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Come una pietra che rotola
Conxa è una ragazzina timida e tenace. Cresce con gli zii in campagna, dove c'è poco pane e tanto lavoro: in compenso, una natura clamorosa, piena di profumi, colori, voci vere. L'incontro con Jaume, un artigiano energico e gioioso, le spalanca un mondo di ideali, passione, impegno politico. Conxa e Jaume si sposano al volo, hanno tre figli. Quando il conflitto civile incendia la Spagna e suo marito parla sempre più spesso di ""regimi da abbattere"""", """"rivoluzione necessaria"""" Conxa teme che le cose si mettano male; un mattino, la milizia si presenta alla porta di casa: vengono arrestati tutti. Conxa e i ragazzini se la caveranno senza conseguenze. Jaume invece, """"la voce che mi aveva detto le cose più belle della mia vita"""", sparisce nel nulla. Mentre gli sguardi dei vicini si fanno impiccioni, quasi cattivi, e ogni angolo della casa diventa una nuvola di ricordi, Conxa protegge i suoi figli, i campi, la casa e lotta per non diventare una pietra immobile in una pietraia, senza più gioia, senza più volontà. La grande forza del carattere femminile, la perdita di un grande amore, la potenza di una vita indipendente in campagna che rotola malamente in città."" -
Senza colpa
Nel Centro per lo studio della coscienza animale fanno strani esperimenti sugli scimpanzé. Gli animali ne escono sconvolti, a volte gravemente feriti. Il dottor Sauvage, scienziato senza scrupoli, vuole capire se in certe condizioni anche gli animali possono diventare crudeli come gli uomini. Un giorno Sauvage scompare. La sua auto è nel parcheggio del centro, ma di lui non c'è traccia. L'ispettore Mark Soul varca i cancelli di quello strano carcere per animali. Incrocia sguardi avviliti, vede zampe, così simili a mani, stringere le sbarre delle gabbie, sente le urla di uno scimpanzé ferito. Ma cosa fate a queste povere bestie?, chiede a tutti, d'impulso. Il silenzio che lo circonda è omertoso, risentito, nessuno sembra veramente interessato a parlare, soprattutto a far luce sulla scomparsa di Sauvage. Poi, inaspettatamente, salta fuori un testimone. Anzi, all'improvviso i testimoni sono tanti, tantissimi. Bastava cercarli, ma Soul è impaziente, e non è il suo unico difetto. Soul dovrà imparare che prima di fare una domanda bisogna essere capaci di ascoltare, anche chi non ha niente da dire. Forse. ""Senza colpa"""" è un noir etologico che smaschera tutti e non assolve nessuno."" -
Scavare una buca
Il loro lavoro è scavare nella polvere. Perforano, disgaggiano, frantumano: coltivano la pietra. Manovrano mezzi giganteschi in un anfiteatro a gradoni scavato su misura per far sedere gli dei. Potrebbero sentirsi invincibili, se non fosse per quel rosso che al tramonto tinge la pietra. E per il brontolìo di tuono che rimbomba quando scaricano i cristalli nelle viscere della montagna. Nel loro lavoro gli errori si pagano. Edmeo e Cavalletta sono entrati in cava con quattro braccia e ne sono usciti con uno: il sinistro di Cavalletta. È pericoloso violare la scorza della terra. Sotto c'è un pianeta remoto, una forza che li spia dai fori che aprono sulla sua superficie o dagli angoli più nascosti delle gallerie. È un lavoro in terra di frontiera. Non è un modo come un altro per portarsi a casa uno stipendio. Luciano ha vent'anni soltanto. I suoi passi affondano nel terreno molle della galleria. Il suo sguardo cerca altri occhi, un consiglio, una guida. Non vorrebbe essere lì, in quell'oscurità paurosa. Altri ce l'hanno mandato. E ora lui spera che altri lo tirino fuori. Ma in quella poltiglia melmosa, nel frastuono dello scavo, le parole sono poche e difficili. La pelle è più dura, la polvere copre ogni cosa. Le emozioni sono cristalli grezzi troppo facili da frantumare. Intanto, bisogna scavare. E a furia di scavare, arriveranno all'inferno. -
