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Il pappagallo di Mahler
Il potere dell'immaginazione e la sua impotenza è il filo conduttore di questi dieci racconti che giocano sui temi dell'arte e della vita. Tra i protagonisti vi sono celebri artisti, come il musicista Gustav Mahler che compone il suo famoso ""Canto della Terra"""" sulla base di una breve e semplice melodia sentita fischiettare da un contadino, che a sua volta l'aveva imparata da un pappagallo. O il principe Eugenio, il principe pittore della casa reale svedese che, in fuga dalla corte, dalla famiglia, dalle feste al castello e dai quadri che non riesce a completare, capita in una locanda dove conosce il pittore-artigiano Brokiga Blad e rimane tanto affascinato dalla sua tecnica pittorica da portarsi a corte una sua tela."" -
Il libro di Benjamin
Benjamin Trogen, traduttore finno-svedese, ha dedicato tutta la sua vita alla devota trascrizione di testi scientifici e storici. A sessantatré anni, una moglie, due figli, i nipoti e una carriera al termine si ritira a vita privata, per dedicare altrettanta devozione alla stesura del suo diario. Il ""libro blu"""" come Benjamin chiama il quaderno è lo """"sviluppo in una camera oscura"""" di immagini, ora violente, esuberanti, irrefrenabili, ora desolate e pessimistiche in tensione tra il ricordo e la speculazione esistenziale. Finché uno strano sogno lo chiama alla realtà e a ripercorrere un passato misterioso."" -
Io sono il maestro
Nella casa di due giovani irrompe, dopo anni di silenzio, il Maestro di lei. Tre chitarristi e il conflitto è inevitabile. La partitura rivelerà la tensione verso la Perfezione, il catastrofico desiderio di annientamento di chi si rende conto di essere condannato ad affollare la schiera dei talenti anonimi. Siamo nella casa che forse un tempo era del Maestro e dove ora abitano i due fidanzati: Thor testardo studia e si esercita in attesa di un riconoscimento che non arrivare, Hildur ex bambina prodigio ha rinunciato alla gloria della ribalta. Il Maestro sembra arrivato per ricondurre la sua allieva di un tempo verso la sua vocazione concertistica, ma viene anche a scombinare i loro fragili equilibri sentimentali e artistici. -
Il tempo di sua grazia
Corre l'anno 775 a Forojuli (l'attuale Cividale del Friuli). Johanniperto Lupigis, nipote del diacono Anselmus, è innamorato di Angila, già promessa al fratello maggiore Warnefrit. Il suo amore per la fanciulla lo coinvolgerà in una rivolta contro Carlo Magno, capeggiata dal padre di lei, e dalla prigione fino alla carica di Segretario dell'Imperatore, dove si batterà a difesa delle consuetudini della sua gente ""barbara"""", lottando per salvaguardarne le peculiarità longobarde. Tra ricostruzione storica e invenzione simbolica, il Premio Nobel svedese restituisce il clima di un'epoca remota, in cui Carlo Magno perde l'aura del grande condottiero per vestire i panni di campione della repressione di tutto ciò che è diverso."" -
Rigenesi
La bellissima Helena è l'unico e solo grande amore del famoso neurobiologo e ""psicologo della coscienza"""" Just Helled. Dopo la sua prematura scomparsa, lui abbandona la sua ricerca, si chiude in casa, comincia a bere. Ma a interrompere il suo doloroso isolamento è il demoniaco collega Krystofiles, che ha degli ottimi argomenti per indurre Faust-Just a tornare nel mondo. Là fuori infatti, nascosti sotto altri nomi, affidati in gran segreto ad altrettante famiglie inconsapevoli, vivono e respirano ben quattro cloni di Helena, realizzati da Helled in tempi in cui la tecnica della clonazione era agli albori."" -
Scrittura cuneiforme
