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Principi piccirìllu (Lu)
Il Piccolo Principe, oltre a molteplici versioni radiofoniche, discografiche, cinematografiche, televisive, teatrali, coreografiche, liriche e a fumetti (inclusi gli anime giapponesi), vanta più di 250 traduzioni in innumerevoli lingue. E allora perché non farne anche una versione in dialetto reatino? A colmare tale lacuna ci ha pensato Stefano Mariantoni, la cui trasposizione, oltre ad essere filologicamente corretta per quanto attiene la resa in vernacolo, ne offre una nuova e originale chiave di lettura, non solo nell'accezione principale del termine, ma anche nella interpretazione del capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry. -
Io, lui & lei
Luna, Andrea e Almudena sono le voci di questo libro. Luna vive a Pescara, è una ragazza cinica e in preda alla sua personale scalata al successo professionale. Non ha mai creduto nell'amore fino al giorno in cui, per la prima volta, ha visto Andrea. Andrea è di Milano; giovane e bello, sta cercando il suo posto nel mondo. Un sognatore che a fatica prova a prendersi delle responsabilità. Poi c'è Almudena, la ragazza spagnola di ventitré anni giunta nel capoluogo lombardo per l'Erasmus. Luna e Andrea si conoscono un caldo giorno di Agosto durante il matrimonio della migliore amica di Luna e tra loro è subito colpo di fulmine. Iniziano una relazione a distanza che andrà avanti per quasi cinque anni con tutte le difficoltà che un rapporto di questo tipo porta con sé: grandi entusiasmi e sottese incomprensioni. Una di queste spingerà Luna a raggiungere Andrea a Milano, senza preavviso. I due trascorreranno insieme qualche giorno, si ameranno. Poi l'apocalisse. Almudena sarà l'artefice della loro tragicomica separazione. Durante il viaggio di ritorno da Milano a Pescara, riflettendo ed elaborando quanto successo, Luna metterà in atto la sua vendetta ""fuori tempo""""."" -
Trattato sul governo di John Locke. Guida alla lettura e alla comprensione
Il ""Trattato sul governo"""" di John Locke, pubblicato in Inghilterra nel 1690, costituisce un saggio sull'origine, i caratteri propri, l'estensione e i limiti del potere politico e dello Stato, un vero e proprio manifesto teorico della corrente filosofico-politica del liberalismo moderno. Questa guida rappresenta un completo e agevole testo di aiuto alla comprensione dell'opera originale."" -
Terminal text
Gli ingredienti tipici della fantascienza ci sono tutti: astronavi e lontani pianeti, cloni e androidi, mostri viscidi e strani ibridi, intelligenze artificiali e superpoteri, megalopoli e macchine del tempo, per arrivare alle prospettive distopiche della fine del mondo. Il tutto visto con gli occhi imbambolati di un narratore sprovveduto e disperso in un cosmo che gli è estraneo e raccontato con un linguaggio ugualmente diverso dall'uso comune, costruito com'è da un meccanismo ""allitterante"""" che si avvicina alle funzioni della poesia (per giunta con un'appendice finale direttamente scritta in versi, sebbene, a dispetto dei confini dei generi, di impianto teatrale). La struttura modulare, composta di brevi frammenti, ha un ritmo incalzante fatto di continui cambiamenti di scena, al modo di un cartone animato o di un teatrino di burattini. Parodia, senza dubbio, esercitata su un materiale banale molto sfruttato nella letteratura di consumo e nel cinema. Parodia e ironia: si ride parecchio qui, ma il riso contiene un acuto sogghigno critico, poiché nel mondo del futuro si riconosce il nostro e diventa chiaro, se ce ne fosse bisogno, che gli """"alieni"""" siamo tutti noi."" -
Il manifesto del clown
In parte un manuale per i clown, in parte un racconto di storie. Il Manifesto del Clown contiene le esperienze, le teorie e i metodi dell'attore, regista, insegnante circense, Nalleslavski. Un libro per clown, commedianti, attori, musicisti, giocolieri, burattinai, maghi, artisti di strada e ballerini. Qualsiasi forma abbia il tuo clown - teatro, teatro di strada, commedia, burlesque, magia, circo - il cosiddetto metodo Nalleslasvki ti dà strumenti pratici per creare materiale che funzioni universalmente, oltre le barriere culturali e linguistiche. -
