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Augustown
Un giorno di aprile ad Augustown, in Giamaica, Ma Taffy, vecchia e cieca, siede al suo solito posto in veranda. Quando suo nipote di sei anni, Kaia, torna a casa da scuola con i suoi dreadlocks rasati, si rende conto che questo è un cattivo presagio per tutti i rastafariani. E così inizia a raccontare la storia di Alexander Bedward, il predicatore volante. Ricorda cosa è successo al Rastaman e al suo aiutante, Bongo Moody. Episodi che fanno parte della storia della Giamaica. Kei Miller scrive una favola moderna che con una lingua multiforme e camaleontica come il patois giamaicano, ci racconta la Giamaica di ieri e di oggi, i conflitti razziali, la poetica del diverso e un mondo fatto di meraviglie e leggende popolari, frutti esotici e africani volanti, divinità a forma di ragno e repressioni della polizia, un mondo che rinnova la tradizione del realismo magico declinandola con ironia, saggezza e immenso coraggio. -
Angeli in carriera
In Paradiso, gli angeli ottengono prestigio sociale in base al tipo di miracoli che compiono sulla Terra. Caspia Meil, una diva della società angelica, a causa di una distrazione da parte dell’assistente di Dio, Pongo, impegnato in esperimenti e simulazioni di laboratorio, vede azzerato il suo punteggio accumulato in secoli di miracoli. Una squadra di detective cerca di risalire al responsabile, ma le circostanze sospette inducono gli investigatori a pensare che l’intero Paradiso sia il bersaglio di un complotto. Intanto, Caspia Meil, nel panico, cerca di riottenere il suo prestigio servendosi degli “scaltri” consigli di una sua sottoposta. Angeli in Carriera mette in scena una parodia dell’eccessiva spettacolarizzazione mediatica dei nostri tempi, in cui tutto è finalizzato al proprio tornaconto, e allo stesso tempo indaga il sottile confine tra la verità e la menzogna attraverso la narrazione surreale di un mondo in cui persino l’altruismo è una forma di competizione. Ogni personaggio è simbolo dei vizi della società terrena, nessuno è escluso: persino Dio appare come un uomo con tutti i suoi limiti e difetti. -
Taccuino del marziano
Nel novembre del 1960, al Lirico di Milano, la compagnia del Teatro Popolare di Vittorio Gassman mette in scena Un marziano a Roma. È la riscrittura in forma drammatica del pezzo con cui sei anni prima Ennio Flaiano aveva inaugurato sul « Mondo » di Pannunzio la rubrica « Diario notturno ».rnAtterrato a Villa Borghese, il marziano Kunt viene accolto con emozione dai romani, che, attribuitogli un ruolo messianico, colgono nella sua presenza l’occasione per cancellare errori, ingiustizie, menzogne; trascorsi pochi giorni, però, inizia a diffondersi un vago senso di delusione: Kunt smette di essere visto come un prodigio, e un’irriverente pernacchia finale gli rivelerà che ormai è oggetto solo di una distratta e ironica attenzione. La farsa si chiude col gesto del marziano che, consapevole del proprio fallimento, getta via il taccuino degli appunti, scritti durante il suo soggiorno terrestre. Un piccolo block notes ritrovato tra le carte di Flaiano, sembra volercelo restituire: intitolato Taccuino del marziano, raccoglie, copiati in bella grafia, cinquantotto aforismi, una parte dei quali presenti nella farsa. Non sintesi di saggezza ma « Istruzioni » che un marziano ormai disincantato lascia dietro di sé, per imparare a sopravvivere nel « migliore dei mondi possibili », un mondo, la cui esistenza, secondo Kunt, si giustifica solo se lo si pensa come l’« inferno di un altro pianeta » (Anna Longoni).rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond monotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Bugra Hahnemühle. Intonso in testa. Cucito a mano. -
