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La cosa
La cosa sta lì, in una stanza chiusa: qualcuno, dopo averla vista, ride a crepapelle, altri sono presi da un malore, tutti la amano, ma nessuno riesce a dire che cosa è: è la perfezione impossibile di un giardino incolto, neanche il ricordo può farne una copia all'altezza; è il colloquio paradossale, intimo e al tempo stesso distaccato, tra un paziente e il suo analista; è l'incontro tanto atteso tra un amante e un'amata, quando le parole dette vengono strangolate da pensieri ossessivi, un dialogo interiore troppo rumoroso per poter udire una dichiarazione d'amore. -
Le mani addosso
La prima raccolta poetica di Eleonora Brogi. -
Boschi, cime e altre storie
Queste sono storie di gente di valle, curiosa e sospettosa ma ancora sorprendentemente selvatica, tenacemente ancorata al territorio, che di fronte alla maestosità della natura riesce a sorprendersi e inebriarsi delle sue meraviglie come fosse la prima volta. Sono visioni oniriche e storie di vita vissuta, dialoghi sensoriali tra uomo e paesaggio in cui i reali protagonisti sono le vette, i boschi, il mare inaspettato, le civette, e le amicizie solide come montagne. -
Dai miei occhi
La prima raccolta poetica di Simona Mugno. -
Felici e contenti. Saggi guida sulle possibili relazioni tra uomini e donne
Questo libro esplora, con estrema ironia, le dinamiche e i protagonisti che compongono la coppia ai giorni d'oggi. In un contesto sociale che ci mette a dura prova con la ricerca del partner perfetto, l'autrice scrive di ipocrisie e verità che la società è abituata a camuffare con una spessa patina di consuetudini, romanticismo e perbenismo. La penna di Sara Ceracchi trae d'impaccio, con la sua vena umoristica, chi oggi prova l'ansia davvero ingiustificata di doversi creare una vita di coppia esemplare. Cosa ci offre il banco degli incontri? E voi a quale categoria di aspiranti ""felici e contenti"""" pensate di appartenere? Il viaggio in questo scritto vi aiuterà a scoprirlo."" -
Naufrago è il sogno
Raccolta poetica di Giancarlo Stoccoro. -
Il bene dopo di noi
"Il bene dopo di noi"""" è un'indagine su quello che resta nel prima e nel dopo una relazione sentimentale, una dissezione anatomica dei diversi piani prospettici di una coppia. La domanda sospesa in ogni pagina è come sia possibile che esista un bene dopo, se quel bene coincideva con l'esistenza stessa della coppia. La fine di una relazione non è, nella visione del collettivo poetico, un evento asettico che potrebbe non accadere: essa invece accade costantemente, più che un fatto o un luogo collocabili nel tempo, si tratta di una direzione. La contemplazione della natura delle cose implica un dato apparentemente certo: tutto muta. In questa trasformazione muta pertanto anche quel che resta, il disvelamento dei ricordi non è che una vita sotterranea che continua, imperterrita, a esistere." -
Cresce dentro di me un uomo straniero. Testo albanese a fronte. Ediz. bilingue
Si apre una contraddizione in chi affronta la lettura di questo contributo che Gëzim Hajdari offre alle nostre lettere, e non solo: la certezza di punti fermi, la caparbietà di un progetto a lungo termine, l'ostinazione a credere in valori millenari filtrati dalla invenzione scritta, pure a fronte di un mutamento epocale di paradigma, che tutto appiattisce, frammenta, disconosce e distrugge, proprio a far capo dallo status che l'autore porta, esibisce, coltiva: quello di esule, migrante, rifugiato, altro e diverso. Una condizione fluida e bloccata che i suoi testi poetici ribadiscono ad ogni strofa, essendo ormai l'esperienza di fuggitivo e sradicato divenuta elemento sostanziale del suo vissuto e del suo immaginario, vittima (come vedremo) con molti altri intellettuali ""stranieri"""" di una tacita e sistematica espulsione che l'Italia pre e post salviniana ha caparbiamente attuato in nome anche di purezza e primato letterari, di fatto smentiti da questa stessa raccolta."" -
Fragili naufragi. Ediz. catalana e italiana
Una delle più belle raccolte poetiche di Nora Albert. Il tema della poesia, così come in gran parte delle pagine del libro, è l'idea del naufragio: ""Naufragare spirali in derive senza mare"""" afferma nell'ultimo verso, che include anche un chiaro riferimento al titolo della seconda parte, """"Derive""""; ma è soprattutto una rievocazione del fallimento della vita personale di Van Gogh, come lo stesso pittore esprime: """"Il mio viaggio finisce qui, un viaggio che è stato un naufragio"""". La poesia evoca i colori del grande artista olandese, nonostante in alcune parti - forse come in una risonanza dei versi di Anne Sexton sullo stesso quadro - si concentra in modo diretto su """"Notte stellata"""", una delle sue tele più famose: """"Stelle come dadi ardenti sprofondano nelle viscere/ della notte e respirano stupefatti la sfida/ del silenzio squarciato dal desiderio dell'eterno"""". Prefazione di Jaume Pérez-Montaner."" -
Mi chiamo Yuri
Erano gli anni Novanta, a Monteverde. Yuri e i suoi amici si incontravano al largo Giovanni Berchet, la piazzetta vicino alle mura di villa Sciarra. C'era Andrea, l'amico fraterno di Yuri, e Loris-Scucchia, quello che imitava alla perfezione Ridge, il mascellone di Beautiful, e poi c'era Giulio, Mirketto, Simone... e Valentina, che con Yuri era cresciuta insieme. Gli anni di Monteverde finiscono, come tutto il resto, ma Yuri è diverso, e la sua vita, e il mistero intorno alla sua scomparsa, non saranno mai dimenticati. In un romanzo dalle tinte noir, in cui l'amicizia intreccia le sue vie con la malavita romana, Patrizia Pieri ci racconta la storia di Yuri e dei suoi veri amici. -
