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Splùe 'd piemontèis-Scintille di piemontese. Poesie e brevi prose in lingua piemontese con traduzione in italiano
Dopo tre romanzi, L'angiolin ëd la Roncaja - L'uomo che amava le rose, Il mistero del primario di Moncalieri e Il delitto di via Bidone, Umberto Ghiron torna alla poesia dialettale con cui aveva esordito come scrittore con Për nen dësmentié - Poesìe an lenga piemontèisa con tradussion an italian. Con ""Splùe 'd piemontèis-Scintille di piemontese"""" presenta ora, accanto ai componimenti poetici, anche alcune prose. La traduzione in italiano a fronte va interpretata come desiderio dell'Autore di inserire la sua """"piemontesità"""" in un contesto più ampio e comprensibile ai più, sottolineando l'appartenenza della sua """"piccola patria"""" ad una patria più grande: l'Italia."" -
Bontempo e i suoi figli. Ediz. integrale
Torino. Un anziano e ricco finanziere di dubbia reputazione, Aristide Bontempo, viene ucciso nel sonno con un colpo di pistola alla testa, apparentemente a scopo rapina. Ma il commissario Peyrani, che abita proprio di fronte a villa Bontempo, nutre dei dubbi e - aperte le indagini con il suo amico e superiore vicequestore Tartamella - comincia a scavare nel passato dell'anziano Bontempo, della sua burbera e invalida moglie e dei suoi figli. Tutti loro hanno buoni motivi per odiare il padre e hanno molto da guadagnare, sia economicamente che psicologicamente, dalla sua morte. Hanno però un alibi di ferro che l'ostinato Peyrani non riesce a smontare. Alla fine scoprirà la verità, ma ancora gli mancheranno le prove... O forse no? Ma proprio quando si svela il mistero principale, la vicenda prende una svolta inaspettata e alcuni personaggi rischiano di compromettere un omicidio originariamente perfetto... -
Santi senza aureola. Ediz. integrale
Alessio, Barbara, Cristina, Giorgio, Irene, Margherita, Mario, Maurizio, Susanna. Se vi chiamate con uno di questi nomi, scordatevi auguri e regali, perché voi ufficialmente non avete un onomastico! Ebbene sì, il vostro santo di riferimento infatti non ""esiste più"""". In pochi lo sanno, ma nel 1969 in seguito alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI con la lettera apostolica Mysterii Paschalis mise mano al Calendarium Romanum per togliere i nomi di alcuni santi, in considerazione del fatto che nei secoli le feste fossero aumentate in numero spropositato. Il risultato fu che ben 31 nomi furono depennati, 33 lasciati al culto locale di qualche regione o città e 95 declassati a """"memoria facoltativa"""". Per la scelta dei santi da cassare si adottò il criterio dell'attendibilità storica: furono depennati quelli che studiosi e teologi ritenevano fossero stati """"inventati"""", cioè creati anticamente dal popolo e divenuti poi """"leggendari"""". Ma se per la Chiesa si tratta di personaggi mai esistiti e quindi non degni di venerazione, per i fedeli rimangono invece veri e propri santi da invocare e a cui chiedere aiuto."" -
Le case di paglia e le case di pietra. Ediz. integrale
