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Mostrati 2021-2040 di 10000 Articoli:
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Social network. Racconti in pillole
Social Network è uno sguardo lucido e disincantato sul variopinto mondo che gravita intorno alla Rete. Dove sta il confine tra il mondo del computer e quello fuori? Tre affermati scrittori trevigiani provano a esplorarlo con racconti che spaziano dal noir al pulp, ambientati nella loro città. Dopo quella di ""Signore e Signori"""" oggi c'è una Treviso 2.0! O meglio: un po' Treviso e per il resto Italia o mondo."" -
Un continuo implorare. Dodici momenti di spiritualità fra le Dolomiti
L'autore aveva già presentato nel 2009 una prima dozzina di luoghi sacri del territorio dolomitico. Il desiderio di proseguire l'itinerario della ricerca, in una sorta di pellegrinaggio spirituale che viene suggerito anche al lettore interessato a immedesimarsi appieno nel fascino di un ambiente di estrema bellezza naturale, ha indotto Chiades a visitare e a sostare in altri luoghi di cui vengono proposti l'atmosfera e il significato artistico e spirituale. Le chiese presentate nel testo si trovano nei Comuni di Borca, Comelico Superiore, Cortina d'Ampezzo, Domegge, Pieve di Cadore, Ospitale, San Nicolò Comelico, San Vito, Sappada, Valle, Vodo e Zoppè, in provincia di Belluno. -
All'ombra della forca (rist. anast. 1936)
Nel Veneto della Grande Guerra, tra il Monte Grappa, il Piave e altri luoghi della memoria, dopo la rotta di Caporetto, il capitano Pavan e il suo compagno d'azione Mattioli sono infiltrati in territorio occupato dal nemico. Avventurosi voli di biplani e triplani, atterraggi notturni oltre le linee nemiche, inediti lanci in paracadute, azioni temerarie di spionaggio e sabotaggio, preziose informazioni di guerra recapitate da candidi messaggeri... Sullo sfondo di una Sacile travolta dalla guerra e occupata dal nemico, con i suoi abitanti affamati e minacciati, gli edifici e i monumenti devastati, i personaggi pubblici e le loro debolezze, la cruda realtà dei soldati occupanti. -
Le signore dell'Alpago. La necropoli preromana di Pian de la Gnela a Pieve d'Alpago (Belluno)
Il volume, redatto sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia del Veneto, fornisce la documentazione dettagliata dei ritrovamenti, articolati nelle diverse tombe scavate, a partire dal 2002, della necropoli preromana, con particolare accento sulla straordinaria ""situla istoriata""""."" -
La restera del Sile. Dal «portello» di Treviso alla piazza di Casier. Ediz. illustrata
Disegni originali a colori e testi dell'autore descrivono gli aspetti storici, naturalistici e paesaggistici di uno dei luoghi più amati e caratteristici della città di Treviso: il percorso della ""restera"""", la strada che corre lungo l'argine e serviva per il traino dei barconi da carico nella risalita del fiume Sile. Il libro è una guida unica all'interessantissimo percorso oggi pedonale e ciclabile che si sviluppa dalle sorgenti fino al mare, descrivendone esemplarmente il tratto centrale da Treviso a Casier, e dischiudendo il fascino e i segreti dell'intero itinerario."" -
Gino Rossi. Lettere e scritti dispersi
L'epistolario di Gino Rossi, ora arricchito di numerosi inediti, è omaggio a un artista ormai riconosciuto tra i nostri maggiori del Novecento e fornisce tutte le informazioni utili a collocarne gli scritti nel contesto e nel dibattito culturale del suo tempo. Inoltre, vengono riproposti nella loro interezza gli scritti che l'artista ha pubblicato in giornali e riviste dell'epoca e che ci mostrano anche uno 'scrittore' fino all'ultimo combattivo e capace di ironia e intuizioni ricche di verve polemica. -
Incontenibili. Gallerie d'arte e nuove avanguardie tra Italia e Francia
Il volume ripercorre con ampia visione contestuale e ricchezza di dettagli i rapporti intercorsi tra artisti e gallerie, in Italia e Francia, negli anni '60 e '70 del Novecento. Mostre, happening, performance, dibattiti, conflitti - eventi indispensabili alla comprensione delle vicende dell'arte nei decenni successivi fino ai nostri giorni. Dinanzi all'insorgere di nuovi modi di comunicazione e correnti di pensiero, sono state le gallerie private a cogliere in anticipo, rispetto alle istituzioni pubbliche, le istanze del cambiamento. -
