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La sirena delle cinque
La storia di una bambina figlia di operai nata e cresciuta a Colleferro, alle porte di Roma, paese in cui troneggia imponente ""il mostro"""" rappresentato dalla fabbrica. Dal racconto emerge l'esplicito disprezzo per quei luoghi, il senso di ribellione e allo stesso tempo di impotenza. La sirena delle cinque scandisce la vita e la morte delle persone. Così capita che un giorno la sirena suoni in un orario insolito e nel paese è allarme per uno scoppio imminente. Il """"mostro"""" sta per esplodere e le donne iniziano a pregare. Solo la bambina di allora, scrittrice di adesso, prega Santa Barbara perché la fabbrica esploda davvero, così da avere un motivo per andare via da quel maledetto paese. """"La sirena delle cinque"""" è un racconto in prima persona autentico, colmo di riflessi etici, politici, collettivi, intimi e individuali, appassionato e sentimentale ma lucido nell'analisi. Le storie di quelle persone che non entrano nelle pagine della Storia. Una scrittura dal ritmo asciutto, senza orpelli. Emozioni colte in profondità, prese intatte da una memoria viva e restituite con la stessa forza della realtà, insieme a un messaggio inequivocabile: """"io con voi non c'entro nulla, io vengo da un'altra storia, voi siete orrendi come il potere che gestite""""."" -
Cakegarden. Esplorazioni tra dolci e giardini
Pani, brioches, biscotti, croquembouches, biscuits e tronchetti. E poi giardini di vetro, architetture, paesaggi, aiole, parchi, collinette, sentieri... Dolci e giardini in questo libro stanno insieme. Attraverso memorie, rimandi, suggestioni, analogie capaci di sfumare un baklava in un giardino giapponese, di far spuntare Paul Klee pensando a una torta Madeira. Cakegarden è un libro di associazioni, di assemblaggi improbabili, di rimandi tra forme ed estetiche, tra gusto e bellezza. È il racconto di come un pellegrinaggio possa diventare una torta-sentiero e un giardino della memoria un pane Challah. Immagini, narrazioni, ricette, di giardini visitati e di mirabili creazioni di zucchero realizzate, lungo la traccia di un medesimo paesaggio capace di generare piacere, sorpresa, seduzioni. A legare dolci e giardini è certo la creatività, ma anche la capacità di tradurre una metafora in un progetto, di dare forma a una sensazione. Per questo realizzare un dolce e realizzare un giardino hanno tratti comuni: sono operazioni precise, servono regole non sempre evidenti. Monica Sgandurra, architetto e paesaggista, in questo libro ci mostra come fare, conducendoci nei suoi giardini della delizia. -
Ni vivos ni muertos. La sparizione forzata in Messico come strategia del terrore
Oltre 30.000 sono le persone scomparse in Messico dal 2006 a oggi. Desaparecidos dei quali non si sa più niente, a volte ritrovati morti e orribilmente mutilati, a volte mai denunciati come scomparsi e sistematicamente mai cercati dalle autorità pubbliche. Che succede in Messico, un paese democratico che attraversa una fase di incredibile ascesa della violenza? ""Ni vivos ni muertos"""" è un'inchiesta su questo fenomeno e giunge a formulare una tesi chiara: la sparizione forzata è un crimine nel quale sembrano implicate le stesse istituzioni messicane, strumento di una strategia volta a generare terrore e annichilire i movimenti di dissidenza e opposizione sociale. Dopo i fatti avvenuti il 26 settembre 2014, quando 43 studenti poco più che adolescenti sono stati sequestrati dallo Stato messicano senza lasciare traccia, la tesi di Federico Mastrogiovanni acquista più rilevanza. La sparizione forzata non è un fatto casuale, ma costituisce una vera e propria forma di governo del terrore della popolazione e del territorio, alla quale partecipano crimine organizzato, poteri pubblici e aziende multinazionali. Obiettivo di questa strategia è controllare aree del Messico ricche di risorse naturali, energetiche e minerarie. Attraverso interviste con membri di associazioni di familiari di desaparecidos, avvocati e giornalisti, l'autore analizza questo fenomeno che dal 2006 è divenuto una delle pagine più oscure della storia del Messico. Prefazione di Gianni Minà."" -
