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Diverso
"Certo che avrei detto di no. Se si fosse trattato di presentare un romanzo (in Italia se ne pubblicano oltre 40 al giorno) avrei sicuramente rifiutato. Ma """"Diverso"""" non è un romanzo, e forse neppure un racconto. """"Diverso"""" è un pensiero di libertà che dovreste recepire diffidando dal titolo e al termine del quale, vi sarete convinti che al mondo siamo tutti uguali. Ed è questo il miracolo, di una banalità sorprendente: il diverso è uguale a te, ma più che altro sei tu che sei diverso come lui, con lui e per lui. Leggete questo pensiero di libertà con tutta la leggerezza che le vostre energie vi consentono di mettere in campo: può essere l'inizio di un ripensamento e per qualcuno, un'inversione di marcia alla ricerca dell'altro, di cui già avvertite la presenza dentro di voi. Leone Tolstoj ha scritto: """"Se vuoi essere universale, racconta del tuo villaggio"""". Il villaggio di Monica Bonechi, l'autrice, è il """"Laboratorio B.B.T."""" di Siena, un luogo dove ognuno è originale perché diverso."""" (Dalla presentazione di Gian Piero Ballotti)" -
Segni e disegni Michelucci Vivarelli. Due artisti toscani
A tre anni dalla scomparsa, il Comune celebra il suo maestro con una serie di eventi e una mostra che rivela e mette in luce la contaminazione artistica scaturita dall'incontro di Jorio con l'architetto Giovanni Michelucci; quel rapporto, misto di proficua amicizia e fecondo lavoro, che ebbe una sensibile influenza sull'opera di Vivarelli. Il filo immaginario della memoria parte dalla casa in cui l'artista nacque, dove è apposta una targa che ne ricorda la data, 12 giugno 1922, passa per il Largo Vivarelli a lui dedicato e per il parco monumentale ""Il sacrificio. Una morte per una vita"""", realizzato dallo scultore nel 1976 sempre nella frazione natia. Prosegue e giunge poi al luogo naturale di consacrazione dell'ingegno artistico, Villa Smilea, che accoglie, oltre all'attuale mostra temporanea, un'esposizione permanente di oltre 40 opere del maestro. Il dipanarsi del nostro filo ci riconduce quindi a Fognano, nel piccolo cimitero, che custodisce, in un sepolcro monumentale costruito in suo onore, le spoglie del maestro e della compagna della sua vita, la moglie Gianna Pini."" -
Un viaggio lungo un mondo. Racconto sulla vita e sulle opere di don Lorenzo Milani
Don Milani fondò tutto il suo lavoro sull'importanza del possesso della parola, perché possedere le parole avrebbe voluto dire conquistare l'autonomia intellettuale, la libertà dalla schiavitù dell'ignoranza. Prima che il tempo inghiotta le parole, è necessario dare la voce e prestare l'orecchio a coloro che hanno potuto conoscere un'esperienza unica in Italia. Questo racconto si ispira alle testimonianze di Mario Rosi, Giovanni Bellini, Maresco Ballini, Clemente Romualdi, Teopisto Bonari, Ezio Palombo. I loro ricordi ci narrano di giustizia, di libertà, di responsabilità, di studio, di conoscenza, in un pezzo di Toscana che, uscito dalla guerra, si preparava ad un'avventura industriale e sociale magnifica e pericolosa. Oggi finita. La parabola luminosa di don Milani contrasta con i limiti oscuri del nostro tempo e le voci del passato forse possono servirci, attraverso la testimonianza, ad immaginare un futuro possibile che, in realtà, era stato scritto e pensato più di mezzo secolo fa. Una rivoluzione disattesa, ma non per questo fallita. Diciamo ""rimandata""""."" -
La donna e il lusso. Un itinerario tra memoria e design
