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La maschera e il viaggio. Sull'origine dello Zanni
Misteriosa ed inquietante l'immagine della maschera: ci si maschera per i riti più diversi, dalle iniziazioni ai riti propiziatori; maschere dei nostri carnevali, del teatro antico, della Commedia dell'Arte, ma anche maschere dei rituali moderni o della sperimentazione artistica più recente. Esperienze diverse che hanno in comune l'esigenza di cancellare l'identità di un individuo, di un intero gruppo sociale, perché diventi pronto ad accogliere una nuova identità: attraverso il mascheramento le divinità o gli spiriti prendono possesso dei corpi degli uomini; l'uomo mascherato assurge ad una potenza superiore, altra. Riscoprire il senso del mascheramento anche attraverso lo studio di Zanni, maschera oggi quasi dimenticata ma un tempo famosa e collegata, si diceva, alla satira sui facchini bergamaschi: dalla sua immagine avrebbe preso vita la multiforme compagnia dei servi della Commedia dell'Arte, da Arlecchino e Brighella a tutti gli altri. Ma le caratteristiche di questa maschera rimandano a tradizioni ben più ampie e ricche di significato che inducono alla ricerca della sua vera origine: tradizioni folkloriche e riti religiosi, antiche iconografie, indagini etimologiche condotte comparando lingue d'altri paesi e dialetti d'Italia, possono far luce sulla nostra tradizione spettacolare e restituirci un senso vivo del fare Teatro. -
Per una nuova interpretazione dei sogni
Questo libro conclude e contemporaneamente segna l'inizio di un nuovo cammino di una rivista, ""Radure Quaderni di materiale psichico"""", che ha percorso il panorama della psicanalisi italiana nell'ultimo decennio. Il tema che sancisce questo nuovo periodare è il sogno, quello frequentato nel sonno, quello esplorato del fare terapeutico e che ha segnato un definitivo confine in cui il linguaggio si è fatto tremulo e la necessità di nuovi strumenti è divenuta sfida possente. In questa ricerca di nuove vie, questo volume nasce dalla collaborazione fra il gruppo di psicoterapeuti e non, che si erano riuniti in questi anni intorno alla rivista """"Radure"""" e gli studiosi che con i loro lavori hanno dato lustro al convegno: """"Per una nuova interpretazione dei sogni"""", in quel di Firenze il 18 e il 19 novembre del 2005 organizzato da Ezio Benelli, curatore di questo libro con la collaborazione di Irene Battaglini."" -
Pianeti interiori. L'astrologia psicologica di Marsilio Ficino
In questo libro, Thomas Moore si rivolge a uno dei momenti psicologicamente più vivi dell'epoca pre-moderna, il Rinascimento italiano, in cui alcuni individui di genio si dedicarono a un'esplorazione del mondo interiore non meno ardita e rivoluzionaria di quelle del mondo esterno dei grandi navigatori. Le loro avventure permearono l'arte del loro tempo, ma essi rimasero per lo più sconosciuti e i loro scritti sono ancor oggi da capire davvero. Scoprirono isole interiori, passaggi e canali, a volte continenti, tracciando mappe, escogitando metodi per esaminare la vita interiore, tali che anche ai nostri tempi possono dare il senso di dove siamo, di dove siamo venuti, delle strade giuste da prendere se vogliamo raggiungere luoghi fertili e inesplorati dell'anima. Fra questi esploratori dell'anima il più grande e maestro degli altri fu Marsilio Ficino, che si rivolse all'astrologia per cercarvi e trovarvi i simboli della vita interiore, dei suoi travagli e delle sue trasformazioni, dando forma a un'arte dell'immaginazione, che egli riteneva la medicina appropriata per l'anima sofferente. -
Neo-Alcesti. Canto alle quattro mura. Poesie per la musica
