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L'ultima sfida. Gli ottomila d'inverno
Himalaysmo invernale: l'ultima sfida dell'alpinismo.«C'è qualcosa nell'animo umano che ci spinge all'esplorazione, ad andare alla scoperta dell'ignoto. Per farlo bisogna avere un animo da esploratore... Mi sono innamorato dell'inverno: in questo momento, in questa stagione, puoi vedere e ascoltare la montagna come mille anni fa» – Simone MoroAlpinismo invernale. È la ricerca del limite definitivo, nelle condizioni più estreme per il corpo e per lo spirito. Solo una manciata di alpinisti è abbastanza forte da salire a più di 8000 metri di altitudine con temperature che scendono a 50 gradi sotto zero e venti che soffiano a 150 chilometri l'ora. È la prova suprema, è l'ultima frontiera, l'ultima sfida. Il recupero spettacolare di Élisabeth Revol sul Nanga Parbat a 8125 metri nel gennaio 2018 daparte di Denis Urubko e Adam Bielecki, così come il tentativo di salvataggio di Daniele Nardi e Tom Ballard del 2019, hanno portato alla ribalta dei media una pratica ancora poco conosciuta: l'himalaysmo invernale. Ma chi sono gli alpinisti che si dedicano a questa disciplina oltre ogni limite? Quali sono le motivazioni che li spingono e qual è la storia di questo modo di fare alpinismo?Pochi osano avventurarsi in Himalaya durante la stagione più ostile. E moltissime, per contro, sono le tragedie avvenute. Grandissimi alpinisti, come Anatolij Boukreev, Jean-Christophe Lafaille, Tomasz Mackiewicz, non sono mai più tornati indietro. Eloquente è la testimonianza dell'italiano Simone Moro, una delle figure di punta dell'alpinismo invernale, così come affascinanti sono i dialoghi con la Revol e i suoi soccorritori, instancabili «Guerrieri del ghiaccio», come sono stati definiti gli alpinisti polacchi, specialisti dell'inverno. Attraverso una minuziosa ricerca e interviste ai protagonisti diretti (come, ad esempio, Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy, che per primi hanno salito un ottomila in inverno, l'Everest, ma anche la stessa Revol, Moro, e altri ancora), le autrici hanno deciso di entrare in questo universo insensato, restituendo un libro che si rivolge a tutti coloro che sono affascinati da questi «conquistatori dell'inutile». -
Quattordici volte ottomila
«Ho raccontato più volte che la sfida dei quattordici ottomila è nata con una storia d'amore e lo strano è che le mie parole sono sempre state interpretate in senso figurato, quando invece erano reali. Ma forse non è poi così strano, visto che quanto mi accingo a dire adesso non l'ho quasi mai rivelato…» Un libro confessione, questo di Edurne Pasaban, una fra i maggiori interpreti dell'himalaysmo contemporaneo, che racconta di un'adolescenza trascorsa più fra i boschi e le montagne che in discoteca e che prosegue con l'ineluttabilità di una passione invincibile: quella per l'alpinismo. Una passione che non le ha impedito di laurearsi in ingegneria e di lavorare per anni nell'azienda di famiglia prima di fare dell'alpinismo la sua professione, una scelta quasi obbligata per chi matura la determinazione di salire tutti i quattordici ottomila. Perché Edurne Pasaban ha deciso da subito di non entrare nel mondo della roccia e del free climbing, ma di puntare all'alpinismo affascinante e avventuroso degli ottomila. La sfida più ardua, soprattutto per una donna che si muove in un ambiente tradizionalmente maschile e ancora machista, ma in cui Edurne Pasaban ha saputo imporsi con autorevolezza tecnica, spirito di sacrificio e con la propria femminilità. -
Everest solo. Orizzonti di ghiaccio
