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Memoria lingua traduzione
Le relazioni tra memoria, lingua e traduzione sono molteplici. Il volume si presenta come un lavoro di ricognizione sulle tematiche che danno origine ad alcune di queste relazioni, soprattutto nel settore linguistico e traduttologico. La complessità della dialettica viene osservata sia in una prospettiva teorica, esaminando le relazioni che si esprimono a livello disciplinare, che applicativa, cioè maggiormente legata alla didattica delle lingue e della traduzione. Le relazioni hanno dato origine, nel corso della storia, a una serie di metafore che spaziano dall'ambito storico a quello delle arti figurative. Inoltre, la ricerca nel campo delle neuroscienze sta rivelando aspetti sorprendenti, e fino ad ora impensabili, della connessione tra lingua e memoria. Il volume si chiude con una rappresentazione del rapporto tra memoria collettiva e individuale, illustrando da una parte le politiche di intervento del Comune di Brescia riguardo alla commemorazione di Piazza della Loggia, e, dall'altra, presentando la narrazione di esperienze personali e professionali in un'intervista a Susan Bassnett. Scritti di: Mirella Agorni, Bianca Bardini, Susan Bassnett, Rosa Maria Bollettieri Bosinelli, Erika Nardon-Schmid, Costanza Peverati, Laura Salmon, Ira Torresi. -
Economia, ambiente e sviluppo sostenibile
Da circa 40 anni, nei paesi sviluppati, il fattore ambiente, inteso generalmente, come degrado o insieme di condizioni ambientali in cui vive l'uomo è da considerarsi anche come elemento condizionante del benessere dalla popolazione. Le maggiori criticità nella salvaguardia del bene ambientale sono determinate però dalle difficoltà di definire l'ambiente, i beni ambientali e soprattutto l'inserimento di questi ultimi nel mercato. Il compromesso uomo e ambiente, meglio specificato come economia e ambiente, esiste e ciò vale solo perché l'uomo si è reso conto durante i secoli che, se l'ambiente si esaurisce o si degrada in modo irreparabile, anche la sicurezza e la sopravvivenza dell'uomo saranno in pericolo. La moderna economia del benessere ha portato l'uomo alla convinzione che conoscere e valorizzare l'ambiente è sicuramente un fattore indispensabile per creare crescita economica, innovazione tecnologica, etica e qualità di processo e prodotto. Un limite allo sviluppo e alla crescita economica però esiste. Prenderne atto e far sì che la presa di coscienza in tal senso, diventi la molla per uno sviluppo sostenibile è sicuramente uno dei modi più costruttivi ed etici per creare occupazione ed innovazione. Volume con allegato online consultabile all'indirizzo francoangeli.it nell'Area Università. -
L' io-impresa. Narciso al lavoro nell'economia transestetica
Il volume vuole stimolare un necessario confronto con la nuova generazione di giovani-futuri-imprenditori-di-se-stessi che inizia nelle aule universitarie, ma termina obbligatoriamente nell'assunzione di responsabilità personali, oltre che civiche, professionali e dunque economiche. La ""scoperta"""" che si può e si deve essere imprenditori è fondamentale per ogni millennial, nerd o stem che viaggia verso la metà del XXI secolo. La consapevolezza che l'impresa non sta là fuori con le sue belle mura e le sue sfidanti macchine in attesa di accoglierci, ma che è racchiusa nel corpo di ciascuno, testa-mente per progettare l'idea, cuore-mente per realizzarla, è essenziale. In modo forse sorprendente, i capitoli di studio portano a riflettere sulle radici psicologiche profonde del voler fare impresa, con l'intenzione esplicita di far capire che l'Impresa è idea, sogno e desiderio. E che il lavoro, anche routinario, è specchio della capacità creativa di cui nessuno è privo. Il volume mette in lista e analizza tutti gli elementi hard, organizzativi, tecnici ed economici che consentono al sogno e al desiderio di diventare specchio di un Narciso efficiente ed efficace in una società che ha l'intonazione soft, artistica e inusitata, che gli esperti di comunicazione chiamano transestetica. Tornare ad essere Io-impresa: questo è comunque l'imperativo assoluto per chi vuole competere con soddisfazione da e per l'Italia."" -
