Sfoglia il Catalogo ibs015
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 621-640 di 10000 Articoli:
-
I gemelli di san Nicola
In una torrida giornata estiva, mentre gli abitanti di Bari Vecchia sono immersi nei chiassosi e consueti rituali della loro vita quotidiana, un evento straordinario sconvolge la pace della Basilica di San Nicola. Una povera pellegrina russa, giunta poche ore prima per inchinarsi alle spoglie del Santo, viene trovata morta dal priore della Basilica accanto all'altare della cripta. Ma non è tutto: vicino alla donna morente si scorge un'altra presenza. È l'inizio di questa «favola della realtà» di Nemirovic-Dancenko, in cui elementi di mistero si intrecciano a una trama dai tratti fiabeschi, dando vita a un affresco che si sviluppa tra le vie, gli odori, i colori, i volti dei bambini e le urla genuine delle donne di Bari Vecchia. -
Album Stefano Accorsi. Ediz. italiana e inglese
La vita, la carriera e le passioni di un grande uomo del cinema italiano. Stefano Accorsi, attore carismatico e affascinante, racconta In questo suo primo libro la nascita della carriera e i momenti più significativi della sua biografia, dove si fondono vita privata e professionale.Stefano Accorsi ha lavorato con i maggiori registi italiani e francesi. Artista poliedrico e intraprendente, nel corso degli anni si è cimentato anche nella regia. è stato inoltre ideatore e protagonista di una serie per Sky Italia, un concept rivoluzionario nell’ambito dei palinsesti televisivi italiani. Nel 2016 riceve il Premio Gian Maria Volonté. Il libro fotografico in uscita per i suoi 50 anni ne ripercorre la carriera attraverso il racconto del giornalista Malcom Pagani. Una storia di passione, capacità e caparbietà che prende vita anche con il contributo di grandi fotografi come Gianmarco Chieregato, Enrico De Luigi, Luca Babini, Massimo Sestini e Oliviero Toscani.Il ricavato delle vendite del libro sarà donato in beneficenza. -
Trattato sul La pietra filosofale e L'arte dell'alchimia
Opera rara e di grande pregio, raccoglie due trattati del celebre dottore della Chiesa che si trovavano riuniti nel terzo volume del Theatrum Chemicum sotto il titolo generale di Secreta Alchimiae. Sono stati tradotti dal latino da Grillot de Givry e corredati da note inedite del celebre alchimista francese. Già durante gli ultimi anni del suo insegnamento e dopo la sua morte, il complesso delle dottrine filosofiche e teologiche di san Tommaso d'Aquino, chiamato ""tomismo"""", suscitò aspre e violente polemiche, poiché le tesi aristoteliche in esso contenute erano, all'epoca, giudicate pericolose per il dogma. Nel XVII secolo, poi, fu nuovamente al centro delle critiche per queste due sue opere sull'alchimia, da alcuni studiosi addirittura dichiarate non autentiche. Come poteva - dicevano - un santo, un genio, prestar fede all'alchimia che molti consideravano """"opera del demonio"""" o quanto meno una fantasticheria? E certo, invece, che san Tommaso conobbe l'alchimia, non soltanto perché fu discepolo di Alberto Magno, ma anche perché nel XIII secolo era una delle scienze più esatte - studiata come l'aritmetica, la cosmologia, la fisica e la musica - era la """"chimica"""" dell'epoca e faceva parte del patrimonio scientifico di ogni uomo veramente erudito. E Tommaso non la condannava affatto, ma insegnava che essa, lungi dal poter trasmutare la materia, cambiarne la natura intima, fabbricando, per esempio, l'oro, poteva però modificarne i cosiddetti """"accidenti"""", le specie."" -
Origene. Il genio del Cristianesimo
