Sfoglia il Catalogo ibs016
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7041-7060 di 10000 Articoli:
-
Da Genova a domani. Storia di un comunista
La scelta di tornare in Italia e di affrontare, ancora una volta, la galera, per essere libero; le ricomposizioni familiari, il lavoro all'esterno del carcere, la semilibertà, la libertà infine; intanto, il successo e il riconoscimento internazionale, coi libri scritti insieme a Michael Hardt; e poi di nuovo i viaggi, gli incontri, le discussioni; e le lotte, in un mondo che non si ferma: la guerra in Kosovo, Seattle e Genova, i Social Forum, l'11 settembre, il nuovo Sud America, la crisi, Occupy Wall Street, gli indignados , la Cina, i populismi, fino alla pandemia di Covid-19. Il terzo e ultimo volume di questa autobiografia intellettuale riprende da dove si concludeva il precedente: emerge più che mai la continuità fra vita e lavoro, fra ricerca instancabile e attività politica. Più che mai, in questo libro, la storia di una vita è l'esposizione di un inarrestabile cammino filosofico. Perché vita, filosofia, amore, politica, lotta, lavoro sono un tutt'uno inscindibile. Questo appassionante racconto è anche, soprattutto, un'eccezionale summa del pensiero di quello che è da decenni uno degli intellettuali italiani più influenti al mondo. Giunti alla fine del viaggio, non attendiamoci bilanci: l'analisi, lo studio di vittorie e sconfitte sono elementi costanti di una ricerca continua, di un percorso che non può interrompersi, che mai si interromperà. -
Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte
Ritanna Armeni sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia. rnrn«Sono donne, queste raccontate da Ritanna Armeni, che hanno sconfitto il nazismo, che hanno vinto la Seconda guerra mondiale.» - Aldo Cazzullornrn«L'avventura delle donne sovietiche alla guida degli aerei militari che sganciavano bombe alla fine della Seconda guerra mondiale. Una testimone racconta la storia appassionante delle streghe, ragazze che volevano sfidare e superare i loro colleghi uomini, con tutte le contraddizioni e le umiliazioni di ieri e di oggi. Si legge di corsa e si ama fin dalle prime righe. Sono entusiasta.» - Barbara Palombellirnrn«Possibile siano donne? Così brave, abili, precise, spietate? Così incuranti del pericolo? Arrivano la notte all'improvviso, seminano il terrore e poi toccano di nuovo il cielo. Misteriose, sfuggenti, inafferrabili. Sembrano streghe. Nachthexen, streghe della notte.»rnrnLe chiamavano Streghe della notte. Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Rifiutando ogni presenza maschile, su fragili ma agili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne. rnLa loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare. rn Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle. rnContro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia. rnÈ Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare: «Ci sono i sentimenti, la sofferenza e il lutto, ma c’è anche la patria, il socialismo, la disciplina e la vittoria. C’è il patriottismo ma anche l’ironia; la rabbia insieme alla saggezza. C’è l’amicizia. E c’è – fortissima – la spinta alla conquista della parità con l’uomo, desiderata talmente tanto – e questa non è retorica – da scegliere di morire pur di ottenerla». -
La scelta del gatto. Lezioni feline sull'arte di vivere
Contemplare le scelte del gatto può essere molto più istruttivo di tante parole.rnrn«La città dei gatti e la città degli uomini coesistono una dentro l'altra, ma non sono la stessa cosa.» - Italo CalvinornrnIl segreto per una vita felice è pensare e agire come un gatto. Il gatto è più felice di noi. Il gatto è più furbo, più intelligente, più scaltro, più saggio. Il gatto ha molte cose da insegnarci, dobbiamo solo osservarlo con attenzione e capire i suoi comportamenti, appropriarcene, far diventare le sue soluzioni le nostre. -
La casa sul lago
