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Pianto di Narciso
Attraverso una lunga serie di lettere, Anubi ricorda ad Anput la loro lunga, travagliata, interminabile storia d'amore. In una realtà attuale, nel quale i classici ruoli degli innamorati svaniscono, scopriamo da un lato un bisogno di essere amata che permette di superare qualunque offesa o affronto, e dall'altro un egoismo tale da causare tanto dipendenza quanto rancore. Una storia in cui l'amore attraversa le sue varie fasi, fino a confondersi con l'odio e con la più profonda e imperscrutabile vendetta e, solo quando si capirà il pericolo di fermarsi ad aggiustare qualcosa che è inevitabilmente rotto, alimentando il potere del proprio carnefice, si potrà, forse, riscoprire il valore della propria vita. -
Breus
"Breus"""", uno dei poemetti più belli e affascinanti dell'opera di Pascoli, è proposto, in questo volume, in un'edizione illustrata che rende, se possibile, ancora più suggestiva la storia del giovane protagonista. Il racconto, tratto da una leggenda bretone, narra la vicenda di Morvàn, un ragazzino che vive conoscendo ancora poco del mondo che lo circonda. Il destino lo mette di fronte a un cavaliere, da cui rimane impressionato: è imponente in sella al suo cavallo, bellissimo e minaccioso nella sua armatura. Il ragazzo decide di andare via da casa per diventare anche lui cavaliere. Lascerà tutto, la madre e la sorella, per seguire il suo sogno. Ma, quando farà ritorno, ricoperto di gloria, nulla sarà più come prima." -
Se questo è amore
Sara e Lucia si conoscono da oltre trent'anni; sono donne apparentemente forti e indipendenti, ""in carriera"""". Gli impegni di lavoro, un matrimonio fallito alle spalle per Sara e una figlia avuta a diciassette anni per Lucia, non impediscono alle due amiche di incontrarsi ancora ogni tanto per fare shopping, e soprattutto per parlare di uomini. Sara ha conosciuto Gilberto, Lucia ha appena incontrato Giorgio: tra confessioni e autoinganni, le due donne provano a tracciare i contorni dei rispettivi incontri amorosi. Raccontano un amore dei nostri tempi, nato per caso, portato avanti per passione, per gioco, forse anche per solitudine; un amore che si lascia narrare soltanto in prima persona, come una pagina di diario o una lettera senza risposta. Nella speranza che la somma di tutti i punti vista in una relazione, la somma di tutti gli egoismi in causa, di tutte le confidenze, possano infine rivelare alle due amiche ormai mature la vera natura dell'amore: non l'amore per quello che sarebbe potuto essere, ma l'amore per quello che è stato, se questo è amore."" -
Torce nella notte
Questo volume percorre le tappe fondamentali della vita dell'anarchica abruzzese, sedici scritti nei quali all'interno del suo percorso di vita entrano i personaggi dell'epoca che più hanno contribuito a plasmare la sua identità rivoluzionaria: da Gaetano Bresci (""Bresci nei miei ricordi""""), sul quale sarà necessario soffermarsi più appresso perché fondamentale per la sua presa di coscienza, a Pietro Gori, per proseguire tra gli altri con Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, Gino Lucetti, Anteo Zamboni e Michele Schirru. «Nelle ore anelanti ed incerte della ripresa;/ Nelle ore solenni della lotta;/ Nelle ore rischiose della vittoria;/ Fra le incognite del domani;/ Fra le torturanti voci del dolore;/ Quante volte noi ci diremo, con lo sguardo/ carico di memorie:/ Oh, se essi fossero qui!» scrive nella prefazione la d'Andrea, come a voler ribadire l'importanza dei martiri anarchici nella lotta quotidiana. Sono loro le """"Torce nella notte"""", sono loro a illuminare l'impervio percorso verso la vittoria. Prefazione di Enzo Di Brango."" -
Contagiati
