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La terra del rimosso. La cultura orale e i fatti del 4 novembre 1922 a Ginosa
"Ginosa, notte del 4 novembre 1922, domenica, cinque cadaveri giacciono per terra: due donne e tre uomini. Se le vite spezzate dei tre giovani, strappati ai loro cari, come dimostra una lapide, possono erroneamente giustificare l'infondata faida di una lotta politica, le due madri barbaramente uccise che, prive di armi, mortalmente ferite si trascinano, sperando, col loro olocausto, di salvare la vita dei figli, sono le vittime, come la stampa del tempo riporta, non di dissensi politici, ma di profondi rancori e vendicativi odi. E così, interessi personali, ambizioni di potere, scontri di partiti, tutto un passato che non ci è permesso dimenticare, grazie a questa avvincente 'ballata dei rimossi' concretizza il ricordo di chi, con la vita, ha elevato a fondamenta il nostro libero vivere di oggi. E a mio avviso, questa di Catucci, pur non essendo poesia, contiene momenti che toccano e vengono soprattutto ricordati col cuore."""" (Dalla prefazione di Nicola Tuseo)" -
Tanto fra un po' piove
«Ti sei mai chiesto cosa potrebbe significare tornare indietro, anche solo per un attimo? [...] Erano ormai mesi e giorni che avevo sempre meno argomenti da scambiare con il mio mondo di allora; anche Benedetta vagava per casa con i capelli legati e gli occhi stanchi e mi passava davanti come un fantasma inquieto e silente. Cristo santo, se l'avessi abbracciata in quel preciso momento! Le avrei affondato il viso tra il collo e la nuca, avrei respirato anch'io la sua stessa solitudine, ma solo per condividerla. Perché qualcuno, un giorno, me l'ha pure detto che soltanto due solitudini che si ritrovano possono affrontare la parte migliore della vita, l'una dell'altra. Invece non l'ho abbracciata. Per giustificare la mia presenza in quello spazio, ho solo dato fiato alla bocca, dicendo una stronzata qualsiasi: ""Dovrò portare l'auto al lavaggio"""" e mia moglie mi ha risposto con un'altra banalità: """"Non ne vale la pena, tanto fra un po' piove"""". Mi sono sempre chiesto se quella sua frase fosse stata solo la ratifica di un atto di pura rassegnazione. La resa alla fine del nostro amore. E non c'era più spazio neanche per una speranza sospesa»."" -
Oltre i limiti meravigliosa...mente. Quando l'eccezionalità diventa normalità
La meravigliosa mente, con la volontà e la tenacia, attraverso le emozioni è capace di tutto, anche di far superare i limiti rendendo ""normale"""" ciò che sembrava eccezionale. I protagonisti di questo libro sono persone che hanno raggiunto degli obiettivi straordinari nonostante la loro disabilità, oppure sono persone che hanno messo a disposizione la loro professionalità, nel giusto spirito, per attuare qualcosa che si proietta oltre l'ordinario. Queste testimonianze sono spunti di riflessione per riprendere consapevolezza personale sui propri limiti, sia quelli reali sia quelli non reali che ci poniamo vigliaccamente, per non affrontare le difficoltà piccole o grandi che la vita stessa ci impone. Le """"imprese"""" raccontate in questo libro sono quelle più eclatanti e visibili agli occhi di tutti ma, parimenti, esistono nel quotidiano tante persone con disabilità che, per tipologia o gravità, non faranno mai parlare di loro e non verranno mai conosciute. Anche a loro è dedicato questo libro, che con la capacità di """"meravigliare e dare clamore con delle imprese"""", mira a far conoscere ciò che non sempre è facilmente visibile agli occhi di tutti."" -
Otto. L'abisso di Castel del Monte