Nell'antica tragedia di Euripide, Alcesti è una figura misteriosa, indimenticabile: da la sua vita in cambio di quella del marito, re Admeto, condannato a morire dagli dei. Alcesti è considerata una tragedia, ma non è vera tragedia: Alcesti regina muore, sì, ma torna presto viva dal regno dei morti. Si tratta infatti di una tragedia sfiorata, una resurrezione. In questa raccolta di poesie per la musica, dell'antica Alcesti non resta che l'ombra. Si incontra piuttosto una sua sembianza, una qualunque, una che si spaccia per parente, una che entra in casa sbattendo la porta e lancia sulla sedia il suo paltò. Un'antica casa greca e una novecentesca casa contadina si confondono qui, tra queste mura. Neo è lo scorrere del fiume. Neo è il vagito che ritorna. Qualcuno sta per andarsene, qualcuno sta per tornare. Sbatteranno le porte. Voleranno le tende alle finestre... ""O ti adatti o sogni. Dove la madia era vuota presto ci sarà del pane, dove c'era del pane adesso, per un attimo, c'è buio."""""" -
Mia cara amica Maria. Lettere a Maria Zambrano
Dopo la pubblicazione delle Corrispondenze con Rejna Rivas uscito col titolo ""Dalla mia notte oscura"""" prosegue, con questo secondo volume, il progetto di pubblicare tutte (o quasi) le Corrispondenze di Maria Zambrano. L'amicizia tra lo scrittore, poeta e saggista José Bergamín (Madrid 1895 - Saint Sébastian 1983) e la grande filosofa spagnola Maria Zambrano inizia negli anni '30, quando la giovane studiosa è invitata a collaborare alla prestigiosa rivista """"Cruzy Raya"""" diretta dallo stesso Bergamín. I due amici condivideranno l'esperienza della guerra civile e dell'esilio dovuto alla vittoria di Franco. Si incontrano di nuovo a Parigi nella primavera del '57, anno in cui comincia la corrispondenza che viene presentata nel volume. Bergamín tornò in Spagna nel 1970, ben prima di Zambrano, e dal 1981 fino alla morte militò in Herri Batasuna, nome politico del movimento indipendentista basco che ha nell'ETA il braccio combattente. Le lettere raccolte nel volume, inviate da Bergamín alla Zambrano, si dividono in due gruppi: il primo copre il periodo dal 1957 al 1969 e sono state pubblicate in Spagna con il titolo """"Dolory claridad de España""""; il secondo è un gruppo di lettere trovate presso la Fundación M.Z. e sono del tutto inedite. Si collocano in un periodo che va dal 1958 al 1965. Attraverso le lettere raccolte nel volume si approfondisce il quadro delle relazioni politiche e culturali che la filosofa ha coltivato negli anni dell'esilio e, particolarmente, nel periodo romano e francese."" -
Libertà va cercando. Il catarismo nella «Commedia» di Dante
Dante era eretico. Non per aver messo i papi all' Inferno, ma perché la dottrina che espone non è cattolica: è quella dei catari. Lo sostiene Maria Soresina analizzando uno ad uno gli aspetti della loro dottrina, ciò in cui credevano e ciò che della Chiesa cattolica respingevano. La dimostrazione è sconvolgente: è tutto presente nella ""Divina Commedia"""". E non solo. I catari avevano un unico sacramento, il """"consolamentum"""", che prevedeva un percorso spirituale complesso, segnato da varie tappe, che sono chiaramente individuate dall'autrice nel cammino di Dante attraverso il Purgatorio. Dante aderiva pienamente al catarismo: era un """"perfetto"""", come dicevano gli inquisitori, un """"buon cristiano"""", come dicevano i catari di se stessi. Questa è l'ardita tesi, sostenuta con rigore e suffragata da piccoli e grandi riscontri intercettati nel testo del poema. Un secondo obiettivo, perseguito dall'autrice con altrettanta passione, è quello di far conoscere i catari, raccontarne la tragica storia e denunciare le falsità che ancora circolano su di loro. Il poema dantesco appare così dettato dall'urgenza di trasmettere la conoscenza di un mondo di idee e di valori che stava per essere cancellato: il mondo dei """"buoni cristiani"""" e il loro messaggio di amore e di libertà."" -
Freud e Severino