L’incontro di culture, lo scontro fra tradizione e progresso, la capacità di ritrovare quel contatto tra gli esseri per cui l’unico vocabolario che serve è quello del cuore.rnrn«Per questo mi sono immerso negli appunti di mio padre, perché quello che ha scritto è anche la mia storia»rnIsmail, esule politico iraniano rifugiato in Olanda, riceve un giorno un misterioso taccuino, scritto in strani caratteri incomprensibili. È il quaderno che suo padre Aga Akbar, riparatore di tappeti sordomuto e analfabeta, portava sempre con sé. Peregrinando tra le montagne innevate al confine tra Iran e urss, nei villaggi dove si tessevano tappeti volanti e i santi aspettavano il Messia leggendo libri in fondo ai pozzi, Aga Akbar registrava i suoi pensieri nell'unica scrittura che conosceva, i caratteri cuneiformi copiati da un'iscrizione rupestre. Ismail, che di suo padre era stato “la bocca e le orecchie”, si pone il compito di tradurlo, per perdonarsi di averlo abbandonato e riconciliarsi con il proprio destino. Ora, in quel paese nebbioso e grigio dove si è ritrovato anche lui sordomuto e analfabeta davanti a una lingua e a usi da imparare, è tempo di cercare di decifrare il passato, il suo e quello dell'Iran dell'ultimo secolo. La modernizzazione forzata degli scià, la lotta di liberazione, l'avvento e la fine di Khomeini sono tappe dell'epopea famigliare, le cause degli eventi e dell'esilio. In un continuo oscillare tra presente e passato, tra Olanda e Persia, tra poesia e realtà, nel riannodarsi del commovente rapporto tra padre e figlio, si tessono i grandi temi di oggi. -
Uomini famosi che sono stati a Sunne
È per celebrare i seicento anni della fondazione di Sunne, che Stellan Jonson, padrone della bottega del paese, è incaricato di scrivere un libro sugli uomini famosi che l'hanno visitata. Specialista di quel piccola ""In più"""" che suscita nella gente un sorriso """"di cui si può vivere"""", commovente e un po' risibile nel suo bisogno di conoscenza e di contatto, di tutto ciò che trascende il quotidiano, collezionista di autografi e autore di trafiletti sul giornale locale, è il più competente in proposito. Il progetto tramonta, ma Stellan scriverà ugualmente il suo libro, un libro che è una richiesta di perdono che possa riparare l'irreparabile. Le celebrità di Sunne diventano così le persone importanti della sua vita."" -
Una storia marittima
Dopo ""Safari Artico"""" e """"La vergine fredda"""", Jørn Riel ritorna con una nuova serie di skrøner - vero genere letterario che mescola la frottola e l'imprevisto - in cui gli abitanti della costa artica animano la loro vita quotidiana, dura ma libera. In """"Una storia marittima"""", la fantasia si mescola con i dettagli del più crudo realismo, che fanno rivivere l'atmosfera del periodo compreso tra gli anni Venti e Cinquanta, quando un gran numero di cacciatori danesi e norvegesi si era insediato nelle stazioni costiere della Groenlandia."" -
Alle soglie della vita
Tre donne davanti al mistero della vita, tre personalità diverse per origine, carattere e situazione, unite dalla comune esperienza della maternità. Davanti al conturbante prodigio di mettere al mondo un essere umano, come tre moderne madonne colte al momento dell'annunciazione, è tutto il loro vissuto, quello che si portano dentro che viene alla luce e, come in una sacra rappresentazione, ognuna ha la sua prova attraverso cui si rivela e compie il suo destino. Ma nascita e morte sono le due facce dello stesso mistero, la vita procede nel suo inesorabile ciclo distribuendo gioie e dolori, senza porre domande né dare risposte. -
Tiro ai cigni