Nella primavera del 1993, Thomas Harding andò a Berlino insieme alla nonna per visitare una piccola casa in riva al lago. Era un ""luogo del cuore"""", diceva la nonna, un santuario che lei era stata costretta ad abbandonare quando i nazisti erano andati al potere. Vent'anni dopo Thomas ritornò a Berlino: trovò la casa vuota, desolata, pronta per essere demolita. Una vera e propria ferita scavava il prato, impronta lasciata dal Muro di Berlino che per tre decenni aveva attraversato il giardino. Disseminate ovunque, vi erano le tracce degli abitanti che avevano affettuosamente abitato quelle stanze. Thomas Harding ha deciso di raccontare della piccola casa di legno - amata e curata, luogo di vacanza e meditazione, svaghi e gite in barca - che è anche la storia di due guerre mondiali, di una ricca e rispettata famiglia ebrea, di un famoso compositore nazista, di una vedova e dei suoi figli, di una spia della Stasi e di tanti altri frammenti dimenticati che compongono il grande affresco del XX secolo. Un libro intimista e di ampio respiro, una testimonianza che, attraverso la trama degli affetti e della memoria, rende la Storia più viva che mai."" -
La libertà è una lotta costante. Ferguson, la Palestina e le basi per un movimento
Il nuovo libro della più amata rivoluzionaria dei nostri tempirnrn«Le parole che Angela Davis spende per la giustizia sono formidabili... Non si possono negare la potenza delle sue considerazioni storiche e la dolcezza del suo sogno.» - New York Timesrnrn«Un'analisi incisiva, urgente e completa... Questi saggi ci riportano indietro nella storia fino agli iniziatori delle lotte rivoluzionarie e antirazziste, ma ci offrono anche la prospettiva di una solidarietà attuale tra tutte le forme di lotta. Angela, con le sue lucide parole, chiama a raccolta la nostra storia luminosa per un promettente futuro di libertà.» - Judith Butlerrnrn rnUna raccolta di tre interviste ad Angela Davis e alcuni interventi che l'attivista e militante del Partito Comunista degli Stati Uniti ha tenuto tra il 2013 e il 2015, in alcune università. L'autrice richiama l'attenzione sulla necessità di orientare l'analisi politica (e l'attività dei movimenti) considerando l'interdipendenza di categorie come razza, etnia, classe, orientamento sessuale, genere, disabilità, nazionalità; invita a tracciare connessioni tra fenomeni apparentemente diversi - l'occupazione dei territori palestinesi, la detenzione dei prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane, la violenza della polizia statunitense sui neri, quella istituzionalizzata e quella confinata alle mura domestiche, l'oppressione dei nativi americani, la situazione delle carceri, l'istruzione, le speculazioni da parte delle società multinazionali, come G4S, sulle politiche di ""sicurezza"""", e auspica che i diversi movimenti si diano un sostegno reciproco, che imparino l'uno dall'altro e considerino ciascuna causa una causa che riguarda tutti. Oltre alle connessioni sincroniche, Angela Davis individua continuità diacroniche: per esempio l'istituzione carceraria come prolungamento della schiavitù; la continuità tra il movimento abolizionista del XIX secolo, quello per i diritti civili nel XX secolo, quello abolizionista contemporaneo. Inoltre, l'autrice evidenzia i limiti della lotta per i diritti civili, che rischiano di distogliere l'attenzione da quei diritti essenziali - il diritto all'istruzione, all'assistenza sanitaria, alla casa, al lavoro, e l'abolizione della violenza istituzionalizzata - già contemplati dal manifesto delle Pantere Nere e indispensabili per la conquista della giustizia sociale e della libertà."" -
Diario di Lo
La storia di Lolita con gli occhi di Lolitarnrn«Un libro spavaldo e commovente.» - Livia Manerarn«Questa sapiente e spericolata autrice italiana ha osato l'impensabile. Con affilate lame letterarie e lucido, ma mai ideologico sguardo femminile, ha riscritto Lolita di Nabokov, ribaltando il punto di vista e assumendo Lo a narratrice assoluta» - Maria Nadotti rn«Lo, in una sorta di on the road cinematografico, parla delle bambine dure di oggi che mettono in crisi la soggettività maschile. Un'operazione temeraria ma pienamente riuscita» - Angela Azzaro rnrnCi sono personaggi nei romanzi di cui avremmo voglia di sapere di più. Ci sono personaggi che addirittura sono muti, non hanno voce, pare che insistano per parlare in proprio. È il caso di Lolita, che nel romanzo di Nabokov è adorata, amata, venerata come un'icona ma non ha diritto di parola, La fa parlare Pia Pera, che immagina che Lo non muoia come nel romanzo originale e consegni anni dopo un diario allo stesso editore, dove racconta la sua versione dei fatti. Che non è quella della vittima, ma dell'adolescente in perpetua rivolta contro il mondo degli adulti che lotta con ogni mezzo per sopravvivere nella realtà cruda in cui si trova: e quindi è seduttrice, matura e infantile, opportunista e ingenua, cinica e sensibile, timida, ribelle e idealista. Una Lolita sfrontata e irriverente, che demistifica ogni assoluto, che ci fa vedere il mondo alla rovescia, e che ha il dono di dire sempre tutta la verità, come solo gli adolescenti sanno fare. -