La leggenda del modesto bevitore
Una narrazione fresca e raffinata sulla cultura e il piacere del buon bere. Mario Palma è un diplomatico di origini contadine. Ed è proprio dai lontani ricordi della sua infanzia trascorsa nella campagna molisana che inizia il racconto della sua educazione al gusto del vino ""genuino"""" prodotto nelle cantine dei casali. Segue l'adolescenza, gli studi liceali e universitari a Firenze e le scorribande con gli amici nei colli del Chianti, ma anche il frenetico girovagare per le regioni italiane alla scoperta dell'incomparabile ricchezza dei loro vitigni autoctoni. È il lento farsi di una cultura materiale che sospinge l'autore verso la critica sempre più marcata ai vini di produzione industriale, e di converso la consapevolezza dell'importanza delle prime pioneristiche esperienze, negli anni Ottanta, di produzioni biologiche e biodinamiche. La carriera diplomatica porta poi Palma a risiedere in diverse latitudini del mondo dove si fa cantore, presso fiere e grandi eventi culturali, del piacere del bere vini, non solo italiani, la cui produzione si ispira a tecniche naturali, cioè non invasive, sia nei vigneti che nelle cantine. Un percorso esistenziale che testimonia il passaggio, via via più attento, ai cambiamenti epocali avvenuti nelle produzione e nel consumo del vino, in Italia e nel mondo."" -
L' altra faccia della Germania. Sinistra e democrazia economica nelle maglie del neoliberismo
Con i governi presieduti da Gerhard Schroëder, a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, la sinistra storica tedesca ha realizzato la stessa svolta neoliberale che oggi la Germania impone come punto di riferimento per le politiche di integrazione europea. Questo ha segnato la fine dei Socialdemocratici, decimati dagli elettori e condannati all'opposizione o in alternativa a governare in coalizione con Angela Merkel. È stato però anche l'inizio di nuovi esperimenti a sinistra, quelli che hanno portato alla nascita della Linke: una formazione capace di riscuotere un certo successo con un programma che include democrazia economica e superamento del capitalismo. Una sinistra capace di riflessioni e pratiche politiche innovative quanto al rapporto tra partiti, sindacati e movimenti. Il volume ricostruisce queste vicende, utili a comprendere i termini dell'attuale crisi nella costruzione dell'unità europea, oltre all'involuzione neoliberale della sinistra storica. Il tutto sullo sfondo del dibattito attorno alla coalizione sociale proposta dalla Fiom in Italia, che dalla recente storia tedesca trova spunti non meno interessanti di quelli riconducibili alle vicende greca e spagnola. -
Metafisica della felicità reale
Che cos'è per il filosofo francese Alain Badiou la felicità reale? Quell'effetto prodotto dalla verità nell'esperienza di ciascuno. Non la ricompensa della virtù, ma la virtù stessa. L'esperienza affermativa di una interruzione della finitudine. L'affetto della vera vita. L'affetto della democrazia. Il godimento di nuove forme di vita. La ricerca della felicità reale è dunque per Badiou il senso e il progetto della filosofia oggi, il nome della vita filosofica. Il desiderio di felicità coincide così con il desiderio di filosofia, a maggior ragione in un momento in cui la filosofia è relegata a un ruolo minoritario e difensivo. A tornare in questo libro sono i grandi temi della ricerca di Alain Badiou sviluppati in libri importanti quali ""L 'essere e l'evento"""" e riproposti in una chiave semplice e vitale. Insieme agli autori con i quali il filosofo francese da sempre interloquisce e polemizza: lo psicanalista Jacques Lacan, il poeta Stéphane Mallarmé, Nietzsche e Wittgenstein... E a un'indagine sugli affetti propri della filosofia."" -
Come si agisce e altri procedimenti. Poesie complete. Vol. 1: (1954-1969).
