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Il telaio della memoria. Come il cervello tesse la trama dei ricordi
Come funziona la memoria? Cosa accadrebbe se all'improvviso dimenticassimo tutto? Perché riusciamo a ricordare alcune cose meglio di altre? Il libro offre una risposta a questi interrogativi, presentando i più recenti risultati scientifici sullo sfondo di una ricerca che ha coinvolto l'umanità di ogni epoca. Capire i meccanismi di funzionamento della memoria è infatti una delle mete più affascinanti della scienza moderna, ma anche un interrogativo che ha appassionato i filosofi fin dall'antichità. Un'esplorazione del cervello che illustra fatti e misfatti della memoria, con una serie di esperimenti per mettere alla prova la capacità mnemonica durante la lettura. -
Il Novecento un secolo insostenibile. Civiltà e barbarie sulla via della globalizzazione
Il volume si presenta come un'ampia raccolta antologica di documenti relativi alla storia del Novecento nei suoi molteplici aspetti e problemi, politici, economici, sociali e culturali. Un periodo storico che ha visto una crescente concentrazione di ricchezze, un indebolimento delle istituzioni democratiche di fronte all'assalto delle dittature e dei grandi centri del potere economico, un incremento del malessere sociale nei paesi poveri, una reazione violenta e terroristica ai fallimentari tentativi di civilizzazione globale. Le sorti dell'umanità dipenderanno, dunque, dalla sua capacità di concentrare ogni risorsa per assicurare un'equa ridistribuzione del benessere e del godimento dei beni tra tutti i popoli. -
La guerra dei simboli. Veli postcoloniali e retoriche sull'alterità
Il ""luogo etnografico"""" da cui parte la riflessione che si dipana nel volume è costituito da un'ampia analisi critica della controversia pubblica sul cosiddetto velo islamico. A questo tema si àncora una disamina delle dispute e delle retoriche intorno al rapporto con l'alterità. Sono perciò analizzate e decostruite la polemica contro il comunitarismo e il relativismo culturale, la dottrina dello """"scontro di civiltà"""", la concezione delle culture come bunker simbolici dietro le quali si maschera l'egemonismo occidentalista. Per concepire un'universalità policentrica, fondata sull'uguaglianza - conclude l'autrice - occorre passare attraverso le pratiche negoziate della traduzione, dell'interpretazione, dello scambio fra culture diverse."" -
Perché l'orso polare è bianco? L'evoluzione e la storia della vita
Il volume si propone di spiegare la teoria evolutiva e chiarisce quali siano le implicazioni della teoria di Darwin nella vita di tutti i giorni, attraverso domande tanto controverse quanto intriganti. Nel corso del libro l'autore non manca di toccare temi legati, oltre che all'evoluzione delle caratteristiche delle specie viventi secondo l'insegnamento darwiniano, anche allo sviluppo e all'interazione dei comportamenti dei singoli individui, sfiorando questioni di carattere morale. -
Piccolo viaggio nel mondo dei quanti
Nel 1905 faceva la sua comparsa la fisica quantistica: si spalancavano così le porte del mondo dell'infinitamente piccolo, regolato da leggi che non potevano essere ricondotte nell'alveo della fisica classica. Un secolo dopo, la fisica quantistica, questa disciplina scientifica potente e originale, resta in realtà poco conosciuta. Utilizzando un linguaggio semplice, ricco di analogie e divertenti aneddoti, l'autore conduce il lettore in un viaggio alla scoperta di uno strano mondo, in cui i concetti familiari della vita su scala macroscopica si rivelano inadeguati e fuorvianti. Sullo sfondo, l'autore non manca di evidenziare l'interrogativo più profondo della fisica quantistica: a che tipo di realtà fa riferimento una teoria che rifiuta qualunque rappresentazione concreta? Quale credito bisogna accordare alle sue varie interpretazioni proposte dal 1920 a oggi? -
Regole e roghi. Metamorfosi del razzismo