A conclusione del progetto ""La donna e il lusso: un itinerario tra memoria e design"""" è stato realizzare questo catalogo dei manufatti eseguiti perché non se ne perda la memoria. Il progetto, ideato e promosso da una commissione scientifica di esperti del ricamo, ha consentito un intreccio di competenze e di conoscenze in vari campi, quali la storia dell'arte, le tecniche del ricamo, la storia del costume e della moda. Le finalità erano quelle di valorizzare gli aspetti innovativi del ricamo per sperimentare manufatti di qualità e di buon gusto, facendo tesoro del grandissimo patrimonio della tradizione storico-artistica locale a partire dai capolavori custoditi nel Museo della nostra Cattedrale."" -
Giù la maschera
"Giù la maschera"""" di Noa Bonetti è un libro di interviste a scrittori sul rapporto tra sesso e parole. Ma è anche un modo per raccontare la sessualità e la sua espressione tra gli anni Trenta e gli anni Settanta. Gli scrittori sono: Dario Bellezza, che crede fortemente nell'amore. Alberto Bevilacqua, cresciuto in una specie di harem che ha influenzato la sua scrittura. Massimo Grillandi, per il quale la prima volta è stata qualcosa di veramente sconvolgente. Luigi Malerba ritiene indispensabile l'amore, nonostante della sua prima volta si sia vergognato almeno due volte. Alberto Moravia scopre a nove anni la masturbazione e a sedici va a puttane. Le donne sono però per lui interlocutrici estremamente intelligenti. Renzo Paris afferma che il sesso, quello vero, non contribuisce a far svanire il mistero del femminile che anzi lo esalta. Nantas Salvalaggio sostiene che nell'esistenza vi è una donna che apre alla vita oppure chiude la vita. Quanto a Maria Luisa Spaziani, nel sesso preferisce l'animalità alla civiltà. Antonio Veneziani s'innamora invece purtroppo dell'amore anche se insegue uomini reali spesso poco ideali. Valentino Zaichen propone una prima volta ad occhi bendati così la scoperta di un altro corpo è assai eccitante. Ironia, finezza, divertimento, disincanto, sogni e soprattutto tante, tante storie che si sovrappongono e s'intrecciano tutte assieme raccolte da Noa Bonetti, un'intervistatrice sempre attenta ma mai invadente." -
Ora segnata
Mentre il Duce porta di nuovo gli italiani in guerra, in una città apparentemente tranquilla avvolta da calura estiva un fotografo viene ucciso. Prostituzione, estorsioni, ricatti, gioco d'azzardo, OVRA, s'intrecciano a matassa difficile da sbrogliare. Morte, guerra, destino, quali segreti può nascondere uno scatto fotografico? Domanda a cui il commissario Bendicò deve trovare risposta. -
Fenomeno hacking
Terzo millennio, inversione dei legami... il mondo reale dipende sempre più dal virtuale, soprattutto ricchezza e potere viaggiano su binari digitali. È sufficiente un terminale collegato alla rete-banca et voilà, come per magia nascono i soldi. Quanto a furto, scambio d'identità, con la sottrazione di informazioni dai database si può non esistere più... e da oltre trent'anni in tale confine si nutre il fenomeno-hacking divenuto filosofia di vita. Ecco allora Michele Nigretti e Francesco Barresi, autori di Fenomeno hacking, sostenere che l'hacker perde oggi l'accezione negativa che lo ha da sempre contraddistinto, smettere dunque di essere criminale informatico per indossare i panni di esperto-web a garantire accesso, utilizzo di software e informazioni. Grazie dunque all'esperienza pluridecennale nel campo dei crimini informatici Nigretti espone il tema con chiarezza e solerzia di particolari persino attraverso un interessante caso di hacking ai danni della Polizia Penitenziaria. Seppure la normativa in materia sia tuttora lacunosa e incompleta, visto che le azioni di protesta pacifica svolte attraverso i nuovi media vengono ancora oggi punite come atti lucrosi, senza tenere conto della valenza positiva del messaggio diffuso dai moderni pirati della rete. Saggio che intende perciò evidenziare passione, genialità, e anche utilità degli hacker per non chiamarli esclusivamente criminali. -
