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Portici. Essenza di una città
I portici di Bologna sono un patrimonio architettonico, storico, culturale, ma non solo. Per i bolognesi che abitano la città ma anche per chi ci trascorre solo un pezzo della sua vita, i portici rappresentano un patrimonio delle relazioni. I portici come sostegno, storico strumento architettonico volto ad aumentare la capacità di accogliere cittadini, opportunità vera per chiunque fosse e ancora è alla ricerca della propria strada. I portici vera piazza, libera e comunitaria, lungo la quale si snoda il pensiero di una comunità che cresce. I portici come protezione, un simbolico abbraccio che tutti accoglie e nessuno discrimina. Questo libro tenta di testimoniare il valore di un patrimonio tanto speciale. Non lo fa attraverso un'analisi storico-scientifica approfondita, nemmeno con l'obiettivo di raccogliere in maniera esaustiva le immagini di tutti i portici presenti in città. La nostra è una dichiarazione d'amore a Bologna e a una delle caratteristiche che, più di altre, la rendono affascinante e capace di dar forma ai desideri. -
Il libretto di ballo. Riflessioni storiche e teoriche in omaggio ad Alberto Testa
Questo libro ha una lunga storia. Nel 2012 l'Associazione Italiana Ricerca sulla Danza (AIRDanza) organizzò, su suggerimento di Flavia Pappacena, presso l'Accademia Nazionale di Danza di Roma una Giornata di studi dal ti-tolo Il libretto di ballo. Storia, forme e interpretazioni di una scrittura in movimento. Il progetto era quello di celebrare i novant'anni del critico di danza torinese Al-berto Testa, mettendo a fuoco un tipo di documento di cui egli è stato a lun-go appassionato collezionista. Il convegno si tenne il 19 gennaio 2013. Alla giornata di studi parteciparono Laura Aimo, Elena Cervellati, Annamaria Co-rea, Ornella Di Tondo, Maria Cristina Esposito ed Emiliano Giannetti, Rita M. Fabris, Francesca Falcone, Concetta Lo Iacono, Flavia Pappacena e Mattia Scarpulla. L'iniziativa di AIRDanza includeva lo studio e l'approntamento di schede relative ai libretti e programmi venduti tempo prima da Alberto Testa alla Biblioteca ""Andrea Della Corte"""" di Torino e all' Archivio Storico del Tea-tro Regio della medesima città e ivi conservati in specifici Fondi."" -
Immaginare la danza. Corpi e visioni nell'era digitale
Dopo Cunningham l'uso della tecnologia digitale sembra sempre di più essersi orientato verso l'apparente paradosso di una danza senza danzatori, un'idea questa accarezzata e messa parzialmente in pratica già dai futuristi italiani di inizio Novecento seppure con i limiti tecnici di allora. C'è un filo rosso che collega fra di loro i futuristi, Duchamp e Cunningham, quello della de-soggettivizzazione dell'arte e della ricerca di un mondo fatto di cose, tempo e spazio oggettivi. Da anni però, soprattutto dall'ingresso nel terzo millennio, siamo di fronte ad uno scenario sempre più radicale. Non si tratta, infatti, di animare oggetti scenici e pupazzi metafisici, come nel futurismo o nel teatro utopico di Craig; non si tratta neppure di far danzare figure e immagini di corpi virtuali in 3D, come in Biped. In questi casi siamo ancora dentro l'estetica dello spettacolo dal vivo e dentro lo spazio tridimensionale della scena teatrale, per quanto ""aumentata"""" dall'uso della tecnologia digitale."" -
Al Al pränzip cinén. Testo bolognese
Il ""Piccolo principe"""" in lingua Bolognese."" -
The little prince
With original watercolors by the author. -
Milan sketchbook. Ediz. illustrata
"Milan sketchbook"""" è una raccolta delle opere di Lorenza Pasquali. Un viaggio all'interno di una città frenetica e stupefacente, vista attraverso gli occhi di un'Artista milanese." -
Il grido e l'impegno. La storia spezzata di Michele Fazio
Michele Fazio è un ragazzo barese di quindici anni, pieno di vita e di entusiasmo, che una sera di luglio sta tornando a casa per cenare con la propria famiglia. All'improvviso viene strattonato; non ha il tempo di voltarsi indietro, sente degli spari, sono attimi: un proiettile gli perfora il cranio e lui cade riverso per terra. Tutti scappano, lasciandolo solo. Nell'aria si avverte, lancinante, un solo grido: ""Aveme accise u uagnune buenn"""" (""""Abbiamo ucciso il bravo ragazzo""""). Con l'aiuto dei genitori Lella e Pinuccio Fazio la storia spezzata di Michele e l'assurdità della sua morte innocente tornano a ricomporsi per diventare quella memoria collettiva di cui non solo Bari, ma ogni città che protegge i propri figli deve riappropriarsi: nella consapevolezza che occorre sempre volere, pretendere, provocare una giustizia e un impegno a volte troppo difficili per gli onesti."" -
