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Le reggitrici. Donne d'acqua, donne di fiume. Nuova ediz.
Nella bassa ampia e rissosa, da Suzzara a Lonigo, da Volano ai Colli Euganei, da Mirandola alle valli veronesi, là dove sono passate grandi donne, dalla papessa Matilde di Canossa alla strega Rinulfa, da Lucrezia Borgia alla bionda Isabella d'Este, si muovono le reggitrici: femmine ribelli e appassionate, dolenti e caparbie, mentre il vecchio Po, bolso e paziente, infinito e spietato, generoso e profondo come i suoi gorghi, i suoi misteri, i suoi borghi e i suoi morti annegati procede lento verso il suo delta. In questo suo libro d'esordio l'autrice rende omaggio alla figura mitizzata, amata, a volte invidiata della ""rezdora"""". Con un linguaggio che si plasma in funzione dell'ambientazione e sulla protagonista di ogni racconto, ci restituisce i profili e le vicende, tra mito e storia, tra leggenda e realtà, di sedici personaggi femminili: donne energiche, vigorose, determinate, volitive e delinea una sorta di percorso intimo legato a doppio filo con l'elemento che rappresenta il femminile per eccellenza: l'acqua."" -
Fantasmi. Nuova ediz.
Agnese racconta a Serenella, durante un pranzo di famiglia, episodi della sua vita professionale di infermiera, iniziata quarant'anni prima in una casa di riposo. Agnese prende per mano Serenella e la conduce dentro vite che non possono essere dimenticate. -
Fiera. Nuova ediz.
Fiera è un piccolo mondo antico che non esiste più. Una frase, questa, in cui i verbi sembrano contraddirsi, anche se in realtà sono ben coniugati. Fiera c'è ma non esiste, non in questi tempi almeno e per cercare di comprendere quest'antitesi è necessario tenere conto di una distinzione fondamentale: il quartiere periferico della città di Treviso identificato con il nome ""Fiera"""" è solo lo sfondo, o meglio ancora, il palcoscenico su cui si muove la Fiera raccontata in questo libro, fatta di personaggi dalla natura straordinaria, le cui gesta vivono ancora oggi nella memoria e nelle storie - che spesso assumono tratti mitologici - raccontate a tarda notte nelle osterie o a qualche angolo di strada da quelli che c'erano. Fiera è stata un'enclave di umanità varia e resistente compattata da un inspiegabile e assoluto senso di appartenenza che ancora oggi ne caratterizza i sopravvissuti: """"Mi son da Fiera!"""", ecco il vanto, l'onorificenza, l'attestato, l'autocertificazione, che conferma l'indissolubile e misterioso legame con il luogo."" -
L' estate dello storione. Un caso per la zia Rosaria. Nuova ediz.
Bisinello, 14 luglio 1964: la giovane moglie del fornaio del paese viene trovata morta nella sua casa. Potrebbe trattarsi di un incidente domestico, ma i genitori sospettano del marito della ragazza, che non hanno mai visto di buon occhio perché si comporta in modo strano e soprattutto perché viene dalla Sicilia. Del caso si occupano Rosaria Puglisi e il nipote Totò. Lei è la prima donna avvocato della provincia di Rovigo, lui un impresario di pompe funebri per necessità e investigatore per vocazione. Per scoprire se c'è davvero un assassino e per dargli un nome i due non esiteranno a cacciarsi in situazioni pericolose e al limite della legalità. Sullo sfondo si intrecciano vicende di corna e di vero amore in un paesino sulle rive del Po popolato da personaggi divertenti e bizzarri. Una realtà arcaica e piena di pregiudizi dove Rosaria, bella, spregiudicata e agguerrita paladina dei diritti delle donne, porta una ventata di irriverente modernità: l'anticipo di un '68 ancora di là da venire. -
Fabula veneta. Incontri con scrittori, editori, poeti