L' allungo del mezzofondista
Emil corre, si allena, vince. Bravura o doping? Emil pensa a sé, alla sua vita, agli affetti. Quale la linea di confine che separa l'atleta dall'uomo? Allenamenti estenuanti, lacrime e sangue da versare, ritmi gara da sostenere che si alternano incalzanti alle vicissitudini del privato. Moglie, amante, allenatore, genitori. Un universo da cui sarebbe forse meglio scappare? Correre lontano e dare a tutti lo stacco come con gli avversari in gara? In entrambi i casi sente il fiato pressante sul collo, digrigna i denti Emil. Riuscirà appropriarsi della vita come gli riesce con la pista? La grinta in pista lascia spazio alla fragilità nella vita? -
Io, figlio parricida
Ecco le sofferenze degli adolescenti con particolare attenzione alle difficoltà generazionali nel rapporto genitori-figli sino al gesto estremo del parricidio. Ma anche l'analisi dei meccanismi che portano a compiere tale folle atto. Il tutto attraverso la lente d'ingrandimento di una criminologa. Quali le opportunità di recupero sociale dell'artefice di un delitto così efferato? -
Il graffio della regina
Un introverso commissario, un estroverso giornalista, un affidabile cartomante, un avvenente sostituto procuratore in crisi matrimoniale, una coppia di sposi in apparenza felice e unita... il ritrovamento di un cadavere in una ridente e tranquilla cittadina ai confini con la Francia. Ma anche un labirinto di menzogne. Omicidio o suicidio? Sarà l'intuito femminile a fornire la soluzione? Un caleidoscopio di personaggi a caccia dell'artiglio che accompagna il lettore sino all'ultima pagina. Un noir in cui nulla è davvero come sembra. -
Giornalista si diventa. 400 domande risposte per prepararsi all'esame
Giornalista non si nasce ma si diventa, e non è una frase a effetto bensì grande verità. Certo, bisogna essere un minimo predisposti, essere curiosi e aver voglia di prestare attenzione al mondo che ci circonda. Poi occorre però studiare, conoscere le leggi fondamentali della convivenza e le regole della comunicazione e ""Giornalista si diventa"""", con le sue quattrocento domande e soprattutto le sue quattrocento risposte, è una fonte inesauribile di notizie. Visto e stabilito che tale testo non è meramente funzionale all'esame per diventare giornalista, addentriamoci un po' nel libro vero e proprio di Carlo Guglielmo Izzo e Fabio Ranucci."" -
Io, Fidel
Sentimenti privati, suggestioni legate allo spirito individuale e transeunte di epoche andate, ricordi e ideali per far risplendere in rifrazione l'immortale stella di Fidel Castro. El Comandante che libera Cuba dall'oppressione americana, instaura il regime socialista e combatte l'imperialismo accentrando il potere istituzionale nelle proprie mani. In ""Io, Fidel"""" Noa Bonetti evita di dissezionare fatti documentati già archiviati da politica e storia, polemizzare su opinioni indulgenti o severe, fini a se stesse. E per raccontare l'entusiasmante vicenda umana, ideologica, di Castro l'autrice sceglie infatti la via discreta della drammatizzazione dialogica immaginando l'appassionato confronto tra due donne. Amiche separate da anni con esperienze contrastanti che il caso accompagna sino alla rievocazione degli anni della Rivoluzione Cubana. Tracciano insieme il profilo spirituale, morale, del Líder Máximo per assecondare le sfolgoranti luci e le profonde ombre del mito. Dibattito in cui vita e ricordo s'intrecciano idealmente come amanti lontani che si scambiano emozioni e si rubano pensieri."" -
Enigmatica bicicletta
Qualche anno dopo la seconda guerra mondiale si crea a Milano un corpo speciale di ex-partigiani dediti alla cattura di criminali di guerra mai processati. E la bicicletta accantonata alla staccionata di un parco del centro-città sempre lì parcheggiata, a volte girata a destra altre a sinistra, che ci fa? Fantasia o realtà questo noir del musicista? Prefazione di Chiara Colombo. -
