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Luigi Sturzo per un'Italia possibile
Qual è la sfida che la società odierna ci chiama ad affrontare? La risposta è in queste pagine, che ci offrono una nuova chiave di lettura del pensiero sturziano attraverso una sua presentazione sistematica e attuativa. Ne emerge come don Luigi Sturzo, innamorato di Dio e appassionato dell'uomo, abbia saputo coniugare la sua esperienza di fede con un'attività sociale, politica e culturale non circoscrivibile al periodo storico in cui è vissuto. Ancora oggi il suo pensiero è traducibile in azioni concrete che contribuiscono alla costruzione del bene comune della società, nella consapevolezza che ad essere messa in gioco è la dignità della persona umana. -
Il manuale della perfetta catechista. 10 comandamenti che neanche Mosè conosceva
Il catechismo è una scuola di vita anziché di dottrina: se ben spiegato, è capace di far compiere scelte concrete e motivate da profonda convinzione anche in ragazzi adolescenti. Per un parroco, la catechesi è - insieme alla liturgia - la priorità non negoziabile. Il modo migliore per assistere le famiglie è con catechiste preparate, convinte, con fedeltà al Vangelo e fantasia di comunicazione. ""Se si vive il fare catechismo come alta forma di educazione alla vita, allora si accettano i fallimenti, i ripensamenti, le prospettive nuove di attività: perché la catechesi cambia con i tempi pur rimanendo sempre se stessa. Sono felice quando devo incontrare le mie catechiste. So di poter condividere con loro la passione per il Signore e di poter inventare insieme come attrarre a Lui i nostri ragazzi."""""" -
Logos e musica. Ascoltare Cristo nel bello dei suoni
Un libro per esplorare alcuni capolavori della musica occidentale e avvicinarsi al senso profondo ed ultimo dell'esistenza: l'ascolto musicale si fa icona dell'ascolto del Logos, che diviene a sua volta accoglienza dell'Incarnazione. ""Ascolta, Israele"""": il comando dello shema', dello spalancare le porte del proprio cuore tramite il senso dell'udito, prelude al comandamento dell'amore divino e dell'amore del prossimo. Dall'ascolto del Bello musicale può nascere una contemplazione assorta ed orante, che si traduce in charitas se trova un'adeguata disposizione dello spirito. Percorrere i sentieri di cui le musiche di Bach, Händel, Haydn, Beethoven e Mussorgskij sono intessute diventa quindi quasi un pellegrinaggio: la gioia che nasce dall'ammirazione per i paesaggi musicali scaturiti dalla penna dei compositori si assomma alla felicità dell'avvicinarsi alla Civitas Dei, tempio divino sfolgorante di bellezza. E se il Verbo di Dio fosse anche il canto di Dio? Quando la musica è al servizio dell'incontro con Cristo."" -
L'undicesima stanza. Profili spirituali della vita in un hospice
Pensare ai malati nella cosiddetta fase terminale significa quasi immediatamente immaginare un confronto con la morte, con il comprensibile senso di rifiuto che questo può comportare. Eppure questa fase delicata e drammatica può rivelarsi infinitamente feconda, sorprendente e talvolta addirittura più ricca e vera di tutto il tempo che l'ha preceduta. Queste pagine riprendono alcuni passaggi dell'autobiografia di Cicely Saunders - che gettò il seme delle moderne cure palliative e diede vita al primo hospice nell'Inghilterra degli anni '60 del secolo scorso - e raccontano l'esperienza di alcuni incontri nati nell'assistenza spirituale in un hospice riportando, senza retorica, il rapporto con la malattia a un dialogo più profondo con la vita, non solo pensata verso l'eternità, ma volta ad una vera riconquista del tempo e delle relazioni. Perché se morenti si nasce... viventi si diventa. ""Lo spazio-tempo della morte è, per chi accetta di entrarci, un'occasione indimenticabile di intimità."""" (Marie de Hennezel)"" -
Rita. La principessa della scienza