Didattica, gioco e ambienti tecnologici inclusivi
Il gioco, attività fondamentale della vita di ogni bambino e metodologia privilegiata nella Scuola dell'Infanzia, rischia di rimanere precluso ai bambini che presentano particolari tipologie di disabilità come quella motoria o l'autismo. Le cause di tale esclusione sono ascrivibili sia a limitazioni di tipo funzionale che ambientale. Mettendo in risalto gli elementi di criticità propri delle principali elaborazioni teoriche sul gioco nel loro rapportarsi con la disabilità, il testo si pone come una guida per la strutturazione di ambienti tecnologici inclusivi da compiersi ad opera di insegnanti ed educatori. A partire dall'utilizzo dell'ICF-CY, guida della pratica osservativa e della conseguente progettazione didattica, il testo sottolinea, anche con esemplificazioni pratiche, il percorso da seguire per integrare nella pratica didattica quotidiana, l'utilizzo di tecnologie e tecnologie robotiche in una prospettiva ludica volta all'inclusione. A tale scopo l'attenzione è posta sia sugli adattamenti artigianali che possono essere apportati a differenti tipologie di giochi per renderli usabili anche in presenza di gravi disabilità, sia all'introduzione di tecnologie sofisticate come quelle robotiche che, agendo come mediatori sociali, possono creare un nuovo ambiente di apprendimento e una nuova didattica realmente inclusivi. Il testo si rivolge a insegnanti, educatori, studenti universitari e a coloro che lavorano in contesti educativi in cui sono presenti bambini con disabilità. -
Progettare la media education. Dall'idea all'azione, nella scuola e nei servizi educativi
Che rapporto c'è tra media education e formazione? Nella ""società dell'informazione"""" la media education è la formazione. Chi si occupa di media education non può prescindere da competenze specifiche di progettazione formativa e chi si occupa di progettazione formativa non può che trarre giovamento da specifiche competenze di media education, se vuole proporre interventi formativi solidamente ancorati alle modalità odierne di diffusione del sapere. Nato da un lungo lavoro di équipe e da una pluriennale esperienza sul campo, il volume cerca di accompagnare il media educator - insegnante, educatore, formatore - in tutti quei momenti che si svolgono """"dietro le quinte"""" e che rendono possibile (ed efficace) il suo intervento in aula: progettazione, ricerca dei finanziamenti, monitoraggio, valutazione e documentazione degli interventi. Partendo dal presupposto che non vi è nulla di più pratico di una buona teoria, i modelli proposti intendono sia guidare il principiante a sviluppare progetti non improvvisati ed estemporanei, sia offrire all'esperto una base teorica con cui analizzare e rielaborare la propria esperienza sul campo, attivando un processo di riflessione virtuosa e crescita professionale."" -
Dall'intercultura alla giustizia sociale. Per un progetto pedagogico e politico di cittadinanza globale
Tematizzato e praticato in Europa negli ultimi due decenni, l'approccio della pedagogia interculturale richiede di essere ripensato alla luce dei profondi mutamenti sociali che le migrazioni hanno portato nelle società europee. In particolare si impone oggi come prioritario il tema dell'uguaglianza sociale, che la pedagogia interculturale, che pure conserva una solida validità teoretica, aveva posto in subordine enfatizzando la necessità di promuovere la differenza culturale. Nel volume si propone l'educazione interculturale alla giustizia sociale come un approccio pedagogico e politico che consente di tenere in considerazione al tempo stesso le differenze culturali, contenendone però gli eccessi ""culturalisti"""", e l'uguaglianza e