Si propongono qui, riunite in edizione integrale, le raccolte che hanno segnato gli esordi e l'affermazione poetica di Nanni Balestrini, seguite da alcuni interventi programmatici dell'autore e da una rassegna critica essenziale. Nel volume, primo di un progetto editoriale che comprende l'intera produzione poetica di Balestrini sino agli anni 2000, il lettore potrà riscoprire quel ""qualche cosa di sorprendente, di imprevisto, di vagamente incredibile"""" che all'avvio degli anni Sessanta aveva catturato l'attenzione di Luciano Anceschi. E potrà riconoscere, nelle tappe decisive di Come si agisce (1963), di Ma noi facciamone un'altra (1968) e in altri testi che si spingono sino alla fine del decennio o danno testimonianza, nell'Appendice, del primo configurarsi della scrittura lungo gli anni Cinquanta, il delinearsi di un percorso coerente, mai interrotto. Perché tra scissioni e attriti, tecniche di montaggio e ricomposizione, la poesia di Balestrini agisce in tutte le sue fasi sul linguaggio e con il linguaggio, mettendo a nudo e smascherando i meccanismi di controllo e costrizione, in un rapporto dialettico testo-realtà pilotato da una vena ludica e feroce, estrosa e eversiva: in sintesi, un linguaggio come opposizione, sempre. Fertilmente rivoluzionario."" -
Gilles Deleuze. Un apprendistato in filosofia
Gilles Deleuze moriva il 4 novembre 1995. In quegli stessi giorni, durante uno degli scioperi più lunghi che la Francia ricordi, sui muri di una università occupata compariva la scritta: ""Deleuze è morto, tutto è possibile"""". Un ventennio è trascorso, durante il quale l'opera di questo straordinario filosofo si è andata affermando. Tra specialisti e lettori. Tra questi studiosi c'è Michael Hardt. Il quale, prima di diventare il coautore di rinomanza internazionale di """"Impero"""" (insieme a Toni Negri), ha pubblicato la prima monografia di lingua inglese dedicata a Gilles Deleuze. Per una generazione di militanti, ricercatori e filosofi cresciuta a cavallo tra i due secoli, Deleuze sarebbe diventato l'autore che più ha contribuito all'uscita dalla dialettica e dai vicoli della teoria e della prasse novecentesca."" -
I cacciatori di piante. Delle avventure di piante, botanici ed esploratori che hanno arricchito i nostri giardini
Cacciatori o raccoglitori? Di certo vanno in cerca di piante i protagonisti di questo libro, in diversi secoli di storia e molti anfratti del globo terrestre. Nelle loro rispettive epoche, di piante rare o magiche, eclettiche o nuove, ornamentali o estrose. Da consegnare a mercanti, negozi, conventi, università. Per ingrandire collezioni, erbari, orti botanici. Per accrescere la gloria di nazioni intere o di accademie universitarie. Ma l'accanimento, di cui le avventure di questi cercatori testimonia, più s'avvicina a quello di cacciatori ostinati. Uomini spesso disposti a sopportare disagio, malattie e lunghi viaggi, a rischiare la pelle pur di scoprire e dare un nome a nuovi vegetali disseminati per l'intera geografia. Molte le vocazioni che li hanno spinti a cacciare: dalla filantropia all'ossessione per singole specie, dall'amore disinteressato per il sapere botanico alla prospettiva di arricchirsi, dal desiderio di denaro a quello per la gloria di una pianta col proprio nome. Un ""saggio"""" di botanica, giardinaggio, storia e avventure, tra invenzioni di cassette per il trasporto e ardite arrampicate di montagna, attacchi di pirati e frecce avvelenale. A questo vanno incontro i cacciatori di piante qui raccontati, singolari biografie che nei secoli hanno arricchito i nostri giardini e pure qualche tasca."" -
Alfabeta2. Almanacco 2016. Cronaca di un anno post-futuro
