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Leggende maya e azteche
Dai tempi più l'immaginazione dell'uomo ha creato storie che, nel tempo, sono diventate vere e proprie opere letterarie. Così, una leggenda, crescendo a poco a poco, sfumata e abbellita, è quasi sempre diventata quasi sempre un racconto sovrannaturale o storico, perché miti e leggende non sono nient'altro che deformazioni della storia. Se analizziamo la storia dei popoli troviamo che tutti hanno un principio di leggenda alla base. Nei nostri monumenti, nelle rovine, negli eroi e guerrieri, nei nostri fiori e uccelli, fiumi e laghi, catene montuose e vulcani, si nasconde una leggenda che scorre naturale, sensibile e ingenua come l'anima di quel paese chiamato Messico. -
Miti e leggende degli indiani d'America
Raccolte da un esperto di letteratura indiana americana, questa antologia si divide in due parti corrispondenti a due periodi storici fondamentali: ""prima dell'arrivo dell'uomo bianco"""" e """"dopo l'arrivo dell'uomo bianco"""". E questo evento che lega tra loro popolazioni dapprima indefinite, sparse ai quattro lati del continente nordamericano, negli altipiani e nelle praterie. Diversi tra loro anche nei tratti fisici, ma uniti da un comune passato di lotta per la loro preservazione materiale e culturale, questi uomini che non conoscevano la scrittura hanno tuttavia accumulato un ricco patrimonio di canti, miti, leggende, narrazioni sacre e profane che testimoniano la loro resistenza alla distruzione, tanto che oggi, anziché scomparire, la cultura indiana americana viene propagata in tutto il continente da movimenti di liberazione/salvezza sempre più attivi e determinati."" -
Fiabe e storie coreane. Nuova ediz.
Paese colpevolmente trascurato, se non ignorato, dalla cultura italiana, la Corea possiede uno dei più vasti patrimoni di letteratura orale di tutto l'Estremo Oriente. Le influenze di filosofie come il buddhismo e il confucianesimo, originariamente estranee alla cultura tradizionale, lungi dall'aver sepolto o appiattito la vivacità intrinseca del carattere originario coreano ne hanno invece potenziato la fantasia e gli strumenti della narrativa. In queste fiabe, la maggior parte delle quali mai tradotte al mondo, emergono alcuni elementi fondamentali: l'inviolabilità del rispetto tra padri e figli (e figli e padri); la considerazione degli animali, molti dei quali rientrano nel mito; il sostrato sciamanista del paese, al quale si rifanno tante storie di geni, spiriti, fantasmi; l'ideale dell'Amore, pur considerato dalla società, rigidamente strutturata in classi, un sentimento marginale; il sogno della metamorfosi, concepita come legge del contrappasso, e, soprattutto, la capacità di accettare un'endemica, sempre presente povertà, ma anche di impegnarsi per reagirvi. In questa nuova edizione l'introduzione è stata ampliata e sono stati aggiunti, oltre ad altre fiabe, anche un apparato informativo per il lettore e nuovi e più recenti riferimenti bibliografici. -
Albino Pierro grande lirico
Scomparso a Roma nel 1995, Albino Pierro era nato a Tursi, in provincia di Matera, nel 1916. Dopo una giovinezza irrequieta aveva insegnato storia e filosofia nei licei e aveva lasciato negli ultimi anni l'insegnamento per ricoprire incariche ministeriali, ma soprattutto per dedicarsi interamente alla poesia, divenuta sempre più con gli anni la sua unica ragione di vita. -
Cammino nell'aria calda di fuoco
La poesia di Francesco Clausi-Schettini è composta da un insieme di mappature semantiche che ricostruiscono per rappresentazioni simboliche il rapporto dell'autore con l'attualità del tempo nell'impossibilità di reperire una nozione qualificata e definitiva del proprio io, disperso nell'oggettivazione riflessa sugli elementi del reale, a loro volta galleggianti come reliquie sopravvissute al naufragio del senso compiuto del linguaggio da cui provengono. La bellezza sta nella ricchezza dei segnali, franti e fratti, scomposti e disarticolati, capaci di mettere in mostra la nudità dei loro meccanismi di significato, di ingaggiare autonomi percorsi di senso e di non-senso. Fino a che ne nasce un fasto celebrativo della ricchezza della scomposizione e ricostruzione dei significati. Non un'opera edificata seguendo la logica meccanicistica degli antefatti e dei fatti, ma illustrando l'opulenza dei post-fatti. -
Attesa per le risanate sponde