Per Freud l'inconscio è ""soprattutto fuori del tempo"""". Emanuele Severino definisce la propria filosofia come """"la ricerca di quell'essere che è fuori del tempo"""". Freud ritiene che una riflessione sulla a-temporalità dell'inconscio, una sua """"esatta valutazione filosofica"""", possa """"aprire il varco verso le massime profondità"""", ed è questa la sua ultima parola sul tempo e sull'inconscio, il suo testamento spirituale. La filosofia di Severino sembra prestarsi proprio a questo scopo. Ma le due concezioni non sono affatto sovrapponibili. Né sarebbe sufficiente integrarle fra loro intendendo l'una come il complemento dell'altra. La possibilità più feconda è quella di confrontarle non solo per rilevarne identità e differenze ma per produrre fra loro una """"reazione chimica"""", dalla quale scaturisca qualcosa di nuovo: di non riconducibile a nessuna di esse ma a una sintesi più ampia, in grado di comprenderle entrambe. Tali concezioni cioè possono illuminarsi a vicenda in quanto ciascuna illumina qualcosa di esclusivo dell'oggetto a cui si riferisce, che in entrambi i casi è la radice più profonda della vita. Ne risulta un saggio che si addentra effettivamente nel varco verso le massime profondità indicato da Freud che, oltre agli addetti ai lavori della psicoanalisi e della filosofia, """"dice"""" qualcosa a chiunque sia sensibile alle tematiche culturali."" -
L' inconscio creatore. Attorno al «Libro dei sogni» di Federico Fellini
Nel 2007 vede la luce il ""Libro dei sogni"""" di Federico Fellini, che raccoglie trent'anni di sogni scritti e disegnati da lui, dall'inizio della sua analisi junghiana con Ernst Bernhard a poco prima della morte. Due analisti junghiani, Christian Gaillard e Lelila Ravasi Bellocchio, lavorano con passione e umiltà attorno ai sogni e alle immagini del maestro. I loro contributi sono diversi nell'approccio ma uniti nell'emozione dell'incontro con questo straordinario materiale psichico, con la vita dell'uomo e dell'artista. Interrogano il libro, in un ascolto rispettoso, e si interrogano sul senso della vita di Fellini come """"autorealizzazione dell'inconscio"""" nella definizione che lo stesso Jung ha dato per raccontare la propria storia. Passano le immagini, alcune tra le molte, scelte dagli autori, e sono narrazioni che ci portano per mano, forse ci provocano a incontrare le parole e i disegni della vita di un artista, e della sua dedizione all'inconscio creatore."" -
La strada della betulla. Chi ci ha preceduti ci darà le ali
"La strada della betulla"""" è la storia di una morte, e al tempo stesso, nelle intenzioni dell'autrice, la storia della morte. Scritta in prosa e in versi -tecnicamente un prosimetro -, ricca di voci e di richiami alla grande tradizione letteraria e religiosa - da Omero a Rilke, da Dante a Nietzsche ai salmi, ai vangeli - la narrazione si allarga e si amplia a toccare significati universali di amore e di catarsi." -
Il principio di individuazione. Verso lo sviluppo della coscienza umana
"Principio d'individuazione"""" è un'espressione che in filosofia ha una storia lunga e insigne che va dal Medio Evo fino a Leibniz, Locke e Schopenhauer. La psicologia junghiana l'ha portato nel mondo contemporaneo, e lo ha inteso come un principio psichico che parla dell'innata tendenza umana a diventare differenziati e integrati, insomma, a diventare consapevoli del nostro fine di chi e di cosa siamo e di dove stiamo andando. Nella sua concisa e attuale descrizione del processo d'individuazione, Murray Stein inizia esponendone i due fondamentali movimenti per poi esaminare il ruolo centrale dell'esperienza numinosa, l'importanza cruciale dell'iniziazione e il peculiare spazio psichico necessario perché questo processo si svolga. Con l'aiuto di intuizioni psicologiche tratte dagli scritti di C.G. Jung, dai miti e dalle fiabe, e da anni di esperienza clinica, Murray Stein ci offre di questo dinamico processo che dura tutta la vita, una brillante descrizione che sarà utile sia ai clinici che al pubblico in generale. Come movimento verso un'ulteriore sviluppo della coscienza umana negli individui, nelle tradizioni culturali, e nelle arene internazionali dove le relazioni fra culture differenti sono diventate oggi un problema così pressante, la comprensione del principio d'individuazione ha rilevanza per studiosi e operatori in molti campi." -
Ti parlo