l'equità sociale, limitandone gli eccessi di universalismo omologante. La seconda parte del libro, intende invece esplorare i concetti sopra menzionati sul piano empirico. Anche se una netta distinzione fra il piano teorico e quello empirico non ha sostanzialmente senso, specie alla luce della metodologia di ricerca utilizzata in tutte le indagini: la grounded theory. Qui sono presentate in dettaglio quattro ricerche condotte negli ultimi anni sui temi della social justice education e dell'equità visti nei contesti scolastici, nella formazione insegnante e nelle pratiche di educazione alla cittadinanza."" -
Politiche sociali innovative e diritti di cittadinanza
Il testo si propone di analizzare le politiche sociali e le loro implicazioni per quanto attiene al tema dei diritti sociali di cittadinanza, con particolare riferimento a tre aree prioritarie (famiglia e infanzia, invecchiamento attivo, immigrazione), al fine di individuare principi, metodologie e pratiche innovative, nonché gli esiti prodotti nei contesti sociali. La sfida dell'innovazione sociale è ineludibile per la società contemporanea, sempre più capillarmente attraversata dalle grandi questioni relative alla ricerca del benessere soggettivo e intersoggettivo e al tempo stesso segnata da una perdurante crisi economica e di legittimazione dello Stato. L'innovazione introdotta nelle policies è indirizzata verso il superamento di una prospettiva di segmentazione delle politiche stesse e dei servizi, verso l'incentivazione e il sostegno alle connessioni relazionali, alla reticolarità, all'activity e all'empowerment sia a livello personale che sociale. Concetti come partecipazione, partnership, cittadinanza e advocacy, si rivelano fattori trasversali strategici per politiche sociali adeguate e personalizzate, nella prospettiva di un nuovo welfare inclusivo, partecipato e attivo. -
Disabilità e qualità dell'incontro. Relazioni interpersonali nell'educazione e nella cura
Educare un bambino con disabilità, farlo crescere accompagnandolo nelle varie fasi della propria vita è un lavoro complesso che richiede alle differenti figure che se ne occupano - genitori, insegnanti, educatori, operatori - la capacità di lavorare sempre e comunque insieme ad altri. A volte non è facile l'inte(g)razione con altri per lavorare in rete, la qualità ne risente e chi è coinvolto non vive bene. Il lavoro di rete si fonda su una regola facile da comprendere ma complessa da attuare: io, per poter fare il mio lavoro, ho bisogno di te. Si tratta di persone che non possono scegliersi tra loro ma che insieme concorrono a costruire il ""progetto di vita"""" di qualcuno, fidandosi e affidandosi reciprocamente, chiamate a realizzare un lavoro che richiede sempre, anche quando sembra impossibile, la capacità di costruire e alimentare alleanze positive. Persone che devono potersi incontrare, raccontare, per condividere ogni giorno ciò che va bene, più e prima di quel che non funziona. Come fare? Questo libro descrive le relazioni interpersonali tra chi si occupa di disabilità e degli snodi su cui si regge il lavoro di rete per realizzare buoni progetti di vita. Il testo vuole proporre spunti di riflessione e strumenti operativi per facilitare un lavoro complesso, perché la qualità dell'incontro non è un dato legato alla sorte: è una competenza che si impara e si incrementa, è un prerequisito per chi insegna e per chi si occupa di cura."" -
Imprenditorialità. Futuro del lavoro, percorsi di formazione