Il codice Dante. Cruces della «Commedia» e intertestualità novecentesche
Questo volume individua nella ""Commedia"""" il """"codice"""" di un sistema intertestuale su tre livelli: i primi due riguardano il rapporto con le fonti e le """"autocitazioni"""" presenti nella """"Commedia,"""" il terzo livello scopre nel poema il """"codice genetico"""" della letteratura italiana, europea e americana, che si manifesta particolarmente allorché numerosi autori hanno dovuto dar conto dello sgomento prodotto dalla postmodernità. Da un lato si collocano i tre saggi ruotanti intorno al misterioso lancio della """"corda"""" di Inf., XVI (dietro cui si cela forse la chiave allegorica del primo canto e dell'intera struttura morale dell'opera), dall'altro i sette saggi su Marx e Gramsci, Gozzano, Montale, Pasolini, Luzi, Loi e su quasi sessanta romanzi duemilleschi dimostrano che i debiti contratti con Dante sono indispensabili sia per costruire le più consapevoli poetiche contemporanee, sia per colorare il caleidoscopio della letteratura di consumo, al crocevia fra impegno e """"divertissement""""."" -
L' ombra. Giovanni Pascoli frammenti di un'anima
In questo originale 'romanzo biografico', intessuto dello stesso linguaggio pascoliano, l'autore tratteggia il profilo interiore - gli sparsi frammenti dell'anima - del 'suo' Pascoli, rievocando alcuni anni della vita del poeta, quelli dell'avventura del ""cavaliere errante dell'insegnamento"""" (dal 1882 al 1896), dalla nomina a professore di Latino e Greco a Matera sino all'ottenimento della cattedra universitaria a Bologna. De Stefano introduce il lettore nella vita quotidiana del 'nido' pascoliano (la casa un tempo devastata dal dramma della morte dei genitori e dei fratelli e ora abitata dal poeta e dalle due sorelle Ida e Maria, affettuosamente chiamata Mariù), narrando le vicende di un breve periodo della vita di Giovanni, quello dell'incipiente amore per una gentile fanciulla livornese, passione infranta sul nascere dalla pressione psicologica dell'onnipresente ombra, la devota e possessiva sorella Mariù."" -
Fuga da Sebastopoli. Autobiografia
Una ragazza di origini ebraiche, l'abbandono della propria famiglia e l'esilio dal Paese natale, una nuova identità che apre la strada a una vita inaspettata. Il dramma e la fortuna individuali si fondono con quel frammento di Storia - la Seconda guerra mondiale e l'Olocausto - che ha pesato dolorosamente sulla pelle di milioni di uomini e donne. Sullo sfondo Sebastopoli, città eroica e gioiello della Crimea, terra tutt'oggi dilaniata. Quella di Valentina è la vicenda personale di chi la Storia l'ha attraversata, col suo pedaggio di perdite e dolore ma anche di rinascita e riscatto. Lei ha scelto di raccontarla anche per parlare a nome di chi non ce l'ha fatta. -
L' eterno accade. L'officina letteraria di Luigi Fallacara
Frutto di una giornata di studi dedicata a Luigi Fallacara (Bari, 1890-Firenze, 1963) in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, il presente volume, ben al di là di un tributo rituale, intende concorrere al rilancio di uno dei maggiori scrittori pugliesi moderni, colpevolmente dimenticato. I saggi qui raccolti ne ripercorrono, da un lato, l'intenso itinerario poetico, narrativo, critico e spirituale, dall'altro frugano tra le carte, compresi i numerosi inediti che vanno emergendo dal suo archivio, facendoci entrare nel laboratorio sempre in progress di un autore posseduto dal demone della perfezione. Da questa rilettura a tutto campo emerge chiaramente che l'immaginario di Fallacara, pur non dimentico delle origini pugliesi - periodicamente alimentate dai soggiorni nella terra d'argento va però interamente restituito a un Novecento nazionale e perfino, per certi versi, europeo, con le tipiche implicazioni metafisiche e moderniste del suo tempo, tra orfismo cristiano ed estetica dell'incanto. -
Trattato sull'origine, la natura, il diritto e i cambiamenti del denaro. Testo latino a fronte
Il saggio analizza le teorie monetarie di Nicola Oresme presentate in un testo capolavoro della scolastica medievale; argomenti centrali sono l'analisi dei processi inflattivi e l'attribuzione all'autore della nota legge monetaria, oggi nota con il nome di 'Legge di Gresham'. La ricerca dimostra come determinati saperi 'pratici', tra i quali l'economia monetaria - ramo dell'economia politica - esistano grazie allo sforzo del pensiero filosofico di studiosi come Oresme, vissuto dal 1320 al 1382 e gran maestro del Collegio di Navarra dell'Università di Parigi. La natura del Trattato è in primo luogo politica: l'autore illustra le controindicazioni delle oscillazioni monetarie, sostiene il dovere dei sovrani di garantire una moneta stabile e insiste sul concetto della moneta non come bene personale del re, ma come bene comune del popolo che ne fa uso. -