Quanto c'è di autobiografico in un romanzo, come scatta la scintilla dell'invenzione, e i personaggi? È a queste domande che Hella Haasse risponde in ""Tiro ai cigni"""", lasciandoci entrare nella sua creatività e assistere al processo alchemico della scrittura. Un """"autobioromanzo"""", l'ha definito lei stessa, in forma di puzzle: una premessa, il racconto di un viaggio in treno che ne contiene già tutte le tessere, una parte autobiografica, in cui rievoca le vicende della sua famiglia cosmopolita, dalle origini di ebrei ungheresi, attraverso Germania, Paesi Bassi, Giava, l'Amsterdam del presente e della giovinezza, fino all'Australia, scelta come patria dal fratello. Al centro, il """"romanzo"""": la storia di Jason, giovane australiano che si perde nella selva oscura del bush per trovare se stesso, dove ricompare la stessa ricerca di verità che caratterizza l'autobiografia. Le figure dominanti delle nonne, i non detti dei genitori, l'incontro con l'uomo della sua vita, la scoperta di una sorellastra indonesiana rivivono nell'indagine tra reminiscenze e documenti e segreti familiari, per arrivare a capire le proprie contraddizioni, il senso di non appartenenza, la fonte nascosta della sua creatività. Ma è il rapporto tra realtà e immaginazione il tema unificatore di fondo filo rosso dei ricordi e della narrazione; non è la verità dei fatti che conta, ma il significato che assumono nel racconto che facciamo a noi stessi della nostra vita."" -
Il viaggio di Lewi
"Il viaggio di Lewi"""" è il cammino di una vita, la storia del """"più grande leader spirituale che la Svezia abbia mai avuto"""", un """"Pilgrim's Progress"""" che attraversa il Novecento, gettando nuova luce sul processo che ha fatto di una nazione povera uno dei modelli più avanzati della modernità. Lewi Pethrus: chi era quel piccolo """"venditore ambulante del Västergötland"""", idealista senza grande educazione, attivo nei primi sindacati, che sogna di diventare scrittore e finisce predicatore, chiamato da Dio nella piccola comunità Filadelfia di Stoccolma, da cui fonderà il movimento Pentecostale svedese, trasformandolo in un """"impero""""? E chi è Sven Lidman, poeta e seduttore autore di romanzi ambientati in quell'alta società in cui è entrato di straforo, che trova nel movimento la salvezza dalla morte interiore, diventandone l'altra figura carismatica? I due """"gemelli di Dio"""", opposti e complementari, l'uomo dei diseredati e il poeta che rivoluziona la predicazione, due pianeti che fatalmente si avvicinano fino a un'inevitabile collusione. Non è mai per giudicare che Enquist sceglie per protagonisti i più controversi personaggi della storia, ma per cercare di capire la complessità umana e il presente, interrogando il passato; è fatale che ogni grande ideale per diffondersi si trasformi in istituzione, che ogni movimento popolare diventi chiesa o partito, perdendo l'anima rivoluzionaria?" -
Gente indipendente
«Tutti i dossi del podere salteranno fino in cielo e tutti i pantani sprofonderanno all'inferno prima che io rinunci ai miei diritti e alla mia indipendenza.»«Era un re nel proprio regno»: ora che Bjartur ha comprato la sua terra dopo diciotto anni di umiliante lavoro per i ricchi vicini, ha vinto la prima battaglia della sua guerra d'indipendenza. Non importa se il suo podere di Sumarhus di solare non ha che il nome, se c'è più acqua che erba, se il suo cane è pulcioso, le pecore minacciate dai vermi, la moglie forse incinta di un altro, non importa se gli spiriti imperversano nella sua valle e la sua casupola di torba sorge sulle rovine delle fattorie distrutte da una strega: Bjartur non ha altri padroni che se stesso, ed è pronto a sfidare tutti i poteri, naturali e sovrannaturali, per liberarsi dai debiti e difendere la sua libertà. Cent'anni di solitudine in Islanda: l'epopea di un uomo e della sua famiglia che è la storia di un popolo all'inizio del xx secolo, ma in una realtà senza tempo, dove la natura e la magia hanno lo stesso potere malefico, a meno che non siano la stessa cosa, dove gli elfi vivono nascosti nelle rocce, più felici degli umani, un mondo così isolato da sembrare l'unico esistente: perfino Reykjavík non è che un mitico sud dove