L'antico Teatro Carignano di Torino è affollato. Ecco, si apre il tendone di velluto ed entra Rita, la principessa della scienza, la donna a cui è stato intitolato un asteroide. Al collo porta un gioiello, dono di papà Adamo. ""Questo lo metterai quando riceverai il Premio Nobel"""". E quando sale sul palco si apre il sipario sui cent'anni della sua intensa vita: la storia dei Levi Montalcini, le tradizioni ebraiche, la vita a Torino, Roma e Washington, l'arte della sorella Paola, l'antifascismo e la guerra, il professor Giuseppe Levi, la straordinaria scoperta dell'NGF (Nerve Growth Factor), il fattore di crescita delle cellule nervose..."" -
Universo, vita, coscienza. Introduzione alla filosofia della scienza e della natura
Il presente volume raccoglie una serie di studi sulla filosofia della scienza e della natura, seguendo un percorso di dialogo fra le scienze naturali, la filosofia e la teologia. Sulla scia del gesuita canadese Bernard Lonergan, viene presentato un percorso d'integrazione ""sapienziale"""", rispettoso dell'autonomia metodologica di ogni sapere, ma capace anche di offrire alla teologia cristiana, con la mediazione della filosofia, uno strumento di dialogo con le visioni attuali dell'universo, della vita e dell'uomo. Il libro è suddiviso in quattro sezioni distinte: nella prima si presentano, in prospettiva storica e metodologica, le varie scienze della natura, rilevando le novità strutturali che le rivoluzioni scientifiche moderne hanno introdotto nel modo di pensare il cosmo e la materia, la vita e la coscienza, il tempo e lo spazio... La seconda sezione affronta le questioni più squisitamente epistemologiche e ontologiche delle scienze naturali, e in particolare il loro ruolo nella rivoluzione antropologica moderna e il loro rapporto con il sapere filosofico. La terza sezione è dedicata al mondo fisico: si indaga sulla sua origine, sulla sua evoluzione e sulla sua probabile fine, viste nella triplice prospettiva scientifica, filosofica e teologica. La quarta parte, infine, si occupa di alcuni problemi etici che riguardano le scienze e gli scienziati del mondo d'oggi, con particolare riguardo agli enormi sviluppi della bioetica e alla ricerca di una nuova visione sapienziale delle cose attraverso il contributo della teologia."" -
Dare un nome al dolore. Elaborazione del lutto per l'aborto di un figlio
Dare un nome alle cose è il punto di partenza. All'inizio della Genesi, Dio, dopo aver creato gli animali, li presenta all'uomo affinché dia loro un nome. Dare un nome alle cose, agli animali, alle persone è evidentemente fondamentale. Perché è il primo passo verso l'identità individuale. Dare un nome al dolore, allora, assume un significato maggiore: individua il problema. Se parlare dell'aborto di un figlio è difficile, è ancora più difficile riconoscere che per questa ragione stiamo vivendo un malessere. Lo stress post-aborto è reale, anche se difficilmente individuabile: senso di vuoto, tristezza profonda, bassa autostima, incapacità di portare a termine le azioni, difficoltà relazionali, chiusura in se stessi. Cominciare a riconoscersi, a vedere che c'è un problema, a dargli il nome giusto, è il passo necessario verso la guarigione. All'Autrice dobbiamo riconoscere il merito di offrire un percorso terapeutico scientificamente validato per affrontare una sofferenza ancora troppo taciuta. Dalla Prefazione di Tonino Cantelmi. Un punto di forza di questo libro sta nel superare il confine dell'informazione e della denuncia per proporre un percorso finalizzato a risolvere le conseguenze psicologiche che colpiscono chi ha nel proprio bagaglio esistenziale «un figlio mai nato». Dalla Presentazione di Alberto Passerini. -
Il paradiso in grembo. L'esperienza spirituale dell'allattamento
Come madre so che ciò che do alla mia bambina non è solo latte, ma me stessa, fisicamente, affettivamente e spiritualmente: in quella dolce sostanza è contenuto simbolicamente e nei fatti il mio donarmi a lei. Non posso non pensare a tutti quei momenti nei quali Maria ha stretto a sé il suo bambino alimentandolo di se stessa, in un dialogo silenzioso e innamorato. L'arte ha provato a descriverli, ma credo che chi ha allattato sappia che c'è molto di più di quanto qualsiasi artista riesca a dire... è la spiritualità dell'allattamento che Maria ci insegna, col suo tenere gli occhi fissi su Gesù, amandolo e donandosi a Lui, senza azioni eclatanti, ma con la semplice ripetitività di un gesto che dona vita. ""Dormi abbracciata a me e io mi sento scoppiare il cuore. Ti tengo vicina a me giorno e notte e non potrei fare diversamente, hai lasciato il mio ventre, ma sono chiamata ancora a filtrare per te questo mondo luminoso, in modo nuovo, un modo da imparare""""."" -
