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Angeli dell'universo
Pail nasce a Reykjavik il 30 marzo 1949. Come in un'antica saga islandese la sua nascita è accompagnata da due avvenimenti che segnano il suo destino. La madre Gudrun ha un sogno premonitore sulla diversità del figlio. L'Islanda vive le difficoltà della sua adesione alla NATO. Un giorno segnato da manifestazioni e disordini. In questo romanzo Gudmundsson racconta con la semplicità e l'economia di un'antica saga il ""non raccontabile"""", la follia, la malattia psichica e il disgregarsi della comunicazione."" -
Il messia con la gamba di legno
I sei racconti che costituiscono il volume sono rielaborazioni di leggende orali, storie in cui il mondo naturale estende i suoi confini nel sovrannaturale, la religiosità si mescola a magia e superstizione, e nell'atmosfera sospesa di giornate fredde e ventose o di cieli di cui si contano le stelle, di cimiteri in cui vivi e angeli riposano accanto ai morti, di biblioteche in cui i libri intonsi emanano un potere segreto, si entra in una dimensione straordinaria in cui tutto è plausibile. -
La rivolta di Guadalajara
Ci sono nella storia, come nella vita di ogni uomo, dei malintesi del caso, che vengono scambiati per destino. E anche l'arrivo di un viaggiatore stanco in una città misera e dimenticata dal mondo può diventare la scintilla di una rivolta. Siamo in un Messico in pieno fermento rivoluzionario, ma è al nord che si concentrano i rivoltosi, lo stato di Jalisco al sud è troppo arretrato e povero per interessare qualcuno; la capitale, Guadalajara, vive isolata nel suo immobile torpore: fabbriche in disuso, saline abbandonate, una popolazione prostrata dalle malattie e dalla fame, un'Avenida Central quasi sempre deserta in una città che pare pietrificata... Non è difficile qui prendere per il nuovo Messia un vagabondo viaggiatore. -
La clandestina
Dick Olsson, svedese ma da molti anni residenti in Texas, è un consulente pubblicitario ricco e affermato, costantemente in viaggio per lavoro e per vocazione, ogni giorno in contatto con tutto il pianeta via Internet. Ma un giorno riceve una e-mail da un fantomatico gruppo di separatisti della Moldavia, fondatori della Repubblica di Transnedr, ai quali occorre la sua consulenza per imporre il proprio caso all'attenzione mondiale. Nel frattempo il protagonista che ha sempre preso le distanze da tutto e da tutti divorziato, con un figlio che non vede da dieci anni, senza una significativa relazione - si innamora di Eleonora, la domestica colombiana che viene due volte alla settimana a riordinare la casa... -
Venga la tempesta
Cos'è realmente accaduto quel giorno di maggio 1936 in cui Vida Harjula ha dato alla luce il secondo figlio Olavi, mentre la sua piccola Aino viene trovata annegata nelle acque basse di un ruscello tra le colline fatali, e Sean, l'uomo amato per il quale si preparava a lasciare il marito, è sparito senza dare spiegazioni dal villaggio e dalla sua vita? Qual è il legame tra questi drammatici eventi? Perché nessuno ha mai indagato sull'improbabile morte accidentale della bambina? I fatti si svolgono a Colle-Olki, intorno a una miniera di nichel che attira l'interesse di potenze straniere, non lontano da quella frontiera russa che acuisce l'intolleranza dei conflitti politici, un luogo su cui aleggiano misteriose forze telluriche che alimentano leggende e timori ancestrali, rendono le passioni esplosive, ridanno ai sentimenti la loro forza elementare. È qui che sessant'anni dopo la nipote di Vida, Iris Lehto, giornalista in pieno naufragio coniugale ed esistenziale, viene inviata per un reportage sul nuovo progetto di stoccaggio di scorie nucleari nell'ex miniera in disuso. Ma più dell'inchiesta ecologica, sono quelle domande in cui Iris si trova quasi suo malgrado coinvolta, spinta a scendere nelle