Origene di Alessandria (185-253 d.C.) è, con sant'Agostino, il più grande genio del Cristianesimo antico. È lui il fondatore della scienza biblica, attraverso le sue ricerche sulle versioni della Scrittura, con i suoi commentari sia letterali che spirituali dei due Testamenti. È lui che costituisce la prima grande sintesi teologica e che, per primo, in maniera metodica, si sforza di spiegare il mistero cristiano; è lui, infine, l'uomo che per primo ha descritto le vie dell'ascensione dell'anima verso dio e fondato così la teologia spirituale, tanto che ci si può chiedere in quale misura sia stato il precursore del grande movimento monastico del IV secolo. La sua influenza è stata immensa. Il III e il IV secolo sono pieni dei suoi discepoli ma, al tempo stesso, la sua opera ha provocato delle appassionate contraddizioni, perché Origene è stato il primo pensatore cristiano che ha tentato di spingere lo sforzo dell'intelligenza fino ai suoi estremi limiti nell'investigazione del mistero. Jean Daniélou, splendido interprete di questo grande teologo, offre in questo saggio l'occasione di accostarsi al suo pensiero fermo e luminoso, e di attingervi come a una fonte di acqua viva. -
Celestino V e il tesoro dei Templari
Fonti storiche ci informano che Pietro del Morrone - il futuro Celestino V quando si recò a Lione nel 1274, in occasione del Concilio indetto da Gregorio X, fu ospitato dai Templari nella magione poi divenuta suo convento. Di ritorno, l'eremita si fermò a Collemaggio, alle porte della città dell'Aquila, e la Vergine in sogno gli disse di realizzare una chiesa in suo onore in un luogo già sacro. In questa stessa chiesa, nel 1310 si svolse il processo aquilano ai Templari. Potrebbero allora i Templari aver affidato il loro tesoro a Pietro del Morrone che lo ha custodito in quel prezioso scrigno che è Santa Maria di Collemaggio, costruita dall'eremita proprio con il loro aiuto? Può la fantasia creare la realtà? Può la realtà confondersi con la dimensione del sogno dove tutto è possibile? Al sogno e all'invenzione immaginifica è dedicata la prima parte di questo libro di Maria Grazia Lopardi, un breve romanzo in cui realtà, intuizione e fantasia vanno a braccetto. Ad essa si contrappone la seconda parte dell'opera, nella quale, invece, dati storici e riscontri sul campo portano all'attenzione del lettore le scoperte dell'autric sull'affascinante Santa Maria di Collemaggio e una cronaca di eventi personali lascia intravedere che quelle che normalmente chiamiamo ""coincidenze"""" tali non sono."" -
Il mondo del sacro. Simboli. Oggetti. Strutture
In un'epoca, come la nostra, in cui l'umanità non si fonda più su alcun principio d'ordine superiore, è importante riscoprire la traccia veritiera di una perduta Tradizione, celata nel simbolismo degli antichi, oggi lontano dalla nostra mentalità perché rifugge da qualunque verità non contingente. La saggezza ci riconduce ai simboli sia perché essi sono destinati a sopravvivere a tutte le generazioni, sia perché costituiscono le fondamenta della psiche umana. Per Mircea Eliade, infatti, i simboli appartengono, con il mito, alla sostanza della vita spirituale, sono connaturati all'essere umano e adempiono una funzione importante: la riscoperta di quel lontano passato che l'umanità tuttora ignora, quel paradiso perduto, quell'altra dimensione spirituale più ricca rispetto al mondo chiuso del nostro momento storico. Perciò, affinché l'uomo possa prendere coscienza del suo nuovo posto nell'universo, è necessario rintracciare la verità archetipica dei simboli più antichi, tramandatici nei secoli attraverso culti, miti, leggende di tutti i popoli del mondo. -
Il Cristianesimo celtico e le sue sopravvivenze popolari
Come fu possibile la cristianizzazione dei Celti? Che fine ha fatto l'antica religione druidica? Perché l'Irlanda, mai romanizzata, accettò di buon grado la nuova religione? La morte e la resurrezione del Cristo, afferma Jean Markale, non fecero che confermare la ricerca pagana dell'Altro Mondo, e il druidismo accettò quello che a quell'epoca era solo il messaggio evangelico. Grazie a una vera e propria fusione, soprattutto nella Bretagna armoricana, nell'Isola di Bretagna e in Irlanda, scaturì il Cristianesimo celtico, con le sue diocesi abbaziali, il suo monachesimo, i suoi santi eroici, il pelagianesimo, i vescovi itineranti, i pellegrinaggi pro amore Dei, l'integrazione