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«Volta la carta» & «Ecco la casa». Con DVD
Rivedere ""Volta la carta"""" mi ha regalato di nuovo emozioni che non prevedevo avrei riprovato. L'Arca Azzurra si era sbagliata, venticinque anni fa: pensava di rivolgersi al passato e invece lavorava anche per stupirmi oggi, così come ha fatto con molti spettatori giovani, non tutti toscani, che avrei giurato poco avrebbero """"compreso"""" di gorpai e pinze. (dal contributo di Paolo De Simonis)"" -
Città del teatro e dell'immaginario contemporaneo. Teatro dell'arte in-civile
Questo volume documenta la storia i mutamenti e i segni di una esperienza importante di teatro contemporaneo. I passaggi sono affidati a figure sia interne che esterne alla realtà della Città del Teatro, quelle esterne sono personalità di spicco nel panorama della cultura universitaria e teatrale italiana che hanno attraversato o per esperienza diretta o per ragioni di studio la specificità del luogo. A cominciare da Giuliano Scabia, padre nobile e figura di riferimento di generazioni di studiosi e teatranti a cui è imputabile la primogenitura di un modello di teatro nato negli anni Sessanta che ha segnato generazioni di artisti in Italia e nel mondo, a Ugo Ronfani, intellettuale, scrittore e critico letterario che ha attraversato tutta la seconda metà del Novecento cogliendo i segni e i passaggi più significativi con saggi e recensioni dei fenomeni e delle svolte storiche della storia dello spettacolo in Italia e all'estero. Da Lucio Argano il più noto studioso italiano dell'Università Bocconi di Milano di organizzazione dello spettacolo, a Cristina Valenti dell'Università di Bologna, studiosa delle avanguardie storiche. -
La notte di Arzamàs (recitazione tolstoiana) e altri testi
"Il venerato e temuto vegliardo nel suo crescente furore evangelico brucia tutte le resistenze umane soggettive, familiari, sociali; a ragione di tutti i rimorsi suoi e di tutte le sofferenze altrui. Proprio questi nuclei di contrasto col mondo ubicati nell'epicentro di ogni pathos, che è la famiglia, la sposa, la prole (""""carne della sua carne""""), costituiscono in sintesi e in essenza il """"drama"""" di Arnone, lo sorreggono nella sua progressione. La recitazione tolstojana assume a mio parere una reale consistenza di teatro dell'anima e della parola - cioè di teatro per eccellenza."""" (Dalla premessa di Mario Luzi)" -
Theophania: Moira Thèon. Il signor altro-psychomedia in quattro atti
Alfonso Silvestro rende omaggio ad Aristofane, si lascia condurre su rivi apparentemente disadatti ad un professore di lingua (nel senso del francese, ma anche, come diceva Dario Fo, con voce di Jannacci: ""nel senso del maiale""""). Ma l'interesse dei suoi testi sta appunto in questo, c'è una dissacrazione, una libertà espressiva che provoca orgasmo, nel lettore ma soprattutto in chi scrive, una libertà che Silvestro va sempre più acquisendo, arrivando ai momenti alti di questa Theophania, un testo oramai da segnalare anche al teatro attivo, quello che nella Grecia antica veniva giocato nelle orge paniche, nei riti dionisiaci, pieni, ci verrebbe detto, di droga sesso e rock and roll. Un teatro attivo che può, non a caso, trovare ben più attuali i classici degli appena scritti. Aristofane nostro contemporaneo si potrebbe dire, e con lui gli altri, persino i tragici, eccezionali nell'assolutezza del loro pensiero."" -
Ora fluente. Dal teatro e del non teatro. L'opera di Alessandro Fersen. Con DVd
Il volume offre uno sguardo d'insieme sull'opera di Fersen, con suoi testi ripubblicati, interviste e inoltre saggi storici sulla sua variegata attività di regista, drammaturgo, teorico, pedagogo: dalla produzione teorica degli anni Cinquanta e Sessanta, all'intervista di Bonnie Marranca del 1984 per ""Performing Arts Journal"""", passando per la realizzazione del testo e della regia delle """"Diavolerie"""" del 1967. La biografia artistica, la bibliografia, il repertorio di immagini costituiscono uno strumento di approfondimento, così come il documentario in DVD """"Alessandro Fersen. L'essere in scena"""", realizzato dall'Università di Roma La Sapienza. Gli interventi di vari autori, fra cui Claudio Meldolesi e Ferruccio Marotti, sono stati raccolti nel corso della giornata di studi dedicata a Fersen nel 2004."" -
La terza vita di Leo