Sabino il peperoncino
La vera storia del peperoncino sabino, una favola per grandi e piccini, raccontata magistralmente, con un pizzico di ironia e di tenerezza, da Stefano Mariantoni, insegnante e giornalista, e illustrata dall'artista Silvano Fagiolo. È la storia di Sabino il peperoncino, dal campo catalogo alla tavola, il libro infatti si completa di otto ricette - ideate da alcune tra le eccellenze enogastronomiche locali - le quali hanno come protagonista questa raffinata varietà di capsicum tutta Sabina. Età di lettura: da 7 anni. -
La notte in cui morì Nero Wolfe
Dal 1969 al 1971 la Rai trasmette le dieci puntate dello sceneggiato dedicato a Nero Wolfe, investigatore americano. In quello stesso periodo, a Rieti, città dove non accade mai nulla, viene commesso un omicidio. Il caso viene seguito da Bonaloni Ernesto, maresciallo di Polizia del capoluogo. Una serie di indizi curiosi e surreali portano il maresciallo e il suo fido collaboratore D'Antonio a scontrarsi più volte con la figura del detective Nero Wolfe. Rieti si ritrova all'improvviso al centro di un colossale traffico internazionale di antichi oggetti d'arte. Contemporaneamente avvengono un rapimento e un omicidio a scuotere la monotonia della Questura cittadina. Solo una mente raffinata, Oltreoceano, sarà in grado di ricollocare al loro posto i tasselli di un puzzle altrimenti irrisolvibile e chiudendo, allo stesso tempo, un capitolo doloroso del proprio passato. Il romanzo è liberamente ispirato al personaggio di Nero Wolfe creato da Rex Stout. ""La notte in cui morì Nero Wolfe"""" ha tutti gli elementi di un giallo, arricchito però da un pizzico di umorismo. Mescolati insieme, i due portano a un gioco nuovo di equilibri tra suspense e sorrisi."" -
Tre e trentasei. Storie e immagini del sisma del 24 Agosto 2016. Ediz. a colori
Tre e trentasei. Storie e immagini del 24 agosto 2016 è un libro nel quale si uniscono dolore e speranza, drammaticità e dolcezza in un mix di storie e immagini che ripercorrono i giorni immediatamente successivi alla scossa di terremoto che ha distrutto parte del Centro Italia. Storie incredibili di chi ce l’ha fatta e di chi purtroppo non c’è più, del cuore grande dei soccorritori – tanti – che hanno scavato a mani nude per ore contro il sopraffarsi della frustrazione e della stanchezza. E poi le immagini che hanno suggellato per sempre quegli istanti, molte delle quali inedite. Fabrizio Colarieti entra in punta di piedi nella vita delle persone che ha incontrato, chiede spesso “permesso” e abbandona la maschera di cronista per farsi uomo. I racconti fluiscono semplici, senza invadenza nel rispetto di una tragedia che ha cambiato per sempre la vita di tutti noi. -
Fame plastica
Anno 2053. Lo sguardo cinico del protagonista si posa su una metropoli sopraffatta dalla depravazione fisica e morale. I mali dell'esistenza incombono senza pietà: la corruzione politica, la mercificazione della donna, le fragilità dell'essere umano, il dominio incontrastato della droga, il bisogno di mostrarsi sacrificando persino la propria dignità. ""Fame plastica"""" è la storia di un viaggio all'interno di una società malata, solo all'apparenza lontana dalla quella attuale. Ogni incontro lascia un solco nella vita del protagonista che sembra incapace di provare emozioni, e si mescola con le scene successive fino a farsi nuovo incontro, e quindi nuovo sconvolgimento, nuova sofferenza, in un circolo vizioso senza fine.Filo conduttore che tiene uniti i frammenti deturpati della vita umana: l'amore. O meglio, la lontananza dell'amore, quell'intervallo di tempo in cui si vive la mancanza della persona amata come una mano stretta sul collo che impedisce di respirare. E proprio a questo sentimento il protagonista fa riferimento nei momenti di necessità."" -
In capo al mondo. Un viaggio, tredici storie, infinite possibilità
