Spezia, una città che conta all'epoca 3000 abitanti, """"ha sei porte, è circondata da mura per 2000 passi e racchiude un castello, spalti, terreni coltivati a vigne e olivi, molti orti e giardini"""". Una città che ci appare viva e vitale, impegnata anche in progetti di crescita economica e culturale, che risulta per noi di grande interesse sì che ci è agevole specchiarci nel quadro di quella Spezia di duecento anni fa e ripercorrerne le vicende."" -
La Spezia nel Seicento. La ricostruzione del borgo murato dalla caratata del 1646. Storia del Monastero delle Clarisse
La Spezia del Seicento ci viene qui riconsegnata, casa per casa, con le sue contrade e le sue piazze, le mura e le porte, i pozzi, i giardini e gli orti ""vineati e fruttiferi"""", all'epoca tanto estesi. Il volume, basato su un estimo fiscale della Repubblica di Genova, ci presenta un borgo con sei porte, difeso dai baluardi, dal castello e dalle mura appena costruite, che dalla Porta della Marina misuravano """"24 palmi"""" (quasi sei metri). La comunità provvede al loro mantenimento così come a quello dei canali e delle strade pubbliche perché """"sijno mantenute in buono stato"""". Nel borgo scopriamo che la zona residenziale per eccellenza era la """"palazzata a mare"""" di Piazza di Sant'Agostino. Via del Prione era il principale asse viario commerciale, mentre il centro politico era la Piazza Pubblica, con la colonna di San Rocco, a cui si affiggevano le liste dei creditori e debitori della Comunità. Il libro si chiude con la storia del Monastero delle Clarisse e della Chiesa di Santa Cecilia, iniziata nel 1593, a cui viene dedicato, oltre ad un ampio excursus storico, con ricostruzioni e rilievi architettonici, anche un progetto di recupero dell'antica struttura."" -
MonterossoAmare. Cinque Terre: un territorio sospeso tra fragilità e bellezza. Ediz. italiana e inglese
Il progetto MonterossoAmare è un gesto spontaneo ed autentico di cura verso l'ambiente. Attraverso le immagini fotografiche l'autrice trasforma il dramma dell'alluvione nell'inizio di un percorso votato all'amore e al rispetto. MonterossoAmare gioca con il nome del noto borgo delle Cinque Terre e la necessità di partecipare onestamente alla custodia di una terra troppo fragile nella sua bellezza. Il delicato equilibrio che rende meravigliosamente unici quei paesaggi, Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, corre il rischio d'essere infranto, buttato a mare. -
Cinque Terre. Portovenere e Golfo dei poeti. Guida con le mappe dei centri storici. Cultura, arte, storia, gastronomia, informazioni utili
Guida aggiornata delle Cinque Terre e di Portovenere con le mappe dei centri storici. Cultura, arte, storia, gastronomia, origine dei borghi e itinerari storico-artistici, corredata dalle informazioni pratiche, utili e da fotografie a colori a tutta pagina. -
Cinque Terre. Portovenere and Gulf of the Poets. Guide and maps of the old town centers. Culture, art, history, cuisine, useful information
Guida aggiornata delle Cinque Terre e di Portovenere con le mappe dei centri storici. Cultura, arte, storia, gastronomia, origine dei borghi e itinerari storico-artistici, corredata dalle informazioni pratiche, utili e da fotografie a colori a tutta pagina. -
Un diario inedito della grande guerra. Carso 1916-1917
Un viaggio indietro nel tempo attraverso le pagine del diario del tenente Antonio Pegazzano che morì sul fronte carsico nel 1917. A quasi cent'anni di distanza la pronipote ne decifra la grafia, riordina le fotografie fortunosamente salvate, integra il testo con alcune cartine riferite agli avvenimenti bellici e ci consegna la preziosa testimonianza di questo ventenne. E man mano che si procede nella lettura, il giovane Antonio, catapultato nella crudele realtà della guerra, finisce per imporsi a noi come persona viva, guidandoci giorno dopo giorno fin dentro le trincee del Carso. Da queste pagine emergono temi e interrogativi tali da indurci a una più profonda riflessione sulla guerra in generale e, nello specifico, sulla natura della grande guerra. In un percorso ideologico che va dal patriottismo della retorica del tempo a più sofferte e amare riflessioni sulle difficoltà e sulla disumanità della guerra, il racconto dell'""altra faccia"""" della narrazione bellica evolve sempre più verso un'autonoma e libera visione degli eventi e delle circostanze, fino all'ultima lettera inviata a casa in cui il giovane tenente italiano immagina un futuro di pace senza più guerre."" -
