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Sognando i suoi occhi
Chi ha deciso che il colore dell'amore deve essere il rosso? Per Annalisa è il colore dei suoi occhi. Sono proprio gli occhi, lo sguardo intenso, a penetrare dentro l'anima e a farti capire molte cose di una persona. Un paio di occhi sono stati la mia ispirazione. Annalisa, la protagonista, ha il mio stesso carattere, è timida, dolce e sognatrice. Quando ha incrociato gli occhi di lui se ne è innamorata perdutamente. Alessandro, prossimo alle nozze, incontra Annalisa e ne rimane affascinato al punto da non riuscire più a togliersela dalla mente. Una storia d'amore come questa è qualcosa di unico che difficilmente succede nella realtà. Quello che ho cercato di trasmettere in questa storia è che bisogna credere nell'impossibile, perché a volte ne abbiamo bisogno; in fondo, chi stabilisce quando una cosa sia o non sia possibile? -
Naufraghi. I misteri di Emme
Un testo borderline dove la finzione e i continui scambi di ruoli veri o presunti catturano la curiosità del lettore. Emme potrebbe essere un personaggio qualunque, un banale uomo dei nostri tempi che con la sua barchetta decide di tagliare i ponti con la propria realtà. Ma così non è, perché riesce ad affrancarsi dal suo autore e dalla mediocrità per assurgere a una identità quasi fisica. Sta proprio in ciò l'originalità di questo libro, ovvero nella continua dicotomia tra Emme e il suo creatore, in un gioco funambolico esasperato ed esasperante. Tutti i personaggi sono alla continua ricerca di ciò che hanno perso o credevano di possedere. Esili, dannatamente rabbiosi sino a uno sfinimento romantico, si perdono in una visione liquida dell'esistenza. La realtà viene confusa con il sogno e anche quella più crudele e dolorosa sarà scacciata, non accettata perché troppo vera e responsabile. -
Le parole e il gesto inaspettato
Cosa sarebbe l'essere umano senza le parole? La parola indica, designa, categorizza la realtà che ci circonda e l'interiorità che ci costituisce. Assumono un'importanza mai vista le lettere, i pensieri, le parole, anche quelle silenziose, le non dette, all'interno della poetica di Simone Ceccarelli. Il protagonista di quest'opera trova nel racconto scaturito da un profondo dolore una via di scampo, un'occasione di riflessione e di pacificazione della propria interiorità, riuscendo allo stesso tempo a svolgere con generosità un importante ruolo sociale: ""Penso che il dolore sia veramente un segno """"tangibile"""" che esprime la sua parola attraverso un lamento sinfonico, che è radicato nell'essere umano e che mai si può vivere o esistere senza la presenza assente dell'altro. Forse il dolore è un'opportunità per iniziare a pensare allo straniero. All'altro. È una possibilità di re-iniziare nuovamente a parlare e ascoltare""""."" -
Parusia. Il ritorno. Terra nuova sotto cieli nuovi
Carlo Forni ci descrive un quadro complesso; una città costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di donne e uomini, merci e idee. Si sofferma sulle scorribande, spesso sfocianti nel sangue, condotte all'interno dell'enclave cristiana da gruppi di giovani palestinesi islamici che non accettavano che i loro fratelli, palestinesi cristiani, rifiutassero di partecipare alle aggressioni contro gli israeliani. È un romanzo epico e sentimentale, nel quale i sentimenti impregnano la scena pubblica e viceversa. In un intreccio di fattori storici, fedi politiche e religiose, scelte complesse fra emancipazione e tradizione, fra desiderio di pace e necessità di lotta, emerge l'originale personalità di una donna, Saida, che ha scelto di essere se stessa. Forni racconta con sensibilità e pacatezza la storia di due cugini che avevano vissuto quasi in simbiosi, condividendo tutto della loro vita; Kaifa Ben Jonas, dall'aramaico Kefa, cioè Pietro, e Said Henné. L'uno dal carattere calmo e riflessivo, l'altro irrequieto e ribelle. Una decisione cambia tutto. Quali conseguenze avrà? A Said verrà a mancare quella spalla, che per tanti anni lo aveva sostenuto. Si ritroveranno un giorno? -
Non è stato solo vento