Il gioco del piacere a Venezia. Cortigiane e condizione femminile tra Rinascimento e caduta della Serenissima
La storia del costume a Venezia durante tre secoli di fondamentale importanza. Un invito alla scoperta o riscoperta di nomi, situazioni e contributi ignorati o trascurati, con le storie delle più famose cortigiane. Una ricerca sulla ""donna di piacere"""", audace, libera, padrona del proprio corpo, disprezzata in pubblico e corteggiata in privato. Illustrato con stampe d'epoca e documentato dalle leggi e istituti della Repubblica di Venezia in materia di prostituzione."" -
Il baluardo della Serenissima. La guerra di Cambrai (1509-1517) dalla sconfitta alla riconquista
Il ""baluardo della Serenissima"""" è la città di Treviso, l'unico centro della Terraferma veneziana non conquistato dalla coalizione di Cambrai. Le mura trevigiane sono ancora oggi, dopo oltre cinquecento anni, testimonianza concreta di un feroce conflitto che ha visto gran parte dell'Europa schierata contro la Repubblica di Venezia e che ha coinvolto tutti gli stati dell'Italia cinquecentesca. La narrazione, con documenti d'archivio, delle vicende belliche si alterna con la quotidianità della vita cittadina. Con un regesto dei condottieri e iconografia a colori."" -
Letteratura veneta tra '900 e 2000. Saggi su Valeri, Facco de Lagarda, Noventa, Piovene, Barbaro, Tomizza, Ghirardi, Trotta, Dal Zotto, Carrer, Giusti
Per gli autori esaminati l'essere ""dentro la poesia"""", senza forzature concettuali esterne, è il fattore decisivo per un'arte come ricerca di verità poetica nella condizione del presente storico. Un percorso quasi cinquantennale di critica letteraria che predilige la poesia-uomo, la scrittura-umanità, la dimensione intersoggettiva e sociale della creazione letteraria, rispetto al soggettivismo, al formalismo, al realismo, al lirismo."" -
...a riveder le stelle. La «Divina Commedia» nei disegni inediti di Romano Parmeggiani. Ediz. illustrata
Oltre 100 tavole inedite scelte tra le circa 400 che il pittore Romano Prmeggiani disegnò a carboncino nei primi anni '60 per una edizioni della ""Divina Commedia"""" che non vide la luce per vicissitudini editoriali. Le tavole di Prmeggiani e i versi che illustrano accompagnano il lettore tra gli episodi e i personaggi salienti della """"Commedia"""". Con una presentazione di Nico Stringa e le note biografiche dell'artista."" -
Coscienza e realtà. Pensare il presente
Come recita il titolo stesso, oggetto di questo volume sono le nozioni di coscienza, di realtà e di presente, con le loro valenze non univoche, con i loro delicati punti di connessione ma anche di non possibile reciproca riducibilità. La polisemia di tali nozioni si rappresenta nei differenti percorsi qui proposti i quali, aldilà dei diversi e personali stili espressivi e di pensiero, sanno restituire il significato di una pienezza di ricerca che sempre dovrebbe caratterizzare il lavoro filosofico. Sotto questo riguardo, il libro muove da una comune sollecitazione di riflessione nel quadro di un lavoro condiviso, la cui valenza peculiare è costituita dalla centralità della dimensione ""teorica"""" attribuita ad uno """"studio"""" che non intende limitarsi ad un """"matematico"""" già-saputo, ad una mera narrazione delle molteplici forme del presente. Vi è una fisica dei corpi e vi è una fisica delle menti, il cui senso, tuttavia, si mostra come richiesta di interrogazione inerente a ciò che il """"reale evidente"""", il """"presente"""" come verità, dichiara falso, irreale ed illusorio in quanto opaco, invisibile, potenzialmente, anche se oscuramente, """"reversibile"""". Quel senso risponde ad un'esigenza di """"verità"""", di riscoperta/affermazione della soggettività, di messa in mora del discorso quale teoria e prassi della desoggettivazione. Gli autori del volume - tutti docenti presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Firenze sono: Fabio Bazzani, Sergio Vitale, Roberta Lanfredini, Ubaldo Fadini."" -
Atlas. Cartografie dell'esperienza