Un romanzo corale e fitto di personaggi, ambientato ai giorni nostri, i cui protagonisti si conoscono o si sfiorano soltanto. Alcuni hanno qualche punto in comune, più o meno importante, e altri no, ma tutti sono accomunati dal fatto che nelle loro vite esistono fantasmi e segreti tenuti nascosti e non condivisi neanche con le persone a loro più vicine. Olimpia, che in apparenza ha realizzato tutto, non si accontenta di una vita sola; tra Stella e Aysel si frappongono la colpa e il dolore; Elena deve caricarsi di segreti non suoi; Richi e Pietro rincorrono sogni senza il coraggio di svegliarsi. E anche se alla fine ci pensa il caso, o il destino, a farli convergere nello stesso luogo, non è detto che si incontreranno, o si riconosceranno, perché la vita di chiunque è molto più complessa di quello che appare, e non sappiamo niente di chi ci sta accanto. -
Il tempo delle congiure. Amori, inganni e misteri all'ombra delle cento torri
Chieri, la città delle cento torri è oggetto di mire di conquista da parte di molti stati piemontesi, ma nonostante ciò, la città riesce a sviluppare una propria fiorente economia grazie all'anziano vicario Bertrando. Malato e sofferente per la perdita dell'unico figlio, per garantire un futuro alla famiglia, decide di far sposare la nuora Violante, rimasta vedova, con il giovane segretario Acorsino, estromettendo di fatto il nipote Guido, appena rientrato da una lunga prigionia. Nel frattempo, la bella Beatrice ha partorito la figlia nata dalla relazione clandestina con il defunto figlio del vicario. Per mantenerla trova lavoro presso la sarta Bianca, amante del misterioso ortolano, la spia che fa giungere preziose informazioni al marchese del Monferrato. Acorsino, venuto a conoscenza della gravidanza di Beatrice minaccia la donna di fargliela portare via: in cambio di protezione e della promessa di mantenere il segreto, lei gli si concede. Ma qualcosa scombina i piani di tutti: l'imprevista morte di Bertrando dà origine a nuovi scenari per la conquista della città e intrighi, amori e misteri, all'ombra delle cento torri, sconvolgono il precario equilibrio dei giochi di potere. -
La caparra dell'anima-De arrha animae
Capolavoro della letteratura teologica, il De arrha animae è un manuale ""ad uso interno"""", dal marcato sapore agostiniano e con innumerevoli risvolti concettuali da leggere in filigrana. Pietà austera, passione e conforto guidano un resoconto sulle sorti dell'anima inquinata da troppe cadute e ignara della caparra avuta in dono dallo sposo celeste. Ad attenderla, non più le vane promesse, ma la certezza di un'elezione che la pretende creatura privilegiata assieme ad altre. Non la sola, non l'unica. Ma ugualmente la prescelta, in cui possano rispecchiarsi la gratuità del dono e la sua conferma definitiva. Per Ugo, un amore segreto, sussurrato tra confidenti e, in fondo, possibile a tutti. Un invito a considerare l'amore condiviso come irresistibilmente privato e assoluto. Con un testo inedito di Claudio Bagnasco."" -
Fisiologia del fumatore-Physiologie du fumeur. Ediz. bilingue
Sigarette, sigari, pipe di diversa forma e fattura. Tabacchi forti, tabacchi sensuali, dolci o aromatici. Fumatori alle prime armi, fumatori esperti, buongustai e infimi consumatori. Tra occasioni mondane e raduni privati, lo storico Théodose Burette costruisce una serie di tableau vivant il cui vero protagonista è il fumo. Con penna felice e leggera tratteggia usi e costumi della Francia ottocentesca, senza risparmiare osservazioni argute e giudizi sarcastici sui vari tipi umani che la animano. Con un testo inedito di Massimo Roscia. -
Sulla blasfemia. De spiritu blasphemie. Ediz. multilingue
