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Il mare capovolto
Le Cinque Terre, Portovenere, La Spezia e il suo Golfo dei Poeti; la Versilia, con Forte dei Marmi e Viareggio; Marina di Pisa. Sono questi gli scenari in cui sono ambientati i racconti della raccolta ""Il mare capovolto"""". Paesaggi naturali e urbani che diventano paesaggi umani attraversati da personaggi originali, pieni di passione e verità."" -
Mon amour
Il mondo dei sentimenti delineato in questa raccolta non è una ricerca intimista, non ha cioè, quell'insopportabile connotato egoico dove tutto il mondo gira intorno a una compiaciuta contemplazione di se stessi. Temi e interessi cari a D'Echabur si aprono al mondo esterno in una felice sineddoche che ha dentro le parti del tutto. -
Ero dunque sono
Il romanzo nasce e si sviluppa spegnendosi pian piano il crepuscolo della memoria, l'oblio di chi non sa più di esistere nelle cose, nei giorni, nello sguardo dei propri cari. Tra queste pagine di analisi alla dimenticanza, si fanno spazio, balenando qua e là come fragili rose, l'amore, la speranza, l'affetto e l'aiuto costante verso chi è colpito da cecità della memoria. Queste le parole con cui Mauro Corona si riferisce alla storia di Corrado Bertini, un esperto di botanica che sceglie di mettere radici e aprire una piccola serra sull'Appennino pistoiese, vicino all'Abetone, pensando di invecchiare tra genuinità e bellezza. Maria vive di fronte a casa sua. È giovane, entusiasta e coltiva la stessa passione per fiori e piante, tantoché inizia a lavorare con lui. I due creano un forte legame, nonostante la consistente differenza di età. Quando Corrado si ammalerà di Alzheimer, Maria gli rimarrà vicino, scegliendo di essere la sua caregiver. La terribile malattia riscoprirà una parte della vita vissuta dall'uomo nella Spagna della dittatura franchista, e metterà a dura prova Maria, destabilizzandone la vita e gli affetti, fino quasi ad annientarli. Prefazione di Mauro Corona. -
Scomunicata
Questa raccolta è stata pensata e scritta negli ultimi quattro anni. Anni in cui il tempo si è dilatato e si è contratto facendo accadere l'impossibile o il niente assoluto... e intanto Marzia Scala ascoltava, fotografava e, soprattutto memorizzava. In questo nodo aggrovigliato di caratteri impressi su carta, si dipanano le sue storie e le sue sensazioni, i sentimenti che albergano nell'anima dei suoi personaggi al femminile, in una celebrazione della figura che non solo rappresenta la donna in quanto tale, ma ne caratterizza le doti e le debolezze arrivando nel profondo, dove la femminilità si mescola all'ardire. L'antologia Scomunicata tratteggia le sfumature di molte che - come l'autrice stessa - almeno una volta nella vita hanno desiderato d'essere belle, che sono state ingannate ma da quell'imbroglio sono riemerse. Donne con degli ostacoli da superare: imprevisti sconvolgenti, affrontati come ci si aspetta dai guerrieri. La figura femminile che Marzia fa emergere da questa sua raccolta è un'amazzone impavida che sconfigge il male, l'ipocrisia, la prepotenza, gli atteggiamenti bigotti degli uomini e della Chiesa senza vergognarsene... chissà perché poi il titolo: Scomunicata. -
Fuori dal tempo
Giunto alla sua quarta edizione, dopo i successi dei precedenti Macchie d'acqua (2013), TraMare (2014) e Radicamenti (2015), il concorso artistico-letterario di MdS Editore ha ancora una volta ottenuto una vasta partecipazione di talenti, proponendo per questa edizione il tema: Fuori dal Tempo. Che cos'è il tempo? Il dizionario Treccani lo definisce come ""l'intuizione e la rappresentazione della modalità secondo la quale i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l'uno con l'altro"""". Intuizione e rappresentazione, dunque. Ecco le parole-cardine attorno alle quali ruota il tema di quest'anno, dedicato appunto al tempo e alla capacità di vivere in sintonia o distonia con esso."" -
Commiati