acque sotterranee della memoria, dove sono sepolti i segreti di un passato in cui i ricordi di famiglia si intrecciano alle trame della Storia. Personaggi estremi, vite appassionate, in perenne confronto con l'amore, il desiderio e la follia, la ribellione e l'espiazione, che per frammenti, in un continuo alternarsi di presente e passato, a poco a poco le si rivelano, filoni aurei in quella pietra che condiziona il loro destino. «La pietra è il tempo, la pazienza incrollabile del tempo», con cui si innalzano megaliti verso il cielo, dove dèi imperscrutabili richiedono a volte il sacrificio di innocenti per ristabilire un'armonia, illuminare un senso, trovare una riconciliazione con la vita. -
La fame dell'occhio
Un gelido mattino di novembre, in una Oslo già in atmosfera prenatalizia, un uomo viene arrestato dalla polizia. Le manette, i cani, gli imperturbabili poliziotti, le facce dei passanti che lo guardano con sospetto, tutto gli pare irreale, come se stesse assistendo a un film di cui è l'inconsapevole protagonista. Portato al commissariato, viene chiuso in cella senza poter parlare con un avvocato e sottoposto a un estenuante interrogatorio da un ispettore che cerca in tutti i modi di farlo confessare. Ma confessare cosa? Di cosa è in realtà accusato? O è già quel suo nome esotico, Azhiz Shabaz Kumar Sen, che fa di lui un colpevole? O il fatto stesso di essere un indiano, costretto dal «vento della storia» a una vita vagabonda attraverso i continenti e approdato lì, in quel paese nordico e lontano, forse solo perché da bambino un pastore danese gli parlava con rapimento del mistico incanto della neve? Tra Asle Foss, l'ispettore, e l'inafferrabile Shabaz comincia così un duello fatto di domande e risposte, ma anche di inseguimenti, fughe, arresti, evasioni, in un giallo sui generis, in cui quello che tiene viva la suspense non è la ricerca dell'assassino, ma del delitto. Un duello che non è solo lo scontro tra due personalità, ma un confronto tra due culture e due mondi. I ricordi di un'infanzia sulle rive del Gange, i campi profughi, il pellegrinaggio a Calcutta, la madre con le sue arti culinarie e la sua caccia agli insetti, il padre idolatra di Shakespeare, il mitico Bob Beaumon, l'amore norvegese per la bella Liv, le disavventure dello studente Salman-Salman, l'amicizia con lo specialista del cervello Hansen: nella folla di personaggi, fatti ed emozioni che Shabaz a poco a poco rievoca con l'ironica vivacità di un occhio insaziabile, emerge la figura di un uomo affamato di vita che forse continua a nasconderci qualcosa, o forse è solo colpevole di «aver voluto troppo». -
Il rogo
Un villaggio sperduto in qualche remota valle del Nord, una storia che potrebbe cominciare con un ""c'era una volta"""". Una maestra, un calzolaio, un forestiero, un vecchio veggente, un ragazzo curioso, personaggi senza nome che si muovono nei luoghi quotidiani delle fiabe: la casa al margine del bosco, la strada maestra, la bottega. L'atmosfera è quella delle leggende un po' cupe e misteriose ascoltate in lontane sere d'inverno intorno al fuoco: le ombre incombenti delle montagne, la palude infida, la nebbia densa che fa smarrire la ragione, pozioni di erbe che guariscono, traffici oscuri nella notte, un presagio di calamità che incombe come un maleficio su un angolo di terra dimenticato da Dio e dagli uomini."" -
Chiarori
Petur torna nella sua casa d'infanzia per raccogliere pensieri e ricordi dopo la morte del padre Halldor. Ripercorre le tappe della sua esistenza: dall'infanzia magica in cui il padre era il suo universo, al distacco dell'adolescenza con la perdita del simbolico ""Sacro Pallone"""" avuto da lui in dono, che lo guiderà però da adulto alla conquista della sua Principessa. Ricostruisce anche la vita del padre: l'uomo famoso che legge alla radio il listino del mercato del pesce, che sa evocare donne fatate al chiaro di luna e trasformare in sala da concerto la sua cucina e che conoscerà il dolore dell'abbandono, dell'emarginazione della follia e della vecchiaia, per arrivare infine alla riconciliazione."" -