Parola misteriosa, ""almanacco"""". Venuta a noi dagli arabi di Spagna, ma dalle origini oscure: le tavole astronomiche, che davano il modo di determinare il giorno della settimana o la posizione media del sole, avevano forse le loro radici in un vocabolo antico, """"manakb"""", il luogo ove si fanno inginocchiare i cammelli d'una carovana per il carico e lo scarico o il riposo. E questa idea di sosta, una sosta tranquilla nel corso di un lungo movimento, ci piace, perché in qualche modo abbraccia i due aspetti del libro che avete in mano: da un lato una riflessione sull'anno che è appena trascorso, attraverso una serie di cronache selezionate tra le moltissime proposte da """"alfa+"""", il quotidiano diario di """"alfabeta2"""" online; dall'altro il desiderio di affrontare quello che è, al di là delle immediate contingenze, uno dei nodi più intricati della vita umana sempre, di quella attuale in particolare: il nostro rapporto con il tempo che, in questa epoca globalizzata, si sta trasformando e ci sta trasformando. Non abbiamo la presunzione di proporre risposte, ma di lanciare interrogativi per l'anno, per gli anni a venire, questo sì."" -
Al cuore delle cose. Scritti politici (1967-1989)
Una psicanalisi della domanda invece che della risposta: questo fu in sintesi l'indirizzo che perseguì Elvio Fachinelli nella sua breve vita. Quindi fondamentalmente interrogò - non solo i soggetti in analisi, e neanche solo gli individui in genere, interrogò la ""realtà"""", quel fantasma che Jacques Lacan amava ridicolizzare e invece lui prendeva assai sul serio. Così il paziente suo più complicato fu l'Italia, e il trattamento più lungo fu della realtà italiana - esattamente dal 1966, appena conclusa con il decano Cesare Musatti l'analisi didattica, all'anno di morte 1989. Di Musatti, ergo di Freud, Fachinelli adottò lo sguardo obliquo, lo scarto del cavallo che spiazzato sa spiazzare. E perciò dell'Italia, quasi fosse un quadro, seppe cogliere i particolari illuminanti, gli imprestiti da esperienze altrui, le persistenze di uno stile nell'alternarsi dei periodi: tre decenni tondi, che nella sua attività """"giornalistica"""" sezionò e ricompose con sapiente tempestività. Ciò che è noto, l'elenco intendo (rivolta studentesca, lotte operaie, speranze e accelerazioni negli anni Sessanta; terrorismo, derive autoritarie, progetti di autonomia, delusioni e tracolli nei Settanta; riflusso edonistico, innovazioni tecnologiche e nuove forme di sopravvivenza negli Ottanta), viene riscritto da Fachinelli per chiavi e spie assolutamente inedite, per brevi rilievi sismografia che segnalano pur senza spiegarla (senza risposta cioè) una realtà in continuo movimento..."""" (Dario Borso)"" -
Le due modernità. Critica, crisi e utopia in Reinhart Koselleck
Reinhart Koselleck è uno dei più importanti storici e teorici della storia del XX secolo. La sua storiografia politica ha contribuito in maniera determinante al ripensamento dei nodi fondamentali della modernità, dei suoi ritmi temporali, delle sue cesure epocali. E ha offerto uno sguardo non usuale, scettico e disincantato sui problemi del presente. Questo libro ne ricostruisce analiticamente il pensiero, indagandolo a partire da una ricerca di archivio su importanti inediti: tra tutti, i carteggi con Carl Schmitt, Hans-Georg Gadamer e Hans Blumenberg - oltre ad altri materiali inediti conservati negli archivi di Dusseldorf e Marbach am Neckar. La ricerca condotta sul lascito manoscritto di Koselleck, oltre che sui suoi testi pubblicati in vita, fa di questo lavoro la più completa e aggiornata sintesi critica sulla vita e l'opera di questo ""maestro affascinante"""" che, per dirla con Rudolf Vierhaus, """"nella terminologia del XVIII secolo sarebbe stato definito come """"filosofo""""""""."" -
Fugitive days. Memorie dai Weather Underground
"Molti erano studenti, altri erano hippy, freak e gente di strada, alcuni erano intellettuali, altri anarchici, ribelli, socialisti, comunisti di ferro [...] eredi dei formidabili beatnik, poeti, liberi pensatori, artisti, rocker, digger, wobblies"""", afferma Bill Ayers, uno dei principali protagonisti del '68 statunitense, nel raccontare la nascita e lo sviluppo delle lotte per i diritti civili, i movimenti dei neri, la contestazione degli studenti, l'opposizione alla guerra in Vietnam, insomma quel particolare momento politico e culturale dal quale sarebbe emersa una delle organizzazioni più radicali della storia americana: il Weather