Chi sono veramente questi scrittori? Che vita conducono? Sono solitari, socievoli o social? Che cosa sta loro a cuore, oltre il successo delle loro fatiche? 20 interviste a scrittori e scrittrici, editori e poeti veneti: Vittorino Andreoli, Antonia Arslan, Gianfranco Bettin, Romolo Bugaro, Ferdinando Camon, Luciano Cecchinel, Mauro Covacich, Luca De Michelis, Francesco Maino, Giancarlo Marinelli, Ferruccio Mazzariol, Giulio Mozzi, Nico Naldini, Francesco Permunian, Matteo Righetto, Tiziano Scarpa, Susanna Tamaro, Francesco Targhetta, Vitaliano Trevisan, Mariapia Veladiano. Prefazione di Nicola De Cilia. -
Mistero adriatico. Il viaggio di Filisto e le radici greche dell'antico delta padano
Le notizie su Filisto - storico, uomo politico, ideologo della tirannide siracusana e del suo programma di espansione nell'Adriatico - sono scarse e frammentarie. Pochissimo è rimasto della sua opera, mentre la ricostruzione della sua biografia presenta notevoli lacune, a cominciare dalla misteriosa vicenda dell'esilio e della sua possibile presenza nell'area di Adria e del Delta del Po. Non deve stupire, in definitiva, che lo studio di questo personaggio sia rimasto materia per storici dell'antichità e per specialisti. E tuttavia, avvicinandoci un po' di più alla sua figura, non è difficile scorgere motivi di reale interesse nella ricostruzione della vicenda di Filisto, se consideriamo che la sua scrittura era apprezzata da uomini come Alessandro Magno, fondatore del primo impero multietnico della storia, e Cicerone. Tra questi motivi, spicca quella che Jacques Derrida ha definito ""la tentazione di Siracusa"""", il drammatico, contrastato rapporto tra intellettuali e potere politico che attraversa l'intera storia dell'Occidente."" -
Le cose perdute le cose ritrovate
Cosa significa scrivere? E, prima ancora, cosa significa leggere? Forse si potrebbe dire che leggere è come avere tra le mani un corposo mazzo di chiavi e davanti agli occhi molte porte che si aprono su mondi di parole. Tutte le chiavi aprono le diverse porte e, una volta dentro, immersi nelle parole (diverse anche loro per stile, temperamento, genere, piglio, umore), si può riuscire a comprendere cosa significa scrivere. Ecco, questa antologia di racconti nasce dal secondo corso di scrittura (e lettura) organizzato da Apogeo Editore e tenuto da Sandro Marchioro. È il frutto della curiosità - appassionata, ruvida, tenace, allegra - per le chiavi che aprono porte di un gruppo di persone che amano leggere e che, partecipando al corso, si sono immerse nelle parole. Non c'è la pretesa di vergare opere. C'è la consapevolezza che leggendo e ragionando insieme di scrittura, le parole possono diventare storie. E le persone amiche. -
Due perle
Cristina Paglieri è una giovane e ambiziosa funzionaria di banca. Accetta un trasferimento in Sudamerica per fare carriera e uscire dalla routine, ma il cambiamento rivoluzionerà la sua vita, al punto da dover decidere quali siano le cose da difendere senza scendere a compromessi. La graduale consapevolezza di Cristina si intreccia a una serie di vicende inaspettate e appassionanti che contribuiranno alla sua profonda metamorfosi. Una trasformazione che passa attraverso una critica disincantata della società nella quale si ritrova a vivere, fatta di figure prigioniere di ruoli prestabiliti e per le quali sembra non esserci redenzione; quella redenzione che, invece, Cristina conquista faticosamente per sé. Il romanzo si immerge in una descrizione precisa e puntuale della realtà cilena, con affondi fino alle radici dolorose della dittatura, rievocata dall'autore con fedeltà storica, grazie al suo legame profondo con il Cile, costruito con una lunga permanenza nel paese per motivi di lavoro. -
Conversazione con gli spettri. La poetica di Alberto Savinio