La montagna vivente
«Il libro più bello che sia mai stato scritto sulla natura e il paesaggio» - The Guardianrn""Adesso, credo, capisco almeno un poco perché il buddista si reca in pellegrinaggio su una montagna. Il viaggio stesso fa parte della tecnica attraverso cui si ricerca la divinità. È un viaggio dentro l'Essere; perché mentre penetro più in profondità nella vita della montagna, penetro anche nella mia. Per un'ora sono oltre il desiderio. Non è estasi, non è quel balzo fuori dal sé che rende l'uomo simile a un dio. Io non sono al di fuori di me ma dentro di me. Sono. Conoscere l'Essere. È questa l'ultima grazia accordata dalla montagna.""""rnNato dal fuoco, scolpito dal ghiaccio, rifinito dal vento, dall'acqua e dalla neve: il massiccio dei monti Cairngorm, nella Scozia nordorientale, chiamato anche «l'Artico della Gran Bretagna», è il protagonista di questo capolavoro della letteratura di alpinismo. L'autrice, la scrittrice scozzese Nan Shepherd, lo ha esplorato per tutta la vita, percorrendolo in lungo e in largo in un eterno ritornare, scoprire, ricordare. «Eterno» perché muoversi negli spazi di queste montagne, vibranti delle energie che operano da milioni di anni nell'universo, significa per lei entrare in contatto con la vera essenza della natura e di se stessi. In quel moto che è al tempo stesso contemplazione, i sensi si acuiscono per percepire suoni, colori, profumi e consistenze e la mente li accompagna, dapprima rapita e poi forte di una nuova consapevolezza. Chi ha dimestichezza con la montagna conosce questa pienezza nella rarefazione, questa vertigine così vicina al filosofare nel suo senso più originario; ma Nan Shepherd ha trovato meglio di chiunque le parole per descriverla. Ognuno di noi ha un luogo - una montagna, ma anche un bosco, un sentiero, un fiume, una vallata - nei confronti del quale prova un intimo senso di appartenenza. """"La montagna vivente"""" è il libro da portare con sé per compiere ancora una volta quell'escursione prediletta."" -
Il libro che non volevo scrivere
Al Bataclan c'è un solo scrittore: Erwan Larher, che riceve nel corpo due pallottole di Kalashnikov. Sopravvive e fa della propria storia un indimenticabile ""oggetto letterario"""": un caso unico, per forma e contenuto, nella letteratura recente.rn«Un gioiello letterario e umano.» - La RTBFrn«Questo libro occuperà sempre un posto a sé. È fra i più sconvolgenti della rentrée letteraria.» - Le Progrésrn«Un lavoro profondamente letterario che, passando dalla seconda alla terza persona, tende tutto intero verso quel momento magistrale nel quale Erwan Larher scavalca questo dramma e ridiventa """"io"""".» - LirernrnAlle 21,40 del 13 novembre 2015, tre terroristi legati all'ISIS fanno irruzione nel teatro Bataclan, a Parigi, armati fino ai denti. Nelle ore successive uccidono 130 persone e ne feriscono circa 360. Fra i feriti, un solo scrittore, Erwan Larher. Fortunata coincidenza, essere al centro della Storia e uscirne vivo, per chi vive di storie. Ma come venirne a capo quando la storia in questione è privata e pubblica, lutto collettivo e tragedia personale? Raccontare è difficile, quasi eticamente scorretto, e l'equilibrio fra io e noi impossibile da accordare. Per un anno, Larher rifiuta interviste e dichiarazioni pubbliche. Fino al momento in cui, richiamato al dovere che il ruolo gli impone, dopo una lunga elaborazione del lutto, il libro comincia a colargli fra le dita. Il risultato è un «oggetto letterario» anomalo, drammatico e ironico, divertente e desolato, in cui i tragitti del Caso (o del Destino) attraversano l'infanzia borghese, l'adolescenza da rocker in erba, l'età adulta da discografico-scrittore, e portano Erwan nell'occhio del ciclone. Accanto a lui, in un gioco di alternanze, le testimonianze dirette di familiari, amici più o meno intimi, compagne, nella loro versione del dramma. Di fronte a lui, un alter ego, Iblis, materializzatosi dal lato oscuro della sua (nostra) stessa marginalità, armato di kalashnikov."" -
