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Volti dell'ateismo. Mancuso, Augias, Odifreddi. Alla ricerca della ragione perduta
L'ateismo di oggi non sembra aver molto in comune con quello, tragico, dei grandi pensatori atei dell'Ottocento (si pensi per tutti a Nietzsche) o dello stesso Novecento (si pensi per tutti a Camus), ben consapevoli che la ""morte di Dio"""" avrebbe comportato una terribile rivoluzione e per di più dagli esiti incerti e comunque inquietanti nel modo di vivere e di pensare dell'umanità. Le forme dell'ateismo odierno sembrano invece poter essere ben rappresentate dal pensiero di personaggi quali Vito Mancuso, Corrado Augias o Piergiorgio Odifreddi, i quali ritengono, sia pure con accenti diversi, che in fondo rinunciare al Dio personale e creatore di tutte le cose come instancabilmente proposto dalla Chiesa, costante destinataria dei loro corrosivi attacchi sia necessario o per lo meno opportuno. Un ateismo, dunque, ingenuo e del tutto incapace di autofondarsi, a volte perfino patetico nel vano tentativo di costruirsi delle ragioni che invece gli sfuggono senza neppure che i suoi alfieri se ne rendano conto."" -
Viaggio alla scoperta della fede
Nel cammino di fede per giungere a Cristo, lungo le strade della Chiesa, una ""guida di viaggio"""" consente di marciare più in fretta e senza inciampi. È con tale obiettivo che viene riproposto questo intenso dialogo fra il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, e il giornalista Saverio Gaeta. Con la lucida chiarezza del teologo e il coinvolgimento appassionato del pastore, il cardinale Tettamanzi sollecita a un rinnovato incontro con il Risorto e propone la riscoperta del dono della salvezza cristiana, offerto agli uomini duemila anni fa e continuamente rinnovato dalla Chiesa. Come scrive nella prefazione il cardinale Gianfranco Ravasi, """"è un itinerario che non teme di inerpicarsi sui sentieri d'altura della teologia, ma che ci riconduce soprattutto ai percorsi quieti della pianura, fatta di cose quotidiane, di scelte costanti e comuni, in una fedeltà che conosce il fluire dei giorni e delle stagioni della vita""""."" -
Il mito di Garibaldi. Una religione civile per una nuova Italia
A 150 anni dall'unificazione politica italiana il mito risorgimentale, su cui si fonda la storia dello Stato nazionale, non è entrato a far parte della memoria collettiva degli italiani. Se l'Unità, evento di carattere politico reso necessario dalle difficoltà di convivenza insorte fra gli Stati europei in età moderna, che rendevano ardua la sopravvivenza dei piccoli Stati, ha trovato consensi, pur di natura eterogenea, il Risorgimento, processo culturale mirante a «modernizzare» la millenaria identità del Paese, non ha raggiunto lo scopo di separare l'Italia dal suo ethos tradizionale cattolico. L'opera di unificazione ideologica è fallita e la costruzione della nuova Italia ha colpito un elemento primario della «nazionalità spontanea» degli italiani, cioè il senso di appartenenza religiosa. L'omogeneizzazione delle istituzioni e la creazione di un forte Stato centralista hanno aperto due ulteriori ferite, una di natura politica e istituzionale, la cosiddetta Questione Settentrionale, e l'altra di carattere più culturale che economico, nota come la Questione Meridionale, con effetti che si fanno sentire ancora oggi. Garibaldi è stato protagonista attivo anche del Risorgimento, contribuendo a diffondere un'ideologia relativista e laicista e a porre le basi di una liturgia civile totalmente svincolata da una tradizione religiosa specifica e alternativa rispetto alle radici cristiane e allo stretto rapporto con la Chiesa cattolica che ha sempre caratterizzato la vita della nazione. -
La fede insegnata ai figli