Dobbiamo all'acume critico di Leonardo Sciascia la feconda riscoperta dell'opera letteraria di quel gigante del Novecento che è stato Alberto Savinio. È nell'elogio dell'arte della conversazione, in particolare, che Sciascia vede tralucere in filigrana la tessitura di un divagare delle ""mete minime e inapparenti"""" che fornisce una delle cifre più significative di Savinio. Una vita, la sua, dedicata alla scienza metafisica, che rivela, dietro un ostentato polimorfico dilettantismo, una mente proteiforme, in grado di attraversare le arti, dalla musica alla pittura, alla letteratura, al teatro. Un progressivo spodestare l'uomo dalla gravità malinconica degli accademici, dei """"poeti laureati"""", per portarlo, superando via via il tragico, su un piano lirico, ovvero verso il superamento di un pensiero strumentale. Tutto ciò coi mezzi suadenti e magnifici di una prosa letteraria in cui trionfa il conversare ameno dietro arcaici miti e antiche, ancestrali, memorie, inglobati in una colossale autobiografia."" -
A ottant'anni se non muori t'ammazzano
"Stiamo attraversando un'epidemia e curiamo quelli che costano meno, lasciamo perdere i vecchi, perché costano di più. Distinguiamo tra le morti """"inaccettabili"""", perché i pazienti sono giovani e intelligenti, e le morti """"accettabili"""", perché i malati sono vecchi, hanno altre patologie, o sono dementi. Con questa giustificazione economica della morte muore la nostra civiltà.""""" -
Viaggio nel delta del Po. Guida sentimentale all'ultima frontiera
L'autore ci accompagna in un viaggio appassionante nel delta del Po, in territorio veneto ed emiliano, da nord a sud, fino alle saline di Cervia. Prefazione di Francesco Petretti, biologo, Comitato scientifico WWF Italia. -
A bracciate
Una madre e una figlia, la storia di una vocazione difficile per il nuoto e di risultati importanti conseguiti con sacrificio e fatica. Il racconto di un'avventura sportiva, la gara di nuoto in acque libere Santa Fe-Coronda di 57 chilometri nel ""mondo alla fine del mondo"""", che assegna molto di più di una semplice medaglia. Un fiume lontano, sconosciuto e limaccioso che, forse, rappresenta la vita stessa. La solidarietà di un paese intero, che si stringe attorno ad un'impresa unica e coinvolgente. Una famiglia che incoraggia e sostiene, perché l'importante è non mollare, non mollare mai, resistendo anche all'inverosimile."" -
Alla periferia dell'Impero (1813-1821). Il viaggio di Francesco I, Federico Manfredini, Rovigo e la persecuzione dei Carbonari. Nuova ediz.
Una piccola città diventa capoluogo di una nuova provincia alla periferia dell'Impero asburgico. Attorno alla Rovigo della Restaurazione (1813-1821) si muovono i grandi interessi della Storia: l'illuminista rodigino Federico Manfredini diventa precettore del futuro imperatore Francesco I, intrecciando con lui stretti e contrastati rapporti legati alla grande politica, da Napoleone a Metternich. Lo stesso sovrano asburgico visita per due volte Rovigo nel 1819 descrivendola nel suo diario e incrocia le sorti dei patrioti polesani. Dopo oltre vent'anni di sconfitte e drammi personali, dall'esecuzione degli zii alla necessità di concedere in sposa la figlia Maria Luisa all'arcinemico Napoleone, Francesco è strenuo difensore del nuovo assetto europeo costruito al Congresso di Vienna e da ""buon padre"""" per i suoi sudditi, ma ossessionato dalla Rivoluzione, diventa persecutore dei Carbonari in una sorta di paranoia del potere."" -
Ma il tempo esiste? Note sulla temporalità interiore