Il mercante di catrame
Cosa nasconde la vita così apparentemente insospettabile di Audun Hamre? ""Un commesso viaggiatore che commercia in sogni"""": è questo che lui stesso dice di essere, mascherando la sua vera professione di versatile truffatore sotto un'onorevole attività di mercante di catrame. Secondo Hamre la gente è più pronta a credere ai propri sogni che alla realtà. Cosa c'è di più facile, dunque, che servirsi di quella credulità e vivere da parassita? Non è poi questo che fanno i dittatori, gli uomini di potere? Ma perché questi raggiri, questi furti contro chi non gli ha mai fatto niente di male? Sandemose scavando nel fondo dei meccanismi umani, rivela come la vendetta possa essere la più radicale espressione di un'inestinguibile nostalgia d'amore."" -
La storia seguente
Una mattina Herman Mussert, grande erudito e amante di quella letteratura classica che ha insegnato per tutta la vita, si sveglia con sua sorpresa in una camera d'albergo a Lisbona, quando la sera prima si era addormentato nel suo letto ad Amsterdam. Come mai, cos'è accaduto, è realtà o sogno? È con questo allettante inizio che Nooteboom ci introduce in una di quelle storie che sono riferibili solo per metafore, perché si compiono in una dimensione in cui il tempo non esiste, in cui avviene il passaggio dalla vita alla morte, in quell'attimo che separa l'essere dal non essere. Metafore e miti che sono il pane quotidiano per quel professore di liceo che somiglia a Socrate, che ha per Bibbia ""Le metamorfosi"""" di Ovidio. E forse non è un caso se si trova in quella stanza d'albergo: è da lì, dove vent'anni prima ha vissuto il suo unico amore, che deve cominciare il suo pellegrinaggio nei ricordi. E non è un caso se è da lì, da quella città che è """"tutta un addio"""", che parte la nave del suo ultimo viaggio, per solcare le scure acque dell'oceano, verso l'aldilà. In un onirico sovrapporsi di storie, ricordi, immagini, da borgesiano """"tessitore di simboli"""", Nooteboom ci ripropone miti che parlano di noi, si interroga sulle metamorfosi dell'io, sull'enigma del tempo, riesce a sospendere quell'impercettibile frazione di secondo che dura la morte, raccontando la vita."" -
Un prosatore a New York
Se ""la vita è altrove"""" è una delle costanti della letteratura del Novecento, per Göran Tunström quell'assenza e quella nostalgia non sono ineluttabili: la vita vera non ci scorre accanto, ma ci apre porte e ci dona incontri che ci consentono, almeno per un attimo, di raggiungerla, sentendone l'intensità. E così era lui: uno dei pochi abitanti della vita vera, capaci di quella frase e di quel gesto che possono dare ali a un destino. È scomparso nel febbraio 2000 a Stoccolma, come avrebbe voluto andarsene: a tavola, tra i suoi amici. Al di là del grande scrittore e dell'amico era uno di quegli uomini radiosi che riescono a trasformare la sofferenza in amore per il vivere, l'esperienza della malattia e della follia in conoscenza degli abissi umani, senza mai perdere il suo humour e la sua grazia. Uno di quei rari uomini illuminati, che sanno aprire i canali dell'anima e rivelare le cattedrali di sogni che ciascuno ha dentro. Abbiamo voluto pubblicare questo breve romanzo come omaggio alla sua memoria, perché sotto a quel """"Fred Astaire delle parole"""" che sogna di essere il prosatore Göran Tunström a New York, sotto a quello scrittore che va in giro con la sua Frase sentendosi responsabile dell'esistenza della fantasia nel mondo, che spalanca le braccia alla vita e all'amore, c'è uno scherzoso autoritratto, e sotto al divertimento, troviamo i suoi temi più profondi e vitali."" -