Underground. Organizzazione rivoluzionaria clandestina attiva negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta, il Weather Underground si concentrò soprattutto sulla strategia del """"portare la guerra del Vietnam dentro gli Usa"""", colpendo i simboli del potere americano ma senza ferire o uccidere con intenzionalità. Fuoriusciti dal movimento studentesco, agli inizi del 1970, gli Weathermen fecero saltare alcuni uffici della centrale di polizia di New York. Poi, tra il 71 e il 75 colpirono il Campidoglio; """"bombardarono"""" il Pentagono, in risposta all'attacco aereo di Hanoi; portarono a termine un attentato contro la multinazionale I.T.T., per la parte avuta nel colpo di stato in Cile; fecero saltare l'ufficio del procuratore generale della California e alcuni uffici del Dipartimento di Stato." -
Il sofista nero: Muhammad Ali oratore e pugile
Muhammad Ali è il più grande peso massimo di tutti i tempi, ma anche la fotografia del mondo contemporaneo e delle sue ambivalenze. Per un verso, il pugile è icona della società di mercato e delle sue luminose pubblicità. Per un altro, è simbolo del movimento della contestazione degli anni Sessanta e Settanta: dà la scossa al movimento contro la guerra in Vietnam e la segregazione dei neri. Il libro è una biografia filosofica capace di rendere conto di questi aspetti, attraverso un'indagine accurata sulla vita del pugile. Ali porta la parola dentro la boxe, sport del pugno silente, attività nella quale fino a quel momento parlare era «roba da deboli». Il boxeur di Louisville, viceversa, fa dell'eloquio un'arma formidabile: i suoi insulti, le sue poesie aggressive e le predizioni su chi vincerà il match fanno nascere sul ring l'equivalente di un «sofista nero». Muhammad Ali anticipa così il mondo presente, nel quale il lavoro è legato allo sfruttamento della capacità umana di parlare. E il pugile diventa l'antesignano non solo della boxe spettacolo di Mike Tyson, ma anche dell'«economia della parola» di Amazon e dei callcenter. -
Quando dal cielo... Wenn aus dem himmel... In viaggio alla ricerca del suono. DVD. Con libro
"Quando dal Cielo... Wenn Aus Dem Himmel..."""" è un film sulle relazioni tra forma visiva e forma sonora, a partire dalla realizzazione di """"In Maggiore"""", album inciso da Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura con la supervisione di Manfred Eicher, storico produttore discografico fondatore dell'ECM. Fabrizio Ferraro porta lo spettatore al centro del processo creativo e di improvvisazione: la relazione tra musicisti e produttore, la ricerca dei suoni nello spazio, le registrazioni, i silenzi, gli ascolti. Un film che ci insegna a guardare, ascoltando l'immagine." -
Il giardino degli equivoci. Controstoria del giardino da Babilonia alla Land Art
Sono mai esistiti i giardini di Babilonia? Perché il mitico giardino persiano quadripartito e prototipo di quello arabo non è affatto diviso in quattro? Qual è la rivoluzione cui assistiamo nel Rinascimento? Dove sta il vero e il falso in un giardino che sopravvive per secoli al disegno del suo autore, a fronte di una natura e di un contesto che si evolvono? Da Versailles all'Isola Bella, da Villa d'Este ai paesaggi di Piemonte e Liguria, dall'Uzbekistan all'Inghilterra, ""Il giardino degli equivoci"""" è un viaggio sulle forme storiche e architettoniche di quello spazio fatto di verde, acqua, luce, materie vive, inserito in un ambiente e organizzato da uno o più autori, chiamato """"giardino"""". Dove stanno gli equivoci? Se il giardino ha una lingua, è possibile fraintenderlo... Un racconto ironico e colto che attingendo a fonti storiche, letterarie, artistiche riesce nell'intento di ridisegnare ai nostri occhi l'originalità dei giardini indagati, suggerendo un irriverente sguardo critico con cui osservarli, passando per quindici equivoci."" -
La radicalità dell'amore. Desiderio e rivoluzione