Quando nasce e quando termina? Perché il tempo passa? Vi è un tempo lineare oppure è senza direzione? È continuo oppure è irregolare e sfaccettato? Vi è un tempo della natura legato agli organismi viventi? Esiste solo perché un soggetto lo percepisce e lo può esplorare, oppure in realtà il mondo è immobile? È irreversibile oppure è recuperabile? È dentro di noi oppure è negli eventi che nascono fuori di noi? La realtà dell'universo è forse eterna anche se continua ad espandersi e a modificarsi, e nel tempo siamo solo noi uomini? Il futuro è un percorso aperto oppure è pre-determinato dal passato? Ma il tempo esiste? È reale il tempo? Sono tanti gli interrogativi ai quali l'autore, in questo libro, cerca di dare una risposta, attirando l'attenzione del lettore sull'esperienza umana del tempo legato alle emozioni, agli affetti, alle relazioni. Perché in ogni soggetto, che è unico e definibile solo nel presente, non c'è solo il presente ma il tempo scorre e convive col passato, così come prevede il futuro. -
Il grande raduno dei Santin. Un nuovo caso per la zia Rosaria
Bisinello si prepara ad accogliere in un modo molto speciale l'arrivo del 1966: per il grande raduno sono rientrati in paese i vari Santin che nel corso degli anni erano emigrati in cerca di fortuna a Milano, Torino, in Svizzera e in Sudamerica. Ma a guastare la festa, in una notte nevosa di capodanno, è il ritrovamento del corpo sfigurato di un personaggio del paese molto in vista. Tutti gli indizi convergono nell'identificare l'autore dell'omicidio, che viene subito arrestato. Della sua difesa viene incaricata Rosaria Puglisi. A dire il vero, per lei il suo nuovo cliente starebbe bene a marcire in galera, ma accetta ugualmente di assisterlo perché la moglie, che si è presentata nel suo ufficio con un occhio pesto, è certa che sia innocente, e le ha fatto capire che troverà il coraggio di lasciarlo solo quando lui sarà di nuovo libero. Pur sospettando che sia proprio lui l'autore del delitto, Rosaria si impegna nella ricerca di piste alternative che possano scagionarlo. Questa ricerca la porta a scoprire cose che non avrebbe mai voluto sapere. Ad aiutarla, come sempre, è il nipote Totò, impresario di pompe funebri con fresca licenza di investigatore privato. -
Perché abolire il carcere. Le ragioni di «No Prison»
La povertà, per chi è ristretto nelle carceri italiane, è l'elemento caratterizzante della distanza che li separa dal resto della società, del disinteresse o peggio odio nei loro confronti da parte dei liberi che non hanno nessuna voglia di approfondire la questione. La prigione umilia, annulla, stigmatizza e impone il dolore, la sofferenza, è crudeltà, crea la mancanza di responsabilità verso il proprio comportamento e aumenta la pericolosità di tutti coloro che vi transitano, che diventano a loro volta moltiplicatori irreversibili e potenziali della violenza ricevuta. Continuare a sostenere il sistema carcerario significa in fondo autorizzare la pratica della vendetta di Stato e della sua violenza, con l'imposizione del dolore e della sofferenza ai ristretti. Non vi è alcun motivo di credere che lo spettro della prigione ridurrà la criminalità, è pertanto assurdo ritardare la ricerca di soluzioni di non carcere. -
Lettere al «futuro». Percorsi di ricerca-azione a.s. 2020/2021
Le proposte contenute in questa pubblicazione sono il risultato di una collaborazione tra i Docenti del progetto DLC (Didattica delle Lingue e delle Letterature Classiche) e gli Alunni delle classi coinvolte nella ricerca-azione sui temi che afferiscono agli ambiti del nuovo insegnamento di Educazione civica (Competenza digitale, Sviluppo sostenibile, Costituzione) per insegnare e per apprendere contenuti di cittadinanza partendo dai testi classici, attraverso le diverse discipline del curricolo. Il libro è dedicato ai Docenti (che hanno curato la scelta dei testi e dei percorsi e hanno seguito lo studio dei testi classici e gli sviluppi pluridisciplinari) e ai giovani Autori (che hanno collaborato per l'analisi dei testi e per la redazione dei testi argomentativi in forma epistolare). -
