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Sulla religione
Il feticismo della merce e quello religioso intrattengono una stretta relazione. Anche nel caso della religione non basta criticarne il contenuto, che muta di epoca in epoca, è la forma stessa che deve essere denunciata e scardinata, perché è causa di un occultante capovolgimento del reale. È ""oppio dei popoli"""", secondo la celebre espressione coniata dallo stesso Marx. In particolare il cristianesimo, col suo culto dell'uomo astratto, è la religione specifica del capitale e per questo sarà superata quando la rivoluzione proletaria rovescerà il capitalismo. Dalla tesi di laurea di Marx a quella su Feuerbach, da stralci del Manifesto a quelli del Capitale, un libro essenziale per penetrare a fondo il pensiero di Marx ed Engels e far luce sulla loro posizione riguardo il problema della religione."" -
A che servono i filosofi?
Pensatore irriverente e geniale, mente sempre attiva, passata indenne dalla militanza politica anche radicale, Revel riscrive le tesi su Feuerbach del terzo millennio. Oltre Gesù e Marx è ancora possibile pensare un umanesimo efficace e conveniente. L'oltre, come nel superamento hegeliano, implica per forza anche la memoria dei nostri idoli passati. La memoria più vera del loro lavoro filosofico, sempre davvero vivo quando pone problemi, piuttosto che soluzioni preconfezionate. Grande intellettuale di fama mondiale Revel è un punto di riferimento mai dogmatico per chiunque voglia pensare con la propria testa, ma non da solo, a un futuro migliore. -
I giustizieri del Far West
Spietato, caotico e selvaggio, il Far West è un mito che non tramonta mai. Questo libro ci porta a ripercorrere la caccia, la cattura e l'esecuzione della banda dello sceriffo Henry Plummer da parte del governo dei Vigilanti nel Territorio del Montana. Dalla vita dei cercatori d'oro a quella dei banditi e dei desperados, dall'azione dei Vigilanti alla cronaca dei delitti, l'opera di Dimsdale è un resoconto lucido e serrato che mette a nudo l'anima di una terra selvaggia, il West, che ancora oggi affascina e insieme spaventa. -
Zapata l'invincibile
L'eroe dei peones guida la lotta per il riscatto sociale contro tutto e contro tutti. Straordinaria figura e capo di un popolo insorto contro una dittatura militare, espressione del dominio feroce degli hacendados, Zapata, assieme all'esercito di zapatisti, porta la giustizia tra i contadini poveri, protagonisti della rivoluzione messicana. La sua fine si copre dell'alone misterioso riservato alla morte dei grandi. Come nel film con Marlon Brando nel ruolo dell'eroe (Viva Zapata!, 1952), Zapata fatica a cedere, a morire anche trapassato da una scarica di colpi di carabina. Così si crea e si ripete il mito della sua invincibilità. -
Antropologia e marxismo
Qual è la logica nascosta dei sistemi economici e perché la necessità del loro apparire, riprodursi o sparire nel corso della storia? Coniugando antropologia e marxismo, Maurice Godelier ci offre la chiave interpretativa per l'analisi delle culture precapitalistiche. Scegliere il materialismo di Marx come orizzonte epistemologico del lavoro teorico nelle scienze sociali, significa, per Godelier, imporsi di scoprire e percorrere, attraverso strade da inventare, la rete invisibile delle ragioni che legano le forme, le funzioni, l'articolazione, la gerarchia, la comparsa e la scomparsa di determinate strutture sociali. Un'analisi mai disgiunta dallo studio sul campo delle società primitive, che lo ha visto impegnato per più di vent'anni. -
Dizionario storico e critico: Spinoza
Le sferzanti critiche mosse da Bayle al sistema spinoziano, qui raccolte in forma organica, costituiscono il principale punto di riferimento di tutte le interpretazioni che il Settecento ha saputo dare dello spinozismo. La lunga voce del ""Dizionario storico-critico"""" lascia però trapelare una certa ammirazione per Spinoza: nonostante l'incompatibilità dei due mondi culturali, dietro lo spietato attacco di Bayle si cela una velata simpatia per l'""""ateo virtuoso"""". Con spregiudicatezza e ironia Bayle ripercorre i capisaldi del pensiero spinoziano, regalando al lettore pagine tra le più illuminate ed emozionanti della sua immensa opera critica."" -
La filosofia radicale. Il bisogno di un'utopia concreta e razionale
"Per principio, ogni filosofia è radicale"""". Nonostante la crisi della razionalità, secondo Àgnes Heller, siamo """"sulla via migliore per ridiventare un 'secolo della filosofia'"""". Filosofia che conduce l'uomo, mediante il pensiero razionale, alla conoscenza del dovere, del Vero e del Bene; ma è proprio la tensione tra dovere ed essere, a rivelarne lo spirito utopico. La filosofia dunque, fondata sul pluralismo delle forme di vita e sulla massima della tolleranza universale, è per la Heller, utopia razionale e radicale, la sola in grado di condurre alla via del cambiamento della società." -
