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Ultimi paesaggi. Catalogo della mostra (Imola, 22 novembre 2018-3 febbraio 2019). Ediz. illustrata
Con ""Ultimi paesaggi"""" si è voluta focalizzare l'attenzione sia sugli artisti romagnoli contemporanei sia su un territorio il quale, al pari di altri, ha registrato significative mutazioni negli ultimi decenni. Una mostra e un catalogo dal titolo volutamente ambivalente leggibile sia come stimolo a una riflessione sulle sue recenti trasformazioni: tòpoi che per lungo tempo hanno espresso e divulgato un'immagine della Romagna vengono ora pian piano sostituiti da nuove vedute."" -
Il mago dell'Appennino. La leggenda del conte Mattei e della sua Rocchetta. Ediz. integrale
In queste pagine il conte Cesare Mattei, signore della Rocchetta di Riola di Vergato, rinasce a nuova vita tra realtà e immaginazione, sulle tracce di una personalità misteriosa e amante del segreto. L'autrice ha disegnato una biografia immaginaria, dove la narrazione del fantastico si unisce alle atmosfere della Bologna ottocentesca, del paesaggio tosco-emiliano, tra evocazioni occultiste e suggestioni cosmiche. -
Relazione del viaggio per Francia, Fiandra e Germania fatto con il confratello Agostino da Lugo nel 1665. Ediz. critica
Da sempre il ""viaggio"""" rappresenta una metafora della vita. La scoperta e la pubblicazione di questo diario di viaggio di due frati cappuccini che si avventurano nell'Europa della seconda metà del XVII secolo apre una finestra su un mondo diverso da quello attuale, ma comunque segnato dalla curiosità, dal gusto della novità, dall'incontro con l'ignoto. Abbiamo in queste pagine l'opportunità di conoscere da vicino con gli occhi dei due protagonisti, il modo di costruire ed organizzare le città ed i villaggi, gli usi ed i costumi della vita quotidiana, la sensibilità dei singoli e della comunità civile e religiosa dell'età moderna. Ed anche il modo di viaggiare dell'epoca. Già: è noto che i mezzi di trasporto caratterizzano una cultura ed una società. Attualmente il mezzo di trasporto più comune è l'automobile, con tutti i vantaggi ma anche i limiti di questo strumento. Se oggi possiamo spostarci velocemente in aereo o in treno, nella seconda metà del '600 i ricchi si muovevano a cavallo o in carrozza, i poveri invece si spostavano a piedi o al massimo in barca. Ed è per questo che i nostri due cappuccini compiono il loro viaggio da poveri, come prescriveva la loro regola di vita."" -
I cento anni del carnevale di San Grugnone a Conselice. Ediz. illustrata
Libro unico di un carnevale singolare. È la miglior sintesi di questo libro che ricostruisce la storia centenaria di un carnevale avente caratteristiche del tutto particolari. Lo fa con oltre 80 pagine di storia e con una rassegna fotografica ricca di circa 1000 foto, in massima parte a colori, ottenute da una selezione di oltre 15.000 scatti. L'autore con pazienza e rigore le ha suddivise per anno per cui, escludendo i primi venti anni in cui la documentazione fotografica è scarsa, è riuscito a realizzare una rassegna che va dal 1946 al 2018, con le sole esclusioni dei due periodi in cui il Carnevale non è stato effettuato per ragioni politiche e per l'alluvione del dicembre 1959. -
Dei morbi che a Imola e altrove diffusamente infuriarono in quest'anno 1602
Il medico Giovan Battista Codronchi (1547-1628) pubblicò nel 1603 l'operetta ""Dei morbi che a Imola e altrove diffusamente infuriarono in quest'anno 1602"""", ora ripresa a cura di Antonio Castronuovo. L'ampio saggio introduttivo """"Tra Galeno e Galileo: il dottor Codronchi all'alba della scienza moderna"""" rivaluta in maniera complessiva la figura di un medico vissuto nel clima della Controriforma. L'opera descrive una epidemia """"verminosa"""" che colpì la città in un'epoca di profonda crisi alimentare e sanitaria e che provocò la morte di parecchie persone. Oltre a studiare l'evento, Codronchi si concentrò su alcune norme generali di igiene, dimostrando di collocarsi su un tragitto che già guardava alle più moderne soluzioni della sanità pubblica."" -
Café Hàwelka. La stagione del disincanto