La favola della Marocca di Casola
La favola racconta la ""battaglia"""" degli animaletti per salvare il bosco, le cui speranze sono affidate ad una sfida culinaria; riuscirà il coniglietto a vincere la gara di cucina con il suo pane speciale, fatto con la farina di castagne, salvando così il territorio? Il pane di cui si parla ha una tradizione antica che è stata da poco riportata in vita: è la Marocca di Casola, una pagnottella marrone scuro, dall'intenso profumo di castagne e gradevolmente dolce, delle cui origini e caratteristiche si tratta nel libro. Età di lettura: da 5 anni."" -
100 giorni in kayak da San Terenzo a Trieste
A un anno di distanza dalla storica impresa, esce il libro sul giro d'Italia in kayak di Fabrizio Trivella. Tutte le tappe, le difficoltà e la meraviglia di un viaggio affascinante e divertente lungo lo Stivale dalla Liguria al Friuli-Venezia Giulia. Un resoconto ricco di informazioni di quei 100 giorni in kayak, in 176 pagine con foto a colori. -
Luoghi abbandonati. Tra borghi, castelli e antiche dimore della provincia spezzina
Questo libro ci accompagna in un angolo di Liguria sconosciuto e sospeso nel tempo. Immersi nel silenzio e nel verde, giriamo tra casolari, macine e altri oggetti corrosi dal tempo. Qualche bambino ormai cresciuto ha dimenticato un trenino o una bambola, qualcun altro la tavola apparecchiata... Ville e palazzi dai nomi tenebrosi ci attirano con la loro aria spettrale; nobili resti di borghi e castelli incutono rispetto con le loro pietre millenarie. I luoghi abbandonati hanno una magia che cattura. Impossibile sottrarsi al fascino di queste stanze in cui la natura poco a poco ha finito per riprendersi il suo spazio. Luoghi che parlano a chi sa ascoltare e raccontano storie lontane... -
Luoghi abbandonati. Vol. 2: Tra paesi fantasma, chiese, castelli e archeologia industriale dell'alta Toscana.
Alla scoperta di 40 luoghi abbandonati tra le province di Lucca e Massa-Carrara. Luoghi nascosti: opifici nel bosco, scheletri industriali, cave in disuso e una vecchia ferrovia divorata dal verde... Luoghi quasi magici e sospesi nel tempo, dove un'eco richiama da lontano, tra antichi castelli, chiese e cimiteri ormai perduti. -
Testìn, barbotta e carscenta. La cucina tradizionale dell'Alta Lunigiana
Viaggio tra i sapori dell'Alta Lunigiana, un angolo di Toscana incastonato tra Emilia e Liguria. Un percorso per immagini attraverso un territorio di antiche tradizioni, rimasto quasi immutato nel tempo. Un forte legame e una profonda conoscenza della propria terra guidano l'autore, ed è grazie a questa sua passione che riesce a convincere anche i cuochi più scontrosi a farsi raccontare le storie e i rituali nascosti nella preparazione dei piatti, così come i piccoli semplici trucchi che rendono unica questa cucina. Una cucina che usa strumenti antichi come i testi, di cui Giannetti ci racconta le origini e ci mostra le tecniche di modellatura. E attraverso il suo sguardo anche gli attrezzi da lavoro più umili e i piatti più semplici diventano oggetti d'arte. Con il parere della dietista Sandra Catarsi. -
La mia Resistenza. Memorie e riflessioni di una partigiana
I ricordi della vita durante il ventennio fascista di una bambina, divenuta poi giovane partigiana. Cresciuta in una famiglia di antifascisti, Mimma racconta e analizza con acuta intelligenza i fatti storici e le vicende di cui è stata testimone, riscopre con tenerezza i luoghi dell'infanzia, rivive i sentimenti di solidarietà e fraternità del paese, le emozioni e i traumi subiti con le persecuzioni, l'oppressione feroce del regime contro ogni anelito di libertà. Arricchiscono questo viaggio all'indietro nel tempo le testimonianze e i dialoghi con alcune figure esemplari di protagonisti della Resistenza nello spezzino. Un racconto ricco di spunti e di argute riflessioni scritto da una donna che fu tra gli artefici di alcune delle più belle pagine della nostra Storia. Un ammonimento a proseguire su questo cammino con la difesa dei valori fondanti della nostra Costituzione e la realizzazione dei diritti che essa afferma. -
