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La coda di Zeno
Zeno è uno scoiattolino allegro e vivace, che ama saltare e giocare con i suoi amici di bosco castagno. È molto orgoglioso della sua bellissima e folta coda, che mostra nei salti e lo aiuta a tenersi in equilibro. Un brutto giorno Zeno si ammala, e betta la civetta gli prescrive una medicina che lo farà sentire debole e, cosa terribile, a poco a poco rovinerà la sua bellissima coda. Il piccolo si rinchiude nella sua tana con dolore e vergogna: non vuole più vedere nessuno; arrabbiato e sempre più debole, si rifiuta perfino di nutrirsi. Che cosa escogiteranno i suoi amici per farlo tornare a giocare con loro? Una storia che parla di temi tanto delicati quanto reali e che racconta con la leggerezza della fiaba le emozioni di chi affronta un percorso difficile: paura, vergogna, rabbia, tristezza, mostrando come siano tutte da accogliere e da affrontare insieme, ricordando che per scalare un grande albero occorre pensare ""un ramo alla volta"""". E anche saper sempre ritrovare il sorriso. Età di lettura: da 4 anni."" -
Il sommelier. Rivista di enologia, gastronomia e turismo (2021). Ediz. illustrata. Vol. 3
Una tigre in città. Non è il titolo di un film ma una scena riprodotta all'interno del Museo di Zoologia della Capitale. Un habitat insolito fatto di luci e grattacieli dove il mammifero selvatico sembra essere smarrito; poco in là si scorge una didascalia: «Frammentazione, distruzione e urbanizzazione degli ambienti naturali hanno ridotto del 95% l'area una volta abitata dalle tigri». Uno dei tanti violenti cambiamenti che mette sgomento. Il climate change si costituisce di eccessi (termici, di luce, idrici...), di eventi metereologici nefasti. Cambiamenti forti che gli studiosi fanno risalire principalmente alle attività di antropizzazione (crescita industriale, de-forestazione...) che producono un significativo aumento dell'energia sotto forma di calore. Il riscaldamento del pianeta, che la scienza riconduce principalmente all'incremento di emissioni di gas ad effetto serra (in primis l'anidride carbonica), amplifica i fattori di rischio ambientali in termini sia di quantità sia d'intensità; pensiamo alle ondate di calore, alle siccità, alle piogge estreme e alle forti grandinate che si abbattono furiosamente sulle città, sui campi agricoli, sulle vigne: «La riduzione dell'impronta di carbonio [...] viti-vinicoltura inclusa, è oggi una necessità inderogabile - scrivono gli autori Palliotti, Poni e Silvestroni nel libro Avversità non parassitarie della vite e cambiamento climatico - ed ecco allora che lo spostamento delle coltivazioni in aree più idonee, le varietà resistenti, gli inerbimenti ed i sovesci [...] diventano strumenti tecnici da valorizzare ed utilizzare in modo esteso». La relazione uomo-ambiente è chiaramente mutata. Nel mondo antico l'uomo era rispettoso della natura tanto da venerarla attraverso gli dèi; nel tempo, numerosi poeti e letterati ne hanno cantato le lodi. Oggi, quel legame armonico si è spezzato. Lungimirante fu Maria Montessori che, nei primi del '900, aveva dedicato alla questione un capitolo La natura nell'educazione, all'interno del suo primo libro, cogliendo le grandi potenzialità del legame speciale bambino-natura. La relazione uomo-ambiente è oramai lisa comportando inevitabilmente forti ripercussioni sulla vita delle persone tanto da far coniare al prof. G. Albrecht il termine solastalgia per indicare un disagio psicologico diffuso tra gli individui che avvertono forme di ansia dopo un disastro ambientale. Un disagio partorito dall'idea di mancanza di una casa, ovvero un posto nel mondo dove l'essere umano possa sentirsi sicuro e protetto. Aldilà di attese azioni individuali e di politiche di intervento per mitigare il global warming, forse è il sentimento della natura che andrebbe preminentemente riscoperto e accresciuto in noi per ripristinare l'agognato legame. Stare nella natura è appartenere ad essa, è amarla non certo violarla, anche perché «Ogni cosa è strettamente collegata su questo Pianeta» (Montessori). Tale interconnessione, che la pedagogista chiama educazione cosmica, include anche l'uomo. Forse, coltivando nuovamente il sentimento della natura potremo ripristinare il legame uomo-ambiente e così potremmo tornare a sentire ancora il mondo come una casa sicura. -
Da Siena all'?Europa guardando alla Cina. Antonio Montucci (1762-1829)