“Ma dove vai?” si sono sentiti chiedere più volte i tredici protagonisti di queste storie, tutti diversamente abili. Una domanda per molti retorica, che presupponeva una sola risposta: «Da nessuna parte». Invece, ciascuno di loro ha dimostrato che è possibile andare in capo al mondo, in capo al proprio mondo. Francesco, non vedente, che in bicicletta percorre i passi delle Dolomiti, Fabiana, affetta da sindrome di down che pubblica un libro di poesie, Matteo, autistico, che affronta gli esami universitari, ce lo dimostrano e ci portano in quel luogo, neanche troppo lontano, dove è tutto straordinariamente possibile. Grandi persone, che hanno trasformato gli ostacoli in punti di partenza, riscrivendo la grammatica della vita: via i periodi ipotetici, avanti il presente e il futuro, che sono i tempi della realtà. Nota introduttiva di Erri De Luca. -
Manuale di circomotricità
Circomotricità: definizione non reperibile. Eppure da quasi vent'anni la circomotricità è il lavoro che accompagna i due autori di questo libro. Così, ""Manuale di circomotricità"""" è a tutti gli effetti un testo pioneristico, non tanto perché inventa qualcosa di nuovo, quanto invece perché per la prima volta si cimenta in un duplice tentativo: contribuire allo sviluppo e alla diffusione delle arti circensi come valido strumento ludico/educativo e disegnare una forma molto pratica e concreta di ciò di cui si parla, per conferire pragmatismo a miti e sogni. È dunque un manuale che parla di circomotricità, cioè dell'applicazione delle arti circensi a un approccio ludico ed esperienziale che può avere riflessi importanti sui bambini. Non perché li renderà artisti di circo. Non supereroi. Non bimbi prodigio. Ma perché sarà stata per loro una bella esperienza. Una cosa fatta e vissuta con piacere, con se stessi, con gli altri."" -
Una storia all'italiana
Taranto. Rione Tamburi, un uomo di mezza età e le semplici, genuine e rocambolesche vicende di una famiglia del Sud Italia. È questo il mondo di Aitano, ex operaio dell'ILVA. La sua storia è la stessa di centinaia di operai della più grande industria siderurgica del Meridione, balzata alle cronache nazionali troppo spesso ormai. Aitano dopo anni di servizio, intuisce quanto sia pericoloso lavorare negli altoforni a stretto contatto con le fibre di amianto e decide di licenziarsi e reinventarsi la vita, la sua e quella della sua famiglia, a modo suo certamente. Ma il destino ha già tracciato la rotta, tanto prevedibile quanto inevitabile. Ne «Una storia all'italiana» tragicità e farsa si intrecciano pagina dopo pagina, in un susseguirsi di episodi che rimandano alla migliore tradizione della commedia all'italiana: famiglia, affetti, lavoro, malattie, fede e rapporto con l'aldilà. Tutti temi presenti all'appello in un susseguirsi di ilarità e celate riflessioni. -
Zen e funambolismo
Zen e funambolismo ci conduce in un viaggio alla ricerca di autenticità, di equilibrio, dell’essere-altro-da-sé. In questo libro, l'autore Andrea Loreni, il funambolo più famoso d'Italia, racconta la sua esperienza al Monastero Sogen-ji in Giappone, dove ha appreso l’arte della meditazione zen; la storia del ritorno al Tempio in cui ha realizzato la traversata diventata poi documentario; l’esperienza e il sentimento dell’uomo e del funambolo; in ultimo il libro si arricchisce di una piccola parte di pratica di funambolismo. Loreni ci conduce in questo mondo fatto di cavi, funi e pratica koan con un linguaggio semplice ed immediato, con la stessa abilità con cui cammina sospeso a 160 metri di altezza e con la stessa apparente facilità e felicità. Tutto quello che accade sul cavo si trasforma in dialogo e condivisione. Ogni movimento del corpo si trasforma in cibo per la mente, ogni passo è esplorazione, ogni mano tesa è spunto di riflessione sui temi della vita. -
Gaijin