vivono i ricchi, il resto sono solo paesi di sogno al di là dell'oceano in cui alcuni spariscono, come l'America, dove si può diventare quel che si vuole, ma che è più lontana della morte. Un tragicomico don Chisciotte, rozzo e poeta, crudele e commovente, grandioso e risibile, che ha per modelli gli eroi delle saghe per combattere contro gli elementi e la fame, ma anche le cooperative, le banche, i politici, la modernità, l'inesorabile trasformazione di un mondo dove la sua epica lotta è forse solo la follia di un uomo pronto a sacrificare mogli, figli, anima e sentimenti per un monomaniacale sogno di libertà. Finché, novello Giobbe, non arriva a capire qual è quel «fiore della vita» per cui vale davvero la pena di vivere. -
La ricetta perfetta
Sul finire degli anni Quaranta, in un paesino del Grande Nord della Svezia, s'incontrano due singolari personaggi: un venditore di prodotti tessili dall'identità sospetta - potrebbe trattarsi del gerarca nazista Martin Bormann in fuga dalla Germania - giunto da sud, e un maestro elementare. I due scoprono di condividere numerose passioni: oltre alla musica e al canto, li unisce anche l'interesse per la pölsa, piatto locale che li ha stregati al punto di decidere di adoperarsi per riuscire a carpirne ogni segreto. Iniziano così un viaggio che li porterà in tutto il Västerbotten dove, assaggiando e confrontando le specialità preparate nei diversi villaggi, cercano di arrivare a scoprire le caratteristiche della pölsa perfetta. -
L'anello della chiave
L'infanzia e l'adolescenza in una Giava magica, un mondo coloniale abbandonato per sempre, l'affascinante amica del cuore perduta e scomparsa nel nulla, il marito amato che le nascondeva una passione segreta: forse è nel forziere di cui non trova più la chiave la spiegazione dei tanti enigmi della vita di Herma Warner, la preziosa cassa di ebano in cui ha rinchiuso le sue ""Indie"""", i documenti di un lontano passato da tempo lasciato depositare nel fondo oscuro della coscienza, inaccessibile quanto l'antico forziere. Finché una lettera la spinge a far luce in quei recessi dell'anima: un giornalista le chiede notizie di una certa Mila Wychinska, nome in cui è più volte incappato nei suoi studi sugli attivisti dei diritti umani nel Sud-Est asiatico, senza trovare informazioni fondate. Basta quel nome perché l'onda dei ricordi travolga le barriere che Herma si è costruita nei suoi ordinati studi di storica dell'arte e nella quiete della casa di famiglia dove vive ritirata. Perché Mila Wychinska non è altri che Dee Mijers, l'amica della giovinezza a Batavia, uno dei nomi che aveva adottato, rinunciando a quello della sua nobile famiglia, nella sua continua ricerca di un'identità, sempre dalla parte delle vittime del potere e delle discriminazioni. A poco a poco riaffiora la storia di un'amicizia e di un amore in cui si riflette la fine di un'epoca e di un mondo, dal colonialismo alle lotte d'indipendenza, fino alla nascita della Repubblica Indonesiana."" -
Peer fortunato
Ultima opera di H. C. Andersen, questo breve romanzo autobiografico è una lunga fiaba moderna. Racconta la storia di Peer, ragazzino povero ma dotato artisticamente, che con grande forza di volontà e duro lavoro sfonda tutte le barriere sociali e raggiunge il culmine del successo. Al centro il mito di Aladino, del genio e della fortuna, che Andersen stesso ha incarnato in vita ed eletto a leitmotiv di tutta la sua opera. Se altrove il rapporto conflittuale tra il sogno del successo e la vocazione artistica si rivela irrisolvibile, in questo romanzo si ricompone in una continua e costante ascesa fino all'ultima, definitiva scena di teatro e di vita. Il libro viene pubblicato in occasione del bicentenario della nascita dell'autore. -
Il segreto di Inga