L'imprenditorialità rappresenta il fenomeno relativamente più rilevante e trasversale nel panorama delle professioni contemporanee e future. È un fenomeno in crescita che attraversa le generazione, i generi, i settori economici, le professioni, i mestieri, nei principali paesi e continenti. Il libro si rivolge principalmente a esperti di politiche attive del lavoro, a formatori, a consulenti di organizzazione e PMI, a insegnanti, startupper, aspiranti lavoratori autonomi, giovani imprenditrici ed imprenditori. Nella sua parte teorica si illustrano in forma chiara e divulgativa approcci complessi per l'interpretazione del presente e del futuro. Molti li citano, pochi li conoscono. Nella sua parte applicativa si raccontano casi, esperienze e testimonianze, italiane ed internazionali, utilizzabili e replicabili per chi opera nei campi della formazione e delle politiche del lavoro, illustrando anche i fondamenti di una metodologia originale: ""Progettare per problemi ed imparare per soluzioni"""". Nella sua parte propositiva, finale, sviluppandone le implicazioni istituzionali, culturali, economiche, di politica del lavoro e raccontando dodici """"Storie"""" di imprenditrici ed imprenditori innovativi, l'autore arriva a tratteggiare una nuova politica economica e sociale per la rinascita e lo sviluppo di una comunità, di una società, ad alto tasso di imprenditorialità. Un nuovo umanesimo basato sul """"Management della fiducia""""."" -
Il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® per il business
Il volume presenta la metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®, un approccio creativo per accrescere l'innovazione e migliorare le performance focalizzandosi sul gioco per adulti che libera potenziale innovativo di ogni persona. Scritto dai due originali trainer del LEGO® SERIOUS PLAY®, il libro mostra come questo metodo può sviluppare i team, le persone, le relazioni e il business. Fondendo insieme sviluppo organizzativo, mindset e strategie di sviluppo, è possibile aumentare la qualità dei meeting, rendere più veloci i processi di innovazione, accrescere i team e migliorare la comunicazione, facendo in odo che ogni risorsa possa dare un contributo unico e libero all'organizzazione. Il metodo, che si fonda sull'utilizzo dei mattoncini LEGO, è un genere di gioco della creatività che scatena un modo diverso di pensare, un'immaginazione libera e potenziale che è spesso schiacciata dalla mente logica. Il libro racconta come questo metodo possa realmente migliorare il business intervenendo proprio su questi ambiti: osservazione delle interazioni dinamiche interne ed esterne, favorire un libero e onesto scambio di opinioni, sospendere le gerarchie per una comunicazione migliore ed efficace, facilitare lo scambio incoraggiando l'esplorazione. Ma non solo teoria. Il testo raccoglie le storie di numerose applicazioni e casi concreti in contesti organizzativi molto differenti (dalle startup alle multinazionali). -
Lo standard AICTT-RTA per la misura della capacità innovativa d'impresa
Le imprese che vogliono emergere sui mercati in rapida evoluzione e vincere le sfide della globalizzazione e della competitività devono necessariamente fare leva sulle proprie capacità di innovazione. L'innovazione è un atteggiamento culturale, una ricerca continua dell'eccellenza, la tensione verso una crescita sostenibile ed equilibrata. Serve, quindi, un'innovazione che non si fermi solo al prodotto ed al processo, ma che permei anche l'organizzazione e la cultura dell'azienda stessa e che sia documentabile e certificabile. L'Associazione AICTT (Ass. Italiana Cultura Trasferimento Tecnologico), tra le varie iniziative, ha lanciato uno standard per la certificazione della capacità innovativa d'impresa, denominato AICTT-RTA (Rendimento Tecnologico Aziendale), che colloca le imprese in una certa classe di rendimento. Nel testo, dopo un'analisi dello stato dell'arte sul tema della certificazione dell'innovazione, si affronta il problema della modellistica del processo di certificazione della capacità innovativa d'impresa secondo lo standard AICTT-RTA e vengono messi in rilievo i 4 asset che caratterizzano il processo di auditing: ingegneria della conoscenza, economia della conoscenza, finanza della conoscenza ed organizzazione della conoscenza. -
Un mondo di università. Comprendere per districarsi
