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Napoleone all'Isola d'Elba. Nel diario del «mercante d'olio» spia del console di Francia a Livorno (30 novembre 1814-2 marzo 1815)
Sovrano dell'Elba, Napoleone fu il soggetto promotore di una rete di intelligence attiva in molti stati europei e l'oggetto dell'attenzione di un nugolo di informatori sull'isola che comunicavano direttamente o indirettamente con altrettanti referenti esterni. Di questi, il più attrezzato fu un ex ufficiale lucchese che, facendosi passare per mercante d'olio, riferì per tre mesi al console del Regno di Francia a Livorno quanto poteva osservare in ogni ambiente in cui riusciva a inserirsi. In particolare, ragguagliò puntualmente sui contatti segreti tra Napoleone e un aristocratico lombardo emissario di un gruppo di patrioti incaricato di convincerlo a mettersi a capo del riscatto italiano. I suoi rapporti, inviati pressoché quotidianamente, si riportano, commentati, in questo lavoro, che viene ad occupare un posto di rilievo nel panorama della produzione storica sul grande còrso in una fase cruciale della sua parabola umana e politica. -
Il cinema rovente di Umberto Lenzi
Umberto Lenzi ha affrontato tutti i generi nella sua prolifica carriera negli anni d'oro del cinema italiano: dal cappa e spada al peplum, dal western al film di guerra, dal giallo al poliziesco, dall'horror al cannibalico, dirigendo film diventati di culto come Orgasmo, Così dolce... così perversa, Milano rovente, Milano odia: la polizia non può sparare, Napoli violenta, Roma a mano armata, La banda del gobbo. Il libro analizza tutta la sua filmografia e il cortocircuito della critica, dalle spietate stroncature, a questo cinema di enorme successo popolare, alla rivalutazione operata da Quentin Tarantino, di Lenzi ammiratore. Una parabola ricostruita anche attraverso le voci dei suoi attori (da Lisa Gastoni a Maria Rosaria Omaggio), colleghi e collaboratori (da Sergio Martino a Dario Argento), fino al premio Oscar Bob Murawski e il regista americano Eli Roth. -
La campagna ha mille occhi
Il romanzo racconta l'impervio transito dalla giovinezza alla maturità, che si consuma attraverso il fallimento del matrimonio del protagonista con una ragazza molto giovane, dunque acerba, desiderosa di affetto e di premurose attenzioni ma incapace di intrattenere un effettivo dialogo con il consorte, e il successivo legame con una donna di qualche anno più grande di lui, ricca della saggezza e della sensibilità che soltanto le dure prove della vita permettono di acquisire. Un transito che, per giungere a compimento, deve però superare un formidabile ostacolo le cui le radici affondano nell'età verde del protagonista. -
Alla velocità di un cavallo al galoppo. Ediz. italiana e francese
"Louis Salvatore Bellanti ci incanta e ci confonde con particolari a prima vista banali, di peso irrilevante, ma che riescono invece a catturarci e rapirci. I suoi personaggi sono come sempre molto ben disegnati, di una fragilità così accentuata da renderli seducenti. Mi piace questa fragilità fatta di esitazioni, di sottintesi, di desideri non sempre confessati, di tormenti, di sentimenti a volte contraddittori. Come se l'ambiguità della vita costituisse la sostanza stessa delle sue opere. I dialoghi poi sono netti e veloci. Forse è questo lo stile saper attenersi all'essenziale. Alla velocità di un cavallo al galoppo, una melodia che risuona ancora in un angolo della mia testa."""" (Patrice Leconte, regista francese)" -
Il laureato di Mike Nichols (1967)