"Cari genitori, questo libro è stato scritto per voi, con la speranza di potervi offrire un piccolo aiuto nell'educazione religiosa dei vostri figli. Oggi è in pericolo la trasmissione della fede, che è avvenuta per due millenni attraverso la collaborazione fra la famiglia e la Chiesa. Le nuove generazioni rischiano di crescere fuori dal cristianesimo. Questo succede perché sta venendo a mancare la capacità dei genitori di incidere sulla formazione religiosa e morale dei propri figli. Si pensa che questo compito spetti alla Chiesa. In realtà, senza l'aiuto della famiglia, la Chiesa non può fare molto. I primi anni di vita sono decisivi. I bambini, anche prima di raggiungere l'età della ragione, sono aperti a Dio e alla trascendenza e disponibili all'insegnamento religioso che trova un terreno fertile nella loro mente e nei loro cuori. Essi apprendono con facilità le verità della fede e imparano volentieri a pregare. Spesso sulle loro labbra affiora quella sapienza divina che è negata ai superbi, ma è rivelata ai piccoli. Dedicarsi con amore e perseveranza all'educazione alla fede dei propri figli significa generarli una seconda volta, facendodi essi delle 'nuove creature'.""""" -
Quello che gli uomini non dicono. La crisi della virilità
Tra i tanti fenomeni emergenti di questi ultimi anni c'è sicuramente la crisi dell'uomo, inteso come maschio. È debole, demotivato, solo. Alcuni uomini sono depressi, ansiosi; sperimentano un senso di inadeguatezza in famiglia, sul lavoro, e con gli altri uomini. Hanno scarsa autostima e poca fiducia in sé e nelle proprie capacità; si sentono timidi, deboli. Le ricerche dicono che aumenta l'impotenza maschile, l'ansia da prestazione sessuale, l'infertilità maschile persino una graduale riduzione del desiderio sessuale e del livello di testosterone. È una crisi di virilità. Intesa come disponibilità a rischiare la vita per salvarla, per salvare l'onore (la dignità umana), per la fedeltà ai propri valori; intesa come assertività, coraggio, fortezza. La crisi della virilità è per l'uomo una crisi d'identità: egli non sa più chi è, come è, come dovrebbe essere e come lo vogliono gli altri. Ci prova, ad accontentare tutti, ma non funziona: sembra che nessuno sia contento di lui. È una crisi inedita nella storia dell'umanità. Non è mai accaduto che così tante persone restassero senza risposta davanti agli interrogativi: ""Chi sono? Qual è il mio ruolo? Qual è il mio posto nel mondo?""""."" -
Tu sei Pietro. Benedetto XVI contro la dittatura
In un mondo dove le notizie raramente durano più di ventiquattr'ore, anche i testi del Papa ""fanno notizia"""" solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici. Perché questo sia possibile, occorre ritornare almeno sui testi più importanti anche giorni, mesi, anni dopo la loro pubblicazione. Massimo Introvigne offre qui un vero e proprio corso sul Magistero di Benedetto XVI, che va dall'enciclica Spe salvi del 2007 alla lettera Ubicumque et semper del 2010 con cui s'istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ne emerge un disegno complessivo di contrasto alla """"dittatura del relativismo"""", che è il tentativo subdolo - spesso anche violento - d'imporre la dottrina secondo cui la verità non esiste: """"ciascuno dice la sua"""", e tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Benedetto XVI emerge come il primo custode non solo della fede ma anche della ragione minacciata dal relativismo. Per questo è dovere dei fedeli cattolici stringersi attorno a lui ripetendogli, con le parole del Signore, """"Tu sei Pietro""""."" -
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, di Mario Arturo Iannaccone - primo volume della collana LeggereScrivere - ha, da un lato, una funzione didattica e pratica, utile a chi voglia capire come « funziona » un grande romanzo moderno e cerca risposte di ordine realizzativo (scrivere bene, imparare dai maestri per applicarne la lezione nella scrittura creativa), dall'altro non rinuncia ad interpretare l'opera in tutti i suoi aspetti tematici, poetici, di genere (e in questo senso si rivolge anche agli studenti o a chi cerca un approfondimento sull'opera). Il libro contiene una sintesi dei capitoli, un commento critico e tecnico, un'analisi tematica ed è corredato, tra l'altro, da schemi narratologici e da un glossario. -