La quarantena è il periodo di segregazione cui è sottoposto il contagiato, il diverso, una fase probatoria necessaria a smascherare la malattia, un luogo di isolamento in cui la salute è sospetta, spiata da dietro un vetro di diffidenza. Fino al momento della diagnosi, la condanna alla solitudine forzata è preventiva, perché la salute degli uomini è troppo precaria per rischiare, e l'untore va isolato. Il virus fa tanto più paura quanto più viene da lontano, perché le vie sconosciute percorse dal diverso non possono che essere strade pericolose, terre infette. Così, lo spauracchio del contagio separa mariti da mogli, genitori contagiosi da figli deludenti; i seni nutrienti delle madri divengono ricettacolo di batteri, il latte veleno trasmesso con l'inganno della vita. Perfino l'amore diventa un sospetto episodio virale, quando l'inverno lo spoglia dei suoi fiori e ne rivela i frutti guasti. In dodici storie inquietanti e visionarie, Andrea Mauri ci racconta la sua ossessione per la malattia e il disagio del vivere moderno, proponendoci la scrittura come unica terapia efficace contro le infezioni della vita. -
Re di relitti e di rottami
Arrigo Balboni, classe 1893, originario di Renazzo (provincia di Ferrara) fa parte della buona fetta di generazione italiana partita per l'America in cerca di fortuna. Ex camionista, ex soldato volontario nella prima guerra mondiale, pilota acrobatico, collaudatore e meccanico di aeroplani, diventa una sorta di celebrità nel piccolo mondo dell'aviazione californiana nel momento in cui si inventa una nuova attività: quella di recuperare i pezzi di aeroplani incidentati per rivenderli come ricambi o per riassemblarli costruendo nuovi mezzi funzionanti. A contatto con innumerevoli personaggi del mondo dell'aviazione, Balboni inizia a raccoglierne gli autografi, inserendoli all'interno del suo Gold Book, che arriva a vantare circa diciassettemila firme. Vittima di un incidente stradale insieme al suo amico Gino, Balboni inizia a raccontargli la sua vita e la sua passione per gli areoplani. Gino, però, stranamente non gli risponde, né sembra essere più accanto a lui... -
Il volo della libellula
Amélie, restauratrice dal singolare talento, inizia a soffrire di ipocondria e attacchi di panico dopo aver affrontato il primo momento difficile della sua carriera. Vive da due anni a Firenze, dove ha il coraggio di percorrere un solo tratto di strada, quello fra casa sua e il luogo di lavoro. Alberto è un avvocato, tanto altezzoso quanto insoddisfatto, che lavora malvolentieri in una biblioteca per avere un po' di indipendenza economica. Giulia, la sua fidanzata, insicura e timorosa, è un ingegnere alle prese con importanti scelte professionali, che potrebbero finalmente dare uno scossone alla sua carriera e alla sua vita. Vittima della frustrazione e della gelosia del suo compagno, riesce a malapena a prendere una decisione. Quando Alberto trova in biblioteca un libriccino estremamente datato, legato alla figura di Leonardo da Vinci e al suo ultimo capolavoro, il San Giovanni Battista, le tre storie convergono, sviluppandosi all'interno di un giallo psicologico che non si svelerà fino alle ultime, imprevedibili, battute finali, e rivelando ai protagonisti importanti verità sulla vita e sul suo naturale percorso. -
Angelo rosso
Anni '70, entroterra genovese. Nardo, cresciuto in una famiglia strenuamente fedele all'ideale comunista, compie, nella convinzione di dover apportare un cambiamento nella storia del Paese, un attentato nella fabbrica in cui lavora. Nell'esplosione perdono la vita sei operai, tra i quali Giacomo, suo amico e rivale in amore. Da allora, il senso di colpa continua incessantemente a tormentarlo, influendo anche sul suo matrimonio con Elisa, la donna che è riuscito a sposare dopo la morte della giovane vittima della bomba. Le conseguenze della deriva politica di lui e di quella morale di lei, insoddisfatta della sua vita coniugale, arrivano a coinvolgere l'intera stabilità sociale del paesino ligure e importanti personaggi politici, fino ad arrivare all'inaspettata svolta finale. -
Sugar daddy
Nato in Gran Bretagna, lo sugar daddy è un uomo che possiede le seguenti caratteristiche: adulto di età compresa tra i 50 e i 70 anni; ricco; disposto a fare costosi regali a delle sugar baby in cambio di compagnia e affetto. Lo sugar daddy italiano invece è un poeta di Frascati, sposato, con uno stipendio da professore di scuola e la casa al mare, un piccolo borghese affetto dallo spleen. Nessuna delle sue giovanissime muse, però, è in grado di apprezzare appieno i suoi versi, dunque raramente sugar daddy è ricambiato con compagnia e affetto, piuttosto con pietà e disprezzo. I suoi piccoli numi, di memoria montaliana, non sono messaggeri divini, o donne-angelo, ma delle belle ragazze dei Castelli, innocenti e sfacciate; le sue giovani parche - come ama chiamarle ispirandosi ai ""Sepolcri"""" di Foscolo - vivono il tempo infinito della giovinezza, e proprio per questo, come le parche del mito, cantano inesorabili la fine di sugar daddy, che approssimandosi alla vecchiaia, ripiega tristemente sugli amori mercenari lungo la Salaria."" -