Senese vissuto in vari paesi europei, esperto e insegnante di grammatica e linguistica, curatore e traduttore di opere letterarie italiane e inglesi, Antonio Montucci si distinse per l'impegno nella conoscenza e nella diffusione della cultura cinese tra '700 e '800. Agì nell'ancora ristretta cerchia di studiosi in competizione per pubblicare il primo dizionario europeo della lingua del Celeste Impero, che rispecchiava il crescente interesse di corti e intellettuali verso l'Asia orientale e lo portò a contatto con principi e sovrani. Nella Mostra a lui dedicata a Siena nel 2019 i materiali esposti - documenti, corrispondenza, libri conservati nei fondi della Biblioteca comunale degli Intronati - descrivono la dimensione del colto bibliofilo intrecciandola alla vicenda privata e illustrando le relazioni con eruditi e orientalisti. Oltre al Catalogo della Mostra, gli Atti di una densa Giornata di studi delineano una figura singolare e complessa, capace di offrire un contributo originate alla sinologia europea ma anche di stabilire un ponte tra Siena e l'Europa, con la moglie inglese Enrichetta e il figlio Enrico. -
ClimArt. Immagini del cambiamento
Arte e scienza sono da sempre le espressioni più alte dell'intelletto umano. Fin dal Rinascimento, grandi figure di artisti scienziati come Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti e Giorgio Vasari hanno dato risalto, attraverso le loro opere, all'intreccio formidabile fra due discipline intimamente connesse. Dall'inizio del XIX secolo il mondo ha assistito a un avanzamento senza precedenti delle conoscenze scientifiche e, con il suo progredire, la scienza ha adottato linguaggi tecnici sempre più difficili da comprendere al di fuori degli ambienti specialistici. Nella società contemporanea è nata una nuova sensibilità per la divulgazione scientifica, anche grazie all'incredibile sviluppo dei media: in questo contesto l'arte ha assunto un nuovo ruolo come fondamentale strumento di comunicazione e di citizen engagement. Le sfide più difficili con cui la nostra civiltà dovrà misurarsi nel XXI secolo sono indubbiamente la mitigazione dell'emergenza climatica, l'adattamento a cambiamenti che non hanno precedenti nella storia dell'umanità e la creazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile. La complessità del problema e il suo carattere globale necessitano della formazione di un'ampia consapevolezza con il coinvolgimento attivo di tutti i componenti della società civile. Il linguaggio universale dell'arte, con la sua capacità di coniugare pensiero ed emozione, è uno strumento di efficacia straordinaria per comunicare le evidenze scientifiche sullo stato di salute del nostro pianeta, ma anche per risvegliare nelle nostre coscienze la consapevolezza che non possiamo ulteriormente procrastinare le nostre azioni a salvaguardia dell'ambiente. Il cambiamento che dobbiamo intraprendere con azioni concrete è prima di tutto un cambiamento del pensiero che è guidato dalle nostre emozioni. In questo contesto nasce il progetto di collaborazione fra l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il Liceo Artistico ""Alessandro Caravillani"""" di Roma. Attraverso il confronto con i ricercatori, le studentesse e gli studenti di una classe IV hanno avuto la possibilità di approfondire temi legati al riscaldamento globale, allo sviluppo sostenibile, allo sfruttamento delle risorse naturali e all'impatto dell'emergenza climatica sugli ecosistemi, rielaborandoli in base alla loro sensibilità personale. Le opere raccolte in questo volume sono il risultato di questo percorso: un grido di allarme e di angoscia, ma anche un messaggio di speranza per il futuro."" -
Diplopie, sovrimpressioni. Poesia e critica in Andrea Zanzotto
Quando si tratta di svolgere il secondo mestiere, quello di critico, la maggior parte dei poeti preferisce assumere una postura e uno stile diversi da quelli che ne contraddistinguono la scrittura in versi. In Andrea Zanzotto (1921-2011) il registro della lirica e quello del saggio interferiscono invece continuamente. Critica di contatto ma soprattutto di contagio, quella zanzottiana non può essere intesa come una pratica subalterna o apologetica della poesia, di cui pure permette di illuminare doppi fondi e recessi. Obliquamente autobiografica, la sua saggistica è infatti tanto lontana da correnti o metodologie prestabilite quanto ancorata al paesaggio culturale del secondo Novecento italiano ed europeo. -
Breve storia illustrata di Firenze
Una breve storia ha lo scopo di cogliere in pochi, forti tratti lo spirito della città, di rivisitare il passato alla luce del presente per comprenderne i caratteri originali. -
Ricerche storiche (2021). Vol. 2: Maggio-agosto 2021.