Gli antipapi del grande scisma d'Occidente
Con Grande Scisma d'Occidente s'intende la crisi dell'autorità papale che dal 1378 al 1417 lacerò la Chiesa occidentale. Un periodo segnato da rivalità dottrinali, violente deportazioni di legittimi pontefici, fazioni in lotta fra loro, doppie elezioni e dall'incertezza in alcuni periodi della legislazione canonica sulla elezione dei papi, ma, soprattutto, dalla dispotica e spesso armata ingerenza di basileus bizantini, re francesi, imperatori tedeschi, nobili e signorotti dell'Urbe e dintorni e, infine, dal partito avignonese. Da questione puramente ecclesiastica, il conflitto si trasformò in una crisi politica di dimensioni continentali, tale da orientare alleanze e scelte in virtù del riconoscimento che i sovrani europei tributavano all'uno o all'altro pontefice. Il dilemma provocato dallo scisma coinvolse anche grandi personalità religiose, quali i santi Caterina da Siena e Vincenzo Ferrer. L'elezione di papa Martino V, l'11 novembre 1417, rappresentò la definitiva ricomposizione del Grande Scisma d'Occidente: Roma fu ripristinata quale sede naturale della Cattedra Apostolica e Avignone chiuse la sua esperienza di centro della cristianità. -
I prigionieri dei Savoia. La storia della Caienna italiana nel Borneo
Ai suoi esordi, lo Stato unitario italiano per ""liberarsi"""" dei prigionieri di guerra del Regno delle Due Sicilie, tentò la via della deportazione di massa in Paesi lontani. Per quasi dieci anni i ministri dei Savoia cercarono di fondare una colonia di deportazione prima nel mar Rosso, poi in Patagonia e in Tunisia. Ma gli sforzi della diplomazia si orientarono, ad un certo punto, sull'isola del Borneo dove il governo intendeva creare una vera e propria Caienna. L'autore ha ritrovato i carteggi diplomatici, le relazioni di governo, i dispacci, i diari di bordo delle navi che testimoniano tutte le fasi del progetto. Il libro ripercorre molte altre storie dimenticate del Risorgimento: l'assedio di Gaeta e il romantico eroismo della regina Maria Sofia, i """"falsi della storia"""", i campi di detenzione dei prigionieri, le vicende che opposero soldati e briganti, fino al doloroso epilogo dell.emigrazione. Emerge la storia dell.Italia nata dal Risorgimento con tutte le sue sfaccettature: con gli eroismi e le viltà, gli slanci ideali e le nefandezze. Con un chiaro obiettivo: liberarsi dei luoghi comuni, delle forzature e delle logiche che ancora oggi accompagnano la lettura di quei momenti."" -
Medjugorje. Ultimo appello
È un appello pressante e ultimativo quello che la Regina della pace sta lanciando a Medjugorje ormai da trent'anni. E ogni giorno che passa ci avvicina sempre di più al momento in cui cominceranno a essere svelati i dieci segreti che la Madonna ha confidato sin dal 1982 alla veggente Mirjana. In occasione del trentennale, padre Livio Fanzaga e Saverio Gaeta hanno aggiornato i fitti dialoghi da loro intessuti su queste tematiche durante tutto l'ultimo decennio e presentano in ogni dettaglio l'evento di Medjugorje, proponendo significative spiegazioni e valide conclusioni. In appendice, il testo integrale dei messaggi dati dalla Vergine alla veggente Marija affinché venissero comunicati a tutta l'umanità consente di confrontarsi personalmente con il piano divino che da Medjugorje si estende fino agli estremi confini della Terra. -
Il segreto di Fatima. Salvati da una profezia
