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Esemplare Uno
C'è un uomo, tale Olav Bleiki, che ogni sera ripone gli stivali verdi a 55 centimetri dalla porta d'ingresso della sua casa bianca. Spostarli anche solo di un'inezia potrebbe avere gravi conseguenze. E lui sta molto attento a evitarlo. Non lontano c'è un pesce, tale Esemplare Uno, che da qualche tempo prova una strana sensazione. Un bisogno irrefrenabile, a cui non può più opporsi. Andarsene, prendere la via delle acque infinite, senza la certezza del ritorno. Nel mezzo ci sono una donna alta e rossa dalle improbabili doti di madre. Un giovane che ogni giorno si apposta sul fiume, ben nascosto, per osservare l'uomo che vede da lontano. Una pesciolina che dalla vita ha imparato due lezioni indimenticabili. Tanti perditempo ansiosi di trovare ragioni per criticare il prossimo. E poi un filo lungo e trasparente che lega tutti, annodandosi infine al capo di una canna da pesca. Siamo evidentemente a Nord, dove le relazioni umane prendono la forma dell'essenzialità. Ma siamo anche in un mondo nel quale, da un'esca lanciata in acqua, si possono raccogliere immense lezioni di vita. -
Boxe and blues
La corda è di nuovo tra le tue dita, la tieni stretta più di prima. Senti di meritarla, che è parte della tua vita, che ora potrai avere una seconda possibilità. Senti di essere stato perdonato, amato, ma resti fermo, immobile e nel buio sorridendo la lasci di nuovo. Non sono pugili e non sono musicisti. O meglio, non sono solo questo. I protagonisti di questi cinque racconti sono, invece, anime piene di lividi, persone capaci di brillare sul bordo e di restarci fin quando il fiato viene a mancare e le ginocchia iniziano inesorabilmente a cedere. In questi racconti le storie di vita quotidiana diventano, a loro modo e loro malgrado, storie di vita straordinaria grazie alla capacità dei protagonisti di vivere sempre al limite, fino in fondo. -
Buio a Grinville
A Grinville è calato il buio. La morte improvvisa di un ragazzo nella tranquilla cittadina sul lago è destinata a cambiarne radicalmente la storia. Dieci anni dopo sarà un dettaglio in una fotografia scattata durante una giornata di sole a far riportare alla mente di Susanne Lay quel tragico e irrisolto delitto: una figura maschile che solamente lei avrebbe potuto notare, un particolare che solo lei avrebbe potuto riconoscere. Le indagini porteranno Susanne e i suoi più cari amici a scontrarsi con la polizia, con i cittadini di Grinville e con una realtà che, loro malgrado, dovranno mettere in discussione. -
Vita e riavvita
“Vita e riavvita” è una finestra sul mondo delicato e frastagliato dell'animo femminile, fatto di passioni, desideri, delusioni, partenze e arrivi, come la vita. I cinque racconti descrivono personaggi diversi per fasce d'età e problematiche: da Sonia, bambina cresciuta senza il papà, a Tecla, ventenne che affronta la crisi del mondo del lavoro, ad Amalia, che cerca di reagire dopo la morte del marito. A tutte spetta un lieto fine, perché almeno nei libri deve essere concesso fare bei sogni. -
Guarire dopo il parto
“’Guarire dopo il parto’ offre accoglienza, legittimità, sostegno pratico, strumenti di autocura, di crescita personale e di armonizzazione della propria vita in relazione all'esperienza di nascita vissuta. Così facendo l'autrice dimostra la sua esperienza professionale accanto ai disagi e ai bisogni reali delle donne e la sua profonda e spontanea motivazione: colmare il vuoto pneumatico dell'assistenza al disagio dopo parto del nostro Paese, palesare che qualcuno in grado di ascoltare e capire e dare un nome ai non detti esiste, e mostrare che una via di guarigione del corpo e della maternità è possibile, sempre. Questo libro nasce per dare speranza e lo fa nel modo più ostetrico possibile: dando suggerimenti pratici, trasmettendo pazienza, nutrendo il quotidiano delle donne di gesti volti a rinforzare la certezza intima che ciò che è rotto si può e si deve ricostruire, giorno dopo giorno. Per amore e con amore.” (Dalla prefazione a cura di Anna Maria Rossetti) -
Il segnato
