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Relazioni umane. Ri-educandosi, dopo il covid-19, nei rapporti «sociali» e «interpersonali»
Gli educatori di oggi e di domani saranno capaci di prepararsi sempre più e sempre meglio a relazionarsi nel nuovo contesto digitale nel quale vivono i giovani? Come gli educatori dei giovani conoscono, riflettono, si collocano e approfondiscono la realtà dei social-network fino al punto da diventare competenti per interagire con i giovani che incontrano? Gli spazi educativi formali che si offrono in famiglia, nelle scuole, nelle parrocchie e negli oratori, saranno abbastanza ""sensibili"""" e """"permeabili"""" da entrare in sintonia con i giovani e il """"loro mondo digitale""""? Questa è una dimensione umana di tale importanza che non si può trascurare, come se non fosse qualcosa di vitale, fondamentale nell'evangelizzazione e nell'educazione oggi. E poiché è così vitale e fondamentale, deve essere presa in seria considerazione nella formazione delle nuove generazioni di educatori, dal momento che si tratta di un campo in cui i giovani, """"nativi digitali"""", sono chiamati a essere il nuovo umanesimo del domani."" -
Sveglia il tuo sogno. Il volto del desiderio
È possibile educare al desiderio? Se desiderare non è il capriccio di un momento o il fare ciò che si vuole come spesso oggi si intende ma una vocazione cioè raggiungere ciò che può dare senso alla vita e non ciò che la dissipa e la rende inconcludente, desiderare non è solo possibile ma è un dovere. Desiderare è una forza, una spinta, una vera e propria energia. Sognare e desiderare sono i due movimenti che tengono in vita la persona. Bisogna saper alzare lo sguardo quando la maggior parte delle persone fissano gli occhi sulla terra e si accontentano di una cultura dal fiato corto. Aprire le finestre della propria casa al grande respiro del mondo per inseguire obiettivi alti. Occorre il coraggio di non fermarsi all'apparenza che appiattisce e spegne ogni entusiasmo e voglia di vivere. La vita è estasi, è uscire dal piccolo perimetro di se stessi verso il grande giro delle stelle per viaggiare con l'intelligenza e con il cuore. Desiderare è seguire un'intuizione; credere in una promessa. Ogni oggi è il momento per desiderare, per cercare, per trovare. È il desiderio che muove il cuore dell'uomo. -
Dal counselling alla narrazione nella relazione d'aiuto
Il presente lavoro si occupa di raccontare esperienze di counselling, orientato secondo la teoria originaria Analitico Transazionale, con l'obiettivo di evidenziare la funzione educativa e curativa del counselling applicato al gruppo. L'approccio di counselling, di cui si tratta in questo libro, utilizza la narrazione. Il counselling viene usato per imparare a narrarsi e a narrare come strumento di conoscenza e di cura. Nella narrazione del ""gruppo in azione"""", la centralità del comunicare viene messa sotto attenta osservazione. Attraverso le favole narrate, il gruppo scopre la consapevolezza della propria unicità, cosicché raccontando la sosta del mondo di fronte alla pandemia, il gruppo si è espresso su due piani, quello del contenuto e quello del processo. Favole e giochi infatti ora come allora, sono strumenti che sono appartenuti alla nostra infanzia e ci hanno aiutato a crescere."" -
Il segreto del pilota
Questa pubblicazione rappresenta la nuova edizione, rivista, del romanzo già pubblicato con il titolo Operazione Crosspoint. È la storia di un pilota americano che alcuni anni dopo la fine della seconda guerra mondiale arriva a Roma, apparentemente per un semplice viaggio di piacere. Siamo nel mese di luglio del 1958. Nella Roma spensierata della ''Dolce Vita'' l'ex militare statunitense Jim Morris, in vacanza, ha in realtà un preciso e misterioso interesse che lo guida lungo itinerari diversi da quelli dei tanti turisti che affollano la Capitale. Una spontanea amicizia nasce tra lui, un giornalista e un'archeologa - guida turistica - che porta il peso di un dramma vissuto durante l'infanzia. Con un improvviso, incomprensibile cambiamento di programma lo statunitense deciderà di rientrare anzitempo negli Stati Uniti. Il tempo passa e Jim Morris sperimenta un sofferto mutamento della sua vita, che lo porterà a distanza di anni a prendere una decisione che darà finalmente il definitivo senso alla sua esistenza. -