delle donne nel culto, il digiuno contro Dio. Oltre a tanti altri elementi, la pratica della confessione e la concezione del Purgatorio provengono dai Celti: nell'Alto Medioevo l'Irlanda non fu forse il fermento spirituale necessario alla nuova cristianizzazione del continente? Combattuto dalla Chiesa romana per le sue tendenze libertarie, il Cristianesimo celtico conoscerà diverse forme di evoluzione che segneranno profondamente il mondo cristiano nel suo complesso. Ai nostri giorni, nelle campagne, soprattutto nella Bretagna armoricana, Jean Markale ha scoperto le sopravvivenze popolari di questo Cristianesimo, sia nel calendario sia nel culto dei santi e nei santuari. -
Frate Elia compagno di san Francesco
Elia da Cortona, o Elia da Assisi (1180-1253), francescano laico, fu molto vicino a san Francesco essendo uno dei suoi primi seguaci. Diventò ministro dell'Ordine generale e ricoprì un ruolo importante nel promuovere la realizzazione della Basilica inferiore di Assisi. Ebbe un rilevante ruolo politico come amico e consigliere di Federico II di Svevia, dal quale ricevette delicati incarichi diplomatici. Non riuscì, però, nel suo intento di riconciliare i poteri universali del Papato e del Sacro romano impero; anzi, il suo impegno politico gli costò una scomunica che fu resa pubblica ed effettiva nel 1240. Un suo riavvicinamento al Papato si ebbe solamente nel 1250, dopo la morte di Federico II. -
Il dono del suono. Musica e meditazione nei secoli
Ricco di citazioni e di riferimenti culturali, musicali e filosofici, questo testo a carattere didattico e divulgativo ci introduce, attraverso un'analisi approfondita delle più diverse forme di ritualità sacra e cerimoniale del passato e di sperimentazione artistica e musicale del presente, alla conoscenza e allo studio di quella ""coscienza risonante"""" comune che dall'alba dei tempi si è andata manifestando nelle diverse tradizioni religiose della Terra, e che ai nostri giorni si esprime e prende forma attraverso la pratica del canto collettivo dell'Om - il Pranava o Suono Cosmico Primordiale - compiuta mediante le tecniche del canto armonico e della meditazione profonda. Ci immergeremo così in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per giungere infine ai giorni nostri e gettare da qui un seppur timido sguardo sui possibili sviluppi futuri di un'ipotetica """"musica sacra dell'avvenire"""", che unisca fra loro passato e presente e li trasformi e sublimi in forme d'arte a carattere collettivo e rituale, i cui contorni sono ancora tutti da definire."" -
Le grandi religioni del mondo. Zoroastro, Mosè, Lao-Tse, Buddha, Gesù, Maometto
Non è curioso il fatto che alcune personalità storiche abbiano suscitato una moltitudine di movimenti spirituali e religiosi, ciascuno dei quali presume di essere detentore della verità? Se i loro insegnamenti fossero derivati da un principio unico, non dovrebbe essercene uno solo? I loro precetti non dovrebbero esprimere uno scopo unico e comune a tutto il genere umano? Perché non ipotizzare che questi dispensatori di verità abbiano comunicato lo stesso messaggio, declinato in maniera diversa secondo il contesto socioculturale e la maturità spirituale di coloro ai quali si rivolgevano? In questo senso, se gli uomini non avessero male interpretato, deformato o falsificato i loro precetti, oggi avremmo un'unica espressione omogenea della Volontà divina. È l'ipotesi proposta da Christophe Queruau Lamerie in questo studio rigoroso, frutto di una ricerca ventennale. Per approfondire tale esaltante prospettiva, l'autore mette a confronto i punti di vista accademici e le grandi tradizioni religiose, assieme a racconti poco conosciuti della vita di questi maestri. Le fonti ci restituiscono il fascino, troppo spesso occultato, della purezza dei loro insegnamenti che, lungi dal suscitare il dissenso, convergono semmai verso una verità e un'ambizione universali, centrate sulla virtù dell'amore esigente, sull'aspirazione alla bellezza, sul rispetto della natura, o sulla celebrazione della femminilità, ispiratrice dell'uomo. In un momento in cui le tensioni interreligiose si inaspriscono, in cui l'intolleranza e l'ostilità si accaniscono contro chiunque non condivida la stessa fede, il lettore sarà confortato nello scoprire le ragioni di un rinnovato ottimismo. -
