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Amiri Baraka. Ritratto dell'artista in nero
Amiri Baraka. Ritratto dell'artista in nero costituisce un ritratto essenziale di questo autore, ininterrottamente sulle scene della cultura americana sin dagli anni Cinquanta e considerato uno dei maggiori poeti e intellettuali afroamericani del secondo Novecento. Dopo un apprendistato tra le fila della bohème beat del Greenwich Village, divenne famoso come autore di Blues People, pubblicato nel 1963 con il nome di LeRoi Jones e tradotto nel 1968 per Einaudi con il titolo Il popolo del blues. Nei quarant'anni successivi LeRoi Jones/Amiri Baraka ha pubblicato una ventina di raccolte di poesia, inciso numerosi dischi, dato vita a una quantità di testi teatrali, diverse opere-jazz, otto volumi di saggi, almeno un paio di romanzi, parecchi racconti e chissà quant'altro e, in qualità di performer, ha collaborato con i maggiori jazzisti americani. Ha ricevuto diversi importanti premi e riconoscimenti. Vive, insieme alla moglie, la poetessa Amina Baraka, nella nativa Newark, nel New Jersey. Il volume, curato da Franco Minganti e Giorgio Rimondi, propone da un lato una riflessione a più voci che coinvolge studiosi di diverso ambito e orientamento - italiani, francesi e americani - tutti ugualmente convinti della necessità di rendere conto del valore e della ricchezza di un autore magari scomodo ma sempre intenso e culturalmente vivace, mentre dall'altro presenta una ricca antologia di testi in prosa e in versi, finora inediti in italiano, che tracciano un diagramma della sua attività quarantennale. -
I ragazzi del Salvemini (Casalecchio di Reno, 6 dicembre 1990). Con DVD
L'opera in questione tratta la strage dell'Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, avvenuta il 6 dicembre 1990, che provocò la morte di dodici studenti di quindici anni. Il DVD è stato realizzato da Giuliano Bugani, Emilio Guizzetti, Rossella Caterina Lippi, e il back stage fotografico di Massimiliano Valentini e ricostruisce, attraverso testimonianze tragiche e inedite, la mattina del 6 dicembre 1990. L'opera si propone come obiettivo la riapertura del dibattito parlamentare sul divieto di sorvolo delle zone abitate da parte di aerei militari. -
Battaglie sull'Appennino. Storia della prima divisione britannica (agosto 1944-gennaio 1945)
Il libro narra le vicende della Prima Divisione Britannica nella seconda parte della sua campagna d'Italia, iniziata ad Anzio nel gennaio 1944. I soldati della 1ª Divisione, che faceva parte della V Armata, parteciparono alla liberazione di Firenze, e la tennero fino alla fine di agosto; poi iniziarono l'avanzata verso Nord, seguendo il tracciato della ""Arrow Route"""", ossia della strada che da Firenze porta a Faenza, passando per Borgo San Lorenzo e Marradi. I combattimenti successivi allo sfondamento della linea gotica permisero di liberare Palazzuolo e Marradi entro la fine del mese di settembre 1944. Da quel momento la """"Arrow Route"""" seguita dalla 1ª Divisione non seguì più la valle del Lamone, ma scese lungo la valle del Senio, da Palazzuolo in direzione di Castel Bolognese. Il testo è la traduzione del diario di guerra della 1ª Divisione. C'è un ampio repertorio di immagini, in parte inedite."" -
Guida allo zoo acquario di Imola
Raccolta di schede informative per conoscere gli animali ospitati all'interno dell'acquario. Ad ogni animale è dedicata una scheda di riconoscimento, accompagnata da un'immagine a colori e da cinque aspetti fondamentali di conoscenza: la classificazione scientifica, la diffusione, l'identificazione, l'ambiente in cui vive ed alcune curiosità. Completano l'opera alcune tavole a colori di ambienti di vita degli animali descritti nelle schede. -
Pensieri in agrodolce