Rivista quadrimestrale di storia fondata da Ivan Tognarini. Nato nel 1971, il periodico «Ricerche storiche», fin dai primi numeri, si è distinto nella promozione di iniziative di studio e di ricerca su questioni relative a grandi nodi della storia economica, sociale e culturale, italiana ed europea, dal Medioevo all'Età contemporanea. La rivista ha una parte monografica o tematica e una miscellanea i cui contenuti sono sottoposti a referaggio (double blind peer review). -
Breve storia illustrata di Ravenna
Nel piccolo e agevole formato delle «Brevi storie» di Pacini Editore, Franco Gàbici ci offre un percorso di conoscenza di una delle più belle città d'arte d'Italia: Ravenna, il cui nome, da 2500 anni, risuona tale e quale, senza deformazioni, «fuso nel bronzo» - come scrive Santi Muratori -, nato tutto d'un pezzo e «pronunciato nello stesso modo da Etruschi, Umbri e Romani». Egli ci conduce attraverso la storia millenaria della splendida città romagnola: dalle origini avvolte nella leggenda, fino all'immagine attuale coperta di un nuovo splendore. Con immagini a colori. -
Rocco Normanno. Dipinti. Ediz. illustrata
«Osservando le opere di Rocco Normanno, viene da pensare a una sorta di sua predestinazione all'arte - e segnatamente alla pittura - che ha cavalcato qualsiasi percorso formativo che potesse indirizzarlo ad altro. Ne sono testimonianza il pieno possesso della tecnica pittorica, quale sarebbe potuto discendere da una lunga frequentazione delle ""botteghe"""" degli artisti del tardo Medioevo o del Rinascimento, oppure l'uso straordinario del disegno per la composizione delle immagini; o, ancora, la capacità di avvalersi di altri mezzi - del tutto attuali - come la fotografia per fissare una scena, un ambiente, un momento di vita, da restituire poi attraverso le sapienti, complesse rielaborazioni della pittura. La perizia di una manualità audace e raffinata è al servizio della necessità di restituire la realtà viva, di rappresentarla nella sua multiforme complessità. Ed è facile, scorrendo i suoi lavori, ricostruire mentalmente i legami col realismo del passato, e soprattutto col modello caravaggesco, che ha disseminato - spesso con effetti dirompenti - le rappresentazioni più elevate di senso religioso, con elementi tratti dalla più ordinaria e bassa quotidianità. Ma questa scelta di apparente ricomposizione col passato in forza dei vincoli imposti da rappresentazioni oggettive, in alternativa alle infinite libertà espressive dell'arte contemporanea, in risposta unicamente all'istinto soggettivo dell'artista, ha una articolazione più complessa di quel che potremmo, al primo impatto, ritenere. La pittura di Normanno è una continua provocazione che attinge a schemi e modi del passato per ricondurci alla dimensione - così spesso tragica - del presente. Le sue immagini semplicemente danno forma a quanto accade ogni giorno attorno a noi, attraverso la trasposizione nell'arte dei gesti, dei modi - anche violenti e cruenti - che da sempre sono il substrato psicologico dal quale attingono i comportamenti del nostro essere persone...» (Dalla Prefazione)"" -
Il bambino che sapeva volare
Età di lettura: da 7 anni. -
Il «Liber de ordine officiorum Ecclesiae Pisanae» del canonico Rolando (sec. XII). Vol. 1: Introduzione, edizione e indici.