La parola che vivifica e sublima può anche irreparabilmente offendere. Di fronte a certe offese non c'è scampo, come ben sanno i farisei che accusarono Gesù di possessione per aver agito superando le leggi di natura. L'autore del De spiritu blasphemie risponde così alle richieste incalzanti di un allievo curioso di approfondire l'imperdonabilità dell'accusa rivolta contro lo Spirito. Quale ragione per la gravità di una simile colpa? Qui si mischiano antiche questioni, come la prescienza, la potenza divina e la predeterminazione. Senza incontrare una via risolutiva per il problema proposto, ne scaturiscono riflessioni disorientanti e di acutezza tagliente, capaci di evidenziare una lettura moderata di sicura provenienza agostiniana. Con un testo inedito di Ivano Porpora. -
Lo specchio dell'uomo. Frammenti greci sul vino. Ediz. multilingue
Un itinerario per immagini testuali, una cartografia dei sentimenti scatenati dal vino e raccontati in un breve viaggio in compagnia dei poeti dell'antica Grecia. Il momento aggregante e pedagogico del simposio attende di compiersi nel vino, elemento vitale bifronte, che assieme allevia e distrugge, intenerisce e commuove. Così, dietro l'eleganza di Dioniso, perenne unione dei contrari, razionalità e follia si fondono per assicurare una visione più limpida, sostenuta dai contrari prima di risultare vera immagine di tutte le contraddizioni umane. Un invito a conoscersi nel riflesso, nel tratto sincero dello specchio in cui l'uomo può finalmente ammirare la complessità che lo attraversa. Una raccolta di documenti per approfondire la storia di un prodotto mitico e inebriante che ancora oggi rapisce appassionati interpreti dell'eleganza. Introduzione di Paolo Mazzocchini. Postfazione di Yann Grappe. Con un racconto inedito di Adrian Bravi. -
Trattato sulla fermentazione. Ediz. critica
Nel solco di una filosofia ""naturale ed elementare"""", ampiamente tentata nell'Adamo (1710), l'isolamento di un intellettuale come Tommaso Campailla (1668-1740) è presto ridimensionato da appassionate riflessioni e scoperte. La curiosità adamitica origina una sperimentazione """"geometrica"""" poi riversata in una congerie di ricerche di ordine biologico, chimico, fisiologico, astronomico, tutte apparentate con quel processo di fermentazione che compare tra gli scritti aggiunti a rifinitura delle """"astruse"""" teorie filosofiche che attraversano tutto il trattato. Un Lucrezio moderno, esploratore incantato dall'indomabile meccanismo della natura che, senza mai varcare i confini della città di Modica, sarà comunque noto all'Accademia della Regia Società di Londra grazie a un carteggio con il filosofo G. Berkeley. Con un racconto inedito di Andrea Ballarini."" -
Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano
Luglio 2017: Corto Maltese compie 50 anni. Boris Battaglia presenta il primo vero tentativo di sistemazione critica del personaggio più interessante e seminale del fumetto internazionale. Un saggio che ribalta tutti i luoghi comuni ormai affastellati su questa figura e che guarda alle storie di Pratt attraverso una originale prospettiva filosofica, considerando il contesto storico, culturale e biografico dell'autore. Passando in rassegna, tra i numerosi temi, l'Africa e il '68, la rivista PIF e gli anni di piombo, l'avventura e la memoria come concetti prattiani fondamentali, Battaglia ci accompagna in una lettura appassionata di Corto e di Hugo Pratt. Con le tavole originali di Hugo Pratt. -
Geoanarchia. Appunti di resistenza ecologica