Strano affare questo «scrivere»: vedete, molte volte - proprio come adesso ho provato a chiedermi perché, cosa mai mi prenda quando, e accade spesso, mi ritrovo a farlo, a buttar giù emozioni, sensazioni e sentimenti talmente fugaci che svaniscono in un attimo. Strano affare questo «scrivere» che, o lo fai in quell'attimo preciso e irripetibile, o non ci riesci più. Strano, pericoloso coltello a doppia lama questo «scrivere», che un po' ti serve per dire tu chi sei e, un po', per vomitare - mi si passi l'ineleganza del termine - quel che hai. Strano specchio questo «scrivere»: di fronte a lui, ti guardi dentro e non puoi mentire, ma te ne puoi fregare - e, anzi, tanto meglio - se gli altri non capiscono o se gli puoi far credere d'aver capito. Già, perché a me - quando scrivo in versi e, molte volte, anche quando butto giù un semplice pensiero,...sì..., insomma, quando scrivo e punto - non importa che si capisca quel che voglio dire (per far quello ho la voce, per fortuna); no, quel che mi interessa - quando scrivo - è suscitare qualcosa in chi mi legge. Bizzarra cosa questo scrivere: chi lo fa ci si pulisce la coscienza, è vero, ma chi legge ci va a cercare qualcosa di suo, qualcosa che pensa tu abbia detto - o voluto dire - e che lui non ha mai avuto il coraggio di urlare. -
L' imbranato che galleggia. Vita, opere, argomenti, considerazioni del pittore Luciano Nanni
Non è detto che solo i sapienti, gli illuminati, gli eletti possano scrivere libri. Anche coloro, con i quali la natura non è stata eguale dispensatrice dei suoi doni, possono avere qualcosa da raccontare. Basta poco: una persona in grado di ascoltare e trascrivere le storie narrate, per far emergere un universo semplice e nello stesso tempo complesso e mai banale. Le vicende sono inusuali, i contenuti nuovi, per un diverso modo di vivere e di pensare, in cui l'arte e la dedizione per la vita segnano il passo. Da tutto ciò emerge un sentire buono e genuino che sorprende, a volte commuove, e che incalza ad intraprendere sempre nuovi itinerari. Luciano Nanni è nato a Faenza il primo febbraio 1934. Ha lavorato come verniciatore per importanti ditte faentine e privati. Dipinge quadri con una pittura informale, dove il colore prende sempre e comunque il sopravvento. Vive ed opera in via Tonducci a Faenza. -
Il paese infinito
Un filo indefinito e misterioso lega i racconti che evocano i paesaggi della bassa bolognese e che si svolgono a partire da epoche lontane per giungere ai nostri giorni. Personaggi immaginari e storia si mescolano senza far intravedere alcun confine. Le terre di Medicina e le vicende che là accadono sono descritte con tratti a volte tenui e sfumati, a volte crudi e forti, con la stessa differenza che c'è in quelle campagne tra l'inverno e l'estate. I protagonisti sono nobili, contadini, immigrate, borghesi, bambine, militari, donne, operai, partigiani e vivono nelle case di campagna, nei palazzi, nelle ville e nei borghi che da secoli caratterizzano la bassa dagli orizzonti infiniti. -
Storia di medicina dalla Repubblica Cispadana alla grande guerra 1796-1918
«Una storia di lungo periodo quella narrata in questo volume, una storia che vede intrecciarsi grandi eventi nazionali e internazionali - l'arrivo dei francesi sul finire del secolo XVIII, gli anni della Restaurazione, la stagione del Risorgimento e delle sue battaglie, l'ingresso nel Regno d'Italia, gli anni dei governi liberali e della costruzione di una società moderna, l'aprirsi tra speranze e ansie del nuovo secolo fino alla tragedia della grande guerra - con la realtà locale e con i suoi protagonisti, un piccolo tassello inserito nel più grande contesto a sua completezza. Ma anche una storia di lente, profonde trasformazioni strutturali legate all'economia locale, un'economia che ha sempre tratto dalla terra e dai suoi prodotti la propria forza. E ai campi, alle acque, ai canali, ai mulini, alle risaie si sono, nei secoli, intrecciate le vicende dei medicinesi, orgogliosi di essere nell'area provinciale i maggiori produttori di riso, ma capaci anche di aprirsi ad altre colture per ragioni economiche di sviluppo e di crescita». -