Grattacieli. Architetture per il XXI secolo. Catalogo della mostra (Lucca, 5 febbraio-3 aprile 2005)
Il volume è il catalogo della mostra di Lucca (Fondazione Centro Studi Ludovico Ragghianti, 5 febbraio-3 aprile 2005). La mostra ha un originale e largo impianto informativo e didattico e vuole ripercorrere la storia dell'evoluzione della progettualità architettonica che nel corso del '900 si è orientata verso la particolare e ambiziosa tipologia costruttiva del grattacielo. Vengono qui presentati accanto ai cinquanta grattacieli più recenti realizzati o in corso di realizzazione in tutto il mondo, la Torre Velasca e il Grattacielo Pirelli. L'esposizione e il catalogo sono a cura dell'architetto Cecilia Bolognesi, del Politecnico di Milano. I testi critici sono di Cecilia Bolognesi, Vittorio Fagone e Pier Carlo Santini. -
Scoperta armonia. Arte medievale a Lucca
Se c'è una città toscana che può ambire ad un racconto completo del proprio più genuino Medioevo, questa è certamente Lucca. Dall'età tardo-antica alla prima età comunale, le testimonianze pervenuteci non lasciano dubbi al proposito. La mente corre subito alle numerose fonti scritte, documentarie e letterarie, che attestano l'intensa vita civile e religiosa delle comunità ivi succedutesi nel tempo. Non meno importanti sono però le fonti monumentali, di natura archeologica o propriamente storico-artistica, grazie alle quali quella stessa vita scorre davanti ai nostri occhi con un'intensità inusitata. -
Sguardi paralleli: Ballocco Morellet
La nuova mostra promossa dalla Fondazione Ragghianti, a cura di Paolo Bolpagni, ha due protagonisti: il francese François Morellet (Cholet, 1926), uno dei più grandi e celebrati artisti viventi, tra i maestri indiscussi del contemporaneo, e Mario Ballocco (Milano, 1913-2008), pittore e teorico di enorme talento e genio pionieristico, di cui è in atto da alcuni anni la riscoperta. Dedicare una mostra, una doppia personale, a Morellet e a Ballocco costituisce il primo tentativo, mai compiuto finora, di accostare i percorsi di due artisti che non si conobbero, ma, soprattutto in alcune fasi delle rispettive carriere, imboccarono ""parallelamente"""" strade analoghe e molto anticipatrici. I due furono, uno in Francia e l'altro in Italia, precursori, già all'inizio degli anni Cinquanta, di molti aspetti dell'arte cinetica e programmata (e in certa misura anche della Optical Art), che sarebbe esplosa come tendenza generale nel decennio successivo. Il catalogo è firmato dal curatore della mostra Paolo Bolpagni e contiene anche un saggio del filosofo Massimo Donà, le schede scientifiche delle opere esposte e apparati bio-bibliografici."" -
Mario Nigro. Gli spazi del colore-The spaces of colour. Ediz. bilingue
Catalogo della mostra a Lucca, 29 settembre 2017-7 gennaio 2018 e a Locarno, 18 marzo-2 settembre 2018. La lunga parabola creativa di Mario Nigro ha conosciuto una grande ricchezza di esiti, che a ogni nuovo ciclo di opere emerge come inatteso problema pittorico, in inedite soluzioni dimensionali, compositive, cromatiche, spaziali; ma anche un'assoluta coerenza che permette di individuare un'idea fondante e una poetica che restano sottese a tutto il suo operare artistico. L'obiettivo della mostra è di ripercorrere l'intero percorso creativo dell'artista attraverso i suoi capolavori e principali momenti di svolta, presentati in dialogo con autori del contesto internazionale quali Max Bill, François Morellet, Heinz Mack, Sol LeWitt, Roman Opalka, Fred Sandback e Niele Toroni. L'ampio catalogo bilingue, con testi originali e schede storico-critiche di tutte le opere esposte, ambisce a diventare uno strumento per l'ulteriore conoscenza e diffusione del lavoro dell'artista. -