Scritture precarie. Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017
Questo libro indaga come gli scrittori italiani nati negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta abbiano raccontato (attraverso romanzi, novelle, reportage e poesie) la prostrazione dei soggetti sottoposti al precariato. A questa temporaneità del lavoro fa da specchio la temporaneità esistenziale: il precariato, infatti, produce una liquidità delle identità e nuove forme di 'alienazione', raccontata secondo modalità che lontanamente richiamano la letteratura industriale di Volponi. Si scopre, però, che le nuove generazioni non possono inquadrare in maniera 'totale' ed 'epica' il dramma sociale che si è abbattuto in Italia, poiché il grado di consapevolezza e di 'esperienza' della realtà è ormai ridotto a frammenti, essi pure temporanei e funzionali a un mercato editoriale che subordina la profondità alla leggerezza, la durata estetica alla consumabilità commerciale, la stabilità del libro alla volatilità della letteratura digitale. -
La sorella. Breve storia di Mariù e Giovanni Pascoli
Attraverso La sorella Paolo De Stefano chiude un cerchio iniziato con la pubblicazione de L'ombra. Giovanni Pascoli, frammenti di un'anima (Stilo 2012). Se il primo romanzo rievocava gli anni dell'insegnamento liceale e la vicenda di un incipiente amore troncato sul nascere dal geloso intervento di Mariù, La sorella riparte dalla conquista della cattedra universitaria a Bologna, snodo fondamentale del percorso professionale e di vita di Pascoli. Quelli della docenza universitaria furono anni ricchi di studio, di progetti editoriali e di incontri, sapientemente evocati da De Stefano; anni in cui si affacciò nuovamente una timida aspirazione matrimoniale, anche stavolta ostacolata da Mariù con opera sottile e tenace. È sempre lei la custode strenua del nido fatto di memorie di infanzia, di assenza, di affetti; lei, ombra del fratello e vestale devota dei suoi scritti. Con finezza di introspezione e con un linguaggio ricco di suggestione nel suo continuo echeggiare il suono dell'inimitabile scrittura pascoliana, l'autore apre una nuova finestra sulla vita di un autore originalissimo della nostra moderna letteratura. -
Umberto Eco e l'onesta finzione. Il romanzo come critica della post-realtà
«Caro Pegorari, il suo è il saggio più bello che abbia letto sui miei lavori. Questo non vuole dire nulla, perché devo mettere in conto il mio naturale narcisismo. Comunque grazie». Così scriveva in una succinta eppure arguta mail Umberto Eco, il 7 luglio 2013, dopo aver letto l'inedito di questa monografia dedicata alla sua opera narrativa. Ora questo studio viene pubblicato in una versione aggiornata che tiene conto anche del suo ultimo romanzo, apparso nel 2015. Vi si accampa un ragionamento per il quale la produzione letteraria del filosofo e scrittore alessandrino, dagli anni Ottanta del ""Nome della rosa"""" e del """"Pendolo di Foucault"""", fino agli anni Dieci de """"Cimitero di Praga"""" e di """"Numero zero"""", persino sotto la maschera dissimulatrice della letteratura di genere, ha messo a tema il conflitto fra l'etica autoritaria della verità e la resistenza della realtà, sempre più soccombente nella società della comunicazione."" -
La tessitrice. Oltre la vita di Giovanni Pascoli
La tessitrice - terzo romanzo 'pascoliano' dell'Autore, dopo 'L'ombra' (Stilo 2012) e 'La sorella' (Stilo 2016) - racconta gli anni che seguirono la morte del poeta, avvenuta il 6 aprile 1912, ed è incentrato sulla figura della sorella Maria, detta Mariù. Una donna dalla forte personalità, che per quarant'anni, fino alla morte (1953), ebbe vigile cura dell'eredità spirituale e letteraria del fratello e fu - scrive De Stefano - «la silenziosa e devota tessitrice non solo della vasta opera poetica ed antologica di lui, ma [...] colei che seppe annodare, armonizzandoli, i sottili fili della inquieta e anche dolorosa vita del grande poeta. Tessitrice dell'opera e della vita, volle e seppe togliere le carte del fratello all'incuria e alla polvere del tempo e, con geloso zelo, le ordinò e [...] le consegnò agli studiosi quale patrimonio della cultura e dell'humanitas». De Stefano volge questa volta lo sguardo all'ampia fortuna del poeta dei Canti di Castelvecchio e dei Carmina latini. -