C'è stato per tutti. Racconti brevi
«Bene ha fatto l'amico Adriano, in linguaggio familiare, a raccogliere i suoi ricordi della fanciullezza e della giovinezza. Non è guardare al passato come a un modo più bello di quello attuale. Non è che gli anni Trenta - Quaranta fossero migliori dei nostri Duemila. Certo che lo erano per noi ottantenni, o quasi, che allora eravamo nell'età beata dell'inconoscenza e dell'irresponsabilità. Ma non per tutti. Diciamo che il mondo raccontato da Adriano era ben diverso da quello di oggi: un mondo, quello nostro di allora, dove non c'erano automobili né aerei, non c'erano telefoni né lavatrici o frigoriferi, non c'era televisione, non c'era computer, appariva appena la radio. Ci sono stati più mutamenti nell'ultimo mezzo secolo che nei secoli precedenti! Per questo, ripeto, bene ha fatto Adriano, quel mondo ieri immutabile, oggi così mutato, a fissarlo sulla carta. Con una nota in più: un grande sentimento di affetto per i giovani amici di allora, molti dei quali ormai scomparsi. Ad uno ad uno, naturalmente scomparsi. Qualcuno anche precocemente. Ma che qui rivivono: nei lavori, nei passatempi, nei giochi. Una piccola folla di ieri. Per questo tornare a quegli anni è bello e giusto. Per fissarli, per farli conoscere. Per fissarli, per farli conoscere. Ai ragazzi di oggi e a quelli di domani. Perché loro sono oggi quello che noi eravamo ieri, e così sarà domani, e dopo-domani». (Goffredo Guerra) -
Il gruppo di combattimento «Cremona» 1943-1945
Il volume tratta dell'esperienza vissuta da un gruppo di soldati dell'esercito italiano dall'8 settembre 1943 (di stanza in Corsica) alla fine della Seconda guerra mondiale. I 5 gruppi di combattimento italiani furono creati con le forze Alleate e, di questi, il Cremona si trovò a combattere con l'VIII Armata britannica e la 28ª brigata Gordini, liberando le città di Alfonsine e Fusignano. A Camerlona si trova il cimitero militare del Gruppo. La particolarità del Gruppo di combattimento Cremona è la forte percentuale di volontari ex partigiani che si unirono all'esercito per sconfiggere i nazifascisti. Il libro è diviso in cinque capitoli: La guerra e le azioni militari, I rapporti con gli Alleati, I rapporti con i partigiani, I rapporti con la popolazione; La propaganda e la stampa. Seguono le interviste, volantini propagandistici dell'epoca, documenti dello SME, alcune pagine di diari di sergenti e capitani in linea, alcune prime pagine del giornale del Gruppo di combattimento ""La Spiga""""; grazie al beneplacito dello Stato Maggiore dell'Esercito il libro è corredato da numerose fotografie."" -
La ferrovia di Casola Valsenio. Un progetto irrealizzato
Il libro, oltre a descrivere le varie fasi progettuali della ferrovia di Casola Valsenio, contiene analisi socio economiche del territorio interessato da questa opera pubblica, a cavallo tra il XIX e il XX secolo e documenta gli studi di fattibilità economica del tronco ferroviario, comprese le ipotesi di gestione. I testi sono stati sviluppati a partire da materiale in massima parte inedito e completano la storia dei trasporti pubblici nella valle del Senio, affrontata dall'autore nel precedente volume, ""Binari nella valle del Senio. La ferrovia Castel Bolognese-Riolo Terme (1914-1933)"""". Arricchiscono il testo numerose immagini, planimetrie, schemi, prospetti ed altro materiale documentario, finora inedito, provenienti dall'Archivio di Stato di Bologna. Le immagini più significative sono riprodotte in grande formato e, quando necessario, a colori."" -
Il borghetto... e altre storie. Ricordi di un alfonsinese