"Poeta parco ed essenziale, che scrive solo quando ne sente l'urgenza e la necessità, Riccardo Emmolo, l'autore di """"Ombra e destino e altre poesie"""" (2002), è venuto componendo in questi anni un libro, al confine tra lirica e narrazione, a volte scanzonato, irriverente, perfino comico e clownesco, a volte amoroso e appassionato, ma anche crudo, tagliente, inquietante, soprattutto quando affronta temi rari in poesia come la malattia, l'afasia, la crudeltà. Il libro si dà come un intreccio di voci che invocano, interrogano, dialogano: a volte scontrandosi con il silenzio, che è sempre il silenzio dell'anima, quando è resa muta dal dolore, quando si affaccia sul mondo in cerca di un senso, di una risposta al male - almeno apparente - delle cose. La spoglia necessità dei titoli; le interrogazioni che tagliano, con la loro carica metafisica, la trama ordinata dei pensieri, svelandone la fragilità; le sospese meditazioni sul sentimento del tempo; le fiondanti immagini dell'adolescenza sciclitana, con le sue storie lucenti e crudeli, le sue figure remote, eppure indelebili; gli impietosi rendiconti della vita, che l'animo severo accoglie come sentenze definitive; le invocazioni ai cieli; il gioco ambiguo dei pronomi, delle identità che si ritrovano e si perdono; e poi di nuovo voci, che tentano un muto dialogo; voci familiari; misteriosi messaggi d'amore; la lingua gergale che s'intrude, impastandosi, nella lingua più illustre della nostra tradizione, inasprendola."""" (Giancarlo Pontiggia)" -
La ricerca interiore. Psicologia e religione
"La ricerca interiore. Psicologia e religione"""" (Insearch. Psychology and Religion), ha la sua origine in alcune conferenze tenute su invito di sacerdoti interessati alla psicologia analitica e al counseling pastorale, ma nel suo successivo sviluppo il libro ha preso un più ampio respiro, perché ha trovato il suo punto d'aggancio, al di là degli approcci specialistici, nella ricerca dell'anima e nella fede nella sua realtà, e in cosa comporti trovare una connessione vivente con la propria realtà psichica. La qual cosa, per Hillman, riguarda lo specifico contributo della psicologia analitica e dell'esperienza analitica all'esperienza spirituale e al counseling ad essa riferito. Ne risulta così una vera e propria introduzione al senso profondo della pratica analitica condotta nello spirito junghiano; di essa fa riconoscere i passaggi cruciali e il metodo con una semplicità e una incisività che di rado si sono viste anche in opere più direttamente rivolte a questo scopo. Il libro è anche una sottile risposta a quelle teologie della morte di Dio che si diffusero negli anni sessanta lasciando una lunga scia tuttora presente." -
Le segrete cose. Dante tra induismo ed eresie Medievale
La ""Divina commedia"""" è attraversata da enigmi, sconcertanti presenze e strane assenze. Chi è il """"veltro""""? Perché l'infedele e """"meretrice"""" Cunizza è in Paradiso e Francesca da Rimini in Inferno? Perché Dante non cita mai i Catari, la grande """"eresia"""" che a quel tempo era così diffusa proprio nelle zone in cui egli viveva? Queste sono solo alcune delle domande che da sempre si pongono lettori e critici. Per trovare una soluzione è spesso necessario allargare il campo, spingere lo sguardo altrove. È quanto ha fatto Maria Soresina. Da appassionata studiosa delle filosofie indiane, l'autrice ha notato una serie di sorprendenti analogie tra queste e il poema dantesco, come la corrispondenza tra la legge del karma e quella del contrappasso, o la presenza del guru come guida nel cammino. Da qui è nata l'ipotesi di inoltrarsi in un confronto più approfondito tra questi due mondi. Un'intuizione che ha fornito una chiave di lettura in grado di ripercorrere la trama di enigmi e di indizi di cui il poema è intessuto, e di penetrare così nel significato profondo, nelle segrete cose, di un'opera tanto ricca di simboli e di allegorie."" -
Curare con la sabbia. Una proposta terapeutica in situazioni di abbandono e violenza. Con DVD