Dipinge tutta la potenza dell'amore Giovanna Politi in questo suo nuovo romanzo. Un sentimento che viene declinato nelle sue diverse essenze, nella sua capacità di farsi legame tra anime, solcando i confini del tempo e dello spazio. La storia di Rebecca diviene qui emblema della potenza delle emozioni. Un messaggio ricomparso improvvisamente sul display del suo cellulare, sconvolgerà l'equilibrio che a fatica aveva raggiunto, farà crollare tutte le sue certezze. Attraverso la vicenda di una donna, Giovanna Politi, con grande stile e delicatezza, traccia i contorni di un sentimento capace di travolgere come un vortice la quotidianità di ognuno, sconvolgendone programmi, certezze, inebriandone i sensi. L'amore è il vero protagonista di questo romanzo, un amore che si fa istinto di protezione, ma allo stesso tempo passione, sofferenza, sguardi e pure sensazioni e profumi, un amore meta imprescindibile di quel viaggio chiamato ""vita"""" che tutti siamo destinati a compiere."" -
Volare senza il cielo
Come in una nenia acclamatrice della morte, i versi di Tommaso Tafuni cullano il lettore in una triste e disincantata melodia di parole che, paradossalmente, si fanno silenzio e riflessione. Un lento, inesorabile cammino verso la fine è quasi sempre il soggetto delle diverse liriche, vergate con un linguaggio fortemente descrittivo e abilmente saltellante tra desolazione e speranza, tra il buio della notte e i colori della natura, tra il silenzio delle vie contornate dai cipressi e i commenti di coloro che seguono un corpo rinchiuso in una bara. La morte e la vita s'incontrano e si scontrano, un confronto che non giunge mai a un risultato finale, obbligando chi legge a una riflessione sulla vita oltre la propria dipartita. Sovrastano ogni cosa la paura della dimenticanza, l'appigliarsi alla memoria delle immagini, dei profumi, dei ricordi. Emergono però la forza di volontà dell'essere umano e l'ancora di salvezza offerta dalla potenza della parola poetica. Mai, infatti, lo spirito tace e s'acquieta. Non sarà la morte a spegnere il fuoco dell'anima, l'uomo potrà comunque volare, si darà in ogni caso una spinta verso l'alto, ignorando volutamente il rischio che, forse, non ci sarà un cielo ad accoglierlo. -
Come smettere di giocare ai videopoker. Curarsi dalla droga del gioco d'azzardo, dal gioco online e dalle macchinette
"Ogni volta che ritorno nella mia città trovo un American Casinò o una sala scommesse al posto di una macelleria o di un panettiere. Alla fine cosa mangeremo? L'acre fumo delle sigarette che si respira in questi luoghi? L'amaro sapore della sconfitta di chi si gioca l'anima dietro il colorato display di un videopoker? Ho vissuto sulla mia pelle l'orrore della dipendenza. Non c'era benedetto giorno della mia vita che non si trasformasse in una maledetta esperienza. Per anni, tutti i giorni ho preso pezzi della mia anima e li ho infilati dentro questi buchi neri delle slot-machine. Io ero un giocatore dipendente e ho rischiato di distruggere tutti i miei legami familiari. Perché siamo arrivati a questo? Perché sacrifichiamo giovani ragazzi di fronte al totem delle sale da gioco? Spero con questo mio piccolo diario di contribuire al sollievo di chi è affetto da ludopatia. Una vera e propria malattia. Tu, giocatore disperato, tu, familiare senza più via d'uscita, posso solo dirti che io ce l'ho fatta. Ci sono riuscito. Mi sono liberato dalla dipendenza infernale e alla fine ho ripreso a vivere. Anche tu ce la puoi fare. In questo libro troverete qualche utile consiglio e soprattutto la mia sincera compartecipazione, so cosa stai passando, ma alla fine, se vuoi, ce la farai!""""." -
Non è questo il mare
Non è solo una grande dolcezza a emergere dai versi di questa raccolta. Colpisce la capacità di Irma Kurti di dar voce all'anima, alle sue, personali, emozioni di fronte alle sfide che accompagnano la quotidianità. La tristezza, la nostalgia, i ricordi lontani, le assenze di chi dovrebbe piuttosto starci vicino vengono sublimate attraverso la poesia. È fragile l'anima dei poeti, ed è allo tesso tempo estremamente forte perché, a differenza di molte altre, non teme di mettersi a nudo, svuotando su una pagina il proprio sentire. Un profondo disincanto permea tutta la raccolta. Un senso di sgomento e di smarrimento che nasce ogniqualvolta l'umanità e persino la natura remano contro un destino sereno e felice. Paradossalmente, però, è proprio nel canto lirico che tanta amarezza volge al termine, mutandosi in spirito di autoconservazione, trasformandosi in armonia, nella melodia che si fa pace dei sensi, quella pace che soltanto chi scrive è capace di donare e raggiungere. -