Un classico di montagna su un'impresa che ha cambiato la storia dell'alpinismo moderno.«L'impossibile è solo qualcosa che non è ancora stato fatto» – Reinhold Messner«Messner aveva osato salire sull'Everest in agosto, cioè durante il monsone, quando non c'era nessuno non soltanto sulla montagna ma neanche ai campi base. Nessuno tranne lui. L'Everest senza ossigeno e soprattutto lo stile alpino integrale avevano cambiato in brevissimo tempo l'approccio ai 14 giganti della Terra» – Alessandro FilippiniIl 20 agosto 1980 Reinhold Messner raggiunse la vetta dell'Everest, solo e senza ossigeno. Il racconto di questa impresa straordinaria è al centro di Everest Solo , che narra anche il suo lungo viaggio attraverso il Tibet, una regione misteriosa e inaccessibile dominata da giganti di ghiaccio, costellata di monasteri spesso in rovina e percorsa da interminabili carovane di yak. Attraverso le pagine sull'ascensione, vediamo anche tornare in vita i leggendari alpinisti che hanno preceduto Messner: Mallory, Irvine e Wilson. E nella luce abbacinante, immerso nell'aria sottile, misurandosi con la spossatezza, con il pericolo e, a tratti, con la disperazione, Messner riflette sulle motivazioni che spingono quanti si cimentano con gli Ottomila. E le condivide con i lettori insieme alle pagine del diario della sua compagna di viaggio Nena Holguín, che seguì dal campo base la sua incredibile impresa. -
La persona giusta al posto giusto. Come comunicare il proprio brand personale per affermarsi nel mercato del lavoro
Grazie alla capacità di narrare una storia che è solo nostra, saremo in grado di destare l'attenzione degli interlocutori, siano essi un selezionatore, un responsabile delle Risorse umane, un cliente, un fornitore, un nostro superiore. Essere preparati e competenti, infatti, è fondamentale, ma conta moltissimo anche riuscire a comunicare la nostra preparazione e la nostra competenza. Definire la nostra unicità è il primo passo, riuscire a comunicarla è la chiave del successo.«La differenza la fa l'identità che ti crei. E che hai» – LinusIn un mercato del lavoro e in una società in drastico mutamento, l'unico punto fermo rimane la persona, con la sua formazione e professionalità, con i suoi valori, con una visione, con la grinta e la l'ambizione di poter fare la differenza. Ma per affermarsi professionalmente – e perché l'incontro fra domanda e offerta avvenga nel modo più proficuo non solo per il professionista, ma anche per il datore di lavoro, per l'azienda e, in ultima istanza, per la società nel suo insieme –, è fondamentale «sapersi raccontare» con consapevolezza, onestà ed entusiasmo. Questo è il personal branding di cui parla Daniele Salvaggio, consulente e docente presso la Scuola di comunicazione d'impresa dell'Università degli Studi di Milano, dove da anni tiene un laboratorio dedicato a chi deve prepararsi all'ingresso nel mondo del lavoro. La persona giusta al posto giusto nasce proprio da questa esperienza, alla quale hanno contribuito in egual misura studenti e docenti, cacciatori di teste e responsabili delle Risorse umane, dirigenti di azienda e l'agenzia per il lavoro Randstad: il risultato è un libro concreto che, attraverso le testimonianze raccolte e l'analisi delle tendenze in atto nel mercato del lavoro di oggi, spiega come costruirsi un brand personale convincente ed efficace. -
Il giro di chiave
La casa dei loro sogni è diventata il tuo peggiore incubo.L'occhio le era caduto sull'annuncio mentre stava pensando a tutt'altro, ma le era sembrata un'opportunità troppo interessante per non approfittarne: babysitter a tempo pieno, ottimo stipendio alloggio compreso. E quando Rowan Caine arriva a Heatherbrae resta incantata di fronte a una villa splendida, modernissima, incastonata nel meraviglioso paesaggio delle Highlands scozzesi e abitata da quella che sembra essere una famiglia perfetta. Quello che non sa è che sta per precipitare in un incubo folle, con una bambina morta e lei in prigione accusata del suo omicidio. Nella lunga lettera che scrive all'avvocato, Rowan cerca di ricostruire passo passo gli eventi che l'hanno condotta fin lì. Non si trattava solo della casa, con l'impianto di sorveglianza attivo ovunque ventiquattr'ore al giorno, i controlli in remoto che inspiegabilmente facevano risuonare la musica a tutto volume nel cuore della notte o accendevano le luci all'improvviso. E nemmeno delle bambine, molto diverse dalle figlie modello che le erano parse a prima vista. E nemmeno il fatto che sia rimasta sola per settimane intere a prendersi cura di loro, senza nessun altro adulto vicino, a parte Jack Grant, un giovane uomo stranamente inquietante. Era tutto l'insieme. Sa di aver commesso degli errori, di aver mentito pur di avere il posto, e di non essersi sempre comportata nella maniera migliore con le bambine. Insomma, sa di non essere innocente. Ma sa di non essere colpevole. Quantomeno di omicidio. Il che significa che è stato qualcun altro... Nel Giro di chiave, Ruth Ware si richiama con grande maestria al capolavoro horror di Henry James, Un giro di vite. E il risultato è un romanzo pieno di colpi di scena imprevedibili. Fino all'ultima pagina. -