Cosa accadrebbe se andando a spasso per la storia rivoluzionaria del XX secolo, e senza aver paura delle risposte, chiedessimo ai suoi protagonisti da Che Guevara a Ulrike Meinhof - cosa pensano dell'amore? Nonostante il Novecento si sia distinto per movimenti politici che non hanno escluso grandi dibattiti su amore e libertà, oggi assistiamo a un'inflazione di pratiche e discorsi legati a sessualità e genere ma che poco c'entrano con I'amore, e la sua radicalità. Tornando alla rivoluzione ""sessuale"""" dell'Ottobre russo, al dilemma di Guevara tra amore e rivoluzione e al '68, Horvat tenta di dare risposta alla domanda: perché i rivoluzionari avevano così tanta paura dell'amore? Cosa c'è di così radicale nell'amore? Un libro che, nelle sue incursioni alla ricerca dei nessi tra amore e rivoluzione, tra Rivoluzione iraniana e movimenti contro la guerra in Vietnam, pone l'urgenza di pensare l'amore all'altezza dei desideri di trasformazione del presente: reinventare l'amore per reinventare la vita."" -
Il silenzio della tortura. Contro un crimine estremo
"La sfida di questo libro è definire la tortura nella sua autentica natura, perché soltanto così è possibile ampliare lo spettro degli argomenti a favore della sua condanna e capire di che cosa c'è bisogno perché coloro che hanno subito torture possano riacquistare col tempo la salute, la capacità e il desiderio di riallacciare rapporti con il mondo: con gli altri e con la propria stessa storia di vita. Un veto coerente sulla tortura comporta la sua pubblica condanna, un divieto socialmente condiviso e preteso nei riguardi di ogni politica che più o meno direttamente vi faccia ancora ricorso. Fuori discussione è qualsiasi ipotesi di rilegalizzazione della tortura da parte di comunità fondate su concetti democratici di diritto e di autorità. Altrettanto ineludibile appare la traduzione giuridica delle ragioni di un divieto senza eccezioni, attraverso l'introduzione del reato di tortura in ogni Stato di diritto. Se si riconosce la natura della tortura e se non se ne banalizza strumentalmente la gravità, si comprenderà che non ci si può dire democratici senza al tempo stesso accettare che una fattispecie penale ne punisca il crimine. Questo libro cerca di offrire il proprio contributo al progetto di una società più giusta, perché non più disposta ad accettare una violenza brutale ed estrema, ancora oggi troppo tollerata""""." -
Per sempre partigiano. L'insurrezione di Santa Libera
Agosto 1946. L'insurrezione partigiana di Santa Libera, tra Langhe e Monferrato, è l'ultimo tentativo di fare lo sgambetto alla storia prima che l'Italia si infili definitivamente nel suo tunnel democristiano. Una vicenda a torto ritenuta minore viene diseppellita con un linguaggio che immerge il lettore nella vera vita, non in quella che evapora nei fumi della retorica dell'antifascismo canonico. La narrazione mette a nudo passioni, idee, sentimenti, esistenze che somigliano a quelle di tante pagine sbranate in altri spazi e in altri tempi della storia. Ci porta su quelle tracce di passato ancora capaci di parlare al presente. -
Demasiado. La crociera dei rivoluzionari mancati
Demasiado è il desiderio incontenibile, l'eccesso straripante, una bulimia emotiva difficile da addomesticare. Una mattina di luglio del 1978. Il porto di Genova e un potente scirocco. Un transatlantico russo, la motonave Sobinov. 250 giovani italiani scalpitanti, impazienti di imbarcarsi. Da Genova fino a L'Avana, passando per Barcellona e Lisbona. L'XI festival della gioventù approda per la prima volta nel continente americano. Cuba, il mambo, il mango, la rivoluzione di Che Guevara, l'embargo. E un migliaio di giovani attraversano l'Oceano per raggiungere quella meta. 9000 chilometri, 13 giorni e 13 notti. Praticamente una crociera. La rivoluzione può aspettare. Nel frattempo, ci si può anche divertire. Quella generazione anticonformista e ribelle, libera e pensante, che cerca di cambiare il mondo, perde infine l'innocenza e si trasforma in una mandria di traditori della causa socialista, facendo vacillare l'opaca egemonia sovietica, così come le paratie della grande nave. La nave della rivoluzione è pronta a salpare, e questo romanzo on the boat a farla colare a picco con gioia.