I ricordi di un maestro di scuola elementare che ormai ha lasciato il lavoro spaziano dagli anni della seconda guerra mondiale agli anni Sessanta, dai giochi innocenti dei bambini fino alle prime esperienze lavorative e ai dolori che la vita può riservare. Il cuore del libro batte nel borghetto di Alfonsine, dove l'autore ha trascorso l'infanzia e parte della giovinezza e dal quale riporta personaggi, aneddoti, avvenimenti ormai lontani. Il testo è corredato da numerose cartoline d'epoca e immagini che documentano luoghi, tradizioni e costumi alfonsinesi di oltre mezzo secolo fa. -
Polacchi a Bologna 2º corpo polacco in Emilia Romagna (1945-1946). Ediz. multilingue
Polacchi a Bologna è una testimonianza particolare di memoria, storica e personale contemporaneamente. I testi raccolti, le fotografie e i documenti hanno immortalato i frammenti della vita quotidiana, che si svolgeva nonostante la guerra. L'orrore delle battaglie e la morte, rimangono tutto il tempo sullo sfondo ma in primo piano ci sono le faccende umane e non di guerra: l'amore, l'amicizia, lo studio, l'allegria... perché proprio questi stati d'animo hanno permesso la sopravvivenza e il mantenimento dell'umanità. La vita era più forte della morte, i giovani facevano conoscenze, si creavano legami e anche matrimoni... Per i ragazzi del 2° corpo d'armata la liberazione di Bologna e il fatto che la bandiera polacca fosse stata issata sulla Torre degli Asinelli era il premio per la fatica e il sacrificio che avevano dovuto affrontare durante tutti i combattimenti della campagna italiana. -
La bottega del buonumore. Con DVD
Questa è una breve raccolta di alcune Botteghe del buonumore di Davide Dalfiume, pubblicate dal settimanale imolese sabato sera dal 2000 ad oggi. Questi articoli ironici, anche a distanza di qualche anno, conservano la loro attualità e ancora oggi aiutano a vedere alcune vicende in modo disincantato. Nella loro semplicità molto logica, fanno ricordare cose che ognuno di noi qualche volta ha pensato. Inoltre ci possono servire nella quotidianità come antistress e vaccinarci per situazioni future da cui sarà utile uscire indenni. Da quando siamo al mondo sentiamo dire che bisogna salvare il cinema, lo sport, specialmente il ciclismo e soprattutto il calcio. Salvare la moda, salvare Sanremo, salvare la Tv. Salvare l'industria automobilistica che vende poche auto ed è in crisi, poi subito dopo bisogna fermare anche le auto in circolazione, perché sono troppe e inquinano. Salvare le tradizioni, salvare le innovazioni, salvare, salvare, salvare. Mai nessuno che ci spieghi chi salverà noi esseri umani dalla confusione dilagante, derivata da tutte le cose con cui abbiamo a che fare. In questo senso, anche il terzo millennio, iniziato con una miriade di promesse e proclami, si è rivelato simile al millennio precedente. La nostra società ha continuato ad avere gli stessi pro e contro di prima. Se da una parte qualcosa è migliorato, dall'altra si sono perse cose conquistate con grande fatica in passato. -
Il tesoro di Emilio. Omaggio a Salgari
Studiosi, scrittori, naturalisti, registi, giuristi e appassionati si sono dati appuntamento alla Biblioteca 'Elsa Morante' di Ostia Lido, il 2 e 3 aprile 2007, per rendere omaggio a Emilio Salgari. Il risultato è in questo volume che vuole essere un 'tesoro' da riscoprire, ammirare e tramandare alle nuove generazioni di lettori e estimatori. Saggi di Giulio Leoni, Ann Lawson Lucas, Maria Gabriella Dionisi, Daniele Cicuzza, Gianfranco De Turris, Paola Irene Galli Mastrodonato, Ada Neiger, Roberto Fioraso, Fabrizio Foni, Claudio Gallo, Giulia Gadaleta, Corrado Farina, Nicoletta Gruppi, Alessandro Bottero, Luigi De Liguori; una conversazione con Umberto Lenzi (a cura di Corrado Farina). Postfazione di Vittorio Frigerio. -
L' eco delle conchiglie di vetro