Ci sono cose che una non può fare scalza
Un giorno nella vita di nove donne in una città del mondo. Julia, Beatriz, Sofia, Mary, Lili, Miriam, Susy, Diana e Rina: donne che si chiamano, si osservano dalla finestra, si prestano il marito senza saperlo, si passano il testimone nella corsa a ostacoli quotidiana. Ciascuna guarda con occhi diversi la stessa scena, ciascuna ha un modo tutto suo di togliersi le spine. Julia si sente bellissima, ama mostrarsi nuda alla finestra e fa l'amore con Arturo; Beatriz, moglie di Arturo, va in banca a chiedere un mutuo e incontra Carlos, l'amante di una notte. Fugge, si rompe un tacco e finisce - per riconciliarsi con la realtà - a bere whisky di prima mattina con il barista del Flowers, nero e sensuale. Sofia, in attesa che Rodrigo torni dall'Africa, fa sentire al barista nero e sensuale del Flowers quant'è morbido il suo golfino, dimenticando l'appuntamento con l'amica Mary. Mary, dopo una giornata tutta in salita, si maledice perché vorrebbe soltanto addormentarsi tra le braccia di Carlos, l'ex marito, e rimbocca le coperte a suo figlio tra i supereroi. Lili vede Julia nuda alla finestra, e vorrebbe invitarla a prendere un tè e raccontarle che quel giorno ha fatto sesso con il suo capo, che l'orgasmo è molto sopravvalutato e che ci sono donne più sole di loro. Miriam... Mani che si tendono, si ritraggono, si allacciano, intrecciando i fili di un universo intero. -
Testo a fronte. Vol. 42
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria diretta da Franco Buffoni, Allen Mandelbaum, Emilio Mattioli. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
Miracolo a Maiorca
Isola di Maiorca, anni Venti: Pere de Son Gall giovane contadino romantico e geniale, ha due sogni. Il primo: costruire una macchina volante dallo stranissimo nome, Cometagiraviò, simile a un elicottero ma molto più leggero e sta secondo: conquistare il cuore della celestiale Maria Boscana figlia dei vicini di casa con cui i suoi - accidenti - sono in rotta da una vita. Come in tutti i paesi del mondo, anche a Llucmajor sparlare è un'arte molto amata, e le voci si diffondono in fretta: Pere viene quasi trattato come il pazzo del villaggio, ricoperto di lazzi e burle. Ma il suo desiderio di volare e il suo amore cieco per Maria non conoscono limiti. Il suo progetto riscuote anche sostegni e apprezzamenti: anzi, una poetessa piuttosto influente prende le sue parti on grande energia. E Maria è tutt'altro che insensibile al ascino di un uomo così originale e temerario. Intanto, da Barcellona arriva una delegazione della ""Lliga del Bon Mot"""": tre donne buffe e indimenticabili che combattono a spada le cattive maniere..."" -
Il correttore
La mattina dell'11 marzo 2004 Vladimir corregge le bozze dei Demoni di Dostoevskij sentendo il profumo del mare, quando l'orrore irrompe nella sua casa. Il telefono gli porta la notizia della strage: un attentato ferroviario nella stazione di Atocha, centinaia di morti, migliaia di feriti. Un errore gigantesco, a futura vergogna, che nessun correttore di bozze potrà mai correggere. Vladimir e la moglie Zoe osservano lo spettacolo del male scorrere sullo schermo del televisore. Le finzioni dei politici, le verità taciute, la nuova era della paura che dilaga. Vladimir si aggrappa alla voce dei libri, così precisa e chiara per lui; Zoe alle tele dei maestri che pazientemente restaura, con dedizione. Fortissimo è l'amore che li lega. Eppure c'è qualcosa che irreparabilmente li separa. Vladimir coltiva un mistero, un nodo oscuro. Un enorme segreto che si culla, che lo fa sentire più libero, che non confesserà mai. -
