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Morti di tifo. L'epidemia calcistica
Si può morire di tifo calcistico? Certo, e si muore fin dai primordi di questo sport. Anzi, se si considerano gli impianti ""sportivi"""" dell'età classica, di tifo si muore da millenni. Le pagine di questo libro analizzano il fenomeno del tifo violento dalle sue origini, passando per la nascita del supporter rude per eccellenza, l'hooligan, esaminato e messo a confronto con l'ultrà italiano, i suoi modelli e i suoi stili. Si presentano anche alcune delle misure prese per debellare questo fenomeno, tra cui il modello inglese attuato dal Primo ministro britannico Margaret Thatcher, o il D.a.spo. e la Tessera del Tifoso in Italia. Nel nostro paese i provvedimenti sono arrivati dopo numerosi decessi che iniziano con il nome di Augusto Morganti nel 1920, passando per Antonio De Falchi nel 1989, fino ad arrivare a Fabio Tucciarello nel 2020, tutti """"vittime di tifo"""" dello sport più popolare al mondo. Nella seconda parte del volume, vengono raccontati in ordine cronologico gli episodi in cui la violenza, la distruzione e la morte si sono presentate negli stadi di tutto il mondo, alcuni più noti (Ibrox Park, Heysel, Hillsborough Stadium) altri ormai dimenticati, altri ancora nei quali la fede calcistica è stata un pretesto per scatenare guerriglie e rivolte urbane."" -
Il presidente gentiluomo. Storie, personaggi e valori della Roma di Anzalone
La figura di Gaetano Anzalone e i suoi otto anni al timone della Roma (1971-79), in un volume ricco di foto e testimonianze dei giocatori dell'epoca. Quella Roma merita di essere vista oggi da una prospettiva diversa rispetto al racconto che spesso si è fatto di quel periodo. Anzalone, tifoso giallorosso dalla nascita, ereditò la presidenza dopo due decenni caratterizzati da improbabili sogni di grandezza e drammatiche crisi di bilancio. Non ottenne sul campo risultati memorabili ma, a differenza di chi lo aveva preceduto, lavorò in prospettiva, dotando il club di risorse e idee che in seguito si sarebbero rivelate sensazionali: un vivaio fonte continua di grandi talenti, la ""scoperta"""" del merchandising (primo fra tutti, nel calcio italiano), la costruzione del centro di Trigoria. Emblema della sua """"rivoluzione"""", il celebre Lupetto realizzato da Piero Gratton, da allora uno dei simboli più amati dai tifosi giallorossi. Parallela al suo impegno sportivo, ma gestita con grande discrezione, l'azione continua e convinta in favore di ragazzi emarginati, tolti dalla strada e restituiti alla società con un titolo di studio e un mestiere."" -
Boninsegna. Il centravanti
Roberto Boninsegna, ribattezzato ""Bonimba"""" da Gianni Brera, è stato uno dei grandi idoli dei ragazzi nati nei primi anni Sessanta, che ne hanno fatto l'emblema del centravanti. Per la forza, il coraggio, il carattere e la tempra di cacciatore di gol. Boninsegna mette la testa, si disse, dove gli altri faticano a mettere il piede. In tempi di rigide marcature a uomo le sue partite erano un corpo a corpo ininterrotto con gli stopper avversari, che con lui prendevano spesso più colpi di quanti riuscissero a darne. Spalla di Riva nel Cagliari, poi bomber implacabile nell'Inter del dopo Herrera, ancora decisivo in età matura nella Juventus di Trapattoni. Andò quasi per caso ai mondiali del Messico e ne diventò uno degli eroi, con una serie di partite epiche. Da innamorato del calcio, l'autore segue il campione nei suoi riti, nelle sue battaglie, nei suoi colpi e nei suoi gol più famosi."" -
1921, Lazio Ente Morale. I giorni della Rondinella
