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Il Monte Bondone. Storie e memorie dell'Alpe di Trento a 60 anni dall'impresa di Charly Gaul
Volume che tenta di indagare il rapporto complesso tra la montagna e la città individuando le tappe della storia che hanno portato il Monte Bondone a caratterizzarsi come «l'Alpe di Trento». -
Domizio Curti
Volume che raccoglie il diario e le memorie di Domizio Curti, nato nel 1890 a Piazzo, allora frazione del Comune di Pomarolo (in provincia di Trento), terzogenito di 11 fratelli. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale Domizio presta servizio nell'esercito austroungarico, inquadrato nel 4° Reggimento Tiroler Jäger nel corso delle prima campagne di Galizia di agosto e settembre 1914, a presidio dei confini tirolesi del II Rayon Tonale fino al maggio 1918. -
Novembre 1966. Storia della difesa del territorio in Trentino
A cinquant'anni dall'alluvione che colpì duramente il territorio del Trentino nel 1966, questo volume racconta il lavoro di ricerca svolto dalla Fondazione Museo storico del Trentino con il Servizio Bacini montani e il sostegno della Provincia autonoma di Trento. Alla base del lavoro tre motivazioni: riflettere sulla forza evocativa dell'anniversario e su come l'evento è stato ricordato nelle memorie individuali e collettive delle comunità trentine, approfondire la storia della difesa del suolo in Trentino nel corso degli ultimi secoli, sottolineare il legame tra la difesa del territorio e l'autonomia trentina attraverso lo sviluppo di un modello di autogoverno che ha individuato nei principi di protezione, prevenzione e pianificazione i propri criteri di orientamento. Tra i materiali più significativi, è presente nel volume un'ampia selezione di fotografie inedite che racconta le giornate drammatiche del novembre 1966. -
Dialoghi sull'autonomia
Volume che raccoglie la trascrizione degli interventi registrati in occasione dell'incontro «Dialoghi sull'autonomia» promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentino presso le Gallerie di Piedicastello a Trento il 20 dicembre 2016. Seguono, nella seconda parte, altri contributi pervenuti in un secondo tempo. Una serie di riflessioni sull'autonomia, sul rapporto fra Trentino e Alto Adige e sulle sfide più generali imposte dalla contemporaneità. -
La ragione delle parole. Idee e retoriche in dieci discorsi di oratori trentini (1855-1915)
Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo il dibattito per una nuova e diversa socialità - dal punto di vista emotivo, politico e identitario - torna prepotentemente a occupare l'agorà, il discorso pubblico e l'oratoria anche in un contesto come quello trentino spesso considerato refrattario e ostile al discorso persuasivo e di cittadinanza. La parola urlata in piazza o portata in assemblea diventa qui convincente promotrice di azione e di lotta, elemento di unità e condivisione, di rottura ed emancipazione, di scelte giuste e sbagliate. Discorsi nelle scuole, al cimitero, nel partito, in associazione, in piazza davanti a un monumento per una potente e autorevole presa di parola che ha cambiato le sorti del Trentino. -
Spose di guerra. Dramma in un atto
"Un giorno o l'altro non vi daremo più uomini. Voi ci tenete qui abbandonate, impedendoci di ribellarci. Noi non vogliamo né corazzate, né eserciti, né guerre. Voi ci strappate dalle braccia i nostri mariti, i nostri figli - non ci chiedete mai di aiutarvi a cercare una via migliore, e ci negate perfino il diritto di parlare"""". Così parla una delle protagoniste di """"Spose di guerra"""", opera teatrale rappresentata la prima volta il 25 gennaio 1915 presso il Keith's Palace Theatre di New York e che conobbe nei sei mesi successivi un crescente favore di pubblico e critica. Di quel testo, oramai introvabile, se ne propone la traduzione italiana uscita lo stesso anno per i tipi dell'editore """"Il Martello"""" di New York. Introduzione di Bruna Bianchi." -
Francesco Gottardi. Cronaca di guerra, 1914-1918
I dodici quaderni manoscritti di Francesco Gottardi - nato a Vervò, in Trentino, il 20 settembre 1885, insegnante elementare nel suo paese natale - contengono una delle più distese narrazioni delle vicende della grande guerra che portarono i trentini a combattere in Galizia contro i reparti russi e poi, come nel caso di Gottardi, in Russia e in Siberia come prigionieri. -
Francesco Zanettin. Zibaldone di prigionia, 1915-1916
Il diario di prigionia di Francesco Zanettin, nato a Tonadico (Primiero) il 10 novembre 1896, lascito residuale di un corpus più ampio, si riferisce al periodo che va dal novembre 1915 al settembre 1916, quando Francesco si trovava come prigioniero di guerra in Italia, prima a Cervignano, poi a Brescia e infine nella Rocca di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. -
Sì bella ed utile impresa. La Società di Mutuo Soccorso artieri di Trento (1852-1997)