Primavera, estate, autunno, inverno... è questo il giusto ordine? Non per Giorgio, che si ritrova invecchiato senza ricordare nulla di sé, in una dimensione in cui il tempo è suscettibile ai capricci di una mente confusa. Per di più, è ossessionato da un'ombra che si nasconde tra le pieghe della pelle e che gli appare attraverso gli specchi. Ma cosa succederebbe se Giorgio la incontrasse nella vita reale? E qual è la vita reale? La chiave del mistero potrebbe essere racchiusa nelle pagine bianche del suo diario... quelle che non ha ancora scritto. -
Sputi. Storie di disprezzo
Dittatori e prelati, professori e poveri cristi. Tutti, nessuno escluso, si incontrano nelle storie di disprezzo raccontate in questo libro. In tutti gli angoli del mondo, in tutte le situazioni, in tutti i modi possibili si può leggere un sentimento forte e complesso. I racconti sembrano disegnare un'unica parabola. Nessuno uguale all'altro e allo stesso tempo tutti compatti. I tanti modi di scrivere, di scegliere le situazioni e i personaggi, rendono vivace la lettura senza lasciare posto a cadute di ritmo, per una strana alchimia che porta ogni singolo autore a incontrare i ""vicini"""" di pagina, a raccogliere un testimone da portare fino al racconto successivo per un'unica grande staffetta. Anche il disprezzo, scritto così, può avere un lato piacevole. Almeno da leggere."" -
Notti precarie
Notti precarie è una raccolta di 12 ""short stories"""" divise in due parti completamente diverse per stile e tipologia di racconti, in un amichevole confronto fra le visioni notturne dei due autori. I racconti di Vincenzo Malavolti sono un tuffo nel passato della sua gioventù, fra i """"bar sport"""" della sua Faenza,, soprattutto a partire dal primo """"Notti panine"""". Questo è un piccolo intenso affresco tendente a delineare la peculiarità dell'ambiente e dei personaggi che saranno protagonisti delle serate vitellonesche narrate in seguito nelle successive """"Notti e spiriti"""" e """"La notte delle australiane"""". Nella seconda parte Vincent W. Mallory esordisce con un pezzo di annichilente sarcasmo calandosi nei panni di un professore di matematica divenuto prima scrittore fai da te e poi ergastolano: """"Le notti di writekiller"""". Il tema del """"noir"""" esplode poi in maniera drammatica nella """"Notte incasinata"""" di un ragazzo milanese deluso in amore e sfocia nella scostante figura di un trafficante di droga, in un crudo, estremo, racconto limite: """"La notte di Natale di un pusher"""". Il pezzo che chiude questa raccolta è l'espressione dello spirito autoironico che agita il dualismo del narratore, nella poetica e struggente cronaca di un impalpabile amore fra due vite accomunate dalla precarietà e suggellato da un perenne cin-cin alla notte: """"Ultimo brindisi""""."" -
Il secolo del jazz
Il più importante fenomeno musicale del XX secolo visto da dentro e da fuori con gli occhi di Sonny Rollins, Bernardo Bertolucci, Enrico Rava, Carolyn Carlson, Chick Corea, Jacques Attali, Han Bennink, John McLaughlin, Daniele Luttazzi, Evan Parker, Leo De Berardinis, Steve Lacy, Paolo Fabbri, Geoff Dyer. Con una prefazione di Daniel Soutif e una postfazione di Gino Castaldo. -
Diario storico militare del gruppo di combattimento Cremona
In questo libro viene riportata la trascrizione fedele, per quanto possibile, data la precarietà dei supporti cartacei consultati, dei diari di guerra del Gruppo di Combattimento Cremona. In particolare sono riportati: il diario del Comando del Gruppo di Combattimento Cremona; il diario del Comando del 21° Reggimento Fanteria del Gruppo di Combattimento Cremona; il diario del Comando del 22° Reggimento Fanteria del Gruppo di Combattimento Cremona; il diario del Comando del 7° Reggimento Artiglieria del Gruppo di Combattimento Cremona; gli allegati al Diario Storico del 7° Reggimento Artiglieria del Gruppo di Combattimento Cremona; il resoconto dell'attività del 144° Battaglione misto del Genio;la relazione del generale Clemente Primieri. In appendice sono riportati altri documenti, in primo luogo gli encomi e le dichiarazioni dei comandanti delle truppe alleate in Italia e nel Mediterraneo.