Questo libro è un itinerario che si snoda nei risvolti più misteriosi della storia moderna, dal maggio 1917 fino ad oggi, attraverso gli eventi religiosi e civili che hanno costellato il XX secolo e che vengono letti alla luce del Segreto di Fatima: la situazione politica del Portogallo, l'incombente rivoluzione in Russia, l'avvento del nazismo, la Seconda guerra mondiale, la guerra fredda che culmina nella lugubre ""cortina di ferro"""", il muro di Berlino e la scossa profetica del Papa polacco. Da contraltare all'evolversi di questa profezia nel divenire della storia, ecco la prudenza della diplomazia e la curiosità morbosa allearsi per attenuare la forza propulsiva del messaggio di Fatima. Possiamo reagire alla crisi che affligge il nostro tempo solo a patto di comprendere i fatti che l'hanno provocata e la visione ideologica che li ha ispirati e giustificati, dalla diffidenza razionalista verso i veggenti alla fiducia eccessiva negli uffici diplomatici, alla crisi che succede al Concilio Vaticano II, alla più grave defezione di sacerdoti che la storia conosca, ai problemi dell'omosessualità e della pedofilia."" -
Il destino di padre Brown
Cento anni fa, nel 1911, G. K. Chesterton inventò il suo personaggio più fortunato, Padre Brown, prete investigatore che ha affascinato generazioni di lettori, insieme alla sua spalla, il ladro convertito Flambeau. Padre Brown ovviamente è un personaggio di fantasia, ma... se fosse realmente esistito? Gulisano realizza un romanzo di fantastoria partendo da questa fantastica ipotesi: e se nel conclave del 1939 non fosse stato eletto papa Eugenio Pacelli, ma un certo cardinale Brown, ovvero Padre Brown? Il libro ripercorre questa carriera a partire dal 1917 (quando Chesterton abbandona Padre Brown e Gulisano lo raccoglie) fino al conclave decisivo. Troviamo quindi Padre Brown sul fronte di guerra italiano, a Caporetto tra Cadorna e l'agente segreto Kipling, nell'Irlanda rivoluzionaria di Michael Collins, nella Roma della Marcia di Mussolini, nella Torino di Frassati con don Sturzo. Un Padre Brown che diventa prima monsignore e poi cardinale, amico e collega di Eugenio Pacelli, al servizio di Pio XI. Nel libro, oltre a personaggi storici realmente esistiti, ritroviamo gli amici di Chesterton, come Belloc o padre McNabb, e i suoi personaggi letterari, come Basil Grant e Patrick Dalroy. -
Gesù ci insegna a vivere
Se Dio personalmente non avesse svelato il perché e il valore dell'esistenza l'umanità brancolerebbe ancora ""nelle tenebre e nell'ombra di morte """" (Luca 1,79). Il Creatore ha tratto l'uomo dal nulla, imprimendo nella sua natura la sua divina immagine. Lo ha creato capace di conoscerlo e di amarlo. Gli ha svelato che la vita umana ha origine da Lui e a Lui ritorna. Gesù è la chiave di interpretazione dell'esistenza umana. Senza di essa siamo indecifrabili a noi stessi. Una vita della quale non si afferra il significato, corre il rischio di essere gettata via. Al contrario, una vita della quale si sono scoperte la grandezza e la bellezza, diviene un albero che fruttifica nel tempo e nell'eternità. Le parole di luce e di vita di Gesù sono un dono per tutti gli uomini. In particolare i cristiani devono sentire il bisogno di vivere secondo Dio, plasmando la loro vita sugli insegnamenti del Maestro. Afferrare le parole di Cristo, ruminarle e assimilarle, significa costruire la casa della propria vita sulla roccia: """"Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia"""" (Matteo 7,25)."" -
Novecento. Il secolo senza croce
Il Novecento è una storia ancora in parte viva. È stato un secolo unico: senza dubbio il più violento e sanguinario della storia umana. Ha visto lo scoppio della Prima guerra mondiale, con i suoi 10 milioni di morti; e un secondo conflitto mondiale, che ha cosparso il pianeta di oltre 50 milioni di deceduti. È stato l'epoca dei totalitarismi: il fascismo, il comunismo e il nazional-socialismo. Potremmo dire che è stato "" il secolo senza croce """": l'epoca in cui si è deciso di creare """"il regno dell'Uomo"""", di scacciare definitivamente Dio dalla storia del mondo, dai governi dei potenti, dalla vita degli individui. Il Novecento è stato l'epoca delle ideologie che sono diventate dottrine escatologiche di salvezza; dei politici che sono stati acclamati come dei """"messia""""; della Chiesa di Cristo sostituita, per quanto possibile, dalle chiese-partito. L'epoca in cui la croce di Cristo è stata violentemente avversata, affinché lasciasse spazio alla croce uncinata e alla falce e martello."" -