Passione civile e rigore intellettuale rendono compatta questa raccolta di articoli, preceduta e aggiornata da un ampio saggio sul razzismo ""nell'epoca della sua riproducibilità mediatica"""", che si sofferma soprattutto sul caso italiano. Scritti nell'ultimo decennio per quotidiani e periodici, gli articoli, pur affrontando temi svariati, ruotano tutti intorno alla questione della realtà e delle rappresentazioni dei migranti e delle minoranze nelle società europee. Uno dei meriti della raccolta è di mostrare le tappe e lo sviluppo di tendenze oggi del tutto palesi: la manipolazione politica e mediatica di diversità culturali e religiose o di fatti di cronaca in funzione anti-immigrati e anti-rom; l'uso demagogico del tema della sicurezza e la strategia del capro espiatorio; il riemergere di forme di antisemitismo; la dialettica perversa fra il razzismo """"democratico"""" e quello senza aggettivi. Il tema adombrato nel titolo coincide con la tesi principale del volume: il razzismo istituzionale, veicolato e rafforzato dal sistema mediatico, alimenta la xenofobia popolare e se ne serve per legittimarsi. Questo circolo vizioso, utile a deviare le ansie collettive e a catturare consenso, tende a ridurre migranti e minoranze a """"nuda vita""""."" -
Il sociologo e lo storico. Dialogo sull'uomo e la società
Pierre Bourdieu incontra lo storico Roger Chartier e insieme danno luogo a un serrato e appassionante dibattito su questioni di notevole rilievo e di grande attualità. Il libro ripropone cinque conversazioni radiofoniche andate in onda nel 1988, nel corso delle quali, con l'immediatezza e la schiettezza che solo il dialogo può offrire, la sociologia e la storia si confrontano a tutto campo, evidenziando punti di contatto e divergenze insanabili, ma soprattutto due differenti prospettive da cui osservare e studiare l'uomo e la società del nostro tempo. Chartier incalza Bourdieu sui temi portanti della sua riflessione teorica, dandogli l'opportunità di esprimersi, con agguerrita e sofferta lucidità, sui nodi più controversi e più scottanti della sua opera. Un dialogo che investe le basi stesse del fare sociologia e del fare storia, interrogandosi sulla validità dei loro metodi, sulle condizioni nelle quali operano, sul loro ruolo nella società. Un libro prezioso, un brillante ^costruttivo scambio intellettuale, un'occasione per riflettere a fondo sul mondo nel quale viviamo. Prefazione di Mirella Giannini. -
Una filosofia per la medicina. Razionalità clinica tra attualità e ragionevolezza
La razionalità scientifica della medicina è sempre più in difficoltà per tre ragioni fondamentali: il radicale cambiamento culturale della concezione di malattia e di malato; la pressante richiesta di riduzione di sprechi, rischi ed errori nel campo delle pratiche mediche; la forte domanda da parte del cittadino di condivisione delle decisioni mediche che lo riguardano. Per rispondere a tali problemi, in questi anni, si sono adottate politiche di controllo sugli operatori e sui servizi che però hanno creato innumerevoli contraddizioni, tanto in ambito etico quanto in quello finanziario. Una ben ponderata azione di ripensamento della razionalità medica non è più rinviabile. Il titolo sottolinea un mutamento significativo di prospettiva: se sinora la tradizionale ""filosofia della medicina"""" aveva spiegato il modo di pensare della medicina, oggi si avverte l'urgenza di una """"filosofia per la medicina"""". Il libro si conclude con un manifesto, che costituisce un invito alla pubblica discussione delle questioni trattate."" -
Le parole ultime. Dialogo sui problemi del «fine vita»
Da sempre la morte è l'esito infausto della relativa inguaribilità delle malattie, ma oggi essa, soprattutto in ospedale, è diventata oggetto di diritti, quale parte integrante della cura. Tali diritti riguardano un certo tipo di assistenza, certe relazioni con il malato e i suoi familiari, i problemi di senso, i valori della dignità, del rispetto, della libertà, dell'autonomia della persona che muore. Ma la medicina non è preparata ad affrontare tali questioni e la bioetica in questi anni certo non l'ha aiutata. Per di più oggi i modi di morire e di soffrire del malato terminale sono oggetto di forti scontri tra le diverse bioetiche laiche e cattoliche. Da qui la necessità di creare le condizioni per un dialogo che superi prima di tutto la disumanità ideologica della discussione bioetica per poi guardare con filosofica indulgenza, caso per caso, la persona nella sua realtà. -