Graal, simbolo millenario. Leggenda, storia, arte, esoterismo
Lo scopo di questo libro è quello di individuare delle premesse teoriche generali che possano essere utili al lettore per comprendere l'importanza del simbolo del Graal, presentare e discutere gli scritti degli studiosi, per attualizzare il discorso evoliano intorno a questo tema centrale nella sua produzione. Secondo gli Autori, leggere «Il mistero del Graal» di Evola, può concedere strumenti teorici per ottenere orientamenti seri, non solo in merito alla Tradizione e al senso che essa assume nella contemporaneità, ma soprattutto nei confronti della stessa 'queste' graalica. -
Geometria sacra, simboli, sincronicità. Lingua degli uccelli, musica degli angeli
L'autrice ha deciso con questo suo nuovo lavoro di affrontare approfonditamente e con copiosi esempi il linguaggio silenzioso e sottile del simbolo, la cui azione raggiunge l'anima prima della mente. I simboli sono stati apposti nelle costruzioni sacre dell'antichità, in particolare nel Medio Evo, da iniziati che ne avevano la conoscenza, da chi sapeva che sono un mezzo per destare le coscienze, anche se vengono ignorati, ma molto più incisiva è la loro azione allorché se ne comprende la potenza. Parlandone, è vero, si corre il rischio di svilirli, perché i simboli sono un linguaggio silenzioso che la ragione cristallizza in uno o più significati, tuttavia richiamare l'attenzione sui segni che gli antichi ci hanno lasciato è un modo per aprirsi a una conoscenza superiore. La Lopardi ci accompagna in un viaggio attraverso i simboli delle chiese medievali portandoci a toccare diversi livelli, perché le numerose immagini affidate a capitelli e portali, esprimono messaggi non sempre chiari e mai univoci, non sempre attinenti alle forme prime o archetipi e ai miti in cui si esprimono, ma sempre capaci di parlare all'anima. -
Il Bafometto. L'emblema dell'esoterismo
Fin dalla loro tragica scomparsa nel XIV secolo, i Templari non hanno mai cessato di alimentare una storia misteriosa, un insieme di enigmi che si insinua nelle pieghe della Storia ufficiale e nel quale è arduo distinguere il vero dal falso. Ai Templari è stato attribuito tutto: il possesso della Sindone e del Graal, la scoperta dell'America, la disponibilità di un favoloso tesoro (materiale, o spirituale), la conoscenza dei segreti alchemici, la perpetuazione dell'Ordine nelle Confraternite occulte, l'indecenza dei costumi, le iniziazioni clandestine, fino all'adorazione del diavolo. Mistero dei misteri, il Bafometto troneggia al vertice di questo labirinto di congetture. In origine, da semplice elemento tra tanti altri all'interno del processo, l'idolo guadagna il centro della scena con la nascita del templarismo massonico, verso la metà del XVIII secolo. Tuttavia, spetterà a Eliphas Lévi l'onore di attribuirgli il profilo, piuttosto inquietante, di un androgine dalla testa di capro, con una torcia tra le corna e la fronte ornata da un pentagramma. A volte demonizzato, a volte riabilitato a seconda delle interpretazioni, alla fine il Bafometto indosserà tutti i colori del variopinto mantello che i biografi gli hanno confezionato un secolo dopo l'altro, conservando sempre il lezzo di bruciato dei roghi templari. Sforzandosi di tener conto sia del mito che della realtà, la presente opera ripercorre il lento emergere del mito. Mirabilmente documentata, affascinerà non solo gli amanti del mistero, ma anche tutti coloro che si appassionano alle leggende che costellano l'avventura umana. -
Discepoli nella luce di Michele. Scritti sulla storia spirituale dell'umanità