Amsterdam, Berlino, Praga e Vienna: è proprio al viaggio che ci invita il romanzo di Daniele Serafini. Di queste capitali, fra cui spicca una Berlino straziata dopo la caduta del Muro, scopriamo il café, simbolo stesso dell'incanto discreto, a volte desueto, della nostra vecchia Europa. Così, da un café all'altro, in un crescendo da thriller, l'Io narrante procede nelle sue ricerche sull'ambigua scomparsa di un amico e, trovandosi al centro di un turbinio di eventi e di incontri, anche amorosi, è indotto a riflettere: sui ricorsi storici, sul destino di un'Europa in pieno mutamento, sulla perdita degli ideali politici del passato. Questo percorso diventa così un viaggio interiore che condurrà il protagonista, in cerca di verità, a riscoprire le sue radici. Il testo, denso e lirico, ci induce a interrogarci sulla sorte di un'Europa sempre più contesa tra crepuscolo e disincanto. -
Il ponte di Judith
Una storia di sofferenza del profondo ambientata nel secondo dopoguerra. Per lenire il dolore può soccorrerci il sogno, l'illusione. Un ponte immaginario, ad esempio: chi afferma di vederlo è un visionario, chi lo cerca è un ingenuo sognatore. Sognare, inoltre, è proprio dell'artista. Ma anche del fruitore: interpretare un dipinto entrando nel suo intimo, seguirne luci ed ombre, parlare a tu per tu con le figure, ci inizia al mondo dell'onirico, e come per magia completa l'opera. Alice è la fragilità, Quirino l'avventura. Caratteri diversi ma non inconciliabili, così come possono coesistere sul nostro leggio i Canti di Leopardi e l'Odissea. -
Soffia, vento d'inverno
La sindrome rancorosa del beneficato è l'eccellenza dell'ingratitudine: una malattia dell'anima - della psiche, nell'accezione degli antichi greci -, che colpisce la capacità, la forza, la decisionalità, il coraggio e l'onestà intellettuale del malato; è quel sordido, infondato rancore che coglie chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in debito di riconoscenza nei confronti del suo benefattore: un beneficio che dovrebbe riconoscere ma che non riesce ad accettare, al punto da sminuirlo, negarlo, considerarlo un peso del quale liberarsi, trasfigurando così il benefattore in una persona da dimenticare, penalizzare, calunniare. È questo lo spirito creatore del romanzo: una storia barocca patinata di giallo. Siamo nella prima metà del '600, lo scenario racchiude una piccola città e un isolato borghetto, roccaforte di un vescovo conte. Qui hanno luogo le vicende di personaggi inquietanti - sebbene a prima vista parrebbero diversi -, primo fra tutti un diacono in carriera, diabolico erotomane, un folle allucinato, eppure uno squisito letterato che si nutre di libri. -
Quisquilie. Aforismi
Già studioso dell'aforisma poetico, Elefanti esordisce come aforista con frammenti di intima e penetrante riflessione esistenziale, invenzioni con accenti di coscienza e dolore che manifestano una profonda umanità. Dunque un'aforista ""classico"""", che non a caso ha scelto di intitolare la sua prima raccolta Quisquilie, come l'omonima raccolta che Camillo Sbarbaro pubblicò da Scheiwiller nel 1967 e calandosi, così, nell'area nobile dell'aforisma del Novecento."" -
L' ultimo impressionista. Ediz. integrale
La trama del romanzo ""L'ultimo impressionista"""" è frutto di estro e bizzarria, lo stesso si dica dei rocamboleschi ritrovamenti delle opere d'arte. Personaggi e situazioni sono invenzioni dell'autore, creati per conferire veridicità alla storia. I nomignoli arguti fanno parte del patrimonio anagrafico di Romagna, dove a ogni persona era d'obbligo un soprannome che ne evidenziasse i pregi e i difetti. Ogni riferimento alla realtà è da ritenersi del tutto casuale e si articola mediante il grande gioco della fantasia che costruisce la finzione letteraria. Sono reali gli accadimenti del periodo bellico: con particolare riferimento ai bombardamenti (testimonianze di quanti le vissero). Reale, sia pure modificato, è il casale ove si svolge l'azione (Palazzo di campagna dei Conti Zampieri = La Sughéra). Reale è il piccolo cimitero di campagna. Reali sono i colori e i profumi, i sapori e gli afrori, i silenzi e i frastuoni vissuti dai protagonisti. Reale è l'isola di Ponza nel 1970."" -
Antico Regno «jm(y).t-pr» II. Kaiemneferet, Nikaiankh I e II. Ediz. integrale