Tu che non ci sei
Qual è il legame tra la nostra vita e la storia? Sullo sfondo di questa domanda tre vicende umane ruotano intorno a una stessa persona la cui morte rimane ancora, cinquant'anni dopo, un enigma irrisolto. È Erik, giovane artista finlandese misteriosamente scomparso durante le ultime fasi della guerra russo-finnica nel giugno del 1944, quel ""tu che non ci sei"""" del titolo: una perenne assenza per il figlio Tomas, un abisso rimosso per l'amico Gustav, un vuoto incolmabile per Merikki, l'affascinante moglie di Gustav che ha vissuto con Erik un'intensa passione non ancora sopita dal tempo. L'indagine di Tomas, partito per la Francia per incontrare l'ormai anziana coppia di amici, unici testimoni rimasti degli ultimi mesi e della fine di Erik, nella speranza di recuperare almeno un'immagine di quel padre sempre cercato e troppo presto perduto, diventa per Gustav e Merikki uno scavo nella coscienza e nella memoria, nei mai risolti nodi del complesso intrico di passioni che è stata la loro relazione. Nell'avvincente ricostruzione dei fatti emerge quel perenne confronto tra amore, amicizia, arte, gli affetti e i valori che rendono una vita umana, e l'indifferente procedere della storia, esasperato nella forma estrema della guerra, quel tempo sospeso che spazza via ogni quotidianità e progetto futuro, alterando gli stessi meccanismi mentali, e nel mai risolto dilemma se possa in realtà esistere una liberatoria alternativa."" -
Le vie dell'immaginazione
La scena con cui si apre il libro è quella di Maja che sta viaggiando di notte a bordo di un camion. Il conducente ha dato un passaggio a lei e ai suoi figli, mentre il marito Klaas si occupa di far ripartire l'auto con cui stavano andando in vacanza e che è andata a sbattere contro un muro. La donna ripensa agli anni in cui lei e Klaas si sono conosciuti: colleghi allo stesso quotidiano, sono sempre stati legati da una profonda affinità intellettuale. Ora con il matrimonio e l'impegno di allevare i bambini, quella loro affinità sembra essersi offuscata e Maja avverte una progressiva estraneità del marito. Qualcosa, in effetti è successo a Klaas: un giorno ha scoperto i versi di un poeta sconosciuto ed ora è ossessionato da quell'artista. -
L'isola di Odino
È la vigilia di un Natale freddo e nevoso, quando Odino, un vecchietto dalla lunga barba e un occhio solo, è costretto ad approdare con la sua slitta su un'isola senza nome, perché in una tempesta di meteoriti uno dei suoi cavalli si è azzoppato. Ha fretta: deve portare oscuri avvertimenti, ma ha perso la memoria e non ricorda più dov'è diretto né di quali presagi è messaggero. Né possono aiutarlo gli stupiti abitanti dell'isola, che da secoli non vedono stranieri: al di là delle infide scogliere che li circondano, esiste il Continente, ma da generazioni nessuno ha più provato a raggiungerlo e nessuno è mai tornato. Odino riuscirà prodigiosamente ad attraversare lo Stretto, per ritrovarsi di colpo in un mondo che somiglia molto al nostro, dove i regni del Nordmeridione, Nordsettentrione e Anticonord appaiono ironiche e divertenti stilizzazioni dei paesi scandinavi. Rinchiuso in ospedale come pazzo, finito su Internet con la sua bizzarra storia, Odino è presto al centro di contrastanti interessi: profeti millenaristi, fanatici religiosi e nazionalisti, politici, opportunisti di ogni tipo vogliono appropriarsi di lui, e mentre tutti cercano il modo per raggiungere l'isola misteriosamente inaccessibile, riscoperta su antiche mappe segrete, tra i regni del Nord si arriva all'orlo della guerra per il suo possesso. Come ogni fantasy che si rispetti, un gioco di rimandi a miti e simboli, rende più ricca e complessa l'allegoria: chi è veramente Odino? -
Il viaggio delle bottiglie vuote