I giorni sulla terra. Giobbe
«Scrittori di Scrittura» è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. Elena Varvello ripropone la vicenda di Giobbe trasfigurata nella storia di un uomo di oggi. «Ci sono cose che non potremo mai capire, anche se ne parliamo fino a sfinirci e diventiamo furiosi se non ci riusciamo» disse. «Cose che sembrano orribili, e che lo sono, quando ci succedono, l’ho provato sulla mia pelle, è capitato a me. Che cosa è giusto e cosa non lo è. Quello che ci spetta davvero. È una misura diversa, voglio dire». Risposi che certo, lo sapevo bene. Stavo mentendo: non sapevo niente, e volevo capire sempre tutto. -
La sacra Sindone. L'intreccio tra storia, scienza, fede, speranza
Un sussidio agile per guidare coloro che si avvicinano al mistero della Sindone. Tutti gli aspetti importanti e affascinanti del sacro Lenzuolo vengono affrontati e presentati al lettore con ampio ricorso a grafica e illustrazioni. Sindone: un nome antico che ha origini greche e che significava ""lenzuolo"""". Oggi per tutto il mondo """"la Sindone"""" non è un lenzuolo qualunque ma quello che da oltre quattro secoli è conservato nel Duomo di Torino. Secondo la tradizione la Sindone di Torino è il lenzuolo funerario nel quale fu avvolto il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla croce. Ciò corrisponde al racconto dei Vangeli, secondo i quali Giuseppe di Arimatea compose il corpo di Gesù nel sepolcro dopo averlo avvolto in una sindone. Tale tradizione non è in contraddizione con quanto si sa delle vicende storiche della Sindone di Torino, anche se la sua storia è assolutamente certa e documentata solo a partire dalla metà del XIV secolo. La Sindone di Torino è certamente uno degli """"oggetti"""" sacri più studiati, sotto ogni aspetto e in ogni epoca, ma in modo particolare negli ultimi cento anni."" -
Cucine dell'Umbria
A prima vista il titolo potrebbe apparire quasi esagerato. Invece l'autore è riuscito a trovare le ragioni delle varie sfumature della tradizione della piccola regione, ricca di arte e di storia. Mescolando le verità di documenti d'archivio, le suggestioni del folclore e le testimonianze dei racconti della gente, l'autore traccia i contorni di una cucina piena di sapori. A tavola l'Umbria vuol dire tartufi bianchi e neri, olio extravergine di oliva purissimo, legumi, salumi, carni, formaggi, vini di pregio: tutte prelibatezze con una precisa identità organolettica. Le ricette valorizzano le varie specialità: a quelle di famiglia replicano le elaborazioni dei cuochi, per un gustoso insieme tra passato e presente. -
Storie irpine
Una rete di ricercatori operò in Irpinia a partire dall'Ottocento. Cercarono racconti mitici, religiosi, leggendari, dell'al di là, scioglilingua, fiabe... Cercavano forse le fate e i folletti di un nordico mondo incantato, e scoprirono una letteratura orale, ben distante da quella dotta, che conteneva un deposito enorme di conoscenze locali e storie di vita, offrendo al contempo prescrizioni e interdizioni. Attraverso le storie raccolte in questo volume, nei limiti legati a ogni trascrizione operata dalla ""viva voce del popolo"""", la cultura irpina, la sua storia, le sue credenze, le sue tradizioni, riescono comunque a filtrare, a giungere fino a noi, in un modo molto discreto, sottile e fiabesco."" -
Bosco e giardino
Designer di giardini e prolifera scrittrice sul tema, Gertrude Jekyll ha scritto più di 1000 articoli per varie testate e creato oltre 400 giardini. Inventrice della bordura mista, è considerata tra le profonde rinnovatrici dell'arte dei giardini. -
Fiabe e leggende yemenite