Se di cammino ci parla l'esperienza, non apparirà strano che in questo libro un'attenzione particolare sia dedicata a carte, globi e mappamondi, i quali costituiscono un aiuto indispensabile per fronteggiare il pericolo, sempre incombente, di perdere la via, ovunque si diriga il nostro passo. Ordinare questo immenso repertorio cartografico, così da comporre e consultare un Atlas in continuo divenire, equivarrà a tracciare una teoria dell'esperienza completamente nuova, sulla cui base ripercorrere una storia grandiosa, multiforme e contraddittoria, il cui sviluppo - per costruire il Mondo in cui abitiamo - ha spesso coinciso con l'oblio del rapporto che lega il nostro destino a quello della Terra. E tuttavia la parola esperienza, se sappiamo opportunamente interrogarla, dimostra di mantenere viva in sé la memoria di questo legame, unitamente al desiderio di volgere il cammino là dove la Terra possa ritornare, anche per un solo istante, più vicina. -
Epiphanies-Epifanie
Tra il 1900 e il 1904 Joyce compose una serie di brevi brani che andava raccogliendo sotto il nome di ""epifanie"""". Le prose giunte fino a noi si distinguono per una varietà di contenuti, di toni e di modalità di scrittura. Le """"epifanie"""" sono talvolta carpite dal vivo della trivialità o della banalità quotidiane, in altri casi si tratta della resa letteraria di sogni o di visioni, o ancora di momenti lirici, patetici o drammatici. I 40 brani delle """"epifanie"""" vengono pubblicati nel presente volume in lingua originale, accompagnati da una nuova traduzione italia condotta da Carlo Avolio, e da un apparato critico che consente al lettore di collocarli agevolmente nel quadro complessivo e articolato della produzione narrativa di Joyce."" -
Il cantore filosofo. Scritti su Wagner
"Il più grande epigono di Schopenhauer è stato indubbiamente Wagner, anche in campo strettamente filosofico"""". Con gesto inconfondibile, Verrecchia sgombra l'orizzonte da annosi errori e luoghi comuni, costringendo Nietzsche - finora l'unico erede """"riconosciuto"""" di Schopenhauer - in """"un cantuccio piagnucoloso"""". L'ammirazione per Wagner traspare bene da tutti gli scritti di Verrecchia, ma egli aveva dedicato un intero saggio al musicista filosofo, innovativo interprete di Buddha e Schopenhauer. Quel saggio - pimpante e dottissimo - è rimasto rocambolescamente inedito e secretato fra le carte della sua biblioteca. Nel darlo oggi a nuova luce sono stati aggiunti, a mo' di medaglione wagneriano, alcuni elzeviri apparsi su """"La Stampa"""" affini per tema e sfolgorio stilistico. Così - dopo Bruno, Schopenhauer e Nietzsche Verrecchia chiude con piglio magistrale il giro delle proprie passioni di studio: culmine di pessimismo e libero pensiero." -
Il brivido dell'eterno. Su Pirandello e Freud
Quando il capocomico riconosce che la propria realtà «cangia continuamente; come quella di tutti!», il padre osserva: «(con un grido) Ma la nostra no, signore! Vede? La differenza è questa! Non cangia, non può cangiare, né esser altra, mai, perché già fissata - così - ""questa"""" - per sempre - (è terribile signore!) realtà immutabile, che dovrebbe dar loro un brivido nell'accostarsi a noi!». Se il capocomico avesse veramente capito, se avesse veramente intuito la natura dei sei personaggi, avrebbe avuto un brivido - il brivido dell'eterno - nell'accostarsi a loro. Giuocato sul crinale rischioso dell'incontrarsi / respingersi di temporalità ed eterno, il saggio di Gabriele Pulii ci fornisce l'immagine complessa e chiaroscurale di due figure emblematiche - Pirandello e Freud - della grande cultura occidentale."" -
L' estetica dello choc. La scrittura di Curzio Malaparte tra esperimenti narrativi e poesia
In Malaparte vi è la precisa volontà di costruire un effetto di choc che colpisca con violenza la coscienza dei lettori e li costringa a riflettere su eventi sconvolgenti e inaccettabili. Questi eventi, però, gli appaiono essenziali ai fini della rinascita di quella soggettività europea che lui considera ormai decaduta, «marcia». Viaggiando e scoprendo paesi lontani scorge un mondo degradato, la cifra stessa del tramonto di quell'Europa e di quella provincia italiana in cui si era formato e a cui era fino ad allora rimasto legato. La morte e le aberrazioni che ritrova dappertutto e, in special modo, nella Napoli del dopoguerra, vera capitale internazionale della prostituzione fisica e morale di uomini e donne, costituiscono la forma esemplare di quel tramonto, la dimensione dell'esistenza umana più orribile da accettare e da riprodurre narrativamente. -