Bolfazl è un esule iraniano che ha trovato rifugio in Olanda. Nonostante le difficoltà che deve affrontare in questa nuova esistenza, vive il suo stato di esule con grande forza d'animo, sensibilità, desiderio di comprendere e volontà di integrarsi. Nel suo cammino è aiutato dal vicino di casa René, un ex artista, sposato e con una figlia, che scopre di essere omosessuale. L'emarginazione cui è sottoposto René è identica a quella provata da Bolfazl. Ma per l'iraniano la condizione di diversità è stimolo per una nuova rinascita. E se la crisi di René aumenta e le bottiglie vuote si accumulano nel cortile, la lingua olandese diventa per Bolfazl una chiave per entrare in un mondo nuovo, fatto di sogni e aspettative. -
Lo smemorato di Tapiola
Il sole splende raggiante, una leggera brezza turbina nell'aria, dalle parti di Lestijarvi, una madre di famiglia sforna brioche alla cannella; un automobilista ubriaco, nelle vicinanze di Kokkola, provoca un incidente mortale. Insomma in Finlandia è iniziata l'estate. In questa frizzante mattina, il vecchio consulente agrimensore Taavetti Rytkonen, in preda all'amnesia, si trova in mezzo a un parcheggio di taxi, con l'apparente e unica preoccupazione di farsi un perfetto nodo alla cravatta. E' il giovane tassista Seppo Sorjonen che si offre di aiutarlo. Rytkonen scopre una mazzetta di banconote nella sua tasca, Sorjonen è su quattro ruote pronto a godersi l'estate. Così i due uomini scorrazzano nell'Ostrobotnia. -
Il medico di corte
Una serie bizarra e curiosa di eventi porta Johann Friedrich Struensee, giovane medico tedesco, idealista, impregnato di idee illuministe, ad accettare l'incarico di medico personale, e poi di Primo Ministro, del re di Danimarca Cristiano VII. E' il 1768: per quattro anni la Danimarca conosce una rivoluzione che anticipa, senza terrore, le conquiste della rivoluzione francese. Dalla libertà di pensiero, di stampa, di culto, fino al progetto di eliminazione della servitù della gleba: in seicentotrentadue decreti Struensee, intellettuale ignaro dei giochi della politica, firma la propria condanna, aprendo la strada a quella reazione che Guldberg, pietista assillato dalla missione di salvare la Danimarca, non farà che pilotare. -
Naif.Super
Venticinque anni, un'infanzia serena e una famiglia normale, ma soprattutto un fratello a New York per lavoro e un breve viaggio per andarlo a trovare. Due amici, uno buono e uno cattivo, e un amore che ancora non c'è. Però ci sono l'università, il gioco, le chiacchere con Borre, il bambino dei vicini, una bicicletta per muoversi liberamente e un libro di fisica per cercare di definire il tempo. Ecco cosa riempie le giornate del protagonista. Eppure, intorno a questa quotidianità senza apparenti clamori, ruotano i sogni e le domande di un ragazzo sensibile e attento, che non smette di interrogare se stesso e la realtà che lo circonda.«Sono sicuro che è una questione di entusiasmo. Che manca. Devo trovarlo. Riprendermelo. C'è, là fuori.»«La mia vita è strana ultimamente; è arrivata a un punto in cui ho perso interesse per tutto.» Prima o poi capita a chiunque di svegliarsi una mattina e trovare che la vita non ha senso, una grande o piccola selva oscura è un passaggio obbligato di ogni esistenza. Al protagonista di Naif.Super succede il giorno del suo venticinquesimo compleanno: sconfitto a croquet dal fratello, di colpo si rende conto che «niente più quadra». E così abbandona l'università, il lavoro saltuario al giornale, la stanza in affitto, vende i suoi scarsi beni, tranne la bicicletta e si rifugia nell'appartamento del fratello in viaggio di lavoro, dove passa le giornate sdraiato sul divano a pensare, per cercare di capire se è possibile, ripartendo da quel grado zero a cui è arrivato, recuperare la voglia e il senso del vivere. La classica storia di un ragazzo in crisi d'identità diventa, attraverso l'umorismo di Loe, la sua autoironia, la sua