Agguato all'incrocio
L'alba si è appena aperta un varco fra nebbie velate e un intenso profumo di pini. All'incrocio fra quattro strade, un vecchio commerciante di carbone e un samurai incappano nel cadavere di un forestiero, trafitto alle spalle da una freccia di nobile fattura. Il signore del luogo, Manase, raffinato cultore di lettere e arti, incapace di governare il distretto, e il magistrato, Nagato, gretto e frustrato, accumula denaro per comprarsi una concubina, non sembrano molto interessati a individuare l'assassino. La colpa viene appioppata al povero carbonaio Jiro: per salvarlo dalla crocifissione, il samurai Matsuyama Kaze, in giapponese ""ventata di aria fresca"""", decide di far luce sul delitto. Leale, fortissimo, pronto a """"prevedere l'imprevedibile"""", Kaze è più di un semplice samurai: vaga da tempo per il Giappone alla ricerca di una bambina di nove anni, figlia dei suoi signori e padroni, trucidati dagli emissari del nuovo shogun. Entra nelle grazie dell'infido Manase, si conquista le confidenze di Aoi, la prostituta, e affascina la cameriera della casa da tè. Gli insegnamenti del suo sensei, uniti a fantasiose trovate, gli permettono di stanare menzogne, sventare tranelli, sgominare una banda di malviventi e scoprire il vero colpevole. Prefazione di Gabriele La Porta."" -
Testo a fronte. Vol. 43
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria diretta da Franco Buffoni, Allen Mandelbaum, Emilio Mattioli. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
Via con me
Lillian è alta e attraente, ha capelli morbidi fino alle chiappe, è molto tosta ma anche molto terrorizzata. Cerca qualcuno che stia con lei, che la protegga da Blackway. Blackway è un bastardo che 'significa rogne': le ha sgozzato la gatta, le ha fracassato la macchina, la terrorizza in tutti i modi. Wingate, lo sceriffo, se ne lava le mani. Per fortuna c'è Whizzer, un tizio diroccato come la sua segheria, solista di un coro di sciroccati che sbevazzano e spettegolano. La affida a due angeli custodi: Lester, l'uomo dei trucchi, e Nate il Grande, un gigante in tutti sensi. Ma perché Blackway perseguita Lillian? Qualcuno dice che 'quella presuntuosa gli ha rovinato il giochetto'. E perché Kevin, ex ganzo di Lillian, 'uno di quegli intelligentoni che credon che tutti gli altri siano coglioni', con una fedina penale lunga cento pagine, 'ha menato le tolle', ha preso il volo? Perché Blackway fa tanta paura? -
Piazza dell'Unità
Schen Li è bellissima e ama Mohammad di divorante amore. Mohammad ama Schen Li, ama la cocaina, spaccia la cocaina per comprarsi vestiti firmati e qualche volta rapporti orali dalle russe di via Stalingrado. E quando lo sfiora Tatiana Dragan della terza c, Mohammad non capisce più niente. Una volta lei l'ha baciato e il bidello ha sentito rumori animaleschi provenire dal sottoscala. Scherza con il fuoco, Mohammad. Schen Li sente il suo corpo diventare zucchero filato, mentre fanno l'amore, ma se lo becca con Tatiana gliel'ha giurato, lei glielo taglia. Michel è l'uomo nero, un negro enorme vestito di nero. Che studi medicina, che venga dal Burkina Faso, poco importa a Gigliola e Arturo, che hanno scelto lui per coltivare il loro vizio segreto soltanto per motivi inerenti al sistema metrico decimale. Nikolaj se lo sogna un pisello così, ma il rotolo di euro che Michel infila in tasca uscendo dal camper dove Gigliola e Arturo coltivano il loro vizio segreto gli fa gola più del sesso. Elena sogna di vivere con il vento sulla faccia, via da quel campo nomadi dove lo zio la tiene prigioniera, e il rotolo di euro che Nikolaj nasconde nella sua baracca vicino ai binari della suburbana le stimola la fantasia. Mentre Schen Li trama la sua sanguinaria vendetta, cinquemila euro volano di tasca in tasca per finire nelle mani di un bimbo ed esaudire un sogno. -