È una poesia che esprime un'attesa: tempo di sosta, periodo sospeso verso un fine, aspettativa di un futuro immanente, che è nella ventura del mondo e del modo prossimo a venire. È una poesia non studiata per risarcire l'uomo dalla realtà deludente in cui vive, ma per traguardare gli errori compiuti nel mondo reale e per elaborare un modello di riferimento di vita costruito su valori emendati dagli inganni, dalle illusioni e dalle mancanze in cui continuamente cadiamo vittime. Su questa poesia, che aspira a una visione ontologica della vita, si affaccia a metà percorso di elevazione una prassi etica del buon vivere. -
Il quintogenito
Un insieme di racconti il cui protagonista è lo stesso autore, che racconto dopo racconto, fa emergere le abitudini, le tradizioni, il modo di fare e di pensare degli abitanti di un piccolo paese; piccolo al tempo delle storie qui narrate, ora grosso centro ricco, rumoroso e caotico, situato ai piedi l'Etna, proprio ai bordi della Sicilia orientale. Gli avvenimenti si collocano in un preciso momento storico che va dal secondo dopoguerra ai nostri giorni. Ma è anche una sorta di diario in cui l'autore registra non quello che gli accade sul momento, giorno dopo giorno, ma quello che va affiorando, e talora da molto lontano, alla sua memoria. L'ambiente è quello contadino e piccolo borghese dove l'autore stesso s'è formato. In questo ambiente, l'autore, che ancora a vent'anni ha solo la quinta elementare, vive le sue prime esperienze, le avventure, i sacrifici legati alla conquista del sapere fino alla laurea, le passioni, le inquietudini, i sogni, le speranze. -
Ammuina
La cultura che fa da background al linguaggio poetico di Rossano Onano è una definizione selezionata e orientata di quel gran meticciato moderno frequentato dagli intellettuali occidentali, fatto di barbagli di attualità televisiva in cui galleggiano cantanti, calciatori, ciclisti, quizzisti, cui si aggiungono le fonti popolari e folcloristiche, cui si aggiungono i fondamenti basilari dell'invenzione del linguaggio poetico, che ovviamente risalgono alle due grandi querce del sistema culturale d'Occidente, la Bibbia e Omero, arricchite e allargate dalle grandi fonti classiche successive, cui si aggiungono i fascini e le propensioni per il mondo asiatico, specie per l'India, magica, dolcissima e crudele. -
La riga vergine
La raccolta considerata come corpo organico diviene una sola e pluriespressiva metafora: è la metafora della poesia, la metafora di ciò che scrivono i poeti, è l'illustrazione di ciò che essi osservano o meglio che vogliono credere che esista intorno a loro o meglio di ciò che esiste realmente nelle pagine dei libri e nella quotidianità della vita degli scrittori, ma non solo di loro si parla, anche di musicisti e di pittori. Certamente, quello di cui ci fornisce conto Cammarata, non è il mondo reale, il quale è intriso di violenza, sopraffazione, ingiustizia, dolore. -
Il comandante della caccia reale
Romanzo storico, con una precisa collocazione di spazio tempo, durante il Regno delle Due Sicilie all'epoca di Francesco I, negli anni 1829-1830, un periodo vulcanico di sconvolgimenti, con la Rivoluzione alle spalle e il Risorgimento che incalza. Il protagonista è il guardiacaccia Don Nicandro Ferrante, capo della riserva di Astroni, sita vicino a Pozzuoli. Don Nicandro è il fulcro di tutto il romanzo, è la tesi vivente del racconto, è l'animale col muso da cane che tenta di entrare a Corte, di essere ammesso dentro la civiltà degli uomini, mantenendo tuttavia le caratteristiche della sua ferinità boschiva e aggressiva, fino a che avverrà la catarsi finale, con l'inevitabile bagno di sangue. -
La nuova comunità è possibile. Dalla visione di Adriano Olivetti all'attualità di un movimento neo-comunitario
Il libro ricapitola l'essenzialità della situazione italiana attuale, dal punto di vista economico, sociale, politico, demografico, organizzativo, amministrativo e giudiziario, inserita nella comunità europea e proiettata sulla scena del mondo intero. È una rappresentazione chiaroscurale a tinte forti, in cui non si nascondono mai le pecche e gli abissi di povertà e di incoscienza di fronte cui ci troviamo. Ma non viene neppure a mancare la fiducia nelle forze nuove di cui disponiamo per affrontare e risolvere tutti i problemi, e per innescare un processo rivoluzionario di polarizzazione delle energie, che nasce dal superamento della concezione individualistica della vita. L'orizzonte è rappresentato dalla dialettica delle comunità umane tra loro coese e interagenti, tutte fondate sulla nozione di persona come molecola sociale che si autodefinisce aprendosi verso gli altri, anziché rinchiudendosi nella sua egoicità. -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 44: vita prodigiosa. Intervista a Serena Siniscalco, La.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