Dedicato alla memoria di Leo de Berardinis, maestro imprevisto del teatro contemporaneo, il volume trae origine da due intensi incontri, promossi nel 2007 e nel 2008 presso il DAMS di Bologna, ma forzando la logica della forma ""Atti di convegno"""" conquista una sua organicità altra. Claudio Meldolesi ne ha inventato la complessa architettura e ha trovato parole forti, a volte misteriose, che incanalano le cento voci dei testimoni: come se Leo lo avesse coinvolto da artista, prima che da studioso, nella regia di un grande spettacolo. Il de Berardinis della terza vita bolognese vi emerge quale protagonista della scena e artefice globale, portatore di istanze rigeneratrici volte all'unificazione dei teatri."" -
La pittura dentro
"Nel rapporto con la mia pittura m'impegno a far emergere in ogni opera il senso dell'umano nella ricerca di valori puri, quei valori che percepisco essere direttamente legati alla vita. Mirare al desiderio dell'essenziale, il desiderio della ricerca innocente. Mi interessa questo farsi continuo del linguaggio, come propulsione, soprattutto come metamorfosi."""" (G. Giolli)" -
Giorgio Strehler. Autobiografia per immagini
Fotografie che ""fermano attimi"""" e didascalie dalla grande forza evocatrice per ripercorrere l'arte e la vita di Giorgio Strehler, regista di inarrivabile genio, cui molto deve la storia del nostro teatro."" -
Graffiare i muri. Cantieri Koreja, storia di un teatro
Raccontare una storia ascoltando storie. Prima c'era una masseria nelle campagne di Aradeo, gli anni Ottanta e tanta voglia di trovare ""voce"""". Operare a Sud, la scelta, dove gli occhi s'erano allenati al desiderio, dentro un margine, un confine che """"paradossalmente"""" non aveva teatro nonostante le """"visioni"""" della tradizione popolare, i modi della festa, le fantasie narrate dalla pietra. Un immaginario che per un lungo periodo non ha avuto scena, riflessione, scrittura drammaturgica. Sentirsi nomadi è essenza d'ogni cercare, d'ogni desiderio di crescere, di confermare nelle pratiche il tentativo. Adulti non si è mai! Si cambia sguardo, la mira sposta gli orizzonti, si cambia casa e, un'altra avventura accoglie. Così è stato per Koreja in un altro margine, la periferia della città barocca."" -
La pinacoteca teatrale (1999-2009). Dieci anni di teatro, musica e scrittura
La cantante Francesca della Monica e l'attore e regista Massimo Verdastro creano nel 1999, la Compagnia a loro intitolata. Questo libro, curato da Massimo Verdastro con la collaborazione di Olga Macaluso e Mascha Bom, documenta dieci anni di intenso lavoro fra teatro, musica e scrittura e si avvale, oltre che della presentazione di Luca Scarlini, di testimonianze ed articoli di scrittori, studiosi e critici, e di una galleria di immagini di importanti fotografi. -
Le mattine dieci alle quattro
Una serie di incontri all'alba alla fermata dell'autobus fra tre giovani: un operaio, un emigrato rumeno e una ragazza. Uno spaccato sulla periferia romana drammaticamente attuale. I tre protagonisti nella loro ruvida semplicità sono struggenti. Fa da sfondo a questa storia d'amore e d'amicizia il mondo spietato del lavoro nero. De Bei affronta il tema scottante delle morti bianche nei cantieri in maniera inconsueta accentuando, attraverso la leggerezza, la drammaticità dell' epilogo. La vita dei tre protagonisti è raccontata con la vitalità del dialetto di borgata che li rende straordinariamente familiari. -
Krypton. Teatri di luce. Spazio, corpo, tecnologia
Giancarlo Cauteruccio ripercorre oltre venticinque anni di sperimentazione in cui ha attraversato il mondo della creazione contemporanea spaziando tra i linguaggi e le discipline, sovvertendo i codici e creando nuove formule e nuovi processi dell'arte. Dagli esordi, quando la critica individua nel lavoro di Krypton i tratti caratteristici della ""Nuova spettacolarità"""", Cauteruccio non ha mai cessato di indagare le forme di un teatro possibile che si confrontasse con la tecnologia, lo spazio, il corpo, la parola. Il percorso di Cauteruccio è illustrato da immagini e documenti d'archivio e dagli approfondimenti di studiosi, critici e artisti che hanno incrociato il viaggio artistico di Krypton, tra gli altri Maurizio Grande, Pier Vittorio Tondelli, Sergio Givone, Cesare Molinari, Renato Palazzi, Giuliano Compagno, Dario Evola, Marcello Walter Bruno, Giuseppe Bartolucci, Lorenzo Mango, Francesco Gurrieri, Marco Palladini, Massimo Canevacci, Antonio Caronia."" -