Lo Yemen, l'antica Arabia Felix, possiede un ricco patrimonio di fiabe, miti e leggende, le cui radici affondano nella sua storia millenaria. Ancora ben vivo è il ricordo delle antiche stirpi yemenite, delle vicende dei loro sovrani quali la regina di Saba, della famosa diga di Marib, la cui distruzione ha comportato un inarrestabile declino della civiltà sudarabica. Eco di questi avvenimenti si trova nelle fonti storiche e letterarie in lingua araba, come pure nelle fiabe e leggende ancor oggi diffuse per tradizione orale in Yemen. Questo volume si suddivide in due parti: la prima è dedicata a miti e leggende yemenite, con traduzioni da fonti storiche arabe; la seconda presenta una scelta di fiabe della tradizione popolare. -
Guida dei mammiferi marini del Mediterraneo
Questo libro, nelle intenzioni dell'autore, vuole far conoscere al pubblico i mammiferi marini del Mediterraneo e, per mezzo di questa conoscenza, farli apprezzare ed amare. Il testo è suddiviso in quattro parti: generalità sui mammiferi marini e in particolare sui cetacei; i mammiferi marini del Mediterraneo; guida pratica all'identificazione; appendici (bibliografia, glossario, indice analitico, indirizzi utili, breve cronistoria della cetalogia in Italia). -
Castagne a colazione. E poi a pranzo e a cena
La castagna e la farina che ne deriva hanno risolto per secoli le necessità alimentari di gran parte delle regioni italiane, dalla Valle d'Aosta fino al Meridione. Lussureggianti castagneti sono situati in Toscana, nella Garfagnana e in Lunigiana, dove fioriscono le leggende, le favole e i proverbi legati alla Castanea sativa. Importantissime coltivazioni contraddistinguono i Monti Cimini, in provincia di Viterbo, e la Campania. Risalendo la penisola, spesso seguendo la dorsale appenninica, si incontra il castagno in Emilia, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. In questo libro l'autore, grazie alla collaborazione di tanti amici cuochi, ha riunito storie, curiosità e ricette. -
La cucina della Lunigiana
Dal porto di Luni (città fondata nel 177 a. C.) partivano i preziosi ""marmi lunensi"""" che fecero grande la Roma imperiale di Augusto; e lì arrivavano il garum (salsa di pesce fermentato) e le merci di tutto il Mediterraneo dando il via a una direttrice di traffico che poi avrebbe avuto in Lerici e Portovenere (e La Spezia ancora più tardi) i punti di riferimento. E con la storia di Luni inizia anche la storia della gente di Lunigiana. Il cibo - i testaroli, le castagne, le torte - è parte integrante e insostituibile. Quasi che fosse stato idealmente affidato alla gente di Lunigiana il compito di perpetuarne la testimonianza attraverso i secoli."" -
Miti e leggende degli zingari
Reietti e perseguitati fin dalla loro prima comparsa in Europa, gli zingari hanno sempre ingenerato inquietudine e suscitato interrogativi sulle cause della loro dispersione per il mondo e del loro nomadismo. Questo popolo misconosciuto, considerato ladro, bugiardo, senza cultura, ha dato vita a un patrimonio mitico e leggendario, in cui gli elementi appartenenti al mondo cristiano, ebreo, iraniano e indù, sono rielaborati in una visione religiosa non semplicemente sincretica, ma originale rispetto a tutto quello che nel corso dei secoli ha assorbito dai vari popoli. Prendono così forma, in tutta la loro originalità, i miti e le leggende sull'origine del mondo e degli zingari, sulle fate del destino, sui demoni e gli spettri che popolano il loro mondo. -
La nuova guida del Birdwatcher
Il volume è una guida al riconoscimento degli uccelli che nascono in Europa o la visitano regolarmente. Le 430 specie sono illustrate con dettagli a colori, in volo e a riposo. I simboli mostrano le caratteristiche salienti di forma e habitat. Una codifica a colori raggruppa le famiglie di uccelli per veloci raffronti. Peter Hayman è ornitologo e Rob Hume curatore della rivista ""Birds"""", pubblicata dalla Royal Society for the Protection of Birds."" -
Un gatto di nome Darwin
La vita di Jordan cambiò per sempre il giorno in cui un gatto randagio che abitava sotto la sua buganvillea gli morse la mano. Biologo riformato, Jordan non era particolarmente amante degli animali, e guardava con una certa sufficienza coloro che lo erano, fino a quando quel gatto, attirando la sua attenzione con un ammiccamento e uno sbadiglio, lo condusse con sé in un viaggio verso terre esotiche, mondi sconosciuti e scoperte fantastiche.