Siamo ancora un colloquio. A partire da Eugenio Borgna
Cosa vogliamo davvero dire, sussurrare, sottolineare quando comunichiamo? Al di là del messaggio esplicito c'è spazio per ben altro. C'è il non detto, il nascosto. Ci sono le emozioni, il racconto di noi stessi, dei nostri desideri, delle nostre più nascoste insicurezze e paure. L'incontro con la riflessione di Eugenio Borgna dà la possibilità di viaggiare attraverso i vari piani del messaggio verbale: da quello centrato sul ""come"""", a quello che studia il """"cosa"""", per arrivare finalmente al """"chi"""" comunica e perché lo fa in quel modo, con quelle parole, con quei silenzi. Questo lavoro racconta un viaggio che è una passione: per il """"detto vero"""" e per il non detto. Cerca di spiegare quanto sia necessario, nel presente frenetico e assordante, ritornare a conoscere le nostre fragilità, osservandone da vicino gli incandescenti caleidoscopi di emozioni che le animano e le connotano. Richiama il lettore alla lentezza, al silenzio, alla discesa in se stessi, all'ascolto dell'altro-da-noi. Lo fa collegandosi al pensiero di filosofi, antropologi, sociologi, poetesse e poeti, scrittrici e scrittori. Il timone per questo veleggiare in perigliosi mari è sempre lui, Eugenio Borgna."" -
A zonzo per la Germania e per l'Italia
Domenica, 12 giugno 1842: una signora di mezz'età, la cameriera, il figlio e un compagno di studi s'imbarcano a Londra sul Wilberforce diretti ad Anversa. Partono per una vacanza che durerà tredici mesi e che li porterà in giro per l'Europa, ultima tappa Sorrento. La signora non è nuova a lunghi viaggi. La prima volta che lasciò l'Inghilterra aveva sedici anni, era incinta, ed era in fuga d'amore con un uomo sposato, Percy Bysshe Shelley. Due anni dopo, tra le foreste del Giura e sulle sponde del lago di Ginevra, darà alla luce quel Frankenstein che da due secoli sollecita la nostra immaginazione. Adesso è vedova; madre affettuosa, si preoccupa di far fare una sorta di Grand Tour al figlio. Parigi, agosto 1843: Ferdinando Gatteschi, mazziniano, è a caccia di una donna che, ammaliata dal suo bell'aspetto e dal suo eloquio, gli allunghi qualche franco. La vedova cade nella rete. Estate 1844: escono i ""Rambles"""", ultima opera di Mary Shelley, in cui, per raccogliere fondi a favore di Gatteschi, ella racconta del viaggio con il figlio e del suo amore per l'Italia. """"I Rambles in Germany and Italy"""" rientrano nella tradizione della letteratura di viaggio al femminile. I Rambles si muovono su tre livelli: il reale percorso geografico, la riflessione storico-politica, i ricordi personali. Per la Shelley, come per tutte le donne che visitarono l'Italia nell'Ottocento, il nostro Paese divenne terra d'elezione il cui bisogno di indipendenza esse si sentivano chiamate a sostenere."" -
Una lingua «travolgente e incendiaria». Studi sul Futurismo
«È dall'Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il ""Futurismo"""", perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologhi, di ciceroni e d'antiquarii». Così esordiva Marinetti nel suo Manifesto di fondazione del Futurismo, dando l'avvio a quella furia incendiaria e distruttrice che coinvolse l'universo dell'arte in tutte le sue manifestazioni e non poté certo risparmiare lo strumento creativo forse più potente e più diffuso, la lingua letteraria, ma anche quella del quotidiano parlare. Gli scrittori futuristi generarono un'antilingua che coinvolse un pubblico ampio ed eterogeneo, e che, attraverso la sapiente strategia retorica dei manifesti e dei volantini, investì tanto il linguaggio c?lto quanto il linguaggio diretto. Ma principalmente investì il linguaggio iconico delle tavole parolibere, nelle quali ogni norma grammaticale viene abbandonata per colpire l'occhio dello spettatore con parole che liberamente si scatenano sullo spazio bianco del foglio. La rivoluzione del Futurismo si propagò a campi inconsueti, come il teatro, la politica, la gastronomia, l'aviazione, la moda, creando ferventi seguaci in tutta l'Italia ed anche, soprattutto, oltre i confini: dalla Russia, alla Romania, al Portogallo, alla Spagna, fino al Giappone. Un potente impulso rivoluzionario che si è allargato nello spazio e nel tempo, come un incendio alimentato dai turbini del vento.""