Commiati è un libro che nasce dalla realtà. Quella che si vorrebbe rimuovere, tenere lontana dalla vita di ogni giorno: una frattura drammatica nell'esistenza, il ricordo di esperienze dolorose, l'ineluttabilità della morte. Le storie narrate scaturiscono da un'esperienza diretta, frutto di una rielaborazione fedele alla matrice. Lo sguardo attento dell'autore ce le restituisce, con stile asciutto ed elegante, con l'intento di garantire la durata nel tempo di vicende e personaggi che altrimenti andrebbero perduti, mentre ogni uomo ""merita almeno il ricordo"""". Ed è proprio attraverso la ricostruzione del ricordo che si svela una visione della vita - permeata sotto traccia dalla cultura medica - in perfetto equilibro tra cinismo, ironia e tenerezza verso la condizione umana, rappresentata in tutte le sue sfaccettature, fino all'esperienza ultima del distacco. Arricchiscono queste dense pagine, aggiungendo anche la suggestione di una lettura iconografica, alcuni disegni originali eseguiti a china dall'autore."" -
Marcellino non toccare-Do not touch
Eta di lettura: da 7 anni. -
Purosangue
Vincenzo Pulvirenti, siciliano ""purosangue"""" il maresciallo, catapultato suo malgrado a Borgonovo, paese delle colline pisane la cui unica attrattiva sembra essere l'ottima cucina e il Palio di San Martino, si imbatterà in efferati delitti compiuti sugli animali di una misteriosa donna, un'irlandese dal carattere duro e impenetrabile, proprietaria di una scuderia di cavalli da corsa che sembra restare impassibile di fronte alle morti violente prima dei suoi cani, poi di un suo cavallo, avvenuta proprio durante l'attesissimo Palio del paese. Gli eventi, apparentemente senza un collegamento, vengono chiusi rapidamente come terribili incidenti ma la donna, ne è sicuro il maresciallo, nasconde qualcosa e decide di approfondire. Chi e perché uccide i suoi animali? Solo lei può dare una risposta, ma prima deve decidere di fidarsi di Vincenzo: l'indagine galopperà lontano, come la loro intesa, trascinando i due protagonisti su un terreno buio e scivoloso che lascerà nelle loro vite un segno profondo."" -
Gabbie
Chiusi nelle paure e nei pregiudizi, anche se liberi; soli pur essendo continuamente connessi col mondo; a volte infelici per compiacere gli altri. Le gabbie sono tante, reali o invisibili. Crescono dentro se non combattute. Ma ""Gabbie"""" sono anche racconti, poesie e disegni che rendono liberi gli autori e l'illustratore attraverso un obiettivo unico: creare percorsi rieducativi e di riscatto in carcere. Come già con """"Favolare"""", il primo libro della serie, MdS ha dato ali ai detenuti della casa circondariale Don Bosco di Pisa che, dopo un anno di laboratori di scrittura, hanno affidato alle parole le loro paure e speranze aprendo le mura spesse della detenzione. Nel libro sono stati coinvolti giornalisti, scrittori e appassionati lettori che hanno regalato i loro pensieri per realizzare un volume folle e unico. Anche per questo secondo progetto i diritti d'autore saranno devoluti proprio ai detenuti che hanno chiesto palloni, qualche gioco ma anche quaderni e penne per riscrivere la propria vita."" -
Cento di questi giorni. Viaggio tra i generi letterari
Questo libro è un affettuoso ricordo di Giorgio Manganelli persona gentile e schiva che ha attraversato il Novecento letterario con profondità e leggerezza, fuori da ogni accademia ma dentro la materia letteraria. Formidabile lettore e critico letterario, traduttore prolifico, Giorgio Manganelli è stato uno dei più importanti scrittori della seconda metà del '900, ingiustamente dimenticato. Questi cento racconti, in omaggio a Centuria, distribuiti su 25 generi letterari e su un grattacielo di altrettanti piani sono un viaggio nel quale sarete guidati dal Lettore Supremo e dove troverete sorprese a non finire, ma anche consigli utili per la lettura di ogni tipo di libro. L'editore ha inteso fornire non solo un testo da leggere per il puro piacere della lettura, ma anche un utile strumento di studio e di lavoro per studenti insegnanti. -
Amori
Amore è attrazione fisica ma è anche rispetto, calore, intesa reciproca, progetto comune di vita. Quelli che sono qui ironicamente denominati amori non sono tali; sono carceri esistenziali in cui individui incoscienti e distratti si rinchiudono senza accorgersene, anelando a qualcosa di imprecisato ma incapaci di prestare attenzione ai concreti dettagli del quotidiano, e infine lasciandosi invischiare come in una trappola quando i dettagli, impietosamente, presentano il conto. In controluce, si profila l'immagine di un rapporto valido e compiuto, la cui perfezione solo sognata carica di maggiore agonia i detriti di irrisolta, patetica speranza vissuti dai personaggi di queste piccole tragedie e dà loro quel briciolo di dignità che ne illumina il tentativo e il fallimento. -