Tardo Medioevo. Germania, una delle tante nel multiverso spaziotemporale. Il dominio degli uomini è messo in discussione da demoni provenienti da altre dimensioni. La Chiesa dell'Unico Dio si erge a protezione dei suoi devoti; l'ordine dei preti guerrieri ha tenuto a bada i demoni fino al momento in cui una guerra feroce ne ha sterminato i membri. Solo Kaspar Vogel è sopravvissuto al massacro, ma è stato Segnato nel corpo e nello spirito. -
Mentre volavo via. Quattordici racconti tristi che vi faranno stare meglio
I protagonisti di questi racconti cercano un riscatto che non riescono mai a trovare completamente. Se abitano in città sono provinciali, se vengono dalla provincia è una provincia che non ha nome né luogo, e quando ne ha sono irrilevanti. Sono bambini, ragazzi, anziani, uomini e donne di mezza età, che appartengono tutti alla stessa famiglia, pur non essendo parenti. Sarte, giovani impiegati, prostitute, studenti, autisti di scuolabus, giocatori d'azzardo, madri e padri. Avrebbero coraggio da vendere, se solo sapessero a quanto. Una cosa è certa: non hanno paura di raccontarsi, perché non hanno niente da perdere. -
Le voci del tempo
"Chi decide signorina? Chi decide quando un uomo deve mollare, rassegnarsi a morire e portare alla morte anche tutta la sua famiglia? Ho eseguito gli ordini, non sarà onorevole, ma mi ha permesso di salvare le persone che amavo, è già abbastanza per me."""" Brian, ormai anziano, vuole scrivere un libro, una storia che ripercorra gli anni che ha vissuto, le gioie che ha affrontato, gli errori che ha commesso. Loren è una giovane barista, sola e persa nella sua esistenza che non sa definire. Un giorno però i destini dei due protagonisti si incontrano, Loren accetta di aiutare Brian a scrivere il libro e una profonda amicizia, sedimentata dalla condivisione di un segreto insvelabile, li unirà indissolubilmente permettendo loro di chiudere con il passato e affrontare ciascuno il proprio destino. Un romanzo a due voci in cui si intrecciano le vite dei due protagonisti alla ricerca della verità e alla scoperta di sé." -
Ma soprattutto i ponti
Cosa può succederti a Venezia quando hai terminato gli studi e una voce ti sussurra che è giunta l'ora di tornare a casa? Potrebbe accaderti di inciampare nel Vichingo, che racconta storie e dorme a San Marco. Oppure di conoscere la ragazza che cade dai ponti per sbarcare il lunario. Se poi ti capitasse di incontrarli entrambi, nella stessa notte, le tue giornate cambierebbero colore. Perché improvvisamente si può essere molto occupati, dai venti ai trent'anni. Ma da quando hanno ucciso il Vichingo ti aspetta tutto un mondo da raddrizzare e la voce ti mormora che non hai tempo da perdere. Perché, lo dice il poeta, si può essere anche poco felici, dai venti ai trent'anni. -
Jave
L'energia da cui il nostro mondo coglie la propria forza non è quella del sole. Il meccanismo perfetto della sua esistenza è retto dall'equilibrio sinora stabile della Terra. Svezia, 2075. In un mondo impoverito dalla scarsità di risorse energetiche, che non riesce più a guardare con fiducia al progresso scientifico, Aelita si imbatte in una vicenda misteriosa. Un'adolescente uguale a lei in tutto e per tutto, tre ragazzi morti, il progetto Astrom e il suo fondatore, un mondo parallelo: cosa accomuna questi elementi? L'animo inquieto e la razionalità scientifica di Aelita la spingono a indagare. Ciò che emergerà andrà ben oltre l'identificazione di un assassino, sarà una scoperta che coinvolgerà il senso stesso dell'esistenza. -
La ragazza del sogno
Isabel vive a City286, una delle tante città della Nazione. Il suo mondo è triste e grigio, non c'è libertà individuale né amore, non si possono avere relazioni sociali, non si possono indossare abiti colorati e le persone non hanno nomi, ma numeri identificativi. Quando si addormenta, però, può vivere un'altra realtà. Un mondo dove tutto è migliore, ognuno è libero di istruirsi, di scegliersi una professione, di amare. È in quel mondo che Isabel ha conosciuto David, che per il giorno del suo compleanno le ha regalato un viaggio a Parigi, la città in cui si sono incontrati per la prima volta. Mentre sono in aereo, però, il sogno si interrompe e da quel momento in poi Isabel non sogna più. In un mondo privato anche dei sogni, lei non può vivere, deve assolutamente scoprire che fine ha fatto la sua realtà parallela. Ma se i suoi sogni non fossero solo fantasie? -
La regina dei corvi