Populismo di lotta e di governo
Nell'ultimo decennio il populismo ha conquistato non solo le pagine dei quotidiani ma anche i parlamenti e i congressi, passando da movimento di opposizione a forza di governo. In Europa - e in Italia soprattutto - i populismi al potere vogliono provare che sanno risolvere i problemi lasciati irrisolti dai precedenti governi di partito, ma anche dare forma e forza a una nuova identità nazionale. Il populismo al potere nei paesi a democrazia consolidata cambia e cambierà il modo di intendere questo fenomeno globale. L'obiettivo di questo volume è studiare il populismo anali77andolo nella sua complessità storica, culturale e sociale e considerandolo tra i fattori chiave dei processi di trasformazione che stanno investendo sia la democrazia rappresentativa sia il suo contenitore storicamente dominante, lo stato nazionale. -
Lavoro apolide. Freelance in cerca di riconoscimento
Freelance, partite Iva, lavoratori creativi e cognitivi. Sono il simbolo del lavoro divenuto ""apolide"""", senza cittadinanza né riconoscimento giuridico. Sono i professionisti autonomi, figure chiave del capitalismo snello postindustriale. Un modello che chiede figure professionali molto qualificate, specializzate e flessibili, ma che al contempo non offre né sicurezza sociale, né condizioni economiche adeguate. A partire da un progetto di ricerca europeo che in chiave comparata ha preso in esame la qualità del lavoro autonomo tra i Paesi dell'Unione, Renata Semenza e Anna Mori fotografano il nuovo lavoro, sospeso tra professionismo e precarietà, indipendenza e mancanza di tutele, solitudine ma anche capacità di auto-organizzarsi e farsi portatore di nuove domande di rappresentanza collettiva. Prefazione di Sergio Bologna."" -
Le conseguenze del futuro. Sei dimensioni di cambiamento, sei voci di futuro declinate al presente
Il nesso tra conoscenza e politica con Ermanno Bencivenga. Miguel Bensayag e la formazione come pratica sociale. L'economia politica e la lotta alla povertà secondo Rafael Correa Delgado. La relazione tra qualità di vita, salute e disuguaglianze studiata da Kate Pickett. Raj Patel e il suo impegno per la sostenibilità della filiera agroalimentare e la food justice. Le città tra conflitti e nuovo cosmopolitismo nella visione di Ash Amin. Sei grandi interpreti della contemporaneità ci accompagnano tra le contraddizioni e le potenzialità del presente, per ricordarci che il cambiamento siamo noi e che siamo tutti chiamati, come ricorda Elena Pulcini nella sua introduzione, a un impegno di cura verso il mondo vivente. -
Dieci idee per ripensare il capitalismo
Arretramento delle condizioni di vita, gradi sempre più acuti di marginalizzazione sociale, distruzione dei patrimoni ambientali e distribuzione iniqua della risorse. È tempo di invertire la rotta. Dieci idee per ripensare il capitalismo sfida l'assunto secondo cui le regole del gioco sono date: le alternative al capitalismo per come si è affermato negli ultimi decenni di regime neoliberale esistono, occorre avere il coraggio di esplorarle. Studiosi affermati e giovani ricercatori si fanno interpreti di proposte e ipotesi di lavoro capaci di profilare modelli economici più giusti, democratici e sostenibili. Prefazione di Massimiliano Tarantino. Introduzione di Enzo Mingione. -
Dizionario minimo del gesto. Corpo, movimento, comunità nella danza di Virgilio Sieni. Ediz. a colori
È il nostro corpo a portarci a spasso nel mondo. Sono le potenzialità espressive del gesto a metterci in comunicazione con gli altri. È il movimento a tracciare opportunità di incontro e di scoperta. La danza di Virgilio Sieni non è solo performance, ma un'esperienza di conoscenza e rigenerazione che ci rimanda alla nostra corporeità e alla reciproca interdipendenza. Un viaggio da intraprendere insieme - tutti noi, danzatori non professionisti - per dar vita a un ""gruppo in cammino"""". Un dizionario minimo per passare in rassegna gesti e movimenti quotidiani - camminare, toccare, voltarsi - per mettere così in discussione le nostre rigidità. Un tragitto tra significati cui Sieni ci accompagna usando metafore, riferimenti iconografici, memorie personali e ancestrali per superare gli automatismi e per aprirci a un modo più autentico di sentire e di sentirsi al mondo. La parola e il disegno sono i due linguaggi che introducono all'universo artistico di Sieni: gli schizzi di Arianna Vairo formano un alfabeto danzante che le parole di Mattia Palma traducono in un dizionario, di certo parziale ma in cui ogni parola si inanella alla successiva mostrando che il senso si dà proprio nel ritmo e nella dinamica. Con un'intervista a Virgilio Sieni."" -