Fugger il ricco
L'affascinante storia di Jacob II Fugger detto ""Il Ricco"""", il più importante banchiere e imprenditore tedesco dell'inizio dell'età moderna. Finanziatore di papi, sovrani e imperatori arrivò a foraggiare l'elezione del re spagnolo Carlo I a imperatore del Sacro Romano Impero. Fedele alla Casa d'Asburgo e al credo cattolico, fu duramente criticato da Lutero e da altri riformatori. Ma la sua attività non si esaurì qui, nel 1521 ad Augusta fondò la Fuggerei, il complesso di case popolari più antico del mondo, tuttora abitato. Dalla produzione tessile, il commercio e l'industria mineraria al mondo dell'alta finanza, questo libro offre un suggestivo ritratto a tutto tondo del cittadino di Augusta più celebre di tutti i tempi, fornendo uno spaccato storico della situazione socio-economica europea agli inizi del Cinquecento."" -
Crisi della ragione e trasformazione dello Stato
Crisi della razionalità, sopravvivenza e trasformazione dello Stato. Questi sono i temi cardine dei saggi che Horkheimer scrive a compimento dell'elaborazione della ""Teoria critica"""". Emerge, da questi scritti, la profonda discrepanza venutasi a creare tra realtà storica e razionalità, e quindi il carattere irrazionale della società stessa. Nel tempo della crisi della razionalità, la ragione è diventata uno strumento di """"autoconservazione della grande industria"""", la cui vittima, per il sociologo tedesco, è l'uomo stesso, sottomesso a questo sistema."" -
Con Tito a Trieste. Dal fronte popolare italo-slavo all'unione socialista indipendente (1948-1962)
Trieste/Trst è una città straordinaria e complessa, italiana e slovena, socialista per i quaranta giorni seguiti alla Liberazione del 1 maggio '45. Per tre anni il movimento popolare cittadino lotta unitariamente nel Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste, poi la rottura tra Stalin e Tito nel luglio '48 frantuma il campo progressista. Una parte di quei comunisti, pur riconoscendo il ruolo fondamentale dell'Unione Sovietica nella costruzione del socialismo e nella Liberazione d'Europa dal nazifascismo, ritiene fondamentale mantenere rapporti solidali e di amicizia con la Jugoslavia, capace di svolgere un ruolo determinante nella Liberazione della regione giuliana e della città e nelle cui file partigiane molti triestini hanno militato. Nel 1955 la spaccatura sovietico-jugoslava si ricompone, tuttavia il cammino coraggioso e per l'eguaglianza di quelle donne e di quegli uomini di sentimenti socialisti che nel solco della Resistenza dal '48 hanno guardato a Belgrado, prosegue fino al '62, prima attraverso il Fronte Popolare Italo Slavo e poi nell'Unione Socialista Indipendente, esaurendosi quando si afferma il protagonismo internazionale della Jugoslavia di Tito nella costruzione di un'alternativa al capitalismo attraverso il Movimento dei Non Allineati e per l'unità delle forze socialiste mondiali. -
Le porte del sogno. Vol. 2: La discesa negli inferi.
"Le porte del sogno"""" custodisce gli ultimi scritti di Géza Róheim. In tal senso questi due volumi possono essere inquadrati come una versione conclusiva del suo pensiero, la sintesi documentata e affascinante di trent'anni di ricerche effettuate """"sul campo"""". L'ipotesi del sonno come ritorno al ventre materno e del sogno come regressione alla madre viene qui presa in considerazione sotto una duplice prospettiva: quella antropologica, che sviscera l'origine onirica dei miti e delle tradizioni popolari, e quella psicanalitica, che scandaglia i sogni nei loro significati più reconditi. Miti, riti magici e cerimoniali religiosi. Un lungo viaggio attraverso il folklore e le tradizioni di culture lontane, alla ricerca delle molteplici raffigurazioni simboliche del ventre materno create dall'uomo per attenuare la paura e l'angoscia del distacco dalla madre." -
Cartagena
Voglia di una ""noche de rumba buena"""". Sesso, droga e alcool cercando di vivere ogni istante fino all'estremo. Qualcosa però continua a mancare ad entrambi. Quel qualcosa che porta i protagonisti a rincorrersi disperatamente. Marcello ed Elisa. Due storie, un unico amore. Sullo sfondo, i colori e la magia del Caribe."" -
Metropoli. L'autonomia possibile
Il volume raccoglie l'intera esperienza di ""Metropoli"""", storico periodico dell'Autonomia Operaia."" -
Storia della diplomazia. Vol. 2: Dalle rivoluzioni d'America e di Francia alla Comune di Parigi (1871).