Di Gaijin è piena l’isola di Okinawa, che nel 1950 soffre le sciagurate conseguenze della guerra e la massiccia occupazione militare Statunitense. È questo il contesto che obbliga Kitaro, ragazzino undicenne, a lasciare la mamma e la sorella Yumie. Con il denaro guadagnato, la madre gli compra un documento d’identità e un biglietto di terza classe a bordo della Ruys. Solo, affronterà il viaggio che dal Giappone lo condurrà in Argentina. Di nuovi stranieri ne incontrerà lungo tutta l’attraversata: ricchi Gaijin cinesi alla guida di auto enormi e imbarcati in prima classe; l’equipaggio, composto principalmente da Gaijin europei facili da corrompere; gli schiavi che sulle coste d’Africa sono costretti a condizioni di lavoro atroci. Poi lo sbarco in Argentina e con esso il frantumarsi della propria identità. Scoprirsi straniero agli altri e infine persino a sé stesso. Gaijin è un libro che parla dell’altro e del tortuoso universo di immaginari che ne definiscono i tratti. -
Quei maledetti giorni della mia vita da cani
Emilio Marinetti ha tutto: una bella casa in centro a Milano, un buon lavoro presso una quotata azienda di mercato e la moglie, Fiammetta, che lo ama senza riserve. D'un tratto però il castello di sabbia su cui aveva costruito la sua intera esistenza inizia a sgretolarsi: prima la separazione dalla moglie poi la perdita del lavoro. Emilio Marinetti ha cinquantadue anni e nessuna intenzione di cambiare il decorso della sua vita. Trascorre le sue giornate tra autocommiserazione e take away cinese, facendo cadere nel vuoto i tentativi della sua migliore amica, Silvia, di risollevarlo dall'abulia nella quale è caduto. Anzi, identifica nel vicino di casa e patron di una nota catena di supermercati nazionali, il dott. Anselmi, il capro espiatorio di tutti i suoi problemi: proprio ad Anselmi riserverà una vendetta mascherata da scherzo che si trasformerà ben presto in un dramma senza via di scampo. Solo una volta toccato il fondo riuscirà a venire a patti con il suo passato e a iniziare una nuova vita altrove, lontano dal fumo nero dei suoi ricordi. Moderna figura dell'inetto tanto cara a Italo Svevo, questo libro racconta nelle vesti del suo protagonista uno dei mali del nostro secolo: l'incapacità dell'uomo di perseverare in qualcosa e di avere cura di se stesso, preferendo lo sconforto, la superficialità, il male di vivere e la noia, ovvero tutto ciò che Jean Paul Sartre chiamava “nausea”. -
Melanconia araba
Salé, vicino a Rabat. Metà degli anni '80. Un giovane adolescente, Abdellah, durante l'ora della siesta, è alla ricerca di un suo amico. Un gruppo di ragazzi lo aggredisce, lo insulta, tenta di violentarlo. Sta al gioco. Si sente morire. Scappa. Corre via da una società omofoba che vuole etichettarlo, lui che ha già conosciuto il desiderio omosessuale. Sarà la prima di quattro dolorose cadute in ognuna delle quali Abdellah si sentirà morire, piccole morti interiori, dalle quali ne uscirà più forte e consapevole di prima per correre verso il proprio sogno, diventare un regista. Corre via. È la sua unica forza, il suo unico modo per affrontare la violenza del suo Marocco e il turbinio di alcuni amori sbagliati. ""Melanconia araba"""" mostra il corpo e l'anima poetica di un giovane marocchino che inciampa nei virtuosismi del destino, muore in senso metaforico e rinasce, amputato ma più forte di prima. A Salé. A Marrakech. A Parigi. Al Cairo. Taïa ripercorre le tappe di una educazione sentimentale rivisitando i luoghi della memoria, descrivendo lo scompiglio di un """"io"""" nel mezzo di una battaglia, con uno stile intimo, incisivo, poetico."" -
Private. Venti giornaliste nel tempo sospeso