Atlante delle città. Dieci ritratti urbani per un viaggio planetario
Johannesburg, Ulan Bator, Londra, San Paolo, Bucarest, Jaffa, Napoli, Mumbai, Caracas, fino al Mediterraneo come simbolo delle nuove frontiere che respingono e privano dello status di cittadinanza. Dieci cartoline mettono in luce i tanti modi di essere e fare città: un atlante di ritratti urbani per un viaggio attorno al mondo. Chi soffre la città nell'epoca dell'urbanesimo planetario? E come si resiste ogni giorno agli urti derivanti da speculazioni ed espropriazioni di diritti inalienabili, a partire da quello all'abitare? Come si può far fronte a diseguaglianze sempre più aspre tra chi prospera e chi soccombe? Se le città sono specchio delle iniquità del capitalismo contemporaneo, osservarle da vicino permette di cogliere i semi di un cambiamento possibile. Ma come farlo oggi che le forze economico-politiche e le scienze urbane sembrano aver smarrito il contatto con i sogni e i bisogni - complessi, conflittuali, plurali, ma vivi - delle città? Partendo dai vissuti di chi le abita, procedendo per tensioni e contraddizioni, lungo linee di fuga generative di forme di convivenza più giuste e inclusive. -
L' arte di vivere insieme. Secondo Manifesto convivialista. Per un'alternativa al neoliberismo
I giovani in Occidente cominciano a mobilitarsi contro il riscaldamento climatico. Le persone scendono in piazza in opposizione a tiranni e dittature. Le disuguaglianze diventano il bersaglio polemico di cittadini che chiedono giustizia sociale e ambientale. Il libro nasce per raccogliere e rispondere a queste voci, proponendo una filosofia politica alternativa al neoliberismo. Questo Secondo Manifesto convivialista è stato sottoscritto da oltre trecento autori: non solo personalità accademiche, ma anche scrittori, attivisti, artisti di fama internazionale e di diversa provenienza geografica. Un lavoro collettivo per immaginare nuove formule di convivenza orientate ai principi della cooperazione, della democrazia, del dialogo tra culture, della pari dignità, della responsabilità ecologica. Prefazione di Elena Pulcini. -
Storie della buonanotte per nuov* progressist*
Nel corso della sua lunga storia, la socialdemocrazia ha saputo cogliere le inquietudini di larghi strati della popolazione, ponendosi un obiettivo preciso: non il raggiungimento di formule utopiche, bensì la costruzione di società progressivamente più giuste. Tutto questo ha tenuto finché la fase è stata espansiva. Quando la crisi si è fatta violenta e duratura, la capacità di intercettare consenso e la presa sui rapporti di forza si sono via via allentate. A che punto della storia ci troviamo oggi? Il libro, recuperando dal patrimonio di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli le voci di intellettuali, attivisti, sindacalisti che hanno segnato la storia dei diritti del Novecento, mette a fuoco il lascito ma anche l'immediato futuro delle proposte politiche che hanno caratterizzato il campo della sinistra. Il lavoro con Giuseppe Di Vittorio, la scuola democratica con Tristano Codignola, le relazioni educative con Ada Gobetti, il diritto alla salute con Franco Basaglia, un'idea di sviluppo rispettosa dell'occupazione e dell'ambiente con Silvio Leonardi. Rinnovati nella lettura grazie ad attenti interpreti della contemporaneità - tra cui John Foot, Vanessa Roghi, Fabrizio Barca, Luca Michelini -, i testi proposti nel volume offrono un'antologia di storie di impegno e di attivazione che hanno caratterizzato il laboratorio riformista. -
L' ultima Milano. Cronache dai margini di una città