La meravigliosa utilità del filo a piombo
"Cosa ci vuole per scrivere? Magari è un problema di braghe. Se ti sei macchiato le braghe e quelle che ti ha prestato tuo fratello sono troppo grandi, ti scendono, finisce che passi il tempo a tirarle su. Se le braghe cinesi che hai comprato per cinque euro alla bancarella ti sembrano strane, non fai che guardare come ti stanno in tutte le vetrine e gli specchi. E non ti resta il tempo di tirar fuori il taccuino per scrivere quello che vedi. Ecco, per scrivere, è meglio stare nelle proprie braghe. E dove si scrive? A casa tua, accerchiato da boscaioli che potano alberi con la motosega mentre tu cerchi di concentrarti, e ti fanno venire un nervoso che va ancora bene che non succede niente di brutto. Su treni che procedono con andamento che da dentro sembra rettilineo e uniforme, e a casa di Flavio, con le voci che ti chiamano dalla strada, e scopri che ce l'hanno proprio con te. E cosa si scrive? Si scrive dei bicchieri infrangibili, che avevano quel nome presuntuoso e così bello, e cosa avrà fatto il primo che ha visto un bicchiere infrangibile andare in mille pezzi, avrà telefonato a qualcuno? Si scrive di canzoni che in Italia non canteresti nemmeno se ti pagassero, e che in Unione Sovietica in cucine strettissime davanti a una vodka due cetrioli e un pane nero le canti con tanto piacere che quasi vorresti diventassero l'inno nazionale. Poi si prendono tanti treni, si va dove ci chiamano, si legge ad alta voce con leggero accento emiliano.""""" -
Una catena di rose
Jeremy non ha dubbi: il suo destino è scritto su un foglio di carta strappato da un libro antico. Basta interpretarlo nel modo giusto. Non solo: è stato quel pezzo di carta - la Pagina Magica, dono di 'zio' Gerard - a spingerlo fra le braccia di una splendida, misteriosa, sfuggentissima Dark Lady, Milena. Jeremy è troppo romantico, troppo imbranato, crede troppo alle coincidenze. Insegna all'Università di Montreal, grazie - neanche a farlo apposta - a carte false, titoli di studio taroccati, complice 'zio' Gerard. E passa la vita a caccia di conferme, usando la Pagina Magica come una bussola e una coperta di Linus. E Milena? Mezza zingara, mezza indiana, è una delle tipette più toste di Montreal. Mistilingue, zeppa di etnie, locali notturni battuti da artistoidi strafatti, anche Montreal si rivela tosta, piena di fascino e trame strane. -
Questa terra è la mia terra
L'America dei vagabondi pronti a saltare su un treno in corsa e dei vigilantes armati di manganello, l'America sterminata delle pianure, quella delle metropoli dove sempre accade qualcosa, delle tempeste di polvere e del sogno californiano, quella cruda di John Steinbeck, ereditata da Jack Kerouac. Alien Ginsberg, Bob Dylan e Bruce Springsteen. Nessuno l'ha cantata meglio di Woody Guthrie. Come nelle sue canzoni, anzi, come in una lunga canzone parlata, Guthrie racconta la sua avventura con toni accesi e a tratti visionari, regalando alla scrittura una voce chiara, viva, secondo il grande esempio della tradizione statunitense che ha in Walt Whitman il proprio capostipite. -
L' amore è idrosolubile