Alys ha un carattere dolce e riflessivo, ma dopo la sanguinosa rivolta in cui entrambi i suoi genitori rimangono uccisi, si trova catapultata in un mondo di doveri e responsabilità. La giovane regina del regno di Elias si trova troppo presto a fare i conti con le proprie insicurezze, i ricordi dolorosi e una potente magia nera. Le tenebre avvolgono il suo cuore e l'ombra dell'inganno si allunga inesorabile verso la sua testa e il suo trono. Ma quando inizia a dubitare anche di se stessa, capire di chi può fidarsi diventa una sfida troppo ardua per lei. -
Rumori
Ci sono parole che credono di raccontare e racconti che cercano di rimanere vivi nella memoria, e ci sono memorie che resistono nei quotidiani gesti di esistenze stanche. Ci sono vite che s'accompagnano al destino e ne seguono il passo, altre l'anticipano quel filo, provando a destreggiarsi in un precario equilibrio, altre ancora saltano fuori dal binario evaporando come un sorso andato a male. L'ineluttabile conclusione di un amore andato a male, il doloroso rimestare nel passato, la frustrazione di una quotidianità ripetuta e alienante. Sono i rumori il fulcro delle quindici vicende, delle quindici storie di quotidiana alienazione, che compongono la raccolta. Rumori. Eco, sottofondo e stridore, che la vita produce ogni giorno. -
Ho paura del nero
Sullo sfondo dell'Italia degli anni settanta, Bianca da bambina introversa e sensibile si fa donna. Nasce in una famiglia numerosa, in cui l'assenza dell'amore paterno segna la sua infanzia, cresce cercando la propria strada lavorativa e affettiva, diventa una moglie infelice perché non è in grado di dire ""no"""", di deludere le aspettative. """"Ho paura del nero"""" è un percorso, spesso sofferto e solitario, che porta alla consapevolezza, alla liberazione, alla gioia bellissima di scoprire l'importanza di bastarsi prima di poter donare. È la storia di Bianca ma, in un abbraccio generoso e immenso, è anche la storia di tutte le donne coraggiose e forti che ancora non sanno di esserlo."" -
Guida verace del centro storico. Dove tutto cominciò fra storie, curiosità e mirabilia
Dribbia turisti e gladiatori grazie ai consigli veraci di chi vive nel centro storico! Sappiate che qui ci sono salamandre,papi , occhiali a 24 carati ,ebanisti , porte mostruose, viste da paura, ristoranti ecumenici ,camicie dipinte , monumenti a gogo' e una guida che vi accompagni a esplorarli?Tutto ciò e molto di più in questa grandiosa, geniale e imperdibile guida del centro storico di Roma. -
La Roma di Federico Fellini. I luoghi iconici del regista nella Capitale
Via Margutta, dove una targa indica la sua abitazione. Non può non iniziare da qui la passeggiata romana alla scoperta dei luoghi di Federico Fellini nel centenario della sua nascita, avvenuta il 20 gennaio 1920. Il legame tra Fellini e la Capitale ha fatto la storia del cinema. E ha contribuito pure alla storia dell’immagine della città, che il regista ha letto con sguardo lucido ma anche visionario e riscritto secondo suggestioni da sogno che della realtà hanno finito per fare mito. Fontana di Trevi richiama immediatamente il bagno di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni. Al Teatro 5 di Cinecittà sono state girate molte delle scene cult dei suoi film e negli Studios sono ancora conservati alcuni dei costumi che hanno caratterizzato il suo immaginario. Poi, il bar Canova, in piazza del Popolo, dove amava prendere il caffè, l’Eur di Boccaccio ‘70, il Mausoleo di Cecilia Metella ne Lo sceicco bianco, il Parco degli Acquedotti e ovviamente via Veneto per La dolce vita, le Terme di Caracalla per Le notti di Cabiria e così via. Tra indirizzi del suo privato e location per le riprese, un viaggio alla scoperta della Roma felliniana. -
La Roma di Alberto Sordi