Il problema del metodo in ecclesiologia alla luce del Vaticano II. Istanze, presupposti e prospettive per uno statuto epistemologico dell'ecclesiologia
Il saggio consente di verificare e valutare, in modo documentato, le ragioni per cui la riflessione sul metodo in ecclesiologia è stata, e resta tuttora, un capitolo importante della storia della teologia contemporanea, a partire dalla svolta impressa dal Concilio Vaticano II. Per il suo carattere di bilancio storico-critico, l'opera offre una rassegna piuttosto esauriente delle proposte più significative, elaborate nel corso di alcuni decenni, per uno studio del mistero della Chiesa impostato secondo le esigenze emergenti dal rinnovamento del metodo teologico. Uno studio condotto in chiave misterica, teandrica e trinitaria; attento, quindi, al fondamento trinitario, cristologico ed eucaristico, come pure alla dimensione storico-salvifica ed escatologica dell'ecclesiologia post-conciliare. -
Valutazione delle implicazioni antropologico-teologiche dell'ascesi cristiana in una prospettiva della teologia mistica tomista
Ha senso continuare a parlare di un tema tendenzialmente ostico quale quello dell'ascesi cristiana, nel XXI secolo, e in un contesto sociale che rigurgita di edonismo? Qualora la risposta fosse affermativa, sopra quale fondamento teoretico poggerebbe il discorso, che oggi si preferisce affrontare da una visione prospettica intrisa di spiritualità orientaleggiante, quale ad esempio quella New Age? Partendo da questi interrogativi di fondo, l'autore tenta una rilettura dell'argomento (oggetto di ricerca della tesi di Licenza in Teologia dogmatica) in una luce positiva, culminante nella divinizzazione del battezzato, e in risposta ai quesiti anzidetti, propone un approccio al tema alternativo rispetto ai trattati di ascetica e mistica, contemplante il fondamento immutabile del dogma a sostegno della necessità dell'impegno ascetico, sotto la guida sicura di San Tommaso d'Aquino. -
La cura delle relazioni familiari e sociali. Prevenzione e contrasto della violenza sulle donne
La violenza e le discriminazioni nei confronti delle donne sollevano domande radicali che la coscienza morale non può ignorare. Perché le donne sono discriminate, maltrattate o umiliate? Qual è l'origine e quali sono le cause della violenza? Che cosa significa amare? Come contrastare e prevenire le diverse forme di violenza: atteggiamenti persecutori, violenza psicologica, verbale, economica, fisica e sessuale, femminicidi? In primo luogo, occorre promuovere un nuovo patto educativo fondato sulla cultura della Cura per riconoscere la reciprocità e la complementarità tra uomo e donna. L'educazione all'amore e all'affettività non può prescindere dalla considerazione della famiglia, intesa come contesto esistenziale e generativo dell'amore. Nella communio personarum è possibile coltivare la Cura delle relazioni tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle e tra gli altri familiari con una progressiva apertura alla dimensione sociale che è costitutiva della persona. Inoltre, contro la mentalità dello scarto, della prevaricazione e della violenza, le istituzioni devono garantire un supporto immediato, efficace e globale alle donne, alle madri, esposte al rischio di violenze oppure già vittime di violenza, e ai minori orfani di femminicidio. Infine, è importante l'approvazione di interventi normativi a tutela delle donne, per le pari opportunità, per il lavoro femminile, per la conciliazione dei ritmi di vita familiare e di lavoro. Del resto, lo sviluppo umano sostenibile non si può realizzare senza la cooperazione tra uomini e donne e senza il pieno riconoscimento della dignità delle donne. -
Come olio di nardo. Il valore della famiglia nel mondo contemporaneo