Un'opera sulla diplomazia. Dalle origini al 1939, in questo lavoro in cinque volumi, sono raccolte la storia, le strategie e le tecniche che hanno fatto della diplomazia una vera e propria arte, quella ""di trattare, per conto dello Stato, gli affari di politica internazionale"""". L'opera si conclude con il 1939, anno dell'invasione tedesca della Polonia, nonché anno simbolo del fallimento della diplomazia, testimonianza estrema dei rischi in cui s'incorre se al dialogo si sostituisce la violenza. Caratterizzato da chiarezza espositiva, rigore nella trattazione ,l'opera di Potiomkin ci offre pagine dense e incisive che giungono ad affrontare il problema della guerra con ampiezza di informazione e spregiudicatezza."" -
Storia della diplomazia. Vol. 4: Dalla rivoluzione d'ottobre alla grande depressione (1919-1929).
Un'opera sulla diplomazia. Dalle origini al 1939, in questo lavoro in cinque volumi, sono raccolte la storia, le strategie e le tecniche che hanno fatto della diplomazia una vera e propria arte, quella ""di trattare, per conto dello Stato, gli affari di politica internazionale"""". L'opera si conclude con il 1939, anno dell'invasione tedesca della Polonia, nonché anno simbolo del fallimento della diplomazia, testimonianza estrema dei rischi in cui s'incorre se al dialogo si sostituisce la violenza. Caratterizzato da chiarezza espositiva, rigore nella trattazione, l'opera di Potiomkin ci offre pagine dense e incisive che giungono ad affrontare il problema della guerra con ampiezza di informazione e spregiudicatezza."" -
La critica dell'anarchismo
La controversia che ha paralizzato e poi affossato la Prima internazionale è qui raccontata attraverso gli scritti di Marx e di Engels, nella dura e violenta polemica che li vide contrapposti agli anarchici di Bakunin. In queste pagine le lettere, i contributi teorici e gli scritti politici si oppongono, prima fra tutte, all'idea bakuniniana di Stato, sulla sua natura, il suo significato e la sua funzione: una divisione di posizioni che trascende i limiti del campo metodologico, investendo quello costitutivo del finalismo rivoluzionario. -
Diario della guerra di Spagna
Pubblicato per la prima volta nel 1938, il Diario della Guerra di Spagna testimonia l'esperienza di inviato del giornalista Michail Kol'cov in occasione del conflitto civile spagnolo. Kol'cov non era un reporter qualsiasi: in molti lo considerarono l'uomo di Stalin a Madrid, il filo diretto del Cremlino con gli ambienti anti-nazionalisti. Perfino Hemingway, lo scrittore che meglio ha saputo raccontare gli eventi occorsi in terra di Spagna, ha tratto ispirazione dal giornalista sovietico per il personaggio di Karkov nel romanzo Per chi suona la campana. Qui però è la voce di Kol'cov a offrire una testimonianza diretta di una pagina drammatica della storia del Novecento, che prende forma attraverso dialoghi, interviste e giudizi espressi nei confronti delle figure politiche, militari e culturali più importanti della guerra civile, in un volume che unisce la qualità letteraria del più apprezzato giornalista sovietico alla passione che animò gli intellettuali internazionali. -
La personalità autoritaria. Vol. 2
Durante gli anni Quaranta, Theodor Adorno e i suoi collaboratori Else Frenkel-Brunswik, Daniel Levinson e Nevitt Sanford condussero una serie di ricerche all'Università della California di Berkeley finalizzate alla descrizione e all'analisi della personalità autoritaria, poi confluite in quest'opera, pubblicata nel 1950, che è considerata una pietra miliare nel campo della teoria della personalità e della psicologia sociale. L'interesse privilegiato della ricerca fu l'identificazione di una nuova ""specie antropologica"""", il tipo autoritario, ovvero quella figura in grado di conciliare idee e capacità di una società altamente industrializzata con credenze irrazionali. Oltre a rappresentare uno studio senza precedenti sulla psicologia della discriminazione sociale e, in particolare, dell'antisemitismo, quest'opera presenta ulteriori motivi d'interesse per il suo collocarsi nella stagione """"d'esilio"""" statunitense patito dalla Scuola di Francoforte proprio a causa dell'ascesa di personalità autoritarie come Hitler e Mussolini."" -
Società e dittatura
Una raccolta dei saggi più significativi del sociologo Talcott Parsons che analizzano le strategie di propaganda e le forme di aggressione, nelle esperienze totalitarie così come nei contesti democratici. Quali meccanismi sociali possono inoculare i germi della dittatura? La sociologia americana e la scuola europea si Incontrano nella ricerca di Parsons per esaminare i fondamenti e le strutture dinamiche che determinano i vasti fenomeni di massa alla base del controllo sociale. -
Ultimi discorsi
Gli ultimi mesi della vita di Malcolm X - quelli che precedettero il brutale assassinio del 14 febbraio 1965 - rivivono in questi discorsi di aspra denuncia nei confronti degli ""zii Tom"""", dei """"negri da cortile"""" e dei """"servi di Charlie"""", dell'uomo bianco, al servizio dei poteri forti. Intransigente, lucido fino a rasentare il radicalismo, per niente accomodante. Un ritratto prezioso per comprendere il pensiero dell'uomo che, insieme a Martin Luther King, rappresenta la figura più rilevante del movimento per il riconoscimento dei diritti della popolazione afroamericana.""