Elegia di un'illusione
Questo romanzo si basa sulla ricerca interiore, sull'importanza dei dialoghi a voci alterne, con le parti più nascoste della propria geografia interna, per non soccombere, al contrario, per dar vigore ed energia, ogni giorno di più, alla riscoperta del vero senso dell'esistenza. L'amore per se stessi è il segreto. È il sacro fondamento, per poter amare chiunque. -
Didattica delle attività ludico-motorie in età prescolare. Manuale di scienze motorie, giochi e lezioni per la scuola
L'esperienza ""sul campo"""" dei poliedrici autori, maturata negli anni all'interno delle molte attività svolte nelle varie istituzioni sportive e scolastiche, è l'ingrediente più importante di questa pubblicazione sull'attività motoria in età prescolare. Il Prof. Antonino Gennaro e la Dott.ssa Caterina Zappia, partendo da un'analisi scientifica delle diverse tappe dell'età evolutiva, sviluppano un convincente ragionamento sull'importanza dell'attività fisica nel processo educativo e didattico, in quanto, oltre a facilitare l'apprendimento di un corretto comportamento motorio, permettono al bambino di crescere nella conoscenza (di sé e dell'altro), nella relazione e nella comunicazione."" -
Oltre la ferrovia
L'autrice propone i suoi ricordi, la sua esperienza personale, la sua storia di emigrante. Una storia vera che le appartiene fino in fondo, senza finzioni, senza aggiunte. Questo libro diviene un prezioso contenitore di memorie, ricordi che viaggiano nel tempo, per lasciare un segno nel presente e nel futuro che verrà. In queste pagine si mescola la vita di ieri con quella di oggi, la differenza tra passato e presente. Il tempo che passa diviene tangibile, quasi palpabile. La sua storia è riuscita ad arrivare fino a noi per essere raccontata, una sorta di essenza di come eravamo fino a ieri e di cosa siamo diventati oggi. Ogni nuova ruga che solca il viso fa parte di un periodo della vita. Oltre la ferrovia, raccoglie immagini di vita e di pensiero, mette insieme luoghi, fatti, accadimenti. Raccoglie i momenti lieti dell'infanzia, i ricordi dell'adolescenza, l'esperienza della crescita e della maturità. In queste pagine risiede il senso dell'abbandono e del ritorno, la partenza verso luoghi sconosciuti in cerca di fortuna, la lontananza dalla terra amata, il grande vuoto della nostalgia che come un richiamo fa eco nelle viscere e nel cuore. I giorni della povertà, la fame, il sentirsi utili o inutili a volte. L'amore che viene, quello che è andato via. In questo libro si svela l'accaduto, ciò che è stato, ed ormai non tornerà più. Il tempo che passa e si posa dolcemente su di noi, tingendo fili d'argento fra i capelli, segni indelebili sul viso che portano ricordi. -
Viva i bersaglieri. La storia dei bersaglieri. Ieri, oggi, domani
Probabilmente bersaglieri non lo si diventa, si nasce. E tale affermazione è avvalorata da tutte le testimonianze, le esperienze, i segni che gli appartenenti a tale Corpo d'armata davano e continuano a dare nel tempo. Davide Pregnolato è uno di questi, uno di coloro ai quali quella piuma ha cambiato la vita, segnandola non solo nelle esperienze quotidiane ma soprattutto nello spirito. ""Viva i bersaglieri"""" vuole infatti essere un tributo, un'ode a un glorioso Corpo italiano che più volte nella Storia ha dimostrato di tenere ai propri valori, di non cedere di fronte alle debolezze e di non temere la morte, senza aver remora alcuna nell'essere ostinati a portare con sé, nella propria tomba, quegli ideali cui si è giurata eterna fedeltà. Così questo volume raccoglie episodi, storici e personali, che attestano ancora una volta quanto l'essere bersagliere sia uno stile di vita, non un semplice ruolo da rivestire, un habitus da far proprio in nome di un grande amore: la Patria. Obbedienza, rispetto, conoscenza assoluta della propria arma, molto addestramento, ginnastica di ogni genere fino alla frenesia, cameratismo, sentimento della famiglia, rispetto alle leggi ed onore al Capo dello Stato, onore alla Patria, fiducia in se stessi sino alla presunzione trasformano l'uomo in un vero autentico fante piumato."" -
Agnus Dei