H-ombre-s
"Sono ombre, non sono mortali, nel fuoco potrebbero morire..."""". Sono i personaggi della scrittura, convenuti da alcuni capolavori della cultura occidentale, si danno convegno nel Castello dell'agrimensore K., convergono su La vita è sogno, provengono dall'Iliade, da L'Asino d'oro, dalle Metamorfosi sia di Ovidio sia di Kafka, da Le avventure di Pinocchio. Sono personaggi di Dante Alighieri, Pirandello, Shakespeare, Dostoevskij, Gabriel García Márquez, Calderón de la Barca, Cervantes, Ray Bradbury, Philip Kindred Dick. Sono orientati a un'indagine sul sacro, sulla bellezza, sulla verità, in una cornice apocalittica giovannea, cercano la Luce che s'origina dal Vangelo, ma sono ombre, cioè icone proiettate sullo schermo della scrittura a causa di un diaframma che si è interposto tra loro e la luce, sono lemuri e fantasmi, prigionieri di un processo creativo imperfetto, da cui vogliono liberarsi, per raggiungere il decimo cielo, la suprema visione, che non hanno raggiunto nei progetti vanamente ambiziosi dei loro autori. Allegoria dell'arte, in particolare della scrittura, ma estensibile alle altre espressioni più nobili della creatività, come la musica e la pittura, il libro H-ombre-s - gioco linguistico italo spagnolo tra uomini e ombre - definisce un territorio conteso tra fantasia e ragione che Guglielmo Peralta con un neologismo battezza """"soaltà"""", amalgama di sogno e realtà, in cui si tenta """"il teatro nel teatro"""", la """"pittura dietro la tela"""", il """"significato oltre il significante"""", l'individuo fuori dalla storia, la verità fuori dal mondo reale. Il processo liberatorio peraltiano è destinato a suscitare nuovi enigmi e altri dubbi, quali: l'invenzione artistica è liberazione ovvero incubo? la creazione dell'arte è persuasione o retorica, per usare le categorie di Carlo Michelstaedter? i personaggi che si muovono nelle opere d'arte sono degli ingannevoli trompe l'oeil o delle categorie di pensiero autonomo? In generale tutta l'attività creativa umana è orientata a creare il senso della libertà o una nuova prigione? Il punto più alto, wagnerianamente è: che cos'è il 'sacro'?" -
Alibi
Nella decorosa, ma mai assillante, attenzione al modo, alla forma e al contenuto si sviluppa la poesia di Elena Arena Lancia come dialogo che emerge dalle profondità dell'animo del poeta e dal recupero del tempo passato e che si organizza sul testo nella libertà di un verso tanto essenziale quanto chiaro e schietto. La parola è sempre aderente a una purezza di significato e a una congruenza di allusioni pertinenti all'avventura della vita, in un'eco di memoria letteraria che si colloca intorno all'ambiente del secondo ermetismo fiorentino di Mario Luzi, con una particolare sensibilità per il binomio dicotomico dell'essere e del divenire e per la pena affaticante di affrontare le insensatezze della vita e le sue contraddizioni, finché si compone la luce superiore di una pïetas amorevole, rivolta all'intera umanità. -
Mannaia, l'eterno cantico della natura
Il libro Mannaia, l'eterno cantico della natura è tratto da una vicenda di cronaca realmente accaduta, ma totalmente rimodellata, deformata e reinventata da Luciano Pellegrino, che si serve di episodi di vita comune dei suoi amici e dei suoi famigliari per dare corpo e autenticità a una storia letta sui giornali od orecchiata dalla televisione. L'intreccio estroso della vicenda è raccontato con una dizione ""orale"""", che ha poco della tradizione ampollosa degli scrittori da cattedra. Al contrario Luciano ci racconta questa storia come la accennerebbe a una massaia, mentre quella aspetta in piedi di essere servita del suo pacchettino di carne da portare a casa per il marito e i figli, e il suo macellaio, il Signor Luciano, al di là del bancone, fa andare con perizia il coltello con cui confeziona la dose per la signora. In fondo, è un problema di onestà e di capacità, dire e fare le cose lestamente, e dare sempre il taglio nel verso giusto. I lettori stabiliranno se Luciano sa usare la penna come il coltello e se sa confezionare storie capaci rendere il giusto significato dell'eterno cantico della natura, capace di dare la morte solo con l'intento di innescare sempre nuova vita."" -