Cosa nasconde il sottosuolo di Castel del Monte, l'enigmatico maniero di Federico II, da otto secoli abbarbicato su una collina solitaria nel cuore delle Murge? La notte del 17 luglio 1994 tutto il mondo è davanti al televisore per seguire la finale del campionato mondiale di calcio tra Italia e Brasile, quando Paolo Manfrè, giovane geologo dell'Università di Bari, l'amico fraterno Mauro Petruzzelli, il geofisico americano Robert Trimble e l'archeologa salentina Alessandra Bianco, decidono di esplorare il sottosuolo del castello. Ciò che troveranno sconvolgerà per sempre le loro vite. I protagonisti si muoveranno al confine della conoscenza, districandosi tra antichi codici rinascimentali e sedute di ipnosi regressiva fra Parigi, Chartres e la Puglia al centro di interessi occulti di un pericoloso gruppo internazionale. -
Né rosa né celeste. Una fiaba per tutte le età
Nel 2011 è stata firmata la Convenzione di Istanbul. Gli stati firmatari, Italia inclusa, hanno l'obbligo di promuovere delle politiche per superare gli stereotipi di genere «per sradicare pregiudizi, tradizioni, costumi e predisporre un piano formativo che includa, tra le materie scolastiche, a ogni livello di istruzione, argomenti come l'uguaglianza di genere, la rottura dei ruoli stereotipati, il reciproco rispetto». Gli stereotipi sono limitanti sia per i bambini che per le bambine, superarli significa educare all'identità come desiderio e non come destino, ovvero a diventare ciò che si desidera e non come la società si aspetta. Per realizzare questo scenario, si devono compiere alcuni passaggi. Bisogna fare attenzione ai propri pregiudizi, per evitare che rinforzino i copioni di genere dominanti (come sgridare una bambina perché gioca con supereroi o un bambino che si diverte con le bambole). La scuola, come ente formativo per eccellenza, ha l'opportunità (e forse anche l'obbligo morale) di fornire modelli alternativi, di riscrivere i finali delle favole, di inventare i nuovi personaggi e modalità inedite di interazione, di supportare il percorso di scoperta del sé anche quando in contrasto con le aspettative sociali di genere. Il messaggio che questo libro vuole lanciare si può sintetizzare nella frase: ognuno potrà essere ciò che vorrà e andrà bene, senza timore della società. -
La Chiesa Matrice di Capurso. La storia, il monumento, il sagrato
Quante storie e quante pietre del nostro passato abbiamo irrimediabilmente perduto? Per incuria, per incomprensione, per mancanza endemica di denaro e per povertà, per danni fortuiti come terremoti o temporali, per incapacità di conservazione o per indifferenza? È accaduto certo molte volte. Ma non sempre le cose sono perdute. A volte si possono trovare o ritrovare. E così può anche accadere di poter restituire alla propria comunità un pezzo materiale del passato, sia anche una prospettiva, un punto di vista, uno sguardo sulla chiesa. Il presente volume racconta proprio questo: la restituzione dell'antico volto della Chiesa Matrice nel suo prospetto principale, liberato dalle ingombranti fabbriche sovrappostesi nel corso del tempo. Un processo lungo e faticoso, ma portato a termine soprattutto per passione: è questa allora soprattutto una storia d'amore, la storia dell'amore per la chiesa da parte dei suoi fedeli cittadini. -
La cattedrale di Bari. Tra luce cielo e terra
«La Cattedrale di Bari è una sorta di Notre-Dame, che è possibile visitare per tutto l'anno, ma di cui si riesce ad ammirare la totale magnificenza soprattutto in primavera e in estate. Nei pomeriggi delle giornate di sole i raggi filtrano attraverso il grande rosone della facciata principale e illuminano le pietre del tempio, esaltando la bellezza di questa chiesa costruita nel Medioevo tra cielo, luce e terra. Una luce unica che scoprii per caso alle 17:10 circa del 21 giugno del 2005, nel giorno del solstizio d'estate, con la collaborazione del compianto Mons. Ignazio Fraccalvieri, del fotografo Beppe Gernone e del collega Michele