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Le autobiografie di Dante
Nell'opera di Dante si sa che l'autobiografismo è una disposizione dominante: nella Commedia Dante ha scritto la sua autobiografia usando due diversi registri, nettamente diversi l'uno dall'altro. Ragionando sugli stessi eventi, ha scisso il suo racconto autobiografico in due racconti: uno, si potrebbe dire, scritto con la penna di Beatrice, e intonato al motivo del ""traviamento"""" e del conseguente viaggio oltremondano, l'altro scritto con la penna di Cacciaguida, e ispirato alla grandezza civile e morale del cittadino Dante. Altrettanto si può dire che il poema presenta due diverse storie: una mondana segnata dal tempo in cui Dante viveva, di volta in volta raccontata con la passione e il coinvolgimento che gli erano propri, l'altra invece pertinente al viaggio e segnata dalla fine del tempo, dal Giudizio finale e dalla divisione tra giusti e dannati. Ragionando di questi due modi in cui Dante costruì il suo personaggio, si arrivano forse a capire alcune delle più importanti radici del suo capolavoro."" -
Discorsi di varia filosofia
I saggi composti e poi raccolti in questi volumi appartengono, tranne due eccezioni, agli anni che vanno dal 1941 al 1943. La ricerca dell'unità, della coerenza all'interno del suo sistema di pensiero, emergono fortemente in questi testi, anche nell'estrema varietà dei temi trattati e affrontati alla luce di quel che intanto stava accadendo nel mondo e nell'Italia sconvolta dalla guerra. Non si può non notare in essi una costante preoccupazione politica, che aldilà delle singole contingenze, rispecchia il profondo scoramento per la crisi della civiltà liberale, già delineata nella Storia d'Europa nel secolo decimonono e qui ripresa con insistenza. -
Eterodossie crociane
Per far capire un filosofo c'è, oltre alla disamina critica diretta, la comparazione per affinità e contrasto con gli altri autori. Allontanandosi dai due atteggiamenti estremi invalsi riguardo a Croce, di rigetto o esaltazione, Giametta esplora in questo libro i rapporti di Croce con maestri e avversari, che non sono ancora del tutto chiari. A sorpresa vengono fuori aspetti e sfaccettature sconosciuti. Sotto la trama dei saggi di Croce ce n'è un'altra, fatta di umori serpeggianti e moti inconsulti, che, a differenza della superficie specchiata e uniforme, è disuguale e increspata. Perché quei moti obbediscono a una dialettica dei sentimenti che sfugge al controllo, rappresentano uno squilibrio sotto l'equilibrio, una dismisura sotto la misura. In quanto nasconde queste disuguaglianze e asperità, l'argomentazione crociana risulta, nel suo splendore formale, magica e quasi diabolica. Non poca luce ricade anche, da questi saggi comparativi, sugli autori esaltati o avversati: De Sanctis, Galiani, Goethe, Jacobi, Herbart, Hölderlin, Schopenhauer, Nietzsche, Kierkegaard, Heidegger, Leonardo e Leopardi. -
Quid est veritas? Hommage a Jonathan Barnes
Il presente volume raccoglie gli scritti offerti all'eminente studioso da suoi vecchi studenti di Ginevra, dove Barnes ha insegnato tra il 1994 e il 2002. I temi spaziano dai presocratici a Platone, Aristotele, allo scetticismo antico, al neo-platonismo, senza trascurare i grammatici, aprendo anche prospettive su sviluppi contemporanei della filosofia antica. -
Gli scritti politici di Antonio Labriola editi da Stefano Miccolis
Stefano Miccolis è mancato il 1° dicembre 2009, senza poter condurre a termine la cura dei volumi a lui assegnati dell'Edizione nazionale delle Opere di Labriola (i voll. 6-7, di Scritti politici, e il vol. XI). Tra i lavori dedicati da Miccolis a Labriola, oltre al Carteggio, figurano alcune edizioni o riedizioni di testi labrioliani sconosciuti o rari. In questo ""Quaderno"""", come omaggio allo studioso scomparso e insieme con l'intento di offrire materiali utili all'edizione nazionale, si ristampano cinque saggi di Miccolis, apparsi in varie sedi tra il 1984 e il 1993, che contengono l'edizione, densamente annotata e commentata, di scritti politici di Labriola:"" -