Il fuoco della rivolta. Torce umane dal Maghreb all'Europa
L'autrice analizza, in modo rigoroso, un tema poco indagato dalle scienze sociali negli anni recenti: il fenomeno delle autoimmolazioni, pubbliche e di protesta, in alcuni paesi del Mediterraneo, prima e dopo quella di Mohamed Bouazizi. La sua ipotesi è che questi suicidi col fuoco, accomunati dalla rivendicazione della dignità, non siano un'espressione alternativa o surrogata del conflitto sociale e della rivolta, ma appartengano in fondo alla stessa categoria fenomenica. Sulla scia dei più classici studi sociologici sul suicidio, l'autrice mostra come un tal genere di morte volontaria, sia un fatto eminentemente sociale. Esso chiama in causa i nodi irrisolti della transizione tunisina: le gravi disuguaglianze economiche e sociali, la struttura autoritaria del potere, la comparsa di ideologie religiose che esaltano la violenza e il martirio. Ma non solo: le torce umane, che ora ardono anche in alcuni paesi europei e in Israele, rivelano un malessere che non riguarda esclusivamente le società ""asiatiche"""" e quelle a maggioranza musulmana, ma pure le nostre, colpite da una crisi economica che è anche sociale e politica."" -
Il riformista che non c'è. Le politiche sanitarie tra invarianza e cambiamento
Dopo le sorprendenti elezioni del febbraio 2012, questo libro propone alla nuova e alla vecchia classe politica, e a tutto il mondo sanitario, un progetto per rifondare la sanità. L'autore affronta le quattro principali questioni irrisolte della sanità italiana: l'interpretazione moderna dell'articolo 32 della Costituzione, la norma madre da cui tutto viene, e la ""questione salute""""; il ripensamento della medicina quale conoscenza, perché essa si adegui a una società che cambia e a un'economia ostile; il ripensamento delle professioni e del lavoro, in particolare delle professioni sanitarie (medici e infermieri); il ripensamento della sanità come sistema di governo e di organizzazione dei servizi. Da sempre il vero problema della sanità non è la mancanza di idee o di proposte, ma la politica, che da troppi anni si dimostra disinteressata al cambiamento. Questo libro si basa su fatti reali, anche se il soggetto è simbolico. Il """"riformista che non c'è"""" è un limite culturale della nostra società, che, per il bene comune, dovrà essere superato e convertito a una nuova progettualità."" -
Homo utopicus. La dimensione storico-antropologica dell'utopia
L'utopia non è solo un concetto letterario, come spesso erroneamente si pensa, bensì un carattere originario ed essenziale della specie umana: analizzandone per la prima volta la dimensione storica e antropologica, questo libro ci consente di capire che l'uomo non è solo sapiens, ma anche utopicus. L'utopia alimenta la speranza progettuale ed è una potente forza di mutamento sociale che, sia pure in forme diverse, è sempre presente nella storia umana. Attraverso un'analisi originale della genesi della parola e un confronto puntuale con alcuni concetti similari (come mito, paradigma, ideale, ideologia) si arriverà a una definizione dell'utopia e del suo rapporto con alcuni tra i più importanti fenomeni socio-storico-culturali, come la rivoluzione, la scienza, la religione e l'ecologia. In questa nuova luce, si vedrà quindi come l'utopia possa costituire un valido antidoto culturale alle paure e al nichilismo del nostro tempo. -
L' invenzione dell'altro. Saggi sul discorso antropologico
Un unico filo rende coerente questa raccolta di saggi. Ed è la consapevolezza dell'arbitrarietà o della parzialità delle rappresentazioni che il discorso occidentale, anche quello antropologico, ha prodotto quando ha cercato di descrivere l'Altro. Decostruire la logica e i fondamenti della ""invenzione dell'altro""""; esplicitare la storicità delle condizioni di produzione della conoscenza antropologica (i rapporti di dominio, l'appartenenza dell'antropologo a una cultura dominante); sottoporre a critica nozioni-cardine come sapere e credenza, alterità e identità, uguaglianza e gerarchia, tradizione e modernità: sono i presupposti per ricostruire un'antropologia che si sottragga sia alle trappole del relativismo, sia al solipsismo dell'antropologia """"postmodernista"""". Attraverso il resoconto delle ricerche in Papua-Nuova Guinea, nelle oasi del Sud tunisino, nelle Alpi del Vallese, in Svizzera, negli spazi urbani dell'immigrazione maghrebina in Francia, Kilani mostra come sia possibile una """"invenzione dell'altro"""" più consapevole della problematicità del rapporto soggetto-oggetto e dunque meno etnocentrica."" -