Veniamo fuori da un secolo che ha fatto conoscere ciò che di peggio è capace di fare l'essere umano. Genocidi, guerre, invenzioni atte a distruggere il Creato hanno dimostrato che l'uomo non è mai sazio di prevaricazioni, di sete di potenza. Ma non tutto è perduto. Il Novecento ha visto anche numerosissime proclamazioni di Santi e Beati, nonché lo scorrere di esistenze come quella della giovanissima Malala Yousafzai, che mai si sono arrese di fronte alle ingiustizie, rischiando di perdere persino la propria vita pur di portare in alto i propri valori e i propri ideali. ""Agnus Dei"""" di Stefano Cordaro è l'ennesima testimonianza che un barlume di speranza esiste, che non tutto è soffocato da malvagità e arroganza, che esiste chi, come il protagonista di questo romanzo, è disposto a tutto pur di mantenere intatta la propria integrità morale. Con un linguaggio studiato e quasi direttamente dettato da una forte passione e da un animo in cerca della purezza assoluta, l'autore racconta che sì, la redenzione è possibile."" -
I cambiamenti demografici dell'Argentina e delle sue province
Questo libro parla dei cambiamenti demografici dell'Argentina, analizzando nel dettaglio ogni regione e provincia, facendo di questa opera un lavoro unico al mondo. L'interesse dell'Autore per l'Argentina, sia sul piano storico sia su quello prettamente demografico, è dato dalla constatazione che questo sia uno dei Paesi in cui è presente il maggior numero di persone di ascendenza europea al di fuori d'Europa. Per questo motivo l'autore legge migliaia di testi, dai libri antichi ai documenti statali, allo scopo di ricostruirne la storia demografica. -
Il volto della felicità
Una storia, il percorso di un'esistenza, una vita raccolta in un libro. È quello che ha fatto nel suo primo lavoro letterario Francesca De Bonis. Vita, il nome della protagonista di questo romanzo, che nello scorrere dei capitoli rappresenta in ogni attimo la forza vitale dell'esistenza, la vita... Lo spirito di questo personaggio legato alle emozioni più intime, alle passioni, alla memoria che nell'alto della sua nitidezza rappresenta un valore speciale, perché intreccia immagini di una vita vissuta nella pienezza e nella consapevolezza degli eventi. La vita narrata in questa prima opera di Francesca De Bonis, gli avvenimenti e gli argomenti trattati, sono uniti da un filo che li lega indissolubilmente e la trascrizione romanzata degli eventi, diventano strumento per poter analizzare la memoria storica, cercando di divenirne custode. In questa società che tende all'effimero, al consumismo immediato, alla materializzazione di tutto quello che gira intorno all'essere umano, questo romanzo regala un magico spaccato della ""vita sentimentale"""", vissuta nel segno della purezza interiore, nella gioia dell'esistenza, godendo di quelle semplici emozioni che danno un valore aggiunto al nostro esistere. Questo romanzo, antitesi della desertificazione della memoria, vuole condurre il lettore in un viaggio fantastico di una storia vera, magica per la semplicità con cui viene tramandata, speciale come la donna che l'ha vissuta."" -
Poesie di una mente silenziosa
Con la semplicità che è solo dei grandi, uno dei maestri controversi del Novecento, Martin Heidegger, in un suo breve saggio, affronta il tema del ruolo della poesia nell'età della tecnica. La sua domanda è disarmante: ""Perché i poeti?"""". Loro si pongono come pensatori e in certo qual modo come anticipatori di una forma di percezione del vero. E da percettori di nuova sensatezza, rischiano l'isolamento e il suo rovescio: la formazione di un universo distanziato disposto dalla soggettività soverchiante. Quotidianamente siamo tempestati da cosiddetti """"nuovi poeti metropolitani"""" che a ritmo incalzante, ci dicono quel che è vero, quel che è fortemente percepito, quel che è. Andrea Lepone si pone in converso a questa tendenza. La sua potremmo definirla una nuova tendenza sensistica dove l'indicazione di percezioni semplici, di luoghi e stati dimensionali del sentire, hanno l'impudicizia di rilevare la verità del suo animo."" -
Vorrei... Storia di una vita normale fra immagini e parole