Il piccolo orto di casa
Coltivare frutta e verdura migliora la vitarnrnAvete poco spazio ma vi piacerebbe coltivare verdura e frutta? Congratulazioni. Sul serio, siete fortunati. Non dovrete né spezzarvi la schiena né arrancare faticosamente su acri di terreno: estirpare, scavare e disinfestare per voi sono concetti da ridimensionare. Lavorare in uno spazio ridotto è l'opzione migliore: senza inquinare e senza monopolizzare tutto il vostro tempo libero, un piccolo orto casalingo vi manterrà connessi alle stagioni, vi offrirà una pausa dalla frenesia urbana e vi ricompenserà con l'incomparabile sapore della frutta e della verdura appena colte. Invece di aprire barattoli di fagioli e vassoi in polistirolo di insalate e carote avvolti nel cellophane, vi limiterete a spazzar via un po' di terra, senza poi dover gettare le confezioni ancora mezze piene, perché coglierete soltanto la quantità che vi serve. Ricco di spunti ampiamente collaudati e di idee facili pensate apposta per la coltivazione in vaso, nelle bordure, in piccoli giardini e all'interno di casa vostra, Il piccolo orto in casa garantisce un ottimo risultato anche ai principianti e a chi dispone di uno spazio apparentemente minimo. -
Figlie
Due figlie, due amiche. Un incredibile viaggio di scoperta.Betty e Martha partono da Berlino per un viaggio in Svizzera con una Golf scassata. Accompagnano il padre di Martha, malato terminale, a porre fine alla sua vita in una clinica. Ma il viaggio prende una piega del tutto inaspettata quando il padre decide di rimandare la sua scelta e di fare una deviazione nei luoghi della sua giovinezza. Betty e Martha lo assecondano e capiscono che anche per loro è giunto il momento di cambiare strada e buttarsi, anche a rischio di qualche incidente di percorso. Hanno quarant'anni e si conoscono da sempre: la loro amicizia, forse, è l'unico appiglio in una vita che fino a questo momento hanno percorso lasciandosi trascinare senza riuscire a trovare dei punti fermi. Dalla Germania scenderanno verso sud, prima in Italia sul Lago Maggiore poi nel Lazio e quindi in Grecia, dove Betty pensa di poter incontrare il suo, di padre, che credeva morto e che invece sembra essersi nascosto in un'isola greca... Con un'autoironia graffiante e una sincerità disarmante, Lucy Fricke racconta di donne che fanno i conti con il loro passato e il loro presente, di addii che a nessuno vengono risparmiati, e di genitori che si eclissano troppo presto dalla vita dei figli. E la domanda che si pongono e che ci poniamo non è tanto da dove proveniamo, ma piuttosto come possiamo riscoprire e accettare le nostre origini. -
Questo gioco di fantasmi
Il seguito de La morte sospesa.«Uno dei più grandi alpinisti e scrittori di montagna inglesi» – The IndependentCome si può dare un senso alle proprie drammatiche esperienze? E come darne alle tragedie di tanti, troppi, compagni di scalata? Dopo aver raccontato la sua incredibile caduta in un crepaccio sulle Ande (il suo compagno di cordata tagliò la corda, abbandonandolo al suo destino) nella Morte sospesa, in questo libro, che vuole esserne un ideale seguito, Joe Simpson si ferma, fa un passo indietro e ricomincia dall'inizio. Dalla sua infanzia e adolescenza alle prime scalate sulle falesie di casa; dalle prime esperienze sulle Alpi agli incontri ravvicinati con la morte; dall'ampliamento dei propri orizzonti alle conseguenti spedizioni sulle Ande e in Karakorum. Simpson ripercorre le tappe della propria vita in un'autobiografia che diventa affresco dell'alpinismo inglese degli anni Ottanta e Novanta, fatto di personaggi spesso disadattati, veri e propri outsider, ma capaci, oltre che di sfidare e vincere le vette più impervie della terra, anche di compiere scelte coraggiose, creare amicizie profonde, sfidare tutto e tutti, con l'onestà di chi ha visto la morte in faccia molte volte e molte volte ha dovuto affrontare la perdita di un compagno. Nel raccontare la sua vita, Simpson cerca di dare un senso a tutto ciò, anche se un senso non si può trovare. È possibile solo giocare a questo gioco di fantasmi. -