Bokman: uomo caprone
"Bokman: uomo caprone"""" è un libro che scava nel profondo, penetrando nei coni d'ombra della nostra coscienza. L'autore sfrutta la sua eredità multi- e trans- culturale (madre del Suriname e padre della Guyana) per tracciare le linee di una poesia civile e politica capace di attingere dalla tradizione culturale europea e coloniale e, al tempo stesso, dalla cultura pop e liquida degli anni Zero. Una lirica ritmata e musicale in continua tensione tra personale e universale che consente a molte voci, presenti e passate, reali e immaginarie, di esprimersi e uscire fuori attraverso un unico coro poetico e multiforme." -
Tempi supplementari
I tempi supplementari sono tempi di grazia, nel calcio come nella vita. Quando la superiorità dell'avversario è schiacciante si cerca di coprire la porta fino al fischio finale, e, nel frattempo, si spera: si spera di limitare la sconfitta facendo almeno un goal, si spera che un pallone cada in avanti, quanto basta da far partire l'improbabile contropiede di un mediano; si spera di resistere fino alla fine. E allora si va ai supplementari. Giacomo e i suoi amici vanno tutte le estati al mare in colonia, con le suore, nella pineta di Marina di Grosseto. Quando raccolgono la sfida dei ragazzi di un'altra colonia, inizierà una partita di calcio che durerà per cinquant'anni. -
Vento blu. (Cielo, vento, stelle e poesia). Ediz. multilingue
«Tradotto per la prima volta l'autore che unisce slancio lirico a resistenza e d'identità nazionale» - la LetturaYun Dong Ju (Longjing, 30 dicembre 1917 - Fukuoka, 16 febbraio 1945) è uno dei poeti della letteratura coreana del Novecento più amati in Corea. Vissuto nel pieno della colonizzazione giapponese che si prolungò per ben trentacinque anni, è considerato uno dei principali poeti della resistenza nel suo Paese. La raccolta ""Cielo, vento, stelle e poesia"""" è qui tradotta per la prima volta in lingua italiana con il titolo """"Vento blu"""" e contiene l'intera opera conosciuta del poeta; riguarda gli anni che vanno dal 1934 al 1942 e testimonia la graduale crescita artistica e intellettuale di Yun Dong Ju. Una crescita che coincide con il suo impegno letterario, i cui effetti convergono con quelli della resistenza politica e organizzativa posta in atto dai coreani per contrastare l'occupazione giapponese e la perdita di indipendenza del Regno di Corea."" -
L' airone
Fiabe minimali, parabole sapienziali, trascrizioni laconiche di illuminanti e abbaglianti visioni il cui senso è nello stesso tempo lampante e indecifrabile. Sono poesie in prosa nate da una forma - se così si può dire - di mistico raziocinio. -
Il viaggio di Giaime. Atto unico
Il libro racconta le tappe, le scelte e gli incontri di Giaime Pintor - saggista, poeta e traduttore tra i più noti della sua generazione - che nell'autunno del 1943 attraversa un paese tradito dai suoi capi e diviso in due dalla guerra, per convincere gli italiani a riprendere in mano il proprio destino. È la vicenda esemplare, messa a fuoco dal linguaggio teatrale, di un giovane intellettuale che rinuncia ai propri privilegi e sacrifica la propria vita per «contribuire alla liberazione di tutti». -
La canzone più bella
Durante un trasloco capita di imbattersi per caso in vecchi oggetti di cui si ignorava l'esistenza. Olimpia Santi ritrova per caso lettere d'amore e spartiti musicali, regali misteriosi indirizzati a sua madre da un certo Emilio, nascosti per anni dentro la sua casa, dietro un quadro, o tra le pagine di un libro mai aperto. Indagando sulla vita sentimentale della madre, Olimpia sarà costretta a riscrivere completamente la sua storia, familiare e personale, presente e futura, accompagnata da bellissime canzoni che nessuno ha cantato per anni. -
La porta del profondo
La porta del profondo è insieme la porta dell'anima e il portale dell'inconscio. Ma forse anche della Storia e della sua Memoria - che quando è saggia e fervida, è la memoria stessa dell'Uomo, il ricordo in atto del suo stesso, antichissimo, quasi eterno destino... Roberto Piperno, con questo suo ultimo libro di poesia, caparbio, e al solito ispirato, introiettato, si guarda dentro per capire meglio il di fuori, la vita che scorre o s'impantana, l'energia in progress del Moderno che è spirito del tempo, ma anche sua jattura, ventura di scienza e tecnica accelerate a risolvere, sfatare tutti i nostri problemi - talvolta magari a complicarli. -
Destini capitali
La prima raccolta poetica di Cristina Corradi. -
Le ombre curve
Raccolta poetica di Leone D'Ambrosio. -
La filosofia del sole
C'è tanto sole in questi nuovi versi di Michela Zanarella, un sole splendente, che rinnova il rapporto della poetessa con il mondo, che muta l'originario sguardo malinconico e a volte addirittura triste, in un qualcosa di dinamico, in un invito, fatto prima a se stessa e poi agli altri, a scendere a patti con i problemi della vita, affrontarli, viverli con ardore, col fiato caldo, nella dimensione di chi ha scoperto l'infinito e ci può entrare senza avere paura di nulla.