Riforma nella continuità. Vaticano II e anticonciliarismo
In un discorso ormai divenuto famoso, del 22 dicembre 2005, Benedetto XVI ha visto nell'interpretazione del Concilio ecumenico Vaticano II e nella lotta tra due ermeneutiche contrapposte - quella ""della discontinuità e della rottura"""" e quella """"della riforma, del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato"""" - uno dei principali problemi del nostro tempo. Secondo l'ermeneutica della rottura - che ha goduto spesso """"della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della teologia moderna"""" con il Concilio ha avuto inizio una nuova Chiesa, relegando quella del passato tra i rottami della storia. In realtà quello che il Concilio ha inteso fare è una riforma, in cui il passato continua ad essere rispettato ed amato, e l'immutabile deposito della fede, cioè il Vangelo, viene riproposto in modo rinnovato, purificato, ed arricchito nella sua comprensione e formulazione. Pietro Cantoni affronta questo argomento con il distacco e l'oggettività di una teologia che vuole essere fedele alla Parola di Dio, al Magistero della Chiesa e alla metafisica classica."" -
Origini e principi delle rivoluzioni americana e francese
La Rivoluzione francese (1789-1799), che segna l'avvento dell'età delle ideologie, viene spesso accostata a quella detta ""americana"""" (1775-1783), da cui riprenderebbe non pochi motivi e riferimenti, e di cui sarebbe da considerare una diretta discendente. Nonostante fin dal secolo XVIII non siano mancati studiosi e osservatori che abbiano vigorosamente smentito questa convinzione diffusa, la vulgata delle rivoluzioni """"sorelle"""" ha continuato a diffondersi. In realtà, come spiega un insospettabile osservatore diretto di entrambi gli avvenimenti, il diplomatico berlinese Friedrich von Gentz (1764 1832), traduttore in tedesco dell'opera-prima par excellence della Contro-Rivoluzione europea - le Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia del pensatore e statista angloirlandese Edmund Burke (1729- 1797) -, quella """"americana"""" fu """"una Rivoluzione non fatta ma impedita"""". Così Gentz si esprime nello studio """"L'origine e i princìpi della rivoluzione americana"""" confrontati con l'origine e i princìpi di quella francese, del 1800, qui presentato per la prima volta al pubblico italiano con l'Introduzione del cura-tore dell'ultima edizione statunitense (1955), il pensatore Russell Kirk (1918-1994), che costituisce la prima analisi storica di taglio comparativo dei due grandi avvenimenti."" -
Maestro in sacerdozio. La spiritualità di Mons. Marcel Lefebvre
Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991), un nome che fa quasi sempre sobbalzare. Quanti errori, quante affabulazioni si costruiscono attorno alle persone che pensano, che ragionano, che avanzano verità scomode e perciò divengono loro stesse scomode. Scomode come Lefebvre. Conosciuto per lo più come il Vescovo ribelle, monsignor Lefebvre è stato, finora, posto sotto un cono di luce diffamante, non per il suo comportamento di vita, peraltro ineccepibile e altamente virtuoso, da tutti verificabile, ma per la sua forte presa di posizione contro un Concilio pastorale, il Vaticano II, nei cui dettami vedeva e denunciava le conseguenze scristianizzanti e relativistiche che ne sarebbero sorte. Oggi, a distanza di quasi vent'anni dalla sua scomparsa e a quarantacinque dalla chiusura del Concilio stesso, possiamo storicamente avvicinarci a lui con maggiore serenità e senza acrimonia, considerando quest'uomo, meglio, questo sacerdote, non come il nemico di qualcuno, bensì come un impavido e lungimirante soldato di Cristo, paladino dell'integrità della Fede e di Santa Romana Chiesa, del Primato Petrino e dell'Eucaristia. Lefebvre, grazie anche ai figli che ha lasciato, i sacerdoti della Fraternità san Pio X, è ancora lì a indicare che nella tradizione, nella dottrina cattolica, nella celebrazione del Santo Sacrificio della Messa di sempre, nella santità sacerdotale stanno le risposte ai problemi di un mondo che si è perso nel suo orgoglio e nella sua vanagloria, detronizzando Cristo Re. -