Morga. [...] Era un tranquillo pomeriggio estivo, la chiesa profumava d'incenso. Tra le navate c'erano poche persone. Il silenzio dominava nel tempio, i raggi del sole illuminavano il pavimento, Mons. Ignazio Fraccalvieri era assorto nella preghiera dei secondi vespri nel confessionale. Quel pomeriggio, che resterà per sempre impresso nella memoria, i passi mi condussero a salire sull'ambone per sistemare il lezionario sul leggio in vista della messa vespertina. Fu durante quell'operazione che il mio sguardo si posò per la prima volta su quella meravigliosa sovrapposizione creata dalla luce. Osservai il mosaico pavimentale nella sua interezza. La mia attenzione fu catturata dai raggi del sole che, penetrando attraverso i diciotto petali del rosone della facciata centrale, si sovrapponevano quasi perfettamente nel mosaico a forma di rosone posto sul pavimento. Dopo un attimo di grandissima meraviglia, intuii di aver visto e scoperto qualcosa di eccezionale e mai notato prima». -
Bari inedita. La città rivelata
Otto passeggiate per i quartieri antichi di Bari, alla scoperta di luoghi che tra storia e leggenda svelano l'anima di una città spesso colpevolmente sottovalutata. È il fine di ""Bari inedita. La città rivelata"""". Un libro che, attraverso percorsi narrati con un linguaggio giornalistico e illustrati con fotografie di grande impatto mai pubblicate prima, catapulta il lettore in una Bari diversa, fatta di chiese sconosciute, palazzi inusuali, ville segrete, fabbriche dismesse e masserie abbandonate. Il volume dà comunque spazio anche ai monumenti simbolo di Bari. Ma Cattedrale, Basilica o Castello, giusto per fare qualche esempio, sono trattati con un taglio inedito, ponendo l'accento su curiosità e leggende più che su storia e architettura. Non manca naturalmente la descrizione di tutto ciò che il lettore incontra durante il suo """"cammino"""" e, tra una visita e l'altra, c'è pure il tempo per racconti e ricordi riferiti a un nostalgico passato. Una guida pensata per i viaggiatori abituati ad approfondire gli aspetti più reconditi di una città, ma anche e soprattutto per i baresi, """"tenuti all'oscuro"""" della bellezza che li circonda."" -
Futuro anteriore La vita che verrà in 21 racconti
Immaginare il futuro, sapendo che dovremo prima passare attraverso il cambiamento della quotidianità, delle abitudini, della vita come l'abbiamo sempre intesa. L'anno sabbatico dalla vita ha sospeso progetti, ha scatenato paure, ma non può aver sopito la creatività, la voglia di rinascita. «Per uscire dall'incubo c'è bisogno di proiettarsi oltre, di guardare al futuro, a cosa fare di nuovo, di diverso. È fondamentale progettare la vita che verrà, senza guardare indietro, senza crogiolarsi nel malessere. Si deve sognare, il sogno è una necessità». Ventuno scrittrici e scrittori hanno fatto esattamente quello che dovrebbe fare ognuno di noi: hanno sognato, hanno provato a immaginare la vita che verrà, a partire dal 2021, dopo che avremo attraversato tutte le fasi della pandemia. Da qui il titolo Futuro anteriore. Raccontano di come saremo costretti a cambiare o come resteremo sempre uguali a noi stessi, nonostante il mondo intorno stia affrontando stravolgimenti imposti da un fattore sfuggente, imponderabile e invisibile. I racconti parlano di inquietudini, di solitudini, di amori, di perversioni, di nostalgie, di violenza, di ossessioni, di ironia, di riscatto sociale, di informazione e persino del diavolo. Un'immersione nella realtà, che parte dalla vita e approda al sogno. Per alcuni all'incubo successivo. Racconti di: Caterina Ambrosecchia, Dino Amenduni, Paola Barbato, Pietro Battipede, Antonella Capalbi, Dionisio Ciccarese, Alessandra Colucci, Bepi Costantino, Giuseppe de Pinto, Giuseppe Di Pace, Gabriella Genisi, Davide Grittani, Valentino Losito, Michele Marolla, Annamaria Minunno, Domenico Mortellaro, Damiano Nirchio, Corrado Petrocelli, Onofrio Romano, Grazia Rongo, Gianni Spinelli. -