Il reggimento parte all'alba
Nel 1970, in una agenda Olivetti che porterà con sé fino alla fine, Dino Buzzati inizia a scrivere il suo ultimo libro. Un insieme di racconti, annotazioni, elenchi di titoli e personaggi, disegni a completare le parole, a mostrare personali scenari e stati d’animo. Un preciso descrivere se stesso udita la chiamata del proprio « reggimento », il resoconto autentico di una battaglia con la compagna e avversaria di sempre. rnEdizione in 400 copie, realizzata dal riscontro con il manoscritto originale. Con testi inediti e tredici immagini applicate a mano. Stampato su carta Tatami Ivory; la sovraccopertina su carta giapponese Shin-Danshi rimanda a quella usata presso la corte imperiale per i documenti di particolare importanza. -
Il libro fra le macerie
Con una nota di Anna Modena. -
Che cos'è la moda
Nove scrittori tra i più significativi del Novecento italiano a definire uno dei termini chiave di ogni cultura: la moda nei testi di Irene Brin, Dino Buzzati, Achille Campanile, Camilla Cederna, Giovanni Comisso, Ennio Flaiano, Indro Montanelli, Salvatore Quasimodo, Orio Vergani, con le illustrazioni a colori tratte dal Journal des Dames et des Modes, una esclusiva rivista francese pubblicata tra il 1912 e il 1914. -
Medici e medicine
Con una nota di Edoardo Boncinelli. -
Il libro nella sua specie più nobile
Gli elementi fondanti di un volume ben fatto: la scelta dei caratteri e lo specchio di stampa, le carte utilizzate e le legature a cui ricorrere; il discorso esemplare di chi ha amato e realizzato libri per una vita intera. rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond Simoncini Linotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Mi-Teintes. Cucito a mano. -
La grammatica essenziale
A Flaiano basta un breve guizzo per trasformare le prescrizioni che accompagnano il vivere civile nel divertito decalogo destinato a un giovane analfabeta che, sedotto dal moltiplicarsi dei premi letterari, decida di fare lo scrittore. Divieti e ingiunzioni si fanno segnaletica utile a impedirne il rapido precipitare nell’insuccesso: gli indicheranno l’uso appropriato delle parti del discorso, lo dissuaderanno da utilizzi imprudenti dei segni di punteggiatura, lo salveranno da intempestivi ricorsi a esclamativi e parentesi. Ne faranno, insomma, uno scrittore modello, di quelli che hanno imparato a buttare gli anacoluti nel cestino, a non sporgersi dai capitoli e che, soprattutto, una volta aperti i periodi, non si scordano di chiuderli (Anna Longoni).rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond monotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Bugra Hahnemühle. Intonso in testa. Cucito a mano. -
L' osteria di Nunziata. Un'indagine nella Roma dei papi
È il 1839: finalmente libera dal matrimonio combinato dalle suore con il vecchio sor Eufemio, la bella Nunziata è ora la padrona dell'Osteria del Gallo. Incurante delle chiacchiere delle comari del rione e delle convenzioni dell'epoca, è una donna coraggiosa e indipendente, dotata di un'intelligenza affilata e di un intuito fuori dal comune. Quando l'ultima notte di Carnevale il corpo di un uomo mascherato viene trovato senza vita sulle rive del fiume Tevere, l'ostessa capisce subito che non può trattarsi di un semplice incidente e decide di mettersi sulle tracce dell'assassino. Sostenuta solo dai pochi amici fidati e dal suo impareggiabile acume, Nunziata rimarrà coinvolta in un'indagine che la porterà lontano, sin dove potrebbe essere pericoloso recarsi. Grazie all'accurata ricerca storica dell'autrice, appassionata ed esperta romanista, attraverseremo i vicoli e le piazze della Roma dei Papi, visiteremo splendidi palazzi e magnifiche chiese, conosceremo l'orrore delle cripte e dei cimiteri sotterranei, per scoprire non solo la verità, ma anche una nuova e affascinante compagna d'avventure. -