Nella società post-moderna dove l'affettività è debole e in balia dell'emotivismo, le relazioni mutevoli perché votate alla cultura del provvisorio e le identità fluide, disincarnate, se non addirittura digitalizzate, la famiglia rischia di subire la liquidità di questo tempo venendo sommersa dalle onde del disponibile e del manipolabile. Tuttavia, a dispetto delle previsioni di stampo relativista e dei continui ""necrologi"""" che certe ideologie le dedicano continuamente, la solidità della natura della famiglia continua ad imporsi nella cultura di ogni tempo: una società a misura di famiglia è, infatti, la migliore garanzia contro ogni deriva di tipo soggettivista o collettivista, perché in essa il valore della persona è sempre al centro e il bene comune si realizza senza svilire quello individuale che, anzi, è libero di sbocciare in tutta la sua verità e bellezza."" -
Path (2021). Vol. 202: Si comprehendis non est Deus.
La «Pontificia Accademia Teologica» ha cercato di evidenziare, nella sua Conferenza internazionale tenutasi il 3 e il 4 giugno 2021 presso la Pontificia Università della Santa Croce, come la teologia negativa possa essere un approccio che rende il discorso su Dio rilevante nel XXI secolo per le persone che vivono in una società secolarizzata e per l'arricchimento del discorso su Dio per le persone di tutto il mondo. I libri di testo di teologia prodotti in tempi di incertezza sociale o economica, con il nobile scopo di fornire all'umanità un'immagine coerente dell'essere umano, del mondo e di Dio, spesso sembravano fermarsi a un commento di quelle parti dell'opera dei grandi teologi che trattavano l'essenza di Dio mediante formulazioni astratte. Da qui nasce l'impressione che la fede in Dio debba essere sic et simpliciter equiparata all'accettazione di proposizioni riguardanti l'essenza e l'attività di Dio. Invece nella tradizione cattolica ogni affermazione su Dio è piuttosto un invito a negare la possibilità stessa che l'affermazione sia adeguata per continuare, invece, a esplorare. La teologia negativa, per eccellenza, rimane un invito alla ricerca e alla domanda. -
Budapest. Architettura, città e giardini tra XIX e XX secolo
Il volume (nato all'interno dell'atelier di Composizione e storia del progetto condiviso con Silvia Gron nell'ambito del corso di studi in Architettura presso il Politecnico di Torino) esplora il vorticoso sviluppo urbano e architettonico della città di Budapest tra 1867 e 1918, indagato sotto vari aspetti: i piani urbanistici, la struttura dei parchi pubblici, la creazione di un Palazzo Reale come ""corona della città"""" e punto panoramico privilegiato, il rispecchiarsi della nazione nelle innovazioni legate all'Esposizione nazionale del 1896 (tra le quali la prima metropolitana dell'Europa continentale), il rapporto tra modernità e identità nazionale nell'architettura dei padiglioni ungheresi alle Esposizioni internazionali. La trattazione si snoda attraverso una serie di saggi in parte inediti, in parte già pubblicati, prevalentemente per i tipi di Celid, e due contributi di Kristóf Fatsar (Università Corvinus, Budapest) e Zsuzsa Ordasi (Università Pannon, Veszprém). In chiusura si propongono sei itinerari di architettura, pensati come una vera e propria guida alla città, indirizzata non solo a un pubblico di esperti, ma a chiunque sia interessato a conoscere meglio la capitale ungherese."" -
La flessibilità come opportunità e vincolo. Un approccio multidisciplinare
Il termine ""flessibilità"""" è oggi richiamato in modo evocativo e spesso impreciso. Può avere significati ambivalenti: da un lato mette in evidenza la """"capacità di adattarsi, la prontezza nell'adeguarsi alle situazioni""""; dall'altro però richiama anche """"arrendevolezza, docilità, duttilità"""". Ma qual è il suo vero significato? Quando la flessibilità si trasforma in un vincolo e quando può rappresentare un'opportunità? Questo testo cerca di ripercorrere i diversi significati della flessibilità, sia nelle diverse sfere in cui essa si manifesta o è espressamente costruita - dal lavoro, al sistema produttivo, alle maniere in cui si trasformano i modi di """"fare famiglia"""" e cambiano i corsi di vita degli individui e le relazioni familiari -, sia nelle sfere in cui essa è assente, come ad esempio nei processi di divisione del lavoro