Un cammino in salita. All'ombra dell'amore fra speranze, disagi, realizzazioni
"Ci sono storie che meritano di essere raccontate. Sono quelle costituite da autentiche testimonianze, le quali possono aiutare ognuno di noi a ritrovare le energie per affrontare e superare momenti di difficoltà e criticità. Questa è la storia di Sara, donna generosa e coraggiosa che ci ha permesso senza timore, pregiudizi, finzione, di portare alla luce, come in un lungometraggio, le sequenze più significative della sua infanzia e giovinezza. Con i suoi ricordi distinti, lucidi, talvolta tristi, forte della sua consolidata maturità, ha aperto il sipario sul suo passato, mostrando con il sorriso sulle labbra quanto è stato difficile e faticoso il suo cammino. Fin dall'inizio del suo racconto abbiamo condiviso il dovere morale di dedicare queste pagine a sua madre, un concentrato di intelligenza, laboriosità e dignità, in quanto ha osato fare scelte dolorose esclusivamente per il bene della figlia.""""" -
Carafa. Il sigillo del Cristo Velato
Napoli, 19 settembre 2000. Il custode della Cappella Sansevero scopre il cadavere di un uomo al posto del Cristo Velato: la scultura marmorea, capolavoro di Giuseppe Sanmartino, è scomparsa. Il corpo mostra una ferita al cuore e reca al collo un cartello con la scritta: Per aspera ad veritatem. Paolo Manfrè e Sandra Bianco, consulenti scientifici del SISDE, vengono chiamati a Napoli per risolvere il caso insieme al Capitano Monti. Il dirigente della Squadra mobile, Rocco Siani, è convinto che il crimine possa ricondursi a una tipologia rituale di tipo massonico. Andria, 13 ottobre 1588, residenza estiva dei Duchi Carafa. La principessa Maria d'Avalos, tra le donne più belle e affascinati di tutta Napoli, e il Duca d'Andria Fabrizio Carafa, audace e nobile cavaliere, si amano follemente per la prima volta, lontani da Napoli. La tresca amorosa va avanti da mesi alle spalle dei rispettivi coniugi: Carlo Gesualdo, principe di Venosa, eccellente madrigalista e Maria Carafa, donna mite e profondamente religiosa. Napoli, 16 gennaio 1758. Nelle cavità del centro storico il Principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, scienziato, alchimista e massone, è alle prese con l'esperimento più drammatico della sua vita: la palingenesi ovvero la rigenerazione degli organismi viventi. Ad assisterlo, il medico e amico Giuseppe Salerno con cui condivide le ricerche sul mistero fisico della resurrezione. A un anno dalle vicende di Otto. L'abisso di Castel del Monte, il geologo Paolo Manfrè e l'archeologa Sandra Bianco si ritrovano alla prese con una nuova avventura. L'indagine si dipana in cinque giorni, alternandosi a una delle vicende d'amore più famose di tutte i tempi: quella tra Maria d'Avalos e Fabrizio Carafa, amanti perduti tra Napoli e la Puglia. -
Dai geroglifici alla scrittura elettronica
Da oltre 5000 anni, la scrittura permette agli uomini di tutti gli angoli del mondo di lasciare tracciala loro esistenza e di comunicare. Parti per un'avventura speciale, alla scoperta di come ogni popolo, in un dato momento della sua storia, ha inventato un proprio sistema di scrittura, con segni, strumenti e materiali caratteristici. -
Kalemegdan. Discesa nel labirinto balcanico