L'higher education è un mondo in evoluzione che costantemente ci presenta nuovi e inaspettati scenari. Il testo si propone di offrirne un'indagine approfondita e aggiornata, indirizzandone i contenuti particolarmente agli studenti e alle loro famiglie nel momento in cui compiono importanti scelte formative, e con l'intento di fornire un'idea il più chiara possibile dei mutamenti in divenire. Nella convinzione che ciò che accade nel mondo inciderà in maniera significativa anche sulle nostre prospettive, gli autori offrono una panoramica che si preoccupa di allargare la visione all'importante contesto extra europeo. I molti temi toccati spaziano dal progetto personale e formativo dei singoli ai megatrend che connoteranno l'higher education; dall'internazionalizzazione della formazione terziaria e dei sistemi universitari agli esiti che può generare in termini di competenze ed employability; dall'analisi delle culture organizzative degli atenei all'esplorazione del legame tra università e territori, mettendo in luce il ruolo cruciale delle politiche nazionali e internazionali. -
Neuromarketing, comunicazione e comportamenti di consumo. Principi, strumenti e applicazioni nel food and wine
Il Neuromarketing si offre come disciplina capace di proporre alla ricerca sui consumatori strategie e metodi utili ed efficaci per misurare l'emozione che caratterizza qualsiasi atto di consumo e ogni forma di fascinazione per spot pubblicitari, siti web, packaging di prodotti o immagini di brand. Ma come funziona il Neuromarketing? Quali principi teorici ne giustificano l'applicazione nel campo dei consumi? Quale vantaggio hanno gli studi sulla comunicazione? Su quali basi scientifiche poggiano le tecniche che utilizza? Si tratta di strategie che si integrano con le modalità d'indagine tradizionali (focus group, interviste, questionari) o che le sostituiscono? Quali sono le principali strumentazioni? Le più efficaci? E soprattutto come usarle? Il testo risponde a queste domande, partendo da una riflessione teorica sul Neuromarketing, da una sintesi della letteratura neuroscientifica relativa ai comportamenti di consumo e da esempi ripresi dagli studi nel campo del food and wine - fortemente connotati da aspetti emozionali e simbolici - e condotti presso il Centro di Ricerche di Neuromarketing Behavior and Brain Lab dell'Università di Lingue e Comunicazione IULM (nato in collaborazione con la Società Mind Room leader nel campo del biofeedback). Un volume introduttivo e completo, di supporto non solo per studenti e studiosi, ma anche per quanti già si occupano di marketing e comunicazione nella propria attività lavorativa. -
L'organizzazione nascosta. Dinamiche inconsce e zone d'ombra nelle moderne organizzazioni
Ciò che accade nella zona d'ombra della vita di un'impresa o di un'istituzione sociale, e che spesso è invisibile sia ai propri membri sia ai manager che la governano ed anche a molti consulenti, rappresenta quella che è stata chiamata ""l'organizzazione nascosta"""": è la sua dimensione sommersa, dominata dalle emozioni umane, dalle paure e dai desideri delle persone, dai miti e dalle fantasie, dalle ansie individuali e collettive e dalle difese che tentano di annullarle. Il libro intende offrire una puntuale ricognizione sulla natura del lavoro umano nelle organizzazioni, che, ampiamente studiato sotto il profilo socio-economico, normativo, ergonomico e della produttività, resta tuttora abbastanza misterioso sul piano della soggettività. Freud ha mostrato come la capacità di lavorare e quella di amare rappresentino le colonne portanti della salute psichica e della maturità civile dell'individuo. Iniziamo oggi a capire che ciò può essere vero anche per la salute e la maturità di un'organizzazione."" -
Il linguaggio nei primi 3 anni di vita. Metodi e tecniche per la valutazione, la prevenzione e l'intervento