In questo volume di scritti militanti, Matteo Meschiari raccoglie una serie di lucide intuizioni su terra e crisi ambientale. Con passo selvatico e sguardo poetico, l'autore ci sprona a intraprendere una lotta per le immagini, perché il disastro che ci attende coincide con la nostra incapacità di immaginare il mondo che annientiamo. Se il problema è il destino della terra, è dalla terra che dobbiamo ricominciare. E l'idea di geoanarchia è semplice: pensare e praticare paesaggi per fare resistenza ecologica. -
Barbalogia. Ragionamento intorno alla barba
Non solo moda, ma un modo d'essere. Un vezzo per alcuni, uno slancio di gusto o d'abito, ma anche un atto di fiducia in colui che se ne prende cura, che maneggia la vita a distanza ravvicinata. Oggi collocata nel dominio estetico ed elemento di tendenza, nel 1759 la barba è il presupposto teorico per un appropriato ragionamento. È il tentativo, insieme erudito e stravagante, di un intellettuale roveretano che sceglie un'esplorazione accurata per disseminare relativismi culturali in un'attenta collazione di fonti. Emblema del preilluminismo italiano, la barbalogia definisce alla perfezione i risvolti dell'otium più ammodernato e assicura unitamente una polifonia di scenari e contaminazioni, tutti insaporiti da credenze e affabulazioni, abitudini e repertori sofisticati, usanze condivise e interdetti. Con un racconto inedito di Claudio Marinaccio. -
Design. Una storia sbagliata
Tutto ciò che non è corpo, è design. Com'è cambiato il nostro mondo dopo l'arrivo dell'industria? Pervasivo, potente, ingombrante, autoreferenziale, esclusivo, il metodo di produzione industriale ha monopolizzato ogni spazio cambiando il nostro modo di vivere e vedere la vita. Oggi, guardandoci intorno, non troviamo più quasi nulla che non sia prodotto industrialmente. Tutto questo è design. Come ci siamo arrivati? Ci fa bene? Ci siamo persi qualcosa senza neppure accorgercene? Possiamo cambiare o finiremo anche noi con l'essere prodotti industrialmente? Cosa ha comportato questa trasformazione, oltre a maestose quantità di rifiuti che cominciano letteralmente a soffocarci? Costruiamo cose da tre milioni di anni e continuiamo a farlo, perché? Una cronaca scritta con il linguaggio dell'inchiesta giornalistica, date, luoghi, nomi di chi ha fatto cosa e perché. Una controstoria del design: segreti, peccati e virtù di una delle maggiori punte d'orgoglio del made in Italy. -
Alien. Nascita di un nuovo immaginario
Il 25 maggio 1979 nelle sale americane esce un film destinato a lasciare il segno, ""Alien"""" di Ridley Scott. Sono passati quarant'anni e tre generazioni. Nonostante qualche soluzione tecnica mostri ormai il peso del tempo, resta un film che ha segnato ed educato lo sguardo di tutte e tre quelle generazioni, anche e soprattutto dell'ultima (sebbene il suo sguardo sia, delle tre, il più disincantato). Da questo sguardo dipendono il nostro rapporto e il nostro contatto con l'altro. Tanto, forse tutto ciò che, nel bene e nel male, la nostra società occidentale è oggi, è determinato da questo sguardo e da questo immaginario, educato (il primo) e costruito (il secondo) negli Anni Ottanta da film come Alien. In questo saggio, che sconfina nel pamphlet, attraverso l'analisi serrata del film e del contesto culturale in cui è stato realizzato, Boris Battaglia smonta i meccanismi che danno forma e realtà alla nostra attuale paura dell'altro."" -
Culturificio (2019). Vol. 0: Resistere.