Tipicamente romano. Così si definiva, fieramente, Alberto Sordi. In scena portava di fatto l’italiano medio, ma a vincere era l’immagine del cittadino dell’Urbe. Innamorato della sua città, Sordi nel tempo è diventato simbolo della romanità. Un “mito” capitolino. Andando oltre la dimensione attoriale, ha incarnato l’anima della Città Eterna. A parte un soggiorno a Milano per frequentare l’Accademia dei filodrammatici, ha vissuto sempre a Roma. Ne è stato pure Sindaco onorario, per un giorno, il 15 giugno 2000, in occasione del suo ottantesimo compleanno. A 100 anni dalla nascita dell’attore, un percorso nella Roma vissuta, indagata, raccontata nei film dei quali è stato interprete e regista. Sotto i riflettori, i tanti cambiamenti del Paese nei decenni: la ricostruzione, l’emigrazione, il boom economico, i sogni. Tra pubblico e privato, lo studio dell’immagine che Sordi ha costruito di se stesso, personalizzando ogni ruolo interpretato, ma anche della vita personale, che ha tutelato per privacy e pudore, ricostruita attraverso “indizi” celati nei film. Un viaggio alla scoperta e riscoperta di Alberto Sordi, dalla nascita ai teatrini di varietà, dalla radio fino ai capolavori del cinema. Per guardare Roma con occhi “nuovi”. -
«Le cose da dire sono tante e tali...». Memorie della presa di Roma
«È già gran cosa aver la voglia di scrivere, mentre per le vie di Roma risuonano ancora le grida del primo entusiasmo e della prima gioia. Tutto quello che ho veduto ieri mi sembra ancora un sogno; sono ancora stanco della commozione; non sono ancora ben certo di essere veramente qui, di aver visto quello che vidi, di aver sentito quello che sentii». Così Edmondo De Amicis, a settembre 1870, racconta la presa di Roma. L’autore di “Cuore”, libro che avrebbe pubblicato anni dopo, entrò nell’Urbe a seguito dell’esercito, come inviato del quotidiano «La Nazione» di Firenze. La sua voce è una delle più appassionate, ma non è l’unica a fare cronaca di quei giorni concitati. A 150 anni dalla breccia di Porta Pia, una raccolta di testimonianze dell’evento che ha segnato la storia della città e del Paese, ripercorrendo battaglie, passione, lotta, speranze di quei giorni. Un modo per rivivere la storia attraverso le voci e gli occhi dei suoi protagonisti. -
E Roma diventò Capitale. La trasformazione dell’Urbe tra Ottocento e Novecento
«Era il tempo in cui più torbida ferveva l'operosità dei distruttori e dei costruttori. Insieme con nuvoli di polvere si propagava una specie di follia edificatoria, con un turbine improvviso». Così Gabriele D'Annunzio descrive il fermento a Roma, divenuta Capitale del Regno d'Italia. Per rispondere al nuovo ruolo, in termini di funzionalità e anche di immagine, Roma si trasforma e ""cresce"""", guardando alle grandi città europee. Si dimentica la vita da """"borgo"""". Scompaiono i luoghi, anche nel centro, ancora battuti dai pastori con le greggi. Il Palazzo del Quirinale, prima residenza dei pontefici, diventa residenza ufficiale del re d'Italia. Tutto muta e il nuovo avanza. Il primo palazzo monumentale ad essere costruito secondo la nuova visione è il Ministero delle Finanze, con le sue circa duemila stanze. Il nuovo status porta rapidamente a un aumento della popolazione. Ciò composta più abitazioni. Cresce il ceto medio che, con le sue esigenze, detta di fatto anche un nuovo stile architettonico e una differente filosofia dell'abitare. Attraversando i decenni, il volume indaga la trasformazione di Roma in termini urbanistici, nella ridefinizione degli spazi e delle architetture, nonché in ambito sociale, con le nuove esigenze abitative ma non solo. Un'analisi approfondita e critica dei mutamenti di Roma, tra tesori perduti in nome della sua crescita e nuove costruzioni."" -
A cena con i papi. Storie e ricette dalle cucine dei pontefici
Le crêpes, che sarebbero state ideate addirittura da papa Gelasio. Le polpette di fagiano, ma anche pernici, beccafichi, capponi, animelle, ai banchetti offerti da Leone X. Il Biancomangiare di Gregorio VII. Sono solo alcune delle prelibatezze servite alla tavola dei papi, nel corso dei secoli. Ogni pontefice, con le sue preferenze e anche le sue tradizioni familiari ha segnato la mensa ecclesiastica, introducendo piatti e ingredienti nel ""ricettario"""" papale. Alcuni hanno preferito cibi """"poveri"""" nel rispetto della vocazione, altri hanno adottato menu decisamente pregiati, con portate rare, rimarcando il potere, anche politico, della Chiesa. Di piatto in piatto, a comporsi nel ricettario sono veri e propri – golosi – ritratti dei vari pontefici, in un viaggio nella storia e nel gusto, che spazia dall'antipasto al dolce, dalle preparazioni frugali alle creazioni per grandi e lussuosi banchetti, dai cibi ispirati alla vita dei Santi fino alle preparazioni più scenografiche. Alla scoperta dei migliori """"bocconi del prete"""".""