"Il laureato"""" di Mike Nichols segna l'inizio del rinascimento hollywoodiano degli anni '60. È una feroce satira antiborghese camuffata da storia d'amore: l'alienazione giovanile, il nichilismo di una generazione sconfitta, la falsità dei valori cardine della classe dominante americana si incarnano nel personaggio di Benjamin Braddock, un neolaureato oppresso dalla noia esistenziale. La sua relazione con la matura signora Robinson è uno stratagemma per sconfiggere questa noia. Le cose si complicheranno quando si innamorerà della figlia di quest'ultima, Elaine. Lo spirito di ribellione degli anni '60 serpeggia lungo il film senza mai essere evocato esplicitamente. Le canzoni di Paul Simon, cantate da Simon & Garfunkel, sono la perfetta sintesi musicale della tavolozza emotiva del film, e segnano l'ingresso della canzone d'autore nel mondo del cinema." -
Piombino in musica
Una città nel cuore. Una canzone del cuore. Gordiano Lupi e Giulia Campinoti sono i direttori di un'orchestra che suona una stupenda sinfonia. Autori presenti: Stefano Giannotti, Francesca Lenzi, Anna Porciani, Federico Regini, Patrice Avella, Emilio Guardavilla, Roberto Mosi, Fabio Izzo, Rita Gallarate, Francesca Ghezzani, Gordiano Lupi, Lucilla Lazzarini, Carla Magnani, Gabriella Gabbrini, Andrea Fanetti, Paolo Palmieri, Francesco Berti, Giulia Campinoti, Federico Botti, Miria Signori, Elsa Bagnoli, Raffaele Basile, Maria Gestri, David Manzi, Enrica Ficai Veltroni, Luca Carrara, Luca Pallini, Andrea Gozzi, Vincenzo Trama, Stefano Ferrini, Alessandro Adamo, Nada Quiriconi, Silvia Vancini, Marco Bracci, Patrizia Lessi, Chiara Pasquinelli, Alessio Lucignoli, Tiziano Ticciati, Beatrice Bargiacchi, Marco Miele, Cristina de Vita, Riccardo Marchionni. -
Izet Sarajlic per Sarajevo vita e poesia
Una conversazione con Tamara Sarajlic-Slavnic con inediti di Izet Sarajlic e testimonianze inedite di: Braho Adrovic, Erri De Luca, Jovan Divjak, Silvio Ferrari, Predrag Finci, Miso Maric, Naida Mujkic, Josip Osti, Ranko Risojevic, Vesna Scepanovic, Giacomo Scotti, Emir Sokolovic, Bozidar Stanisic, Stevan Tontic, Gabriella Valera, Silvio Ziliotto, Pero Zubac. Traduzioni di: Ilija Balta, Bozana Bijelic, Zanka Boskovic Coven, Alden Idriz, Paolo Maria Rocco, Vesna Scepanovic, Silvio Ziliotto. -
Sempre Avanti. Cento anni di calcio, acciaio e politica a Piombino (1921-2021)
Undici maglie nerazzurre in campo, un pubblico di operai sugli spalti, le ciminiere sullo sfondo. Cento anni fa nasceva l'Unione Sportiva Sempre Avanti Piombino, la squadra di calcio della città dell'acciaio, una delle capitali italiane del movimento operaio e della sinistra. Fin da subito le sorti della società appaiono legate in modo indissolubile a quelle delle industrie piombinesi, in particolare della Magona e delle Acciaierie. Quando la siderurgia ha il vento in poppa, i nerazzurri inanellano successi, fino a giocare all'inizio degli anni Cinquanta un campionato da protagonisti in Serie B, arrivando a sconfiggere la Roma in una partita entrata nella storia e ad accarezzare il sogno della Serie A. -
Silenzi al quadrato
Con la carta è sincera, Alessia, non nasconde la sua umanità che si impasta di passione e vigore, non cela la sua sete d'Infinito, la sua spiritualità tenace e tenera, persistente e resistente. Scoprirla sorprende, scende nell'anima e viene quasi a illuminarla, come quando, cautamente, assaggiamo un frutto esotico, a piccoli morsi e ci accorgiamo con meraviglia e gratitudine che il succo scende lungo la gola, stillando dolcezza; ci resta allora il sapore di qualcosa di buono, ci infonde gocce di coraggio, ci sussurra di leggere con parole sfrontatamente sincere le ""pennellate di tenerezza"""" disseminate tra noi. Prof.ssa Silvia Caffarelli"" -
Obra poética 1922-1985. Vol. 2: 1958-1985.