Pubblicazione che ricostruisce un pezzo di storia trentina attraverso la valorizzazione dell?Archivio della Società di Mutuo Soccorso artieri di Trento. Una lunga storia di impegno a favore dei più deboli durata 145 anni. -
Giorgio Maria Ferlini e la sua psichiatria
Giorgio Maria Ferlini è stato protagonista negli anni settanta della trasformazione e apertura dell'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana e poi dell'applicazione della legge 180 del 13 maggio 1978. Il 5 febbraio 2018, in occasione del primo anniversario della sua morte, la Fondazione Museo storico del Trentino ha organizzato una giornata di studio in suo ricordo. Oltre al contesto storico e scientifico nel quale lo psichiatra Ferlini si è formato (che sarà oggetto di un'altra pubblicazione), nella seconda parte della giornata ha preso corpo una variegata, calorosa, ironica e commossa commemorazione, che ha contribuito a far emergere un'immagine ""caleidoscopica"""" di Giorgio Maria Ferlini. Tanti pezzetti, ospitati in questo volume, che si assemblano e si scompongono in modo apparentemente casuale e senza un ordine cronologico, con la consapevolezza di essere solo un primo tentativo, lontano da ogni ambizione di esaustività, di collegare frammenti dell'uomo, del formatore, dello psichiatra, del direttore, ma prima ancora dell'amico."" -
I drammi sacri. Beni culturali, reliquie o fossili? Riflessioni a partire dalla valle del Vanoi
L'organizzazione delle cosiddette ""forme esteriori"""" della devozione, sulla quale esercitò una notevole influenza fin dal XVII secolo l'ordine dei Gesuiti che ne pensò l'utilizzo in funzione catechistica, ha dato origine a una serie di rappresentazioni drammatiche che ancora sopravvivono nelle usanze di molte comunità della penisola italiana e non solo. I saggi ospitati in questo volume guardano alla tradizione dei drammi sacri viaggiando fra il Canavese e la Sicilia, fra la Sardegna e la valle del Vanoi in Trentino, evidenziando la ricchezza di manifestazioni erronea mente confinate nella sola sfera del """"sacro"""" o del """"popolare"""", ma in realtà espressione di più componenti sociali e culturali."" -
Uscire dall'insopportabile. Culture e pratiche di psichiatria de-istituzionale nel Nordest Italia
Il termine ""insopportabile"""", nel titolo del volume, evoca un'analogia estrema tra i manicomi e i campi di concentramento spesso usata per dire che gli ospedali psichiatrici non potevano essere migliorati, riformati, ma soltanto aboliti. I contributi di Marco Conci, John Foot, Patrizia Guarnieri, Paolo Migone, Paolo Peloso e Giovanna Vicarelli parlano degli anni sessanta e settanta del Novecento e di quanti presero a denunciare gli orrori delle strutture di ricovero per malati. Costoro appartenevano a una generazione in cui agivano ancora l'esperienza concreta diretta o indiretta del fascismo, del nazismo, della reclusione e della deportazione, ma anche il peso del silenzio da cui le sofferenze più insostenibili, la colpa e la vergogna erano coperte. Tutto ciò non poteva più essere tollerato. Occorreva cambiare. Il volume è incentrato sull'area Nordest dell'Italia, dove si ebbero le esperienze antimanicomiali di punta a Gorizia e Trieste, e anche una variegata sperimentazione non solo basagliana."" -
La grande guerra e la memoria contemporanea: cinema, televisione e cultura visuale (1914-2018)
Il Centenario della Grande Guerra ha suscitato un nuovo interesse per quel conflitto. Certo, i quattro sanguinosi anni tra l'agosto del 1914 e il novembre del 1918, momento chiave della storia del Novecento, sono stati oggetto di indagine costante da parte della comunità scientifica. Ciò che il Centenario ha prodotto, semmai, è una particolare attenzione da parte del pubblico dei non specialisti, alle attese del quale il sistema mediatico ha risposto con prontezza. Dalla fiction audiovisiva ai documentari, dai videogiochi ai fumetti, dai siti internet alle mostre, in Italia e nel resto d'Europa sono fiorite le iniziative più svariate. Questo libro fa il punto sulla cultura visiva del Centenario: i diversi contributi restituiscono una rappresentazione prismatica - multidisciplinare e internazionale - del modo in cui il cinema, la televisione, le arti grafiche, il web e la cultura ludica hanno rappresentato il tema della Grande Guerra. -
Piccola patria austriaca. Il Tirolo tra Ottocento e Novecento
L'Autore, dopo una sintetica quanto efficace analisi del quadro generale della Monarchia asburgica, concentra la propria attenzione sulla provincia tirolese illustrandone le istituzioni più rilevanti, i settori di un certo rilievo e i processi politici che hanno avuto un'influenza decisiva nella sua storia a cavallo tra Ottocento e Novecento. Guardando allo sviluppo dell'economia, delle imposte e delle finanze, del sistema giudiziario, militare e scolastico, l'Autore mostra la sua grande versatilità e apertura di visione. -