Face à face 2010. Parole di Francia per scene d'Italia
Per il secondo anno consecutivo l'Ambasciata di Francia in Italia e la Titivillus Mostre Editoria propongono all'attenzione dei lettori italiani e degli appassionati di teatro una scelta dei testi inseriti nel cartellone del Festival ""Face à face. Parole di Francia per scene d'Italia"""", in occasione dell'apertura della sua quarta edizione. La rosa di testi qui proposta costituisce una piccola parte del programma 2010, che unisce una ventina di teatri sparsi su tutto il territorio nazionale per diffondere la conoscenza della drammaturgia contemporanea di lingua francese attraverso una serie di spettacoli e di letture."" -
La luce di dentro. Viva Franco Basaglia. Da Marco Cavallo all'accademia della follia
"Avevo conosciuto Gianni Fenzi allo Stabile di Genova, tanti anni fa, quando ho fatto """"Zip"""" con Carlo Quartucci, nel 1965. Non sapevo che lui ci fosse stato all'uscita di Marco Cavallo. Non me n'ero accorto, c'era così tanta gente. È anche per questa strana coincidenza d'anima che ho accettato, con gioia, di curare, insieme a Claudio Misculin, la messa in scena e la drammaturgia del suo breve dramma """"La luce di dentro"""". Abbiamo aggiunto le poesie della Merini (una scritta per Franco Basaglia), le biografie scritte da Dell'Acqua, tutte le operine e i canti del 1973, le coreografie, altri frammenti. Penso che Gianni sia stato contento che sul suo testo ci sia stata una così bella avventura - e di essere risorto a Trieste, insieme al cavallo azzurro, nell'Accademia della Follia.Dalla luce di dentro siamo stati tutti illuminati. Questo è stato uno dei sentieri che ho percorso con la poesia e col teatro per cercare di capire il male della mente e la possibilità di avere gioia - qualche volta."""" (Giuliano Scabia)" -
Scena francese nel secondo Novecento. Vol. 2: Antoine Vitez. Patrice Chéreau.
Non si pretende d'esaurire, attraverso lo studio dei creatori scelti, la problematica di un'epoca, ma di fondarne almeno e documentarne i passaggi decisivi e memorabili, relativi ai suoi determinanti estetici. Con Antoine Vitez si svolge e si chiude, prematuramente, un'avventura fra utopia e sperimentazione, alimentata alle Avanguardie e offerta in continue tensioni progettuali alla ""nostalgia del futuro"""". Con Patrice Chéreau si perseguono diversi obiettivi espressivi, su tre versanti complementari dell'odierna Arte dello Spettacolo. Secondo Michel Corvin, «Vitez è uno scrittore di teatro perché scrive sul teatro e le sue riflessioni forniscono, arricchendolo, il duplicato di ciò che realizzerà in palcoscenico. [...] Con analisi specifiche, dedicate a ogni messa in scena e con un bilancio sintetico, il critico offre il suo punto di vista e ci consegna un ritratto avvincente della personalità complessa, cioè contraddittoria, del grande creatore». Per entrambi, ogni spettacolo si propone come esperienza di un'esperienza e contribuisce a disegnare l'autobiografia dell'artista. In Chéreau, il prefatore rileva la pluralità dei moventi artistici, per i quali la scelta del repertorio indica «l'apertura """"appassionata"""" della sua curiosità, ancor più del suo eclettismo culturale». Quest'opera fornisce riflessione e sintesi sul pensiero e l'espressione d'ogni artista, mediante documenti audiovisivi e iconografici spesso inediti e confronti bibliografici esaustivi."" -
Il pescespada non esiste. Interviste, racconti, frasi fatte, fiori fritti in memoria del tempo presente
Raccolte in un tragicomico volume le diciassette settimane lavorative d'indagini, interviste, interventi in piccoli paesi d'Italia che hanno portato alla creazione dei primi due spettacoli de Gli Omini: CRisiKo! e Gabbato Lo Santo. Gli autori (Riccardo ""OG"""" Goretti, Francesco """"OR"""" Rotelli, Francesca """"OS"""" Sarteanesi, Luca """"OZ"""" Zacchini, i quattro componenti della compagnia) tratteggiano nel libro il quadretto complessivo del lavoro svolto finora """"sul campo"""" con il loro progetto """"Memoria del tempo presente"""". Il volume si configura dunque come un vademecum esplicativo alla metodologia teatrale della compagnia, mostra i passaggi dall'intervista al copione alla scena, ma si propone anche di illustrare in un unico grande """"bestiario"""" gli incontri più interessanti fatti da Gli Omini durante le settimane d'indagine. In questo modo si osserva da vicino il lavoro di una delle compagnie attualmente più interessanti del panorama teatrale italiano, ma si ha modo anche di godere di una lettura scorrevole, divertente, sicuramente onesta e sincera nel suo impietoso mostrare vizi e virtù del belpaese, tramite una struttura composta a capitoli, uno per ogni paese toccato dalle indagini."" -