Racconti americani
Con penna ferma come bisturi affilato, che sembra preso in prestito a un anatomopatologo, Barbara Codogno in questi ""Racconti Americani"""" usa un linguaggio che spolpa la realtà per arrivare dritto e impietoso all'osso della storia. Racconti veloci, crudi, scritti con una prosa mai leziosa o autocompiaciuta che mescola continuamente il pensiero al parlato e alla narrazione. Senza mai indugiare nelle descrizioni, accennando piuttosto ai luoghi e ai protagonisti con pennellate rapide e pastose. L'America ci appare nella sua violenza quotidiana, fatta di serial killer, di omicidi brutali, di devianza e povertà. L'America come l'abbiamo vista tutti nello sconvolgente omicidio che è entrato nelle nostre case: la morte di George Floyd, ucciso bestialmente da un poliziotto. Racconti che attraversano l'America geograficamente e storicamente: da Fargo ad Albuquerque, dagli anni '50 alle ultime serie televisive. C'è un filo sottile che lega insieme i racconti: il marcio che sale dai cassonetti dell'immondizia e dalle discariche e i lampeggianti rossi e blu della Polizia. Questo libro lo si beve tutto d'un fiato, come fosse una medicina amara. Ma è una lettura che non cura. E non consola."" -
Riflessioni di un ottuagenario
«Occorre affrontare la realtà con realismo per non dare un concetto deformato alle cose e ai rapporti fra loro e ai sentimenti che esse ispirano; non per cancellare i sentimenti, ma per viverli razionalmente. Ha affermato Bertolt Brecht: «Il peggior analfabeta è l'analfabeta politico». E dal momento che ha vinto, così pare, il perbenismo politico, detto altrimenti, il politicamente corretto, quello che in termini servili chiamiamo il politically correct, che vieta di dare del pane al pane e del vino al vino, si è imposta l'intensa attività di censori d'ogni tipo e di codardi per bene dei più diversi colori che hanno fatto fare un passo in più alla ignoranza politica. Nella realtà della vita quotidiana i codardi per bene sono appassionati di quel sapere che, preso come loro abitualmente fanno in modo esclusivo, diventa una non-cultura cui si dedicano per mantenere ed alimentare il loro odioso conformismo e la loro infame ipocrisia. Ai codardi per bene la cultura non interessa. Una non-cultura in quanto avulsa da qualunque contestualizzazione dialettica, culturale sociale politica, e, quindi, di carattere consolatorio per la coscienza dei sepolcri imbiancati.» -
Siamo state tutte
Dalla parte delle donne, sempre. Il Centro Veneto Progetti Donna di Padova, che l'8 marzo del 2020 ha festeggiato i suoi primi trent'anni di attività, non ha mai avuto dubbi sulla posizione da prendere quando la posta in gioco era e continua a essere la vita delle donne, di tante che, oggi come ieri, rischiano di rimanere schiacciate da una società patriarcale basata sullo squilibrio di potere tra uomo e donna. In questi tre decenni l'associazione si è ingrandita e strutturata, ramificandosi nel territorio padovano e dando vita a numerose iniziative, concentrandosi soprattutto, a partire dagli anni Duemila, sull'attività di contrasto alla violenza maschile sulle donne. Oggi il Centro può contare su una quindicina di operatrici specializzate e una ventina di volontarie ed è in grado di accogliere le oltre mille richieste di aiuto che arrivano dai 102 Comuni del territorio e di intessere relazioni con enti e istituzioni per sradicare una forma di violenza talmente radicata nella società da essere percepita come ""naturale"""", senza per questo rinunciare ad un ruolo politico e di impegno civile e a scendere in piazza in difesa dei diritti delle donne.""