L'Ordinario, in latino Liber Ordinarius o Liber de ordine officiorum, non era un libro liturgico vero e proprio ma una sorta di manuale, nel quale erano raccolte le istruzioni necessarie per lo svolgimento delle singole celebrazioni dell'anno liturgico, per ognuna delle quali erano indicati i testi da utilizzare con il solo incipit, rimandando quindi agli altri libri, come l'Antifonario, per il testo completo. Il nome dell'autore compare nel Prologo: si tratta di Rolando, canonico di S. Maria, insigne canonista e docente all'Università di Bologna, che visse a Pisa nel secondo quarto del secolo XII. In seguito divenne cardinale e, finalmente, sommo pontefice con il nome di Alessandro III, in quello che fu uno dei più lunghi pontificati della storia, dal 7 settembre 1159 al 30 agosto 1181. Redatto a Pisa intorno al 1137 per la canonica di S. Maria, in un periodo in cui si lavorò intensamente non solo alla costruzione degli edifici (dalla Dedicazione della cattedrale, 1118, all'inizio della costruzione del Battistero, 1152) ma anche alla riforma della vita liturgica, il Liber de ordine officiorum è nato in uno dei periodi più importanti e creativi per la storia della Chiesa. Appena terminata la redazione, infatti, il Liber di Rolando fu adottato, come modello, dalla canonica di S. Frediano di Lucca e dalla rete di canoniche riformate, prima fra tutte la basilica di S. Giovanni in Laterano di Roma - che dipendeva da S. Frediano - quindi dalla canonica di S. Rufo presso Avignone, a sua volta a capo di una vasta rete di canoniche che dalla Francia si propagò in breve tempo al Portogallo e in tutto il continente europeo. -
A Marianeve. Il commissario Pelletti e i misteri di Natale. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi
«Il Comune di Grosseto ha organizzato questa mostra in occasione dell'imminente apertura dell'anno che segna il centenario della nascita di Luciano Bianciardi, con la piena consapevolezza di mettere sullo stesso piano Furio Cavallini, pittore di origini piombinesi, e lo scrittore grossetano, due figure importanti, due intellettuali che hanno intrapreso un cammino comune, ognuno con le proprie peculiarità artistiche, in un'Italia fine anni Cinquanta dove si mescolano e convivono elementi contraddittori fra loro: da un lato il boom economico, dall'altro il disagio culturale di coloro che non si piegano ad una visione della società di massa. Il sintomo più appariscente della volontà di ripresa, seppur comune all'epoca in tutte le città italiane, si manifestò con particolare fervore e concretezza proprio a Milano, città industriale per eccellenza, dove i due hanno vissuto la ""vita agra"""" e trascorso momenti molto critici ma anche di forte spessore culturale; di fatto è proprio questo aspetto che ha rafforzato la loro amicizia che non è mai venuta meno fino alla morte di Luciano Bianciardi. Ci piace la definizione che nel 1956 Giovanni Colacicchi, artista e teorico dell'arte, attribuisce alla pittura di Cavallini, sulla quale chi verrà a visitare la mostra non potrà non essere d'accordo: «...I suoi procedimenti sono rapidi e conclusivi, dettati solo dalle sue interiori esigenze. Non c'è caso che egli addolcisca o levighi il suo modo di fare, per obbedire ad esterni fini dì piacevolezza. La sua pittura è aspra, talvolta anche spiacevole; ma sempre ne scaturisce un'immagine viva, un carattere». Interessante dunque anche il paragone tra l'arte pittorica di Cavallini e la scrittura di