Fondamentale è individuare prima dei tre anni le eventuali difficoltà di linguaggio del bambino. A volte, sono gli stessi genitori a chiedersi (o a chiedere) se il proprio figlio di 18-24 mesi stia iniziando a parlare in modo adeguato e/o se possono fare qualcosa per aiutarlo. Anche se la diagnosi di ""difficoltà di linguaggio"""" si può fare dopo i tre anni, ciò non vuol dire che non si possano potenziare le abilità linguistiche e cognitive precoci. Purtroppo a volte la politica dell'""""aspettare e vedere"""", suggerita per i bambini che parlano male ma sono intelligenti e vivaci, non è sempre la scelta giusta e comporta dei rischi le cui conseguenze si osservano più tardi. Un intervento preventivo può attutire l'iniziale difficoltà e/o interrompere processi a catena, mediante attività specifiche che il bambino potrà svolgere a casa o con lo specialista. Questo testo, pensato e scritto per psicologi dello sviluppo, neuropsichiatri infantili, logopedisti e clinici, non solo approfondisce gli aspetti teorici relativi al primo sviluppo comunicativo-linguistico, ai correlati socio-cognitivi e al ruolo degli indici predittivi per l'emergere delle prime abilità verbali. Ma accompagna anche il lettore, in modo semplice e esaustivo, nei necessari passi applicativi."" -
Aggressività e sessualità. Il rapporto figura/sfondo tra dolore e piacere
Nel 1942, anno in cui scrisse l'Io, la fame e l'aggressività, Fritz Perls gettò le basi della Terapia della Gestalt allontanandosi dal modello psicoanalitico. In quel libro sviluppò il concetto di aggressività dentale e criticò il primato della libido di Freud, affermando che, prima del sesso, gli organismi viventi sono guidati dalla fame. Il tema dell'aggressività venne affermato con forza. Da quel momento ebbe inizio un fenomeno curioso: il fatto che Perls avesse spodestato la libido dal trono di forza primaria degli esseri umani, ha fatto sì che, progressivamente, i gestaltisti si siano sempre meno interessati alla sessualità, come se essere messa al secondo posto, tra gli istinti fondamentali, fosse equivalso a spostarla agli ultimi. Qualcosa di simile è avvenuto con l'aggressività: la scoperta dell'aggressività dentale, in qualche modo, ha fatto sparire tutte le altre forme di aggressività, come se di colpo non avessero più importanza. È arrivato il momento di riequilibrare la relazione tra aggressività e sessualità, chiarendole entrambe in termini relazionali. -
Il seminario di Milano. Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento
Il Seminario di Milano ci fa rivivere le due giornate seminariali tenute da John Bowlby a Milano nel 1985 e costituisce un'importante testimonianza inedita non solo del Bowlby teorico e fondatore della Attachment Theory, ma anche del Bowlby clinico, supervisore di casi e persona reale. Il libro riporta integralmente il Seminario, offrendo al lettore e allo studioso una messe di informazioni di prima mano sulla declinazione applicativa della teoria alla pratica clinica, ed è corredato da un epistolario di quegli stessi anni tra Bowlby e Bacciagaluppi, curatore del volume. I contributi di Agnetti, Barbato e Ferrandes ambientano storicamente il Seminario nel contesto italiano psichiatrico e psicoterapico dell'epoca, mentre nella parte finale del libro Osimo sviluppa il tema dell'intersezione tra Attachment Theory e modelli dinamico-esperienziali, sostanziandolo con brani di dialogo tratti da un caso clinico reale. Il libro nel suo insieme ha quindi due punti di interesse principali: quello relativo all'articolazione della teoria nella pratica clinica psicoterapica, e quello storico documentale, fonte di dati di prima mano sul Fondatore della Attachment Theory, il cui valore scientifico e clinico si è andato affermando in modo trasversale rispetto ai diversi modelli teorici e di intervento. -
La speranza ferita. Storia delle mutilazioni genitali femminili