domestico all'interno della coppia. Oltre a ragionare sui diversi ambiti di vita in cui la flessibilità (o la sua mancanza) può incidere sulle scelte degli individui, il volume presenta un'originale riflessione sulla relazione tra flessibilità e """"individualismo"""", due processi che potrebbero essere intesi come antagonisti ma che sono simultaneamente in atto nelle società contemporanee. Infine, il testo ragiona sui vincoli imposti dalla flessibilità quando essa si trasforma in precarietà e sulle strategie del servizio sociale per tutelare i diritti di tutti i cittadini e fronteggiare il rischio di esclusione sociale."" -
Giovani, legalità e cooperazione. Intervista a Luigi Ciotti
"Penso che un giovane non si accontenti di sapere che le cose esistono, ma vuole sapere perché esistono. [...] La ricerca di senso è il lievito della gioventù. Allora c'è da chiedersi [...] come sia possibile che un'intera generazione sia stata abbandonata a se stessa, abbia trovato chiusa la porta del futuro. Una società che non si cura dei giovani è una società che non si cura della propria storia e del proprio avvenire, ripiegata nei suoi egoismi e nelle sue paure. Che cosa è importante dare ai giovani? Relazione, ascolto, opportunità. Quando gliele dai rispondono a meraviglia, e penso ad esempio a quelli - migliaia ormai - che trascorrono volontariamente parte delle vacanze nei terreni confiscati ai boss delle mafie, a dare una mano e a maturare una coscienza sociale. [...] Sono decenni che è in crisi il modello educativo autoritario, [...] e non è un male che lo sia. Si cresce insieme esercitando l'autorevolezza, che presuppone credibilità. I giovani non hanno bisogno di qualcuno che dica loro che cosa fare, ma che faccia insieme a loro e poi, al momento buono, si metta in disparte, per lasciare che imparino a camminare con le loro gambe, nella libertà e nella responsabilità""""." -
4+1 punti dell'architettura. Istruzioni per studenti moderni
Nel 1923 Le Corbusier pubblicava a Parigi i suoi saggi sull'architettura, raccogliendoli sotto il titolo ""Vers une architecture"""". Il volume contiene, in nuce, i Cinque Punti dell'architettura moderna: i pilotis, il toit-terrasse, il plan libre, la façade libre e la fenêtre en longueur, vero e proprio manifesto di una nuova composizione architettonica. Le quattro lezioni (più un dialogo) qui presentate traspongono i Cinque Punti di Le Corbusier in altrettante questioni aperte nel panorama dell'architettura contemporanea. Ciascuna lezione scaturisce dagli interessi di ricerca coltivati dai quattro autori all'interno del Politecnico di Torino fino a creare un gruppo di lavoro che si interroga sulle questioni della composizione, anche su fronti differenti, declinandole rispetto a scale e temi diversi: dai tipi dell'edilizia residenziale, al riuso del patrimonio industriale; dallo studio per il recupero delle architetture del Movimento Moderno, alle riflessioni sul linguaggio architettonico."" -
La sindone e i Savoia
Quella della Sindone e dei Savoia è la storia di due destini intrecciati. La stirpe ducale, giunta in possesso della reliquia nel 1453, la custodì dapprima nel castello di Chambéry, poi, dopo diversi spostamenti, nel 1578 la trasferì definitivamente a Torino, dove divenne protagonista indiscussa della religiosità di corte. Celebrata per secoli come segno della protezione celeste sul casato, la Sindone fu un'inesauribile fonte di legittimazione, consenso e prestigio. Le ostensioni, spesso celebrate per enfatizzare i grandi eventi dinastici, furono le cerimonie che più contribuirono a consolidare il vincolo fra la stirpe regnante e questo oggetto di devozione, venerato con eguale intensità dai principi e dai loro sudditi. Divenuti re nel corso del Settecento, i Savoia accompagnarono anche la loro ascesa al trono d'Italia continuando a vedere (e a far vedere) nella Sindone il simbolo del loro ruolo nella storia. Quando, nel 1946, quel ruolo si esaurì, vennero meno anche le ragioni profonde del secolare connubio fra la dinastia e il suo più prezioso tesoro, che nel 1983 fu lasciato in eredità alla Santa Sede. -
Le sostantive spagnole. Nuova ediz.