La Lazio di un secolo fa, già avviata a diventare una delle polisportive più importanti d'Europa, era un pianeta che brulicava non solo di passione sportiva: alla base del mondo biancoceleste c'erano valori etici, ideali e culturali che la storiografia recente, approdata a livelli eccezionali per profondità e rigore, ha riscoperto e tramandato. L'opera di Luca Aleandri è un viaggio nella vita quotidiana di quella Lazio, con i suoi personaggi (sportivi, artisti, intellettuali) e i suoi luoghi ""sacri"""", primo fra tutti lo stadio della Rondinella, che sorgeva a pochi metri dall'attuale stadio Flaminio. Della antica casa biancoceleste vengono raccontate per la prima volta la nascita e lo sviluppo, attraverso lo studio dei documenti ufficiali e le immagini d'epoca. Le attività che si svolgevano alla Rondinella furono la ragione per la quale nel 1921 la Lazio divenne Ente Morale. Al riguardo, la ricerca di Aleandri consente di svelare i veri motivi che portarono a un riconoscimento così inusuale per una società sportiva, e di confutare tesi finora comunemente accettate."" -
Gli atleti della Lazio nella lotta di liberazione
Per motivi apparentemente oscuri (ma invece spiegabili), la Società Sportiva Lazio viene comunemente associata alla destra fascista e identificata con i comportamenti di una limitatissima ma rumorosa frangia di tifosi. Un fenomeno sempre meno tollerato dalla stragrande maggioranza dei sostenitori biancocelesti, stanchi di questa facile ed errata generalizzazione. Il lavoro di Fabio Bellisario, presidente di LazioWiki (l'enciclopedia online della società biancocelesti) intende dimostrare che la connotazione fascista della Lazio è un artefatto, una costruzione a posteriori, uno stereotipo e, in definitiva, un falso storico. Un gran numero di dirigenti e atleti della società biancoceleste, molti dei quali sconosciuti ai più, si opposero al regime mussoliniano con coraggio, pagando le loro scelte con profonde sofferenze, il carcere, la morte. Di ognuno di essi vengono narrate le imprese sportive e l'impegno civile in difesa della libertà e della democrazia. -
Eroi per un giorno ...romanisti per sempre
Le imprese eccezionali e sporadiche di alcuni eroi inattesi, ma per questo immortali, degli ultimi cinquant'anni di Roma. Gol imprevedibili e parate memorabili, salvataggi decisivi a porta vuota e gesti atletici rimasti per sempre nel cuore dei tifosi. Intensi momenti di vita romanista, celebrati in questo libro nel quale, tra testi e disegni, scorrono le storie di Yanga-Mbiwa, Cassetti, Julio Sergio, Nakata, Balzaretti, Peccenini e di tutti gli altri protagonisti di queste indimenticabili pagine di storia giallorossa. -
Il leone del Mugello e altre storie. Il ciclismo di Gastone Nencini negli articoli dell'epoca
Gastone Nencini, uno dei sette corridori italiani capaci di vincere un Tour de France, rivive negli articoli di Giuliano Mazzoni, giornalista e amico: pezzi che nascevano dalla frequentazione personale e dalla competenza di un narratore vecchio stile, talmente appassionato da scandagliare il sottobosco del dilettantismo toscano, in quegli anni ricchissimo di talenti. E così, assieme a Nencini, nella prosa di Mazzoni riemergono corridori forti e dimenticati, come Boni, Baroni, Bresci; campioni come Petrucci e i fratelli Maggini;?personaggi irripetibili, come Alfredo Martini. In questi articoli, raccolti e selezionati da Paolo Mugnai, oggi è possibile cogliere straordinari spaccati di vita mugellana e toscana di qualche decennio fa, tra corse di paese e vecchie botteghe in cui operavano leggendari artigiani della bici. -
Il portiere e altri racconti. Sogni e magie di calciatori dilettanti