Alice è scomparsa a ferragosto. Per dieci anni, di lei non si è saputo più nulla. Poi un'alluvione fa affiorare uno scheletro nella campagna e una giovane veggente marocchina è certissima che sia lo scheletro di Alice: l'ha detto la madonna. Ma come, la madonna? L'agente Sperelli è perplesso. Come fa la madonna ad apparire a una musulmana? L'ispettore Stucky è ancora più perplesso. Il suo spirito laico si ribella a ogni apparizione oltremondana, la sua vita privata è in burrasca. Deve portare a spasso Argo, cagnetto che sorride e ingolla salmone come un orso norvegese. Deve domare Michelangelo, adolescente armato di ormoni come bombe a mano. Ed Elena, calendari consumati trentotto, più pericolosa di un antibiotico senza febbre. Bianchi fogli manoscritti invadono Treviso. Compaiono sui tavolini all'aperto, sulle panchine, sui davanzali. Sono le fotocopie di un'agenda: rispettabili professionisti ritratti nel loro più intimo comportamento amoroso e paragonati a millepiedi, vermi solitari, larve luminose, cavallette. Erano amori deboli, idrosolubili. Come il sale e lo zucchero. Firmato: Alice. Spari risuonano nel buio, tremano gli ex amanti di Alice; e i satanisti si radunano a mezzanotte. Il mistero sembra più fitto di un frutteto di kiwi abbandonato, ma la soluzione è nell'aria. Basta saperla respirare. Per fortuna Stucky è più in forma che mai. In corpo e in spirito. -
Un lungo silenzio
La guerra civile è finita, hanno vinto i franchisti. Le donne della famiglia Vega tornano a casa. Scendono dal treno e ripercorrono, dopo anni d'assenza, le strade della loro città. Letrita davanti, a testa alta, con la bellezza che le hanno donato - a lei che mai fu bella - l'orgoglio, la tolleranza e il coraggio. Poi Maria Luisa, che rileggendo il passo di una lettera di Fernando - il tuo corpo è l'unico posto al mondo dove voglio restare per sempre troverà la forza di salvare il marito violoncellista dal carcere tremendo di Badajoz. A pochi passi, Alegría. Tiene per mano la figlia, Merceditas, che di notte ha paura, e sogna che sua madre si faccia bella, che la nonna torni a sedersi sulla sedia in cucina a raccontarle una storia mentre fa lo stufato, che la zia Maria Luisa parli orgogliosa dei concerti del marito o dei suoi alunni e che Feda si dipinga le labbra e le descriva i balli con Simón. Feda distratta, Feda innamorata. Le labbra di Simón sanno di mare, di pioggia, di montagna, di fiume, di sesso, di un mattino d'estate, di caffelatte. Le labbra di Simón sanno di tutto il bello della vita. Le chiamano le rosse, le sconfitte? Loro custodiscono vittorie più vere. Dovranno lottare per conquistare un tetto, un lavoro? Sono pronte, Donne come loro non si arrenderanno mai. Accarezzano il passato, affrontano il presente e si proiettano nell'avvenire. -
Il nostro segreto
Una splendida serata, una festa fra amici: si ride, si scherza, tutti sono un po' brilli. All'improvviso Gretchen, la bellissima pianista, sale sul cornicione, avanza, barcolla e... Dillon la spinge nel vuoto! Marissa ne è certa: Dillon Archer ha ucciso la sua migliore, fragile amica. Ma al processo, nessuno la pensa come lei: anzi, qualcuno le dà della visionaria. Dillon sparisce dalla circolazione, Marissa si trasferisce a Chicago dove imbocca con successo la via del giornalismo. Quando torna ad Aurora Falls, per dare una mano alla madre malata, non fa in tempo a ricucire i vecchi rapporti che qualcuno la minaccia: per poco una sera non finisce con l'automobile in un fiume ghiacciato. Poi, un'orribile sequenza di delitti getta nel panico il paese. Dietro ogni delitto, c'è sempre l'ombra inquietante del diabolico Dillon, la sua capacità di aizzare, plagiare, ricattare gente in difficoltà. Marissa è angosciata, certa che la prossima vittima sarà lei... -
Rabbia a Harlem