Le retoriche della città. Tra politica, marketing e diritti
Le città che hanno un futuro sono solo quelle che lo hanno già scelto: questa idea è ormai largamente condivisa in Europa e nel mondo. Il futuro non è più scontato ma va inventato e costruito. Ogni città migliore e possibile è stata sempre accompagnata, con diversa enfasi e intensità, da un discorso che la proponesse, la giustificasse e la esaltasse. Oggi, la retorica impera più che mai nello scontro che ha come oggetto il futuro della città e della sua gente. Impastata di linguaggio pubblicitario, di utopie e valori antichi, la retorica ha infatti ritrovato nella città il suo grande tema. Una narrazione appassionata e un'attenta e documentata analisi mostrano il carattere fortemente retorico di gran parte dei discorsi e delle promesse aventi come oggetto la città da costruire per il futuro prossimo, una città che si propone al passaggio del secolo come narrazione esemplare del progresso. L'autore ci propone un viaggio virtuale alla scoperta della città giusta, la città razionale, la città sostenibile, la città creativa, la smart city, la città come macchina per lo sviluppo, la città della cultura, la città evento, la città dell'accoglienza. -
Riformare la deontologia medica. Proposte per un nuovo codice deontologico
Sulla base di una analisi dei problemi deontologici riconducibili alla crisi della professione medica, Ivan Cavicchi e un gruppo di lavoro multidisciplinare - promosso e organizzato dall'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il programma FBK per la salute della Fondazione Bruno Kessler e il gruppo di Biodiritto dell'Università di Trento - hanno rielaborato le basi concettuali della tradizionale deontologia medica per mettere in condizione gli Ordini dei Medici di riformare il proprio codice deontologico. Si tratta di una vera e propria «rivoluzione» destinata a modificare nei prossimi anni la deontologia nel nostro Paese, a influenzare la redazione dei futuri codici di tutte le professioni medico-sanitarie, ma soprattutto a cambiare radicalmente i rapporti tra medici e cittadini, tra professione e società, tra medicina ed economia. Assumendo il malato come «archè», la proposta di rielaborazione cambia postulati, presupposti, linguaggi, concetti, soluzioni e obiettivi, affrontando problematiche usualmente ignorate dalla deontologia convenzionale. -
Gli anni di «lavoro critico». Cultura e militanza intellettuale a Bari dopo il Sessantotto
Per la prima volta, in questo volume, un'organica ricostruzione dell'esperienza della rivista «Lavoro critico», fondata e diretta da Arcangelo Leone de Castris (1975-1998). «Lavoro critico» fu un laboratorio di critica e di ricerca nato nella scuola dell'italianistica barese e aperto a una ricca e varia partecipazione di giovani studiosi di altre aree scientifiche (filosofia, scienze storiche e sociali, politologia, letterature europee e americane, ecc.) e geografiche (Napoli, Pisa, Torino, Milano, poi Roma, Palermo, ecc.). La sua storia seppe incrociare e veicolare in una prospettiva originale i fermenti del marxismo critico e delle nuove scienze umane, le suggestioni dei nuovi saperi e delle contaminazioni fra essi, sull'onda dei movimenti politico-culturali di massa che anche a Bari influenzarono non superficialmente la vita delle comunità e dei gruppi intellettuali. La prima parte del volume, storica e saggistica, comprende la ricostruzione dei percorsi e della linea editoriale della rivista, partendo da una cronistoria delle riunioni e degli incontri che resero possibile la sua fondazione e lo sviluppo del suo progetto. La seconda parte, documentaria, ripropone gli editoriali delle prime annate e fornisce gli indici analitici completi dei fascicoli e le liste dei collaboratori. Saggio introduttivo di Francesco Fistetti. -