La storia di un ragazzo di provincia coinvolto, per una serie di circostanze del tutto casuali, in un'esperienza sportiva e umana che mai avrebbe immaginato di vivere, grazie all'incontro con Carlo Ciampi, il portiere che nel 1948 esordì in serie A a 17 anni. Il rapporto con l'ex atleta, divenuto apprezzato preparatore di portieri, farà lentamente del ragazzo, che aveva avuto esperienze calcistiche modeste e ormai lontane, un vero numero uno. A seguire, altri sette brevi racconti, nei quali l'universo del calcio minore viene narrato non solo nelle sue componenti prettamente sportive, ma anche nei suoi aspetti più crudi. Tutte le storie hanno come riferimento allenatori o calciatori dilettanti o addirittura ragazzi che hanno praticato solo calcio di strada. Personaggi, peraltro, in possesso di qualità tecniche evidentemente superiori rispetto al contesto sportivo in cui si muovono, ma che, per i motivi più disparati, non hanno avuto la forza, la volontà, o semplicemente la fortuna per imporsi su palcoscenici più importanti. -
Sorrento: Giovanni Raparo (3 gennaio-31 dicembre 1436)
Il volume riporta gli atti rogati dal notaio sorrentino Giovanni Raparo nel corso 1436. -
Popolo e Risorgimento nelle fonti del Vallo di Diano
La cultura della tradizione orale, proprio se finalmente scritta, può continuare a vivere anche nel frastuono e tra i fuochi fatui consumistici della vita moderna che attentano alla sua esistenza: dipende dall'uso che sapremo farne. Essenziale resta, quando è possibile, il raffronto critico con le fonti scritte: fortunatamente nel giro degli ultimi trent'anni moltissime sono state le pubblicazioni storiche basate su documenti di archivio. -
Il Vallo di Diano da Sciarpa a Garibaldi
Il Vallo di Diano emerge come terra di disagio sociale e di coinvolgimento politico, di insorgenze e di brigantaggio, della loro repressione, di capimassa e capirivolta entrati nell'immaginario popolare, di baroni più o meno arroganti e oppressivi, di endemiche forme di ribellione, quasi strutturate nel contesto territoriale, ma anche di giovani elettrizzati dalle idee costituzionali e rivoluzionarie, determinati a trasformare (o almeno provare a farlo) la società. Ma il racconto politico non resta fine a sé stesso, e si sviluppa all'interno di un precario e complesso vissuto quotidiano, fatto di plurime vicende, che toccano il sistema sanitario, la realtà sociale, il momento religioso e quello culturale. -
Historia diplomatica Regni Siciliae ab anno 1250 ad annum 1266. Testo latino a fronte (rist. anast. 1874)
La ristampa corretta, riveduta ed ampliata dell'edizione del 1874. -
Teorie spaziali e sviluppo industriale del Mezzogiorno
Il filo conduttore e l'intenzione che animano la trattazione di questo saggio di geografia industriale tendono sostanzialmente a ripercorrere le fasi temporali che hanno portato, dal secondo dopoguerra in poi, a perseguire nel Mezzogiorno la via dell'industrializzazione per il riscatto di zone afflitte da storici ritardi di crescita. -
Vocalismi tonici nel Vallo di Diano
Sebbene parlati in centri poco distanti, i dialetti del Vallo di Diano presentano notevoli differenze fonologiche. In questo lavoro si fornisce una documentazione dei sistemi vocalici tonici di tre dialetti valdianesi, mostrando inoltre l'interesse che questi dati possono rivestire ad altri livelli di analisi (fonetica e morfologica). -
Dante e Manzoni
L'autore si è proposto di fornire l'immagine d'un ""Dante tra noi"""": cioè con poca polvere antiquaria, ma non riduttivamente attualizzato. Per Manzoni, sono stati messi a fuoco momenti decisivi del suo pensiero estetico, storico, politico e linguistico: con, fra l'altro, alcune puntualizzazioni circa il trattamento artistico dell'amore e circa l'accettazione del principio che la forza è un momento ineliminabile della società, nella quale si manifesta la natura dell'uomo. È convinzione dell'Autore del presente libro che, più che banalmente """"attualizzati"""", o meramente e acriticamente (o ideologicamente) """"storicizzati"""", i classici vadano ascoltati. Che siano essi a giudicare noi e non il contrario."" -
San Paolo e la Spagna. Un viaggio in Oriente?