Prima che la crisi del Covid-19 proiettasse la città in una dimensione piena di incognite, Milano correva: incremento demografico, attrazione di capitali stranieri, boom immobiliare, riqualificazione diffusa, esposizione mediatica senza precedenti. Sullo sfondo dell'inarrestabile corsa, gli effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico, la pervasività del precariato lavorativo, l'esplosione dei costi abitativi, la crescita di una popolazione di invisibili e non rappresentati, il fermento delle periferie. Questo libro è un viaggio che racconta Milano oltre le retoriche: casa, scuola, accoglienza sono tre itinerari per coglierne l'impronta e le ambivalenze. L'ultima Milano non è la città degli ultimi, ma è la città presa nei suoi bordi, nei suoi bordi che diventano sperimentazione, nella sperimentazione che diventa avamposto di una nuova politica possibile. -
E se domani. Kit di sopravvivenza per approdare al futuro
Il futuro è un groviglio di dubbi e incertezze, di opportunità e trasformazioni continue. Da cosa partire per non perdere la bussola? Come recuperare speranza in un'epoca in cui sembra vincere un senso di sfiducia? ""E se domani"""" esplora cinque dimensioni da cui ripartire: i molteplici legami d'affetto e le relazioni di cura, intese come antidoti alla solitudine; la scuola, il sistema educativo capace di formare cittadini consapevoli; la città, il territorio """"vivo"""" per tradurre in positivo le tensioni che lo attraversano; l'ambiente, da percepire come un bene comune irrinunciabile per disegnare nuovi equilibri; i sud del mondo per pensare allo sviluppo in termini di coesione territoriale. Un viaggio che muove dalle nostre reti di prossimità fino ad abbracciare l'intero pianeta, per ritrovare slancio progettuale e far germogliare progetti di vita. Introduzione di Ilaria Gaspari."" -
Profezie verdi. Le origini del pensiero e dell'azione ecologista
Oggi sappiamo che la crisi ambientale esiste e che riguarda tutti noi. Se la transizione ecologica è entrata a far parte dell'agenda politica, da più parti si lamenta la lentezza con cui governi e istituzioni sovranazionali adottano misure concrete per fronteggiare l'allarme clima. La scienza, da parte sua, preannunciava già dalla metà del secolo scorso i possibili scenari futuri. Accanto a quella climatica, già nel 1972 si parlava di crisi alimentare, di inquinamento e di risorse non rinnovabili. Ma in quale preciso momento e soprattutto in che modo nel corso della seconda metà del Novecento è affiorata - nella comunità scientifica, nei movimenti d'opinione, nel dibattito pubblico - la questione ecologica? Quando ci siamo accorti che le risorse erano finite? Quando abbiamo capito - anche a fronte di disastri ambientali e catastrofi industriali che hanno prodotto traumi collettivi - che il nostro è un ecosistema fragile e che dalla sua salute dipende il benessere di tutti noi? ""Profezie verdi"""" è un'antologia di testi che esplora le voci dei primi movimenti ambientalisti e le connette alle ipotesi più avanzate di riformulazione dei modelli economici oggi ancora dominanti. Un volume che esplora la nascita della """"sensibilità verde"""", connettendola al tema della cura dei territori e delle comunità, all'etica e all'economia, all'emergere di una reazione che, dal basso, si è mobilitata per un diverso rapporto tra uomo e ambiente, sviluppo e qualità degli ecosistemi."" -
Un altro mondo è ancora possibile? Lo spazio dell'alternativa vent'anni dopo Genova e Porto Alegre
Più di 50.000 persone scesero in strada il 29 novembre del 1999 a Seattle, per manifestare in occasione della conferenza dell'Organizzazione mondiale del commercio. Ambientalisti, comunità indigene, associazioni di base, lavoratori, studenti e disoccupati: nasceva quello che passerà alla storia come ""Il popolo di Seattle"""", un movimento che non si opponeva solo alla globalizzazione liberista ma si nutriva di alternativa e intonava """"Un altro mondo è possibile"""". A vent'anni dalle giornate del G8 di Genova, che ne è di quel pensiero altermondista, ecologista, già capace di vedere il nesso stretto tra giustizia ambientale e giustizia sociale? Questo libro vuole essere un tentativo di riaprire un'agenda: se gli anni Duemila sono stati fin qui caratterizzati da una pluralità di analisi incapaci però di esprimere progetto, serve ora tornare a scommettere sulla possibilità di cambiamento non solo giusto, ma necessario.""