Con il libro Discepoli nella Luce di Michele compare per la prima volta in italiano la raccolta di scritti della dot.sa Ita Wegman, una delle più importanti allieve e collaboratrici di Rudolf Steiner e iniziatrice, insieme con lui, dell’indirizzo medico antroposofico. Sulla storia spirituale dell’umanità, intesa come teatro di una drammatica lotta della luce con le tenebre – il cui simbolo è appunto San Michele – per la quale l’uomo è chiamato a realizzare di epoca in epoca il senso della propria esistenza, verte la presente antologia, che comprende quasi per intero la produzione dell’Autrice in quest’ambito e porge così una testimonianza del retroscena interiore dell’attività da lei svolta come medico. -
Simboli di rinascita. Fenomenologia dell'iniziazione religiosa
"Simboli di rinascita"""" è un saggio di fenomenologia del sacro che esamina il simbolismo cristiano a partire dallo stretto rapporto che le immagini intrattengono con la psiche dell'uomo religioso. Viene dunque analizzata la capacità dell'esperienza religiosa di trasformare la mente per mezzo di simboli, confrontando tra loro la tradizione cristiana, i culti misterici greco-romani e le diversità culturali emerse dagli studi antropologici. L'interpretazione degli elementi cosmici richiamati nel rito battesimale (come acqua, terra, fuoco) si fonda sia sulla ricerca delle analogie rituali, proprie di altre tradizioni religiose o filosofiche, sia sull'esplorazione della loro funzione evolutiva. Il nesso fra simbolo e coscienza è dunque l'interesse primario del testo, che segue principalmente l'indirizzo fenomenologico-religioso di Mircea Eliade e la psicologia analitica di Carl Gustav Jung." -
Pigneto-Banglatown. Migrazioni e conflitti di cittadinanza in una periferia storica romana
Il volume presenta dati, riflessioni e analisi emerse in un percorso di ricerca-intervento condotta da un gruppo dell'Osservatorio sul razzismo e la diversità ""M. G. Favara"""", nel territorio di una periferia storica romana, descrivibile attraverso la toponomastica Pigneto-Casilino-Marranella-Torpignattara. La ricerca ha focalizzato l'osservazione partecipante sugli spazi e i percorsi di vita dei cittadini stranieri per stimolarne protagonismo e partecipazione dentro un quadro mutato di rapporti fra amministrazioni locali e società civile. Il panorama che emerge è quello di un processo di radicamento dei migranti che ha trasformato il tessuto sociale locale dando vita ad un modello di stanzialità inedito, attraverso la sintesi di concentrazione nazionale, prevalenza familiare e insediamento commerciale. Questo scenario che ha per protagonisti i cittadini del Bangladesh ed ha portato gli attori sociali ad identificare in Torpignattara la prima Banglatown italiana, ha generato imprevisti modelli di relazionalità e nuovi bisogni che proponiamo di leggere come espressione di una """"nuova autoctonia"""" in attesa di riconoscimento."" -
Sono del campo e vengo dall'India. Etnografia di una collettività rom ridislocata
Nel settembre 2005 circa mille rom che da vent'anni vivevano nel campo di vicolo Savini, a pochi metri dalla Basilica San Paolo a Roma, sono stati trasferiti con grande clamore mediatico in un nuovo insediamento a 25 km dalla città. Il nuovo campo di Castel Romano, con prefabbricati a scacchiera, circondato da un parco naturale e da un muro di separazione, per le amministrazioni Veltroni e Alemanno rappresenta un modello per la ""soluzione del problema rom"""". Nella prospettiva dell'antropologia critica della contemporaneità la vicenda si rivela esemplare: in prima istanza perché riattualizza termini come """"zingaro"""" e """"nomade"""", con tutto il loro deposito di stereotipi e pregiudizi, quindi per il fatto di rappresentare emblematicamente i processi e gli esiti, perlopiù negativi, delle politiche di separazione ed espulsione dei rom dagli spazi urbani. Un modello innovativo di analisi etnografica, ridislocata nei due insediamenti e lungo le fasi del trasferimento, mette anche in luce come il confine fra i rom e i diversi """"noi"""" -istituzioni, associazioni e società locale- funzioni come criterio ordinatore dei rapporti sociali, fino a produrre differenze, alleanze e forme inedite di potere."" -