Un transfuga della ex Jugoslavia, macedone di nascita, allontanatosi dal suo Paese prima che le guerre degli anni Novanta sconvolgessero i Balcani occidentali, accetta l'invito di uno sconosciuto che gli chiede di narrargli il suo ultimo viaggio. L'appuntamento è fissato a Belgrado. Robert Dulevski si cala così, in una notte d'estate trascorsa sulle mura del Kalemegdan insieme al suo ospite, fino al fondo di sé. Dai desideri della propria infanzia al terremoto che distrusse Skopje, dal rapporto con i genitori all'abbandono della Macedonia. Fino all'ultimo, surreale incontro con Demetra, una vecchia pittrice greca che instilla in lui, in maniera quasi ipnotica, il desiderio di cercare Jovica, un giovane bosniaco immortalato nel suo ultimo dipinto. Nella notte belgradese prende forma un viaggio iniziatico attraverso i Balcani, emozionante e crudele, realistico e onirico insieme, sul cui sfondo ancora si possono scorgere le macerie fumanti di una guerra mai dimenticata. Attraverso le parole di Robert Duleski anche lo straniero scenderà in quel labirinto, ridando vita, a sua volta, a immagini sbiadite del proprio passato. -
I giorni del salmastro
I giorni del salmastro sono i giorni di una stagione, quella che va dal Carnevale alla fine dell'estate. Ma è anche una sorta di stagione trasversale, che la protagonista attraversa e da cui è attraversata, al contempo, in un diario di viaggio nel proprio sé e in quella città, Viareggio, dove è nata, fondale di questo suo andare, e per certi versi personaggio essa stessa. Francesca e la sua infanzia, i ricordi vivi, la fatica di crescere, i dolori dell'essere, la nostalgia. E quelle radici, sue, e di Viareggio, che affondano nella terra scura e misteriosa della Pineta, profumando di pini marittimi, e al tempo stesso ondeggiano melliflue, come alghe nell'acqua profonda. A intrecciarsi con le memorie di Francesca altri due diari: quello del nonno Alfredo, maestro del Carnevale, che racconta la sua gioventù negli anni Venti, e quello di una zia, sfollata nel '44, ancora bambina, con la famiglia. Un passaggio di testimone tenero e commovente che rinnova il ricordo e rende ancor più salde ed eterne quelle origini. -
Bambini. Nemici del popolo
Romania, pieno periodo stalinista. Lacramioara Stoenescu ha solo nove anni quando una notte la Securitate, la polizia segreta romena, irrompe in casa per una perquisizione pretestuosa, preleva il padre e lo conduce in una prigione nel nord della Romania, senza alcuna prova, senza un processo né la possibilità di difendersi. La sola colpa di Corneliu è quella di appartenere a una classe sociale borghese, quindi ""nemica"""" del proletariato in quel clima di furore ideologico alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A causa di ciò, Lacramioara, assieme alla madre e alla nonna materna, è deportata in un villaggio nel nord della Moldavia, dopo un viaggio allucinante in un vagone per bestiame durato una settimana. Comincia per loro una vita di ristrettezze, costantemente sorvegliate da un miliziano. Per Lacramioara l'ennesima umiliazione arriva il giorno in cui, in classe, lo stesso preside la addita di fronte ai compagni, definendola una """"nemica del popolo"""" e la espelle dalla scuola. Una testimonianza cruda e commovente allo stesso tempo, nella lucidità con cui la voce di Lacramioara bambina torna a ripercorrere i suoi ricordi di un'infanzia sfregiata."" -
Le tombe dei re al tempo del terrore
Ogni grande processo storico è formato, nella sua complessità, da diversi e molteplici eventi. Alcuni tra questi eventi vengono poi dimenticati, messi in ombra o nascosti, perché poco piacevoli da ricordare, troppo imbarazzanti o scomodi. Tale è il caso della distruzione e profanazione, durante la rivoluzione francese, delle sepolture reali della basilica di Saint-Denis, atto di disprezzo nei confronti della monarchia e della sua consacrazione da parte dell'autorità spirituale. Atto insensato e sconcertante nella sua empietà, che non venne compiuto da una massa inferocita, ma da operai regolarmente stipendiati dalla Repubblica, in varie giornate di lavoro scrupolosamente e burocraticamente registrate. Una violenza non per questo meno cieca che non risparmiò né i monumenti né le tombe o le stesse spoglie degli antichi monarchi, travolgendo tutto in un'ondata di vandalismo generale, di odio iconoclasta. Una testimonianza sicuramente meritevole di essere riscoperta. -