Etica e politica
Si è riprodotto il testo dell'edizione ne varietur di ""Etica e politica"""" (Bari, Laterza, 1945) correggendone ope codicum errori di stampa e refusi. L'apparato delle varianti esclude i testi apparsi come anticipazioni parziali sulla stampa quotidiana, di cui si dà opportuna notizia in nota, per le ovvie ragioni correlate alla prassi redazionale consueta a questo tipo di documenti, in cui sono incerti il controllo e la sorveglianza diretta dell'autore. Considerata la struttura testuale del volume, che raccoglie e riorganizza in una cornice unitaria quattro singole opere apparse indipendentemente tra il 1918 e il 1928 e poi nuovamente scorporate nelle ristampe del """"Contributo alla critica di me stesso"""" successive al 1931 (anno dell' editio princeps dell'opera) e nella selezione antologica """"Filosofia, poesia e storia: pagine tratte da tutte le opere"""" (Ricciardi Milano-Napoli, 1951), si è proceduto alla raccolta di un'appendice di testi (Avvertenze, Note e Postille) che documentano questo multiforme percorso editoriale."" -
Filosofia e idealismo. Vol. 6: Ultimi paralipomeni.
In questo sesto e ultimo tomo sono compresi saggi nei quali, con ulteriori approfondimenti, l'autore ritorna su temi crociani (la filosofia della pratica, il linguaggio, l'estetica e la critica letteraria, la distinzione) e gentiliani (le due logiche, il sentimento, ancora la distinzione) nel convincimento che, ulteriormente radicalizzandone l'analisi teoretica, emergano tratti che meglio ne definiscono la fisionomia. A questi studi si aggiungono quello (una vera e propria monografia) dedicato alla teoria calogeriana del diritto, studiata non soltanto nei suoi aspetti filosofici, ma anche in riferimento alle questioni processualistiche indagate nel libro del 1937 sulla logica della Cassazione, e l'altro su Garin e Gramsci. Chiude il volume un Congedo, che, scritto per apporre un definitivo suggello a questa fin troppo lunga serie di studi, ha finito con l'implicare situazioni della vita intellettuale dell'autore, il cui ricordo si è imposto e non ha potuto alla fine non essere ascoltato nelle parole con cui gli si era presentato. -
I nostri lunghi millenni
"I nostri lunghi millenni"""" è indirettamente ispirato al testo del notissimo storico inglese E. J. Hobsbawm, """"Il secolo breve"""". Tra scienza, filosofia e cultura della storia, Galzenati muove dalle tematiche che più hanno interessato il dibattito del pensiero umano lasciandosi guidare da un approccio di ordine filosofico che beneficia del conforto delle scienze moderne, e in particolare della più recente fisica teorica. Il programma di """"comporre un quadro del nostro mondo esente dalle fragilità e inadeguatezze del cosiddetto materialismo tradizionale"""" si snoda nel capitolo centrale del testo, dove è ricostruita la storia della cultura dell'uomo attraverso i suoi grandi protagonisti e le rivoluzioni che hanno determinato i successivi passaggi ad """"una - lungamente attesa - modernità più evoluta"""". L'interrogativo di Camus, se la vita valga la pena di essere vissuta, nell'ultimo capitolo, va a concludere un testo che si compone prevalentemente di osservazioni, riflessioni, idee immediate che lo stesso autore ama considerare degli 'aforismi', secondo l'esempio di Guido Piegari, per il quale tutto il mondo reale prende forza dall'esperienza storica." -
L' «aisthesis» e le strategie argomentative di Platone nel «Teeteto»