Romer probashira. Reti sociali e itinerari transnazionali bangladesi a Roma
Nel giro di circa venti anni i bangladesi si sono resi protagonisti nel nostro paese di una rapidissima crescita numerica incentrata sulla Capitale e di una fervente attività di autorganizzazione che ne ha fatto una delle realtà migranti più visibili nello spazio pubblico italiano. ""Romer probashira"""" rappresenta un tentativo di osservare da vicino questa nutrita collettività, che si differenzia al suo interno in base a fattori quali l'estrazione sociale, la provenienza geografica e il genere, e che l'azione delle leggi sull'immigrazione italiane frammenta ulteriormente, separando quanti sono riusciti a stabilizzare la propria situazione da coloro che sono ancora alle prese con problemi basilari, vittime di speculazioni di ogni tipo. Il libro è il frutto di una ricerca etnografica della durata di tre anni, che si è svolta fra la città di Roma, con particolare attenzione ai quartieri Torpignattara, Centocelle ed Esquilino, e le città bangladesi di Dhaka e Narayanganji, integrando l'osservazione partecipante e l'etnografia multisituata come strategie di ricerca adeguate a rendere conto del transnazionalismo che caratterizza la vita dei Romer probashira, gli emigranti romani."" -
Segni di moda nell'immagine filmica. La cultura della moda nell'arte del costumista
La moda rappresentata nei film, ossia il complesso apparato segnico dei costumi riprodotti e ideati per la messa in scena cinematografica, costituisce un vero e proprio ""museo virtuale"""" della storia della moda e del costume in grado di sintetizzare, in particolari forme realistiche e simboliche, modi e linguaggi della multi-prospettica e poli-semantica """"cultura della moda"""". Lungo tutta la storia del cinema, l'arte dell'abbigliamento filmico e le specificità stilistiche proposte sin dai primi costumisti-stilisti hanno sempre sfruttato il potenziale degli abiti di riflettere la cultura degli uomini e del gruppo di riferimento dei singoli personaggi, rileggendola nei costumi proposti tramite matrici stilistiche selezionate (tipologie di mode) e reinventate dall'attenta interpretazione creativa del costumista, in grado di rispecchiare nelle scelte effettuate una parafrasi simbolica del mondo narrato nel film - e rappresentato dal personaggio - costruendo immaginari in cui gli abiti sono dei segni imprescindibili dell'immagine filmica che ben sintetizzano i prestiti e gli scambi simbolici tra moda e film."" -
Narrazione e multimedia. Ricerca educativa e applicazioni didattiche
Dal cinema ai mondi virtuali, dalla televisione ai videogiochi, dai racconti culturalmente condivisi alla formazione, la narrazione rappresenta una fondamentale modalità di attribuzione di senso all'esperienza, categorizzando e dando ordine agli eventi. Studi recenti si sono focalizzati su strumenti di narrazione quali il web, i mondi virtuali e i videogiochi: le loro potenzialità sono state analizzate da diversi punti di vista per la progettazione di sistemi di edutainment che coniughino la formazione e l'intrattenimento. In questa prospettiva, grazie alla multimedialità, l'utente può interagire con tutti gli elementi della narrazione, manipolandoli secondo i principi della teoria costruttivista e scegliendo un percorso adeguato ai propri interessi. Le ricerche dell'Evolutionary Systems Group, attivo presso il Laboratorio di Psicologia e Scienze Cognitive dell'Università della Calabria, alcune delle quali riportate in questo libro, dimostrano come tali nuove tecnologie educative possano facilmente essere integrate nel curriculum scolastico, e come migliorino la motivazione, favoriscano un ottimo apprendimento dei contenuti e promuovano un alto grado di soddisfazione degli utenti.