Fra le psicoterapie, il ruolo dell'expressive sandwork può corrispondere a quello della cosiddetta Arte povera tra le arti visive. Ciò che appare umile e semplice non lo è affatto. Scartando il superfluo, questo lavoro seleziona l'essenza: anche togliere si rivela parte di un'operazione artistica. Ma cosa è essenziale nel processo psicologico? Freud deve essersi domandato qualcosa di simile, quando nel 1918 promosse nuove istituzioni che avrebbero fornito analisi gratuite, a Berlino e a Vienna. In seguito (1928) Margaret Lowenfeld, l'iniziatrice delle terapie con la sabbia, aprì la Clinica per Bambini Difficili in un quartiere operaio di Londra. Per i fondatori era sottinteso che il nucleo della psicoanalisi dovesse raggiungere tutta la società. Qui si raccoglie quel filo e con esso si tesse una tela. Sull'ordito composto dai concetti di Jung, la World Technique di Margaret Lowenfeld e la Sandplay Therapy di Dora Kalff operano intrecciate, mentre i fili conduttori di Lacan, Winnicott e Daniel Stern rafforzano la trama. Nella pratica l'expressive sandwork è costituito da processi immaginali ed è stato elaborato da analisti junghiani attraverso esperienze transculturali in Africa, Cina ed America Latina. Con l'aiuto di volontari, a partire dal 2000 è stato sperimentato in località che non dispongono di nessuna forma di psicoterapia e sono state devastate dalla violenza, da catastrofi naturali, da situazioni croniche di abbandono. -
L' acqua in vino. Un altro sguardo sul Gesù dei Vangeli
Questo libro riguarda un nuovo modo di essere umani. Non riguarda l'appartenenza a un gruppo, non contiene un insieme di idee e di valori da adottare. Non è rivolto a un gruppo scelto di persone, ma a chiunque. E un messaggio di speranza e di piacere. Propone una vita di gioia. E una particolare presentazione dei Vangeli, quattro libri pieni di storie di mangiare, di cucinare, di prendersi cura e di stare insieme. Parlo di Gesù come di un epicureo, uno che è innamorato della vita, e che dà tutto perché altri possano avere la vita e averne in abbondanza. Egli dice, nella mia traduzione: ""Io sono la via, la memoria profonda, la vitalità"""". Stare sulla strada della vita, andare avanti, metterla in gioco, affrontare tutte le prove che si presentano: questa è la via dei Vangeli. Ricordare tutte le persone che hanno percorso quella strada, soprattutto quelle che hanno da offrirci saggezza e comprensione profonda. Rimanere vitali, vivi, non arrendersi al cinismo o alla depressione. Questo è il succo del messaggio del Vangelo."" -
Il libro delle somiglianze. «Il libro è luogo di somiglianza di ogni libro»
"Il libro delle somiglianze"""", nel dedalo della scrittura di Edmond Jabès, costituisce un nuovo inizio. Porre al centro della scrittura non più l'identità, ma la somiglianza, significa innanzitutto trasgredire uno dei principi cardine che hanno fondato il logos in Occidente: il principio, appunto, chiamato di identità e non contraddizione. Se A è identico ad A e se non-A gli è differente, c'è però la possibilità che nella differenza ci sia somiglianza. Il principio di somiglianza - se potesse esisterne uno - nasce proprio dal riconoscimento della dignità della differenza che non è più sinonimo di menzogna (ovvero, negazione del principio di identità), ma garanzia ontologica del divenire, accettazione e riconoscimento dell'altro, rifiuto dell'assimilazione (che è il contrario della somiglianza, in quanto quest'ultima si fonda su un'ontologia plurale, mentre l'assimilazione introduce la dittatura dell'uno al quale tutto deve essere ricondotto e in cui tutte le differenze debbono scomparire). Per questo, """"Il libro delle somiglianze"""" è innanzitutto il racconto, sempre interrotto e continuamente ripreso (quasi una voce punteggiata di silenzi), di quanto la vita possa assomigliare alla scrittura e di quanto lo scrittore possa assomigliare al lettore. Premessa di Vincenzo Vitiello. Postfazione di Flavio Ermini." -
Note sull'inconscio
Ci sono delle obiezioni al concetto psicoanalitico di inconscio che possono essere respinte solo a condizione di fornire una soluzione ai problemi che pongono. E' quanto fa questo saggio, riformulando temi nevralgici come la condizione di possibilità della rimozione, il rapporto fra il piacere e il dolore, la logica e la ragion d'essere dell'inconscio. -