La nostra Camparta. Un percorso per rinascere
Un libro che ripercorre, attraverso la voce dei protagonisti, la storia di Camparta, la comunità terapeutica nata in Valsugana, in Trentino, nel 1974 per volontà di un gruppo di professionisti che si sono aggregati nel tentativo di dare una risposta concreta e integrata al problema della tossicodipendenza. -
Il vecchio dottore: una vita nel Tirolo di un tempo
Il 10 ottobre 1861, nella terza classe del Triplice Istituto per esposti, partorienti e levatrici delle Laste di Trento, una giovane donna sui vent'anni dava alla luce un bambino. Fu battezzato il giorno successivo dal cappellano Peter Solderer alla presenza dell'allieva levatrice Anna Planatscher che funse da madrina. Inizia così la vicenda di Josef Anton Ra?einer, il vecchio dottore, che l'Autore di questo libro rievoca attraverso la documentazione rinvenuta in famiglia. Un viaggio iniziato a Trento, proseguito a Brentonico e poi conclusosi a Monte San Pietro, tra Aldino e Nova Ponente, dove il protagonista esercitò come medico condotto. Un itinerario attraverso la storia del Tirolo da metà Ottocento alla fine della Prima guerra mondiale, quando i vecchi equilibri si dissolsero e nulla fu più come prima. -
Perché credo a Medjugorje
Quali aspetti peculiari distinguono le apparizioni di Medjugorje dalle numerose altre apparizioni mariane? Testimone convinto e partecipe dello straordinario rilievo ecclesiale dei fatti di Medjugorje, padre Livio accenna sobriamente agli aspetti esteriori della vicenda - tuttora in corso - e ne mette in luce il significato e la portata, esponendo le convinzioni maturate personalmente nel corso dei suoi numerosi e prolungati soggiorni nel piccolo e ormai notissimo paese dell'Erzegovina. Le pagine del libro offrono elementi di conoscenza e di valutazione utili a formulare un giudizio motivato in proposito. -
Il saluto dell'errante. Tra poesia e pensiero in Heidegger
In questo volume Lorenzo Valentino ripercorre e si lascia interrogare da alcune questioni di fondo dell'opera heideggeriana: la responsabilità etica dell'essere colpevole, il nesso separazione-violenza, la politica dell'in-contro, il saluto come dono, ospitalità, evento. -
La tua vanità perfetta
«Questa non è una storia vera, forse nemmeno una storia, ma soprattutto non è la storia di nessuno. Comunque è stata mia finché non vi ho scritto la parola fine. Scrivete la stessa parola anche voi a qualunque pagina vi fermiate». Per vocazione ironico, l'autore via via che va descrivendolo, dissolve il proprio frammento di storia privata specchiandolo nel vuoto. L'incontro con una donna conduce ad una nuova consapevolezza di se stesso - ""Madame Elle sono io"""" -, apre un percorso di ricapitolazione della propria esistenza, di spoliazione subita e cercata che approda ad un minimalismo vitale. Un linguaggio segmentato di sapore proustiano incastra schegge ingannevoli di scrittura volutamente luccicante. Un diario cinico trasuda un disincanto che incanta. Una vita mai stata è la cifra emblematica che l'autore sembra suggerire a epitaffio di una stagione senza stagioni, che manca la catarsi mancando la tragedia, ma tuttavia impietosamente descritta, lasciando nel lettore attento la sensazione di un divertissment raffinato. Quasi apologia di una noia. L'esercizio di una vanità perfetta."" -
All'amica sorridente. Attualità del messaggio di Vincenza Cerati Rivolta
«La storia di Vincenzina Cerati Rivolta, che un gruppo di amici ed estimatori affida alla memoria e alla sensibilità dei lettori, racconta di un profondo amore per la musica: non egoistico intrattenimento ma comunicazione di valori, scuola di disciplina e professionalità, inventiva di luoghi e occasioni di godimento spirituale. Una signora della buona borghesia milanese dà vita al Giardino Musicale: una formula nuova per unire interpreti e appassionati di musica classica in uno slancio giovanile, per donare armonie, per portare buona musica nelle scuole, nelle parrocchie, negli ospedali, negli orfanatrofi, nei pensionati, per raggiungere anche le periferie cittadine e le borgate di campagna, per dar soccorso al prossimo... La storia è ""grande"""" non perché necessariamente riguarda i potenti della terra, i loro disegni, le fragili glorie delle diplomazie e delle battaglie, ma perché tocca durevolmente le menti e i cuori dei contemporanei. Ed anche la """"piccola"""" storia di questa signora milanese, con le sue traversìe ma con l'altezza dei traguardi che seppe porsi, è un tassello del vasto mosaico di una civitas che rischia di perdersi, coi suoi valori originali e le sue bellezze durevoli, nel frastuono sterile della contemporaneità. Gli scritti qui raccolti non sono dettati solo e tanto dalla legittima pietas ma rappresentano una lezione impegnativa per chi crede e spera in una convivenza migliore» (dalla Presentazione di Giorgio Rumi).""