1001 giobini avventure
Età di lettura: da 8 anni. -
Balcani senza bussola. A piedi da Trieste al Monte Olimpo
Attraversare a piedi la wilderness oltre l'Adriatico: otto paesi considerati difficili, confini intricati, molta montagna, poche città. Da Trieste all'Olimpo, 1.450 chilometri a piedi alle soglie dell'inverno, in 50 giorni. Nomi impronunciabili, lingue incomprensibili, sentieri incerti. Partenza da Trieste, arrivo alla mitica dimora degli Dèi, in mezzo un labirinto di nazioni, etnie, confini, linee orografiche, gole. Verso sudest. Verso Oriente, addentrandosi nell'inestricabile mosaico balcanico evocando, scrittori del passato come Ivo Andric e Ismail Kadaré. Presto il cammino reale sul terreno si discosta dalla linea teorica: imprevisti, campi minati, nevicate precoci. Rare le strade, pochissime le auto. In tasca un messaggio-poesia in quattro lingue per spiegare il senso del viaggio stesso. Notti in villaggi, fattorie, o luoghi disabitati. La bussola s'arrende e abbandona il viandante, i sentieri sono privi di segnali: tutto è da inventare. Finalmente l'Olimpo appare in lontananza. Il viaggiatore trascorre l'ultima notte in una stalla. Vicine le mandrie al pascolo. L'indomani mattina arriva in vetta. È il coronamento del sogno. -
Limiti. Cronaca riflessa di un viaggio «gamba in spalla»
Roberto Bruzzone, noto ai più come Robydamatti, il camminatore con la gamba in spalla, è un giovane uomo che qualche anno fa, a seguito di un incidente in moto, ha perso una gamba, ma non per questo ha smesso di scalare montagne e di camminare per il mondo. Al rientro dalla sua ultima avventura – 2.000 chilometri di strade e sentieri sulle tracce degli Inca, tra Perù e Bolivia – ha mostrato il suo diario di viaggio all’amico Federico Blanc, anch’egli paratleta, e insieme hanno deciso di trarne un libro emozionante e divertente, in cui ci raccontano in modo pragmatico e non retorico come un disabile, pur faticando a ritrovare se stesso, possa gradualmente riappropriarsi della propria vita e contagiare il prossimo con il suo entusiasmo. Un libro che, parlando di dislivelli superati, eventi atmosferici e incontri inaspettati, può dare a tutti noi una gioiosa lezione sulla differenza che passa fra vivere e sopravvivere. -
La via Francigena di montagna
C'era una volta un fascio di strade. Attraversava luoghi selvaggi, borghi castellati di antica memoria e chilometriche mulattiere all'ombra di Appennini e Alpi Apuane: un territorio straordinario esteso tra la Lunigiana e la Garfagnana, nell'estrema punta a nord-ovest della Toscana. Alcune di queste strade sopravvivono ancora. Oreste Verrini le ha percorse camminando sulla Francigena di Montagna, più recentemente nominata Via del Volto Santo, ideale prosecuzione della Via degli Abati. Dieci giorni tra natura incontaminata, castelli, borghi e panorami mozzafiato in una Toscana poco conosciuta e meno turistica. In questo libro ci racconta come è andata. -
Camminare. Elogio dei sentieri e della lentezza
David Le Breton torna sullo stesso tema di ""Il mondo a piedi"""" (Feltrinelli, 2001) “come un camminatore che, anni dopo, torna su un percorso che ha immensamente amato”. Uomo di grande sensibilità e cultura, illuminato interprete del suo tempo, Le Breton raccoglie in queste pagine schizzi paesaggistici, riflessioni e aneddoti sul camminare e sui camminatori, rievoca tradizioni e personaggi storici e ci offre un punto di vista inedito e ispirato su un aspetto insolito del viaggio. Percorrere sentieri e rotte insolite, sondare foreste e montagne, scalare colline solo per il piacere di ridiscenderle, poter contare solo sulle proprie forze fisiche, esposti di continuo agli stimoli del mondo fuori e dentro se stessi: questo è il camminare, un anacronismo in una contemporaneità che privilegia la velocità, il rendimento, l'efficienza. Per Le Breton camminare è un lungo rito d'iniziazione, una scuola universale, una filosofia dell'esistenza che purifica lo spirito e lo riconduce all'umiltà, un atto naturale e trasparente che restaura la dimensione fisica del rapporto con l'ambiente e ricorda il sentimento della nostra esistenza."" -