Dopo quattro anni di esistenza virtuale, la redazione del Culturificio ha pensato di tentare un esperimento cartaceo. Vorremmo scrivere di volta in volta intorno a un determinato verbo all'infinito. Il tema di questo primo numero è resistere, una parola molto importante che ci ha indotto a riflettere criticamente sul presente anche attraverso il passato. Ognuno di noi ha perciò coniugato questo verbo spaziando da una disciplina all'altra secondo un punto di vista personale e allo stesso tempo comune. Tutte le nostre interpretazioni del resistere nascono quindi da una domanda condivisa a cui abbiamo cercato più risposte: perché resistere? Ci è parso necessario domandarlo, scrivendo, anche ai nostri lettori. -
Vinokrazia. Estetica del gusto e dell'impostura
«Tutto ciò che non cambia, che non è moda, è verità. Piaceri e socialità raccontano il volto pubblico del vino, la sua vanità come avventura della forma che si propaga. Per derubare la sete o essere deposto come concetto, il vino assorbe il portato veritativo che una sola estetica del gusto non riesce a riassumere. Se con il vino è la questione della verità a farsi minacciosa, è dovere del vinokrate svelare l'inganno di tanti sogni andati in frantumi. In questa pratica sorta per inganno e astuzia, è chiamato a sostenere la necessità del gusto, l'ironia perversa della sua mercificazione, la complicità ammaliante della favola che incalza il bevitore con una forma di fascinazione irresistibile. Ma solo un assioma resterà saldamente issato sull'altare delle sue convinzioni. Che il vino è verità.» -
Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo
Questo pamphlet è per chi vuole capire l'Antropocene usando l'immaginazione. In mezzo a visioni mute o invecchiate, in mezzo al collasso ambientale e al crollo dei saperi, non possiamo limitarci a immaginare l'Antropocene come una semplice distopia apocalittica. Quali alternative abbiamo? Quali tecniche possiamo ancora recuperare dal cumulo di detriti delle civiltà? L'idea che sta alla base di questo anti-manuale narrativo è semplice: scrivere nell'Antropocene non è una prerogativa riservata ai soli autori in cerca di storie attuali, ma è una pratica democratica, accessibile a chiunque, dove il linguaggio e l'immaginario sono strumenti centrali per inventare un ""altro mondo"""" per tutti. Le riflessioni su generi narrativi, animalità, creature fantastiche, spazio onirico e tempo in frantumi sono altrettante zone di lavoro per costruirsi un kit di sopravvivenza poetica: comunque sarà l'Antropocene, dovremo imparare a raccontare storie forti e convincenti, per insegnare a un bambino come si fa a resistere alla durezza del mondo, per dare speranza alla nostra tribù, per costruire una visione del dopo alla portata dei nostri sogni."" -
Simbolo. Generare pensiero
Agendo in modo drammatico e radicale, il simbolo sollecita alla riflessione, ""dà a pensare"""" come sostenne Paul Ricoeur. Trattare di simboli, affrontare parole familiari eppure sconosciute, significa confrontarsi con un'esperienza estrema in cui la normale visione del mondo viene meno e le categorie razionali intorno a cui è organizzata la vita risultano inadeguate. Oggetto di un'analisi costante e mai del tutto interrotta, il simbolo concerta la logica e le forme della razionalità in modo estremo, funzionando soprattutto da categoria polivalente per dispositivi linguistici come l'allegoria, la metafora, l'enigma, l'immagine. Senza prescindere dalla sua evoluzione tematica, qui si ripercorrono le tappe fondamentali di questa storia concettuale del simbolo in un percorso teorico che racconta similitudini e differenze, continuità e rielaborazioni di quello che rimane il tramite più indicato per affrontare la natura dell'umano, l'incontro con l'Altro, la natura dell'atto stesso del pensare."" -
Comunarde. Storie di donne sulle barricate
Formatesi politicamente e pubblicamente in un contesto storico che le negava in quanto donne, le Comunarde hanno lottato per un'idea di collettività nuova, seguendo percorsi inattesi, fuori dalle narrazioni misogine dell'epoca. Hanno immaginato una società radicata su altre basi, che permettesse uguaglianza e pieno esercizio della cittadinanza a stranieri e francesi, borghesi e proletari, uomini e donne. Nell'anno del 150° anniversario, questo saggio riconosce la voce delle donne che hanno dato vita alla Comune di Parigi e al radicale mutamento dell'immaginario politico mantenendo lo sguardo sui corpi, sulle esperienze materiali e sulle pratiche collettive. Alle generazioni successive ricordano che niente è mai acquisito quando si tratta di uguaglianza dei sessi, che il progetto politico deve orientarsi in modo plurale e che i rapporti di genere si danno sempre su piani intricati e stratificati. Tutto ciò comporta rileggere questa esperienza con una postura femminista per rintracciare parole e azioni che parlino alla nostra contemporaneità. Più di tutto, le Comunarde dimostrano che anche le donne hanno il diritto di essere rivoluzionarie.