Il laboratorio di Prato. Con DVD
Questo primo Quaderno del Metastasio documenta l'esperienza del Laboratorio di Prato, ideato e coordinato da Federico Tiezzi nel triennio 2007/09. Collegandosi idealmente al Laboratorio di Progettazione Teatrale tenuto da Luca Ronconi dal 1976 al 1978, il laboratorio diretto da Tiezzi si è sviluppato attraverso l'analisi drammaturgica e la messinscena di due classici - ""La madre"""" di Brecht e """"Romeo e Giulietta"""" di Shakespeare - integrando riflessioni teoriche ed esercitazioni pratiche con alcuni maestri della scena contemporanea. Un dvd ripropone stralci degli spettacoli ma anche dei momenti di lavoro, incontro e confronto con i tanti maestri che hanno contribuito a tracciare una mappa in divenire dell'arte performativa del teatro di oggi."" -
Il colonnello degli zuavi
"Il Colonnello degli Zuavi"""" è la seconda parte della serie """"Robinson"""" cominciata con """"Futur, ancien, fugitif"""". Olivier Cadiot ci invita ad entrare nella follia straordinariamente controllata di un maggiordomo che, per svolgere il suo compito e, proprio perché svolge questo compito, finisce con il delineare uno scenario vaneggiante. Ogni situazione della vita quotidiana (pasti, addestramento dei domestici, amministrazione della casa eccetera) diventa per questo personaggio-narratore un'occasione per perfezionare il suo solerte quanto minaccioso universo, che trae ispirazione dai racconti di spionaggio e da una possibile organizzazione metodica della sopravvivenza in un mondo ostile (come Robinson). L'intero libro, scena dopo scena, capitolo dopo capitolo, sviluppa il monologo interiore di questo maggiordomo, che descrive e commenta per il lettore i suoi atti e il contesto nel quale si svolgono, delineando anche i tratti dei padroni di casa e degli altri domestici a lui sottoposti e che rappresentano il suo mondo. Così, chi legge è in un certo senso in prima fila perché, ancor più che nell'animo del personaggio-narratore, entra da protagonista nel suo discorso." -
I sogni degli altri. Teatro e cultura a Livorno dal dopoguerra agli anni ottanta
Questo ""I sogni degli altri"""" è un libro importante, con pagine illuminanti sulla vita di Livorno, città unica in Toscana e forse in Italia. Giorgio Fontanelli ne è stato uno straordinario cantore, un giornalista, un poeta, un raccoglitore di canti e testi popolari, uno splendido divulgatore. La città se n'è accorta solo in parte, per questo Fontanelli non ha davvero mai scritto questo libro, o meglio lo ha scritto per tutta la vita, con la fatica tipica dei veri uomini di cultura, quelli che non possono che scrivere, cantare, urlare la verità."" -
Storia delle marionette e dei burattini in Italia
Gli spettacoli con marionette e con burattini in Italia vantano una tradizione plurisecolare e una tale ricchezza di linguaggi da non avere paragoni. Eppure fino a oggi manca una storia di questo teatro scritta con sensibilità moderna e moderni criteri scientifici. Non solo manca una storia che ripercorra criticamente il passato, ma mancano studi che inseriscano finalmente le marionette e i burattini nel contesto a loro più consono che è il sistema teatrale a tutto tondo e non solo il folclore o una generica tradizione popolare. Manca inoltre una storia che sappia dividersi in due e guardi distintamente alle marionette e ai burattini, perché tra marionette e burattini non vi è soltanto una differenza di struttura tecnica, ma una netta appartenenza a due idee di teatro radicalmente diverse che comportano una diversa fruizione e un diverso pubblico. E manca ancora un'analisi di quel complesso fenomeno che è il moderno teatro di figura, con la sua straordinaria gamma di varianti e di potenzialità. Molto manca ancora, ma lasciateci la presunzione di pensare che, ora, manchi un poco di meno.