Che Comandante Non perché tu sia caduto la tua luce è meno alta. Un cavallo di fuoco sostiene la tua scultura guerrigliera tra il vento e le nubi della Sierra. Non perché messo a tacere sei silenzio. E non perché ti brucino perché ti nascondano sotto terra perché ti occultino in cimiteri, boschi, brughiere, impediranno che ti incontriamo. Che Comandante, amico. (da La rueda dentada, 1972) -
Frettoloso garrire
La pandemia che, in maniera più o meno avvertibile, ha fatto da specchio ai nostri limiti e alle nostre debolezze, ci ha spinto anche a scavare più a fondo nelle nostre storie di vita e nella nostra anima. L'autrice, che avrebbe potuto insistere sul disagio, sulle frustrazioni, sull'effetto traumatico che il virus ha avuto sulla personalità di molti, abbandonandosi ad una visione totalmente pessimistica dell'esistenza, dichiara il proprio personale codice per interpretare positivamente anche questa vicenda dell'umanità in cammino e, pur nella consapevolezza che la natura che ci circonda, estranea ai nostri drammi, ha continuato a seguire, indifferente ed inesorabile, i suoi eterni ritmi, pur esortando implicitamente a ridimensionare la nostra arroganza e la nostra illusione a dominare la terra, sottolinea tuttavia l'attenzione e l'Amore del Creato nei confronti dell'uomo. E così, nella lirica che è la ""sphraghìs"""" (il suggello) della raccolta, """"Frettoloso garrire"""", il ritorno della rondine al solito nido sotto il tetto, diviene segno visibile di speranza e della Vita che va avanti, nonostante tutto."" -
Infinito inseguire
Utilizzando un aggettivo che, in questi tempi, è di stretta attualità, Maria Gestri dovrebbe essere a buon diritto inserita nella categoria dei ""resilienti"""". Sono le parole con cui inizia la prefazione di Pablo Gorini a questo libro di poesie, """"scritto e assemblato"""" in tempo di pandemia, dove l'autrice, lungi dal rassegnarsi, ha cercato stimoli per giungere ad una maggiore conoscenza di se stessa e del mondo. Maria Gestri non è una """"professionista"""" della poesia, ma non è neppure una neofita; ha cominciato a scrivere, in prosa e in versi, fin da giovanissima, arrivando a pubblicare solo adesso, una volta raggiunta la piena maturità anagrafica cui fa da supporto una analoga di tipo stilistico ed emotivo. Suggestivo il titolo della silloge: """"Infinito inseguire"""", in cui si dipana una concezione esistenziale in cui, spesso, sembra che ad emergere sia soprattutto una sorta di """"pessimismo della ragione"""" che porta a credere che, in un mondo devastato dalle guerre e dove si aggira lo spettro della morte, prevalgano odio, egoismo, paure. Ma, proseguendo la lettura, ci si accorge che il richiamo alla morte è in realtà un inno alla vita, dove c'è spazio per l'amore e per la speranza."" -
Prévert, l'amore & Paris
Prévert è un uomo come tanti, un uomo della strada, un uomo semplice che mette un braccio sulle spalle e quel gesto è pieno d'amore: un amore casualmente incontrato, riconosciuto, vissuto, divorato. In questo libro si descriverà la relazione con famosi amici frequentati dal poeta come: il pittore Picasso, il compositore Kosma, il cantante Yves Montand o il fotografo Desneau. Ma soprattutto si parlerà, all'interno di questo libro, della relazione privilegiata che il poeta ha avuto con le donne della sua vita sentimentale, in primis, ma anche della sua vita professionale, donne artiste che hanno avuto un ruolo essenziale nella sua creazione artistica. Prévert era il paroliere dei nostri amori, dei nostri timori, del nostro modo di vivere, delle nostre scelte di vita futura. Prévert ha fatto quello che siamo ancora oggi, quello che siamo diventati tutta la nostra vita. Ci ha dato la voglia di sognare di nuovo e della bellezza. ""E non volermene se ti do del tu. Io do del tu a tutti quelli che amo, anche se non li ho visti che una volta sola. Io do del tu a tutti quelli che si amano, anche se non li conosco""""."" -
Caciucco alla livornese. Bischerate notturne senza pretese e contorno di schizzi di libeccio
Queste piccole, innocenti bischerate non hanno ovviamente la pretesa di costituire un libro di poesie o di brevi racconti, anche perché chi le ha scritte lo ha fatto solo per puro diletto, come si conviene ad un parvenu della scrittura. Sono state scritte di getto, istintivamente, emozionalmente, in un momento un po' particolare per tutti noi quando la pandemia da covid 19 ci costringeva a una forzata reclusione e ad un viaggio retrò nei meandri della nostra memoria. Vuole solo essere un piccolo atto d'amore dovuto a una città (al suo mare, al suo vento) piena di pregi e di difetti, ma unica nel suo genere e che, in nessuna altra parte del mondo, potrà mai essere replicata. -