Testimoni d'accusa. Manuale di confessioni involontarie
"Testimoni d'accusa. Manuale di confessioni involontarie"""" è un'antologia di racconti diversa dalle altre. A tenere insieme le storie che la compongono, infatti, è il loro dialogare con le pulsioni più profonde, con quei moti dell'animo che affondano negli abissi dell'inconscio per poi affiorare in superficie sollecitati da un incontro, un'immagine, una parola. Sono proprio loro, i racconti, i """"testimoni d'accusa"""", e le vicende che racchiudono strumenti di confessione, impronte rivelatrici di dubbi, paure, desideri e turbamenti che per la loro essenza universale e l'appartenenza ad una coscienza collettiva alimentano un dialogo costante tra l'autore e i suoi lettori. Cartina di tornasole di questa dialettica sono le quattro sezioni-Collisioni. Divagazioni. Inquietudini. Perversioni-in cui l'opera è divisa, evocative di umori, pulsioni, declinazioni del sentire; espressione di punti di vista diversi con cui raccontare la stessa realtà, perché, come scrive Bartelloni, """"a volte per trovare il colpevole è sufficiente guardarsi allo specchio.""""" -
Pa ra papà!
Un papà e il suo bambino, qualche giorno da trascorrere insieme mentre la mamma è fuori per lavoro... che cosa combineranno? Riusciranno a cavarsela senza pasticci? Ma certo e di più... trasformeranno le giornate in meravigliose avventure! Questo libro, con la delicatezza e la musicalità di strofe in rima e i mille colori di grandi illustrazioni inedite, condurrà grandi e piccini nel mondo speciale ""dei papà"""", fatto di giochi, viaggi nel paese della fantasia, piccoli gesti quotidiani e tanto amore. Età di lettura: da 6 anni."" -
Il delfino Arno
Il 31 dicembre dello scorso anno si scopre che un delfino, un tursiope per l'esattezza, ha scelto proprio le acque del fiume Arno, come residenza, preferendolo al suo habitat naturale, il mare, ed emozionando grandi e piccini con i suoi guizzi e suoi salti. Ma quale sarà la sua storia? Ovvio, nessuno lo sa, ma questo libro prova a raccontarla con delicatezza e ironia ai più piccoli, ma non solo, utilizzando i toni della favola e la suggestione delle illustrazioni. Si immagina così la magia di un incontro tra il nostro delfino e un bambino curioso e amante degli animali e del mare, passione trasmessogli dal nonno che spesso lo porta con sé in barca fino al mare dove farà un incontro che resterà indelebile nella sua memoria... Il piccolo deciderà di chiamare il tursiope ""Arno"""" e nascerà tra loro un legame speciale. Ma è giusto che Arno resti nel fiume che tanto ama e che ha scelto? Una bella domanda, una scelta importante, che comporta una grande responsabilità. Un invito alla fiaba, ma anche alla conoscenza e al rispetto profondo per gli animali, per la diversità, per l'amicizia, e per i nonni..."" -
Benzina
Una storia sospesa fra il noir e il pulp, ""un romanzo che non vuole essere soltanto ciò che appare"""", come ci anticipa l'autore, """"ma che, senza la pretesa di dare risposte, induca invece a porsi delle domande. Su quanto la sorte sia artefice del nostro destino, su quanto le nostre esistenze siano figlie delle nostre scelte e non invece delle persone che incontriamo e persino degli oggetti che, in un modo o in un altro finiscono nelle nostre mani. Cose che crediamo di possedere a da cui, invece, spesso siamo posseduti""""."" -
Vite deragliate