Presso il re moro
Una raccolta di testi al tempo stesso delicata e dura, caotica nel suo sperimentalismo. Racchiusi in poche righe, possiamo scorgere la poesia di un singolo istante, gli interrogativi, i pensieri volanti, i dettagli fugaci che presto o tardi svaniranno dalla memoria, e le storie di tempi e luoghi lontani. In questo libro si spazia tra il mito e la storia, si accosta l'aulico al dialettale, il fiabesco allo squallido reale; entriamo in atmosfere da sogno per poi lasciarci sprofondare nella durezza di quel che è. -
Il filosofo gigolò
Arnaldo Casciani è un giovane seminarista romano combattuto tra due amanti alquanto singolari: la prima è Sophia, una bella ragazza greca che vive a Roma, a Isola Farnese; si è tatuata sul petto e sulle cosce dei brani filosofici per impedire ad Arnaldo di diventare sacerdote. La seconda è Santa Madre Chiesa; apparentemente più fredda della prima, ha dalla sua ""il carisma sicuro della Verità"""", questo, almeno, gli è stato insegnato. Ma sarà proprio così? Arnaldo ne è sempre meno convinto: la verità tatuata sul corpo di Sophia sembra diventare ogni giorno più persuasiva; letta su quella pelle morbida e liscia, durante incontri che si fanno sempre più seducenti, lo invita ad abbracciare anche l'amore dei sensi e, come il demone socratico, lo sprona a cercare una nuova mediazione tra lo spirito e il corpo, e a percorrere, sempre sulla via del Bello, l'incarnazione del divino. Ha inizio una nuova rivelazione, un nuovo Vangelo. E l'Apocalisse sembra vicina."" -
La bellezza ferita
«L'Inferno sono gli altri» scriveva Jean Paul Sartre. Perché negli occhi degli altri si vede la propria immagine riflessa, si scorgono ferite che non si vorrebbe vedere, si è costretti a riconoscere, nel proprio stare al mondo, l'inadeguatezza, l'imbarazzo di vivere, le pose grottesche di un attore involontario. La bellezza di Guillaume D. ha una ferita da cui è difficile distogliere lo sguardo: è il suo cognome, quello di un padre famoso, icona del cinema francese e mondiale, immagine insuperabile di forza, di successo, di virilità. Guillaume è un poeta. È un uomo generoso, sensibile, delicato; è diverso dal padre, ma la sua somiglianza con lui lo condanna a fuggire da se stesso, dal suo corpo che lo accusa, e che diventa perciò oggetto di martirio. Guillaume si perde e si ritrova, cerca aiuto nel vino, nella droga, sempre alla ricerca del dolore, della perdita di sé, di una semplicità di sguardo che è la sua. In un romanzo dalle forti componenti autobiografiche, l'artista Francesca Dosi ci racconta del suo rapporto con Guillaume Depardieu, dell'affinità elettiva che ha legato i loro percorsi artistici, della giovane promessa di un amore. -
Fegato
«Prendete un foglio protocollo, piegatelo bene a metà e scriveteci sopra: ""Tema"""". Dopo ci va il titolo: Fegato, scritto bello grosso, FEGATO, se è vero, come è vero, che colà gli antichi ritenevano porsi la sede della fantasia, punto e accapo, poi saltate una riga e in mezzo scrivete """"Svolgi Mento"""" da una parte e dall'altra della piega del foglio, duepunti e accapo. Bruno è emigrato al Nord da bambino; per lui, che in casa parla una lingua diversa da quella che parlano a scuola, il Tema è un'occasione di protesta e di rimpianti, valvola di sfogo per errori di ortografia inestirpabili, per meridionalismi lasciati sul foglio protocollo di proposito, a concimare la lingua italiana; è un'opportunità per lapsus calami non voluti, poi riscoperti da grande, e sottoscritti da un ostinato senno del poi. In questo libbro (con due bbì) Bruno ci mostra la ricchezza narrativa di tale genere letterario, capace di raccontare l'esistenza intera di un uomo, dalla sua emigrazione dal Sud con la famiglia, su, fino al Tema della Maturità, passando attraverso i giochi dell'infanzia, la solitudine degli esiliati, il delizioso supplizio degli amori non corrisposti.»"" -