Quei legami che ci fanno vivere. Elogio dell'interdipendenza
Abbiamo bisogno degli altri: mai come in questo periodo ce ne siamo resi conto. A tutti i livelli: personale, familiare, sociale, internazionale. Quei legami che ci fanno vivere invoglia ad avvicinarsi agli altri, a rinserrare i legami che ci uniscono. Un libro utile e concreto per le coppie, per l'educazione dei nostri figli, per le relazioni amicali e professionali.«""Quei legami che ci fanno vivere"""" è un'autentica call to action in favore di una 'interdipendenza positiva', e un invito a sviluppare quei legami che danno senso alla vita» – L'OBS«Essere consapevoli di tutte le forme di interdipendenza nella nostra vita quotidiana, osservarle, assecondarle, è un esercizio importante e semplice: un esercizio che ci consente di sentirci pienamente umani, di sentirci felici e sostenuti. Ed è una buona cosa. Perché quando ci sentiamo felici e uniti riusciamo a raggiungere grandi obiettivi. Insieme, naturalmente...» Nella società contemporanea, la nostra relazione con gli altri, che in passato era condizione necessaria alla nostra sopravvivenza, è stata sostituita dall'autonomia e dall'individualismo con il contributo delle nuove tecnologie. Ma il risultato non sembra essere in alcun modo soddisfacente e gli studi più recenti dimostrano in modo inequivocabile l'importanza dell'interdipendenza per il benessere e il senso di sicurezza delle persone. I due autori esplorano i molteplici significati dell'interdipendenza e mostrano come le relazioni sociali e la vicinanza agli altri ci modellano e ci fanno stare bene in quanto individui e in quanto membri della società. Dall'amicizia ai rapporti sentimentali che sono alla base della famiglia, questo libro esplora ciò che ci rende più profondamente umani."" -
Natale senza affanno. Per riscoprire l'autentico spirito festivo e cominciare bene l'anno nuovo
Per riscoprire il vero spirito del NataleE se il mese di dicembre fosse rilassante invece che stressante? ""Natale senza affanno"""" ti conduce fuori dal buio dell'inverno per approdare all'incanto di un Natale autentico, di un periodo pieno di promesse e doni, e di meravigliose tradizioni. Leggendo questo libro, riuscirete a distaccarvi dalle feste natalizie dei centri commerciali, dei pranzi infiniti, dei ricevimenti organizzati più per dovere che per piacere, della corsa al regalo dell'ultimo minuto... da tutte quelle abitudini che hanno sopraffatto l'incanto dei Natali della vostra infanzia. E ritroverete il piacere della lentezza, del cucinare per la famiglia e gli amici, dello stare insieme e godere della compagnia reciproca senza affannarsi. Mai come in questo periodo dell'anno è importante ritagliarsi tanti momenti per stare un po' con se stessi, coccolarsi, e riempire le festività non di incombenze e di cibo, bensì di ricordi, di tradizioni amate e rinnovate, di affetti, di progetti per l'anno nuovo, di speranze da coltivare per voi e per chi vi sta vicino."" -
Il coraggio di rinascere. Lezioni di resilienza
Lezioni di resilienza dall'autrice della Scelta di Edith.«La dottoressa Eger mi ha cambiato la vita» – Oprah WinfreyTutti noi, in quanto esseri umani, andiamo incontro alla sofferenza: alla perdita, alla paura, all'ansia e al fallimento. Ma sempre abbiamo la facoltà di scegliere se arrenderci al trauma oppure cercare di vivere ogni istante della nostra vita come un dono. Edith Eger, che è sopravvissuta ai campi di sterminio, ha scritto questo libro per incoraggiare ognuno di noi a modificare i pensieri e i comportamenti autodistruttivi che mettiamo in atto quando veniamo colpiti da un dolore. Divenuta psicoterapeuta, esperta nella cura dei disturbi da stress post-traumatico, la Eger, con esempi tratti dalla sua stessa esperienza di sopravvissuta e da quella dei suoi pazienti, insegna a diventare più resilienti attraverso l'elaborazione delle esperienze negative e a trarre da questo processo la forza che ci rende veramente liberi. Perché non è ciò che ci succede nella vita che conta di più, quanto piuttosto come affrontiamo ciò che ci succede. -