Per immagini. Esercizi di ermeneutica sensibile
"'Per immagini' è un'officina letteralmente insonne che chiama in causa la questione dell'immagine in letteratura e nelle arti, e convoca a tale scopo poeti, narratori, pensatori che negli ultimi secoli si sono misurati con la valenza immaginifica del pensiero, radicandosi cioè nel fondamento poetico del pensiero stesso. Il fine dichiarato è di giungere - grazie a un'ermeneutica adeguata e attraverso un'ampia articolazione e varietà di temi - a un approfondimento della riflessione sull'immagine, quando questa si viene a porre in strettissima relazione con l'essere. Per immagini fa suoi tre poli: la temporalità dell'essere, il significato del pensare, la casa dell'essere. Questo libro ci porta alla consapevolezza che l'immagine è una forma di vita che dipende sempre di meno dalla soggettività individuale e - proprio per questo - sempre di più agisce come forza trainante e trasformatrice del pensiero. Questo libro di Giampiero Moretti ci indica che arduo è cercare l'essenza dell'essere sul solo terreno speculativo; ci segnala che è impossibile raggiungere una fondazione certa del conoscere umano esclusivamente attraverso le categorie. In """"Per immagini"""" ci troviamo di fronte a un interrogante risalire verso il senso iniziale dell'essere, mediante successivi smantellamenti dell'invisibile soggettività e del suo accumulo di velamenti."""" (dalla postfazione di Flavio Ermini)" -
Il trauma e l'anima
"Il trauma e l'anima"""" è il libro in cui Donald Kalsched porta avanti la ricerca iniziata con il suo primo lavoro, """"Il mondo interiore del trauma"""", approfondendo questa volta gli aspetti mistici e spirituali che spesso prendono forma nei momenti più intimi del lavoro psicoanalitico. Attraverso la descrizione di diversi casi clinici, che include anche il dialogo terapeutico e i sogni dei pazienti, dimostra che la psicoterapia del profondo con i sopravvissuti al trauma può aprire a entrambi i partner dell'analisi un """"altro mondo"""" di realtà non ordinaria, in cui abitano potenze demoniche della luce come delle tenebre. Il mondo mitopoietico - sostiene - non è soltanto un prodotto difensivo della nostra lotta contro le dure realtà della vita, come proponeva Freud, ma un dato perenne dell'esperienza umana; un mistero che spesso è proprio al centro del processo di guarigione, anche se altre volte stranamente lo contrasta. Con l'obiettivo su questi """"due mondi"""", Kalsched si addentra in una varietà di tematiche, costruendo, capitolo dopo capitolo, un approccio psico-spirituale al trauma e alla sua cura." -
Vegliare il sogno. Teoria e pratica del Dream Tending
L'altra notte abbiamo fatto il più sorprendente dei sogni. Le immagini del sogno hanno parlato alla nostra parte più intima, ai nostri desideri più nascosti, indicandoci una direzione corretta per la nostra vita mostrandoci una parte di noi in cerca di qualcosa di più. A distanza di qualche ora, però, alla luce del giorno, il sogno che ci ha così ispirato se ne è andato per sempre... oppure no? Secondo Stephen Aizenstat, i sogni non sono fantasmi che vivono solo lo spazio di una notte, ma una realtà presente e viva, con cui entrare in contatto e da cui apprendere anche nella vita quotidiana. In ""Vegliare il sogno"""", l'autore espone, per la prima volta e in modo sistematico, la teoria e la pratica del Dream Tending, un approccio di lavoro con il sogno elaborato in una oltre trentennale esperienza di studio e di attività psicoterapeutica. Attraverso il Dream Tending è possibile, per esempio, trasformare i personaggi degli incubi in validi mentori; portare un nuovo calore e una nuova intimità nelle proprie relazioni; superare ossessioni, compulsioni e dipendenze; entrare in contatto con le capacità di guarigione del sogno attraverso il dialogo con le immagini curative; scoprire il potenziale della propria creatività non ancora sfruttato; e, anche, vedere il mondo intorno a sé in una nuova luce.""