"Dapprima ad uso familiare, rivolgendosi ai nipoti, poi per una cerchia più vasta, perchè chi c'era non dimentichi e chi non c'era sappia, Umberto Di Dio continua a raccogliere spigolature di memoria: piccola memoria personale che diventa sapore di un'epoca scomparsa. Il sottotitolo, 'Storia di una vita normale tra immagini e parole', dice molto. C'è lo sforzo iconografico, con fotografie seppiate di famiglia, cartoline d'epoca, e illustrazioni disegnate a corredo del testo per ricostruire fattezze remote. Ci sono ovviamente le parole, che alternano ricordi personali al catalogo di luoghi, oggetti, personaggi che non esistono più. In ordine sparso: le feste popolari (a 'ntinna, la corsa nei sacchi), i gesti perduti come la sbucciatura collettiva delle mandorle, i sapori e gli odori ma più ritrovati, le vergogne infantili e le infantili sfrenatezze, le figure strampalate e vive della Catania degli anni Cinquanta e Sessanta (citiamo fra tutti Pippu pirnacchiu), gli incontri e gli affetti, le classiche 'piccole cose senza importanza' che sono però, ovviamente e giustamente, importantissime per chi le ha vissute. Ecco infatti, sempre nel sottotitolo, quella 'vita normale' che però ambisce a farsi storia. Nel segno di un Vorrei... (vorrei sentire ancora quei sapori di mezzo secolo fa, vorrei rivedere i morti, vorrei rivivere la potenza delle emozioni, vorrei tornare indietro nel tempo) consapevole di essere meno che ipotetico"""". (Giovanna Zucconi)" -
Niccolò. Un uomo
Un uomo. È proprio nel sottotitolo che si ritrova il filo rosso di quest'opera, l'elemento portante di uno scritto che rende onore a Niccolò Copernico, fondatore dell'astronomia moderna. Carmine Titomanlio tesse l'elogio di uno scienziato il cui merito di aver elaborato il sistema eliocentrico ha forse messo in ombra l'essere umano, con le sue debolezze, la sua tempra, le sue paure. Attraverso la ""presa diretta"""" degli avvenimenti, favorita dalla scelta di affidare a una sceneggiatura la narrazione, l'autore ridona vita a personaggi, episodi, passioni ed emozioni ingrigite non solo dallo scorrere del tempo ma anche da una quasi dimenticanza nei confronti di chi, animato dall'amore per la conoscenza, ha cambiato la Storia dell'uomo e del suo rapporto con l'universo."" -
Come un battito d'ali
Maikol, trentaduenne milanese, è un ragazzo come tanti che si ritrova in una camera d'ospedale, in coma, lucido nella mente ma completamente paralizzato nel corpo: questo senza sapere perché. Perciò decide di ripercorrere tutte le fasi della sua vita, ricostruendo ogni momento importante per riuscire a raggiungere il black-out, quel momento che proprio non riesce a ricordare ma che ha cambiato radicalmente la sua vita. Maikol giungerà alla causa del suo male dopo un percorso interno che lo porterà alla disperazione e a volersi separare dal suo corpo così compromesso nel fisico e nella mente, a tal punto da augurarsi una morte che potrà liberare se stesso e i suoi cari da questa immane sofferenza. Pian piano, tutto inizia ad avere un senso e la processione di amici e parenti davanti al suo letto si trasforma nel risultato delle sue azioni. -
La senia del Brigantino
Al tempo della jihad di mare le rotte dei corsari barbareschi incrociarono quelle dei tonni attesi nelle reti di tonnara sotto costa. La sagoma del Brigantino, col suo sperone di roccia, evocava tra i naviganti ""la visione di uno sciabecco panciuto alla cappa sotto il capo della Fetenia"""", pronto a muovere all'arrembaggio. Bartolomeo Comede fu rapito all'età di tre anni dal Barbarossa nel sacco di Lipari e, portato a Istanbul, fu circonciso. Domenico Cortulillo della Giusa cadde in potere di Mami Patti passato all'Islam diventando rais di una galera di corsa. «Chi m'avissi a tò maritu carzaratu e pi scavu vinnutu in Barbaria» era làstima corrente tra i cristiani della terra della Giusa e di Patti cattivati nei bagni di Tunisi e Biserta, in attesa di riscatto prima di essere messi al remo o di essere circoncisi convertiti ad Allah mettendosi il turbante in testa. Una guerra di mare se com'è vero arrivò da noi, con le poste borboniche, la lettera di Mesacitte Reabbo, arabo mercante, che scriveva gli facessero la finezza di sapere dove stava suo fratello che lui lo voleva riscattare o scambiare: un cristianesco per un barbaresco. Il Brigantino, lo scoglio fermo e sperso nell'azzurro del mare, con le mura di pietra morsa dal vento di maestrale, nel suo grembo incantato raccoglie la memoria di queste e altre storie di polene e occise di tonni ormai scomparsi, somigliante al relitto di uno sciabecco alla deriva con la sua polena di delfino.""