Alcune psicopoesie
Perché l'unica certezza che è possibile incontrare è che non è possibile non tentare di amare. -
Notturni
Frasi sciolte cercano rifugio, sulle labbra dense quel tremore soffuso in un lampione (liquido): ardono due gocce oltre un sentiero arrugginito lacrimano ombrelli; il cielo ansima intima una lacrima, astratte sensazioni. -
Il cinema dei fratelli Vanzina
I fratelli Vanzina sono stati un marchio di fabbrica per gli spettatori che li hanno amati e seguiti e per la critica che ne ha stigmatizzato la superficialità e la propensione esclusivamente commerciale del loro cinema. Il libro analizza tutta la loro filmografia che, anno dopo anno, tra grandi incassi e critiche sprezzanti, ha costruito una fenomenologia dell'Italia, raccontando 40 anni del nostro Paese, tra tic e manie, mode e corruzione, velleità di ricchezza e una pervasiva volgarità sempre più specchio dei nostri tempi. Un volume corale grazie alle voci delle decine di attori che hanno reso di culto popolare il loro cinema, da Claudio Amendola a Enrico Brignano, da Ezio Greggio a Carol Alt, da Massimo Ghini a Vincenzo Salemme, con una testimonianza dello stesso Enrico Vanzina e di colleghi registi come Luca Guadagnino e Gabriele Mainetti, di produttori, critici e amici come Maurizio Costanzo e Walter Veltroni. -
Il silenzio che dicono-El silencio que dicen
Sgorga la poesia - la poesia scritta, per meglio dire - anche quando la sua fonte, per periodi molto lunghi, diffonde amarezza e scetticismo, persino incomprensione per tutto quel che la circonda. Sgorga la poesia perché il poeta, come accade ne Il silenzio che dicono, non abbandona la lotta neppure nei momenti di amarezza, di scetticismo e di totale disincanto. Vale a dire, il poeta si lamenta ma al tempo stesso si scatena contro quel bersaglio, spesso impreciso e ingannevole, che viene definito il male sociale del tempo. Il male sociale del tempo può essere la banalità, l'ipocrisia, persino la proposta ingannevole del rame sotto l'oro falso; un compito che da tempo hanno fatto proprio i tiranni... Abel Germán è un poeta che si esprime sia con la ragione che con il sentimento, per questo fa sgorgare dal cuore simili versi: ""Le risa si sono spente. La città è vuota, solo restiamo le ceneri/ e io...""""; mentre altri versi sono frutto della ragione, del suo intelletto: """"La memoria è una pinza guidata dalla mano imprevedibile di un ubriaco,/ prende di qua e di là, lascia andare quel che prende, lo trattiene, non ha proprio idea"""". (dall'introduzione di Félix Luis Viera)"" -
L' avventura del politico. Conversazioni con Charles Blanchet
In questo libro intervista, Julien Freund, mescolando ricordi personali, spunti filosofici, suggerimenti sociologici, indaga l'avventura del politico. Freund scorge nell'indebolimento del politico, come sfera dell'agire umano basata sul conflitto, il principale problema del nostro tempo. Un indebolimento che alcuni riconducono al fatto che negli ultimi secoli «gli si è chiesto troppo, portandolo all'estenuazione anche spirituale» e che quindi ora debba «riposare». Una tesi, secondo Freund, «storicamente inadeguata», perché un individuo può riposarsi «se e quando si senta stanco, ma una collettività non obbedisce al ritmo degli individui, perché vive sempre sotto lo sguardo del nemico virtuale o potenziale». Insomma, come mostrano la storia, la sociologia, e persino la metafisica, il conflitto incombe sempre. Perché è il nemico che ci sceglie come tali, a prescindere dalla nostra benevolenza nei suoi riguardi. Di conseguenza, il conflitto rappresenta il motore dell'avventura del politico. Che fare? Si deve tornare al realismo politico e sociologico. Detto altrimenti, va riguadagnata la capacità di giudicare uomini e cose per ciò che sono: gli amici come amici, i nemici come nemici. -
La stazione e il viaggiatore
Questo libro è la storia di un viaggio tra realtà e immaginazione, tra razionalità e sogno. Al centro, il tragitto compiuto da Predrag Finci da Sarajevo a Londra che ha condotto il filosofo a stabilirsi, dal 1993, nella capitale del Regno Unito. È il racconto dell'odissea affrontata da Finci dopo la guerra balcanica del 1992-1996 e quindi un'indagine interiore, un percorso di conoscenza che si dispiega tra la mente e il cuore e, insieme, storia sul fenomeno della città, su ciò che fa della città una città. Storia di vita e di destino in cui le riflessioni poetiche dello Scrittore su strade, parchi, mercati, fiumi, cimiteri, ci svelano le ragioni per cui Sarajevo e Londra hanno segnato la sua vita.