Ubaldo Riva. Alpino poeta avvocato
Il 5 gennaio 2013 si sono compiuti cinquanta anni dalla morte di Ubaldo Riva, che era nato ad Artogne in Valcamonica il 3 gennaio 1888. Ma, come egli stesso spiegava, la nascita si deve fare risalire alla fine del dicembre 1887, perché a quell'epoca si soleva posticipare la data per fare rimandare di un anno il servizio di leva. Il padre, medico, presto si trasferì a Bergamo dove Riva visse tutta la sua esistenza. La sua lapide, da lui stesso predisposta, reca la dicitura alpino-poeta-avvocato, secondo l'importanza che per lui riportavano le sue attività. Infatti il vanto di essere alpino era più forte di quello di essere poeta e la vocazione alla poesia era considerato sentimento più nobile dell'impegno professionale. -
La grimpeuse. Confessioni di una rampante
Jessica Bellanota, cinquantenne, ancora di bella e avvenente presenza, che sua cognata Florence, di origini francesi, accusa di essere una grimpeuse, un'ostinata e caparbia arrampicatrice sociale, vive un'esistenza per molti versi tormentata. Lei, però, con artifizi e raggiri riesce sempre, con l'auto-inganno, a riequilibrarsi psicologicamente. Tante false verità e tanti finti entusiasmi le fanno apparire, infatti, la sua vita se non piena e felice, almeno accettabile e simile a quella di altre sue amiche e conoscenti, meno sfortunate e meno turbate. Espressione tipica della donna-massa dei nostri tempi, Jessica è orgogliosa della sua ignoranza; disprezza, in buona sostanza, pur non dicendolo, quelli che trascorrono la loro vita sui libri. Sostiene che non esiste una Cultura con C maiuscola, come patrimonio concreto e collettivo, ma tante culture, quante sono le esperienze, anche solo individuali, maturate dagli esseri umani sul pianeta; ritiene di essere normale nella sua accanita omofobia che, in lei, è soprattutto odio contro il piacere. -
Per camminare sempre sulle strisce
"La poesia di Enzo Belardinelli si compone lungo un percorso quasi diaristico e giornaliero di riflessione ricapitolativa del ricco bilancio di un'esistenza umana in cui al protagonista tutto è toccato patire, come la guerra e i lutti famigliari, e in cui molti doni del destino e altrettanti premi al suo buon impegno volenteroso sono giunti a riempire di gioia le sue giornate, come l'amore della moglie, della figlia e dei nipoti. Ma il bilancio si conclude con un positivo profitto che l'autore non colloca per nulla nella soddisfazione per i beni materiali raggranellati con la fatica del lavoro, bensì nel testamento morale elaborato riflettendo, in versi poetici, sulla sua indomabile gioia di vivere e sul garbo del suo sapersi gestire con buona volontà nella prudenza di un sorriso colmo di dolcezza e di gentile ironia.""""" -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 49: Cupio dissolvi. Intervista a Guido Davico Bonino.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
Poeti-contro. Maledetti e ribelli dell'Ottocento francese
Esiste nell'Ottocento francese una folta schiera di poeti, alcuni dei quali protagonisti assoluti della ""rivoluzione"""" poetica europea (si pensi a Nerval, Baudelaire, Mallarmé, Verlaine, Rimbaud, Apollinaire) che scelgono deliberatamente di """"stare all'opposizione"""", sia sul piano formale che su quello dei contenuti, rispetto ai codici e alle norme costitutive della tradizione lirica occidentale. Il loro essere """"poeti-contro"""" si esprime perciò non solo nella scelta di un lessico e di una metrica nuova, non solo nel dialogo polemicamente """"diretto"""" col lettore, ma anche nel privilegio accordato all'indignazione civile, ad un programma etico ed esistenziale """"alternativo"""", a scelte comportamentali provocatorie, ad esempio nei confronti del codice normativo della sessualità. In quest'antologia Guido Davico Bonino, attraverso una scelta molto rigorosa nel repertorio di una cinquantina di poeti, per un insieme di oltre cento liriche, ha inteso documentare il lavoro """"alternativo"""" di questi scrittori, che ha influenzato a sua volta quello di molti nostri contemporanei, come - per limitarsi ad un esempio - quello delle neoavanguardie del secondo Novecento.""