Il volume si propone un duplice intento: da un lato, mira a mettere in luce la varietà di dispositivi narrativi, compositivi e concettuali che caratterizza il Teeteto platonico e a studiare da questa prospettiva i modi con cui Platone, attraverso i personaggi che mette in scena, conduce la sua argomentazione e perviene a determinati esiti; dall'altro, prende in esame la questione del valore epistemologico della percezione, che è uno dei temi portanti del dialogo. L'idea di fondo è che l'aspetto compositivo e il contenuto filosofico del Teeteto debbano essere considerati in stretta connessione: la preoccupazione di contrastare ogni forma di sensismo e l'esigenza di giustificare la possibilità di un'ascesa conoscitiva proprio a partire dall'empirico sono, infatti, all'origine delle modalità di trattamento dell'aisthesis e delle strategie argomentative adottate da Platone nel Teeteto. -
La poesia. Introduzione alla critica e storia della poesia e della letteratura
La poesia completa, nell'Edizione nazionale delle Opere, la pubblicazione della parte filosofica, articolata nelle due sezioni della Filosofia dello spirito e dei Saggi filosofici, tra i quali rientra questo volume. Il testo è strutturato in due parti, una prima d'indagine teorica intorno alla natura della poesia, e una seconda, nella quale la personale e assidua frequentazione dei poeti, degli autori, dei critici e degli storici prese, nella forma di postille puntuali e altrettanto abbondanti (rispetto e a riscontro con il testo), la via di una esposizione e conversazione in pubblico di quella sua lunga consuetudine. Con una nota di Gennaro Sasso. -
L'Italia dal 1914 al 1918. Pagine sulla guerra
«Uno dei libri più affascinanti e più tormentosi – ha scritto Gennaro Sasso – più nobili e, talvolta, più inquietanti, della letteratura europea relativa al primo conflitto mondiale»: le Pagine sulla guerra si compongono di sessanta contributi, quasi tutti apparsi per la prima volta sulla stampa quotidiana e periodica e redatti, con poche eccezioni, nel periodo compreso tra l’autunno del 1914 e quello del 1918, e di un’appendice, che raccoglie nove scritti risalenti al decennio successivo, unita all’opera nel 1928. I testi, cronologicamente ordinati e distribuiti in tre sezioni, sono dunque il frutto di un lavoro non sistematico, discontinuo e diffuso nel tempo, caratterizzato da una varietà di temi e prospettive di riflessione, e da una marcata pluralità di registri espressivi. Essi condividono, tuttavia, il medesimo orizzonte etico, politico e culturale, delineato da un evento storico senza precedenti, come quello della guerra mondiale. Le cui complesse e dolorose vicende, che in molti casi vengono in primo piano, quale oggetto specifico del discorso crociano, sempre ne definiscono, altrimenti, lo sfondo problematico, circoscrivendo il perimetro spirituale di queste pagine. -
Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono. Vol. 1-2
La Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono fu composta da Croce in meno di due anni, tra il 1914 e il 1915, e successivamente pubblicata, «capitolo per capitolo», nella rivista «La Critica» dal 1915 al 1920. In quegli anni Croce era giunto a stabilire «l’unità di filosofia e storiografia» e a collocare la storia all’interno del circolo della «Filosofia dello spirito». Se in Teoria e storia della storiografia raccolse i risultati più importanti di questa concezione, in Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono scese invece nel concreto e fece vedere, meglio delle trattazioni teoriche dei manuali, come l’unità di storiografia e filosofia, precedentemente delineata, poteva essere colta in modo vivo e tangibile, come in un laboratorio o un’officina del concetto di storia, nella trattazione stessa degli storici, che rispecchia la filosofia del loro tempo e fa tutt’uno con il pensiero di ciascuna epoca. -
Croce e le letterature e altri saggi