Senza colpa. Le indagini di Kate Linville. Vol. 3
Due donne vittime di un'aggressione. Un odio antico che si trasforma in vendetta. La nuova indagine di Kate Linville.Una calda giornata estiva: Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, si trova sul treno che da Londra la conduce al commissariato di Scarborough nello Yorkshire, il suo nuovo posto di lavoro ma anche un luogo legato alla sua infanzia e agli ultimi casi su cui ha investigato. Improvvisamente una donna le chiede aiuto: è inseguita da un aggressore armato, che tenta di ucciderla sparando un colpo di pistola prima di dileguarsi. Contemporaneamente la cittadina costiera è sconvolta da quanto è successo a un'insegnante di liceo, che rischia la paralisi in seguito a una caduta in bici dovuta a un cavo teso sulla strada da uno sconosciuto, che prima di fuggire le ha sparato. Due donne che non si conoscono e che nulla hanno a che fare l'una con l'altra. Eppure, la pistola che ha sparato è la stessa. Ma se l'arma è il collegamento tra i due tentativi di omicidio, quali altre relazioni ci sono? Kate, prima ancora di prendere ufficialmente posto nella nuova sede, si trova per le mani un'indagine complessa e ulteriormente complicata dal fatto che il suo diretto superiore e amico, Caleb Hale, è stato momentaneamente sospeso dal servizio. E dalla volontà di troppe persone di custodire gelosamente dei segreti dietro un muro insormontabile di silenzio, menzogne e paura, che perdura da anni. Quando il muro comincerà pian piano a sgretolarsi, sempre più persone saranno in pericolo di vita, ma nessuno vorrà rivangare il passato. O forse quasi nessuno. -
Malato di montagna
Un classico dell'alpinismo: le imprese straordinarie del giovane KammerlanderChi è quest'uomo che non teme alcun rischio e che in montagna ha prestazioni quasi disumane? È lui stesso a parlarci di sé, a raccontarci la sua storia e il perché l'avventura estrema sia diventata per lui uno stile di vita. Hans Kammerlander ha cominciato a scrivere questo libro al campo base del Kangchenjunga, il primo dei tre ottomila che voleva scalare nella primavera del 1998, e lo ha continuato in ospedale dopo aver dovuto interrompere la sua «Trilogia» himalayana dal momento che, durante la sua discesa dalla montagna, gli si erano congelate le dita dei piedi. Ci racconta la sua vita tra roccia e ghiacci, le sue avventure nella zona della morte, e la sua passione per la montagna che lo ha condotto, fin da giovanissimo, sulle più impervie pareti e sulle cime più alte del mondo. Il ritratto delineato dal giovane Kammerlander di se stesso è quello di un uomo «estremo» ma non per questo meno intensamente umano. Un libro per chi ama la montagna e per tutti coloro che vogliono capire cosa significa superare il limite. -
Liberi dall'ansia. Conoscerla, gestirla, scioglierla
Impariamo a interrompere il loop dell'ansia che ci fa prigionieri.L'ansia domina le nostre vite. Fra Covid19, ingiustizie sociali, allarmi ecologici, incertezza dilagante su lavoro, salute, famiglia, stato del pianeta, l'ansia è esplosa a livello mondiale. Nonostante (o forse a causa di) tutte le informazioni di cui disponiamo, ci sentiamo sovrastati dall'incertezza. In questo libro, lo psichiatra e neurologo Judson Brewer ci aiuta a comprendere in che modo l'ansia riesce a prendere il controllo della nostra vita e ci offre gli strumenti per liberarcene. L'ansia ha molte manifestazioni, da uno stato di timore e di allarme costanti, all'esplosione di attacchi di panico, allo sviluppo di dipendenze, a una serie di cattive abitudini mentali che inconsapevolmente adottiamo proprio per cercare di controllarla. Ma queste abitudini non funzionano, perché l'ansia richiama ansia. Il cervello cerca di mantenerci in stati d'animo negativi perché ci sono familiari, ma questo circolo vizioso ovviamente non ci è di alcun aiuto. Riassumendo più di vent'anni di studi e di ricerche sul campo con migliaia di pazienti, fra cui atleti olimpionici, coach e leader in settori istituzionali ed economici, Judson Brewer ha elaborato un programma completo per affrontare l'ansia attraverso l'utilizzo di tecniche mentali accessibili a tutti che ci permettono di reindirizzare le nostre energie verso la positività e l'equilibrio mentale. -