Chi siamo, in realtà? Quanto di noi ci appartiene indissolubilmente e quanto è dato invece dalle occasioni che ci sono capitate, dagli incontri, dalle porte che si sono aperte o chiuse? Domande universali, sottese ad ogni racconto di questa raccolta, a cui Tommaso Strambi ne aggiunge una ancor più struggente: quanto può contribuire a fare ""deragliare"""" la propria vita il peso di errori e scelte non nostre? Ecco allora ricrearsi, pagina dopo pagina, scenari seguiti attraverso le righe dei quotidiani, con il piacere di riscoprirli tramite personaggi rimasti nell'ombra. Storie che da un passato recente riaffiorano alla memoria, riportando nelle vene i brividi di allora, eppure capaci di emozionare come nuove perché lette, adesso, sotto una diversa prospettiva. Dietro le notizie che l'autore ha indagato, seguendo il suo fiuto giornalistico, si nascondeva infatti una materia che solo ora emerge, perché liberata dal peso imposto dalle necessità della cronaca. Una rete di sensazioni, speranze, illusioni che non poteva essere visibile ma c'era - magari appena di lato, accanto al cono di luce dei riflettori - e attendeva solo uno spunto diverso per essere raccontata."" -
Felice di nome e di fatto. Ediz. a colori
Felice è un nonno speciale degno del nome che porta: sempre di buon umore e col sorriso stampato in faccia, anche quando comincia a dimenticarsi le cose e a comportarsi in maniera strampalata. Prima di andare in pensione aveva un ristorante nel quale faceva il cuoco, e la sua più grande passione è sempre stata fare la pasta. La sua allieva preferita, nonché custode delle ricette segrete, è la nipotina Francesca, una bambina di 10 anni che sogna di fare la pasticcera. Nonno e nipote sono inseparabili e insieme ne combineranno di tutti colori, anche quando le stranezze del nonno prenderanno un nome preciso che all'inizio spaventa: Alzheimer. Una brutta malattia che i familiari di Felice impareranno a conoscere, accompagnando il nonno nel difficile percorso, che offre però anche momenti di dolcezza, di grande amore e perfino di ironia. Età di lettura: da 7 anni. -
Dipendenze
"Dipendenze"""" è l'antologia che raccoglie una selezione delle migliori opere degli artisti partecipanti all'omonimo concorso letterario e artistico. Con il 2017 l'annuale concorso artistico-letterario di MdS Editore giunge alla quinta edizione, forte della crescita ottenuta grazie alle edizioni precedenti: Macchie d'acqua, TraMare, Radicamenti e nel 2016, Fuori dal tempo. Il titolo """"Dipendenze"""", come d'abitudine sintetizza in un termine in apparenza semplice un tema in realtà denso di significati, sfumature, possibili interpretazioni. La parola """"dipendenze"""", derivazione dal latino dependere, ossia letteralmente pendere verso il basso, porta infatti con sé un campionario di accezioni che spazia, secondo la definizione stessa del dizionario, da """"un rapporto di subordinazione"""" a """"un bisogno incoercibile"""", da una """"soggezione volontaria"""" all'""""avere avuto origine da"""". Difficile immaginare un essere umano che non abbia sperimentato nella propria vita una forma di dipendenza, fosse essa da un luogo, da una situazione, da una persona o da una sostanza, ma non necessariamente quella del """"dipendere"""" è una condizione subita." -
Moni
"Moni"""" è il racconto di un uomo e della sua storia composta, tassello dopo tassello, dagli eventi che gli accadono intorno: perché Moni si costruisce grazie alle esperienze e agli incontri con le persone e gli animali, senza differenza. Tra le voci con cui convive ce n'è una più forte che viene da dentro di lui a causa di un'attitudine schizoide, che ha chiamato Presenza. Abbandonarsi a lei o resistere? Il romanzo è la storia di una ricerca, e Moni è l'esito di ciò che avviene. """"A volte Moni è un cane, un gatto o un uccello. A volte è loro padre o fratello. Moni è tutto ciò che respira.""""" -
Ah, l'America! Un'esplicita allegoria
In questo breve quanto denso resoconto dall'Argentina, ancora inedito, tutta la potenza della lingua di Giorgio Manganelli scardina il viaggio da Baedeker, per restituirci una Buenos Aires, caratterizzata da una doppia diversità; rispetto ai suoi fondatori europei, e rispetto alla presenza autologa. Più di un non-luogo, un luogo allogenico che trova una possibilità di comunicazione nel suo idioletto, il Lunfardo, il linguaggio che parla il popolo e che fornisce un radicamento alla sua identità altrimenti evanescente, e che in certo modo, tempera la sostanziale impossibilità di conoscere a pieno la realtà e se stessi. Il testo arricchito dal saggio di Giampaolo Vincenzi, dalla postfazione di Giulia Marchina e da uno scritto della figlia, Lietta Manganelli, e da altro materiale, è ora a disposizione dei lettori e degli appassionati di Giorgio Manganelli.