In questo volume è stato ristampato, nella sua forma originaria, e con diverse aggiunte anche rispetto a questa, il saggio su ""Croce e le letterature"""" già apparso in un volume pubblicato nelle edizioni dell'Enciclopedia italiana. Vi si sostiene che nell'analisi delle opere letterarie e poetiche è presente, alla radice, la riflessione che Croce esercitò sulla cultura europea e il rifiuto da lui sempre opposto a ogni forma di irrazionalismo e di decadentismo, sì che un nesso fortissimo stringe insieme queste due storie e dà risalto a un aspetto dell'opera crociana forse, fin qui, non adeguatamente considerato. Nella seconda parte sono inclusi due saggi di diversa ampiezza: il primo dedicato all'analisi di alcune difficoltà presenti nelle filosofie dell'idealismo italiano, il secondo all'interpretazione del saggio """"Politica 'in nuce'"""", che, nel 1924, in un anno quindi particolarmente drammatico per l'Italia, Croce dedicò alla delineazione della sua idea della «politica». Nella sua ispirazione fondamentale, e non solo quindi per i temi trattati, questo volume richiama in modo evidente i temi affrontati nell'altro che, dedicato alla """"Storia d'Italia"""" e alla """"Storia d'Europa"""", ha visto la luce nel 2017 presso queste medesime edizioni Bibliopolis."" -
Ragion di Stato e ragioni della Chiesa
La locuzione ragion di Stato si afferma in tutta Europa nella cultura politica tra Cinque e Seicento per definire quei codici di esercizio autonomo ed efficace di governo finalizzati a istituire, ampliare e conservare un fermo dominio sopra i popoli. Quanto diffusa è ancora oggi l'attenzione alle pratiche e alla trattatistica di ragion di Stato, altrettanto poco praticata è invece l'indagine sull'utilizzo dell'espressione ragioni della Chiesa in cui la declinazione al plurale rinvia a una serie complessa di fenomeni: il riordino delle istituzioni ecclesiastiche, il rafforzamento della spiritualità cattolica, le vicende dello Stato della Chiesa a fronte della svolta protestante. I contributi contenuti in questo volume ricostruiscono le molteplici ragioni della Chiesa che, in ambito cattolico e in diversi momenti storici, vengono teorizzate e praticate attraverso documenti, trattati di teologia, opere di filosofia e di giurisprudenza, stampe dedicate a questioni legate all'esercizio quotidiano della devozione. -
Dai quark ai cristalli. Breve storia di un lungo viaggio dentro la materia. Ediz. ampliata
Nel suo breve percorso di vita Preparata ha dato un importante contributo in differenti campi della fisica (fisica delle Particelle e delle alte energie, fisica della materia condensata, fisica dei laser, fisica nucleare, astrofisica e biologia molecolare). Come lui stesso racconta, ""è passato indifferentemente dal mondo dei quark e degli adroni al ferromagnetismo, all'acqua, alla fusione fredda, ai cristalli, al nucleo, con brevi puntate sull'astrofisica, come in un caleidoscopio il cui meccanismo di funzionamento è uno solo: la coerenza della teoria quantistica dei campi"""". La storia dello sviluppo delle idee, in un affascinante intreccio con le vicende personali, è raccontata nel volume, che viene riproposto oggi, arricchito di documenti inediti, rinvenuti nell'archivio Preparata."" -
La macchina della prosperità. Saperi economici e pratiche di governo in Francois Quesnay
Il pensiero di François Quesnay è di fondamentale importanza per inquadrare storicamente la nascita, in epoca moderna, di una nuova razionalità politica, in grado di orientare l'arte di governare gli uomini e incentrata sull'economia come orizzonte strategico di riferimento. In che modo trasformare una monarchia agricola, come la Francia del XVIII secolo, in una ""macchina della prosperità""""? È questo l'impegno che anima la ricerca del fondatore della fisiocrazia. Innestare, sul terreno delle condotte e dei comportamenti economici degli individui, una pratica di governo che accresca allo stesso tempo la produttività dello Stato e il benessere dei suoi abitanti. La macchina della prosperità è la genealogia che descrive e analizza, attraverso il pensiero politico di François Quesnay, l'emergenza dell'economia come un ordine trascendentale che condiziona ogni aspetto della vita nelle società moderne."" -
Le forme del vedere. Studi lessicologici sui verba videndi nel corpus Platonicum