Peripatetica
L'antologia poetica del collettivo Ero Hera: un collettivo femminile di poesia nato dall'iniziativa di sei giovani attrici e performer - Giulia Pomarici, Ilaria Delmonaco, Gloria Iaia, Ortensia Macioci, Lucrezia Marzo, Mimosa Maniàci - nate artisticamente nello stesso luogo, il Cineteatro di Roma. La figura di Hera, la signora di tutte le dee, è stata eletta ad archetipo femminile. In questi versi, le sei voci, qui intese come un'unica ""entità femmina"""", si alternano in ordine sparso offrendo un timbro ogni volta diverso, in un viaggio intimo e variegato attraverso amore, rabbia e speranza."" -
Copione al contrario
L'incontro casuale tra Greta e Daniele, due ex compagni di classe alle elementari, innescherà in lei un forte desiderio di cambiamento. La ragazza, poco più che ventenne, lascerà la sua famiglia - comunque assente dalla sua vita - per andare incontro a un destino lontano da tutto ciò che aveva caratterizzato la sua esistenza fino a quel momento. Un amore costruito poco a poco il loro, e apparentemente troppo fragile per affrontare le grandi difficoltà che gli si presenteranno davanti. Ma è proprio di fronte agli ostacoli che, in un gioco di specchi in cui i ruoli per una volta si capovolgono, si possono davvero chiudere i conti con il passato e ricominciare a vivere. -
Poesia e libertà. Testi e immagini da un laboratorio
«Il laboratorio di cui questo libro è frutto, nato dagli incontri da me guidati nell'ambito di Officina poesia, iniziativa di Monteverdelegge, è cresciuto attorno a questo io posto al margine ma centrale in ognuno di noi: alla voce emersa in ciascuno nel corso dei sei anni in cui il laboratorio è vissuto (2013-2018), anche grazie ai poeti (oltre a me, Silvia Bre, Maria Grazia Calandrone, Claudio Damiani, Luigi Trucillo) intervenuti negli incontri. Questo laboratorio e questo libro sono il documento di una pratica della poesia nata in opposizione al concetto aberrante di ""scuola di scrittura"""", le cui implicazioni commerciali e omologanti sono incompatibili con la letteratura e con la sua libertà». (La curatrice)"" -
Voglio morire a Pietroburgo. Poesie per l'Eurasia. Nuova ediz.
Postfazione di Corrado Veneziano. -
Esimdé. Né Oriente né Occidente
"Esimdé"""" è una raccolta di reportage geopoetici che Christian Eccher ha scritto per quotidiani e riviste serbi e italiani. Al centro dell'attenzione del reporter ci sono i paesi del Caucaso, dell'Asia Centrale e di alcune regioni della Federazione Russa quasi sconosciute in Occidente, che costituiscono il punto di incontro di popoli e culture, l'incrocio fra Oriente e Occidente, la faglia di scontro fra imperi ormai scomparsi ma ancora presenti nell'immaginario collettivo delle genti protagoniste indiscusse di questo libro. Terre di frontiera, come di frontiera è la scrittura dell'autore, a cavallo fra reportage giornalistico e prosa d'autore, fra descrizione analitica e letteratura." -
Sirene
Dodici donne raccontate dall'uomo che le ha amate, a volte anche per poco. Una storia attraverso le città e i corpi, in un viaggio parallelo all'esterno e all'interno delle emozioni; dell'amore con la sua geografia da disegnare; del tempo che invecchia alcune cose, altre, invece, le mantiene intatte per molti anni. Incontriamo Sherazade che ricorda gli insegnamenti di suo padre nonostante fatichi a indossare il velo; Amelia che traduce in russo il canto antico delle balene in Messico. O Simona nuda sul letto di una Lisbona in crisi, invecchiata quanto lei; Giorgia, orafa di Lecce espatriata in Canada, che sogna di poter ritornare nonostante tutto; Ariel sulla bicicletta a Parigi, finalmente libera da un amore divenuto possessione e violenza; Penelope, economista emigrata a Lipsia, che legge l'ultimo telegramma del padre divenuto un guru in India. E ancora Greta, Teresa, Francesca, Valeriana, Paula e Diana. Dodici donne indipendenti e forti che riflettono come uno specchio rotto la femminilità di un secolo nuovo e incerto. Una storia divisa in respiri e gemiti, raccontata da un uomo che osserva se stesso e il Mondo attraverso gli occhi delle donne conosciute, amate e perdute. -
Blu oltremare
La nuova raccolta poetica di Daniele Cargnino.