Razzismo. Gli atti, le parole, la propaganda
È su una montagna costituita anche da cattive parole e pessime retoriche che si è sedimentato, riprodotto e legittimato il razzismo quale oggi si manifesta in Italia: un sentimento di ostilità verso tutti gli estranei, i diversi, gli Altri, occupanti abusivi del ""nostro territorio"""". In questa raccolta di brevi saggi, Annamaria Rivera porta avanti un'analisi puntale del circolo vizioso che alimenta il razzismo, attraverso riflessioni colte che colpiscono per la loro originalità e la loro attualità. Mostra così la dialettica perversa fra il razzismo istituzionale, il ruolo dei media e della propaganda, e le forme sempre più diffuse di xenofobia """"popolare"""". Negli ultimi anni tale dialettica si è mostrata nel modo più palese (basti pensare alle ultime politiche contro l'immigrazione o ai recenti episodi di violenza raccontati dalla cronaca), e tuttavia essa ha antecedenti qui ricostruiti con precisione, per evidenziarne la lunga durata. L'autrice decostruisce inoltre pseudo-nozioni quali """"razza"""", """"etnia"""", """"colore"""", """"identità"""" e mette in luce l'apparato lessicale e comunicativo che contribuisce a riprodurre discriminazione, ineguaglianza ed emarginazione. Un'opera per riflettere su quello che sta accadendo oggi attorno a noi."" -
La scienza tra etica e politica. L'eredità di Carlo Bernardini e le prospettive future
Oggi più che mai è evidente che solo grazie alla scienza e alla ricerca è possibile tutelare e far progredire la nostra società. In che modo società e scienza si influenzano reciprocamente? Che ruolo giocano la politica e l'economia rispetto all'etica e ai valori scientifici? Prendendo spunto dalle idee del fisico Carlo Bernardini, giornalisti, sociologi, filosofi, scienziati e letterati riflettono sul mondo contemporaneo. Di ampio respiro i temi trattati: migrazioni, Comunità Europea, globalizzazione, democrazia, politiche di sviluppo, ma anche responsabilità della scienza. -
Il DNA e il nostro corpo. Cosa dobbiamo sapere sulle biotecnologie. Ediz. illustrata
Quello che si dice per la guerra, cioè che sia troppo seria per lasciarla fare ai generali, lo si può dire ormai anche della scienza: è troppo importante per lasciarla nelle mani degli scienziati. Il dibattito sulla scienza, e in particolare sulla biologia e la medicina, chiama sempre più spesso in causa le opinioni di politici e cittadini, sia per quanto riguarda le scelte personali di vita quotidiana, sia per le regole da applicare alla ricerca scientifica e all'uso di tecniche già esistenti. Attraverso le pagine di questo libro, il lettore incontrerà i princìpi base della biologia molecolare, analizzerà il panorama delle biotecnologie e darà uno sguardo ai possibili sviluppi scientifici che si profilano all'orizzonte. Il grande protagonista è il DNA, che viene presentato di volta in volta in coppia con processi ben noti a tutti, come la crescita, lo sviluppo e l'invecchiamento. All'interno di questa trama narrativa, vengono presentate le grandi sfide della scienza come la genomica e la proteomica, e questioni più spinose come la clonazione, l'ingegneria genetica, gli alimenti geneticamente modificati. -
La lente di Galileo. Il mondo intorno a noi attraverso gli occhi della fisica
Perché i beduini indossano abiti scuri? Come funzionano i metal detector degli aeroporti? Cosa sono i raggi T? Tornano con un nuovo volume due dei tre fisici autori di ""Le leggi del mondo"""", invitando i lettori a condividere il loro incanto davanti ai fenomeni naturali, l'interesse per gli esperimenti fantasiosi e la curiosità per le scoperte di inventori e colleghi scienziati. La novità di questo libro consiste nel mostrare, senza formule e per mezzo di esempi concreti e divertenti, che tanto i fenomeni quotidiani quanto gli esperimenti più moderni condotti nei laboratori di ricerca sono regolati da un piccolo numero di concetti fisici e di leggi fondamentali, che vengono qui raccontati in modo chiaro e accessibile.""