Quanto sei bella, Spezia! Scrittori, viaggiatori e turisti. Duemila anni nel golfo
"Una terra fatata in riva a un mare sublime"""" sono La Spezia e il suo golfo visti con gli occhi degli antichi. Una narrazione che si snoda tra descrizioni romantiche ed elogi di poeti, narratori e amanti del paesaggio. Per qualcuno è """"il più splendente gioiello del Mediterraneo"""", per altri """"il paese più bello mai veduto"""". Dall'epoca romana al Novecento molti sono i viaggiatori che ci raccontano la Città e il golfo. Duchi, re e regine ma anche scienziati, esploratori, pittori, tutti innamorati di questa """"nobile terra, piena di delizie""""." -
I giorni del 1968. Fra cronaca e storia spezzina
Il racconto di un anno, il 1968, denso di avvenimenti. E di una città, La Spezia, viva e vitale, attraversata dalla forte tensione sociale degli anni del ""miracolo economico"""", da una diffusa voglia di partecipazione e da una dinamica vita culturale, sportiva e associativa. Non solo il """"Sessantotto"""", dunque, con le rivendicazioni studentesche e quelle operaie, con gli scioperi e le occupazioni, ma tutto il 1968 vissuto anche attraverso una quotidianità che oggi quasi sorprende, dal gettone telefonico, al duplex, dal Cantagiro al Carosello. E poi la musica, i locali, le """"vasche"""", le gesta quasi leggendarie di personaggi tipicamente sprugolini come Gigión Abbossa e quelle dei protagonisti dei più noti fatti di cronaca di cinquant'anni fa."" -
Quarant'anni del Conservatorio di Musica «Giacomo Puccini» della Spezia (1979-2019)
Il volume, che vanta l'introduzione di Andrea Bocelli, celebra i quarant'anni del Conservatorio della Spezia ""Giacomo Puccini"""" a partire dall'edificio che lo ospita, la splendida Villa Marmori, gioiello Liberty ricco di opere d'arte, dagli arredi in stile alle pregevoli decorazioni, descritte e commentate nel libro da Andrea e Renato Marmori e Paola Gibbin, che spaziano dagli aspetti storico-artistici a quelli architettonici, con articoli corredati da un ricco apparato iconografico realizzato da Daniele Giannetti con immagini della Villa in grande formato. I capitoli successivi del volume trattano le storie, i ricordi e l'attività artistica sviluppata negli anni, con un'offerta didattica sempre crescente con corsi che vanno dall'Orchestra al Coro, dalla Scuola di Composizione al Teatro Musicale, dal Progetto Puccini ai Dipartimenti Tastiere e Percussioni, dagli Strumenti ad Arco e Corda, dai Fiati al Canto ed alla Scuola di Didattica della Musica. In appendice l'elenco dei docenti e degli studenti diplomatisi al Conservatorio spezzino in questi quarant'anni."" -
Achse! La guerra in casa
La storia dei 5 anni più tragici della Spezia moderna come non vi è mai stata raccontata. 'Achse' era un piano elaborato da Hitler nel' 43, quando capì che l'Italia stava per abbandonare l'Asse e chiedere l'armistizio agli Alleati. Una resa che avrebbe consentito a questi ultimi di spingersi fino al Brennero portando la minaccia al cuore della Germania. Un pericolo mortale, che poteva essere sventato solo occupando militarmente la penisola. Le divisioni naziste cominciarono così ad affluire in Italia il 26 luglio, dopo la caduta del fascismo, schierandosi nelle aree strategiche del Paese. Tre di esse furono assegnate alla piazza spezzina. E la sera dell'8 settembre, mentre la radio annunciava l'armistizio, Berlino lanciò il nome in codice: 'Achse!', che aveva tra gli obiettivi prioritari la cattura della flotta alla fonda nel golfo della Spezia. Come venne fermata la Wehrmacht? Come riuscirono la corazzata 'Roma' e le altre navi a sfuggire alla cattura? Quella che emerge da questo libro è una storia inedita che appartiene a tutti gli spezzini, a chi era già nato in quegli anni, a chi ne abbia sentito il racconto dai padri, dalle madri, dai nonni. Anni vissuti sotto le bombe, anni di lutti e di miseria, ma anche di tanti eroi sconosciuti.