Fra i termini in uso nel linguaggio ordinario e il lessico tecnico di ogni filosofo si instaura una dialettica che può essere molto rivelativa dell'orizzonte culturale e concettuale in cui si muove il pensatore e dell'orientamento che all'interno di tale orizzonte egli intende assumere. Volume inaugurale di una collana di studi lessicologici sul pensiero antico, ""Le forme del vedere"""" propone una prima investigazione delle modalità con cui Platone fa uso di verbi che indicano la visione. Gli studi qui raccolti offrono un'analisi sistematica degli impieghi di un gruppo di verba vídendi - theoreo, skeptomai, athreo, epoptueo e una particolare forma verbale di horao - avviando un percorso di ricerca, di cui si auspica il completamento e che già mostra la varietà delle """"forme del vedere"""" che si cela nelle pieghe del lessico platonico. Comune denominatore dei contributi é una precisa impostazione metodologica: vaglio di tutte le occorrenze di un lessema, considerazione di dati quantitativi e studio del ventaglio delle componenti semantiche sono le caratteristiche salienti di un approccio che, lungi dall'essere una semplice rassegna dei significati dei verbi considerati, fornisce una particolare via d'accesso ad aspetti rilevanti del pensiero platonico e della sua configurazione teorica. Saggi di Francesco Aronadio, Lorenzo Giovannetti, Marco Picciafuochi, Giorgia Stocchi."" -
R-esistere. Dal pathos della Kultur al paradigma immunitario. Thomas Mann e le tensioni della modernità
Qual è il ruolo dell'intellettuale in un'epoca in cui il desiderio di una presa diretta sul mondo mette fuori gioco le élite e spiazza i mediatori? Il passaggio dalla civiltà dialogica, nella quale passato e futuro erano in permanente mediazione dialettica, alla civiltà digitale, in cui l'""immediatezza"""" spezza i ponti col passato e ci lascia orfani di fondate previsioni del futuro, mette in campo la questione centrale del nostro tempo: la democrazia, che per definizione è basata sulla mediazione tra una pluralità di attori e procedure, è compatibile con il dominio della civiltà digitale? Nel momento in cui l'innovazione tecnologica rompe il vecchio recinto statuale, miscelando in modo inquietante tecnologia, capitalismo e autocrazia, quale sarà l'esito finale?"" -
Il Diatessaron romanesco del Vat. Lat. 7654
Il volgarizzamento del cosiddetto Diatessaron romanesco, in cui si riconosce la presenza della lingua di Roma, è assemblato insieme a componimenti in versi databili al XIV secolo, nel codice pergamenaceo Val. Lat. 7654 della Biblioteca Apostolica Vaticana. La notevole estensione del volgarizzamento, che viene presentato in edizione integrale, offre una consistente angolatura per il confronto, e la riflessione sulla lingua di Roma nel Trecento. -
La feroce forza delle cose. Etica, politica e diritto nelle «Pagine sulla guerra» di Benedetto Croce
La Grande guerra rappresenta un banco di prova per la Filosofia dello spirito crociana, un laboratorio per saggiare la solidità del sistema appena condotto a compimento. Nello spirito pratico la tensione, provocata dall'esperienza del conflitto, viene più chiaramente in evidenza. L'eticità dei valori universali è costantemente insidiata dal dovere del cittadino di difendere la patria, e il carattere controverso dell'«utile», che emerge dalle pagine sulla guerra, fa vacillare, con l'unità dell'azione economica, il fondamento della sua dignità categoriale. Nello scontro armato tra gli Stati, infatti, la politica manifesta la sua indole ferina, e il diritto esibisce, nei rapporti che informano l'ordinamento internazionale, la propria tragica natura. Il lettore non tarderà a riconoscere, in questa peculiare condizione, l'espressione paradigmatica di un problema più generale, che investe l'ordine sociale della vita. Esso concerne l'esistenza di un fondo oscuro, latente nel dominio economico della politica e del diritto, in cui la violenza resta pur sempre un'immanente possibilità.