Ritorno alle origini. Il mio cammino verso casa
Camminare non vuol dire solo spostarsi da un luogo all’altro, raggiungere una meta con fatica e determinazione, vivere un momento della vita in una dimensione diversa da tutto. Il Cammino può essere anche un percorso a ritroso dentro se stessi, nella propria storia, nella propria memoria. Angela Piacente si chiude alle spalle la porta della sua casa in Toscana e si rimette in viaggio, attraversando quattro regioni lungo la dorsale appenninica per arrivare in Molise, a Sepino, il suo paese natale, dove tutto è incominciato. Un viaggio nel tempo, un ritorno alle origini, un’esplorazione del proprio vissuto, per fare i conti con il passato e trovare nuove sicurezze per il futuro. -
Il rumore delle farfalle. Una famiglia in cammino sulle strade per Santiago
L'epopea di una famiglia - mamma, papà e due figlie di due e quattro anni - lungo le vie per Santiago de Compostela: Cammino francese (il più celebre), Cammino portoghese (il più romantico), Via de la Plata (il più difficile). Ridotti a un'esistenza essenziale, a piedi e in passeggino percorrono 2.600 chilometri fra i tori dell'Andalusia, il mare di grano della Castiglia e le foreste della Galizia abitate dagli elfi. Un pazzo viaggio verso la fine del mondo, un inno alla libertà di vagabondare, una famiglia che continua a inseguire l'inafferrabile, il rumore delle farfalle. -
Ricettario pellegrino 3.0. Nuovi sapori in cammino
L’Italia riscopre, anno dopo anno, tantissimi percorsi, congiungendone alcuni già conosciuti o disegnandone di nuovi. Il viandante che si avventura su queste strade va incontro a un’esperienza, quella del camminare, piena di emozioni e di stimoli differenti, non ultimo quello di poter scoprire i piatti della tradizione popolare e contadina. Il binomio fra cibo e territorio, fra l’eccellenza della cultura materiale e lo spettacolo della natura e dell’arte che si possono apprezzare in modo unico attraversando a piedi il nostro Paese, viene esaltato anche in questo terzo volume del Ricettario Pellegrino del grande camminatore Andrea Vismara, che insieme ai due precedenti forma una specie di compendio della nostra gastronomia, così ricca di sapori e di storia. -
A Santiago. Elogio del lento peregrinare
Pazzia, morte e rinascita. Sono queste le tre fasi, i tre stati emozionali che il pellegrino deve attraversare lungo la via che da Saint- Jean-Pied-de-Port porta a Santiago de Compostela. Chi si mette in cammino lo sa: dovrà affrontare oltre ottocento chilometri, migliaia di passi, gioie e dolori, lacrime e sorrisi. Ognuno vive il pellegrinaggio a suo modo: per Erika Monteleone, andare a Santiago ha significato spogliarsi del proprio corpo per rinascere nell’autenticità dell’essenza; un incitamento ad accogliere il rischio liberandosi dalle catene sociali, un’ode alla vita, alla libertà e alla natura. Nel lento peregrinare sulla via che porta alla tomba dell’apostolo Giacomo ci si può smarrire, ma alla fine ci si ritrova sempre, spesso nella verità delle piccole cose. -
Verso me stesso. Dal cuore della Francia a Santiago di Compostela
Il racconto di un viaggio a piedi durato tre mesi, con uno zaino troppo pesante sulle spalle, compiuto a piccoli o grandi passi, ricco di fatica ma anche di incontri ed emozioni: la storia di un uomo che voleva rinascere.