Quel che sempre regalano i libri di Björn Larsson è l’autentico piacere della lettura: la gioia di trovarsi davanti a storie avvincenti che sollevano domande coinvolgenti e una costruzione narrativa complessa che unisce il gusto del gioco letterario a una perfetta funzionalità alla trama e ai temi.rn«L'essenza della letteratura è la libertà. È per questo che è pericolosa.»rnThriller tra mare e terra, ""Il segreto di Inga"""" ha il tipico avvio da romanzo d'avventura: in una notte tempestosa, una donna, aggrappata alla base di un faro per non essere travolta dalle onde che sferzano il molo, lancia per tre volte un grido nelle tenebre. La donna è Inga Andersson, ricercatrice di criminologia la cui esistenza solitaria nasconde un segreto. Ed è questo segreto che la porterà, un po' per caso e un po' per necessità, a restare impigliata nella macchina inesorabile della più potente agenzia di spionaggio del mondo, la NSA, e di Echelon, il temutissimo """"orecchio"""" per l'ascolto globale, mentre pian piano vengono a galla i misfatti di «sette» dalla facciata pulita e il cuore sporco come Scientology, di cui sfiderà l’ipocrisia minandone gli ingranaggi. In un campo così coperto dalla «dissimulazione» da riuscire a nascondere ogni prova della propria esistenza è «immaginare il vero» l’unico modo per penetrare, e la letteratura, l’arte menzognera per eccellenza, il solo mezzo per smascherare la verità. Tra colpi di scena, fughe e seduzioni, ricatti e innamoramenti, nel ritmo serrato degli eventi, il rapporto tra realtà e finzione è il perno di tutta l’azione, la suspense e il senso del romanzo. Come in Conrad, la terra è il luogo torbido dell’ambiguità, il mare, costantemente presente, può accogliere le ceneri di un passato che si vuole dimenticare, può offrire una via di scampo verso la libertà, ma resta solo un muto testimone, la sua trasparenza non ha risposte da dare alla complessità del vivere umano."" -
Sarabanda
"Pensavo che tu mi stessi chiamando"""": è per rispondere a una misteriosa muta chiamata, che Marianne va d'improvviso a trovare Johan, l'ex marito con cui non è in contatto da trent'anni. La sua comparsa nella casa nei boschi dove Johan è tornato a vivere la sua vecchiaia, e gli incontri con suo figlio Henrik e la nipote Karin, entrambi violoncellisti venuti a passare l'estate nel vicino cottage sul lago, costringeranno ognuno a un confronto con gli altri e con se stesso, facendo emergere l'irrisolta complessità dei rapporti che li legano. Il mistero dell'amore e dell'odio, l'ineluttabile conflitto tra padri e figli, tra indifferenza e attaccamento morboso, la vecchiaia, l'angoscia degli """"ultimi giorni"""" sono i temi di questa Sarabanda, danza lenta e severa in cui le coppie si formano e si disfano: dieci scene, dieci dialoghi in cui i personaggi s'incontrano e si sciolgono a due a due. Un testo scomodo nella sua cruda onestà, ma il cui vero messaggio non è affidato alle parole, ma ai silenzi e ai gesti: alla tenerezza di un abbraccio, di un tenersi per mano, di un denudarsi accettando di rivelare l'uno all'altro la fragilità di corpi segnati. Risuona forte la nostalgia della grande assente, Anna, la moglie, madre e nuora scomparsa, onnipresente nei pensieri e in una fotografia-icona. È la nostalgia di un amore che si riversa su tutti, """"stato di grazia"""" e miracolo """"che rende la vita possibile""""." -
Cantilena mattutina nell'erba
Ispirato a una delle più note saghe islandesi, la Sturlunga Saga, il romanzo racconta la storia di Sturla, le sue vittorie in battaglia e nel cuore delle donne e i suoi viaggi attraverso l'Europa del Medioevo, dov'è custodita la cultura e si diffonde il rivoluzionario messaggio francescano di amore e povertà. Un pellegrinaggio che lo porta a una Roma pittoresca e felliniana, a chiedere il perdono dei suoi peccati, e a una Parigi dominata dalla Scuola Nera della Sorbona, ai confini tra scienza, alchimia e stregoneria, per ritrovare un antico codice in cui è racchiuso il segreto del sapere. Uomo del Nord al confronto con la cultura europea, Sturla è un eroe moderno aperto a ogni esperienza, un Ulisse cui non è concesso conquistare la sua Itaca. -