Sovranità. Teologia e sacro alle origini di una categoria politica
Il formarsi storico della categoria teologico-politica della sovranità negli autori cristiani dei primi secoli, coloro che più di altri si sono interrogati sul potere, la regalità, la Chiesa e lo Stato alla luce della rivelazione cristiana. Fu infatti proprio nel remoto ""tardo antico"""" che la teologia cristiana si innestò sulla civiltà gius-pubblicistica romana, nell'inedita combinazione dei due principali pilastri della civiltà politico-giuridica dell'occidente medievale. Ed è qui, più che nelle compiute elaborazioni del basso Medioevo, che si può cogliere l'originario e originale connubio tra dottrine teologiche cristiane e diritto pubblico romano, nonché la formazione ancora embrionale della riflessione cristiana sulle origini e la natura del potere e della sovranità politica organizzata."" -
Dialogo con Enrico Palandri
"La circolarità per me è molto importante e c'è in realtà in tutti i libri, cioè il fatto che io cerco di arrivare a un momento in cui da quella storia sono libero. Come dice Hegel del processo dialettico, arrivare a cogliere come questo momento nel processo contiene ciò che lo ha prodotto.""""" -
I Cavalieri del Tempio durante e dopo le crociate. Lontane origini, nascita, morte, resurrezione, misteri e simboli dell'Ordine del Tempio di Salomone.... Vol. 1
L'autore ha affrontato lo spinoso tema della storia del Tempio a partire dalla sua posizione privilegiata di 'storico dilettante'. Nell'esposizione sono stati riferiti quindi documenti, miti, leggende, tradizioni, opinioni e suggestioni spesso contrastate o ignorate dagli storici 'di mestiere'. Sono stati analizzati, parimenti, sia gli eventi che hanno informato periodi e avvenimenti anche di molto precedenti alla nascita del Tempio, e la serie di sommovimenti che ne sono stati dapprima la causa, poi l'effetto primario, sia quelli che ne sono conseguiti e che difficilmente si trovano analizzati con così lucida consequenzialità e relazione in altri testi dedicati all'argomento. Sono senz'altro questi i maggiori pregi del volume: portare a conoscenza del lettore, se non tutti, la maggior parte dei fatti, delle congetture, delle interpretazioni che hanno investito le azioni dei Cavalieri nei secoli, chiamandolo in questo modo a trarne le proprie conclusioni, secondo indole e propensioni. -
I Cavalieri del Tempio durante e dopo le crociate. Lontane origini, nascita, morte, resurrezione, misteri e simboli dell'Ordine del Tempio di Salomone.... Vol. 2
L'autore ha affrontato lo spinoso tema della storia del Tempio a partire dalla sua posizione privilegiata di 'storico dilettante'. Nell'esposizione sono stati riferiti quindi documenti, miti, leggende, tradizioni, opinioni e suggestioni spesso contrastate o ignorate dagli storici 'di mestiere'. Sono stati analizzati, parimenti, sia gli eventi che hanno informato periodi e avvenimenti anche di molto precedenti alla nascita del Tempio, e la serie di sommovimenti che ne sono stati dapprima la causa, poi l'effetto primario, sia quelli che ne sono conseguiti e che difficilmente si trovano analizzati con così lucida consequenzialità e relazione in altri testi dedicati all'argomento. Sono senz'altro questi i maggiori pregi del volume: portare a conoscenza del lettore, se non tutti, la maggior parte dei fatti, delle congetture, delle interpretazioni che hanno investito le azioni dei Cavalieri nei secoli, chiamandolo in questo modo a trarne le proprie conclusioni, secondo indole e propensioni.