Angeli, litografi in Lucca. La stamperia Angeli: quattro decenni di litografie. Catalogo della mostra (Lucca, 23 novembre 2018-6 gennaio 2019). Ediz. illustrata
Catalogo della mostra a Lucca, Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, 23 novembre 2018-6 gennaio 2019. La stamperia Angeli nacque a Lucca nel 1948, fondata da Giulio Angeli. Il figlio Giuliano, prese in mano la stamperia negli anni Sessanta e cominciò a operare con i pittori lucchesi che si avvicinavano alla tecnica del disegno su pietra. Il ricorso a questa forma di stampa antica, si diffuse tra gli artisti grazie proprio alla disponibilità e alla perizia di Giuliano Angeli, che riuscì a raggiungere in questo tipo di stampa un grado di esecuzione tecnicamente ineccepibile. La Litografia Angeli divenne una delle migliori stamperie d'arte italiane, producendo centinaia di litografie firmate da grandi pittori: da Uberto Bonetti a Robert Carroll, da Primo Conti a Gianni Dova, da Omar Galliani a Mino Maccari, da Sebastian Matta a Ennio Morlotti, da Antonio Possenti a Riccardo Tommasi Ferroni, da Ernesto Treccani a Renzo Vespignani. Nel catalogo sono riprodotte circa sessanta litografie e inoltre cartelle litografiche, fotografie e una selezione delle coloratissime etichette commerciali stampate dalla Litografia Angeli. -
«Mostre permanenti». Carlo Ludovico Ragghianti in un secolo di esposizioni
Il volume è il frutto di una riflessione complessiva sull'attività espositiva che nel corso del Novecento ha visto protagonista Carlo Ludovico Ragghianti (1910-1987). A partire dagli anni Quaranta e lungo tutto il corso della sua vita, Ragghianti ha ideato, organizzato e promosso mostre di contenuto estremamente eterogeneo, avvalendosi di una fitta rete di collaboratori e contatti internazionali. Lo studio si basa su una ricerca documentaria avente come cardine la recente risistemazione di materiali d'archivio, in gran parte ancora inediti, conservati presso la Fondazione Ragghianti di Lucca. Il libro, che contribuisce alla mappatura di un segmento principale della storia espositiva italiana ed europea del Novecento, si compone di 9 saggi e di 164 schede che presentano altrettante mostre, significative perché esemplificative di un 'metodo' che non è solo l'insieme di attività organizzative pratiche, ma anche il risultato di un costante esercizio critico. -
Carlo Ludovico Ragghianti e il Museo Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze: storia di una visione per la città
Questo libro è dedicato a uno dei progetti più moderni, visionari e ambiziosi di Carlo Ludovico Ragghianti, uno degli intellettuali del secolo scorso più impegnato in un processo di rinnovamento dell'Italia postbellica. Scopo di questa pubblicazione è quello di tracciare il profilo di un'iniziativa che tentava di rivestire l'arte contemporanea di un valore civico e civile post-catastrofe, e provava anche a restituire, alla città di Firenze, un ruolo centrale nel sistema della cultura contemporanea. Rivoluzionaria si presentava infatti l'idea ragghiantiana per la quale la produzione artistica coeva potesse rappresentare un patrimonio acquisibile e collezionabile, allo scopo di costruire il complesso dei ""beni culturali del futuro"""" e rifiutando in tal modo una più tradizionale gerarchia di valori tra diversi periodi cronologici. L'ideazione del MIAC, e le teorie alla base di quest'iniziativa, collocarono inoltre Ragghianti nel cuore del dibattito sulle sorti del museo d'arte contemporanea, in un contesto sia italiano che internazionale, in una fase storica in cui quest'istituzione, come molte altre, era messa fortemente in discussione dalle nuove generazioni di cittadini e artisti.""