Bianciardi con la quale egli esprime la propria umanità e quella degli altri. Ma il sentimento dell'amicizia reciproca si fa sentire in più occasioni: ecco Luciano Bianciardi nel 1968: «...Ogni tanto ci si rivede, ma siamo fra i pochi a non compiangere l'uno sulla spalla dell'altro gli anni passati. No, Furio mi chiede cosa ho scritto, io gli chiedo cosa ha dipinto. Fra noi due, sono queste le sole cose che contano. Si capisce, insieme al resto, alle persone che ci vogliono bene. Con quelle, e con il nostro mestieraccio, non si lesina mai». Un sentimento puro, il loro, capace di far riflettere, costruito e non contemplato come una sorta di meraviglia naturale ma vissuto pienamente e condiviso, esempio che fa bene al cuore.» (Dalla Presentazione di Luca Agresti)"" -
L' avventura del sogno lucido. Da dove cominciare
Il sogno lucido è un sogno nel quale si sa di sognare mentre si sta sognando, quando si è consapevoli dei propri sogni. In questo manuale introduttivo, Charlie Morley ci insegna a diventare coscienti all'interno del proprio sogno e imparare a dirigerlo e a trarne il meglio. Vedremo: una serie di tecniche per raggiungere la lucidità nel sogno; i benefici spirituali e fisiologici che questa pratica può apportare alla nostra vita; una serie di affascinanti case histories; i contributi dai maggiori esperti mondiali di sogno lucido; modelli d'apprendimento per accompagnarci a padroneggiare la tecnica del sogno lucido. Il sogno lucido è presente (o lo è stato) in moltissime tradizioni, riportate qui dall'autore: quelle dei greci antichi, dei primi cristiani, dei cristiani del Medioevo, dei sufi, del buddhismo tibetano, del popolo tolteco-mexica, dei sangoma (guaritori) xhosa del Sud Africa e degli sciamani di tutto il mondo. -
Altri amori
Con quest'opera libera da giudizi, pregiudizi e categorizzazioni, che non glorifica né condanna nulla e nessuno, entriamo in contatto con uomini e donne che hanno la dolorosa sensazione di avere un'anima in disaccordo con il loro corpo. Attraverso le loro storie a volte tragiche, spesso colpevolizzanti, scopriamo un'altra sfaccettatura della Vita: i limiti di quello che conosciamo si allontanano, e ci si aprono prospettive fin qui sconosciute... -
Mbraining. Armonizzare i 3 cervelli. Cervello, cuore, intestino
Le neuroscienze hanno scoperto di recente una rete neuronale complessa, in perenne evoluzione e in grado di elaborare dati in autonomia (un vero e proprio cervello) non solo nella testa, ma anche nel cuore e nella pancia, in linea con ciò che molte fonti spirituali affermano da oltre 2500 anni. ""Il mio cuore desidera..."""", """"la mia pancia mi dice..."""", """"ho perso la testa..."""" non sono solo modi di dire. mBraining è un nuovo metodo rivoluzionario per usare in modo ottimale e integrato i tre cervelli, grazie alle multiple Brain Integration Techniques (mBIT), che consentono una migliore qualità di vita. Questo libro vi insegnerà come i cervelli comunicano tra loro, a volte anche entrando in conflitto: un'interconnessione che possiamo imparare a sfruttare a nostro vantaggio, conseguendo un profondo allineamento interiore da cui fare scelte più armoniose ed efficaci. Il metodo mBraining, ideato e sviluppato da Grant Soosalu e Marvin Oka (due famosi trainer e ricercatori australiani) tramite la PNL, la linguistica cognitiva e lo studio dei modelli comportamentali, è oggi insegnato anche in Italia."" -
Il libro segreto di Gesù. Vol. 1: tempo del risveglio, Il.