Vent'anni prima. Le indagini del commissario Berté
La folle verità sul caso Mariuz.Milano, fine anni Novanta. Il passato ritorna nella vita di Gigi Berté, un passato che risale a vent'anni prima, quando era un giovane universitario e suo padre Toni un ispettore della Omicidi. Indagando sui casi spinosi di una prostituta uccisa e di un ristoratore ""suicidato"""" perché non si piegava ai ricatti, Toni si convince che i due crimini siano opera di un clan malavitoso molto attivo in città: i Rizzo. L'inchiesta procede a rilento, nessuno parla, nemmeno l'informatrice Brigitta Berger, e alla fine il superiore di Toni lo solleva dall'incarico. Il destino però riporta l'ispettore, inconsapevolmente e tragicamente, a incrociare ancora la sua vita con quella del clan calabrese. Le vicende dei Rizzo intanto si complicano: Oscar, l'erede della famiglia, segnato in modo indelebile dalla morte di Maria, l'unica che abbia mai amato, si convince di averla ritrovata in Silvana Mariuz, una istruttrice di palestra che le assomiglia in modo impressionante. È disposto a tutto pur di averla, e non si fa scrupoli ad allontanare da sé la donna che lo ama con passione. Anche Lucia, sorella di Silvana, è inquieta perché sospetta che il marito le sia infedele, ma non sa chi sia la sua rivale. Ognuno di loro lotta per realizzare i propri sogni, ma un delitto imprevedibile scompaginerà i progetti di tutti, trascinandoli alla rovina. Solo vent'anni dopo Gigi Bertè, ormai vicequestore aggiunto, riuscirà a far riemergere, grazie a un'indagine poco ortodossa, la folle verità sul caso Mariuz, ma con un carico di sofferenza che lo investirà personalmente..."" -
Sulle tracce di una rosa perduta
Il viaggio di uno scrittore alla ricerca di una rosa perduta.rn«Un’avventura ricca di scoperte umane e botaniche, un mondo che di Robilant racconta allegramente per ritrovare il gusto delle belle cose.» - Il Venerdì di Repubblicarn rn«Andrea di Robilant ci fa capire come una rosa non sia semplicemente una rosa, ma un enigma che ha radici profonde nel passato e che al tempo stesso fiorisce in eterno.» - Jhumpa LahiriIncappando in una splendida rosa in un giardino della terraferma veneziana, Andrea di Robilant decide di intraprendere un viaggio particolarissimo alla ricerca delle origini di questa rosa. Un viaggio che lo condurrà dai celebri roseti del Castello di Malmaison, sede dell'imperatrice Joséphine Bonaparte, fino a un giardino rustico friulano, dove un'appassionata signora coltiva 1400 specie di rose antiche. Un viaggio in cui l'autore entrerà in contatto con illustri botanici e semplici appassionati, del passato e del presente, attraverso i quali scoprirà e farà conoscere ai lettori aneddoti e segreti, notizie scientifiche e tecniche di giardinaggio, colori e profumi del fiore più bello che esista: la rosa. -
Il cambiamento. Dall'ambizione di avere alla consapevolezza dell'essere
Dall'ambizione di avere alla consapevolezza dell'esserernL'ego si nutre di ambizione e in cambio fornisce l'illusione del benessere. Ma per conquistare una vita piena è necessario realizzare l'io autentico, è necessario un cambiamento per passare dal mattino della vita al suo pomeriggio (e alla sera), dove ogni cosa è si riempie di significato e di scopo. Durante questo percorso ineluttabile faremo esperienze inconsuete, incontreremo ostacoli, falliremo, ma nel momento stesso in cui riusciremo a trovare dentro di noi la forza per allontanarci dall'ego, avremo, allora, imboccato una nuova via, verso una vita ispirata, consapevole, serena, ricca di benessere e priva di false promesse. In queste pagine Wayne W. Dyer rivela eloquentemente che a tutti è data la facoltà di scegliere e, così, di realizzarsi nel significato e ritornare alla Sorgente della nostra esistenza. Cambiamento non significa perdere la strada, bensì imboccarne una nuova, quella giusta. -