Questo studio si occupa delle subordinate sostantive spagnole in costante riferimento alle sostantive italiane, attraverso un approccio contrastivo. L'apprendimento e l'uso corretto e appropriato delle sostantive spagnole da parte di italofoni è una delle difficoltà più note e rilevanti della lingua spagnola, in particolare per quanto riguarda il modo verbale della subordinata. Per tale motivo, questo volume vuole offrire una base teorica ed essere anche uno strumento utile per la comprensione e l'apprendimento di tali strutture, e per la loro applicazione nella produzione linguistica. Il volume è organizzato in undici capitoli, sei dei quali dedicati al modo del verbo subordinato, e intende mettere a fuoco la problematica dell'alternanza sia tra indicativo e congiuntivo, sia tra finito e infinito. Appositi esercizi sono presentati al termine di ogni sezione; in appendice si trovano le soluzioni. Il volume si rivolge a studenti italofoni di spagnolo e a tutti gli italofoni con una conoscenza dello spagnolo a partire dal livello B1. -
Il manifesto di Ventotene (rist. anast.)
“Il “Manifesto di Ventotene”, scritto da Altiero Spinelli in collaborazione con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, è considerato tra i più importanti contributi al dibattito sull'unità europea svoltisi durante la seconda guerra mondiale. Il “Manifesto”, da cui è nato il Movimento Federalista Europeo, costituisce l'inizio della lotta per la federazione europea condotta dai movimenti per l'unità europea. La Consulta Europea del Consiglio regionale del Piemonte, in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma e a 76 anni dalla redazione del “Manifesto”, ha deciso di realizzarne la ristampa anastatica insieme ad altri scritti di Spinelli e di Colorni indispensabili per comprendere adeguatamente il messaggio contenuto in questo documento. La ragione non è soltanto celebrativa. Il problema della federazione europea è all'ordine del giorno, perché è l'unica risposta adeguata alle sfide esistenziali con cui si confronta il processo di unificazione europea. Con la ristampa del “Manifesto di Ventotene” la Consulta Europea intende riaffermare il suo impegno nella lotta per la federazione europea e fornire un punto di riferimento per coloro che vogliono partecipare al dibattito sulla costituzione europea con piena consapevolezza di ciò che è in gioco” (Dalla Presentazione della Consulta Europea del Consiglio regionale del Piemonte). Il volume contiene un saggio di Norberto Bobbio. Introduzione di Sergio Pistone. -
Blasphemia. Il teatro e il sacro
Blasfemia (greco blasphêmía; da cui 'bestemmia') deriva da bláptein, ingiuriare, e phêmê, reputazione; significa letteralmente diffamazione, contestazione della Fama; cioè, più che del divino in sé, del suo valore identitario. Se è vero che il teatro, alla ricerca di uno statuto di necessità, da più di un secolo si racconta come discendente del rito (in questo confortato dall'antropologia e dai miti fondativi di quasi tutte le culture), allora si può dire, con una punta di provocazione, che la storia di quello che noi chiamiamo teatro è in effetti storia di una progressiva 'dis-sacrazione' (come in primis dimostra il Teatro Greco); ma nel contempo anche di un senso di perdita, di ricerca di quella stessa necessità iniziale (come dimostrano ad esempio