leggerezza di tocco un po' alla Salinger, la sua sovversiva ingenuità, non solo l'espressione del malessere della generazione di internet e della globalizzazione, spersa tra l'infinito numero di possibilità e conoscenze di cui non sa che farsene, ma anche una sostanziale rimessa in questione del mondo esistente. Forse, come il protagonista, si dovrebbe davvero provare a ricominciare da capo. Lanciando un pallone contro il muro, martellando chiodi di plastica in un banco da falegname, chiacchierando con il piccolo Børre, scambiando fax con l'amico Kim scrivendo elenchi di tutto – di quello che ha e che non ha, di quello di cui sa troppo, di quello che lo entusiasmava da piccolo, di quello che gli piace – come formule incantatorie per ritrovare un contatto con se stesso, interrogando la gente per le strade di New York, salendo sull'Empire State Building per verificare cos'è davvero il tempo, cerca di ritrovare una «prospettiva», di guardare alle questioni fondamentali dell'esistenza con la serietà e lo humor dei bambini. Un libro che medita sul tempo e sullo spazio, sull'amore e l'amicizia, la responsabilità e la felicità, le piccole cose essenziali della vita e, con lo zen e il lancio del frisbee, ci aiuta a «credere alla purificazione dell'anima attraverso il gioco e il divertimento». -
I ghepardi
Da una delle più interessanti voci della letteratura contemporanea norvegese un romanzo breve, in cui il tono fabulistico e la struttura lineare fanno da sfondo alle riflessioni sui grandi temi della vita e della morte, della libertà e della prigionia. L'animale si sovrappone all'uomo, la memoria recupera un viaggio nel tempo che ammicca alla reincarnazione e all'angelologia. -
Musica Rock da Vittula
È un fiume gelato che in primavera resuscita e con una pressione lenta ma inesorabile manda in frantumi il pesante mantello di ghiaccio. È una forza che ti prende e ti schiaccia contro le pareti della stanza e non puoi reagire, devi ascoltare. È un turbine che ti investe e la tua vita non è più la stessa. È il ""rock"""". È il """"rock"""" che ti fa saltare con un manico di scopa a tracolla e urlare nell'impugnatura di una corda davanti ai compagni di scuola esterrefatti se non hai chitarra e microfono. È il """"rock"""" che ti fa sentire """"qualcuno"""" quando per il mondo sei nessuno. Sono le gambe ondulanti di Elvis e il ritmo dei Beatles che negli anni '60 salvano Matti e Niila, cresciuti nella cittadina di Pajala, persa tra paludi e foreste al confine tra Svezia e Finlandia, in un'appendice senza identità e senza storia, talmente a nord che non c'è nulla sulla cartina della scuola, talmente piccola che per comprare riviste erotiche devi andare nel paese vicino. A Vittula, il quartiere povero, neanche l'arrivo dell'asfalto e del benessere può cambiare le abitudini dei silenziosi taglialegna che, dopo un paio di bicchieri di acquavite trasformano un matrimonio in famiglia in una gara di spacconate e braccio di ferro, e ti giudicano sul metro della resistenza all'alcol e alla sauna. Ma la musica non è solo rottura, è il filo rosso che porta al passaggio dall'infanzia all'adolescenza, la progressiva scoperta di quella realtà un po' cruda, fantastica e ironica, ma senza dubbio amata, in cui Niemi proietta, tra epos e realismo magico, la sua esotica regione natale. Il fantasma della nonna che bisogna evirare, una drammatica guerra ai topi, pestaggi e gare di sbronze, sciate e sfide a hockey, ma soprattutto le ragazze, questo mistero: tra episodi grotteschi ed esilaranti, religione e sogni «che si gonfiano come grosse mongolfiere colorate», umorismo e poesia, c'è il riconoscimento delle proprie radici, l'accettazione di quella rete di passioni, di ricordi e di paure che unisce la gente della piccola comunità, la vera mappa sotterranea che resta a orientare la vita e a nutrire la nostalgia.""