Dopo anni trascorsi a raccontare dalle pagine di testate diverse il contesto locale, un gruppo di giornaliste reatine decide di organizzare una cena per confrontarsi e conoscersi meglio. Un incontro che non si materializzerà mai, perché programmato proprio per i giorni in cui iniziano le restrizioni di contenimento della pandemia da Covid-19. Dalla cena che diventa virtuale, passando per una chat alla quale per passaparola si uniscono altre colleghe, nasce il diario di una quarantena dalle molteplici sfumature di rosa. Le storie di venti donne, unite dal filo di una professione che per una volta si mette da parte - seppur mai del tutto - accendono una luce, a volte cruda e a volte ironica, sul lato più privato delle rispettive vite e sugli stratagemmi messi in atto per affrontare gli effetti del confinamento forzato. Donne che si uniscono e fanno rete, superando velocemente ogni divergenza e mettendo il proprio lavoro a disposizione di altre donne, alle quali la quarantena non ha imposto solo piccoli disagi, ma difficoltà insormontabili, violenza e pericolo. -
Un sindaco al femminile in un piccolo comune: Mompeo
Il libro racconta l’esperienza dell’autrice che ha deciso per la prima volta nella sua vita di entrare nel settore politico-amministrativo come Sindaco di Mompeo, piccolo Comune sabino in provincia di Rieti, il paese dove è nata e dove vive, accettando l’invito di assumere un ruolo rivelatosi appassionante e impegnativo, anche dal punto di vista umano. Il profondo amore per Mompeo, il forte senso di appartenenza al territorio sabino e l’aiuto dell’esperienza professionale le hanno dato nel corso del mandato le motivazioni e la forza di portare a compimento l’incarico assunto e di raggiungere gli obiettivi prefissati. L’appendice contenuta nel testo vuole testimoniare il rispetto delle tradizioni e la volontà di salvaguardare la memoria storica e culturale del luogo, rappresentando Mompeo in tutti gli aspetti, del passato e del presente, che lo caratterizzano, per tramandare tale ricchezza alle generazioni che seguiranno. Il libro infatti è pensato soprattutto per i giovani che si troveranno a fare delle scelte per il proprio paese o per la propria città, perché sappiano costruirne il futuro basandosi sulla conoscenza della storia, sul rispetto della memoria e della tradizione. -
La vita lenta
In Francia, dopo gli attentati del 2015, Mounir, un intellettuale letterario parigino omosessuale di 40 anni di origine marocchina, vive in una situazione precaria. Si è appena trasferito in un appartamento in rue de Turenne. Madame Marty, anziana donna di 80 anni che vive al piano di sopra, lotta per sopravvivere in un minuscolo monolocale di 14 mq. L'amicizia tra questi due esclusi dalla Repubblica si intensifica fino al giorno in cui si trasforma in un incubo. Gli scontri tra i due si susseguono. Esasperata, Madame Marty chiama la polizia per far arrestare Mounir. Mescolando i suoi ricordi, i suoi pensieri, le sue riflessioni e i suoi slanci, Mounir ci presenta la sua infanzia in un quartiere marocchino, come ha vissuto la sua omosessualità, il suo esilio volontario, la solitudine degli invisibili. Una critica al razzismo e all'omofobia ben narrata, una lettura delirante che culmina in un finale inaspettato. Antoine, il commissario che interroga il giovane, lo sospetta di legami con i jihadisti. Ma Antoine esiste davvero? Dove si interseca il confine tra il reale e l'immaginario? ""La vita lenta"""" è, senza dubbio, un romanzo di rottura."" -
Saltimbanchi a Milano
Nell’immaginario collettivo il saltimbanco è l’artista di strada per eccellenza. Antesignano del moderno busker, è la figura che si fa spazio nei ricordi di ognuno. Questa professione ha origini recenti, come recente è la sua rivalutazione storica. La reputazione è difatti cambiata negli anni: da accattoni e mendicanti a professionisti del settore. Ma di strada ne hanno dovuta percorrere tanta. Teatro della scena è Milano, le sue strade e le sue piazze, dapprima deserte, via via sempre più affollate; si parte da qui e si giunge in tutta Italia, passando per la creazione di associazioni e scuole di arti circensi, fino al grande pubblico, buttando l'occhio anche alla moderne città europee dalle quali si prendono spunti e idee. Precursori sono quegli artisti che hanno sfidato i pregiudizi e la reticenza. Raul Cremona, Giovanni Storti e Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, Leo Bassi, solo per citarne alcuni, e Claudio Madia, l'autore. ""Saltimbanchi a Milano"""" è il racconto di un testimone doc.""