Per il presunto viaggio di Paolo verso la Spagna di cui si parla nella Lettera ai Romani occorre constatare che le Lettere Pastorali, gli Atti degli Apostoli, la I Lettera di Pietro e le notizie della Storia di Eusebio presuppongono un impegno missionario del Cristianesimo proiettato verso l'Oriente, e non verso l'Occidente oltre il bacino dell'Egeo: come è possibile dunque continuare a ritenere verisimile che Paolo sia andato o avesse intenzione di andare verso l'estremo Occidente? E si può ipotizzare allora che il viaggio al quale accenna Paolo dovesse anch'esso indirizzarsi verso Oriente? Questo libro tenta di rispondere a tali domande, ponendosi controcorrente rispetto a convinzioni tradizionali e consolidate da due millenni. -
Il museo archeologico nella Certosa di Padula
Il volume ricostruisce la storia del Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, ripercorrendone le vicende dall'istituzione al primo decennio del XXI secolo. La difficile realizzazione di questo istituto museale è stata esaminata all'interno delle più ampie dinamiche politiche e culturali che hanno coinvolto il territorio salernitano all'indomani della Seconda Guerra Mondiale ed in particolare all'interno delle più complicate e contraddittorie vicende del restauro e dei rifacimenti della certosa di San Lorenzo. -
Saggi di storia del diritto moderno
In questo volume si presentano tre figure di giuristi (Domenico Alfeno Vario, Giuseppe Maria Galanti, Luigi de' Medici) dalla personalità decisa e volitiva, dotati di un ingegno acuto e spesso troppo audace; uomini che parteciparono alla vita pubblica, mirando al progresso ed al benessere collettivo, dietro la spinta di impulsi razionali e coerenti, oltre che, ovviamente, di ambizioni soggettive. Un orizzonte molto variegato e non indenne dai fermenti rivoluzionari di fine Settecento fa da sfondo alle loro voci, che prendono corpo di volta in volta, disgiuntamente. Se ne delineano le fisionomie seguendo i rapporti rispettivamente instaurati con le istituzioni e con il potere centrale, osservando la cifra dell'adesione alle novità ed ai modelli provenienti d'Oltralpe, le proposte di riforma e le soluzioni giuridiche attuate. -
Mezzogiorno, cultura e politica in Michele Solimene (1795-1864)
Michele Solimene, poco conosciuto e ancor meno studiato, ebbe una profonda coscienza storica dei problemi che riguardavano non solo le questioni politico-economiche e giuridiche del Regno delle Due Sicilie, ma anche il dibattito intrecciato tra l'eredità galileiana e newtoniana, la filosofia di Vico e il kantismo, ovvero le leggi della natura, le leggi della storia e quelle della morale. L'autore, squarciando il velo dell'oblio, ne ha ricostruito il profilo intellettuale e la vicenda umana e politica. -
Economia e mercato nel Mezzogiorno longobardo (secc. VIII-IX)
Partendo dall'analisi dell'accordo dell'836 tra il principe di Benevento Sicardo e il duca di Napoli Andrea, l'A. ricostruisce le vicende che portarono alla ripresa economica del Mezzogiorno dopo il tracollo del sistema economico tardoantico, individuando nei territori longobardi un'area di mediazioni di fondamentale importanza tra l'Oriente e l'impero carolingio. Sullo sfondo la nascita dell'Europa e il contributo apportato alla sua genesi dal Mezzogiorno longobardo.