Cannabis medica. 100 domande e risposte
Sedici Stati americani, oltre a Canada e Paesi Bassi, hanno permesso la vendita della cannabis come farmaco da diversi anni e rappresentano quindi un osservatorio privilegiato per capire in profondità il fenomeno e i suoi reali effetti. In Italia si è aperto il dibattito per il riconoscimento delle proprietà terapeutiche della cannabis e diverse Regioni hanno già emanato specifiche direttive al riguardo, come la Puglia, o stanno per farlo, come Toscana ed Emilia Romagna. L'autore ha viaggiato in maniera estensiva, a scopo di ricerca sociale, negli Stati Uniti acquisendo una visione non comune sulla complessa realtà della cannabis medica. Rapporti di pura aneddotica presentati come studi con valenza scientifica, ricerche ampiamente carenti rispetto agli standard scientifici pubblicizzati come innovativi, articolate azioni di lobby su politici e legislatori nelle singole nazioni come negli organismi sovranazionali, aggressive campagne pubblicitarie multimilionarie su ogni tipo di media, sono solo alcuni degli artifizi con cui si cerca di rendere concreta la (inesistente) dimensione terapeutica del fumo di cannabis. Un serio impegno nell'azione di prevenzione non può riguardare solo i genitori e gli educatori ma deve investire la coscienza di tutti perché l'uso di droga rappresenta una delle maggiori minacce alla dignità dell'uomo e alla convivenza civile, come ben descritto da Papa Benedetto XVI che ha definito la droga: un ""potere che come una bestia vorace mette le grinfie sul mondo""""."" -
I santi e il demonio. La perenne lotta contro il male
Satana, angelo decaduto, perverso e pervertitore, tenta ogni uomo durante l'arco di tutta la vita; nessuno è esentato dagli assalti diabolici, non lo fu neanche nostro Signore. Dopo il battesimo, Gesù trascorse 40 giorni di preghiera e digiuno nel deserto e, nelle difficoltà, l'antico serpente, che è Satana, cercò astutamente di fuorviarne l'animo puro. In egual misura ""La vita dell'uomo sulla terra è battaglia"""" (Gb 7,1). E l'apostolo Pietro indica con chiarezza anche quale sia l'avversario e l'impulsore di questa lotta che connota la vita di ogni uomo. """"Bene hanno fatto - come dice nella prefazione il vescovo ed esorcista mons. Andrea Gemma - i due autori del presente volume a metterci dinanzi, come in una galleria di quadri vividi, queste figure di santi di ogni tempo e di ogni estrazione, che si sono segnalati particolarmente nella lotta contro il maligno, il cui accanimento si rivolge particolarmente contro coloro che più sono impegnati nell'esercizio della virtù e nel raggiungimento della perfezione cristiana, i santi appunto""""."" -
Quando parlo con il diavolo
L'autore, esorcista, affronta qui un argomento molto delicato, che provocherà, forse, scetticismo e sarcasmo in molti. Parlare del diavolo è scomodo, perché richiama memorie medievali, in un Terzo Millennio dominato da un pensiero illuministico e materialistico. Del diavolo, però, si parla dappertutto: nei salotti televisivi, nei film, nei libri. Perché non dovrebbe parlarne un esperto in materia, un sacerdote incaricato dalla Chiesa, in sintesi, un ""esorcista""""? Non possiamo non porci il problema della presenza del diavolo nel processo rivoluzionario che ha scristianizzato l'Europa e vi ha fatto ritornare anche la magia. Il quesito non riguarda solo lo spiritismo, l'occultismo, il satanismo. Anche dietro gli errori e gli orrori delle ideologie e gli scoraggiamenti e complicità dei cattolici possiamo sospettare la tentazione e l'azione del Maligno. """"La 'malignità' umana costituita dal demoniaco, o suscitata dal suo influsso, si presenta anche ai nostri giorni in form a allettante, seducendo le menti e i cuori, così da far perdere il senso stesso del male e del peccato"""" (dalla Presentazione di Massimo Introvigne).""