Di' qualcosa! Come rispondere a un populista
Contro slogan e affermazioni generalizzanti non si può stare zitti: bisogna imparare a risponderern«Il populismo, se esclude il diverso, rispetta la Costituzione e i diritti di tutti? Un libro per riflettere» - Gherardo Colomborn«I politicirnsono tutti ladri!»; «Gli immigrati ci rubano il lavoro!»; «I giornali raccontanornsolo balle!»rnQuante volte al giorno ci capita di sentire frasi come queste?rnSono classici slogan populisti. E quante volte stiamo zitti e lasciamo correrernperché sappiamo che finiremmo per litigare senza riuscire a convincere il nostrorninterlocutore? Il populismo sta guadagnando sempre più spazio nel dibattitornpolitico e nell’opinione pubblica. Come possiamo opporci con convinzione ernragionevolezza alle affermazioni generalizzanti di chi ritiene di parlare inrnnome del popolo, della maggioranza, la gente senza distinzione alcuna? Lernrisposte a queste domande le trovate in Di’ qualcosa! Come rispondere a unrnpopulista, una piccola guida destinata a tutti, ragazzi e adulti, perrnimparare a discutere senza litigare, a convincere, ma soprattutto a non tacere.rnPerché il populismo è un problema per la democrazia. E stare zitti non è larnsoluzione: impariamo a rispondere! -
Il botto. Le indagini del commissario Bertè
Un'altra indagine pericolosa per il commissario Berté.rnSalendo su una barca dall’epico nome di Antigone, Gigi Berté non si aspettava di finire a capofitto in una tragedia greca… e di esserne anche, suo malgrado, un protagonista.rnL’imprevisto invito di una velista, accettato per fuggire da un fantasma del passato, trasforma la tranquilla uscita in mare del commissario in un vero incubo… quando un motoscafo Riva esplode a pochi metri dalla vela. Berté si salva con qualche ferita, ma non così la donna, ricoverata in fin di vita all’ospedale, né il pilota del motoscafo, dilaniato dall’esplosione.rnLe indagini si concentrano sulla vittima, Vittorio Cella, un imprenditore dal passato burrascoso e sibillino che millantava guadagni derivanti da rocambolesche circostanze, e descritto da amici e famigliari come un bugiardo cronico, una persona inaffidabile ma dotata di innata simpatia e sincera generosità d’animo. Le ricerche, però, coinvolgono anche un dinamitardo dal viso angelico e dalla comprovata crudeltà, uno zio arido e misantropo, una ballerina che si presenta con la figlia naturale di Vittorio Cella e con un minaccioso fratello.rnL’inchiesta è di per sé un rompicapo, considerati i continui colpi di scena, e Berté deve ricorrere ai suoi «metodi fantasiosi» per arrivare a scoprire la torbida verità. -
Il resto non conta
Nell'Europa sconvolta dalla rivoluzione, un figlio di locandiere diventa re di Napoli, e cognato di Napoleonern«Con François Garde è stato proprio come trovarmi a fianco di Gioacchino Murat. E così ho scoperto - e amato - un uomo affascinante, contradditorio, audace, romantico e soprattutto libero, incredibilmente libero» - Stefania Auci«Di fronte a un personaggio complesso come Murat, Garde ne esplicita le contraddizioni: poca strategia e troppa audacia» - Dario Galateria, RobinsonrnNel 1815 Murat tenta di riconquistare il trono di Napoli che ha perso dopo sei anni di regno. L'ascesa irresistibile di questo figlio di un locandiere del Quercy, diventato generale della Rivoluzione e in seguito maresciallo dell'Impero, non ha conosciuto fino a questo momento alcun limite se non la volontà di Napoleone. Ma il destino di colui che Carolina Bonaparte, sorella dell'imperatore, aveva scelto di sposare, si interrompe brutalmente. Catturato, gettato in prigione, viene fucilato il 13 ottobre 1815. Dalla cella in cui trascorre l'ultima settimana di vita, nel castello che oggi si chiama Castello Murat a Pizzo Calabro, François Garde ricostruisce con una serie di flash back l'ascesa irresistibile e la vita avventurosa di un uomo che ha legato a filo doppio le sue sorti a quelle di Napoleone, e racconta al contempo un periodo decisivo per la storia italiana.