Soffri ma sogni. Le disfide di Pietro Mennea da Barletta
«La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni». Questa frase di Pietro Mennea esprime il profondo spirito di sacrificio che lo ha condotto a una lunga stagione di vittorie attraverso cinque partecipazioni ai Olimpiadi, il record del mondo, numerosi altri successi in Italia e in Europa. Vi si leggono però anche le difficoltà degli esordi a Barletta, la sua città, in cui la carenza di buoni impianti di allenamento era superata dalla presenza di figure che lo hanno formato nella vita e nello sport. Proprio a Barletta, sulla pista d'atletica dello stadio comunale, Mennea ottenne una delle sue migliori prestazioni di sempre. Abbandonata l'attività agonistica, nella sua nuova carriera di professionista, docente universitario e uomo politico, egli rafforzò la propensione alla sfida individuale. Lo testimoniano le sue lauree, le sue pubblicazioni, l'impegno costante nella lotta al doping e per lo sviluppo della propria terra. Postfazione di Franco Bragagna. -
Evgenij Kropivnickij e altri esperimenti di sopravvivenza letteraria
Il saggio analizza l'opera di Evgenij Kropivnickij e, tangenzialmente, di altre figure 'minori' del periodo, rilette come alternative estetiche all'utopia dello stalinismo e come precursori dei modi e delle forme caratteristiche del samizdat maturo. È infatti opinione diffusa che la cultura sovietica degli anni Trenta e Quaranta sia stata - ad eccezione di rari esponenti del modernismo - monolitica e soggiogata al diktat realsocialista o confinata e quindi soffocata nei Gulag. In realtà, come spesso avvenne nella storia della Russia e nonostante le purghe e il terrore generalizzato, anche questo periodo ha avanzato poetiche personalissime, foriere di proposte estetiche e culturali alternative a quelle ufficiali, sebbene relegate al sottosuolo e inaccessibili al pubblico. Nei decenni più bui della storia sovietica, esse ebbero la forza di riattualizzare le conquiste del modernismo nel contesto disumanizzante della dittatura staliniana. -
Juhan
Nel pieno del primo conflitto mondiale, mentre nella penisola di Gallipoli un Impero ottomano ormai in ginocchio si difende strenuamente dagli attacchi delle truppe da sbarco alleate grazie all'appoggio bellico della Germania, nella capitale Costantinopoli (l'attuale Istanbul) si consuma un dramma di amore e morte che vede protagonista Juhan, una giovane femminista turca dalla bellezza statuaria e dal fascino conturbante, che intende farsi promotrice di una grande riforma culturale, sociale e politica del suo Paese, anzi, «di tutto l'Islam», a partire dall'emancipazione delle donne, vittime di un'antica tradizione conservatrice e patriarcale. Se il sultano ha dichiarato il jihad contro gli aggressori miscredenti della Triplice Intesa, Juhan invoca il suo personale jihad, non contro i nemici cristiani, «bensì contro l'infedeltà e la tirannia dell'uomo», reo di aver segregato il genere femminile entro gli angusti confini dell'harem, relegandolo ai margini della società. Prefazione di Isabella Camera D'Afflitto. -
Sabo si è fermato
"Sabo si è fermato"""", romanzo breve di Oto Horvat, si segnala innanzitutto per una intensa vena lirica. L'autore, attraverso la voce dell'io narrante Sasa Sabo, sperimenta la scrittura soggettiva come terapia contro il dolore dell'anima all'indomani della morte della giovane moglie, qui sempre evocata con la lettera-simbolo A. In bilico tra diario, libro di memorie e appunti di viaggio, la storia si presenta come una sequenza di voci con frequenti trafitture, anche se dall'impianto non è difficile ricostruire la cronologia degli eventi: le biografie familiari dei due giovani, la vita della coppia negli anni Novanta e i suoi spostamenti lungo un itinerario che tocca diverse città europee: Novi Sad, Budapest, Berlino, Firenze. Un'armoniosa intesa intellettuale spezzata dalla malattia, cui seguono il trauma della perdita, la solitudine e lo spaesamento del """"dopo"""". Nel labirinto dei micro-episodi si fa pervicacemente strada l'idea della scrittura come confessione, forse unica via d'uscita dalla sofferenza. Difatti, in un rapido susseguirsi di tonalità elegiache, talvolta non immuni da accenti cupi ma sempre intercalate dalla luce del ricordo felice, il romanzo si afferma come prova di forza e inno alla continuità della vita, facendosi a suo modo portavoce di un messaggio di speranza."