Calila e Dimna
Dalla scoperta delle Mille e una notte, il mondo esotico di un millenario oriente in cui si mescolano tradizioni indiane, persiane e arabe, con i suoi scià e visir, eremiti e bramini, fanciulle belle come la luna e mariti gelosi, servi infidi e improvvidi mercanti, animali parlanti a specchio di umani vizi e virtù, è per noi sinonimo di fiaba, parte inscindibile del nostro immaginario fantastico. È a questa stessa tradizione che appartiene Calila e Dimna, «uno dei sei o sette antichi libri persiani più importanti, la nostra prosa più bella», dice Kader Abdolah che l'ha voluto rielaborare nel suo olandese icastico e poetico, per offrirlo in moderna versione, filtrata dalla sua sensibilità di scrittore esule, come un «antico gioiello» donato ai lettori occidentali. Al cospetto di Ray Dabashelim, lo scià dell'India, è il bramino Bidpai chiamato a svolgere il ruolo di Shahrazad, e a trovare per ogni caso della vita il giusto hekayat, il racconto che diverta e serva da esempio. Ma in ogni storia un personaggio si fa a sua volta narratore e gli hekayat si incastrano uno nell'altro in una spirale di aneddoti, apologhi ed episodi in cui uomini e animali, come gli emblematici sciacalli del titolo, si alternano per mettere in scena, più che un insegnamento morale, l'infinita varietà della commedia umana. Se l'inganno, il tradimento e i nemici sono sempre in agguato e l'ambizione e l'avidità portano facilmente alla rovina, non sempre i vizi vengono puniti e le virtù premiate: spesso la fortuna vale più del merito, e chi detiene il potere preferisce ascoltare chi lo adula e condanna chi lo critica dicendo la verità. «Nessuno sfugge al suo destino, né le dure montagne, né i cerbiatti con le loro zampette bianche», ma due cose restano nel fluttuare della sorte: l'amicizia capace di superare antichi odi, e quella sospensione miracolosa del fluire del tempo data dalla parola, l'erba curativa contro gli irrimediabili mali della vita che, come i personaggi del libro, continuiamo a chiedere agli scrittori: «Raccontaci la storia». -
Uno strano duello
Lei: l'isola più grande del mondo, un trapezio di ghiaccio fluttuante nell'oceano, una volta celeste infinita, una natura inviolabile, un che di divino. Loro: gli agrodolci cacciatori di pelli danesi, unici abitanti ""color farina"""" delle sue sconfinate terre vergini. Questi, ancora e sempre, i protagonisti del fantasioso mondo artico di Riel, in cui tutto diventa possibile. Ecco, allora, Lasselille misurarsi con un orso a sangue freddo come prova di virilità, Mortensen addomesticare il suo telegrafo per un evento unico nella storia della Groenlandia, il conte ricevere un'eredità imprevista e una visita imprevedibilmente """"produttiva"""", Fjordur trasformare la sua inconfessabile passione in una febbre felicemente contagiosa, il Bjork sbarazzarsi di un ospite indigesto con l'aiuto di un socio dallo stomaco di ferro, Lause e il luogotenente Hansen sfidarsi in uno strano duello dall'esito a sorpresa, Lodvig scoprire di avere come migliore amico un globetrotter a quattro zampe. Ritornano, così, le gustose creazioni dell'inesauribile fantasia di Riel, più bizzarre che mai, ma sempre profondamente vere nella loro poetica ed essenziale umanità. Avventure artiche in cui sottomettersi a una natura grandiosa e maestra senza rinnegare se stessi diventa l'unica sfida che conta e diventare pienamente ciò che si è, guardando con un sorriso alle proprie piccole e grandi follie, l'unico premio che ci meritiamo.""