La presentazione del Professor Dr. Alejandro Jiménez-Serrano, Profesor Titular de Egiptología Universidad de Jaén, ben inquadra l'importanza di questa nuova opera di Marco Chioffi e Giuliana Rigamonti ""Antico Regno. jm(y).t-pr II"""" concernente gli atti testamentari relativi alle disposizioni funerarie di alti dignitari appartenenti alla V e VI dinastia. L'argomento, che già ha suscitato molto interesse con il volume precedente """"Antico Regno. jm(y).t-pr I"""", continua l'approfondimento di tali temi che scaturiscono dai testi geroglifici incisi sulle pareti delle tombe di Nikaiankh I e II e su una lastra rinvenuta nel complesso funerario di Kaiemneferet (Cairo, CG1432). Nel Cimitero Centrale di Giza, all'interno dell'enclosure di Khafra e appena più a Sud del tratto iniziale della Via Processionale del sovrano, sorge il complesso funerario di Kaiemneferet, capo del culto di Nekheb, e della sua famiglia. Questo è costituito da tre màstabe unite, ma autonome, aventi ciascuna ogni struttura architettonica essenziale per una tomba: ingresso, cappella funeraria, falsaporta, nicchia, serdab e pozzo."" -
Pietro Zuffi. Uno scenografo tra la «Scala» e «Cinecittà». Ediz. integrale
Nato a Imola nel 1919, Pietro Zuffi emigrò presto in America Latina dove lavorò come pittore e decoratore di interni. Rientrò in Europa nel 1942: un fortuito incontro nei primi anni cinquanta con Giorgio Strehler gli aprì le porte della scenografia: lavorò per il Piccolo Teatro di Milano e approdò poi al Teatro alla Scala, dove nel 1954 debuttò con scene e costumi per l'Alceste di Gluck (con soprano Maria Callas). Da quel momento fu una cascata di allestimenti scenografici, anche per i teatri d'opera di Roma, Palermo, Verona e tanti altri. Sperimentò anche la scenografia televisiva e cinematografica, lavorando con Rossellini, Antonioni, Fellini e curando egli stesso la regia nel film Colpo rovente. Dopo aver messo in scena a San Siro Italia '90, la sua fortuna cominciò a tramontare. Scomparve a Roma nel 2006, e con lui un brillante protagonista della scenografia italiana del dopoguerra, sperimentatore dotato di grande talento, regista ingegnoso e versatile pittore. -
Il nero, il lento, il veloce. Ediz. integrale
L'ordinaria vita scolastica di un Liceo di provincia viene sconvolta da un video hard diffuso in rete, in cui compaiono due studenti della scuola. Chi ha postato il video viene subito scoperto, tuttavia i motivi del gesto restano avvolti in una nebbia di silenzio e sembrano non interessare agli insegnanti. Soltanto l'ormai anziano professor Cortesi vorrebbe capire, andare oltre la cortina invisibile che separa la cattedra dai banchi, gli adulti dai ragazzi. Nel corso delle sue indagini non solo porterà alla luce una verità inquietante, ma anche una parte di sé, oscura e incontrollabile, che risale alla sua adolescenza, tutta racchiusa in un vecchio libro d'orrore: ""La camera di sangue """"di Angela Carter."" -
Arcadia di faïence. Il pavimento della cappella di palazzo Ferniani a Faenza. Ediz. illustrata
Faenza ha dato all'arte ceramica, nel corso dei secoli, esempi di grande qualità e innovazione di gusto, talvolta non sufficientemente conosciuti, studiati o valutati nel quadro più generale della cultura peninsulare, con la conseguenza che autentici capidopera, custoditi nel bozzolo della sua cerchia cittadina, hanno finito per restare nell'ombra, ritardando in tal modo il loro meritato processo divulgativo. È il caso del pavimento in maiolica della cappella privata di palazzo Ferniani a Faenza, al quale il presente lavoro intende dedicare queste pagine, sia per farlo conoscere nella sua rara qualità artistica sia per lumeggiare con esso i progressi e i traguardi del '700 faentino, che si conferma ricco di fermenti culturali e feconda premessa alla più nota e celebrata stagione neoclassica. La prima parte del volume comprende contributi di Lucio Donati, Marcella Vitali e Valentina Mazzotti, mirati a delineare un quadro storico-artistico contestuale all'opera.Segue un ampio saggio, curato da Carmen Ravanelli Guidotti, in cui si analizzano aspetti utili alla lettura complessiva del pavimento: tipologia, datazione, artefici e repertorio figurativo... -
Imola segreta. Ville e giardini dell'imolese. Ediz. illustrata