Imabelle è una bomba di sesso e malizia, e ha per le mani un malloppo che scotta. Jackson è cotto marcio di lei: se la prende in casa e la aiuta a occultare il bottino. Nero, credente, credulone, Jackson ha ripulito le casse della parrocchia per partecipare a un singolare esperimento di ""moltiplicazione"""" del denaro: ovviamente, una truffa organizzata alle sue spalle da una gang di ceffi sanguinari. Quando Imabelle scompare nel nulla, Jackson chiede una mano al fratello Goldy - un tossico travestito da suora che semina improbabili premonizioni - ma è peggio che andar di notte. A mettere un po' d'ordine, dal profondo nero di Harlem sbucano Bara e Beccamorto, una coppia di poliziotti violenti e implacabili simili a """"due allevatori di maiali a caccia di divertimento nella Grande Mela"""". Rabbia a Harlem è un viaggio nella giungla di una metropoli spietata."" -
La corsa dei mantelli
"La corsa dei mantelli"""" è la storia di una ragazza, selvatica, bella e indomabile, appassionata di gare e duelli. Si chiama Daina e di lei ci si innamora a prima vista. Nella sua breve avventura terrena, Daina trova sulla sua strada una banda di strane creature, tra cui Luca, che la segue dappertutto e impara a conoscere la sua natura visionaria e crudele, efebica e sognante, sempre pronta a gettarsi nelle prove più rischiose. Le ombre accompagnano il loro viaggio, assistono al torneo di lotta nelle risaie e ai giochi mortali sui binari dei treni, rifanno di notte le partite giocate al mattino nel cortile di una scuola. Il racconto va in tante direzioni, ora fiabesche e leggendarie ora realistiche. Rimane il filo conduttore di Daina, in balia di ogni incanto eppure lucida fino al tormento. Quante anime si celano in lei! Sono anime esordienti, che non vogliono entrare nel tempo quotidiano, vivono sospese in quel brivido assoluto che è la loro giovinezza, in quel mondo di gare fisiche e di prove spirituali, riti di passaggio che non conducono a nessuna maturità. """"La corsa dei mantelli"""" è un racconto fiabesco scritto da Milo De Angelis negli anni Settanta e qui riproposto insieme a un' inedita versione teatrale - ma è anche un grande archivio di immagini e di presenze che poi nutriranno la sua poesia: la ragazza guerriera, le edicole cittadine, i campi di calcio, il gesto atletico, le palestre, tutto un mondo adolescente attraversato dal gusto della sfida e del valore." -
Come non piangenti
"La mia impressione è questa: siamo di fronte a un'autrice vera, diversa dai poeti 'di moda', potente nell'espressione, capace di condensare in immagini lancinanti un pensiero di vasta portata, insieme lirico e, si potrebbe quasi dire, epico, poiché sa attraversare la soggettività individuale affilata da un'esperienza terribile (la malattia, un tumore, di cui le poesie dicono parcamente ma chiaramente quel che si può dire, senza pietismi o autocompiacimenti) e aprirsi a uno sguardo sugli altri, sui sofferenti, sui minacciati, sui negati. Ne esce una poesia civile e persino politica nel senso più ampio e più alto del termine; e basta scorrere rapidamente le note conclusive per farsi un'idea chiara di questo aspetto, e dell'ampiezza dello sguardo, che passa da Nairobi alle isole Eolie, dalle Dolomiti ai romeni di Tor di Quinto, letti in controluce con il comunicato nazista circa le Fosse Ardeatine, dai rom ai bambini malati di cancro. Il titolo riassume molte cose; le parole che lo compongono sono di Paolo di Tarso, e suggeriscono contemporaneamente l'esistenza del dolore e la relativizzazione del dolore; il male che ci accompagna e che dobbiamo credere di poter superare; il realismo, la lucidità, ma insieme una specie di utopia da difendere; e tutto questo con un tono leggermente alto, leggermente solenne, ma di una solennità appena accennata. Non vedo al momento in Italia molti poeti in grado di tenere il passo di Cristina Alziati"""". (Fabio Pusterla)"