i ciclici dibattiti sulla tragedia e sulle origini del teatro). Ecco perché, secondo Grotowski, diversamente dalla profanazione, che è invece mancanza di rapporto col sacro, oggi paradossalmente ""il blasfemo è il momento del tremito. Si trema quando si tocca qualcosa che è sacro; forse è già distrutto, distorto, deformato e comunque rimane sacro. Il blasfemo è un modo per ristabilire i legami perduti, per ristabilire qualcosa che è vivo [...] Non c'è blasfemo se non c'è relazione vivente col sacro""""."" -
Il museo diventa impresa. Il marketing museale per il break even di un luogo da vivere quotidianamente
Il museo non può più essere considerato solo un contenitore per beni culturali di alto interesse storico-artistico, ma un'istituzione didattica che deve rispondere alle nuove esigenze di pubblici sempre più ampi e diversificati. La struttura museale si apre a nuove strategie di coinvolgimento, a inedite modalità di interazione e a offerte culturali sempre più orientate alla fidelizzazione. Il divertimento, la socializzazione, l'interazione con i diversi mondi della conoscenza, la divulgazione delle collezioni con un approccio interdisciplinare e l'auto-finanziamento diventano elementi imprescindibili. Il museo diventa impresa entrando nel mercato delle aziende private e del tempo libero delle persone. -
Atto secondo. Nel mare del teatro (1966-1993)
"Atto secondo"""", titolo di questo libro e unico superstite di una commedia che, nelle sue altre parti, non verrà mai scritta. Una narrazione che si snoda dal sogno adolescenziale del teatro (chi sa perché?) ai primi passi sulla scena, dalle avventure della formazione al successo professionale, dal Piccolo Teatro al Teatro del Sole e alla cooperazione teatrale. E ancora, nell'Italia degli anni non solo di piombo, il passaggio all'editoria militante, poi alla critica e all'organizzazione culturale. La contrastata direzione di un festival conclude l'atto e prelude al seguente, quello dell'insegnamento universitario. Sempre guidato dall'amore per il teatro. Un amore che non smette di interrogare." -
Un nuovo mo(n)do per fare salute. Le proposte della Rete Sostenibilità e Salute
Secondo l'autorevole rivista «The Lancet», i cambiamenti climatici saranno la principale minaccia per la salute del XXI secolo. Contemporaneamente, l'acuirsi delle disuguaglianze alimenta problemi sociali e di salute, sia fisica che mentale, in tutta la popolazione e a tutti i livelli. Al di là del comune convincimento e dei tradizionali approcci medici, infatti, salute e malattia non sono solo o tanto questioni individuali, ma elementi plasmati dal contesto - materiale e sociale - in cui nasciamo, cresciamo e invecchiamo. Un contesto sempre meno sostenibile in cui, per massimizzare il profitto di pochi, si compromettono i principali determinanti di salute delle generazioni presenti e future. Che cosa possiamo fare di fronte a tutto ciò? In questo volume la Rete Sostenibilità e Salute propone spunti teorici e pratici per un cambiamento dell'attuale sistema, a partire da un modo diverso di leggere la malattia e la cura. Si tratta di uno strumento per tutte le persone che si rifiutano di rassegnarsi a questa ingiusta ed evitabile ""realtà"""", e vogliono impegnarsi nel dare vita a un mondo che metta al centro la salute delle persone e quella del pianeta.""