Sono in gran parte nobili, qualche borghese e anche ecclesiastici i fondatori delle ville nell'Imola del XVII e XVIII secolo. Di molti di loro e delle loro famiglie si accenna in questo lavoro. Le ville imolesi erano principalmente destinate a un uso privato, riservato alla famiglia e agli amici. Questa funzione più raccolta di svago e di otium traspare già dall'architettura stessa degli edifici, all'esterno quasi sempre molto sobri, anche se con interni eleganti e decorati, ma generalmente privi di grandi scaloni e saloni di ricevimento. Non sono mai state residenze di rappresentanza, questa era svolta nei palazzi in città. -
Storie dissomiglianti
Una ultraottantenne alla quale i carabinieri ritirano la patente mentre ritorna alticcia da una balera, un uomo che cerca la pace e la trova in modo inaspettato, un altro che fa uno strano sogno che si riflette poi nella realtà, un ragazzo che supera la timidezza quando meno e come se l'aspetta, un altro che partecipa a un corso per guarire dall'omosessualità, con risultati imprevedibili. E poi animalisti che combinano casini, un ragazzo che sbaglia l'erba per la canna, un buon samaritano che finisce nei guai, un uomo che risulta morto, ma non è morto, una donna che ricorre ai carabinieri per un imbarazzante problema... Una miscellanea di diciannove racconti - alcuni veramente brevi - decisamente diversi tra loro per temi e per epoche, ma tutti pervasi dalla stessa caustica ironia, non disgiunta però da leggerezza... -
Il valore della memoria. Storia di Clementina Violetta protagonista del suo tempo dalla Resistenza alla ricostruzione
IL VALORE DELLA MEMORIA è la biografia di Tina Violetta, ma è anche la storia di tanti altri grandi personaggi imolesi che hanno incrociato la loro vita con la sua. A partire dal comandante ""Ragno"""", Dante Pelliconi, che divenne suo marito, per finire a don Giulio Minardi e al fratello Delfo che a Santa Caterina salvarono decine di persone. È la storia di Vittoriano Zaccherini di ritorno da Mathausen, del grande amico di Tina Luigi Lincei, leader tra i partigiani e dottore dei campioni, e del sindaco Amedeo Ruggi. In definitiva, è la storia di tutti noi che, forti della nostra libertà, non dobbiamo perdere il valore della memoria."" -
Tre cantine e un bar. Storie di vino, amore e amicizia raccontate da una botte barrique
Attraverso la voce narrante di una botte barrique, entriamo nell'intimità di tre cantine molto diverse in cui incontreremo personaggi e momenti che ci rappresentano, che riflettono le nostre relazioni nelle difficoltà e nelle situazioni gioiose. La botte poi finisce il suo ciclo di profumata barrique e viene trasformata in un bel tavolino di un bar come tanti, punto d'incontro con gli amici nel quale possiamo specchiare le nostre identità e sorridere di noi stessi. L'enologia diventa quindi filo conduttore e ricerca sul campo che accompagna e mette a nudo diversi aspetti della nostra vita sociale come l'amore e l'amicizia, può fare riflettere su temi caldi dei nostri giorni dove si incontrano emozioni imprevedibili e sincere. L'ambientazione della prima cantina è sul lago di Garda, poi l'isola del Giglio e Imola: luoghi diversi e unici di cui possiamo assaporare gli odori e gustare i sapori degli eccellenti vini che si producono. -
La famiglia Dal Pero e Dal Pero Bertini in Imola. La casa di via Della Fortezza e altre case
La vita di due importanti famiglie imolesi viene ripercorsa attraverso le vicissitudini di alcune proprietà immobiliari nel centro di Imola, testimoni e partecipi della storia della nostra città. -
L' almanacco di Ippogrifo. Ediz. integrale
L'almanacco è una rivista letteraria dell'associazione culturale ""Ippogrifo. Vivere la scrittura"""". È il frutto di un'idea di letteratura che ha guidato, dal febbraio 2016, un'associazione di appassionati e professionisti della scrittura, che hanno fatto dei """"laboratori"""" il loro marchio di fabbrica: officina di scrittura con le scuole, le biblioteche, le librerie, ma soprattutto laboratori interni, fra i soci, in sistematici incontri settimanali, per condividere i propri testi, limarli e costruirne dei nuovi. Workshop che sono prima di tutto territori del confronto umile, crocevia di crescita collettiva, frontiere di discussione.""