Tra le diversità culturali che il fenomeno migratorio ha reso visibili nella nostra società, un posto preminente è occupato dalle pratiche tradizionali pericolose, e in particolare dalle mutilazioni genitali femminili (MGF). I dati epidemiologici soffrono, ancora, di una grave carenza metodologica e della difficoltà di una esatta rappresentazione del fenomeno. Di origine tuttora ignota, questa pratica viene ancora perpetuata per ragioni socioculturali, psico-sessuali, igieniche, estetiche e religiose, che trovano nella cultura dei Paesi interessati una delle più forti resistenze all'abbandono. Tale pratica colpisce l'immaginario collettivo e pone interrogativi cruciali in un mondo sempre più multietnico e transculturale. È possibile mantenere un equilibrio fra un eccesso di pregiudizio eurocentrico e un eccesso opposto di tolleranza e relativismo? È giusto prendere posizione ed esprimere dei giudizi? È possibile agire? Il volume, nel tentativo di rispondere a queste domande, presenta un'ampia trattazione di questo fenomeno, al tempo stesso antico e moderno, ripercorrendone la storia, dall'antichità ai giorni nostri, presentandone il contesto clinico-antropologico e giungendo a descrivere la posizione della comunità medica internazionale e le strategie che possono essere adottate per contrastarlo. Vengono infine, considerate le possibili proposte e concrete strategie per raggiungere il difficile risultato dell'abbandono di una pratica pericolosa per le donne, senza che ciò sia percepito come un'imposizione o come un ""tradimento"""" della propria cultura."" -
Uno per tutti, uno per uno. La cura residenziale dei disturbi del comportamento alimentare
Nella vasta letteratura relativa ai disturbi del comportamento alimentare, pochissimi sono i testi che si riferiscono al trattamento residenziale. Viene descritta in questo libro l'importanza di un approccio multidisciplinare integrato e gli effetti terapeutici che tale modalità di cura sortisce. La condivisione, il transfert, la convivenza, il contributo delle istituzioni, la presa in carico dei familiari e la riabilitazione psico-nutrizionale rappresentano le fondamenta del percorso che i pazienti affrontano per periodi medio lunghi in un ambito comunitario. Gli autori sostengono la scommessa, in un contesto di cura inevitabilmente di tipo gruppale, dell'applicazione di una terapia il più specifica possibile per ciascun individuo. Lontani da metodi clinici applicabili indistintamente all'insieme, gli autori descrivono come sia possibile, anche attraverso numerosi casi clinici, ""rompere lo speculare per arrivare all'essere"""". Nel rispecchiamento e nell'illusione di """"essere tutti uguali"""" l'intervento residenziale mira a estrarre le particolarità di ognuno, restituendo al soggetto l'autonomia decisionale e liberandolo così dal giogo del sintomo alimentare."" -
Psicologia in medicina: vantaggi e prospettive
Chi sceglie la psicologia come cuore della propria vita professionale lo fa perché ci crede: crede che la psicologia sia uno strumento efficace per essenzialmente - migliorare la vita delle persone attraverso il potenziamento delle loro risorse cognitive e comportamentali. La psicoterapia basata sull'evidenza sta dando sempre più precisamente corpo a questa convinzione e costituisce un riferimento imprescindibile a cui il costante aggiornamento deve tendere. Nel suo rapporto con la medicina, la psicologia ha una storia fatta di impegno e crescita e ha un presente fatto di fatica e spesso di ostacoli. Se la psicologia vuole entrare nelle istituzioni sanitarie portando il suo contributo, deve imparare a descriverlo anche in termini di rapporti costo-efficacia e costo-utilità. Non basta più essere bravi: si deve dimostrare di essere anche utili in rapporto a quanto si costa. Quanta e quale salute si può produrre o quanta malattia si può prevenire o contenere a che prezzo. Questo libro offre una prospettiva da cui osservare molte delle grandi potenzialità del sapere psicologico applicato al mondo sanitario, e offre la giusta voce con cui portarlo all'attenzione di chi non lo conosce ancora, o di chi già lo conosce, e vuole, come all'inizio, continuare a crederci.