Daniel Meurois, amatissimo ""viaggiatore astrale"""" che dal 1980 attinge alle Memorie dell'Akasha per restituirci con autenticità le testimonianze delle grandi anime del passato, intraprende un percorso eccezionale: raccontarci integralmente la vita di Gesù, anche nelle sfaccettature meno note, ove non del tutto sconosciute; i primi trent'anni della sua vita, gli studi presso gli Esseni, il viaggio di diciassette anni che lo conduce fino all'Himalaya e poi in Egitto, alla Grande Piramide, dove diventa a tutti gli effetti il Cristo. Un viaggio emozionante, che metterà in discussione le nostre certezze e che verrà molto amato da chi ricorda con entusiasmo uno fra i più straordinari libri di Daniel Meurois scritto in collaborazione con Anne Givaudan trent'anni fa: """"L'altro volto di Gesù"""". La vita e la forza spirituale delle comunità essene in cui era nato e cresciuto il giovane Gesù, poi partito per un lungo viaggio iniziatico prima di fare ritorno, già adulto, in Palestina. Qui è il viaggio stesso che ci viene svelato, una sorta di percorso di formazione a cui Gesù si sente chiamato, sulle tracce delle sue precedenti incarnazioni ma anche a confronto con le grandi religioni orientali, da cui, a volte, trarrà spunto."" -
Cancro. Un libro che dà speranza
Un libro che dà una visione diversa, che ci insegna a mutare la percezione che abbiamo della parola ""cancro"""" fino a riuscire a vederci del buono. Perché il cancro può essere anche un complice, un suggeritore, uno strumento per indirizzarci verso nuove visioni, nuove scelte, un nuovo equilibrio interiore, una nuova vita. L'autrice ci sottopone numerose testimonianze e ci accompagna in un percorso inedito, fatto di metodi efficaci, dolci e accessibili, complementari ad altre cure, che non sottraggono energie ma ne regalano di più. """"Questo libro si rivolge a chiunque abbia un cancro, a chi sta accompagnando un malato, a chi ha paura di questa malattia perché sa di averne avuti molti casi in famiglia, e particolarmente a chi desidera trovare un modo per premunirsene. Quando leggerai le statistiche presenti nel primo capitolo capirai perché è venuto il momento di cambiarle. Il mio secondo obiettivo è quello di aiutarti a smettere di vedere il cancro come una bestia nera, un nemico da combattere ad ogni costo, o contro il quale bisogna rassegnarsi sentendosi impotenti. Voglio aiutarti a prendere coscienza che questo cancro può addirittura diventare per te un amico, portatore sostanzialmente di un messaggio di speranza, un mezzo per trovare la pace interiore."" -
Fuori dal corpo. Guida pratica al viaggio astrale
Un viaggio fuori dal corpo, o viaggio astrale... Un tema affascinante, che porta con sé interrogativi imprescindibili: per chi? Perché? E come? Quali i pericoli, quali i vantaggi? Anne Givaudan è nota da molti anni per i suoi viaggi fuori dal corpo nei mondi sottili e questa volta, dopo trent'anni di categorico rifiuto, scrive una guida pratica sul viaggio astrale, del quale ci offre nuove, inedite chiavi. Se volete lanciarvi nell'avventura, se avete già fatto qualche esperienza ma avete trovato difficoltà o avete fatto ""brutti viaggi"""", se semplicemente vi interrogate su questa capacità, troverete in questo libro le risposte che andate cercando. «E venuto il momento di parlarne - dice l'autrice - perché il nostro mondo è in piena mutazione e accade che un numero sempre crescente di persone esca dal corpo. Oggi sono pronta a trasmettere tutto ciò che può evitarvi errori o paure inutili e nocive»."" -
Inca: il quarto livello di consapevolezza
Questo libro costituisce la summa di venticinque anni di studi dell'autrice sulla cultura e gli insegnamenti tradizionali andini, un patrimonio sapienziale che getta una luce nuova sul rapporto fra l'uomo e la Natura. L'antico e saggio corpus di insegnamenti inca sulla Natura, finora tramandato oralmente, ci viene dischiuso: oggi possiamo percorrere insieme la via verso il ""IV livello di consapevolezza"""". Partiremo dalla visione del popolo peruviano dei Q'ero, dai Sette Principi Energetici che rivelano la nostra intrinseca connessione con la Natura e ne faremo esperienza diretta attraverso l'apprendimento di sette pratiche spirituali tradizionali.""